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CLIMABLOCK
“La più grande invenzione dopo il mattone”
Climablock è un innovativo sistema costruttivo per realizzare pareti in c.a. in grado di
integrare in un'unica soluzione le capacità di resistenza meccanica del calcestruzzo con le
capacità di isolamento termico del polistirene.
Il sistema è basato su degli elementi
che,
mutuamente
collegati
tra
loro
e
velocemente
realizzano
una
casseratura in polistirene atta a ricevere
il getto di calcestruzzo ed a portarlo a
maturazione.
restando
in
Tali
opera,
elementi,
inoltre,
garantiscono
un
elevato isolamento termico della parete.
Questa capacità è legata alla presenza di polistirene sulle superfici interna ed esterna della
parete. Infatti, utilizzando questo sistema siamo in grado di assicurare valori di trasmittanza
U anche di 0,14 [W/mqK], in modo da allinearsi alle più severe richieste della nuova
normativa di settore, nata in seguito all’adozione del protocollo di Kyoto (Febbraio 2005).
Che cos’è
L’elemento Climablock è un cassero costituito da due pannelli in polistirene espanso (EPS)
affacciati tra loro e collegati da distanziatori in modo tale da creare una intercapedine (un
vuoto tra le superfici). I distanziatori in polipropilene (PP) sono appositamente progettati e
testati per resistere al getto di calcestruzzo e sono posizionati ad un passo costante per
impedire l’eccessiva compressione e deformazione dei pannelli in polistirene. I distanziatori
presentano apposite sedi per posizionare l’armatura orizzontale sulla quale legare quella
verticale, come richiesto da progetto. La sommità dei pannelli presenta dei pioli (tasselli) per
facilitare e guidare l’incastro tra i vari pannelli: la particolare trama garantisce che non ci sia
fuoriuscita di malta cementizia attraverso i giunti, durante la fase di getto.
Si ottiene in questo modo un elemento leggero, comodo da movimentare e posizionare nelle
operazioni di montaggio in cantiere.
1
Gli elementi Climablock sono disponibili in diverse dimensioni e forme. Hanno un’altezza
standard di 40 cm, la lunghezza è di 120 cm e spessori del lato esterno diversi (6,0– 9,0
– 12,0 – 18,0 cm)
Sezione Climablock con setto di calcestruzzo 15 cm e valore U (Trasmittanza)= 0,28
2
Sezione Climablock con setto di calcestruzzo 15 cm e valore U (trasmittanza) = 0,23
Sezione Climablock con setto di calcestruzzo 15 cm e valore U (trasmittanza) = 0,19
3
Sezione Climablock con setto di calcestruzzo 15 cm e valore U (trasmittanza) = 0,14
Sezione Climablock con setto di calcestruzzo 20 cm e valore U (trasmittanza) = 0,27
4
Sezione Climablock con setto di calcestruzzo 20 cm e valore U (trasmittanza) = 0,22
Sezione Climablock con setto di calcestruzzo 20 cm e valore U (trasmittanza) = 0,19
5
Sezione Climablock con setto di calcestruzzo 20 cm e valore U (trasmittanza) = 0,14
Voce di capitolato muratura Climablock
DESCRIZIONE: Realizzazione di muratura in elevazione termicamente isolata, in cemento
armato, eseguita con l’ausilio di casseri a perdere tipo CLIMABLOCK®, della Pontarolo
Engineering SpA o similari, compreso/escluso eventuale ferro di armatura come da disegno
esecutivo.
Spessore del calcestruzzo interno da 15 – 20 cm nominali gettato con modalità previste dal
produttore dei casseri. Spessore delle paretine isolanti in EPS interne mm 60 nominali e per
quella esterna mm 60 – 90 – 120 – 180 nominali. Densità dell’EPS pari a 27 Kg/mc. I casseri
avranno a filo superficie interna staffe verticali in plastica rigenerata, disposte con un passo di
20 cm atte al fissaggio di un pannello di rifinitura (non compreso nella presente voce)
mediante viti. Compreso pezzi speciali, tagli, sfridi, noli e quanto altro per dare il lavoro
eseguito a regola d’arte, escluso rivestimenti per rifiniture interne ed esterne.
