SIMMETRIE Emmy Noether (1917): A ogni simmetria corrisponde una legge di conservazione o di selezione. Simmetria? l’assunzione fisica che certe quantità non sono osservabili implica un’invarianza del sistema sotto la trasformazione matematica ad essa collegata. Non osservabile Trasformazione di simmetria Diff. tra particelle eguali Posizione spaz. assoluta Tempo assoluto Direzione spaz. assoluta Permutazione Traslazione spaziale Traslazione temporale Rotazione Destra (sinistra) assolute Carica elettrica assoluta Direzione temp. assoluta| Inversione spaziale e → -e t → -t Legge di conserv. o selezione Statistica di BE o FD Impulso Energia Momento angolare Parita spaziale: P Inversione di carica: C Inversione temporale: T In aggiunta alle simmetrie dello spazio-tempo ci sono anche le simmetrie interne, ex. -Invarianza di gauge (QED, U(1)) conservazione della carica elettrica -Invarianza di gauge (Interazioni deboli, SU(2)) Conservazione dell’isospin debole Teorema di Noether Data la Lagrangiana scalare di Lorentz funzione dei campi φi e delle sue derivate, ∂ µφi : L = L(((φi , ∂ µφi ) Teorema di Noether: per ogni invarianza dell’azione sotto una trasformazione continua dei campi esiste: • -Una carica classica Q, indipendente dal tempo: Q = 0 -Una corrente conservata Jµ: ∂ µ J µ = 0 ex. φi ( x) → φ ( x) ≡ e ' i ϑ = numero reale q i = carica elettrica − iqiϑ φi ( x ) w Conservazione carica elettrica Equazione di continuità: ∂q → → ∂ µ J = 0, + ∇⋅ J = 0 dt µ Principio di invarianza Se il risultato di una misura è invariante sotto una trasformazione U la matrice S e l’hamiltoniana H sono invarianti per U: 〈 f S i〉 = 〈 f U S iU 〉 = 〈 f U + SU i〉 ⇒ S = U + SU ⇒ [ S , U ] = 0 ⇒ [ H , U ] = 0 Due tipi di trasformazione U: -Continua: ^ ^ U = 1 − iε F , F : operatore hermitiano, osservabile del sistema, → generatore del gruppo, ex. Pµ o J . ^ ^ Se [S, F] = 0, F è conservato infatti : ^ ^ ^ F i = Fi i , F f = F f f , f [ S , F ] i = 0, ( Fi − F f ) f S i = 0 ^ i.e. Fi = Ff ⇒ F è una costante del moto. -Discreta se U2=1 gli autovalori di U=≤1 U è unitaria e hermitiana. L’insieme delle operazioni di simmetria su un sistema deve soddisfare le proprietà: 1)Chiusura: se Ri e Rj sono nell’insieme, lo è anche RiRj ; 2)Identità: c’è un elemento I tale che I Ri= RiI =Ri; 3)Inverso: qualunque Ri esiste Ri-1 tale che RiRi-1=I; 4)Associatività: Ri(RjRk)=(RiRj)Rk SONO UN GRUPPO In generale RiRj∫RjRi, se RiRj=RjRi il gruppo è detto abeliano (ex. Le traslazioni spaziali sono abeliane, le rotazioni no.) Sono gruppi U(1) ( moltiplicazione per una fase), le trasformazioni di Lorentz, vedremo SU(2)... Ciascun gruppo può essere rappresentato da un gruppo di matrici: Per ciascun elemento a c’è una matrice Ma e tale che se a b =c allora MaMb=Mc Se ci sono più elementi del gruppo rappresentati dalla stessa matrice si dice omomorfico Non necessariamente isomorfico. I gruppi possono essere rappresentati da matrici in differenti dimensioni ex. SU(2) ha rappresentazioni in 1,2 (fondamentale), 3, 4 dimensioni. Simmetrie di sapore (interne) Osserviamo che mp=938.28 MeV ~ mn (939.57 MeV). Heisenberg: sono due stati di una singola particella: il nucleone: “spegnendo” la carica elettrica p e n diventerebbero indistinguibili: Le forze sperimentate dal protone sono le stesse di quelle del neutrone. Organizzazione formale in un doppietto N α β 1 p 0 n 0 1 p e n sono due stati dell’isospin forte I, I=1/2: p=|1/2,1/2>, n=|1/2,-1/2> Le interazioni forti di p e n sono invarianti per rotazioni nello spazio dell’isospin I. L’insieme di queste rotazioni costituisce il gruppo SU(2): gruppo di matrici 2x2 unitarie e a determinante =1. NOETHER: l’isospin I si conserva in tutte le interazioni forti: 2 ^ ^ S , I = 0 ⇒ ∆ I = 0, ∆I 3 = 0 Esempi I π =1 (tre possibili stati di carica):π+=|1,1>(m~140 MeV), π0=|1,0> (m~135 MeV), π−=|1,−1> Ι Λ= 0 (1 solo stato di carica) Λ=|0,0>(m~1115 MeV), cosi pure Ω−=|0,0> (m~1672 MeV) Ι ∆=3/2 ( 4 stati di carica) (m~1230 MeV):∆++=|3/2,3/2, ∆+=|3/2,1/2> , ∆0=|3/2,−1/2>, ∆−=|3/2,−3/2>, La 3a componente dell’isospin è determinata dalla carica elettrica: formula di Gell-Man Nishijma: 1 Q = I3 + ( A + S ) 2 Con S=stranezza, A numero barionico Y= ipercarica forte Ogni interazione che conserva Q, A e I, I3 conserva anche Y e S, ex. p: n: Λ: ∆++: I3=1/2 , I3=-1/2 , I3=0 , I3=3/2 , A=1 S=0 A=1 S=0 A=1 S=-1 A=1 S=0 Q=1 E’ una scelta naturale assumento per i primi Q=0 2 quark un doppietto: Q=0 u=[1/2,1/2], d=[1/2,-1/2] Q=2 e un singoletto per il terzo: s=[0,0] Ma l’isospin ha anche implicazioni dinamiche, ex 1 ,1 = pp 1) Combiniamo 2 nucleoni: I=1 1 1, 0 = 2 1 , − 1 = nn pn + np I=0 0 ,0 = 1 2 pn − np L’unico stato legato di 2 nucleoni è il deutone: d(pn) è un singoletto o un tripletto? r r Nel potenziale di interazione mi aspetto un termine di interazione tra isospin del tipo: I 1 ⋅ I 2 r r r r dato I tot = I 1 + I 2 e I tot 2 r 2 r = I1 + I 2 2 r r + 2( I1 ⋅ I 2 ) r r r 1 I 1 ⋅ I 2 = per il tripletto ( I tot = 1) 4 r r r 3 I 1 ⋅ I 2 = − per il singoletto ( I tot = 0 ) potenziale attrattivo ! 4 Ex. 2 a ) pp ( 1,1 ) → d + π + ( 1,1 ) 1 ( 1,0 + 0,0 ) 2 c)nn( 1,−1 ) → d + π − ( 1,−1 ) b) pn( 1,0 ) → d + π 0 ( Interazioni forti con Id=0 Ma nelle interazioni forti si conservano dia I che I3 quindi le ampiezze M devono essere: M a : M b : M c = 1: 1 :1 E le sezioni d’urto: σ a : σ b : σ c = 2 :1: 2 2 Verificato sperimentalmente ( a) e b) misurate in laboratorio) Ex 3) Scattering Elastici: Scambio carica pione nucleone: π Ν→π Ν; a )π + p → π + p b )π 0 p → π 0 p c) π − p → π − p d )π + n → π + n e) π 0 n → π 0 n f )π − n → π − n g )π + n → π 0 p h )π 0 p → π + n i) π 0 n → π − p j )π − p → π 0 n L’isospin totale πΝ è 3/2 o ½ rispettivamente con ampiezze M3 e M1 π + p : 1,1 1 / 2,1 / 2 = 1 3 / 2,3 / 2 π p : 1,0 1 / 2,1 / 2 = 2 3 3 / 2,1 / 2 − 1 0 3 1 / 2,1 / 2 π − p : 1,−1 1 / 2,1 / 2 = 13 3 / 2,−1 / 2 − 2 / 3 1 / 2,−1 / 2 π + n : 1,1 1 / 2,−1 / 2 = 13 3 / 2,1 / 2 − 2 / 3 1 / 2,1 / 2 π 0 n : 1,0 1 / 2,−1 / 2 = 2 3 3 / 2,−1 / 2 + 1 π − n : 1,−1 1 / 2,−1 / 2 = 1 3 / 2,−3 / 2 3 1 / 2,−1 / 2 La a) e la f) sono pure I=3/2: Ma=Mf=M3 La b): Mb=2/3 M3+1/3 M1 La c): Mc=1/3 M3 + 2/3 M1 La d) Md=1/3 M3+2/3 M1 . . La j): Mj=◊2/3 M3 - ◊2/3 M1 . . Quindi le sezioni d’urto saranno: 2 2 σ a : σ c : σ j = 9 M 3 : M 3 + 2M 1 : 2 M 3 − M 1 2 M3 e M1 si possono estrarre dallo scattering risonante πΝ all’energia c.m. E=1232 MeV: Risonanza ∆ di I=3/2; a questa energia M3>>M1 e vale: σ a : σ c : σ j = 9 :1 : 2 Sommando i processi c) e j) (elastico + scambio carica) e ancora trascurando M1 σ T (π + p ) =3 − σ T (π p) Verificato sperimentalmente La simmetria di isospin degli adroni sottointende la simmetria di isospin dei costituenti quark: I quark hanno tutti la stessa interazione forte! In effetti la differenza di massa tra p(uud) e n(udd) e π+(ud) ,π−(ud) e π0(uu-dd) è solo qiualche %. Ci sono altri barioni a spin ½: (8 barioni): Λ Σ Ξ (uds, uus, uss) Con massa simile: 940 - 1320 MeV. Appartengono a supermultipletti di gruppi più grandi?: SU(3) SU(2) (quark u, d, s ) Con gli altri quark: SU(4) (c), SU(5) (b), SU(6) (t).... Ma mentre SU(2) è una buona simmetria, quelle di dimensioni maggiori sono sempre peggiori: massa dei quark? Il numero barionico Stuckelberg 1938: perchè non esiste p e+ γ ? Regola di selezione: associamo ai fermioni con m¥mp una qualità chiamata numero barionico che si conserva nelle interazioni. Ex. _ n → p + e− +ν e Ai barioni è associato