Termodinamica Fabrizio Margaroli 1 Termodinamica La meccanica e’ utile a descrivere il comportamento di un corpo (sistema rigido) o al piu’ di una coppia di corpi, ma non di un numero elevato La natura offre sistemi con elevato numero di corpi ovunque NA=6.022 X 1023 Come in fluidostatica/fluidodinamica, e’ possibile utilizzare un diverso approccio (macroscopico) per descrivere il comportamento di un grande numero di corpi (microscopici) 2 Sistemi complessi 3 Solidi Fluidi/gas • • • • Osservabili utili per la descrizione del moto: massa (quantita’ estensiva) forza energia (quantita’ estensiva) • • Osservabili utili per la descrizione del moto: densita’ (quantita’ intensiva) pressione temperatura (quantita’ intensiva) Perche’ queste quantita’ definiscano un sistema termodinamico, esso deve trovarsi in uno stato di equilibrio (cioe’ hanno gli stessi valori in ogni porzione del gas). P,V,T vengono chiamate variabili di stato. Sistema chiuso: non scambia materia Sistema isolato: non scambia ne’ materia ne’ energia 4 Principio 0 della termodinamica Se un corpo A e’ in equilibrio con C, e B e’ in equilibrio con C, allora A e’ in equilibrio con B it may be shown to follow that the condition for thermal equilibrium between several assemblies is the equality of a certain single-valued function of the thermodynamic states of the assemblies, which may be called the temperature t, any one of the assemblies being used as a "thermometer" reading the temperature t on a suitable scale. 5 Dilatazione termica Si osserva infatti che un corpo soggetto ad un cambiamento di temperatura, varia il suo volume. Questa variazione e’, almeno in ragionevoli intervalli di temperatura, lineare, pur variando da corpo a corpo V = V0 (1 + ↵ T ) V =↵ T V0 Siamo interessati a volte a studiare la dilatazione lineare di un corpo, anziche’ volumica. Anche questa dipende linearmente dalla variazione di temperatura, attraverso un altro coefficiente lambda L = L0 (1 + T) ↵=3 6 Il termometro Strumento per misurare la temperatura. Come si costruisce un termometro? Bisogna scegliere dei fenomeni che avvengano sempre alla stessa temperatura. Le transizioni di fase si prestano bene allo scopo Scala Celsius: zero=T(congelamento H2O), 100=T(ebollizione H2O) Scala Fahrenheit: zero=T(minima che Fahrenheit e’ riuscito ad ottenere in laboratorio), 100=T(corpo umano) 9 TF = TC + 32 5 5 TC = [TF 9 32] Si divide la scala in 100 parti uguali. Significa che conosco sostanze il cui volume varia linearmente con la temperatura Scala Kelvin: zero=T(zero assoluto) e 273.2=T(congelamento H2O) TK = TC + 273.2 TC = TK 273.2 7 ! Termometro a mercurio Dilatazione termica puo’ essere approssimata come lineare: V =↵ T V0 V = V0 (1 + ↵ T ) ↵mercurio = 180 ⇥ 10 6 C 1 Variazione volumica molto piccola ! Il grosso del mercurio sta qui! H0=1cm H1=1cm r = 0.1mm 8 Trasformazione isobara • Per un gas, parlare di espansione volumica non ha senso per se, perche’ il gas tende sempre ad occupare tutto il volume disponibile. Se invece il gas e’ confinato dentro un contenitore, e la pressione esterna esercitata sul contenitore e’ costante, ha senso utilizzare la relazione (qui T e’ in Celsius, e per tutti i gas) V = V0 (1 + ↵ T ) 1 ↵= C 273.15 1 • Questa espressione per un gas perfetto e’ nota come legge di Gay-Lussac (o legge di Charles) • E’ interessante notare che (se non ci fosse liquefazione) appare una temperatura mimina=-273C oltre il quale il volume non puo’ diminuire ulteriormente. Esempio: l’elio liquefa a -269 e segue l’andamento qui sopra 9 Trasformazione isocora • Se facciamo variare la temperatura di un gas tenendolo a volume costante, otteniamo che la pressione e’ funzione della temperatura cosi’ come nella seguente espressione 1 P = P0 (1 + ↵ T ) ↵ = C 273.15 1 • Seconda legge di Gay-Lussac (o legge di Amontons) • E’ interessante notare che (se non ci fosse liquefazione) appare una temperatura mimina=-273C oltre il quale la pressione non puo’ diminuire ulteriormente. Esempio: l’elio liquefa a -269 e segue l’andamento qui sopra • Zero T significa che le particelle del gas sono ferme. Ma questo viola il principio di indeterminazione di Heisenberg 10 Altri termometri Termometro a gas o mercurio Termometro a volume costante Si immerge il gas nel fluido di cui si Non c’e’ bisogno di spiegazioni vuole misurare la temperatura, si misura la differenza di altezza 11 Dunque necessitiamo di Kelvin • Se facciamo variare la temperatura di un gas tenendolo a volume costante, otteniamo che la pressione