Adorazione Eucaristica per la Festa di San Lorenzo Parrocchia San Lorenzo Martire Festa Patronale Settembre 10 - 20/2010 Veglia e Adorazione Eucaristica 20 Venerdì 10 settembre 2010 Ore 20,30 Solenne Santa Messa E Vegli di preghiera e Adorazione 2 19 Benedizione Eucaristica Canto d’accoglienza Acclamazioni: Guida:. Questa sera, la nostra comunità parrocchiale si ritrova alla presenza del Signore Gesù per dare inizio alla Festa del Santo Patrono, Lorenzo e per riprendere tutte le attività pastorali, chiedendo la Sua protezione e intercessione per percorrere insieme i „sentieri di Dio‟. Chiediamo al Signore di illuminare il nostro cammino parrocchiale con l‟ascolto della Sua Parola e con la preghiera comune e la forza dello Spirito ci aiuti a muovere con generosità e vera comunione verso tutti. Dio sia benedetto. Benedetto il suo santo nome. Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Benedetto il nome di Gesù. Benedetto il suo sacratissimo Cuore. Benedetto il suo preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima. Benedetta la sua santa e immacolata concezione. Benedetta la sua gloriosa assunzione. Benedetto il nome di Maria, vergine e madre. Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi. Preghiera Al santissimo Sacramento Signore mio Gesù Cristo, che per l‟amore che porti agli uomini, te ne stai notte e giorno in questo sacramento tutto pieno di pietà e di amore, aspettando, chiamando ed accogliendo tutti coloro che vengono a visitarTi; io Ti credo presente nel sacramento dell‟altare. Ti adoro dall‟abisso del mio niente e ti ringrazio delle grazie che mi hai fatto, specialmente d‟avermi donato Te stesso in questo Sacramento, d‟avermi dato per avvocata la tua Santissima Madre Maria ed avermi chiamato a visitarTi in questa chiesa. Saluto il tuo amatissimo cuore, e intendo salutarlo per tre fini: primo in ringraziamento di questo grande dono; secondo per compensarTi di tutte le ingiurie che in questo sacramento hai ricevuto dai tuoi nemici; terzo con questa visita intendo adorarti in tutti i luoghi della terra dove Tu, sacramento sei meno riverito e più abbandonato. Gesù mio, io ti amo con tutto il cuore; mi pento di avere tante volte disgustata la tua Canto finale 18 3 bontà infinità. Propongo con la tua grazia di non offenderTi più per l‟avvenire; mi consacro tutto a Te e ti dono la mia volontà, gli affetti, i desideri e tutte le mie cose. Da oggi in avanti fai di me e delle mie cose quello che ti piace; solo ti chiedo il tuo santo amore, la perseveranza finale e l‟adempimento perfetto della tua santa volontà. Ti raccomando le anime del Purgatorio, specialmente le più devote del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima, ed in particolare ti raccomando tutti i poveri peccatori. Unisco infine, Salvatore mio caro, tutti i miei affetti agli affetti del tuo cuore, e così uniti li offro all‟eterno Padre e lo prego in nome tuo che per tuo amore li accetti e li esaudisca. Amen. San Lorenzo Martire Martire Santo, Nostro Patrono, San Lorenzo, prega per noi O nostro protettore S. Lorenzo, a te ricorriamo nelle nostre presenti necessità, fiduciosi di essere esauditi. Grandi pericoli ci sovrastano, molti mali ci affliggono nell’anima e nel corpo. Ottienici propizio dal Signore grazia e salvezza. Riconoscenti noi canteremo le divine misericordie e benediremo il tuo nome oggi e sempre, in terra e in cielo. Amen. Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo................ Canto: Servo per amore Gesto comunitario (Leggono Gianna e Vincenzo) Preghiera conclusiva "Il persecutore chiede a Lorenzo le ricchezze della Chiesa. Il diacono gli risponde mostrandogli l‟immensa folla dei cristiani nella povertà". Vi sono stati nella storia della Chiesa parole ed attitudini di grandezza e di bellezza, custoditi con pietà dalla Tradizione cristiana e citati nel corso dei secoli come particolarmente caratteristici della linea autentica del Vangelo e della Testimonianza Cristiana. La risposta di San Lorenzo al suo persecutore avido d‟impossessarsi dei beni della Chiesa gestiti dal santo diacono Lorenzo (morto nel 258), è uno di questi gesti. Egli si limita "a mostrare la folla imponente dei cristiani poveri". Lorenzo era nato in Spagna 4 San Lorenzo, Diacono, Insegnaci ad amare e servire la Chiesa; benefattore dei poveri rendi la nostra vita utile agli altri; uomo della Provvidenza, arricchisci di speranza le nostre delusioni; fa‟ che noi, sorretti da Dio, otteniamo il vigore di una fede intrepida. Amen 17 la carità, affinché ci sia concesso di conseguire come te la corona della vittoria. Amen Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo................ Martire Santo, Nostro Patrono, San Lorenzo, prega per noi O invitto martire S. Lorenzo, tu, che sei il primo dei sette diaconi della chiesa romana, chiedesti ardentemente ed ottenesti di seguire il Sommo Pontefice San Sisto nella gloria del martirio. Con quanta santa intrepidezza sopportasti gli slogamenti delle membra, i laceramenti della carne ed infine il lento e penoso arrostimento di tutto il tuo corpo su di una ferrea graticola. Ma di tanti tormenti te ne ridesti, perché sostenuto da viva fede e da ardentissimo amore per nostro Signore Gesù Cristo. O glorioso Santo, ottieni a noi pure la grazia di mantenerci sempre immobili nella nostra fede, malgrado tutte le tentazioni del demonio e di vivere così conformi al nostro Divin modello e di meritarci una beata eternità in paradiso. Amen. nel 230. Egli è il diacono che sfidò il giudice pagano e morì martire tre giorni dopo il suo papa, Sisto II. La leggenda vuole che sia stato sottoposto al terribile supplizio della graticola. Con lui trovarono la morte anche sei dei sette diaconi della Chiesa di Roma. Lorenzo era arrivato dalla Spagna a Roma ed il Papa gli aveva affidato l‟assistenza di tutti i poveri della comunità cristiana. Dopo il martirio del Papa, intuendo ciò che stava per accadere contro di lui, aveva distribuito ai poveri tutti gli averi della Chiesa che l‟imperatore Valeriano esigeva come tributi. L‟imperatore pensava che la Chiesa fosse molto ricca perché vedeva che i cristiani in tempi di crisi alimentare non soffrivano; in realtà questo avveniva semplicemente perché tra i primi cristiani che avevano preso sul serio la loro fede e non erano tiepidi esisteva piena condivisione e reciproca assistenza. Lorenzo era il tesoriere della comunità, per questo le guardie imperiali si infuriarono quando, irrompendo nel cimitero di San Callisto per arrestare e uccidere Sisto II e i suoi sette diaconi non trovarono l‟arcidiacono Lorenzo. Quando anche Lorenzo venne catturato, il prefetto Cornelio intima a Lorenzo di consegnargli il " tesoro" della Chiesa. Lorenzo rispose domandando al prefetto di concedergli qualche giorno per fare l‟inventario e consegnargli tutto. Poco tempo dopo, Lorenzo si presentò al prefetto accompagnato da una schiera di mendicanti che indicò come i veri "tesori" della Chiesa, ai quali erano finiti i denari. Consegnato ai suoi aguzzini nella notte tra il nove ed il dieci agosto venne bruciato vivo! Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo................ Occorre confessare che il dialogo tra il mondo e la Chiesa, tra il pagano di vita ed il vero cristiano rassomiglia spesso al 16 5 colloquio che opponeva Lorenzo al suo giudice Cornelio. "Noi non parliamo la stessa lingua", diceva recentemente un uomo importante rappresentante d‟un neo-paganesimo moderno ad uno dei suoi colleghi invece fedele al pensiero del Vangelo. È vero. La povertà è una situazione da cui si allontana spesso e come più può l‟uomo senza fede. La povertà è oggetto di disprezzo per il mondano orgoglioso ed assetato di piacere e di tutti i beni di questo mondo. La povertà è una fonte di privazione di cui il cristiano può e deve far virtù. Orientati i suoi sforzi verso altri beni superiori che possono anche fargli rinunciare ad una vita più facile. Senza dubbio, se egli è impegnato nel sostegno d‟una famiglia, è un diritto ed un dovere per lui di assicurarle un piano di vita economico convenevole. L‟ascensione