Istituto metrologico ceco Okružní 31, 638 00 Brno 1. ------IND- 2015 0535 CZ- IT- ------ 20151007 --- --- PROJET Sintesi esecutiva per la Commissione europea (non compresa nella legislazione presente) I radiometri ottici utilizzati per una regione spettrale compresa tra i 400 nm e i 2 800 nm e per misurare emissioni comprese tra 10-3 W · m-2 e 102 W · m-2 sono commercializzati e messi in servizio nella Repubblica ceca come strumenti di misura specificati omologati e sottoposti a prima verifica a norma della legge n. 505/1990 Racc. sulla metrologia, come modificata. Lo scopo di questo regolamento notificato è la regolamentazione metrologica nazionale per l'omologazione e la verifica degli strumenti di misura per la misurazione dell'illuminamento. Questo regolamento fissa il livello metrologico richiesto per il riconoscimento dei certificati di omologazione e verifica degli strumenti di misura rilasciati all'estero. (Fine della sintesi esecutiva.) Rif. n.: 0313/001/15/Pos. Il responsabile: ing. Miroslav Pospíšil Telefono: 545 555 135, -131 L'Istituto metrologico ceco (Český metrologický institut - IMC), quale organo competente sotto il profilo materiale e territoriale in materia di definizione dei requisiti metrologici e tecnici degli strumenti di misura legali e di definizione delle prove per l'omologazione e la verifica di tali strumenti ai sensi dell'articolo 14, paragrafo 1, della legge n. 505/1990 Racc. sulla metrologia, come modificata (in prosieguo "legge sulla metrologia"), e secondo quanto disposto dall'articolo 172 e seguenti della legge n. 500/2004 Racc., codice amministrativo, come modificata (in prosieguo "c. a."), il 15. 5. 2015 ha avviato d'ufficio un procedimento amministrativo a norma dell'articolo 46 c. a. e, sulla base dei documenti giustificativi, emana la seguente: I. MISURA DI PORTATA GENERALE Numero: 0111-OOP-C046-15 Rif. n. 0313/001/15/Pos., che stabilisce i requisiti metrologici e tecnici degli strumenti di misura specificati, compresi i metodi di prova per l'omologazione e la verifica di tali strumenti di misura: "radiometri ottici utilizzati per una regione spettrale compresa tra i 400 nm e i 2 800 nm e per misurare emissioni comprese tra 10-3 W · m-2 e 102 W · m-2" Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 1 Definizioni Ai fini della presente misura di portata generale valgono i termini e le definizioni del VIM e del VIML1) e quelli di seguito riportati. 1.1 radiometro ottico strumento di misura per la misurazione delle grandezze che caratterizzano le radiazioni ottiche 1.2 radiometro a banda larga radiometro per la misurazione delle proprietà energetiche e di potenza delle radiazioni ottiche nell'intero intervallo di misura da 3 × 1011 Hz a 3 × 1016 Hz, corrispondente a lunghezze d'onda da 1 × 10-8 m a 1 × 10-4 m compresa la radiazione ultravioletta (UV), visibile e infrarossa (IR) 1.3 radiometro filtrato (integrale) radiometro con responsività spettrale relativa adeguata a uno spettro attivo (attinico) con caratteristiche specifiche; l'adeguamento della responsività spettrale relativa può essere realizzato tramite appropriato filtraggio ottico della radiazione incidente 1.4 radiometro UV radiometro per la misurazione delle proprietà energetiche e di potenza delle radiazioni ottiche nell'intervallo da 7,5 × 1014 Hz a 4 × 1014 Hz, corrispondente a lunghezze d'onda da 1 × 10-9 m a 4 × 10-7 m nella parte inferiore dello spettro luminoso (al di sotto della luce violetta) 1.5 Caratteristiche principali dei radiometri ottici 1.5.1 responsività R il rapporto tra l'energia della radiazione ottica in entrata nel rivelatore e il segnale misurabile in uscita: R Y X dove X è l'energia della radiazione ottica in entrata nel rivelatore, Y è il segnale misurabile in uscita dal rivelatore NOTA Il concetto di responsività è specifico dei radiometri ottici e sostituisce quello di sensibilità, termine comunemente utilizzato in metrologia. 1.5.2 responsività spettrale (monocromatica) R(λ) definita dal rapporto seguente: R ( ) Y dY ( ) dY Y d dX ( ) X d X d X dove Il Vocabolario Internazionale di Metrologia – Concetti fondamentali e generali e termini correlati (VIM) e il Vocabolario Internazionale di Metrologia Legale (VIML) fanno parte del codice di armonizzazione tecnica "Terminologia in materia di metrologia" accessibile pubblicamente sul sito www.unmz.cz. 1) 2 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 X(λ) è la radiazione nell'intervallo di spettro tra 0 e λ la cui derivazione è la concentrazione spettrale dell'energia di radiazione, Y(λ) è il segnale nell'intervallo di spettro tra 0 e λ la cui derivazione è il segnale della concentrazione spettrale dell'energia di radiazione La responsività spettrale relativa del radiometro filtrato (integrale) è adeguata frequentemente mediante appropriato filtraggio ottico della radiazione incidente. 1.5.3 responsività spettrale relativa r(λ) per una determinata lunghezza d'onda 0 si definisce come r R ( ) R ( 0 ) dove 0 è la lunghezza d'onda di riferimento NOTA In caso di rivelatori non lineari, la responsività spettrale relativa si definisce come il rapporto tra le responsività spettrali pertinenti il valore costante del segnale Y(λ) nell'intero intervallo di spettro considerato. 