MISURAZIONE: a Mq (metroquadro) di parete eseguita misurata in opera vuoto per pieno
deducendo esclusivamente i fori superiori a Mq 4, in questo caso si conteggeranno anche le
superfici delle spallette laterali e la piattabanda superiore, quale compensazione degli oneri per
l’esecuzione del foro.
PREZZO: €/Mq (euro a metroquadro)
I nostri tecnici sono a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti e per
approfondimenti specifici.
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CERTIFICAZIONE ENERGETICA
I recenti provvedimenti nazionali e internazionali hanno introdotto importanti innovazioni
nell’utilizzo dei materiali da costruzione e nella richiesta di prestazioni che più in generale,
devono essere soddisfatte dagli edifici. Questi precisi requisiti sono volti a garantire la
riduzione dei consumi e il benessere dell’utente finale.
Vengono così introdotti nuovi parametri quali la prestazione o efficienza energetica di una
moderna abitazione, che si misura in base alla quantità annua di energia effettivamente
consumata.
Per il raggiungimento di questi obiettivi Pontarolo Engineering ha messo a punto un
innovativo sistema costruttivo, le cui caratteristiche tecniche e di installazione, ma soprattutto
il suo potere di coibentazione potrà soddisfare le nuove richieste da parte di progettisti,
costruttori e utenti.
Nasce con questi prerequisiti Climablock per soddisfare i bisogni connessi alla costruzione di
un moderno edificio in accordo con le nuove norme vigenti.
Prestazioni del sistema Climablock
Caratteristiche principali del prodotto Climablock sono l’elevato potere termo-isolante e
l’inerzia termica, a cui è collegato il fattore risparmio.
Il risparmio con il sistema Climablock sui consumi energetici del riscaldamento, ma anche del
raffreddamento, è drastico.
Potere termo-isolante
L’elemento standard di Climablock è formato da due pannelli in polistirene. Un pannello
standard da 6,0 cm, rivolto verso l’interno dell’edificio, e un pannello esterno fornito in
diversi spessori (6,0 cm, 9,0 cm, 12,0 cm e 18,0 cm). Il sistema è in grado di garantire un
valore di trasmittanza U pari fino a 0,14 W/m2K (attitudine di una parete a trasmettere il
calore).
Attualmente le nostre sperimentazioni hanno lo scopo di quantificare il livello di risparmio
ottenuto realizzando le pareti con il sistema Climablock rispetto ad altre soluzioni presenti sul
mercato. Di seguito si riporta il calcolo della trasmittanza per il sistema Climablock.
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I VALORI DELLA TRASMITTANZA IN RIFERIMENTO ALLO SPESSORE
ESTERNO DEL BLOCCO CLIMABLOCK.
Parete in cemento armato spessore 15 cm
CLIMABLOCK
composizione spessore
[mm]
60 + 60
60 + 90
60 + 120
60 + 180
massa
vol
λm
λ
[kg/mc]
[W/mK]
[W/mK]
cartongesso
12
900
0,210
0,210
polistirene
interno
60
27
0,033
0,036
calcestruzzo
150
2400
1,660
1,910
27
0,033
0,036
2000
1,400
1,400
massa
vol
λm
λ
[kg/mc]
[W/mK]
[W/mK]
polistirene
esterno
rasatura
esterna
60
90
120
180
3
U = [W/m2K]
0,28
0,23
0,19
0,14
Parete in cemento armato spessore 20 cm
CLIMABLOCK
composizione spessore
[mm]
60 + 60
60 + 90
60 + 120
60 + 180
cartongesso
12
900
0,210
0,210
polistirene
interno
60
27
0,033
0,036
calcestruzzo
200
2400
1,660
1,910
27
0,033
0,036
2000
1,400
1,400
polistirene
esterno
rasatura
esterna
U = [W/m2K]
60
90
120
180
3
0,27
0,22
0,19
0,14
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Valori limite della trasmittanza termica U delle strutture opache verticali espressa in
W/m2K (D.Lgs. 311 del 29/12/2006)
Zona climatica
Dall’1 Gennaio
2006
U ( W/m2K)
Dall’1 Gennaio
2008
U ( W/m2K)
Dall’1 Gennaio
2010
U ( W/m2K)
A
0,85
0,72
0,62
B
0,64
0,54
0,48
C
0,57
0,46
0,40
D
0,50
0,40
0,36
E
0,46
0,37
0,34
F
0,44
0,35
0,33
Da un confronto con i valori limite previsti dal D.Lgs 311/06,Normativa vigente in materia di
Rendimento energetico degli edifici, emerge che i valori di trasmittanza U ottenuti con
Climablock rientrano ampiamente nei valori limite fissati dalla Normativa, anche per quei
valori che dovranno essere rispettati a decorrere dall’1 Gennaio 2010 .
