Martedì 28 novembre 2006 il Resto del Carlino IX L’APPUNTAMENTO Da stasera al Michelangelo (e venerdì a Finale) Massimo Lopez ‘rivisita’ la celebre storia d’amore «Poiché non vi fu mai storia più triste di quella di Giulietta e del suo Romeo...». Così scriveva William Shakespeare nella versione ‘storica’ della tragedia di Romeo e Giuletta. Ma nella mente di Ephraim Kishon, autore di Oh Romeo, la tragedia non si conclude così. Anzi, di tragedia non si può proprio parlare, dato che il veleno non ha ucciso né Romeo, né tanto meno Giulietta. Romeo, disperato, sulla tomba di Giulietta assiste incredulo al suo anticipato ed inaspettato risveglio e per questo fortuito caso non beve il veleno e rimane in vita. A farci divertire con questa simpatica ‘rivisitazione’ della storia d’amore più famosa e romantica è Massimo Lopez, in scena con Oh Romeo da stasera a giovedì alle 21.15 al teatro Michelangelo di Modena, e venerdì 1˚ dicembre al teatro Sociale di Finale. Lo spettacolo ha inizio rappresentando un quadro familiare composto da Romeo e Giulietta sposati, trent'anni dopo lo scampato suicidio. Dimorano a Roma, in ristrettezze economiche e alle prese con litigi quotidiani. Romeo da tempo fa il maestro di tango argentino, non ne può più di Giulietta e di Lucrezia Benvolia, figlia di Giulietta (figliastra di Romeo) un'adolescente ribelle. La nutrice è una vecchia sorda napoletana che denuncia la civetteria di Giulietta che è sempre andata alla ricerca di facili avventure con chiunque, frati compresi. Confindustria in musical G Oh Romeo rande successo di pubblico, al teatro Storchi, per la serata che Confindustria Modena ha voluto offrire ai propri associati, con il contributo di Cariparma. Il presidente Vittorio Fini ha, infatti, acquisito in esclusiva per gli imprenditori una rappresentazione dello spettacolo musicale Tutti insieme appassionatamente (nella foto), portato sui palcoscenici italiani dalla Compagnia della Rancia. La regia di Saverio Marconi ridà vita al classico di Broadway, con Alberta Izzo nei panni di Maria, la giovane governante che riesce a farsi amare dal comandante Von Trapp e dai suoi sette figli, in un turbinio di arie e canzoni, cori e quadri musicali. Capuleti e Montecchi finiscono in farsa Frate Lorenzo che li ha sposati è affetto da demenza senile e non ricorda nemmeno i loro nomi e li confonde con quelli di personaggi di altre tragedie Shakespeariane. E infine Shakespeare, avvilito per la piega mediocre che ha preso la sua Opera, interviene e irrompe nella scena per rimettere in riga i due propinandogli i suoi versi immortali, ma non ottenendo alcun risultato. L'importante però è salvaguardare l'eternità e la paternità della sua tragedia. Ma con tutti i suoi goffi tentativi non vi riesce, anche perché nel frattempo s’innamora perdutamente di Lucrezia, che gli propone di fuggire... Con Massimo Lopez, sono in scena Giuliano Chiarello, Alessia del Duca e Franca Abategiovanni. La regia è di Giorgio Lopez. Torneremo a sfogliare le leggi antiche di Lidia Righi Guerzoni Domani alle 15.30 la cattedrale farà da cornice prestigiosa ad un evento culturale importante, cui parteciperanno l’arcivescovo Benito Cocchi, il sindaco Giorgio Pighi, Andrea Landi presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Euride Fregni soprintendente per i Beni archivistici dell’Emilia Romagna, monsignor Tollari direttore dell’Ufficio beni culturali della curia arcivescovile, monsignor Vigarani archivista del Capitolo del duomo, Giovanna Niccolaj ordinario di paleografia e diplomatica all’Università di Roma ‘La Sapienza’ e Mauro Bini del Bulino, edizioni d’arte. Verrà infatti presentata l’edizione in facsimile di un manoscritto su pergamena dell’VIII-IX seco- Ripubblicato in facsimile uno straordinario codice medievale dell’Archivio Capitolare Domani la presentazione lo custodito nell’Archivio Capitolare, all’ombra della cattedrale. Si tratta del prezioso codice O.I.2 intitolato Leges Salicae, Longobardorum, Baioariorum, Caroli Magni, che racchiude le normative delle varie popolazioni germaniche la cui consultazione era di fatto un obbligo per chi doveva giudicare un individuo appartenente all’una o all’altra etnia. Si trattava di una funzione di pertinenza all’epoca del vescovo - conte o dell’arcidiacono che presiedeva il Capitolo della cattedrale, concessa dal privilegio dell’891 alla Chiesa di Modena di Guido di Spoleto re d’Italia. Un corpus legislativo famoso tra gli studiosi, che rappresenta un documento straordinario del progetto di un rinnovato impero carolingio d’Occidente e della genesi stessa dell’Europa. Richiesto spesso per ricerche e mostre, sarà da ora di agevole consultazione e prestito grazie all’edizione in facsimile finanziata dalla Fondazione Cassa di risparmio di Modena e realizzata da Roberto Bini per il Bulino sotto la vigilanza di monsignor Guido Vigarani, di Franca Baldelli e la consulenza dell’Archivio Storico. Il manoscritto, composto da 216 carte con scrittura carolina, rile- gato con piatti di legno e dorso in pelle con impressioni a secco e in oro, è stato riprodotto in soli quindici esemplari, cinque dei quali di pertinenza dell’editore, racchiusi in un cofanetto insieme con il commentario. E’ corredato da un calendario in cui già compare la festa liturgica di san Geminiano il 31 gennaio e da un apparato iconografico assolutamente unico, che Ludovico Antonio Muratori definì ‘di maniera rozza’, tuttavia di notevole interesse in quanto rara testimonianza di miniature preromaniche. Vi campeggiano tra le altre le immagini di ‘Monaci’ in serrata sequenza di volti sommariamente delineati sul fondo color ocra (nella foto qui sopra) e ‘L’albero genealogico’ con la successione delle parentele più o meno strette, strumento utile per la concessione dei permessi matrimoniali affiancato da immagini di animali che già preludono ai bestiari romanici.