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I denti rappresentano il
tessuto più duro e resistente
del corpo umano, pertanto
resistono meglio di altri resti
scheletrici allo scorrere del
tempo e vengono, in genere,
rinvenuti anche tra resti male
conservati.
Simona Minozzi
Divisione di Paleopatologia, Storia della Medicina e Bioetica
Dipartimento di Oncologia, dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie in Medicina
Università di Pisa
Università di Pisa,
Divisione di Paleopatologia,
Storia della Medicina e Bioetica,
Fortunatamente, i denti rappresentano anche uno dei più
importanti serbatoi di notizie sull’individuo a cui appartengono:
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Vocaboli utili parlando di denti:
dentatura anteriore = i ncisivi e cani ni
aspetti biodemografici (età alla morte e
sesso)
dentatura posteriore = premolari e molari
episodi di stress nutrizionali o di malattia
subiti (ipoplasia dello smalto)
dentatura post-canini = premolari e molari
abitudini alimentari
condizioni generali di vita e di salute
(igiene orale, affezioni dentoalveolari)
inquadramento genetico
variabilità popolazionistica
eventuali attività funzionali (uso dei denti
in attività non alimentari)
condizionamenti culturali
fenomeni adattativi (dimorfismo sessuale,
specializzazioni)
indicatori filogenetici e tassonomici
Università di Pisa,
Divisione di Paleopatologia,
Storia della Medicina e Bioetica,
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Università di Pisa,
Divisione di Paleopatologia,
Storia della Medicina e Bioetica,
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SUPERFICI DEL DENTE ED ORIENTAMENTO
SUPERFICI DEL DENTE ED ORIENTAMENTO
Il lato vestibolare del dente è quello verso l’esterno della bocca, più
vicino alle labbra (detto anche labiale per i denti anteriori e buccale
per i denti posteriori);
La superficie mesiale è la parte del dente più vicina alla linea mediana.
La superficie distale è la parte del dente più lontana dalla linea
mediana ed è opposta alla superficie mesiale.
il lato linguale è rivolto verso la cavità orale, verso la lingua;
la superficie occlusale è la
superficie che va a contatto
con il dente antagonista,
per incisivi e canini è detta
superficie incisale.
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La dentizione umana è
caratterizzata da denti
decidui nell’età infantile, che
vengono completamente
sostituiti da quelli permanenti,
attorno agli 11-12 anni di età.
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DENTI DECIDUI
I denti decidui sono 20
10 per ogni arcata:
4 incisivi,
2 canini
4 molari.
Tavole di sviluppo ed eruzione dentaria in
relazione all’età. In grigio i denti decidui.
Da Ubelaker (1989), modificato.
S.Minozzi, Università di Pisa
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DENTI DEFINITIVI
La funzione delle diverse tipologie di denti
I denti permanenti di un soggetto
adulto sono 32, 16 per ciascuna
arcata:
4 incisivi (2 centrali e 2 laterali)
2 canini,
4 premolari
6 molari.
La formula dentaria, uguale anche per scimmie del vecchio
mondo, antropomorfe e ominidi (moderni e fossili) è
2,1,2,3.
Rispetto al mammifero ancestrale (3,1,4,3) c’è stata una
riduzione di 1 incisivo e 2 premolari. I premolari adiacenti
al canino sono probabilmente scomparsi in sequenza , così
che i premolari rimasti sono generalmente chiamati P3 e
P4, riflettendo la perdita dei primi due.
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Bioetica
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STRUTTURA DEL DENTE E
DELL’ALVEOLO
La morfologia dei denti è geneticamente determinata e,
dopo il termine dell’accrescimento, non cambia nel corso
della vita.
I denti, al contrario delle ossa, non possiedono capacità
riparative (ad eccezione della dentina)
Il dente si di vi de i n due parti , la
corona, li bera nella bocca, e la
radi ce, i nseri ta nell’ alveolo; i l
punto di gi unzi one è chi amato
colletto.
La maggi or parte del tessuto
dentari o è rappresentata dalla
denti na che è ri vesti ta da
smalto, nella corona, e dal
cemento, nella radi ce.
