Un percorso di cura completo e totalizzante

Eventi
Lunedì 27 Febbraio 2012
La Sanità tra Pubblico e Privato
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Struttura esterna
Una stanza a due posti
completamente
automatizzata per terapie
anche in camera
■■ AREZZO / L’Istituto ”Madre della Divina Provvidenza” è attivo nella riabilitazione
Riabilitazione nutrizionale all’Istituto Agazzi
Un percorso di cura
completo e totalizzante
I
Elevati gli standard di qualità offerti a malati e familiari
C’
è un luogo, ad Arezzo
(famoso anche nel resto d’Italia) che da decenni si
dedica alla riabilitazione di
pazienti affetti da varie disabilità. L’Istituto Privato di Riabilitazione “Madre della Divina
Provvidenza” dei Padri Passionisti nacque proprio con
questo scopo: essere punto di
riferimento per tutto ciò che
riguardava la riabilitazione
di soggetti con problematiche
di disabilità mentale (tipicamente giovani con problemi
psichici e intellettivi). A que-
sta vocazione originaria, con
il passare del tempo se ne è
aggiunta una seconda, “figlia”,
a livello di esperienza, della
prima. Spiega il dottor Alessandro Giustini, responsabile
scientifico e della formazione dell’istituto: “La storica
attività si è andata negli anni
consolidando e trasformando,
allargandosi ad altre strutture,
quali appartamenti assistiti
e case-famiglie, in grado di
prendersi cura di queste persone ormai diventate adulte.
L’istituto accoglie comunque
La piscina
ancora oggi pazienti con problemi psicologico-psichiatrici
provenienti soprattutto dalle
regioni del sud Italia, che necessitano di una riabilitazione
di carattere intellettivo e comportamentale. Come detto,
negli anni è stata affiancata
a questa originaria attività
la riabilitazione funzionale,
per la quale è stata costruita
una struttura tutta nuova da
due anni”. Scegliere di “sposare” questa missione non è
stato casuale, ma è legata ad
una metodologia riabilitativa
molto avanzata. “La convenzione con il Servizio Sanitario nazionale consente senza
dubbio alla sanità toscana ed
italiana di ottimizzare in questo caso i costi sostenuti per
la riabilitazione di pazienti”.
Dietro all’impegno dei Padri
Passionisti e del personale
dell’Istituto Agazzi c’è ben altro rispetto alla tradizionale
convenzione ex.art.26/833:
infatti il lavoro dell’Istituto
Agazzi non è da considerarsi
in una ottica “prestazionale”
ma invece di grande completezza e qualità, con la persona al centro. Quando i Padri
Dotazioni tecnologiche all’avanguardia
L
La palestra per la terapia riabilitativa
intensiva
a riabilitazione intensiva neuromotoria
e muscolo-scheletrica viene svolta all’interno del servizio A-Rìa (acronimo di Agazzi
Riabilitazione), guidata dalla dirigente dottoressa Alessandra Testa. Qui vengono accolti pazienti che hanno subìto eventi acuti,
neurologici e ortopedici, intervenendo subito
dopo il periodo di ospedalizzazione. Appena è
possibile, i pazienti vengono trasferiti dal letto d’ospedale all’A-Rìa, in modo che l’attività
riabilitativa sia eseguita con intensità giornaliera. Eccellenza della struttura è la dotazione tecnologica modernissima, che supporta i
trattamenti rendendoli ottimali. Le palestre
dell’istituto sono dotate dei più moderni macchinari. Vanno ricordate le apparecchiature
robotiche per la riabilitazione degli arti inferiori, superiori e del cammino, oltre agli apparecchi per la realtà virtuale ed alle apparecchiature per la terapia occupazionale.
disturbi del comportamento alimentare e l’obesità sono seguiti all’interno del centro Auryn,
guidato dal responsabile dottor Giorgio Apazzi. La visione multidisciplinare degli interventi
permette ai medici e agli specialisti di seguire i pazienti e accoglierli in un percorso davvero
multiforme. Anche in questo caso, l’elemento distintivo dell’Istituto Agazzi emerge in pienezza:
molta importanza viene data al recupero comportamentale ed occupazionale.
