Università di Roma – Tor Vergata Facoltà di Ingegneria – Dipartimento di Ingegneria Industriale Corso di: “TERMOTECNICA 1” TRASMISSIONE DEL CALORE: Convezione Ing. G. Bovesecchi [email protected] 06-7259-7127 (7249) Anno Accademico 2012-2013 Trasmissione del calore Lo studio dei fenomeni di trasmissione del calore riguarda tutti quei processi fisici nei quali una certa quantità di energia termica è trasferita da un sistema ad un altro a causa di una differenza di temperatura. Tali processi avvengono in accordo con i principi della termodinamica: quindi per il primo principio, l’energia termica ceduta da un sistema deve essere uguale a quella ricevuta dall’altro e il calore, come afferma il secondo principio, passa dal corpo più caldo a quello più freddo. I meccanismi della trasmissione del calore sono: Conduzione; Convezione; irraggiamento. Trasmissione del calore - Convezione Può essere forzata o naturale secondo che ci sia un mezzo meccanico esterno che produce il movimento del fluido responsabile della trasmissione del calore alla parete, oppure che il movimento sia dovuto a variazioni di densità legate alle stesse differenze di temperatura che provocano la trasmissione del calore, e alla conseguente spinta di Archimede. Casi particolari sono costituiti dalla convezione in presenza di cambiamenti di fase: condensazione o ebollizione. Dovendo esserci movimento, almeno uno dei Convezione naturale due corpi tra cui avviene la trasmissione del calore deve essere un fluido (che può cambiare di forma). Nella maggior parte dei casi si considera la trasmissione del calore per convezione tra una parete solida, alla temperatura Tp, e un fluido alla temperatura Tf. Trasmissione del calore - Convezione Il problema fondamentale della convezione è la determinazione del coefficiente di scambio convettivo h e conseguentemente del flusso trasmesso: Q = hA(T f − T p ) essendo A la superficie attraverso cui avviene lo scambio. Nella tabella qui di seguito sono riportati alcuni valori indicativi di h. Trasmissione del calore - Convezione Concetti fondamentali La temperatura del fluido nel caso di fluidi non limitati (corrente su lastra piana o esterna ad un tubo) è la temperatura del fluido indisturbato, nel caso di fluidi limitati (entro i condotti) si possono definire diverse temperature: temperatura dell’asse: è in genere la massima o la minima, si usa spesso nelle soluzioni analitiche ma è di difficile determinazione sperimentale. 1 temperatura media: Tm = ∫ T dA necessita la conoscenza di T(A) AA e non tiene conto della velocità; temperatura media pesata sulla portata volumica: T u dA ∫ 1 TV = ∫ T dV = A V V ∫ u dA A Trasmissione del calore - Convezione temperatura di mescolamento adiabatico: è la temperatura che si otterrebbe se si mescolasse in modo isobaro ed adiabatico verso l’esterno la massa che transita per una sezione in un intervallo di tempo. ∫ T c ρ u dA ∫ T c dm T = = ∫ c dm ∫ c ρ u dA p m p A b m p p A Le temperature Tb e TV sono uguali se cp e ρ sono costanti sulla sezione (indipendenti da temperatura e pressione), sono uguali a Tm se la velocità è uniforme. Il flusso termico scambiato dalla parete del condotto tra due sezioni in assenza di lavoro esterno e variazioni di energia cinetica e potenziale è dato da: Q = c (T − T b2 b1 ) Trasmissione del calore - Convezione Considerando che nella definizione di temperatura di mescolamento adiabatico il flusso di entalpia rimane invariato, perché il mescolamento è supposto adiabatico verso l’esterno senza scambio di lavoro e senza variazione di velocità e portata nel fluido, dalla definizione di temperatura di mescolamento adiabatico si ha: u ⎤ u ⎤ ⎡ ⎡ dm − ∫ ⎢ h(T , p)+ ⎥dm = 0⇒ ∫ h(T , p)+ ⎢⎣ ⎥ 2⎦ 2⎦ ⎣ ⇒ h(T , p) m = ∫ [ h(T , p) ] dm Pertanto il flusso termico scambiato tra due sezioni 1 e 2, se non c’è lavoro e senza variazione apprezzabile di energia cinetica e potenziale, vale: Q = [ h(T , p) − h(T , p) ] m se il processo è isobaro ( o se h non dipende dalla pressione come per i gas ideali) si ha: Q = m c [T − T ] 2 m 2 b m b m 2 b p b b2 b1 1 Trasmissione del calore - Condensazione La condensazione e l’ebollizione (cioè i cambiamenti di fase tra liquido e vapore) costituiscono i fenomeni termici che realizzano uno scambio termico particolarmente efficiente e quindi un coefficiente di scambio convettivo h molto elevato. In particolare durante la condensazione si riescono a raggiungere valori di h anche di parecchie centinaia di migliaia di W/m2K. Si considera in genere la condensazione che