1.5.4 linearità proprietà del rivelatore in base alla quale una grandezza in uscita è direttamente proporzionale alla grandezza in entrata; la deviazione dalla linearità, cioè l'alinearità, nell'intervallo considerato della grandezza iniziale con valore massimo Xmax è descritta dalla funzione caratteristica: X Y f L Y max 1 Ymax X dove Ymax è il valore massimo del segnale in uscita dal rivelatore o dal radiometro Y, Xmax è il valore massimo della grandezza iniziale X NOTA Se il rivelatore è caratterizzato da alcuni intervalli con differenti caratteristiche di alinearità rispetto a quelle dell'alinearità dell'intero spettro, si prende in considerazione la caratteristica con il valore massimo. 1.5.5 attinicità a(Z) sensibilità della responsività integrale ai cambiamenti della composizione spettrale della grandezza in entrata S(λ) aZ S r d S d S d S r d Z N Z N dove r(λ) è la responsività relativa, N resp. Z è la composizione spettrale della radiazione di una fonte di riferimento o sconosciuta 1.5.6 efficienza quantica η rapporto tra eventi elementari presenti nel segnale in uscita e il numero di fotoni incidenti Nei rivelatori fotoelettrici in cui il segnale in uscita è una corrente elettrica, l'efficienza quantica per la lunghezza d'onda considerata si calcola a partire dalla responsività spettrale come: 3 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 R h c q dove h è la costante di Planck, c è la velocità della luce nel vuoto, q è la carica elementare. NOTA Se l'efficienza quantica è riferita ai fotoni incidenti, si parla di efficienza quantica esterna η (λ). Se il valore di riferimento è il numero di fotoni assorbiti dal rivelatore, si parla di efficienza quantica interna ηt (λ). 1.5.7 caratteristiche integrative dei radiometri ottici ai sensi della definizione generale della responsività, i radiometri ottici sono inoltre caratterizzati da altri parametri che ne influenzano i valori: – effetti della temperatura, – sensibilità direzionale, – sensibilità di polarizzazione 1.6 caratteristiche specifiche dei radiometri filtrati (integrali) I radiometri filtrati (integrali) così come definiti al paragrafo 1.2 sono descritti mediante le caratteristiche seguenti. 1.6.1 responsività spettrale relativa S*(λ) è data dalla funzione relativa di ponderazione dello spettro s(λ)u e specificata nell'intero intervallo di spettro prescritto dalla funzione di ponderazione dello spettro con tabellazione ottimale con incremento di 1 nm Nel caso in cui l'incremento spettrale sia più grande, è necessario selezionare una forma matematica adeguata di interpolazione. La comparazione tra la funzione attuale e la funzione richiesta, tenendo conto della caratteristica spettrale della fonte utilizzata per la calibrazione, è espressa dalla responsività spettrale relativa normalizzata S S s d s S s d 0 ,k u 0 ,k dove Sλ,k è la divisione spettrale dell'energia nello spettro della fonte di taratura, s(λ)u è la funzione di ponderazione dello spettro caratteristica dell'effetto della radiazione, s(λ) è la responsività spettrale relativa del rivelatore. 1.6.2 coefficiente spettrale di correzione corregge il mancato adeguamento della reponsività spettrale relativa del rivelatore utilizzato alla prescritta funzione di ponderazione Se è nota la divisione spettrale dell'energia nello spettro della fonte di taratura e della fonte misurata, la responsività relativa è definita come 4 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 S s d S s d aZ S s d S s d ,k 0 u 0 0 ,k 0 ,Z ,Z u dove Sλ,k è la divisione spettrale dell'energia della fonte di taratura, Sλ,Z è la divisione spettrale dell'energia della fonte in una determinata applicazione, s(λ)u è la funzione di ponderazione dello spettro dell'effetto, s(λ) è la responsività spettrale relativa del rivelatore. La misurazione della fonte Z effettuata dal radiometro tarato con la fonte K, può essere corretta e il valore corretto è pari a Y YZ a Z dove YZ è il valore misurato nella fonte, Z a a(Z) è la responsività relativa e il suo valore inverso, 1/a(Z) è il coefficiente spettrale di correzione. 1.7 errore fondamentale (dello strumento di misura) l'errore di misurazione dello strumento di misura con indicazione digitale è determinato alle condizioni di riferimento prima dell'inizio delle prove di compatibilità elettromagnetica (EMC) 1.8 errore grave (nelle prove di EMC) lo stato rilevato durante le prove di EMC se la differenza tra l'errore di misurazione rilevato durante le prove di EMC e l'errore fondamentale (dello strumento di misura) è superiore a 1/3 dell'errore massimo tollerato del radiometro ottico con indicazione digitale 2 Requisiti metrologici 2.1 Condizioni di esercizio Le condizioni di esercizio sono stabilite dal produttore del radiometro ottico. 2.2 Intervallo di misurazione I radiometri a banda larga hanno un intervallo di misura della radiazione ottica compreso tra 3 × 1011 Hz e 3 × 1016 Hz. I radiometri a UV hanno un intervallo di misura della radiazione ottica compreso tra 7,5 × 1014 Hz e 1,5 × 1015 Hz. Ciò corrisponde alle lunghezze d'onda tra 2 × 10-7 e 4 × 10-7m. I radiometri filtrati (integrali) hanno un intervallo di misura variabile, in base allo spettro attinico concreto dello strumento. 