sociale, la promozione economica non sono opposte allo spirito del Vangelo. Quello che il Vangelo richiede è che il danaro sia sempre considerato come un servitore dell‟uomo e non come il suo padrone, è che i più perfetti, anche nella ricchezza materiale custodiscono al fondo di se stessi "un‟anima da povero", capace di misurare al loro giusto e reale valore i beni di questo mondo e le ricchezze eterne imperiture. Queste riflessioni sono ispirate naturalmente da questo santo diacono Lorenzo. Egli aveva capito l‟insegnamento di Betlemme, del laboratorio di Nazareth, della vita apostolica e povera di Cristo in Giudea ed in Galilea. Senza dubbio, la povertà è dovuta a molte cause, alcune molto onorevoli, altre meno, di cui certe possono essere talvolta collegate a dei vizi o a delle colpe disastrose. Non 6 che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore”. Rande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: “Non temere; d‟ora in poi sarai pescatore di uomini”. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Parola del Signore (rimaniamo per qualche minuto in silenzio) Breve riflessione/testimonianza Silenzio e adorazione prolungata Preghiera a San Lorenzo Martire O glorioso S. Lorenzo, che sei onorato in tutto il mondo cattolico per la fedeltà costante nel servire la santa Chiesa in tempi di persecuzione, per la carità ardente nel soccorrere i bisognosi, per la fortezza invitta nel sostenere i tormenti del martirio, dal Cielo ricordati di noi ancora pellegrini in terra. Difendici dalle insidie dei nemici, impetraci fermezza nella professione della fede, costanza nella pratica della vita cristiana, ardore nell’esercizio del15 COMMENTO (Legge Emanuela) Dice Benedetto XVI: “La sollecitudine per i poveri, il generoso servizio che rese alla Chiesa di Roma nel settore dell‟assistenza e della carità, la fedeltà al Papa e l‟eroica testimonianza del sangue rendono San Lorenzo un esempio ancora attuale per i Diaconi e i sacerdoti ma anche per tutti i credenti. Testimone eroico di Cristo crocifisso e risorto, egli sembra parlare a noi con le parole della prima lettera di san Giovanni: “Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente” (1Gv 3,1). Canto: Alleluia Brano biblico (Lc, 5,1-11) Dal Vangelo secondo Luca sempre è così, occorre ben dirlo ! La verità, è che il fatto brutale della povertà pone una rassomiglianza grande tra l‟uomo e Cristo, che la tradizione cristiana ha sempre amato e servito i poveri e che il disprezzo o l‟oblio del povero sono un‟offesa a Cristo mentre l‟esaltazione della povertà, la sua designazione di San Lorenzo come una delle ricchezze spirituali della Chiesa è una testimonianza della fedeltà cristiana al Salvatore. Facciamo un breve momento di silenzio Guida: Invochiamo lo Spirito Santo su ciascuno di noi, sui nostri cari, sulla nostra Parrocchia, sulla Chiesa e sul mondo intero. Ripetiamo dopo ogni intenzione SPIRITO SANTO, ILLUMINA I NOSTRI CUORI In quel tempo, Gesù levato in piedi, stava presso il lago di Genesaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiare alla sponda. I pescatori erano scesi e levavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo e calate le reti per la pesca”. Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell‟altra barca 14 Perché la nostra Chiesa si rinnovi nell‟amore Perché la Chiesa diventi madre feconda di vocazioni Perché il Vangelo sia accolto da tutti noi Perché il Papa, i vescovi, i sacerdoti e i consacrati siano fortificati nel loro ministero Perché i giovani della nostra parrocchia si aprano alla chiamata di Cristo, Perché i malati e gli anziani del nostro quartiere perseverino nella fede; Perché ogni membro di questa comunità viva con generosità la propria vocazione Per la nostra comunità parrocchiale, perché con l‟intercessione di San Lorenzo possa crescere nell‟ascolto della Parola di Dio e comunione fraterna, 7 Perché l’azione silenziosa e discreta dello Spirito Santo possa far nascere, crescere e fruttificare il seme della Parola di Dio in ciascuno di