un numero barionico +1 agli antibarioni –1 pp → pp + pp N.B. τ( p π0e+) > 1034 anni Il numero barionico è assegnato anche − Λ → pπ ai quark: 1/3, -1/3 Nelle interazioni forti (nq-nq) è conservato per ogni tipo di sapore, ex: − u ++ u π ∆ + ++ + d πp ∆ πp d d d p u u u u Nelle interazioni deboli (nq-nq) è conservato solo globalmente: ex: Λ π−p u d s u d u W- La simmetria di isospin forte degli adroni riflette quella dei costituenti: i quark u e d sono indistinguibili u per la QCD (doppietto), d gli altri: s,c,b,t sono singoletti. Parità spaziale x3 Operatore inversione spaziale: P: r r r P ( x0 , x ) = ( x0' , x ' ) = ( x0 ,− x ) left − handed ↔ right − handed P equivale a una rotazione di 180o attorno a un asse e a un’ inversione speculare (discreta) x1’ x2’ x2 x1 x3’ Principio di invarianza: se α’ e β’ sono gli stati trasformati per P dagli stati α e β e ω è la probabilità di transizione tra i due stati vale: ω (α , β ) = ω (α ' , β ' ) Se in un’interazione lo stato fisico iniziale e finale hanno la stessa parità (gli autovalori sono +1 o –1 essendo P unitario), l’hamiltoniana dell’interazione H commuta con P: [H,P]=0 (ottengo lo stesso stato fisico misurando l’energia e poi invertendo gli assi o viceversa ïH è uno scalare ex: v r v r r r r r [3(σ 1 ⋅ r )(σ 2 ⋅ r )] r r − (σ 1 ⋅ σ 2 )( forza tensoriale) L ⋅ σ ( spin − orbita ), σ 1 ⋅ σ 2 ( spin − spin), 2 r Ex. Scattering pione nucleo: pπ σp pπ’ r r, r r, r pπ ⋅ pπ ; ( pπ × pπ ) ⋅ σ p Parità singola particella r r r r µ Ex. 1: il fotone. La corrente J = ( ρ , j ) → ( ρ ,− j ) ( j = ρ ⋅ v ) se vogliamo che anche l’interazione JµΑµ sia invariante per P allora Aµ=(Α0,A) dovrà trasformarsi come: r r A0 (− x ) = A0 ( x ) r r r r A(− x ) = − A( x ) Definiamo r r r r r r r r ∂ ( A(− x )) E (− x ) = −∇A0 (− x ) + = − E ( x ) vettore polare; ∂t r r r r r r r B(− x ) = ∇ × A(− x ) = B( x ) vettore assiale r r r P r A = ε ⋅ f ( x), ε →− ε (parità del fotone negativa) La parità del campo è definita dalla parità del vettore polarizzazione Ex. 2: il π0 π0 Vertice forte γ γ r ε1 r ε2 τ ≈ 2 ⋅10 r J =0 −16 s La funzione d’onda dei due fotoni nello stato finale si deve trasformare con J = 0, deve essere simmetrica nello scambio dei due fotoni e lineare nelle due polarizzazioni ε1,ε2. Ci sono due possibilità (dalla convervazione di P e di J): r r ε1 ⋅ ε 2 con parità P = +1 Se P è conservata: P(π0) = P(γγ) = +1 ο −1 r r (ε1 × ε 2 ) ⋅ k con parità P = -1 (k vettore impulso relativo γ 1γ 2 ) r r N.B. Confronta con gli invarianti del campo elettromagnetico: r2 r2 r r ∂Ak ∂Ai ik iklm − Fik F = ( B − E ); ε Fik Flm = ( E ⋅ B) con Fik = ∂xi ∂xk Sperimentalmente ci aspettiamo che se la parità è –1 le due polarizzazioni ε1 ε2 sono perpendicolari nel sistema in cui il π0 è a riposo (difficile perchè Eγ≈ 70 ΜeV) Si studia la conversione interna: π0 → e+e- e+e- : α e- (probabilità e+ ~1/30000 QED) Esperimento in camera a bolle π−pØ π0n( Plano et al. Phys. Rev. Lett. 3, 525 (1959)) Dopo i tagli sopravvivono 64 eventi. Si sfrutta la correlazione tra la polarizzazione dei fotoni e il piano di decadimentodella coppia e+e- Probabilità di misurare due piani di decadimento ad un angolo Φ (teorica): Es = 1 + α ( x1 , y1 , x2 , y2 ) ⋅ cos(2ϕ ) E ps = 1 − α ( x1 , y1 , x2 , y2 ) ⋅ cos(2ϕ ) con x1 , y1 , x2 , y2 che dipendonodalla cinematicadel decadimento Solo il segno di α determina la parità Due criteri sperimentali: a)Evento per evento si calcola α e α2 (α è una misura dell’utilità dell’evento) e si costruisce una distribuzione sperimentale in φ pesando l’evento con α2 . Fit della distribuzione: α = −0.75 ±0.42 (teorico α = ± 0.42) (a 3σ P=-1) b) Criterio di likelihood relativa: si costruisce: L( PS ) 64 1 − α i cos(2φi ) = 1500 =∏ L( S ) i =1 1 + α i cos( 2φi ) Parità π+ π− si studia la reazione Che conferma ancora P=-1 con 3 σ di confidenza π−d Ø n n r r r J = L+S Sd=1, Sπ=0; il pione è catturato in onda S (L=0) Gli stati consentiti ai due neutroni dalla conservazione di J sono: (notazione 3 2S+1 S1 ( L = 0, S = 1), 3P1 ( L = 1, S = 1), 1P1 ( L = 1, S = 0), 3D1 ( L = 2, S = 1) LJ ) Ma la funzione d’onda nn deve essere antisimmetrica per lo scambio cioè L+S deve essere pari La simmetria globale di scambio è (-1)L+S+1ï resta solo 3 P1 con P = -1 (P = +1 ⋅ (−1) L ) î P(π − ) ⋅ parità orbitale (onda S,+1) ⋅ parità d (d è 3S1 , P = +1) = -1 îP(π−) = −1 e-- e+ 1+αcos2φ π0 e+ B=5500 G nota l’ambiguità dell’accoppiamento e- + e e , ma l’angolo tra le coppie è piccolo θ∼100 Parità intrinseca Nel caso del fotone il comportamento del vettore polarizzazione ε è estensibile a ogni particella |a,p>: determina la parità; questo r r ˆ P a, p = η a, p , con η = parità intrinseca Ma η può essere definita in maniera assoluta (riferita al vuoto che viene assunto con η=1) solo per i bosoni. Infatti: r Pˆ ' (n) = Pˆ (n) + n ⋅ 2π se a, p è autostato di P̂ (con autovalori ± 1) Per i bosoni Per i fermioni r Pˆ ' ( n ) a , p r Pˆ ' ( n ) a , p = η r a , p = η (− 1) n r a , p La funzione d’onda per i fermioni è soluzione dell’equazione di Dirac (spinore) e cambia segno a ogni rotazione di 2π. Per i fermioni è solo definibile una parità relativa f/f. Dirac: Fermioni: La parità relativa f/f= -1 Pˆ ( f / f ) = −(−1) l (l è il momento angolare orbitale ) Pˆ ( f / f ) = (−1) l Bosoni Exp: parità relativa e+e- (C.S. Wu, Phys. Rev 77, 136 (1949)) Stato 1So del positronio , stato legato e+e- che decade in due fotoni (vita media ~10-10 s) Due funzioni d’onda possibili per i due fotoni: r r ϕ (γγ ) = a(ε1 ⋅ ε 2 ) scalare r r r ϕ (γγ ) = b(ε1 × ε 2 ) ⋅ k pseudoscalare Si distinguono attraverso una misura della polarizzazione relativa Si sfrutta lo scattering Compton dei fotoni: la direzione del fotone dopo lo scattering dipende fortemente dalla sua polarizzazione, tende a essere perpendicolare (cfr radiazione di dipolo ¶ al campo elettrico incidente che stabilisce anche la direzione di oscillazione del dipolo). Il positronio viene creato con un flusso di e+ da una sorgente Cu64ØNi64+e+ (vita media circa 12 ore). Cristalli di antracene di % efficienza 7-8% Cristalli di antracene con 7/8 efficienza Bersagli alluminio asimmetria : Rate(∆φ = 90o ) ρ= Rate(∆φ = 0o ) 2 sin 4 ϑ 1 ρ teoria ( pseusoscalare) = 1 + 2 , γ = 2 − cos ϑ + γ − 2γ sin 2 ϑ 2 − cos ϑ Asimmetria misurata ρ= 2.04 ± 0.08, teorica = 2.0 Conclusione: i due fotoni sono emessi preferenzialmente ortogonalmente (∆φ=90o) ïf(γ1,γ2) è pseduscalare î se la parità è conservata nel decadimento ï la parità del sistema (e+e-) (fermione/antifermione) è negativa Conservazione della parità? θ, τ puzzle: due particelle con la stessa massa, ma diversi modi di decadimento: a) θ+Æ π+ π0 Spin =0, l=0: la parità del θ vale: Nel caso del τ definiamo: , b) τ+ Æ π+ π− π+ ηθ= η(π0) η(π+) (−1)0 = +1 r r + + l = momento angolare π π , L = momento angolare π − (π +π + ) r r Spin = 0 ⇒ l + L = 0 ⇒ l = L ⇒ ητ = (−1) 3 (−1) l + L = −1 Se la parità è conservata nel decadimento , θ e τ hanno parità opposta Vero anche per particelle di spin ∫ 0 (Dalitz) (θ+=K+ Æπ+ π0, τ+= K+ Æπ+ π−π+). Lee & Yang (Phys Rev. 104, 254 (1956)): analisi dei dati sperimentali: Le interazioni forti e elettromagnetiche conservano la parità Per le interazioni deboli (decadimento β e di alcune particelle instabili) la conservazione della parità era solo un’estrapolazione. Metodi per la verifica della conservazione della parità 1)Se il valore di aspettazione di quantità pseudoscalari è ∫ 0, la parità è violata