convertitori statici - Dipartimento di Ingegneria dell`Energia elettrica

CONVERTITORI STATICI
Un CONVERTITORE STATICO è un circuito comprendente dispositivi a semiconduttori
che permette un controllo sulle grandezze in uscita rispetto a quelle in ingresso. Si
possono individuare quattro classi di convertitori:

Convertitori CA-CC, detti anche raddrizzatori: sono dei dispositivi che
forniscono una grandezza continua in uscita da una grandezza alternata in ingresso;

Convertitori CC-CA, detti anche inverter: sono dei dispositivi che forniscono
una grandezza alternata in uscita da una grandezza continua in ingresso;

Convertitori CC-CC, sono dispositivi che presentano sia in ingresso sia in
uscita una grandezza continua;

Convertitori CA-CA, sono dispositivi che presentano sia in ingresso sia in
uscita una grandezza alternata.
PRINCIPALI DISPOSITIVI A SEMICONDUTTORE
Il materiale principalmente usato per la realizzazione di convertitori statici è il silicio,
un membro del IV gruppo nella tavola periodica degli elementi.
Quando viene aggiunto al silicio un elemento del V gruppo (ad esempio As), si rende
disponibile per la conduzione un elettrone per ogni atomo di impurità. I
semiconduttori drogati in tal modo sono detti di "tipo n".
Quando viene aggiunto al silicio un elemento del III gruppo (ad esempio B), si rende
disponibile per la conduzione una lacuna per ogni atomo di impurità. I semiconduttori
drogati in tal modo sono detti di "tipo p".
Convertitori statici
1
DIODO
Il diodo è un dispositivo a due terminali (A = anodo, K = catodo), progettato per
condurre corrente solo in un senso.
I
I
A
p
K
n
K
A
Schema di diodo
Simbolo del diodo
In figura è illustrata la caratteristica statica del diodo, che lega la tensione applicata
tra anodo e catodo (VAK) alla corrente che lo attraversa. In essa si distinguono due
zone:

zona di interdizione: quando la tensione applicata è negativa (inversa), il diodo
non permette il libero passaggio della corrente. Solo una piccola corrente di
perdita, spesso trascurabile, scorre dal catodo all'anodo.

zona di conduzione: quando la tensione applicata è positiva (diretta) il diodo
permette il passaggio della corrente. La corrente passa dall'anodo al catodo.
I
I
interdizione
interdizione
conduzione
conduzione
VBD
VBD
VAK
Caratteristica statica del diodo.
VAK
Caratteristica approssimata del diodo.
Un modello semplificato del diodo è ottenuto approssimando la caratteristica tensione
- corrente con tre rette.
Quando al diodo viene applicata una tensione inversa superiore alla tensione di
breakdown (VBD), si ha una scarica che distrugge il dispositivo.
Le prestazioni del diodo sono individuate dalla potenza massima che può essere
dissipata in condizioni di sicurezza e dalla massima tensione di breakdown.
Convertitori statici
2
SCR (Silicon Controlled Rectifier)
G
G
Ig
IA
IK
p
n
p
n
A
K
K
A
Schema di SCR
Simbolo del SCR
Il componente SCR appartiene alla classe di componenti realizzati con quattro strati
di semiconduttori chiamati genericamente col nome di tiristori (comprendente anche
TRIAC e GTO). E’ un dispositivo dotato di tre terminali (A = anodo, K = catodo, G =
gate). Il gate viene utilizzato per controllare il passaggio della corrente dall’anodo al
catodo. La caratteristica principale del SCR è quella che lega la corrente all’anodo
(IA) con la tensione tra anodo e catodo (VAK) ed è caratterizzata da tre regimi di
funzionamento:

zona di interdizione inversa: quando è applicata una tensione inversa l’SCR si
comporta come un normale diodo, impedendo il passaggio della corrente;

zona di interdizione diretta: quando l’SCR è polarizzato direttamente con una
tensione inferiore alla tensione di innesco VT, permette il passaggio di una
debole corrente di perdita diretta. Il valore della tensione VT non è fisso ma
dipende dalla corrente che entra dal gate. La tensione di innesco V T diminuisce
all'aumentare della corrente di gate Ig, rendendo possibile un effettivo controllo
dell'innesco del dispositivo;