avviene su superfici solide, a temperatura Tp inferiore a quella di saturazione del vapore Ts. Il vapore si considera saturo, e quindi alla sua temperatura di saturazione Ts. Trasmissione del calore - Condensazione La condensazione può avvenire con due modalità differenti: a film o a gocce . Nella condensazione a film sulla superficie solida si forma uno stato di condensato (film), che se la superficie è verticale scorre uniformemente verso il basso. Trasmissione del calore - Condensazione Nella condensazione a gocce si formano sulla superficie verticale gocce, dislocate casualmente, che si accrescono sino a scorrere verso il basso in modo uniforme. Generalmente alla condensazione a gocce sono collegati flussi termici maggiori rispetto a quella a film, perché è maggiore la portata di condensato che si forma e viene portato via dallo scorrimento dei rivoli di gocce. Tuttavia la condensazione a gocce si verifica casualmente, e non è prevedibile con legge sicura. Per cui in genere si considera unicamente la condensazione a film, che invece e trattabile analiticamente. Trasmissione del calore - Condensazione Considerato che in genere la determinazione del coefficiente di scambio convettivo h è utilizzata per dimensionare dispositivi in cui si deve garantire uno scambio di calore minimo (ad esempio condensatori), il fatto di valutare h per la pura condensazione a film costituisce un fattore di sicurezza, perché se si verifica la condensazione a gocce, lo scambio effettivo rispetto a quello calcolato risulta maggiore. Nella condensazione a film il flusso termico scambiato dipende dalle caratteristiche del film (regime di moto, cioè se laminare o turbolento, e spessore) che a loro volta dipendono dalla portata di vapore condensante, dalla velocità di drenaggio del liquido, dalla velocità della fase vapore e dalle caratteristiche fisiche del liquido e del vapore (in particolare la conduttività termica del liquido e dal calore latente di condensazione). Si noti che il film costituisce una barriera termica al passaggio di calore, pertanto la condensazione a gocce raggiunge valori decisamente più elevati di h, pari a 170÷290 kW/m2K. Trasmissione del calore - Condensazione Per la trattazione della condensazione a film si utilizza la trattazione analitica di Nusselt, che porta alla determinazione dello spessore dello strato di condensato δ e in funzione della distanza x dall’imbocco della parete. ⎡ 4 µ λ x (T − T ) ⎤ δ =⎢ ⎥ ⎢⎣ g ρ ( ρ − ρ ) r ' ⎥⎦ l l l s l 1/4 p v ! Trasmissione del calore - Condensazione ⎡ 4 µ λ x (T − T ) ⎤ δ =⎢ ⎥ ⎢⎣ g ρ ( ρ − ρ ) r ' ⎥⎦ l l l s l 1/4 p v dove: µl è la viscosità dinamica del liquido λl è la conduttività termica del liquido ρl è la densità del liquido ρv è la densità del vapore g è l’accelerazione di gravità r ' è il calore scambiato per unità di massa, somma di due termini, il calore latente di condensazione r e quello scambiato per conduzione r '' 3 r ' = r + c (T − T ) 8 p s p ! Trasmissione del calore - Condensazione Il coefficiente di scambio convettivo h locale alla distanza x per la condensazione vale: λ ⎡ gρ ( ρ − ρ ) r ' λ ⎤ h = =⎢ ⎥ δ ⎢⎣ 4 µ x (T − T ) ⎥⎦ Il coefficiente di scambio medio si ottiene per integrazione su x che varia tra 0 (imbocco) e L (altezza della lastra) ⎡ gρ ( ρ − ρ )r 'λ ⎤ 1 4 h = ∫ h dx = h( L) = 0,943 ⎢ ⎥ L 3 ⎢⎣ µ L T − T ⎥⎦ La teoria di Nusselt (che porta al risultato sopra citato) fornisce risultati di circa il 20% inferiori a quelli sperimentali, per cui se si vuole un’approssimazione più veritiera del valore di h occorre sostituire al numero 0.943 dell’equazione precedente il numero 1.131. 1/4 3 l l l v l x l 0 p 3 L L s l l x l ( v s p ) 1/4 l ! Trasmissione del calore - Ebollizione Per ebollizione si intende il cambiamento di fase liquido vapore, quando interessa tutta la massa del liquido, e non solo quella sulla superficie (in tal caso si parla di evaporazione). Avviene quando la temperatura di una parete supera la temperatura di saturazione del liquido. Quando questo succede, il liquido a contatto della parete assume la sua temperatura, mentre il restante liquido può essere o saturo, o sottoraffreddato. Nel procedere dell’ebollizione, cioè quando aumenta la differenza di temperatura tra la parete e il liquido, avvengono differenti meccanismi: Convezione naturale (zona 1): il liquido a contatto con la parete si surriscalda e per convezione naturale si porta sul pelo libero del liquido dove evapora. Trasmissione del calore - Ebollizione Ebollizione nucleata: sulla superficie calda si