2.3 Precisione I requisiti di precisione dei radiometri ottici sono stabiliti dal produttore in base al loro utilizzo concreto ed eventualmente alla loro funzione attinica specifica. 5 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 2.4 Responsività spettrale 2.4.1 Il produttore deve specificare la responsività spettrale in tutto l'intervallo di misurazione. 2.4.2 Se il radiometro a banda larga è basato sull'impiego di rivelatori fotoelettrici il cui segnale in uscita è una corrente elettrica, la responsività spettrale del radiometro può essere quantificata come efficienza quantica per una determinata lunghezza d'onda calcolata sulla base della responsività spettrale. 2.4.3 Il produttore deve specificare per i radiometri filtrati l'adeguamento della responsività spettrale s(λ) della relativa funzione di ponderazione spettrale s(λ)u in tutto l'intervallo di misurazione. Tale responsività deve essere specificata per tutto lo spettro della funzione di ponderazione spettrale prescritta, con tabellazione ottimale con incremento di 1 nm. Nel caso in cui l'incremento spettrale sia più grande, è necessario selezionare una forma di interpolazione matematica adeguata. Il mancato adeguamento della responsività spettrale relativa del rivelatore utilizzato alla prescritta funzione di ponderazione può essere quantificato sotto forma di responsività spettrale normalizzata o di coefficiente spettrale di correzione. 2.4.4 Per i radiometri filtrati integrali, il produttore deve specificare l'adeguamento della responsività spettrale relativa s(λ) del radiometro alla corrispondente funzione di ponderazione spettrale relativa. 2.4.5 Il produttore deve specificare l'attinicità del radiometro a banda larga in relazione alla fonte di radiazione di riferimento per i casi di utilizzo dichiarato per misurare fonti di radiazione specifiche. 2.4.6 In caso di utilizzo dichiarato del radiometro ottico per misurare la radiazione ottica su valori discreti delle lunghezze d'onda (per esempio con radiometro a laser), il radiometro può avere una responsività spettrale stabilita unicamente per tali lunghezze d'onda. 2.5 Linearità Il produttore deve specificare la linearità del radiometro ottico nell'intervallo di misurazione specificato. NOTA In caso di utilizzo del radiometro ottico per misurare segnali variabili nel tempo, il produttore deve stabilire anche il tempo di risposta e l'intervallo di frequenza. 2.6 Altre caratteristiche 2.6.1 Dipendenza termica Il costruttore deve specificare la dipendenza dalla temperatura dello strumento di misura. La misurazione della dipendenza termica si effettua, se non diversamente specificato dal produttore, confrontando i dati del radiometro ottico ad una temperatura di 23 °C e di 35 °C. 2.6.2 Responsività direzionale Il produttore deve specificare la responsività direzionale del radiometro ottico. Si misura la differenza tra i dati del radiometro ottico sull'angolo di incidenza della radiazione β e il valore misurato sull'incidenza perpendicolare moltiplicata per il valore di cos β. NOTA Durante la verifica dei radiometri ottici si utilizza sempre l'incidenza perpendicolare, pertanto l'effetto dell'errore di direzione non viene applicato. Nella pratica, tuttavia, è possibile che la luce colpisca la superficie attiva del sensore del radiometro ottico formando diversi angoli, pertanto è necessario quantificare tale effetto. 6 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 2.6.3 Responsività di polarizzazione Se il radiometro è irradiato in modo lineare con radiazione polarizzata e l'angolo di azimut della polarizzazione è variabile, il rivelatore sensibile alla polarizzazione mostra la variazione del segnale Y conformemente a tale variazione dell'angolo di azimut della polarizzazione. Se si determina il valore massimo e minimo del segnale Y, la sensibilità di polarizzazione è espressa nel modo seguente: Ymax Ymin Ymax Ymin dove ε è l'angolo di incidenza della radiazione sul rivelatore. 3 Requisiti tecnici 3.1 Generalità Leparti fondamentali del radiometro ottico sono il rivelatore ottico di radiazione e il convertitore che converte il segnale del rivelatore nella grandezza misurata che caratterizza la radiazione incidente sul rivelatore. I radiometri ottici devono avere una costruzione solida e realizzati con materiali stabili e solidi, affinché possano resistere alle comuni condizioni d'uso e all'ambiente a cui sono esposti, senza che ciò comporti un malfunzionamento degli stessi o variazioni nel tempo dei loro parametri metrologici. Per aumentare l'intervallo di misura dei radiometri ottici è possibile utilizzare estensioni dotate di filtri grigi calibrati o di diaframmi ottico-meccanici da inserire sulla parte del rivelatore del radiometro. La portata d'onda del radiometro ottico deve essere dichiarata. Il radiometro ottico deve essere in grado di resistere senza danni, per una durata di almeno 10 minuti, al 100% del superamento dell'intervallo di misurazione e in modo permanente al 20% del superamento dello stesso. 