zona di conduzione: quando la tensione supera la tensione di innesco, l’SCR si
attiva e consente il passaggio di corrente con basse cadute di tensione. La
transizione è illustrata in figura dalla linea tratteggiata. Una volta attivato, l’SCR
rimane in conduzione finche la corrente che lo attraversa rimane al di sopra della
corrente di mantenimento Im. Se la corrente scende al di sotto di tale valore
minimo, l’SCR ritorna nello stato di interdizione.
IA
conduzione
VBD
Im
VT
interdizione
inversa
Convertitori statici
VAK
Caratteristica statica del SCR
interdizione
diretta
3
GTO (Gate Turn-Off thyristor)
Un controllo più agevole della
transizione dallo stato di conduzione allo
stato interdetto è offerto dal GTO.
Il GTO può essere interdetto anche
quando la corrente che lo attraversa è
maggiore di Im, mediante un impulso
negativo di corrente applicato al gate.
G
A
K
Simbolo del GTO
TRANSISTORE BJT (Bipolar Junction Transistor)
Il transistore BJT è un dispositivo con tre terminali (C = collettore, E = emettitore, B
= base), realizzato con tre strati di semiconduttore.
B
E
Ie
Ib
C
C
n
p
B
npn
B
pnp
n
Ic
E
E
C
Schema di BJT
Simbolo del BJT
Il transistore permette un agevole controllo della corrente di collettore (Ic) tramite la
corrente di base (Ib).
Convertitori statici
4
La caratteristica fra la corrente di collettore e la tensione fra il collettore e l’emettitore
(VCE) mette in evidenza tre regimi di funzionamento:

Zona di interdizione inversa: quando la tensione fra collettore ed emettitore è
negativa è possibile solo il passaggio di una piccola corrente inversa, come nel
diodo. In questo caso però la tensione di breakdown (Vbi) risulta di valore
minore.

Zona attiva: quando la tensione fra collettore ed emettitore è positiva
sufficientemente elevata, ma comunque inferiore al valore (Vbd) di breakdown
diretto, esiste una proporzionalità fra la corrente di collettore e quella di base.

Zona di saturazione: quando la corrente di base è elevata, il transistore BJT
consente il passaggio di una elevata corrente di collettore a fronte di una piccola
tensione fra collettore ed emettitore.
Come evidenziato dalla caratteristica, il transistore BJT è un componente
controllabile all’accensione ed allo spegnimento con l’applicazione di una corrente al
terminale di base (B). Nelle applicazioni di elettronica di potenza viene utilizzato
come un interruttore e quindi non funziona mai in zona attiva, ma sempre in
saturazione o quasi saturazione.
Ic
Vbd
zona
attiva
quasi-saturazione
saturazione
Vbi
Ib crescente
VCE
Caratteristica del Transistore BJT
I tempi caratteristici di commutazione per un transistore sono al di sotto dei 10 s,
mentre un SCR e un GTO sono rispettivamente 40 s e 25 s.
Convertitori statici
5
SCR e GTO sono preferibili quando sono in gioco potenze elevate, perché tali
dispositivi sopportano tensioni e correnti più elevate di quelle che è in grado di
sostenere un transistore (3000 V/ 3500 A per un diodo, 3000 V/1000 A per un SCR,
3600 V/600 A per un GTO, 400 V/250 A per un transistore). Nella realizzazione di
convertitori ad alte potenze vengono quindi preferiti gli SCR. Quando le potenze in
gioco sono relativamente basse, si preferiscono i GTO o i transistori, data la loro
maggiore controllabilità. L’utilizzo dei transistori è una scelta obbligata per
convertitori ad alta frequenza.
TRANSISTORE MOSFET (Metal Oxide Semiconductor Field Effect Transistor)
I MOSFET sono componenti comandati in accensione e spegnimento, tramite un
segnale in tensione, applicato al terminale gate (G), che è separato dal materiale
semiconduttore da uno strato di isolante. Sia all’accensione che allo spegnimento, la
corrente di gate è sempre piccola e ciò rende più semplice il circuito di comando.
gate
source
S
n
p
canale
n
G
drain
D
Schema del MOSFET
Simbolo del MOSFET
L’applicazione di una tensione positiva tra il gate ed il source (S), crea un campo
elettrico che attrae gli elettroni sulla superficie della regione p. Si forma pertanto un
canale che permette la conduzione tra drain e source.
Per spegnere un MOSFET occorre portare a zero la tensione tra gate e source. In tal
caso non vengono più attratti elettroni nel canale e si ha così l’interruzione del
collegamento tra drain e source. Non ci sono ritardi dovuti all’accumulo di carica o a
fenomeni di ricombinazione come nel caso dei BJT. I MOSFET sono quindi
componenti intrinsecamente veloci (si ottengono tempi di turn-off dell’ordine di 100
ns).
Convertitori statici
6
ID
zona
attiva
Vbd
regione di
interdizione
regione
ohmica
VGS crescente
VDS
Caratteristica del Transistore MOSFET
In figura è illustrata la curva caratteristica al variare della tensione di comando VGS.
E’ possibile distinguere tre regioni:

una regione ohmica in cui ID è circa proporzionale a VDS,

una una regione attiva in cui ID è circa indipendente da VDS,

una una regione di interdizione in cui VGS è minore di un valore di soglia.
Nelle applicazioni di potenza i MOSFET vengono utilizzati come interruttori e quindi
si ha l’attraversamento della zona attiva, ma sempre dalla regione di interdizione alla
regione ohmica (turn-on) e viceversa (turn-off).
Convertitori statici
7
TRANSISTORE IGBT (Insulated Gate Bipolar Transistor)
Gli IGBT sono componenti nati dal tentativo di combinare le proprietà migliori del
BJT e del MOSFET. Il BJT ha il vantaggio di avere basse perdite per conduzione, ma
con tempi di commutazione lunghi. Il MOSFET è molto veloce, ma ha perdite per
conduzione elevate.
gate
emettitore
n
C
p
canale
G
n
p
E
collettore
Schema del IGBT
Simbolo del IGBT
La caratteristica di un IGBT è simile a quelle di un BJT, con la differenza che il
parametro di controllo è la tensione e non la corrente di gate. Come nei MOSFET è la
tensione tra gate e collettore a controllare lo stato del componente: se la VGC è minore
di un valore di soglia non si forma lo strato di elettroni che connette collettore e d
emettitore ed il componente è in interdizione.
Vbd
IC
VGC crescente
VCE
Caratteristica del Transistore IGBT
Convertitori statici
8
RIEPILOGO DEI COMPONENTI ELETTRONICI DI POTENZA
Diodi
8
5
1
alta
Vinv [kV]
Idir [kA]
Vdir [V]
f [kHz]
Pcom
P
BJT
1.7
1
2.5
3
media
media
MOS-FET
1 (0.6)
0.05 (0.15)
4.5
100
bassa
bassa
IGBT
2.5
1
3
20
bassa
media
SCR
12
5
1.5
1
media
alta
GTO
6
3
2
0.5
alta
alta
Vinv è la tensione inversa massima ammessa, Idir è corrente diretta massima ammessa,
Vdir è la caduta di tensione diretta, f è la massima frequenza ammissibile, Pcom è la
potenza di comando per la commutazione, P è la potenza massima trasmissibile
attraverso il componente.
108
Potenza [VA]
Linee alta tensione
107
Trazione pesante
Grossi elettrodomestici
GTO
106
Motori
elettrici
105
SCR
IGBT
Tr -Mod
IGBT
104
MOSFET
Mod
TRIAC
103
Trazione leggera
102
Piccoli elettrodomestici
10
10
Convertitori statici
102
MOSFET
103
104
105
106
Frequenza di modulazione [Hz]
9
CONVERTITORI C.A.-C.C.
Un convertitore c.a.-c.c. converte un segnale in alternata (di tensione o di corrente) in
un segnale in continua. Un convertitore c.a.-c.c. assume quindi anche il nome
Una misura della prestazione di un convertitore c.a.- c.c. viene fornita dal fattore di
ondulazione r (in inglese ripple) del segnale in uscita. Con riferimento alla tensione,
il fattore di ondulazione è definito come rapporto tra il valore efficace della
componente alternata (Vca, eff) e la componente continua (Vcc) presenti nelle tensione
in uscita (funzione periodica con periodo T):
r
Vca, eff
Vcc
T
,
1
Vcc   v t  dt
T 0
,
Vca ,eff
1

T
T
  v t  V 
cc
2
dt
0
Tanto più è piccolo r, tanto più la forma d’onda del segnale in uscita può essere
considerata una funzione costante nel tempo. Ricordando la definizione di valore
efficace, si ottiene una formula alternativa per il fattore di ondulazione:
2
 