ex. 1) r r r r r ( p1 × p2 ) ⋅ p3 , J ⋅ p Doppio scattering di protoni su targhetta non polarizzata: “up” p3 “down” p1 p2 P r r r Per i decadimenti “up”: ( p1 × p2 ) ⋅ p3 > 0 r r r Per i decadimenti “down” ( p 1 × p2 ) ⋅ p3 < 0 p1 p2 p3 r r r se < ( p1 × p2 ) ⋅ p3 >≠ 0 ⇒ asimmetria " up" - " down" ⇒ violazione della parità Argomento analogo per il processo π−pØΚ0 Λ0 Ø Κ0 π−p (π0n) r r 2) < J ⋅ p >≠ 0 -Il sistema genitore polarizzato e la distribuzione delle particelle dipende • da cosθ (sinθ), cos3θ, ... (θ angolo rispetto alla polarizzazione J) r r -Genitore non polarizzato, elicità dei decadimenti: < σ ⋅ p >≠ 0 Esperimento di tipo 2) (C.S.Wu et al., Phys.Rev. 105, 1413 (1957)) Co60 Ni60* β− γ γ 5+ Decadimento beta del tipo ∆J=1 (Gamow-Teller) 4+ Eβ<0.316 ΜeV Eγ1=1.17 ΜeV Eγ2=1.33 ΜeV 2+ 0+ Rispetto alla direzione di polarizzazione dei nuclei la parità è conservata se la distribuzione angolare è pari in cosθ ( θ angolo del β− rispetto alla polarizzazione del Cobalto) i.e.: W (θ ) = A + B cos 2 θ + C cos 4 θ + ... Il campione di Co viene raffreddato a 0.01 K e orientato per mezzo del campo magnetico di un solenoide. Mano a mano che il campione di Co si riscalda il suo grado di polarizzazione è misurato dalla asimmetria a di produzione dei 2 fotoni: W (θ = π / 2) − Wγ (θ = 0) a(θ ) = γ Wγ (θ = π / 2) Risultati: α = −0.4 ≈ ve c r r p ⋅ < J Co > We (θ ) = 1 + α cosθ , cosθ = e J Co pe α negativo: gli elettroni sono emessi prevalentemente opposti a J L’esperimento di M.me Wu Rivela fotoni a θ=0 Rivela i β− Rivela fotoni a θ=π/2 Altro esperimento di tipo 2) (R.L. Garwin et al., Phys.Rev. 105,1415 (1957)) Si studia la sequenza: π+ Ø µ+ + ν e+ + ν + ν Il primo decadimento debole non conserva la parità: da un genitore non polarizzato decade il µ+ polarizzato lungo la direzione di moto: r r < σ µ > ⋅ pµ ≠ 0 Se anche nel secondo decadimento debole la parità non è conservata la distribuzione dei positroni dipende da cosθ (θ= angolo tra la polarizzazione del µ e la direzione del e+). L’angolo del rivelatore di positroni rispetto alla direzione di incidenza dei muoni è θ∼100ο la direzione incidente corrisponde anche alla direzione iniziale di polarizzazione dei muoni. per cambiare la direzione di polarizzazione si fa precedere il momento magnetico (spin) dei muoni con un campo magnetico verticale H (79 Gauss per Ampère) r µ r r ds g ⋅ e r r (s × H ) = µ × H = dt 2m velocità di precession e, ω = θ = θ (t ) ∝ ge H ⋅t 2m ge H rad / s 2m H s Per un ritardo fissato (t) si misura il rate di e+ in funzione di H (corrente nella bobina). Coincidenza S1S2 segnala il passaggio del µ e apre una finestra temporale(gate) di 1.5 µs Il gate, ritardato, in coincidenza con S3S4 (e+) Il µ si ferma nella targhetta di carbonio, si assume che conservi la sua polarizzazione Si studia la distribuzione dei positroni rispetto alla direzione della polarizzazione (spin) del µ ∼(1+αcosθ) Verifiche sperimentali: -Riduzione dello spessore assorbitore (i pioni finiscono nella targhetta dei muoni), il rate -aumenta di un fattore 10 e non dipende più dalla corrente (da H) infatti π+→µ+ν è isotropo; -Il rivelatori di positroni è posizionato a θ=65oïla curva trasla di una fase che corrisponde -a un angolo di precessione di ~ 37o (100-65). Risultati: 1) 2) 3) 4) 5) Esiste un’asimmetria nella distribuzione di e+ (1+αcosθ) ïil µ è polarizzato, α=-1/3 La parità in entrambi i decadimenti non si conserva. g=2 ≤ 0.1 Spin del µ =1/2 L’asimmetria nella distribuzione dei positroni non dipende dall’energia. Ex. Decadimento non leptonico π − p → Λ0 + K 0 , Λ0 → p + π − , Λ0 → n + π 0 ;τ ≈ 3 ⋅10 −10 s r r r se ( pπ ,in × pΛ ) ⋅ pπ ,out ≠ 0 ⇒ asimmetria rispetto al r r piano definito da pπ ,in , pΛ ⇒ violazione della parità Esperimento effettuato nel laboratorio di Brookhaven (USA) con π− di energia 0.88-1.4 GeV: Eventi “up” : 325 (±18) ; Eventi “down”: 215 (±15) In altre parole: la direzione del π−, quella della Λ e la direzione preferenziale di decadimento formano una terna di assi (right-handed) riconoscibile (assoluta). Coniugazione di carica La meccanica quantistica relativistica prevede che a una particella corrisponda un’antiparticella con la stessa massa e spin (Dirac 1931: esistenza dei positroni e+). L’operatore coniugazione di carica C cambia il segno della carica elettrica e del momento magnetico di una particella, per i leptoni e barioni cambia anche il segno del numero barionico e leptonico. Classicamente le equazioni di Maxwell sono invarianti per C. Ex. C π + = π − , C e− = e+ , C p = p Gli autostati di C sono le particelle veramente neutre: γ, π0,η0, ρ0, φ0, (e+e-), (pp),... con C(ψ) = ± ψ N.B.Ci sono particelle neutre che non sono autostati di C ex: n, atomo di idrogeno. Infatti C|n>=|n>π|n>. C inverte tutti i numeri quantici eccetto l’impulso e lo spin: r r r r C Q, I 3 , B, Y , L, p, s = − Q,− I 3 ,− B,−Y ,− L, p, s Quindi solo gli stati con Q=I3=B=L=0 possono essere autostati dell’operatore parità di carica C Le interazioni forti e elettromagnetiche sono invarianti sotto C (dato sperimentale). Ex. nella reazione forte: p + p → π + + π − + ..., p + p → K + + K − + ... il numero e le distribuzioni di particelle finali positive e negative sono eguali (entro 1%). Ex. nel decadimento elettromagnetico: η → π +π −γ ,η → π +π −π 0 Si studiano gli spettri di energia dei pioni positivi e negativi: sono eguali entro l’errore Le interazioni deboli non sono invarianti per C. s s ⇐ r ⇐ r Ma l’antineutrino sinistrorso Ex 1) C ν: →p → ν : → p non esiste in natura! Devo fare CP |ν>=|ν> per avere l’antineutrino fisico destrorso Ex 2) K0L e +π −ν → − + = 1.00648 ± 0.00035 eπ ν Ex. 3) L’universo consiste di materia e non di antimateria: violazione di C nella sua evoluzione? Asimmetria iniziale? Coniugazione di carica particella/antiparticella Coppie particella antiparticella sono veramente neutre: (π+π−),(Κ+Κ−),(Κ0,Κ0),(pp),(π0π0) a) Coppie di bosoni distinguibili: (π+π−),(Κ+Κ−),... C ha lo stesso effetto dello scambio delle coordinate: C Φ ( x1 , s1 , Q1 , x2 , s2 , Q2 ) → ηc Φ ( x2 , s2 , Q1 , x1 , s1 , Q2 ) Parte orbitale (equivalente a inversione spaziale) x ⇔x (-1)l 1 2 (-1)S îηC=(-1)l+S Proprietà dei coefficient CG per addizione di 2 spin interi con S come risultato. b) Coppie di bosoni indistinguibili: (π0π0),(ρ0ρ0),... C Φ ( x1 , s1 , Q1 , x2 , s2 , Q2 ) → ηc Φ( x2 , s2 , Q1 , x1 , s1 , Q2 ) Funzione d’onda simmetrica îηC=+1ma vale ancora: ηC=(-1)l+S : (-1)l+S=1. c) Coppie di fermioni distinguibili: (e+e-), (pp), (qq),... Parte orbitale (-1)l, parte di spin (-1)S+1 (caratteristiche coefficienti CG) + parità relativa fermione/antifermione. In totale: ηC=(-1)l (-1)S+1 (-1) = (-1)l+S La parità di carica del sistema (se autostato) prima e dopo l’interazione è la stessa. Parità di carica del fotone C J µ Aµ è invariante ma C ( J µ ) = − J µ ⇒ C ( Aµ ) = − Aµ ⇒ ε µ → −ε µ Quindi: C γ = − γ ⇒ C nγ = (−1) n nγ Se C è conservato nella interazione o nel decadimento porta a regole di selezione: π 0 → γγ , π 0 x → γγγ , C (π 0 ) = (−1) 2 = +1 Pseudo l=S=0 0 0 0 2 x η → γγ , η → γγγ , C ( η ) = ( − 1 ) = + 1 scalari Vetto- ρ 0 → π +π − riali 0 + − x η 0π 0 , ρ0 → ρ 0 →x π 0π 0 , ω → π π π 0 ω 0 →x π 0π 0π 0 C( ρ 0 ) = −1 (ηC = (−1) l + S ) C(ω 0 ) - 1 ω0 ha I-spin=0 quindi I(π+π−) o I(π0π0) e I(π0)=1 ma per la simmetria sotto C, I-spin è come lo spin ordinario: ηC=(-1)I quindi C(ω0)=(-1)1 C(π0)= -1 ∏ 1 = -1, ma la funzione d’onda è anche antisimmetrica