10 PROGETTI E CONCORSI 14 - 19 MARZO 2011 IL PROGETTO DELLA SETTIMANA SEDE EFFER A MINERBIO (BO) ANTONIO IASCONE L’ufficio «dinamico» che L’edificio cambia pelle seguendo i raggi del sole L’area industriale bolognese valorizzata dalla presenza di un fabbricato dove un tempo si costruivano gru e che oggi fa da headquarter all’azienda produttrice DI FRANCESCA ODDO N ella periferia industriale di Minerbio, in provincia di Bologna, una nuova architettura racconta i suoi contenuti. Energico, geometrico, dai profili decisi, l’ampliamento del complesso produttivo Effer-Solge/Cte – opera di Antonio Iascone – è concepito con l’obiettivo di fare eco alla vocazione meccanica e dinamica dell’azienda, produttrice di gru idrauliche. Se la missione di Effer è quella di “sfidare la gravità”, l’edificio interpreta felicemente questa volontà con lo sbalzo possente che si slancia deciso sul fronte principale. È questo il cuore visivo e volumetrico del progetto: il corpo, che corrisponde al quarto livello dell’edificio, è stato slittato di circa cinque metri rispetto all’asse nord-sud e di circa tre metri rispetto all’asse est-ovest. «Lo sbalzo generato da questo slittamento richiama l’idea di instabilità tipica dei corpi sospesi», spiega il progettista. L’altro elemento del progetto che allude al movimento è il sistema di frangisole comandati elettricamente che, diversamente orientati in funzione delle varie declinazioni luminose quotidiane, mutano l’aspetto della pelle esterna dell’edifi- cio, rendendolo vivo, pulsante, animato: quasi una provocazione positiva nei confronti del monotono paesaggio industriale che lo circonda. L’atmosfera che allude costantemente al movimento è quindi la risposta in termini architettonici alla sfida produttiva dello stabilimento. L’architettura si confronta con il settore della produzione, organizzando il suo corpo e la sua immagine attraverso un vocabolario di assonanze metaforiche fra i due mondi. Il nuovo edificio, destinato a ospitare gli uffici della società, si compone di quattro livelli fuori terra per complessivi 2.200 mq circa, e accoglie le attività tecniche e dirigenziali. Gli uffici, disposti sui quattro livelli, sono distribuiti attorno a un corridoio centrale longitudinale; una teoria di aperture ritagliate ritmicamente sulle due facciate permette l’ingresso della luce naturale e il rapporto visivo con l’esterno. Sul lato sud, al piano terra, c’è la hall di ingresso a doppio volume, «un vuoto che contrasta con il peso dello sbalzo soprastante», continua Iascone. Al suo interno, la parete antistante l’ingresso mostra tre facce con inclinazioni diverse: una strategia per confermare l’apparente instabilità della composizione messa in mostra attraverso una grande superficie vetrata che interrompe il rivestimento metallico. Lo sbalzo dell’ultimo piano accoglie gli uffici diri- genziali e la meeting room principale, affacciati sulla grande loggia, come all’interno di un cannocchiale determinato a puntare la sua lente sulla città. L’ampliamento dello stabilimento Effer è la prova che anche il tessuto industriale delle nostre periferie può cambiare, aspirare a una maggiore dignità visiva e funzionale, costituire un tassello di qualità nel mosaico eterogeneo della città contemporanea. Il rivestimento è stato realizzato interamente con una facciata ventilata costituita da pannelli di lamiera di alluminio ondulata. «Dal punto di vista strutturale – spiega il progettista – la scelta si è da subito indirizzata verso la carpenteria metallica per rispondere sia alla necessità di contenere i tempi del cantiere in dodici mesi sia alle esigenze tecnico-progettuali, visto il considerevole sfalsamento dell’ultimo livello rispetto ai piani sottostanti». La struttura portante è composta dalla successione di otto campate di travi e pilastri in acciaio disposti a interasse di cinque metri l’uno dall’altro. I due corpi della scala e dell’ascensore, anch’essi realizzati in carpenteria metallica, sono stati irrigiditi da controventi posti sia sull’asse longitudinale sia su quello trasversale dell’edificio, così da conferire maggiore rigidezza alla struttura e collaborare al sostegno delle travi a sbalzo che sorreggono l’aggetto dell’ultimo piano. Il costo è stato di 1.400 euro al metro quadrato. Fra i progetti in realizzazione, una residenza privata a Porto Cervo e l’ampliamento residenziale (40 camere e 6 suite) del Casalunga Golf Resort di Castenaso, per il quale Antonio Iascone ha già realizzato altri edifici. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.antonioiascone.it 14 - 19 MARZO 2011 PROGETTI E CONCORSI 11 LO STUDIO Antonio Iascone (Bologna, 1960) opera dal 1988 a Bologna e Milano con il suo studio di ingegneria e architettura sfida la gravità ■ Sono circa 12 i professionisti impegnati stabilmente nell’attività dello studio Iascone (età media 35 anni). Iascone svolge anche attività didattica presso il dipartimento di Architettura e pianificazione territoriale dell’Università di Bologna CREDITI DEL PROGETTO Luogo: Minerbio (Bologna), Italia Progetto: 2008 Realizzazione: 2009-2010 Cliente: Cte Spa Utilizzatore: Effer-Solge Spa Superficie totale ampliamenti: 2.900 mq Superficie palazzina uffici: 2.200 mq Superficie totale area: 23.141 mq Costo palazzina uffici: 3,20 milioni di euro Progetto: Antonio Iascone ingegneri architetti Capo progetto: Antonio Iascone Team: Michele Roveri, Elisa Corradetti, Andrea Gadani, Michela Galletti Modellazioni e rendering: Studio Engram Direzione lavori: Vittorio Nanni - Libra Ing Strutture: Luca Turrini Ingegneria elettrica e meccanica: Studio Omega Lighting designer: Chiara Rinolfi General contractor: Pre Metal Spa (Rovereto, Tn) Opere edili e sistemazioni esterne: Bmv Costruzioni Srl (Bologna) Carpenterie metalliche: Pre Metal Spa (Rovereto, Tn) Serramenti: Safem Srl (Villafranca di Verona, Vr) Pavimenti interni, gres e legno: Marazzi Group (Modena) Arredi fissi e mobili, interni ed esterni: MioDino Srl (Portogruaro, Ve), Intek Srl (Medicina, Bo), Modular Srl (Osteria Grande, Bo) Progettazione del verde: Anna Calzolari Esecuzione del verde: Anna Calzolari Fotografie: Marcela Grassi