V
eff
  1
r   
  Vcc 



dove Veff è il valore efficace della tensione in uscita.
RADDRIZZATORE A SEMIONDA
V
+
VU
+
V(t)
VU
U
t
-
La componente continua della tensione è data da:
VM
1 T
 


V CC   VU dt 
V
sen

t
dt

M
T 0
2 0

Il valore efficace della tensione in uscita vale:

T
VM
1

2
2
2


V eff 
V
dt

V
sen

t
dt

U
M
T 0
2 0
2
Il valore del fattore di ondulazione risulta essere: r =1.21
Convertitori statici
10
RADDRIZZATORE A PONTE AD ONDA INTERA
D1
V
D4
+
VU
+
V(t)
D3
VU
-
t
D2
-
Operando in modo analogo a quanto fatto per il raddrizzatore a semionda si ottiene
un fattore di ondulazione r = 0.48. La pulsazione del segnale in uscita è due volte
quella dell’ingresso.
RADDRIZZATORE A SEMIONDA TRIFASE
v1
VU
v2
VU
t
v3
v1
v2
v3
La tensione di uscita è, in qualsiasi istante, la maggiore delle tre tensioni di ingresso
ed il fattore di ondulazione è pari a 0.183. La pulsazione del segnale in uscita è tre
volte quella dell’ingresso.
Convertitori statici
11
RADDRIZZATORE AD ONDA INTERA TRIFASE
VU = VU,1 - VU,2
v1
v2
VU,1
v3
t
VU,2
VU,2
VU,1
v1
v2
v3
Il fattore di ondulazione per un raddrizzatore siffatto è pari a 0.042. La frequenza del
segnale in uscita è sei volte quella dell’ingresso.
FILTRAGGIO DEL SEGNALE IN USCITA
Esistono due semplici modi per livellare ulteriormente il segnale in uscita da un
raddrizzatore:

Un condensatore in parallelo con l’utilizzatore, viene utilizzato per
uniformare la tensione in uscita del raddrizzatore.

Un induttore in serie all’utilizzatore viene utilizzato per smorzare le variazioni
di corrente.
+
+
VU
V(t)
-
VU
-
Convertitori statici
t
12
REGOLAZIONE DELLA TENSIONE IN USCITA
Sostituendo nei circuiti raddrizzatori visti finora i diodi con dei tiristori SCR, è
possibile controllare la tensione continua in uscita.
Dal punto di vista del controllo, i raddrizzatori possono essere suddivisi in tre grosse
categorie:

non controllati: l’uscita è funzione unicamente dell’ampiezza della tensione di
ingresso. In tali dispositivi sono presenti solo diodi;

controllati: In tali circuiti per raddrizzare la corrente vengono utilizzati tiristori.
In tal modo l’uscita è funzione della tensione d’ingresso e dell’istante in cui
vengono attivati i tiristori;

semi controllati: contengono diodi e tiristori, e consentono un certo controllo
dell’uscita, più limitato rispetto a quello ottenibile da un raddrizzatore
controllato.
RADDRIZZATORE CONTROLLATO A SEMIONDA
È possibile controllare la tensione di uscita variando il tempo t d in cui il tiristore viene
attivato.
IU
GTO
+
+
V(t)
VU
U
VU
-
Convertitori statici
td
T/2
Ttd
t
13
EFFETTO DELL’IMPEDENZA DEL CARICO
Fino ad ora si sono considerati solo carichi resistivi. Tuttavia, gli utilizzatori dei
convertitori statici, hanno molto spesso una marcata caratteristica ohmico - induttiva.
Si consideri il raddrizzatore controllato
a semionda, al quale sia applicato un V
U
carico ohmico - induttivo.
A causa dell’impedenza di carico, la
corrente si annulla con un certo ritardo
rispetto all’istante in cui la tensione di
alimentazione si inverte.
IU
I2
I1
td

T/2
Ttd
t
La tensione continua erogata, in caso di carico ohmico - induttivo, è minore di
quella che si otterrebbe con un carico puramente resistivo, e risulta inoltre
dipendente dall’utilizzatore.
Per ovviare a tale inconveniente, viene normalmente posto un diodo di ricircolo in
parallelo all’utilizzatore. In tal modo la corrente generata dall’energia magnetica
immagazzinata dall’induttanza è libera di fluire attraverso il diodo quando,
nell’istante in cui la tensione di alimentazione si inverte, il tiristore si interdice.

