UTEEP - anno accademico 2015-2016 Perché le lezioni sulla Geotermia? - per divulgare conoscenze geologiche nell’ambito della valorizzazione didattico-turistica del patrimonio naturale che può avere una valenza economica importante - per diffondere la cultura delle energie alternative sostenibili e dell’efficienza energetica, così da risparmiare sui consumi e per diminuire le emissioni da combustibile fossile Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 1 UTEEP - anno accademico 2015-2016 Lezione 1 Geotermia: la Terra come sorgente di energia Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 2 Lo 0,1% dell’energia termica immagazzinata nella crosta terrestre potrebbe soddisfare la richiesta energetica mondiale 0,3 °C/km mantello 0,8 °C/km nucleo www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 3 Il calore geotermico del mantello è prevalentemente di origine radiogenica (Th232, U235, 238, K40) mentre per il settore più profondo è di origine cosmogenica I più importanti sistemi geotermici sono localizzati presso i margini di placca www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 4 L’energia racchiusa entro il pianeta fa sì che la Terra sia un motore termico. La crosta terrestre è costituita da materiali a bassa conducibilità termica. Solo alcuni contesti geologici sono favorevoli per dissipare il calore verso l’esterno, quali i margini di placca e i vulcani. L’energia geotermica è responsabile dei fenomeni endogeni e ha creato i presupposti per lo sviluppo biologico del pianeta www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 5 Il flusso geotermico Il flusso geotermico è la conseguenza del principio di ristabilire l’equilibrio termico. Il calore si sposta da zone a più alta temperatura, interne al pianeta, verso quelle a più bassa temperatura (la crosta terrestre): q = λ (T2 –T1) Due sono i modelli fondamentali che condizionano lo spostamento: - per conduzione (senza trasporto di materia) - per convezione (presenza di un vettore fluido di solito acqua o vapore) La quantità di calore che dall’interno del pianeta giunge in prossimità della superficie per poi irradiarsi verso l’atmosfera è 5000 volte inferiore a quella che proviene dal Sole (= 200-400 W/mq). Il valore medio vale 63 mW/mq, ovvero compreso tra 50 e 120 mW/mq in Europa. A livello internazionale vale: 1,5 HFU 1 Heat Flow Unit = 42 mW/mq www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 6 substrato veronese 60-70 mW/m2 Il flusso di calore proveniente dal mantello determina la ricarica termica della crosta terrestre 200- 400 20- 40 mW/m2 mW/m2 40 mW/m2 100 mW/m2 60-70 mW/m2 Il contesto geologico del bacino del mediterraneo è molto favorevole per disporre di elevati flussi di calore provenienti dal mantello terrestre 70 mW/m2 Eni-AGIP, 1972; Della Vedova et al., 2000 www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 7 Il calore geotermico è un’energia primaria RINNOVABILE e COSTANTE - Alta entalpia t > 150 ° C - Media entalpia t = 90 - 150 °C - Bassa entalpia t < 90 °C Le risorse ad alta entalpia sono legate alla risalita di corpi magmatici che determinano elevati flussi di calore. La presenza dei circuiti idrotermali a media-bassa entalpia è dovuta al normale gradiente geotermico il cui valore medio vale 3 °C/100 m. La mappatura geotermica italiana evidenzia un potenziale geotermico a bassa entalpia molto grande. Eni-AGIP, 1972; Della Vedova et al., 2000 www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 8 Il gradiente geotermico dà la misura dell’aumento di temperatura con la profondità Il gradiente geotermico medio (GT) dipende dal flusso di calore (q) e dalla conducibilità termica (λ): GT = q / λ [°C/m] considerando valori medi di q = 63 mW/m2 e di λ = 2,1 W/m °C allora T = 3 °C/100 m Al di sotto dei 15-20 m si trova una superficie omotermica (= a temperatura costante) Esempio: Tm = 12 °C T100 = 15 °C Grad T = 3 °C/100 m PROVINCIA DI VERONA Rispetto al valore medio (T = 3°C/100 m) esistono aree di anomalia termica positiva e negativa: Anomalia positiva con T > 3°C/100 m - fino a 17 °C/100 m, nelle aree di affioramento idrotermale; Anomalia negativa con < 3 °C/100 m - anche < 1 °C/100 m, in ambito di pianura laddove esistono elevati spessori alluvionali saturi con falda acquifera in movimento. www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 9 IL SISTEMA IDROTERMALE VERONESE geotermia convenzionale - serbatoi ad acqua dominante È dominato dal moto convettivo dell’acqua che, infiltrandosi dalla superficie in uno spazio confinato, si riscalda per il gradiente geotermico determinando un trasferimento del calore verso la superficie o a profondità economicamente raggiungibili Le zone di particolare interesse geotermico sono quelle ove il gradiente è superiore a quello medio www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 10 Risorse & Utilizzi Veneto occidentale www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 