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S. Minozzi Università di Pisa
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Ricostruzione delle condizioni di salute e della qualità della vita
All’ i nterno del dente si
trova la polpa dentari a,
costi tui ta da tessuti molli
contenenti nervi e vasi
sangui gni .
Studio delle affezioni
dentoalveolari
Le radi ci dentari e sono
i nseri te nell’ osso
mascellare e mandi bolare
all’ i nterno di cavi tà
chi amate alveoli , a cui sono
fortemente ancorate
attraverso i legamenti
peri odontali .
ALIMENTAZIONE
IGIENE ORALE
ETA’
ATTIVITA’
LAVORATIVE
SVOLTE CON LA
DENTATURA
Carie
Ascessi
Parodontopatie
Perdite in vita
Tartaro
Malposizioni ed
anomalie
Usura
Ipoplasia dello
smalto
S. Minozzi Università di Pisa
CARIE
DIFESE
IMMUNITARIE
STRESS
NUTRIZIONALE
e/o DI MALATTIA
CARICO
PATOGENO
AMBIENTALE
S. Minozzi Università di Pisa
La carie non interessa i tessuti molli del
dente (la polpa): pulpiti e parodontiti apicali
di origine dentaria non costituiscono forme di
carie ma ne rappresentano, piuttosto, una
complicanza.
La parola cari e deri va dal lati no cari osus
("decadente", "marci o").
La cari e dentari a è una malatti a degenerati va
dei tessuti duri del dente (smalto, denti na),
che ori gi na dalla superfi ci e e procede i n
profondi tà fi no alla polpa dentale.
La carie è causata dai batteri commensali che
vivono nella bocca e convivono con l'individuo
in fine equilibrio. L’alterazione di questo
equilibrio scatena il potenziale patogeno dei
batteri con l'insorgenza della carie.
La carie pertanto è una patologia infettiva di
tipo opportunista.
Il problema eziologico della carie pertanto
richiede la specificazione delle condizioni
nelle quali i batteri divengono dannosi, più che
l’ identificazione dei batteri implicati.
An image from 1300s (A.D.) England
depicting a dentist extracting a tooth
with forceps.
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Streptococcus mutans
superficie del dente
Pelli cola sali vare glicoprotei ca
funzi oni protetti ve: potere
tampone con sali di calci o;
anti corpi e cellule bi anche del
sangue, anti abrasi one
glucosio,
componente dei residui
alimentari
Flora mi crobi ca
( Streptococcus mutans, S.
mi lleri, S. miti or, S. sangui s e
Acti nomyces, Lactobaci llus)
placca batteri ca,
l’ accumulo i sola i l dente dall’ azi one protettri ce
della sali va ed i l metaboli smo aci do batteri co
i ni zi a a sci ogliere i mi nerali del dente se i l pH
scende sotto i l valore cri ti co di 5.5.
La radi ce è pi ù vulnerabi le poi ché i l cemento
i ni zi a la demi nerali zzazi one ad un pH di 6.7
DENTINA:
enzi mi e sostanze tossi che
prodotte dai batteri cari ogeni si
di ffondono attraverso i tubuli che
sono di rettamente collegati alle
strutture vascolo-nervose
presenti nella polpa attraverso gli
odontoblasti , i cui prolungamenti
ci toplasmati ci si trovano nei tubuli
denti nali
PULPITE
di latazi one delle arteri e, > volume
polpa, flogosi .
ISCHEMIA della polpa e
NECROSI
aci do latti co o formi co
sci ogli e i tessuti duri del
dente (per esempi o
l'i drossi opati te dello
smalto)
Di mi nuzi one del pH
Progressi va demi nerali zzazi one
dello smalto dentale
In genere, la cari e progredi sce lentamente, alternando fasi di di struzi one
atti va a fasi di arresto, cosi cché per di struggere un dente possono anche
essere necessari di versi anni .