3.2 Rivelatore di radiazioni ottiche La costruzione del rivelatore deve soddisfare i requisiti seguenti: – deve essere facilmente e stabilmente agganciato durante la misurazione (con connessione ad avvitamento o a superficie piana), – deve presentare un coperchio di protezione (per la protezione della superficie ottica attiva da danni meccanici), – deve presentare un simbolo non rimovibile che indichi l'orientamento del rivelatore (solo per sensori dipendenti dalla polarizzazione), – deve presentare l'indicazione della funzione di temperatura del rivelatore, – il cavo di alimentazione del rivelatore, se ne è fornito, non deve intralciare la manipolazione spaziale del rivelatore durante la misurazione, – deve permettere un facile collegamento delle estensioni dotate di filtri grigi calibrati o di diaframmi ottico-meccanici (qualora si rendesse necessario aumentare l'intervallo di misura dei radiometri ottici). 3.3 Dispositivo di indicazione Il dispositivo di indicazione digitale deve avere una risoluzione adeguata al rivelatore ottico. L'altezza delle cifre deve essere superiore ai 4 mm. Il dispositivo di indicazione deve consentire l'azzeramento. 3.4 Dispositivi aggiuntivi I dispositivi aggiuntivi dei radiometri ottici sono i seguenti: 7 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 – filtri ottici speciali per la regolazione dell'attinicità del rivelatore, – diaframmi ottici, – termocoppie stabili per la regolazione della temperatura di esercizio del rivelatore, – fonti di luce speciali con le relative fonti di alimentazione stabili, – dispositivi di registrazione per la misurazione a lungo termine in formato continuo (analogico) o digitale, – interfacce di dati standard per la successiva elaborazione dei valori misurati. 3.5 Software Per i radiometri ottici con interfaccia di dati, il produttore deve rilasciare il relativo programma per l'analisi dei dati su computer. Tale software deve essere protetto da interventi o danni accidentali o intenzionali e deve essere conforme alla guida WELMEC 7.22). 3.6 Alimentazione I radiometri ottici possono essere alimentati da rete tramite adattatori o da fonti autonome. L'alimentazione da rete deve essere effettuata con tensione alternata UN nel campo tra UN – 15 % e UN + 10 %, dove UN è la tensione di alimentazione nominale specificata dal produttore dello strumento di misura con frequenza fN 2 %. A fini di riferimento si utilizza una tensione UN ± 2 % e una frequenza fN 0,4 %. La fonte di alimentazione autonoma (batteria) deve essere definita nelle specifiche del produttore. Il dispositivo di indicazione del radiometro ottico deve segnalare quando è necessaria una nuova carica di tale fonte o la sua sostituzione e bloccarsi o spegnersi in presenza di un calo della tensione di alimentazione al di sotto di quella stabilita dal produttore. I radiometri ottici a batteria devono consentire l'indicazione dello stato della batteria. 3.7 Resistenza agli effetti dell'ambiente esterno 3.7.1 Temperature limite I radiometri ottici e tutte le loro parti devono resistere senza danni e senza subire un peggioramento delle proprie caratteristiche metrologiche a temperature limite comprese tra –30 °C e +70 °C. 3.7.2 Grado di protezione della custodia Il grado di protezione della custodia dei radiometri ottici deve essere almeno pari a IP 40 o superiore. Fanno eccezione gli strumenti di misura destinati alle misurazioni di laboratorio, privilegiandone la precisione. 3.8 Compatibilità elettromagnetica (EMC) I radiometri ottici non devono essere influenzati dalle interferenze elettriche o elettromagnetiche, oppure devono essere in grado di reagire ad esse in modo definito (per esempio con un segnale di errore, il blocco della misurazione ecc.). Non devono emettere campi elettromagnetici indesiderati. Per tutti i radiometri ottici è stabilita una classe di ambiente elettromagnetico E1 (cioè un ambiente costituito da abitazioni e locali commerciali o locali destinati all'industria leggera). 2) WELMEC 7.2 Software Guide; disponibile al pubblico su www.welmec.org 8 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 3.9 Resistenza alla manipolazione non autorizzata I radiometri ottici non devono avere caratteristiche che ne consentano l'uso fraudolento e la possibilità di un uso errato accidentale deve essere ridotta al minimo. I componenti che l'utente non deve smontare o adattare devono essere assicurati contro tali azioni. Gli elementi del radiometro che possono essere impostati devono essere protetti al fine di impedirne la modifica accidentale durante la manipolazione normale senza danneggiare i marchi ufficiali. 4 Contrassegni del misuratore 4.1 Generalità Tutti i simboli e le scritte devono essere in condizioni normali facilmente visibili, leggibili e indelebili. Ciascun radiometro ottico dovrebbe essere accompagnato da almeno i dati seguenti: – nome del costruttore, – identificazione del tipo, – numero di serie dello strumento di misura e del rivelatore, se sono separabili. – campi di misura e unità di misura usata, – alimentazione elettrica, – marchio di omologazione. 