ABRUZZO ABRUZZO - Istituto Italiano Edizioni Atlas

L’origine del nome della regione è
incerto: il termine Abruzzo deriva
forse da Praetuli, antico popolo
che abitava quelle zone; oppure
dal latino abruptum, “scosceso”,
in riferimento all’aspetto montuoso
della regione. Per alcuni il nome
trae origine, invece, dal latino
aper, “cinghiale”, un animale
diffuso sul territorio.
POSIZIONE
la
E CONFINI
L’Abruzzo è situato nell’area
centrorientale della Penisola.
Il territorio della regione è
compreso tra l’Appennino Centrale
e il Mar Adriatico. Confina a nord
con le Marche, a sud con il Molise,
ad est con il Mar Adriatico e ad
ovest con il Lazio.
LO STEMMA
Lo stemma è costituito da
uno scudo di origine sannita.
Al suo interno sono presenti tre
fasce trasversali colorate; esse
rappresentano le caratteristiche
fisiche della regione: il bianco i
monti innevati, il verde i boschi
e le pianure, il blu il mare.
Superficie
(kmq)
Popolazione
(ab.)
% su
ITALIA
10 763
3,5%
1 323 987
2,2%
123
198
(ab./kmq)
Zone altimetriche
storia
Originariamente la regione era occupata da popoli italici: Marsi, Equi, Peligni,
Piceni. Sotto la guida dei Sanniti, tali
gruppi si opposero tenacemente all’espansione romana sul territorio. Dopo la caduta dell’Impero romano (476
d.C.), il territorio subì diverse invasioni
barbariche. Dal 1140 la regione fu soggetta alla dominazione dei Normanni.
Successivamente passò sotto il controllo del Regno di Sicilia di Federico II. In
seguito venne annessa al Regno di Napoli e poi sottomessa alla dominazione
spagnola. Tra il XVI e il XVIII sec. la regione passò sotto la Repubblica Partenopea. Con la formazione del Regno
d’Italia, l’Abruzzo e il Molise formarono
un’unica regione sino al 1963.
Ambiente fisico e clima
ABRUZZO
Densità
ABRUZZO
Il territorio è prevalentemente montuoso e collinare. Circa il 60% della regione
è occupata dall’Appennino Abruzzese, che attraversa il territorio da nord a sud.
L’Appennino comprende le cime più elevate dell’intero sistema appenninico e si suddivide
in tre catene montuose parallele: la fascia più interna comprende i Monti della Laga,
il Massiccio del Gran Sasso d’italia (Corno Grande, 2 914 m) e la Majella.
La fascia mediana è formata dal Monte Velino, il Monte Sirente e i Monti della Meta.
La terza fascia è situata al confine con il Lazio e comprende i Monti Simbruini. Tra i
gruppi montuosi s’insinuano le ampie conche di Sulmona, dell’Aquila e del Fucino.
Le pianure sono limitate e si concentrano sulla fascia orientale del territorio, strette tra
le colline ed una costa prevalentemente bassa e sabbiosa. I fiumi hanno un corso breve
e di carattere torrentizio; la maggior parte di essi sfocia nel Mare Adriatico: i principali
sono il Tronto, il Vomano, il Pescara, il Sangro e il Trigno. Il clima della regione
è caratterizzato da inverni freddi e precipitazioni nevose (temperato subcontinentale)
nella zona più interna; lungo la costa le temperature sono, invece, più miti e le estati
sono spesso accompagnate da siccità. Il paesaggio appenninico è piuttosto vario: fitti
boschi (castagneti, faggi e querce) si alternano ai pascoli delle zone montuose.
L’Abruzzo è la regione italiana più ricca di aree naturali protette (39% del
territorio), tra le quali spicca il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il più
antico e famoso d’Italia.
www.regione.abruzzo.it
© IstItuto ItalIano EdIzIonI atlas
Per il patrimonio naturalistico della regione: LA NATURA PROTETTA - Pagg. 38-39
Le conche appenniniche e le zone collinari
dell’Abruzzo sono oggi sfruttate in gran parte
con colture specializzate.
Leggere la carta
• Quali sono i m
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• Quanta parte
del territorio regi
onale
rientra nelle aree
protette?
• Quali sono i Pa
rchi Nazionali de
lla
regione?
A 1 400 m di
profondità, sotto
il massiccio del
Gran Sasso, si
trovano i Laboratori
Nazionali del
Gran Sasso.
Qui scienziati,
provenienti da tutto
il mondo, eseguono
esperimenti di fisica
e strategia nucleare.
La Conca
del Fucino
è stata bonificata
a partire dagli
ultimi anni
dell’Ottocento. Oggi è
un’area
molto fertile e
ospita il Centro
spaziale “Telespazio”.
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L’allevamento ovino è
stato praticato, fin
dall’antichità, con il
metodo della
transumanza:
d’estate le pecore
pascolavano sulle
montagne abruzzesi;
d’inverno le greggi
venivano portate
(“transumavano”)
verso le pianure
della Puglia e
dell’Agro Romano.
I tratturi erano i
percorsi tradizionali
delle greggi.
Abruzzo
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Popolazione
L’Abruzzo ha una popolazione (1 323 987 ab.) ed una
densità abitativa (123 abitanti per kmq) tra le più basse d’italia.