e’ funzione della temperatura cosi’ come nella seguente espressione dove • Per un gas, parlare di espansione volumica non ha senso per se, perche’ il gas tende sempre ad occupare tutto il volume disponibile. Se invece il gas e’ confinato dentro un contenitore, e la pressione esterna esercitata sul contenitore e’ costante, ha senso utilizzare la relazione (qui T e’ in Celsius, e per tutti i gas) • Se scegliamo dunque ↵ = 1/T0 e T ! T V = V0 (1 + ↵ T ) P = P0 (1 + ↵ T ) • T0 allora le espressioni precedenti diventano rispettivamente T P P0 P = P0 ! = T0 T T0 T V V0 V = V0 ! = T0 T T0 Pf Pi = Tf Ti Vf Vi = Tf Ti 12 FISICA APPLICATA 13 Trasformazioni isoterma • Se facciamo variare la pressione e il volume del gas, tenendo la temperatura costante, otteniamo che il prodotto di P e V e’ costante: legge di Boyle-Mariotte T = cost ! P V = cost 14 Trasformazioni termodinamiche • • Un sistema termodinamico puo’ cambiare stato - subire trasformazioni - e questo puo’ avvenire in due diversi modi: • in maniera cosi’ lenta da potersi considerare come una successione di stati di equilibrio: trasformazione reversibile (idealizzazione) • in maniera rapida cosi’ che solo lo stato iniziale e siano di equilibrio: trasformazione irreversibile Una trasformazione reversibile puo’ essere riportata come una curva continua su un grafico detto diagramma di fase. Il piano di Clapeyron e’ un caso particolare di diagramma di fase, dove sulle ascisse c’e’ V e sulle ordinate c’e’ P Isoterma Isobara 15 Isocora Equazione di stato dei gas perfetti • Le due leggi di Gay-Lussac e quella di Boyle-Mariotte descrivono la variazione di P,V,T di un gas rarefatto, tenendo ciascuna fissa una delle tre quantita’ • Prendiamo una transizione isoterma tra A e B PA V A PA V A = PB V B ! V B = VB • VC VB = e poi isobara tra B e C TC TB • VC PA V A = mettendo insieme le due trasformazioni: TC PB T B • e dato che PB = PC (lungo l’isobara) e TB = TA (lungo l’isoterma) si ha PC V C PA V A PV = ! = cost TC TA T • Si ricordi che A, B, C erano tre stati arbitrari del nostro gas, che possono essere presi ovunque sul piano. La legge e’ dunque del tutto generale e rappresenta l’equazione di stato dei gas perfetti Gas perfetti • V e’ quantita’ estensiva, dunque la costante deve essere proporzionale alla quantita’ di gas - numero molecole N. Costante di proporzionalita’ K di Boltzmann. P V = N kB T • Alternativamente, possiamo introdurre l’unita’ di massa atomica (u)=1/12 massa atomo C12=1.6605 10-27Kg, Na-numero di Avogadro e’ numero unita’ massa atomica in 1g di sostanza =10-3 kg/1.6605 10-27 kg ~ 6.022 1023 e il numero di moli n e’ quantita’ di sostanza contenente NA costituenti elementari N n= NA se espressa in grammi, e’ pari alla massa molecolare, espresso in u • Dunque l’equazione dei gas perfetti diventa P V = N kB T = nNA kB T = nRT • Ne consegue che la relazione con la precedente e’ R=NAKB • m ⇢V N = nNA = NA = NA = 4.76 ⇥ 1020 u u 17 18 Gas perfetti: costanti 19 Legge di Dalton • In natura e’ frequente trovare mescolamenti di gas (l’aria che respiriamo!) • Se due o piu’ gas perfetti occupano lo stesso volue, ciascuno esercita una pressione parziale proporzionale alla sua concentrazione N = N1 + N2 + ... = m X Ni i=1 • La pressione totale puo’ dunque essere scritta come m m X kB Ni T X kB N T P = = = Pi V V i=1 i=1 kB Ni T ni RT Pi = = V V 20 Esercizio 21 Teoria cinetica: assunzioni Abbiamo descritto il comportamento di un gas (perfetto) a partire da un insieme di osservazioni (Gay-Lussac,Boyle-Mariotte) che abbiamo successivamente sistematizzato in un’unica equazione che lega caratteristiche macroscopiche del gas. Siamo interessati come scienziati a capire la natura piu’ intima del fenomeno, a partire dal comportamento dei singoli costituenti. Facciamo delle assunzioni: 1. il gas e’ composto da N particelle, con N molto grande 2. interagiscono tra loro e con recipienti attraverso urti elastici 3. energia potenziale particelle (elettromagnetica) << di quella cinetica 4. assumiamo particelle puntiformi - no energia cinetica rotazionale 5. non agiscono forze esterne -> moto particelle isotropo 22 Teoria cinetica 1. il gas e’ composto da N particelle, con N molto grande 2. interagiscono tra loro e con recipienti attraverso urti elastici 3. non agiscono forze esterne -> moto particelle isotropo 4. energia potenziale particelle (elettromagnetica) << di quella cinetica 5. assumiamo particelle puntiformi - no energia cinetica rotazionale Che il gas sia composto da singole entita’ e’ gia’ apparente in varie osservazioni che abbiamo fatto. Esempio: Ogni particella urta con le pareti del contenitore, e ad ogni collisione corrisponde una forze esercitata sulla parete del contenitore -> pressione. PV = nRT maggiori le particelle (n) maggiore la pressione se riduco il volume di un fattore due, avro’ doppia concentrazione di particelle e dunque il doppio degli urti, e dunque il doppo della pressione. Il fatto che il numero di particelle sia molto grande implica anche che le collisioni esercitino una forza praticamente continua sul contenitore, dunque una pressione costante 23 Teoria cinetica 1. il gas e’ composto da N particelle, con N molto grande 2. interagiscono tra loro e con recipienti attraverso urti elastici 3. non agiscono forze esterne -> moto particelle isotropo 4. energia potenziale particelle (elettromagnetica) << di quella cinetica 5. assumiamo particelle puntiformi - no energia cinetica rotazionale Impulso trasferito nell’urto dalla molecola alla parete. I= Z F dt = F̄ t = (mv) (mv) = mvx ( mvx ) = 2mvx Si prende qui il Deltat come il tempo che ci mette ad andare avanti e indietro nel contenitore Deltat=2l/vx (l lunghezza sull’asse x del contenitore) F̄ = mv 2mvx mv 2 = = t 2l/vx l E la forza totale esercitata dalle N particelle lungo la direzione x sara’ 2 2 2 m 2 v + +v + ... + v m x1 x1 2 2 2 xN F = (vx1 + vx1 + ... + vxN ) che usando v̄x = diventa F = N v̄x2 l N l 24 Teoria cinetica 1. il gas e’ composto da N particelle, con N molto grande 2. interagiscono tra loro e con recipienti attraverso urti elastici 3. non agiscono forze esterne -> moto particelle isotropo 4. energia potenziale particelle (elettromagnetica) << di quella cinetica 5. assumiamo particelle puntiformi - no energia cinetica rotazionale • Moto isotropo consente di legare la velocita’ quadratica media alla velocita’ quadratica media lungo una sola direzione v 2 = vx2 + vy2 + vz2 e considerando che vx2 = vy2 = vz2 allora v 2 = 3vx2 • Dunque inserendo l’ultima espressione dentro l’espressione della forza esercitata dal gas lungo la direzione x otteniamo m v2 F m v2 1N Forza totale F = N Pressione totale P = = N = mv 2 l 3 S Sl 3 3V 25 Teoria cinetica 1. il gas e’ composto da N particelle, con N molto grande 2. interagiscono tra loro e con recipienti attraverso urti elastici 3. non agiscono forze esterne -> moto particelle isotropo 4. energia potenziale particelle (elettromagnetica) << di quella cinetica 5. assumiamo particelle puntiformi - no energia cinetica rotazionale Possiamo dunque inserire nella precedente espressione l’energia cinetica media delle molecole del gas 1N 2N 1 2N 2 2 2 P = mv = mv = K o analogamente P V = N K 3V 3V 2 3V 3 Siamo dunque giunti all’equazione dei gas perfetti PV=NkBT trovando che le quantita’ fisica energia cinetica e’ legata alle temperatura attraverso la costante di Boltzmann. 2 3 P V = N K e gia’ avevamo P V = N kB T dunque K = kB T 3 2 Piu’ esplicitamente: l’energia cinetica media di traslazione delle molecole in moto casuale in un gas perfetto e’ direttamente proporzionale alla temperatura assoluta del gas. Inoltre, questo comportamento spiega cosa significa T=0, e perche’ non puo’ essere inferiore di zero. 26 Teoria cinetica 1. il gas e’ composto da N particelle, con N molto grande 2. interagiscono tra loro e con recipienti attraverso urti elastici 3. non agiscono forze esterne -> moto particelle isotropo 4. energia potenziale particelle (elettromagnetica) << di quella cinetica 5. assumiamo particelle puntiformi - no energia cinetica rotazionale Cosa cambierebbe se il sistema non fosse composto di oggetti puntiformi (atomi) ma fossero piu’ complessi (molecole)? Intanto notiamo che il 3 qui dentro 3 K = k T B emergeva dalla presenza di tre direzioni possibili nella 2 traslazione della particella - tre gradi di liberta’. Se ora consideriamo molecole biatomiche ad esempio, avremo due ulteriori gradi di liberta’ corrispondenti alle due possibili direzioni di rotazione intorno a se stessa. Principio di equipartizione dell’energia: ad ogni grado di liberta’ corrisponde 1/2kT. 27 Interpretazione microscopica gas perfetto gas monoatomico Teoria cinetica: energia cinetica gas monoatomico = 3/2NkBT = 3/2nRT 28 Moto termico 29 Trascurare gravita’? 30 Esempi energia cinetica media di un costituente di un gas monoatomico monoatomico di altra natura biatomico 31 32 Termografia in medicina Detezione tumori (incremento attivita’ sanguigna=piu’ calore localizzato) Quarantena - controllo epidemia H1N1 33