Occlusale
La carie porta alla sostituzione
di un tessuto differenziato e
funzionalmente orientato
con uno indifferenziato e privo
di funzione e dà luogo a piccoli
fenomeni riparativi (dentina
terziaria)
Interprossimale
Linguale
L’ infiltrazione della carie, attraverso la dentina fino al canale del dente, permette la
propagazione dell’ infezione batterica ai tessuti alveolari fino ad indurre ascessi e
culminare nella perdita del dente.
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Bioetica
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Fattori che influenzano
l’attacco cariogeno e la sua
diffusione:
Fattori che influenzano
l’attacco cariogeno e la sua
diffusione:
•la composi zi one e l’ alterazi one della
flora batteri ca orale (tartaro, placca
batteri ca)
•le abi tudi ni ali mentari (l'eccessivo
consumo di carboi drati e di ci bi dolci
aumenta i l ri schi o di cari e, gli zuccheri
sempli ci sono i pi ù cari ogeni).
•l’ i giene orale
•le alterazi oni del flusso sali vare, si a
quelle di ti po quanti tati vo, si a quelle di
ti po quali tati vo (pH, alterazi one delle
concentrazi oni dei componenti della
sali va). La saliva combatte la cari e
tamponando l'aci di tà della bocca, e ha
funzi one si a mi crobi cida che
i mmuni taria;
•le malatti e peri odontali
•l’ esposi zi one della superfi ci e dentari a
all’ ambi ente orale (soprattutto quelle
non protette dallo smalto, come colletto
e radi ce), usura dentari a, morfologi a
della corona
Università di Pisa, Divisione di Paleopatologia, Storia della Medicina e Bioetica
Fattori che influenzano l’attacco cariogeno e la sua
diffusione:
•un’ arcata dentaria disarmonica (denti storti),
che facilita il deposito della placca cariogena
•difetti di sviluppo dello smalto dentale
•alcuni disturbi sistemici o metabolici
•l’ età
•l’ ereditarietà
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ABITUDINI ALIMENTARI E CARIE
+ carie
- carie
Cacciatori-raccoglitori
uomini (-)
> Consumo carne
agricoltori
donne (+)
> consumo cereali
status soci ale ed i nci denza della cari e
> status (-carie)
> Consumo carne
< status (+carie)
> consumo cereali
> Consumo carboidrati
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> carie
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Vari azi oni delle frequenze di cari e i n relazi one al consumo di zuccheri
MASCHI
Frequenze CARIE - TCM
FEMMINE
20
TOTALI
15
10
5
0
O. Curato
Is ola Sacra
L. Feroniae
Quadrella
Frequenze CARIE - s u i ndividuo
maschi
100
f emmine
80
tot
60
40
20
0
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S. Minozzi Università di Pisa
O. C urato
Is ola Sacra
L. Feroniae
Quadrella
Il primo stadio dell’infiammazione
colpisce le gengive (gengivite) per poi
estendersi ai tessuti sottostanti,
come mucose, legamenti ed osso
alveolare (periodontite).
Peri odonto o parodonto: i nsi eme
di tessuti di sostegno che
ci rcondano i l dente (gengi ve,
mucose, legamenti peri dontali
(alveolo-dentale) e osso
alveolare).
L’indebolimento dei legamenti che
trattengono il dente provoca tasche
gengivali che espongono la radice del
dente e favoriscono l’accumulo di
placca batterica che può dare origine
ad ascessi ed a retrazione delle
gengive e dell’osso alveolare.
Queste infiammazioni, di cui la più
conosciuta è la piorrea, sono
abbastanza diffuse dopo i 30 anni di
età.