originano e crescono di dimensione delle bolle di vapore, che per piccole differenze di temperatura condensano e collassano nel liquido, poi a differenze maggiori raggiungono la superficie del pelo libero. Lo scambio termico è dovuto in massima parte all’intenso rimescolamento dovuto al movimento delle bolle, più che al flusso termico trasportato dalle bolle stesse (zona 2 di figura). Aumentando di numero, le bolle tendono a costituire delle colonne continue di vapore; in tali condizioni il flusso termico è dovuto prevalentemente al calore latente del vapore trasportato dalle bolle (zona 3 di figura) Crisi idrodinamica: la quantità elevata di vapore produce uno strato continuo sulla superficie riscaldante; tale strato costituisce un isolante termico che diminuisce il flusso. Trasmissione del calore - Ebollizione A tal punto si possono generare due situazioni differenti: se si lavora a temperatura imposta, cioè la superficie riscaldante viene mantenuta ad una determinata temperatura, il flusso diminuisce effettivamente (zona 4); se invece, come nella maggior parte dei casi, si lavora a flusso termico imposto, cioè dalla superficie arriva un determinato flusso termico, aumentando l’isolamento il flusso non può più essere ceduto al liquido, e occorre che la temperatura della superficie raggiunga un valore tale da consentire la cessione di tale flusso (bisogna compensare il ridotto h con un ΔT decisamente superiore). Cioè si passa direttamente dal punto A al punto B della figura. Tale situazione è particolarmente pericolosa e da evitare: come si nota dal grafico vengono raggiunte temperature molto elevate a cui i materiali normalmente utilizzati non resistono. Quando lo stato di vapore diventa stabile, si ha l’ebollizione a film (zone 5 e 6). Trasmissione del calore - Ebollizione Trasmissione del calore - Ebollizione Trasmissione del calore - Ebollizione Ebollizione nucleata Trasmissione del calore - Ebollizione Colonne di vapore Trasmissione del calore - Ebollizione Ebollizione a film Trasmissione del calore - Ebollizione Si può descrivere l’evoluzione della bolla tenendo conto delle forze che agiscono su di essa (confronta figura). Queste sono due: la forza di pressione, pari a: F =π r (p − p ) 2 p v l dovuta alla differenza tra la pressione del vapore pv e quella del liquido pl la forza dovuta alla tensione superficiale: F = 2π rσ p Se c’è equilibrio le due forze si equivalgono e risulta: 2σ p −p = r Se pv > pl la bolla tende a crescere, se no tende a diminuire e a collassare. v l ! Trasmissione del calore - Ebollizione Le correlazioni sperimentali reperibili in letteratura esprimono il flusso termico per unità di area Q / A in funzione delle seguenti quantità: cp,l calore specifico del liquido; ΔT= Tp-Tvap,sat; r = calore latente di evaporazione; Prl, numero di Prandtl del liquido; µl viscosità dinamica del liquido σ tensione superficiale ρl densità del liquido ρv densità del vapore g accelerazione di gravità Cfs costante dipendente dal liquido e dal solido della superficie riscaldante. Trasmissione del calore - Ebollizione Per l’ebollizione nucleata in acqua si possono utilizzare le seguenti relazioni empiriche: Q ⎡ kW ⎤ per < 16 ⎢ ⎥ A ⎣ m2 ⎦ h = 1042ΔT Q ⎡ ⎤ per 16 < < 240 ⎢ kW ⎥ A ⎣ m2 ⎦ h = 5,56ΔT Q ⎡ kW ⎤ per < 3⎢ ⎥ A ⎣ m2 ⎦ per Q ⎡ kW ⎤ 3 < < 63 ⎢ ⎥ A ⎣ m2 ⎦ h = 537ΔT 1/3 3 1/7 h = 7,96ΔT 3 ⎫ ⎪ ⎪⎪ ⎬ sup. orizzontali ⎪ ⎪ ⎪⎭ ⎫ ⎪ ⎪⎪ ⎬ sup. verticali ⎪ ⎪ ⎪⎭ Trasmissione del calore - Ebollizione Quando la pressione è diversa da quella ambiente (1 atm), si corregge il valore nel seguente modo: ⎛ p⎞ h =h ⎜ ⎟ ⎝p⎠ 0 ,4 p e 1 dove he e hp sono rispettivamente il coefficiente di scambio convettivo per ebollizione a pressione normale e alla pressione voluta, p la pressione considerata e p1 = 1 atm. Nel caso di tubi percorsi da un liquido in ebollizione, si può parlare di ebollizione forzata. Anche in questo caso si ripresentano i fenomeni descritti per la lastra, e in particolare si verificano i seguenti regimi di moto: flusso a bolle (bubble flow) flusso a tappo (slug flow) Trasmissione del calore - Ebollizione flusso anulare, il liquido occupa una sezione ad anello (anular flow); flusso a nebbia (mist flow), rimangono unicamente piccole goccioline di liquido; flusso di puro vapore surriscaldato. Quindi: Q A tot Q = A eboll . Q + A conv . forzata Trasmissione del calore - Ebollizione ! Sempre per i tubi nel regime di anular flow, per pressioni elevate, si può utilizzare: h = 2,54 ΔT e 3 − p 1,551 con p pressione espressa in MN/m2, valida tra 5 e 170 atm.