L’andamento della tensione agente sul carico non dipende dall’utilizzatore, e
coincide con quello visto per un carico puramente resistivo.
VU
IU
IU
GTO
IA
D
e(t)
VU
IA
ID
ID
td
Convertitori statici
T/2
Ttd
t
14
OSCILLATORE (esempio)
Un oscillatore a rilassamento basato su un diodo PNPN è un circuito per la
generazione di impulsi elettrici.
IA
Un diodo PNPN è un componente a due
terminali che si comporta come un SCR
con corrente di gate pari a zero. Quando il
diodo PNPN è polarizzato in diretta
(tensione tra anodo e catodo positiva) il
diodo non conduce fintanto che la
tensione tra anodo e catodo non supera il
valore di innesco VT. A quel punto è
possibile il passaggio di corrente tra
anodo e catodo con piccole cadute di
tensione
conduzione
VT
interdizione
inversa
+
+
R1
VAK
interdizione
diretta
V
Diodo PNPN
+
VC
C
Vcc
Im
VBD
VU
R2
-
-
t
Il circuito è alimentato da una tensione continua Vcc e sono verificate le seguenti
condizioni: Vcc > VT;
R1 >> R2; Vcc /(R1 + R2) < Im.
All’istante iniziale il condensatore è scarico e il diodo PNPN è interdetto. Il
condensatore viene percorso dalla corrente causata dalla tensione Vcc, e si carica con
costante di tempo R1C.
Quando la tensione ai capi del condensatore VC supera la tensione di innesco del
tiristore, questo entra in conduzione.
Una volta in conduzione, il diodo PNPN permette al condensatore di scaricarsi
attraverso la resistenza R2. La scarica è molto più rapida della carica.
Esaurito il processo di scarica, il diodo commuta di nuovo allo stato interdetto, poiché
la corrente che lo attraversa, per l’ipotesi 3.) non è sufficiente a mantenerlo in
conduzione.
E’ possibile variare la frequenza degli impulsi in uscita variando il tempo di
carica del condensatore tramite la resistenza variabile R1.
Convertitori statici
15
CONVERTITORI C.C.-C.C.
Un convertitore c.c.-c.c o chopper è un dispositivo che serve a variare la tensione
continua fornita al carico. Tale variazione viene ottenuta variando la frazione di
tempo in cui il carico è connesso all’alimentazione.
Un chopper nella forma più elementare è riportato in figura. Si è supposto un carico
di tipo ohmico - induttivo.
Vcc
VU
Vm
IU
IA
IM
ton
toff
IU
Im
+
IA
Vcc
-
ID
ID
t
Tramite l’accensione e l’interdizione del tiristore, il carico è connesso
all’alimentazione continua per un tempo ton mentre è sconnesso per un tempo toff. Il
carico è quindi soggetto ad una tensione la cui componente continua è pari a:
t on
Vm 
Vcc
t on  t off
Il diodo posto in parallelo con il carico è necessario per permettere all’induttanza di
scaricarsi quando il tiristore è interdetto.
L’andamento della corrente di carico è descritto da due rami di esponenziale. E’
sempre presente una certa componente alternata che può essere eliminata mediante un
opportuno filtraggio del segnale.
Convertitori statici
16
COMMUTAZIONE FORZATA
Se i parametri di lavoro (tensione inversa, corrente diretta) del dispositivo richiedono
l’uso di un SCR al posto di un GTO (o di un transistore), per interdire l’SCR è
necessario adottare particolari circuiti che annullino la corrente attraverso l’SCR e
mantengano una tensione inversa per un periodo sufficiente a ristabilire lo stato
interdetto. Si parla quindi di commutazione forzata del SCR.
COMMUTAZIONE FORZATA CON CONDENSATORE IN SERIE
t = 0: Il tiristore SCR1 viene acceso. Il
tiristore SCR2 è interdetto, quindi la
corrente di carico attraversa anche il
condensatore, caricandolo.
t = ton: La tensione ai capi del
condensatore è diventata prossima alla
tensione di alimentazione, il tiristore
SCR1 si interdice perché la corrente
che lo attraversa diventa minore della
corrente di mantenimento. SCR2 viene
acceso, permettendo al condensatore
di scaricarsi attraverso R.
IC
+
R
SCR1
+
L
VC
C
-
Vcc
SCR2
+
VU
-
L’induttore L protegge SCR2 da
spunti di corrente troppo elevati.
t = ton + toff: Una volta scaricato il
condensatore, SCR2 si interdice,
mentre SCR1 può essere riportato in
conduzione.
-
VC
VU
ton
ton+ toff
Ic
Convertitori statici
17
COMMUTAZIONE FORZATA CON CONDENSATORE IN PARALLELO
t = t0: SCR1 in conduzione, SCR2
interdetto, C carico.
t = t1: SCR2 viene acceso, il
condensatore si scarica.
t = t2: SCR1 è rimasto polarizzato
+
inversamente per il tempo necessario
al suo spegnimento, il condensatore
è scarico.
t = t3: Il condensatore è carico
inversamente, SCR2 è interdetto
(corrente minore di quella di Vcc
mantenimento),
il
carico
è
sconnesso.
t = t4: SCR1 è riacceso, il
condensatore si scarica attraverso il