S. Minozzi Università di Pisa
S. Minozzi Università di Pisa
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16/06/2014
Affezioni del periodonto ed ascessi
ASCESSO: l’ i nfi ammazi one ha
di strutto e ri assorbi to parte
dell’ alveolo e causato la perdi ta del
dente
PARODONTOPATIA: la retrazi one
del margi ne alveolare ha scoperto
buona parte delle radi ci dei denti
S. Minozzi Università di Pisa
Frequenze ASCES SI - s u alveolo
Affezioni del periodonto ed ascessi
FEMMINE
TOTALI
3
PARODONTOPATIA: la retrazi one
del margi ne alveolare ha scoperto
buona parte delle radi ci dei denti
MASCHI
2,5
2
1,5
ASCESSO: l’ i nfi ammazi one ha
di strutto e ri assorbi to parte
dell’ alveolo e causato la perdi ta del
dente
1
0,5
0
O. Curato
Is ola Sacra
L. Feroniae
Quadrella
Frequenze AS CE SSI - s u individuo
CARIE destruente: la lesi one ha
di strutto tutta la corona e
provocato l’ i nfi ammazi one
dell’ alveolo, causando un ascesso
con osteoli si e ri modellamento dei
margi ni alveolari; del dente, i l pri mo
molare, è ri masta solo una radi ce.
30
maschi
femmine
20
tot
10
0
O. Curato
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Is ola Sacra
L. Feroniae
Quadrella
S. Minozzi Università di Pisa
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16/06/2014
carie
Fratture/ traumi
Eziologia dei disturbi
forte usura
del periodonto
Placca batterica
tartaro
malocclusione
Forte attività masticatoria extra-alim.
infiltrazione batteri
all’esterno del dente
infiammazione
dei tessuti molli
all’interno del dente
Igiene orale
Alimentazione
Ereditarietà
Età
Sistema immunitario
infiammazione
della polpa dentale
(pulpite)
gengivite
Infiammazione radice
(granuloma periapicale)
Denti perduti in vita
Fattori che possono provocare la caduta
di un dente:
•la cari e, che può arri vare a
di struggere un dente fi no a farlo
cadere;
•un evento traumati co;
•una forte usura delle superfi ci
occlusali dei denti
•stress masti catori o
•di verse affezi oni del peri odonto
che possono causare una retrazi one
del margi ne alveolare fi no a
provocare l’ evulsi one del dente
•fattori geneti ci ed età
periodontite
ascesso
Retrazione margine
alveolare
Fistola nell’osso
S. Minozzi Università di Pisa
S. Minozzi Università di Pisa
Denti perduti in vita
Quando un dente viene perduto
durante la vita, i tessuti alveolari
reagiscono rimodellando e
riassorbendo l’ alveolo, fino alla
completa obliterazione, alterazioni
facilmente identificabili tra i resti
scheletrici
la perdita di tutti i molari ha provocato il
riassorbimento e l’ obliterazione degli
alveoli, causando anche una riduzione
dell’ osso mandibolare.
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16/06/2014
MA SCHI
Frequenze PERDITE IN VITA - s u alveolo
La placca batterica ed il tartaro
FEMMINE
15TOTALI
TARTARO: mi nerali zzazi one della placca batteri ca che si deposi ta sulla
superfi ci e dei denti , coadi uvata dalla presenza della sali va.
10
I denti maggi ormente i nteressati dal deposi to sono quelli pi ù vi ci ni ai dotti
sali vari (superfi cie li nguale dei denti anteri ori e superfi ci e buccale dei molari ).
Il tartaro può deposi tarsi si a sulla corona del dente, si a sulla radi ce, quando
questa è esposta a causa di di sturbi peri odontali .
5
0
O. Curato
Is ol a Sacra
L. Feroniae
Quadrella
Frequenze PERDITE IN VITA - s u i ndi viduo
maschi
80
60
femmine
tot
40
20
0
O. Curato
Is ol a Sacra
L. Feroni ae
Quadrella
S. Minozzi Università di Pisa
S. Minozzi Università di Pisa
La placca batterica ed il tartaro
Presenza di tartaro => fenomeni che promuovono la formazi one della
placca batteri ca:
• pH della sali va (i l pH alcali no favori sce i l deposi to e la mi nerali zzazi one
della placca).
• consumo di protei ne,
• bassa i gi ene orale,
• l’ avanzare dell’ età
• l’ eredi tari età.
Il tartaro si conserva abbastanza
bene nei resti anti chi , anche se deve
essere prestata attenzi one durante
la puli zi a perchè può essere
faci lmente ri mosso
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10