11 www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 12 Le aree termali del veronese L’interesse economico può essere rilevante ove la risorsa è vicina agli impianti di utilizzo. B Distretto termale della pianura settentrionale 8 comuni In queste aree si ha l’interazione tra il normale gradiente geotermico e un favorevole contesto tettonico ed idrogeologico A Distretto termale della pianura orientale 12 comuni Segnalazione isolata di anomalia geotermica Castellaccio, 2012 www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 13 Modello di circolazione dei fluidi idrotermali del veronese Isoterma basale: www.geologiaveronese.it Distretto A = 40-50 °C Distretto B = 90-120 °C Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 14 La zona di ricarica degli affioramenti termali del Veneto occidentale … elementi di convergenza situata a monte delle emergenze pedemontane; il basamento scistoso impermeabile corrisponde ad una monoclinale rivolta verso la pianura; dotata di maggiore piovosità (1000-2300 mm) i cui volumi efficaci possono essere considerati almeno 10 volte superiori alle portate idrotermali misurate; caratterizzata da ampie superfici al di sopra degli 800 ÷ 1500 m s.l.m.; Sirmione presenta un’elevata fratturazione tettonica; Distr. B Distr. A Area termale Berico-Euganea ad essa appartiene il bacino idrografico del F. Adige. Castellaccio, 2012 Novità idrogeologica: individuazione di bacini idrotermali profondi e sottostanti ai sistemi carsici «superficiali» www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 15 B A Castellaccio e Scardia, 2012 L’assetto tettonico-strutturale condiziona la diversa profondità dei circuiti idrotermali e le temperature. Le risalite termali nella fascia pedemontana sono dovute a locali fenomeni di «tettonica fragile» in cui il persistente movimento, talora accompagnato da attività sismica, è capace di mantenere nel tempo la necessaria permeabilità – esistenza di «trappole idrogeologiche» www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 16 Colà di Lazise - anno 1995 Piovezzano - anno 2002 DOMEGLIARA - anno 1793 SIRMIONE - anno1546-1889 TERME DI GIUNONE anno 2 d.C. Lendinara anno 1982 Distretto B 8 comuni anno 2012 www.geologiaveronese.it LA PROGRESSIONE DELLE CONOSCENZE sulle aree termali del veronese Distretto A 12 comuni anno 2012 Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 17 Le aree termali del veneto occidentale Descrizione dei distretti termali del veronese B Distretto termale della pianura settentrionale 8 comuni A Distretto termale della pianura orientale 12 comuni Castellaccio, 2012 www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 18 DISTRETTO TERMALE DELLA PIANURA ORIENTALE DISTRETTO TERMALE DELLA PIANURA ORIENTALE LENDINARA CALDIERO www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 19 Le Antiche Terme di Giunone …. un po’ di storia Cavalla Brentella Nell’età romana erano conosciute come «Acque della Bellezza» come attestato in un tempio risalente all’anno 2 d.C. dedicato alla dea Giunone. Medioevo: macera del lino e della canapa Nel Rinascimento i «Bagni di Caldiero» erano annoverati tra le più rinomate terme d’Europa. www.geologiaveronese.it Brentella Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 20 Le Antiche Terme di Giunone …. un po’ di storia Anno 1524 – Le acque della sorgente Brentella vennero scelte dal principe Federico II Gonzaga per la cura della sua ritenzione idrica, come riportato nella targa di ringraziamento affissa sul muro della piscina Cavalla anni ‘50 www.geologiaveronese.it Brentella primo dopo guerra Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 21 Le Antiche Terme di Giunone …. oggi Attualmente sono un moderno parco acquatico termale immerso in un’area verde della superficie di 7 ettari. Si trovano due piscine storiche (sorgenti Brentella e Cavalla) e due pozzi artesiani zampillanti (Brentella e Olimpia). Acquascivoli, vasca olimpionica e laguna – area verde. Brentella Brentella www.geologiaveronese.it Cavalla Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 22 Le Antiche Terme di Giunone …. e il turismo termale ANTICHE TERME DI GIUNONE Presso Le Antiche Terme di Giunone è possibile coniugare la salute fisica con il benessere mentale www.geologiaveronese.it La frequentazione termale può far parte della nostra cultura poiché le terme rappresentano una prerogativa geologica della montagna veronese e della Val d’Illasi La cultura del termalismo viene incentivata con un percorso didattico Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 23 L’USO RAZIONALE DELL’ACQUA E IL MODERNO SFRUTTAMENTO TERMALE PONGONO ALCUNI IMPORTANTI INTERROGATIVI • Da dove proviene l’acqua calda presente nel sottosuolo? • Si autoalimenta o poco alla volta tenderà ad esaurirsi? • Quali possono essere gli effetti causati dai prelievi artificiali? • A cosa è dovuto il caratteristico contenuto salino? • La qualità dei