diodo D. L’impedenza L permette al
condensatore di ricaricarsi nel verso
iniziale.
SCR1
I1
IC
C

SCR2
I2
+
VC
D
L
IU
Vcc /Rcar
I1
2Vcc /Rcar
I2
IC
Vcc
VC
2Vcc /Rcar
Vcc
Vcc /Rcar
IU
t1 t2
Convertitori statici
t3
t4
18
CONVERTITORI C.C.-C.A.
In un convertitore c.c.-c.a. (inverter) monofase i tiristori sono accoppiati: i tiristori
GTO1-GTO4, vengono accesi ed interdetti contemporaneamente, e lo stesso avviene
per i tiristori GTO2-GTO3.
+
GTO1
GTO3
Vcc
+
VU
GTO2
GTO4
GTO1
GTO4
ON
ON
ON
OFF
OFF
Vcc
t
GTO2
GTO3
ON
OFF
t
ON
OFF
OFF
-Vcc
t
T
T
Quando le coppie di tiristori GTO1GTO4, GTO2GTO3 sono attivati ad intervalli
uguali, il segnale in uscita è un onda quadra. La prima armonica di tale forma d’onda
rappresenta la tensione alternata in uscita dall’inverter. Le armoniche superiori
vengono normalmente tagliate da un filtro passa-basso posto a valle dell’inverter.
E’ necessario che i tiristori GTO1, GTO22 (o GTO3GTO4) non siano mai
contemporaneamente in conduzione, per evitare un pericoloso corto circuito
dell’alimentatore in c.c..
Variando il periodo T in cui ciascun tiristore compie il suo ciclo, è possibile
controllare la frequenza della tensione in uscita.
E’ possibile controllare l’ampiezza della tensione in uscita introducendo un
opportuno ritardo td tra l’interdizione di una delle coppie di SCR e l’accensione della
successiva. In questo modo si ottiene un onda quasi quadra.
Convertitori statici
19
Sfruttando lo stesso principio di funzionamento è possibile realizzare un inverter
trifase con tre coppie di GTO.
Ogni GTO rimane in conduzione per un certa frazione del periodo (cui corrisponde
un angolo elettrico, con il quale è indicata la sequenza di accensione). Ad esempio,
nella sequenza di accensione a 120°, ogni GTO rimane acceso per 1/3 del periodo T e
spento per la rimanente frazione di periodo (figure a sinistra). Un’altra sequenza di
accensione normalmente utilizzata è quella a 180° (figure a destra).
+
GTO5
GTO3
GTO1
c
a
Vcc
b
GTO4
GTO2
GTO6
GTO
GTO
1
2
3
4
5
6
1
2
3
4
5
6
t
t
Va
Vcc/2
Va
Vcc/2
-Vcc/2
-Vcc/2
Vb
Vb
Vc
Vc
Vab
Vcc
Vcc
Vcc/2
Vab
-Vcc/2
-Vcc
Convertitori statici
t
t
-Vcc
20
CONVERTITORI C.A.-C.A.
Un convertitore statico c.a.-c.a. è costituito da un raddrizzatore controllato o non,
posto in serie con un inverter.
E’ possibile:

variare l’ampiezza del segnale in uscita, agendo sui tempi di innesco dei tiristori
nel circuito raddrizzatore o sulla sequenza di innesco dell’inverter;

variare la frequenza del segnale in uscita, agendo sul periodo di accensione e
spegnimento dei tiristori presenti nell’inverter.
C.C.
C.A.
C.A.
C.C.
filtro
Convertitori statici
21