Come calcoliamo la trasmittanza
Abbiamo scelto di mostrarvi i calcoli derivanti dalla formula più sfavorevole, ma nello stesso
tempo più veritiera, vi invitiamo a controllare sempre che questo dato sia espresso nelle
modalità di calcolo in modo chiaro ed esaustivo, questo vi consentirà di poter paragonare tra
loro le prestazioni di elementi diversi proposti dal mercato.
Definizioni (come da Norma UNI 10351)
λm = conduttività indicativa di riferimento ovvero conduttività apparente misurata o
misurabile in laboratorio su campioni di spessore uguale o maggiore a 10 cm, alla T media di
293 K.
λ = conduttività utile di calcolo ottenuta dalla conduttività di riferimento maggiorata
per tener conto del contenuto percentuale di umidità dell'invecchiamento, della
manipolazione e della istallazione eseguita a regola d'arte.
U=
Trasmittanza o Coefficiente globale di trasmissione, definisce l'attitudine di una parete a
trasmettere il calore.
Formula utilizzata per i calcoli relativi alle tabelle di calcolo
U=
1

1
s
+ ∑  i
hi
λ
 i
 1
 +
 he
hi, he = coefficienti di adduttanza
si = spessore (espresso in m)
λi = conduttività di calcolo
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Murature a confronto
In questa prima analisi risulta quanto mai evidente uno dei principali vantaggi del costruire
con Climablock. Abbiamo dimostrato la sua capacità di garantire un alto grado di isolamento
termico, passo fondamentale per il raggiungimento della certificazione energetica degli edifici.
tipologia della parete
U
%
[W/m2K]
Parete in c.a. (sp. 15 cm) intonaco interno, cappotto esterno (sp. 6 cm)
0,56
+ 61
0,55
+ 60
Parete in POROTON (sp. 25 cm) intonaco interno, cappotto esterno (sp. 6
cm)
0,49
+ 55
Parete in POROTON (sp. 25 cm) paretina interna da 8 con intercapedine
isolante da 6 –intonaco interno – intonaco esterno
0,45
+ 51
CLIMABLOCK: Parete in c.a. (sp. 15 cm) isolamento int. 6,0 cm – est. 9,0
cm – cartongesso interno, rasatura da cappotto esterna.
0,23
-
Parete in c.a. (sp. 15 cm) cartongesso interno, cappotto esterno (sp. 6 cm)
Il valore di trasmittanza ottenuto con la soluzione Climablock (60 + 90) rappresenta in
questa analisi lo standard di riferimento.
Inerzia Termica
Durante la stagione estiva, l’uso del condizionatore potrebbe essere molto ridotto grazie ad un
comportamento consapevole da parte di chi ci vive e ad accorgimenti costruttivi adeguati
studiati in fase di progettazione.
Al fine di limitare l’incremento della temperatura estiva interna dei locali, è utile realizzare
un’appropriata schermatura delle finestre che dovranno essere tenute per quanto possibile
chiuse durante il giorno. Si dovrà invece provvedere a ventilare i locali nelle ore notturne e
limitare l’uso delle fonti energetiche interne (illuminazione, elettrodomestici, ecc...).