noi, Liberaci Signore dalle nostre chiusure egoistiche e permetti che diventiamo pane vivo come te, pronti a gettare le reti dove tu vuoi, Altre intenzioni libere ... (Restiamo in ginocchio per alcuni minuti e adoriamo il Signore) Canto 10 agosto: Da "I doveri" di sant'Ambrogio. (leggono Emanuela, Paola e Serena) San Lorenzo, vedendo il suo vescovo Sisto condotto al martirio, cominciò a piangere: non perché quello era condotto al martirio, ma perché egli doveva sopravvivere. Cominciò dunque a dirgli a gran voce: "Dove vai, padre, senza tuo figlio? Dove ti affretti, o santo vescovo, senza il tuo diacono? Non offrivi mai il sacrificio senza ministro. Che ti è spiaciuto dunque in me, o padre? Forse mi hai trovato indegno? Verifica almeno se hai scelto un ministro idoneo. Non vuoi che versi il sangue insieme con te colui al quale hai affidato il sangue del Signore, colui che hai fatto partecipe della celebrazione dei sacri misteri? Sta' attento che, mentre viene lodata la tua fortezza, il tuo discernimento non vacilli. Il disprezzo per il discepolo è danno per il maestro. E' necessario ricordare che gli uomini grandi e famosi vin8 san Lorenzo infatti restava il solo depositario dei beni della Chiesa romana. Secondo sant'Ambrogio, fu intimato a san Lorenzo di consegnare i tesori della Chiesa. Dopo tre giorni di indugio, il diacono presentò al giudice, in oro e argento, i poveri soccorsi per le sue cure caritatevoli. E sant'Agostino concludeva: "Le grandi ricchezze dei cristiani sono i bisogni degli indigenti". Basterebbe questo episodio per spiegare che san Lorenzo fu torturato tre giorni dopo san Sisto? Egli infatti fu consegnato ai carnefici nella notte dal 9 al 10 agosto. Con "grande ardore spirituale e un fermo coraggio", san Lorenzo subì il terribile supplizio del fuoco. È con la fede, dice il testo, che Lorenzo ha sormontato il tormento delle fiamme in mezzo alle quali passa la strada che conduce al cielo. Sant'Agostino attribuisce la vittoria di san Lorenzo alla sua eminente carità: "Messo sulla graticola, egli fu bruciato in tutte le membra, fu tormentato dalle pene atrocissime delle fiamme, superando tuttavia tutte le sofferenze del corpo con la forza della carità". D'altra parte, il santo Dottore ci lascia intravedere, in termini ammirabili, quelli che dovettero essere gli ultimi istanti del martirio: "La vita del tempo si spegne, ma la vita eterna ne prende il posto. Quale grande dignità e quale sicurezza nel partire gioioso di quaggiù, per raggiungere la gloria in mezzo ai tormenti e alle torture; di chiudere per un istante quegli occhi con i quali vedevamo gli uomini e il mondo e riaprirli subito dopo per vedere Dio... " (Discorso 303, n. 2). (rimaniamo per qualche minuto in silenzio) Canto 13 celebrato sempre con splendore (Discorso 303, n. 1). Infatti, come i santi Apostoli, san Lorenzo aveva il privilegio di una Vigilia solenne, in ricordo di quella notte gloriosa in cui subì il martirio. Durante l'Alto Medioevo, si celebrava, il 10 agosto, una messa sulla tomba e un'altra più solenne, nella basilica di S. Lorenzo fuori le Mura, costruita da Costantino. In detta basilica figurava già una iscrizione che può essere considerata come la più antica testimonianza storica su san Lorenzo. Il Diacono. Al tempo di Papa Sisto II (m. 258), san Lorenzo era uno dei sette diaconi romani. A Roma, il numero dei diaconi restò per lungo tempo limitato a sette, uno per ogni regione ecclesiastica. Oltre al ministero dell'altare e dell'assistenza al Papa, i diaconi romani avevano la cura dell'amministrazione dei beni temporali della Chiesa romana. Tale funzione faceva di essi dei personaggi importanti e accadeva sovente che il Papa venisse scelto fra i diaconi, piuttosto che tra i sacerdoti. Il Martire. Poiché apparteneva alla gerarchia della Chiesa, san Lorenzo cadeva sotto il colpo del rescritto di Valeriano, datato nel 258. Questo atto ordinava l'esecuzione capitale di ogni vescovo, sacerdote o diacono su semplice costatazione della loro identità. San Sisto era stato colpito