4.2 Etichettatura con marchi ufficiali Lo strumento di misura deve essere costruito in modo tale da prevedere delle zone adatte all'apposizione del marchio di omologazione e del marchio ufficiale (o dei marchi ufficiali) che soddisfino i seguenti requisiti: – il marchio è applicato su una parte inseparabile dello strumento di misura, – non copre altri marchi sullo strumento, – è collocato in zone dove l'etichetta non può essere danneggiata dal normale uso del dispositivo. Se il radiometro ottico è dotato di un'apertura per l'accesso agli strumenti di impostazione che influiscono sui parametri fondamentali dello strumento di misura, tale apertura deve poter essere coperta con un marchio. Analogamente, deve essere possibile coprire con un marchio almeno una vite della custodia del dispositivo, la cui rimozione permetterebbe l'accesso agli strumenti d'impostazione. 5 Omologazione dello strumento di misura 5.1 Generalità Il processo di omologazione è costituito dalle seguenti prove: – ispezione esterna, – test funzionale preliminare, – prova di precisione, – prova di linearità, – prova di responsività spettrale, – prova della dipendenza termica, – prova della dipendenza direzionale, 9 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 – – – prove di resistenza alle influenze esterne: – prova di resistenza alle temperature limite, – prova di protezione contro la penetrazione di acqua e di corpi estranei (grado di protezione della custodia), prove di resistenza ai valori limite della corrente di alimentazione: – prova di resistenza ai valori limite della corrente di alimentazione alternata, – prova di resistenza alle modifiche della frequenza della corrente alternata, – prova di resistenza ai valori limite della corrente di alimentazione continua, prove di compatibilità elettromagnetica (EMC): – prova di resistenza ai campi elettromagnetici irradiati ad alta frequenza, – prova di resistenza alle scariche elettrostatiche. 5.2 Ispezione esterna Durante l'ispezione esterna del radiometro ottico si deve controllare: – che la documentazione tecnica prescritta sia completa, – che le caratteristiche metrologiche e tecniche specificate dal produttore nella documentazione siano conformi ai requisiti della presente normativa ai sensi degli articoli 2, 3 e 4, – che il radiometro ottico sia completo e che il suo stato sia conforme alla documentazione tecnica obbligatoria, – che la versione del software del radiometro ottico sia conforme alla versione specificata dal produttore. 5.3 Test funzionale preliminare Il radiometro ottico deve essere collocato in un laboratorio a temperatura stabilizzata per un tempo sufficientemente lungo prima di effettuare la misurazione, al fine di equilibrare la temperatura. Il rivelatore del dispositivo ottico deve essere assicurato al supporto allo zero ottico e il dispositivo di indicazione deve essere collocato nella posizione prescritta. Nel laboratorio radiometrico non oscurato si effettua un controllo rapido del funzionamento del radiometro ottico mediante la misurazione dello sfondo luminoso del laboratorio. Dopo l'oscuramento del rivelatore si controlla ed eventualmente imposta l'indicatore sullo zero. 5.4 Prova di precisione 5.4.1 Requisiti del dispositivo di prova Durante le prove sui radiometri ottici sono necessari i seguenti strumenti di misura con coerenza metrologica garantita e altra attrezzatura – campioni di responsività spettrale – rivelatori campione con valori calibrati di responsività e linearità spettrale, – impianto ottico con doppio monocromatore e adeguata fonte di luce che copre l'intervallo di spettro considerato. Il monocromatore deve avere un intervallo regolabile di aperture in entrata e in uscita con la possibilità di impostare una distinzione spettrale (da 1 a 15) nm. La scala graduata delle lunghezze d'onda del monocromatore deve essere calibrata con incertezza massima ampliata pari a ±0,2 nm in tutto l'intervallo spettrale considerato (pro k = 2). Il grado di contenimento dell'effetto della luce diffusa sulla responsività spettrale non deve essere superiore al valore 1 × 10-4 relativamente, 10 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 – sistema di visualizzazione ottica di riflessione o di trasmissione che assicura la conformazione del fascio di raggi in entrata nel monocromatore, – tavola rotante con goniometro con divisione pari a 1°. Tale tavola deve consentire di fissare le testine del rivelatore del radiometro per le prove di sensibilità angolare, – termometro con intervallo di misura (15 – 40) °C, – misuratore di foto-flusso (nanoamperometro o convertitore di corrente sotto tensione) con sensibilità e impedenza iniziale adeguate ai parametri dei rivelatori campione della responsività spettrale. 