per lo scambio π0π0 con I=1, ma globalmente π0π0 deve essere simmetrico ⇒ l (π π ) = 1, C (π π ) = (−1) (−1) = +1 e C (ω ) = (+1) 0 0 0 0 I l 0 π 0π 0 Nel caso invece di π+π−π0, l(π+π−) può essere anche 0 ⋅ (+1) π0 φ 0 → K +K − Permesse: Vietate: C(φ 0 ) = −1 ω 0 → π 0γ , ω 0 → π 0 e + e − , ρ 0 → π 0π 0γ ω 0 → ρ 0γ , η 0 → π 0π 0γ , η 0 → π 0 e + e − , φ → ω 0γ N.B. ρ, ω, φ, J/ψ, γ si possono ottenere da e+e-Æ γ∗ Æ (interazione elettrom.) e quindi hanno C, P del fotone. Parità G Le interazioni forti conservano C e non dipendono da I3. Definiamo: G = C ⋅ exp[iπ ( I 2 )] ruota I 3 → − I 3 Applichiamo G alla funzione ψ di un sistema neutro: G ψ = (−1) l + S + I ψ (ηC=(-1)l+S(-1)I) Ma G si applica anche ai sistemi carichi: G | π 0 >= − | π 0 > e G | π ± >= − | π ± >, per n pioni l' autovalore è G = (-1)n Ne segue la regola di selezione che una particella che decade forte in 2 pioni x + π− (G(ω0)=−1). non può decadere in tre, ex. ω0→π+ π− π0 ma non ω0→π Invarianza di C nelle interazioni el. magnetiche Positronio: (e+e-)Ø n γ parapositronio S=0 C=+1 (=(-1)l+S) ortopositronio S=1 C= -1 τ∼10−10 s; τ∼10−7 s (n pari per il parapositronio, n dispari per l’ortopositronio) Exp. A. Mills and B. Berko, Phys. Rev. Lett. 18, 420 (1967) Studio del decadimento del positronio che si forma in gas con una sorgente di Cu64Øe+ Problema: separazione del decadimento permesso (orto/para~1/400) 3S1Ø3γ da quello vietato 1S0Ø3γ (si separano attraverso uno studio della distrib. angolare). I rivelatori di fotoni sono posti in posizione simmetrica: 1200 γ γ In tale configurazione (P1=P2=P3) il decadimento cercato 1S Ø3γ è vietato dalla statistica di Bose e viene usato 0 come nornalizzazione del contributo 2S1 (fondo). γ 1S Ø3γ valutato come “piccola perturbazione ai conteggi dovuti principalmente 0 3 1 a S1: S → 3γ b = 1 0 < 2 . 8 ⋅ 10 − 3 ( 68 % C . L .) S 0 → 2γ Exp. K.Marko and A. Rich, Phys. Rev. Lett. 33, 980 (1974) •Decadimento ortopositronio 3S1Ø4γ. Contaminazione da 1S0Ø 4 γ (piccolo ma permesso da C) eliminato con i 4 rivelatori di fotoni ai vertici di un tetraedro: la configurazione p1=p2=p3=p4 è vietata dalla statistica di Bose per 1S0 mentre è favorito dallo spazio delle fasi 3S1Ø4γ. Metodo: Na22Ø e++ γ (1.27 MeV usato come trigger pronto) ï formazione di Ortopositronio in polvere di MgO. Coincidenza di 4 ioduri di sodio (( )tempo risolutivo di 16 µs) ritardata da 20 a 120 ns dal trigger “act”( ). Contatori di trigger (act) su γ (1.27 ΜeV) 2 a scintillazione Cristalli di NaI per i rivelare i γ dal decadimento del positronio 1 1 4 3 F Risultato: 4γ S1 → 4γ < 8 ⋅10 −6 (68% C.L.) = 3 S1 ← 3γ 3 Coniugazione di carica nelle interazioni deboli π + → µ +ν µ π − → µ −ν µ C → s s r → r ← µ : p ← ν : p → + s s r → r ← → µ : p ← ν : p → − C C non agisce sullo spazio tempo, ma cio’ implica un antineutrino con elicità negativa ! Ancora ν LH! C − + DIS :ν µ n → µ p → ν µ n → µ p µ → e ν eν µ → µ → e ν eν µ + + C − − e+e e- avrebbero la stessa elicità! La presenza nell’hamiltoniana debole di termini con γ5 e senza γ5 rende impossibile l’invarianza per C: teoria (V-A). C −1γ µ C = −γ µt ; C −1γ 5C = γ 5t ⇒ termini γ µ γ 5 cambiano segno sotto C (come pure sotto P) L’invarianza è ripristinata con l’operatore combinato CP Inversione temporale T Def: r T r r r [t , x ] →[− t , x ]: p → − p; E → E r r r r M → − M ; σ → −σ T r r r r r r + 0 + Combinazioni che cambiano segno sotto T:σ ⋅ ( p1 × p2 ), ex. K → π µ ν (σ µ ⋅ ( pπ × pK ) e combinazioni che non cambiano segno: r r r r σ ⋅ p; p1 ⋅ p 2 In elettrodinamica: le equazioni di Maxwell: r r ∇⋅E = ρ r r ∇⋅B = 0 r r r ∂B ∇× E = − ∂t r r r r ∂E ∇× B = j + ∂t Restano invarianti se: T ρ ρ → r T r j → − j r r T ( E (t )) = E (−t ) r r T ( B (t )) = − B (−t ) r r r T r Il vettore di Poynting S = E × B → − S : T r r r r r ∂A r r r E = −∇φ + , B = ∇ × A ⇒ T (φ ) = φ (−t ), T ( A) = − A(−t ) ⇒ T 2 ( Aµ ) = Aµ ∂t Il fotone è autostato di T2con autovalore +1 Se esistesse un monopolo magnetico ci sarebbero una carica e una corrente magnetiche: r r T ρM ρ Le equazioni di Maxwell sarebbero ∇ ⋅ B = ρM → r r r r r simmetriche nei campi e correnti ∂B r T + jM jM → − jM ma non sarebbero invarianti sotto T ∇× E = − ∂t Forza di Lorentz e monopoli magnetici S N N N N v N N B Invarianza per T violata nel moto della particella N N T ï S B v S S S S S S Test dell’invarianza per T Bilancio dettagliato: 1 + 2 Æ 3 + 4 ¨ Esempio nelle interazioni forti: p + 27Al ↔ α + 24Mg stesso elemento di matrice Æ,¨ Test accurato a 5 10-4 p + p ↔ d +π + Polarizzazione trasversa al piano definito dagli impulsi delle due particelle finali: r r r µ + → e+ +ν +ν e α = σ µ ⋅ ( pe × pv ) Interazioni deboli: r r r n → p + e− +ν e α = σ n ⋅ ( pe × pv ) r r r K + → π 0 + µ + +ν µ α = σ µ ⋅ ( pπ × pv ) + Interazioni el.m.: Σ → Λ + e + e 0 0 − r α = σΛ r r r r r ⋅ ( pΛ × pq ) con q = pe + + pe − Nessun risultato positivo a livello 10-3-10-4 Momento di dipolo elettrico e invarianza per T Euristicamente: le sole quantità vettoriali associate a una particella elementare sono: l’impulso p e lo spin s r Per una particella a riposo ho un dipolo elettrico: r s de = de r s Il dipolo elettrico in un campo elettrico esterno ha un’energia H: r r r r sr ⋅ E r r T r r T → E ; d e → −d e ( spin) ⇒ H = −d e ⋅ E = −d e r per T : E s Violazione di T e della parità N.B. Devono essere particelle elementari: gli atomi e le molecole possono avere momento di dipolo elettrico. îTutte le particelle elementari con spin π0 devono avere dipolo elettrico nullo < 0.6 10-25 e cm (neutrone) = 0.07≤0.07 10-26 e cm (elettrone) Limiti sperimentali: de = -4 ≤6 10-23 e cm (protone) Se il neutrone fosse grande come la terra il limite corrisponde a due cariche elettriche elementari di segno opposto al suo centro separate di 1 µ. Speculazioni Il massimo dipolo elettrico che ci potremmo aspettare senza restrizioni della simmetria è: de ≈ lunghezza d' onda Compton del neutrone ≈ 10 −14 cm e Se attribuiamo il dipolo elettrico solo alla parte debole dell’interazione che viola T: de ≈ 10 −14 GF m 2p ≈ 10 −19 cm e Molto maggiore del limite sperimentale di 10-25cm Le violazioni di T dovute alle interazioni deboli sono (se ci sono) causate da interazioni molto più deboli (oppure a interazioni deboli a ordine superiore) Una stima dedotta dalla violazione di CP darebbe: d e (neutrone) ~ 10 −32 e ⋅ cm CPT (PTC,TCP,...) Particella Øantiparticella CPT∫Θ Destra Ø sinistra Passato Ø futuro Teorema CPT (T.D. Lee: “Particle physics, an introduction to field theory”) Ogni densità lagrangiana ã(x), invariante di Lorentz e che soddisfi le prescrizioni di spin-statistica, si trasforma come: Θã(x)Θ−1= ã†(-x) Ma in ogni teoria quantistica ã= ㆠï l’azione Ûã d4x è invariante per CPT Conseguenze: m(e + ) − m(e − ) −8 m ( K 0 ) − m ( K 0 ) −19 m( p ) = m( p ) : test < 4 ⋅ 10 , < 10 m(e + ) + m(e − ) m( K 0 ) + m( K 0 ) + τ ( µ ) τ ( p) = τ ( p ) : σ ( pp ) = σ ( pp ) τ (µ − ) = 1.00002 ± 0.00008 momento magnetico particella = − momento magnetico antipartic ella : ( µ (e + ) − µ (e − )) /( µ (e + ) + µ (e − )) = −(1 ± 4) ⋅10 −12 Se uno o due dei tre operatori è violato (ex CP) anche il terzo lo deve essere (ex. T) Bibliografia • D.Perkins, “Introduction to high energy physics”,Cambridge University Press, 1999; • D.Griffith,”Introduction to elementary particles” Harper & Row, Publisher, New York, 1987; • Q.Ho-Kim and P.Xuan Yem, “Elementary Particles and their interactions”, Springer Verlag, 1998.