Tutto questo naturalmente non è sufficiente a garantire una climatizzazione estiva ottimale
dell’edificio senza dover sostenere una spesa eccessiva per il funzionamento dell’impianto di
climatizzazione.
Per controllare e limitare l’innalzamento della temperatura interna rispetto alla temperatura
esterna, è importante e fondamentale l’inerzia termica dell’involucro edilizio (pareti e
copertura), inerzia termica, che è l’effetto combinato dell’accumulo termico e della resistenza
termica della struttura.
L’inerzia termica provoca: sia, un effetto di smorzamento dell’ampiezza dell’onda termica
esterna; che lo sfasamento della stessa, ossia il ritardo tra l’impatto della sopradetta onda
termica sulla superficie esterna del muro ed il suo apparire, con intensità smorzata, sulla faccia
interna del muro stesso. In questo modo, la massima temperatura esterna che si raggiunge
durante le giornate estive si percepirà all’interno del fabbricato, quando l’ambiente sarà più
fresco e quindi le condizioni di confort saranno migliori.
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L’inerzia termica è legata sia alla capacità di accumulo del calore (e cioè alla massa superficiale
della parete), che alla conduttività termica dei materiali (usualmente indicata con λ). Lo
sfasamento e lo smorzamento dell’onda termica crescono all’aumentare del calore specifico e
della massa superficiale e al decrescere della conduttività termica della parete.
Le
pareti
realizzate
con
casseri Climablock assicurano
valori ottimali di sfasamento e
smorzamento
dell’onda
termica esterna consentendo
così
di
ottenere
una
condizione
di
confort
all’interno dei locali con un
dispendio energetico molto
contenuto.
Per esempio con una parete
Climablock 6+15+6 cm si
ottiene già uno smorzamento
del
95%
(quindi
la
temperatura sulla superficie
interna
della
parete
è
praticamente
costante
durante tutto l’arco della
giornata ed è pari alla
temperatura media esterna) e
uno sfasamento di circa 8 ore.
Andamento della temperatura esterna e interna (ordinata) in funzione delle
ore del giorno (ascissa) con parete Climablock®
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Consumi energetici nel civile
I costi del combustibile salgono e aumentano i costi ambientali e sociali. Nel cittadino è
cresciuta la percezione del consumo e la volontà di risparmio energetico.
I consumi energetici nel civile rappresentano il 40% dei consumi totali di energia primaria: si
deve pensare che 1 m3 di metano produce 2 kg di CO2 (fonte ANIT). L’obiettivo è quello di
ottenere un risparmio consistente, tecnicamente possibile senza difficoltà e senza conseguenze
negative per l'economia e lo stile di vita. In sostanza le nuove norme introdurranno nuovi e più
severi limiti alle dispersioni di calore delle strutture sottoforma di trasmittanza termica
massima per i singoli componenti.
Per ottenere un significativo vantaggio in termini energetici occorre per prima cosa ridurre le
dispersioni ovvero isolare bene l'involucro.
Le norme
Nel settembre 2005 veniva emanato il decreto Legislativo 192/05 che attuava la direttiva
europea 2002/91/CE relativa al rendimento energetico ed alla certificazione energetica degli
edifici. Il Decreto innovava la legislazione nazionale in materia, introducendo nuove modalità di
calcolo della prestazione energetica. In particolare, una novità introdotta dal Decreto era quella
di esprimere in modo integrato, la prestazione termica dell’involucro dell’edificio con quella
della componente impiantistica (metodo del fabbisogno di energia primaria).
A distanza di poco più un anno, è entrato in vigore il 2 febbraio 2007 il Dlgs 311/2006, dal
titolo “Disposizioni correttive ed integrative al Dlgs 192/05”, che ne modifica alcuni
contenuti ed obiettivi originari.