5.4.2 Installazione dell'impianto di misura - apparecchi Si realizza un impianto costituito dagli strumento di misura e dagli strumenti misurati in modo tale che siano soddisfatte le condizioni di cui al capitolo 2. Inoltre è necessario collocare gli elementi attivi (sensori) in modo tale che durante tutto il processo di misurazione la loro posizione reciproca non possa cambiare (collocazione spaziale). La misurazione propria dei radiometri ottici si effettua mediante un radiometro di riferimento su un monocromatore doppio con adeguata fonte di luce che copre l'intervallo di spettro considerato. Il monocromatore svolge la funzione di una fonte di radiazione quasi monocromatica che può essere regolata. La radiazione ottica della lunghezza d'onda desiderata viene applicata alternativamente, sotto forma di fascio ottico, sulla superficie attiva del radiometro ottico sottoposto a prova e del radiometro campione. L'apparecchiatura del monocromatore è costituita dal monocromatore, da una adeguata fonte di luce, da un impianto di misura optomeccanico collocato in una custodia a tenuta di luce sul lato d'ingresso del monocromatore, dai dispositivi di misura e di comando e dai computer con il relativo software. Il sistema è integrato da un monitor della temperatura ambientale con registrazione automatica dei valori rilevati durante la misurazione. L'intero sistema è completamente automatizzato per compiti di durata impegnativa pari ad alcune ore. 5.4.3 Prove di precisione Le prove di precisione del radiometro ottico sono effettuate mediante una comparazione reciproca dei segnali del rivelatore di riferimento e di quello di prova. Nel fascio di misurazione d'inseriscono alternativamente il rivelatore campione e il rivelatore sottoposto a prova. Per entrambi i rivelatori si registra il livello del segnale d'ingresso al momento dell'incidenza del fascio ottico e dopo la sua schermatura. Durante tutta la procedura di misurazione si utilizza il software di comando dell'apparecchiatura, che effettua la misurazione automatica e la registrazione dei risultati rilevati. Gli errori di misurazione durante la prova non devono superare gli errori massimi tollerati specificati dal produttore. 5.5 Prova di linearità La prova di linearità dei radiometri ottici si effettua col metodo della sovrapposizione nell'intervallo di potenza specificato dal produttore. Eventualmente, è possibile effettuare la prova mediante la comparazione diretta con il rivelatore campione di linearità all'altezza di alcuni livelli definiti di potenza ottica. Gli errori di misurazione durante la prova non devono superare gli errori massimi tollerati specificati dal produttore. 5.6 Prova di responsività spettrale La prova di responsività del radiometro ottico sottoposto a verifica si effettua sull'impianto di cui all'articolo 5.4.3 in base al rapporto di cui all'articolo 1.5.1. Successivamente, si determina il coefficiente di correzione come rapporto tra il valore della potenza misurata col radiometro ottico campione Pref e il valore misurato col radiometro sottoposto a prova PDUT. 11 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 CF Pref PDUT Moltiplicando i valori misurati dallo strumento di misura sottoposto a prova per il coefficiente di correzione, si ottiene il loro valore corretto. Gli errori di misurazione durante la prova non devono superare gli errori massimi tollerati specificati dal produttore. 5.7 Prova della dipendenza termica Il rivelatore del dispositivo ottico (sensore) si colloca in un'adeguata camera climatica posta su un carrello scorrevole in una camera a tenuta di luce. A una temperatura di 23 °C si proietta nella camera a tenuta di luce chiusa un raggio proveniente dal monocromatore (questo equivale alla fonte di radiazione) e si misurano i valori del segnale del rivelatore. Successivamente, la temperatura nella camera climatica viene aumentata a 35 °C e dopo 30 min di stabilizzazione si proietta nuovamente un raggio dal monocromatore nel rivelatore nella camera a tenuta di luce. Gli errori di misurazione durante la prova non devono superare gli errori massimi tollerati specificati dal produttore. 5.8 Misurazione della dipendenza direzionale del radiometro ottico Durante questa prova il sensore è fissato sulla tavola rotante su un carrello scorrevole in una camera a tenuta di luce. Il sensore è regolato in modo che l'asse della tavola rotante attraversi il centro della superficie sensibile del sensore e sia perpendicolare all'asse ottico del banco fotometrico. La dipendenza direzionale si misura nell'intervallo tra 5° e 85° con incremento di 5° o inferiore, se richiesto dal produttore. La dipendenza direzionale può essere misurata con due metodi: – a una distanza costante dal rivelatore dalla fonte di radiazione si effettua una misurazione completa della dipendenza compiendo una lieve rotazione del sensore, – a un angolo costante β si impostano i valori concreti dell'intensità della fonte modificando l'apertura (diaframma) sul percorso ottico. NOTA La misurazione a una distanza costante è più facile, tuttavia in tal caso si applicano gli errori di linearità della scala radiometrica del rivelatore dell'impianto ottico. La misurazione in caso di intensità variabile della fonte elimina gli effetti dell'alinearità della scala radiometrica sulle misurazioni effettuate. Gli errori di misurazione durante la prova non devono superare gli errori massimi tollerati specificati dal produttore. 5.9 Prova di resistenza alle temperature limite Il radiometro ottico completo spento deve essere collocato in una camera climatica per tre ore alle temperature limite comprese tra –30 °C e +70 °C con una velocità di variazione termica pari a 1 °C/min nel passaggio da una temperatura limite all'altra. Si effettuano 5 cicli. Immediatamente dopo la fine della prova vengono controllati i cambiamenti dell'aspetto. Lo strumento di misura non deve cambiare il suo aspetto, il materiale e la superficie non devono essere incrinati, con bolle o con variazioni della colorazione. Dopo due ore dalla fine della prova, il radiometro ottico deve essere pienamente funzionale senza mostrare cambiamenti nelle proprietà dichiarate dal produttore. 