Per esempio, la “palestra” di questi pazienti è costituita da una cucina, dotata di 8 postazioni,
presso le quali le persone possono cucinare secondo i loro bisogni seguiti dagli operatori, dopo
essersi recati a fare la spesa. L’approccio in queste situazioni, complesse e delicatissime, mira a
stimolare un’articolata presa di coscienza, da parte della persona, verso tutte le dimensioni del
problema, anche ad anche attraverso lo svolgimento di attività motorie e sportive accanto ad
interventi di trattamento psicologico.
Più compiutamente si tratta di riabilitazione nutrizionale mediante training di familiarizzazione con il cibo, ossia di un protocollo di intervento interdisciplinare che mira a un cambiamento del comportamento
nei confronti del cibo e alla messa in atto di nuovi
comportamenti secondo un
modello di empowerment e
autonomia. Il Centro Auryn rifiuta l’idea e la pratica
dell’alimentazione meccanica, in cui il cibo è visto solo
come una sorta di farmaco
da assumere nelle dosi appropriate, ma si impegna
invece ad aiutare le persone
a decidere nuovamente la
propria alimentazione, con
la stessa responsabilità che
ognuno ha della propria
vita.
L’ampia cucina del centro Auryn presso l’Istituto Agazzi
hanno scelto di aprire la nuova struttura, hanno deciso di
considerare questo servizio
come parte integrante della
loro missione”. Gli standard
di qualità sono elevatissimi,
come pure gli investimenti (in
struttura, tecnologia, personale, formazione, qualità delle
cure) in un percorso di cura
totalizzante, come vedremo.
Quando l’Istituto iniziò il
suo impegno nei confronti
dei malati e della disabilità,
scelse di dedicarsi essenzialmente al recupero della vita
autonoma. “Qualcosa di più
- spiega Giustini - della semplice riabilitazione funzionale dopo una malattia o una
frattura. La sola rieducazione
non era sufficiente: occorreva
una visione in grado di farsi carico del paziente come
persona e della sua vita anche
dopo la degenza. Da qui si è
originato un sistema di cura
che si misura sulla soddisfazione piena dei bisogni e dei
diritti di salute”. Per esempio,
nel caso di pazienti colpiti da
ictus o da Sclerosi Multipla
l’istituto offre anche, oltre ai
molteplici trattamenti specifici, il counseling psicologico e familiare, soluzioni per
l’adattamento del domicilio,
fino al supporto al lavoro e
per il recupero della patente
di guida. “Il tutto per raggiungere una ottimale autonomia
personale”.
Altro esempio in questo senso
sono i sempre più numerosi
giovani purtroppo colpiti da
trauma cranico che beneficiano di una complessa attività
di training motorio, occupazionale e relazionale sino appunto all’aiuto per il reinserimento nel mondo del lavoro.
Per la riabilitazione neuromotoria e muscolo-scheletrica
giungono all’istituto pazienti
dalla Provincia di Arezzo,dalla
Regione ed anche dal resto
del Paese; sono possibili anche ricoveri in forma privata
quando necessario. Il Centro
opera sia attraverso il ricovero residenziale e diurno, che
con trattamento ambulatoriale, individuale. Tutti i tipi
di processi riabilitativi sono
organizzati e gestiti attraverso èquipe multiprofessionali,
così da garantire una presa
in carico globale del paziente
e fornire risposte adeguate ed
efficaci.
Circondato da verde e tranquillità, l’istituto offre due
strutture, quella storica (completamente ristrutturata, dotata di piscina, palestra servizi
e spazi per il trattamento di
riabilitazione) ospita 98 posti
letto, quella più recente di 32.
Forte è stato l’investimento nei
confronti della nuova palazzina. Ogni camera, a due posti,
completamente automatizzata, è dotata di televisori e
computer, inoltre, grazie alla
tecnologia, i pazienti possono
eseguire la terapia riabilitativa
cognitiva anche in camera,
con un training autonomo a
distanza (che può esser proseguito anche a domicilio); è
dotata di una grande piscina
terapeutica, spazi ampi ed
accoglienti per trattamenti
innovativi e con una completa dotazione tecnologica e
robotica. In questa struttura
vengono seguiti i pazienti in
riabilitazione neuromotoria,
muscolo-scheletrica e riabilitazione per i disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, alimentazione
compulsiva, obesità).
Complessivamente, ogni anno l’Istituto Agazzi ospita circa 1.300 pazienti ricoverati
(per degenze sia lunghe
che brevi), oltre alle prestazioni erogate in regime ambulatoriale.
Il personale è composto da
250 professionisti, affiancati
dal personale della Cooperativa Agorà.