La storia del Coco de Mer

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La storia del Coco de Mer...
Con un diametro di 50 cm e un peso di 15-22 kg, i frutti del Cocò de Mer contengono il seme
più grande del regno vegetale! Il frutto, che richiede 6/7 anni per giungere a maturazione è
comunemente denominato cocco di mare o noce delle Seychelles e, 500 anni fa, alimentò
storie meravigliose...
Ogni tanto infatti, giungevano galleggiando alle isole Maldive o in India, per effetto delle
correnti. Ma questi frutti non potevano fornire informazioni sull’albero che li produceva,
germinando e producendo altri alberi, visto che arrivavano tutti morti.
Secondo la convinzione più diffusa, dovevano essere prodotti da un albero che cresceva al di
sotto della superficie del mare. Così questo frutto fu chiamato “Coco de Mer”. Solo nel 1744 si
scoprirono le Seychelles e la palma che li produceva, originaria delle isole Praslin e Curieuse.
Poiché, a differenza delle noci di cocco, i frutti della lodoicea sono completamente pieni di
polpa dura, non galleggiano alti in mare e di conseguenza, l’acqua salata li uccide.
Questa palma è, inoltre, una pianta dioica (a sessi separati) e quindi – per entrambi i motivi
esposti – è rimasta localizzata solo nelle isole di origine.
Lo stesso non sarebbe accaduto alla palma da cocco. Il Parco Nazionale della Val de Mai (a
Praslin) è celebre soprattutto per l’importante bosco di "Coco de Mer", una specie di palma
endemica molto rara e singolare, il simbolo delle Seychelles, capace di raggiungere i 40 metri
di altezza e l'età di 400 anni, e che, a seconda che si tratti di un esemplare maschio o
femmina, produce un caratteristico frutto la cui forma ricorda rispettivamente gli organi
genitali maschile e femminile.
CURIOSITA'
La sua particolarità è di avere una strabiliante somiglianza all'anatomia del bacino di una
donna (infatti viene anche chiamato Coco d'Amour), per questo in antichità gli venivano
conferiti poteri soprannaturali (e terrestri: era usato come Viagra nel Medioevo), anche perché
la provenienza dei pochi esemplari trovati in mare lungo le coste (per esempio nello Sri Lanka,
in 'Arabia o alle Maldive) era sconosciuta.
Si pensava che giungessero dagli abissi marini ed erano commerciati a cifre esorbitanti, status
simbol per alcuni ricchissimi sultani. Solo i francesi svelarono il mistero della loro origine nel
18° secolo. Il nome del genere, Lodoicea, deriva da Lodoicus, la forma latinizzata di Louis, in
onore del re Luigi XV di Francia.
I 4000 alberi di Coco de Mer sono ora protetti, il governo permette di raccogliere 3000 noci
all'anno, che vengono vendute, pulite e lucidate, a prezzi elevati. La palma è dicoica, cioè i fiori
maschili si trovano su piante diverse da quelle femminili...
Una curiosità: le infiorescenze maschili assomigliano ad un enorme pene. Queste palme
sferzate (e talvolta rovinate) dagli uragani rappresentano l'ultimo pezzo dell'antico continente
Gondwana (formato da Africa, Madagascar ed India) che si scisse in varie terre 65 milioni di
anni fa lasciando isolate le Seychelles. Si dice che di notte le piante femminili si uniscano
sessualmente con quelle maschili. I Seychellesi credevano che chi avesse assistito all'atto
sarebbe stato trasformato in un pappagallo nero (una specie endemica della Seychelles) e
avrebbe vissuto per sempre nella foresta della Valle. Così, grazie ai suoi 4000 esemplari di
palme 'coco de mer' la foresta preistorica della Val de Mai dal 1983 è stata inserita
dall’UNESCO nella Lista dei luoghi da tutelare quali Patrimonio dell’Umanità. Una di queste
gigantesche e bizzarre noci è visibile nella sala 5 del Museo di Storia Naturale di Milano, nel
settore dedicato all'evoluzione delle piante.
I semi (da 1 a 3) sono molto ricchi di sostanze di riserva (endosperma), soprattutto di natura
lipidica (grassi e oli) e proteica; in alcuni casi l'endosperma si presenta particolarmente
indurito ed è noto come "avorio vegetale", impiegato per lavori d'intaglio e anticamente per
fabbricare bottoni.
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