5.10 Prova di protezione contro la penetrazione di acqua e di corpi estranei (grado di protezione della custodia) Durante la prova occorre controllare se lo strumento di misura è conforme al grado di protezione di cui all'articolo 3.7.2. 12 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 NOTA Con custodia s'intende la custodia del dispositivo nella posizione di esercizio, ovvero compresi i connettori (con le possibili chiusure, tenute e altri accessori). 5.11 Prove di resistenza ai valori limite della corrente di alimentazione 5.11.1 Prova di resistenza ai valori limite della corrente di alimentazione alternata La prova di resistenza ai valori limite della corrente di alimentazione alternata si effettua sul radiometro ottico acceso ai valori limite della tensione UN – 15 % e UN + 10 %, dove UN è la tensione di alimentazione nominale specificata dal produttore dello strumento di misura. Se la tensione di alimentazione è determinata entro l'intervallo della tensione nominale, la prova deve essere eseguita alla tensione più bassa e alla tensione più alta dell'intervallo. Gli errori di misurazione ai valori limite della tensione di alimentazione non devono superare gli errori massimi tollerati specificati dal produttore. 5.11.2 Prova di resistenza alle modifiche della frequenza della corrente alternata La prova di resistenza alle modifiche della frequenza della corrente alternata devono essere effettuate sul radiometro ottico acceso alle frequenze limite fN ± 2 %, dove fN è la frequenza nominale della tensione di alimentazione. Gli errori di misurazione ai valori limite della frequenza della tensione di alimentazione non devono superare gli errori massimi tollerati specificati dal produttore. 5.11.3 Prova di resistenza ai valori limite della corrente di alimentazione continua La prova di resistenza ai valori limite della corrente di alimentazione continua si effettua sul radiometro ottico acceso ai valori limite della tensione Umin e Umax, dove Umin e Umax sono i valori limiti della tensione di alimentazione specificata dal produttore dello strumento di misura. Gli errori di misurazione ai valori limite della frequenza della tensione di alimentazione non devono superare gli errori massimi tollerati specificati dal produttore. 5.12 Prove di compatibilità elettromagnetica (EMC) 5.12.1 Resistenza alle scariche elettrostatiche La prova di resistenza alle scariche elettrostatiche si effettua sul radiometro ottico acceso principalmente con una tensione di ±6 kV per scariche di contatto e ±8 kV per scariche attraverso l'aria, se non è possibile utilizzare scariche di contatto. Le scariche si applicano alla custodia del radiometro ottico e agli assi di accoppiamento vicine al radiometro stesso. Durante questa prova il radiometro ottico deve mostrare un funzionamento normale nei limiti dell'errore massimo tollerato specificato dal produttore, oppure deve rilevare un errore grave e reagire ad esso nelle modalità definite. 5.12.2 Resistenza ai campi elettromagnetici ad alta frequenza irradiati La resistenza ai campi elettromagnetici ad alta frequenza irradiati viene testata sui radiometri ottici accesi nelle seguenti bande di frequenza e alle seguenti intensità del campo di prova: – frequenza da 80 MHz a 800 MHz, intensità 3 V/m, – frequenza da 800 MHz a 960 MHz, intensità 10 V/m, – frequenza da 960 MHz a 1 400 MHz, intensità 3 V/m, – frequenza da 1 400 MHz a 2 000 MHz, intensità 10 V/m. I valori di intensità del campo prova riportati sono validi per le misurazioni senza modulazione. Il campo di prova è modulato in ampiezza con una profondità dell'80%, il segnale di modulazione ha una forma d'onda sinusoidale con una frequenza di modulazione di 1 kHz. L'incremento di frequenza 13 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 durante la scansione della frequenza del campo di prova è al massimo 1%. Il tempo di ritardo su ciascuna frequenza non deve essere inferiore al tempo necessario per testare il radiometro ottico, compresa la sua capacità di reagire alle interferenze. In ogni caso non deve comunque essere inferiore a 0,5 secondi. Il campo di prova si applica a tutti i lati della custodia del dispositivo del radiometro ottico. Durante questa prova il radiometro ottico deve mostrare un funzionamento normale nei limiti dell'errore massimo tollerato dichiarato dal produttore, oppure deve rilevare un errore grave e reagire ad esso nelle modalità definite. 6 Prima verifica 6.1 Generalità La procedura di prima verifica è costituita dalle prove seguenti: – controllo visivo, – test funzionale preliminare, – prova di precisione, – prova di linearità, – prova di responsività spettrale. 