fluidi termali potrà degradarsi per cause legate all’attività antropica? anno 1909 www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 24 IL BACINO IDROTERMALE Il fenomeno idrotermale è sviluppato nelle profonde compagini rocciose della Val d’Illasi e al di sotto dei sistemi carsici «superficiali» della Lessinia www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 25 L’ASSETTO STRATIGRAFICO E STRUTTURALE DEL CIRCUITO TERMALE www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 26 LE TEMPERATURE PROFONDE DELLA VAL D’ILLASI Nel sottosuolo la temperatura aumenta di circa 30 °C per ogni chilometro di profondità www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 27 SCHEMA DEL CIRCUITO IDROTERMALE DELLA LESSINIA ORIENTALE La profondità media della falda termale in corrispondenza di Caldiero è di circa 1,2 km Il motore idrodinamico dell’intero circuito termale è il gradiente idraulico www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 28 Livello statico = 30 m s.l.m. La particolarità dell’area risiede nel fatto che le acque calde risalgono spontaneamente dal sottosuolo fin oltre la superficie e costituiscono una risorsa mineraria facilmente disponibile. Brentella e Cavalla: le uniche sorgenti «calde» della provincia di Verona www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 29 IL BILANCIO IDROLOGICO La falda termale è alimentata da acque meteoriche cadute in area prealpina (q. 1.000-1.500 m) il cui ciclo idrologico permette la continuità e la rinnovabilità della risorsa. L’area di alimentazione è dotata di requisiti di elevata naturalità per condizioni bio-geografiche Affinché il sistema sia sostenibile è necessario che i prelievi artificiali si mantengano quantitativamente inferiori alla portata di ricarica del bacino idrotermale www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 30 Portate e temperature misurate presso Le Antiche Terme di Giunone Considerazioni idrogeologiche: 1 – forte riduzione dell’artesianesimo e quindi della portata delle storiche sorgenti e dei pozzi termali nell’arco degli ultimi 100 anni; 2 – sul fronte pedemontano le quantità idriche estratte sono complessivamente superiori alla portata di ricarica del bacino idrotermale. www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 31 Il chimismo delle acque dipende da diversi fattori Le acque delle acque calde del veronese orientale sono caratterizzate da una particolare composizione salina la cui natura e concentrazione è riconducibile a: o alla tipologia delle rocce attraversate o ai lunghi tempi di giacenza nel sottosuolo o ai valori di temperatura e di pressione dell’acquifero o ai mescolamenti tra acque di circuiti idrodinamici diversi o alla composizione idrica iniziale prima dell’infiltrazione nel sottosuolo www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 32 ASPETTI CHIMICI DELLE ACQUE DELLE TERME DI GIUNONE www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 33 Diagramma di Piper con le possibili facies geochimiche Bicarbonato-calcica-magnesiaca Bicarbonato-calcica-magnesiaca Antiche Antiche Terme Terme di di Giunone Giunone www.geologiaveronese.it composizione relativa dell’acqua in termini di accoppiamento cationianioni per fornire il “carattere” e non il contenuto salino Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 34 ASPETTI CHIMICI DELLE ACQUE DELLE ANTICHE TERME DI GIUNONE I cationi (Mg, Ca, Na, K) evidenziano acque calciche moderate in alcali (sodio e potassio) ma con valori significativi di magnesio. Gli anioni (HCO3, SO4, Cl) denotano acque bicarbonate, tendenzialmente solfatiche. www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 35 ASPETTI CHIMICI DELLE ACQUE DELLE ANTICHE TERME DI GIUNONE Il carattere chimico delle acque calde evidenzia analogie con quelle fredde del sistema carsico «superficiale» solo in riferimento alle stesse rocce serbatoio. Le differenze sono per lo più dovute ai maggiori tempi di giacenza e alle condizioni di temperatura che controllano gran parte delle reazioni di dissoluzione. www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 36 ASPETTI CRENOTERAPICI E CLINICI DELL’ACQUA TERMALE Riconoscimento curativo nel D.M. Sanità n. 2762/1992 • Acqua neutra con pH = 7,3 • Ipotermale • Oligominerale • Debolmente radioattiva – azione sul sistema nervoso, trattamento diuretico, attività estrogenica migliorando le funzioni genitali femminili • Integratore salino del potassio (4,8 mg/l) • Prevenzione della carie dentaria (fluoro 0,55 mg/l) • Aumento della diuresi • Azione protettiva delle mucose e riduce la motilità gastrica • Debole azione lassativa • Indicata per le calcolosi urinarie e biliari, gastropatie, coliti spastiche • Problematiche di ordine dermatologico (eczemi, seborrea, dermatiti, …) • Psoriasi www.geologiaveronese.it Relatore: Geol. Enrico Castellaccio 37 Grazie per l’attenzione Enrico Castellaccio www.geologiaveronese.it www.geotermiaveronese.it 38