Nel corso del Novecento, infatti, molti abitanti sono
emigrati all’estero in cerca di lavoro. Anche le zone
montuose del territorio si sono progressivamente spopolate
(con l’eccezione di città come Avezzano, l’Aquila
e Sulmona), a causa della migrazione verso l’area
costiera più industrializzata. La diminuzione della
popolazione è proseguita fino agli anni Sessanta del
Novecento. Oggi la popolazione è in lieve crescita, grazie
all’arrivo di stranieri, che costituiscono circa il 4%,
tra i quali spiccano gli Albanesi.
Città
Capoluogo della regione, L’Aquila (72 550 ab.)
rappresenta il centro commerciale ed amministrativo
della regione. È situata ai piedi del Gran Sasso, in un’ampia
conca dell’Appennino. La città possiede una ricca tradizione
artigianale ed agricola. Negli ultimi anni è stata interessata da un
grande sviluppo industriale. All’interno delle sue mura medioevali
conserva monumenti di grande valore come La Fontana delle 99
Cannelle, il Castello, la Chiesa di San Bernardino e la Basilica
di Santa Maria di Collemaggio. Sede vescovile ed importante
centro universitario, la città è interessata da intensi flussi
turistici sia d’inverno che d’estate.
Gli altri capoluoghi di provincia sono Pescara (122 790 ab.),
dotata del più importante porto della regione e meta turistica
estiva, Chieti (54 901 ab.) e Teramo (54 763 ab.).
Economia
Per lungo tempo l’Abruzzo è stata una regione prevalentemente
agricola e pastorale. Il suo sviluppo economico è stato rallentato
da diversi fattori: l’aspetto montuoso del territorio, la mancanza
di adeguati servizi di comunicazione e la forte emigrazione.
Negli ultimi anni l’economia della regione è cresciuta
notevolmente, diventando una delle più importanti dell’Italia
Centrale.
Il sistema produttivo è basato su piccole e medie imprese
industriali, il turismo ed un’agricoltura specializzata.
Attività agricole
La superficie agricola sfruttata è limitata e si concentra nelle
fertili conche dell’Aquila, di Sulmona e del Fucino. Piccole
aziende, spesso a gestione familiare, coltivano cereali, olivo,
barbabietole da zucchero e prodotti tipici delle regione
(zafferano e liquirizia). Sulle colline sono diffuse le colture
di ortaggi, viti ed alberi da frutto.
Una tradizionale attività regionale è l’allevamento ovino,
diffuso sull’Appennino: un tempo transumante, oggi è divenuto
ormai stanziale. Importante è anche l’attività di pesca, diffusa
nei principali centri costieri (Pescara, Ortona, Vasto,
Roseto degli Abruzzi).
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Abruzzo
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Attività industriali
Le principali attività industriali si concentrano nelle
province di Teramo e Pescara, dove sono presenti
molte piccole e medie imprese. I maggiori comparti
produttivi sono quello tessile, elettronico, alimentare,
dell’abbigliamento e del legno. Un ruolo importante
svolge ancora l’artigianato, con la produzione di
ceramiche, merletti e coltelli. Diverse sono le grandi
aziende nazionali diffuse sul territorio che operano nel
settore delle telecomunicazioni (Italtel) e della
metalmeccanica (Fiat, Finmeccanica). Fondamentale è
la presenza dell’industria energetica, che produce
energia idroelettrica ed eolica e sfrutta i giacimenti di
metano presenti a San Salvo. Vari sono i distretti
industriali diffusi nell’Abruzzo Centrosettentrionale
(mobile), nella Marsica (agroalimentare), a Casoli-San
Martino (pasta) e Vibrata-Tordino Vomano (tessile).
I servizi
Il settore terziario impiega oltre il 60% della
popolazione. Un ruolo fondamentale occupa il turismo,
grazie anche alla valorizzazione delle numerose aree
naturali protette. L’aumento di turisti degli ultimi anni
è stato agevolato dalla costruzione di nuove vie di
comunicazione e dall’efficienza delle infrastrutture
alberghiere dei maggiori centri balneari (Pescara,
Giulianova, Roseto degli Abruzzi) e montani (Campo
Imperatore, Ovindoli).
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UN TERRITORIO INSTABILE
Il disastroso terremoto dell’aprile 2009, che ha sconvolto il
territorio de L’Aquila e di molti paesi circostanti, è solo
l’ultimo di una tragica catena che ha colpito l’Abruzzo e, in
particolare, L’Aquila, già distrutta nel 1458 e nel 1708 da altri
terremoti; nel 1915 è stata distrutta la città di Avezzano.
Al pericolo sismico si deve aggiungere anche il fenomeno
dell’erosione della zona collinare, caratterizzata da rocce
friabili, di sabbia e di argilla: questa composizione crea un
costante pericolo di frane. Questa è una situazione che non
riguarda solo l’Abruzzo, ma gran parte dell’area
appenninica e altre zone italiane.
Il punto
sulle conoscenze
• Da quali flussi migratori è stata caratterizzata la
regione nel passato? E oggi?
• Le vie di comunicazione sono, nel tempo, molto
migliorate: quali autostrade uniscono l’Abruzzo
all’area del Mar Tirreno?
• Come sono sfruttate oggi, a livello agricolo ed industriale, le conche appenniniche?
• Quali sono i settori industriali in cui sono impegnate le piccole e le medie imprese?
• Dove si situano i giacimenti di metano?
• Di che cosa si occupano “Telespazio” e i Laboratori Nazionali del Gran Sasso?
Abruzzo
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