6.2 Controllo visivo In sede di controllo visivo occorre controllare se il radiometro ottico sottoposto a tale controllo è conforme, compresa la relativa versione del software, al tipo omologato. Occorre prestare attenzione alla correttezza della marcatura ai sensi dell'articolo 4.1 e alla sua leggibilità. Occorre inoltre controllare se il radiometro ottico non presenta danni meccanici e se nel radiometro ottico con display elettronico sono visualizzati su di esso tutti i simboli dopo il collegamento alla rete. I radiometri ottici non conformi al tipo omologato e i radiometri ottici danneggiati non vengono sottoposti ad altre prove. 6.3 Test funzionale preliminare Il test funzionale preliminare deve essere eseguito in conformità dell'articolo 5.3. 6.4 Prova di precisione La prova di precisione si effettua in conformità dell'articolo 5.4. 6.5 Prova di linearità La prova di linearità dei radiometri ottici sottoposti a verifica si effettua in conformità dell'articolo 5.5. 6.6 Prova di responsività spettrale La prova di responsività spettrale dei radiometri ottici sottoposti a verifica si effettua in conformità dell'articolo 5.6. 7 Verifiche successive La procedura della verifica successiva è identica alla procedura della prima verifica di cui al capitolo 6. 14 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 8 Normativa notificata Per la specifica dei requisiti tecnici e metrologici per gli apparecchi di misura e la specifica dei metodi per le prove di verifica di cui al presente provvedimento di natura generale, il CMI notifica le norme tecniche ceche, altre norme tecniche o documenti tecnici di organizzazioni estere o internazionali o altri documenti tecnici contenenti requisiti tecnici dettagliati (in prosieguo "norme notificate"). L'elenco di tale normativa notificata e l'abbinamento alla misura pertinente saranno resi noti dall'Istituto metrologico ceco contestualmente alla pubblicazione della misura di portata generale tramite mezzi pubblicamente accessibili (sulle pagine web www.cmi.cz). La conformità alle norme notificate, o a parti di queste, è considerata, per quanto stabilito e alle condizioni previste dal provvedimento di natura generale, equivalente alla conformità ai requisiti specificati dal presente provvedimento ai quali si applichino tali norme o parti di queste. II. MOTIVAZIONE L'Istituto metrologico ceco emette, ai sensi dell'articolo 14, paragrafo 1, lettera j) della legge sulla metrologia, in applicazione dell'articolo 6, paragrafo 1, dell'articolo 9, paragrafo 1, dell'articolo 9, paragrafo 9 e dell'articolo 11 bis, paragrafo 3, della legge sulla metrologia, la presente misura di portata generale, che stabilisce i requisiti metrologici e tecnici degli strumenti di misura specificati e le prove per l'omologazione e la verifica di tali strumenti di misura. Il decreto n. 345/2002 Racc. che definisce gli strumenti di misura soggetti ad obbligo di verifica e gli strumenti di misura soggetti ad omologazione, come modificato, al punto 5.1.1 dell’allegato "Elenco tipologico degli strumenti di misura legali" annovera i radiometri ottici utilizzati per una regione spettrale compresa tra i 400 nm e i 2 800 nm e per misurare emissioni comprese tra 10-3 W · m-2 e 102 W · m-2 tra gli strumenti di misura soggetti a omologazione e verifica. Pertanto, l'Istituto metrologico ceco, in applicazione dell'articolo 6, paragrafo 1, dell'articolo 9, paragrafo 1, dell'articolo 9, paragrafo 9 e dell'articolo 11 bis, paragrafo 3 della legge sulla metrologia, emette per i radiometri ottici utilizzati per una regione spettrale compresa tra i 400 nm e i 2 800 nm e per misurare emissioni comprese tra 10-3 W · m-2 e 102 W · m-2 la presente misura di portata generale che stabilisce i relativi requisiti metrologici e tecnici e le prove da effettuare in sede di omologazione e verifica degli stessi. La presente norma (misura di portata generale) è stata notificata in conformità della direttiva 98/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 giugno 1998, che prevede una procedura d’informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell’informazione, come modificata. III. ISTRUZIONE La presente misura di portata generale non può essere impugnata ai sensi dell’articolo 173, paragrafo 2, del codice amministrativo. Secondo quanto disposto dall’articolo 172, paragrafo 5 del codice amministrativo, non è possibile presentare ricorso contro le decisioni relative a obiezioni né chiederne l’annullamento. La conformità della misura di portata generale alla legislazione può essere valutata in sede di procedimento di riesame, secondo quanto disposto dagli articoli da 94 a 96 del codice amministrativo. L'interessato può presentare domanda di procedimento di riesame all'autorità amministrativa che ha 15 Misura di portata generale n. 0111-OOP-C046-15 emesso tale misura di portata generale. Qualora l’autorità amministrativa non ritenga opportuno avviare un procedimento di riesame, ne informa l’interessato, indicandone i motivi, entro trenta giorni. La decisione di avviare il procedimento di riesame può essere emessa entro tre anni dall'entrata in vigore della misura di natura generale, come disposto dall'articolo 174, paragrafo 2, del codice amministrativo. IV. EFFICACIA La presente misura di portata generale entra in vigore quindici giorni dopo la sua pubblicazione (articolo 24d della legge sulla metrologia). ...………………………….............. RNDr. Pavel Klenovský direttore generale 16