dalla persecuzione: nel corso di una cerimonia liturgica nel cimitero di Callisto era stato arrestato e decapitato. Più o meno nello stesso tempo erano stati uccisi sei diaconi. San Lorenzo restò quindi solo. Ma anche lui non doveva tardare molto per rendere a Cristo la testimonianza del sangue. I persecutori in questo caso avevano un motivo d'interesse: 12 cono con le prove vittoriose dei loro discepoli più che con le proprie? Abramo offri suo figlio, Pietro mandò innanzi Stefano. Anche tu, o padre, mostra in tuo figlio la tua virtù; offri chi hai educato, per giungere al premio eterno in gloriosa compagnia, sicuro del tuo giudizio". 2 Sisto rispose a Lorenzo: "Non ti lascio, non ti abbandono, o figlio; ma ti sono riservate prove più difficili. A noi, perché vecchi, è stato assegnato il percorso d'una gara più facile; a te, perché giovane, è destinato un più glorioso trionfo sul tiranno. Presto verrai, cessa di piangere: fra tre giorni mi seguirai. Tra un vescovo e un levita è conveniente che ci sia questo intervallo. Non sarebbe stato degno di te vincere sotto la guida del maestro, come se cercassi un aiuto. Perché chiedi di condividere il mio martirio? Te ne lascio l'intera eredità. Perché esigi la mia presenza? I discepoli ancor deboli precedano il maestro, quelli già fòrti, che non hanno più bisogno d'insegnamenti, lo seguano per vincere senza di lui. Cosi anche Elia lasciò Eliseo. Ti affido la successione della mia virtù". C'era fra loro una gara, veramente degna d'essere combattuta da un vescovo e da un diacono: chi per primo dovesse soffrire per Cristo. 3 A chi gli chiedeva i tesori della Chiesa, Lorenzo promise di 9 mostrarli. Il giorno seguente condusse i poveri. Interrogato dove fossero i tesori promessi, indicò i poveri dicendo: "Questi sono i tesori della Chiesa". E sono veramente tesori quelli in cui c'è Cristo, in cui c'è la fede dì Cristo. L'Apostolo dice: Abbiamo questo tesoro in vasi di creta. Quali tesori più preziosi ha Cristo di quelli nei quali ha detto di trovarsi? Così infatti Io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato. E più sotto: Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli sta scritto: tutti i problemi, tutto ciò che mi attrae e mi distoglie da Te. Rinuncio al peccato, col quale ho distrutto l‟amicizia con Te; rinuncio al male, con cui ho reso difficile la nostra amicizia. Depongo ai tuoi piedi, o Gesù, tutto ciò che possiedo; voglio essere totalmente tuo ed essere insieme con Te completamente del Padre. più piccoli l'avete fatto a me. (rimaniamo per qualche minuto in silenzio) Quali tesori più preziosi ha Gesù di quelli nei quali ama mostrarsi? Tali tesori mostrò Lorenzo e vinse perché nemmeno il persecutore poté sottrarglieli. Tre giorni dopo, avendo così beffato il tiranno, veniva bruciato su una graticola. "Questa parte è cotta — disse — volta e mangia". Così con la sua forza d'animo vinceva l'ardore del fuoco. Preghiera di adorazione (Legge Claudia) Gesù mio, in questo momento voglio stare con Te. Tu sei mio fratello e mio Salvatore. Tu sei rimasto con me e per me. Grazie! Riconoscente per la tua vita, ecco, o Gesù, anch‟io all‟inizio di questa preghiera Ti affido la mia vita: lascio da parte tutte le preoccupazioni, 10 Canto SAN LORENZO, DIACONO E MARTIRE (Legge Orietta) La gloria di san Lorenzo. La Chiesa romana, dice sant'Agostino, ci raccomanda questo giorno, veramente trionfale, in cui san Lorenzo schiacciò il mondo fremebondo. Roma intera è testimone di quella gloriosa e immensa moltitudine di virtù, varia come i fiori, di cui è cinta la corona di Lorenzo. "Come voi già sapete, egli apparteneva, in questa chiesa, all'ordine dei diaconi. È là che egli amministrò il sangue prezioso di Cristo, è là che versò il proprio sangue per il nome di Cristo. Amò Cristo nella sua vita e lo imitò con la sua morte" (Discorso 304, n. 1). Il santo Dottore ha riassunto in queste brevi parole l'essenziale della vita di san Lorenzo. A Roma, lui stesso aveva assistito per parecchie volte all'anniversario del santo Martire, 11