Il Decreto 311/06 introduce modifiche riguardanti la metodologia di calcolo per il rendimento
energetico degli edifici ed i requisiti per l’ottenimento della certificazione energetica.
Mentre il Decreto 192/05 privilegiava il metodo di calcolo basato sul limite del fabbisogno di
energia primaria, lasciando al progettista il compito di dosare il giusto equilibrio tra isolamento
dell’edificio e prestazione dell’impianto, ora invece, in aggiunta alla verifica del fabbisogno
di energia primaria, si introduce una verifica della trasmittanza termica per le varie
componenti dell’involucro dell’edificio.
Nello specifico il D.Lgs 311/06 stabilisce che per tutte le categorie di edifici, nel caso di :
- edifici di nuova costruzione
- edifici esistenti di superficie utile superiore ai 1000 mq, sia nel caso di ristrutturazione
integrale degli elementi edilizi costituenti l’involucro che di demolizione e ricostruzione in
manutenzione straordinaria;
- ampliamento volumetricamente superiore al 20 % dell’intero edificio esistente e
limitatamente al solo ampliamento;
si procede in sede progettuale, non solo alla determinazione dell’indice di prestazione
energetica per la climatizzazione invernale EPi ( precedentemente indicato come
fabbisogno annuo di energia primaria), ed alla verifica che lo stesso risulti inferiore ai
valori limite che sono riportati nella tabella pertinente (di cui al punto 1 dell’allegato C al
Decreto); ma, anche alla verifica che la trasmittanza termica delle diverse strutture
edilizie opache e delle chiusure trasparenti che delimitano l’edificio non superi i valori
riportati nelle tabelle riportate nell’allegato C del D.Lgs 311/06.
I valori limite di consumo stabiliti, impongono già per le nuove costruzioni, a decorrere dal
Gennaio 2006, un consumo inferiore al 50% rispetto alla media delle costruzioni esistenti ed
un ulteriore riduzione dei consumi (sempre per le nuove costruzioni) è prevista dal 2008 (-5,9
% rispetto ai valori del 2006) e dal 2010 (-15/20% rispetto ai valori del 2006), con un
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parametro di consumo, dopo il 2010, per le nuove costruzioni di 1/3 rispetto agli edifici
esistenti.
Inoltre per quanto riguarda la verifica delle trasmittanze termiche le novità introdotte sono
rappresentate da tabelle di valori limite, riferite a tre date: 2006, ormai superata, con valori
uguali a quelli indicati nel D.Lgs 192/05 per la stessa data, 2008 con valori che coincidono con
quelli precedentemente assegnati nel 2009 dal D.Lgs 192/05 e 2010 con valori di nuova
introduzione, visto che non erano previsti dal D.Lgs 192/05.
Per ciò che riguarda la Certificazione energetica, il D.Lgs 311/06, in attesa dell’emanazione
delle Linee Guida Nazionali per la certificazione energetica, che pare sia imminente,
stabilisce che: la certificazione sia sostituita da un attestato di qualificazione energetica e
che quest’ultimo venga estesa con temporalità graduale a tutti gli edifici nel caso di
trasferimento oneroso dell’immobile.
Nell’attestato di qualificazione energetica dovranno essere riportati i fabbisogni di energia
primaria dell’edificio, verificando che questi rispettino i valori massimi fissati dalla normativa ed
la classe di appartenenza dell’edificio, in relazione al sistema di certificazione energetica
adottata dalla locale amministrazione comunale.
Con i Decreti n. 192 e 311, il cambiamento è storico ed investirà vari soggetti
nel processo di certificazione energetica degli edifici , quali il Comune, il
progettista e l’utente.
Il professionista dovrà assumersi la responsabilità di certificare il consumo
energetico di un edificio, mentre al Comune spetterà il compito di rilasciare la
relativa targa energetica. La certificazione
energetica sarà sicuramente
oggetto di verifica da parte di un attento e severo controllore: l’utente finale.
Quest’ultimo sarà impaziente di conoscere i valori di consumo energetico per
verificare la veridicità di quanto dichiarato nella certificazione.
Esperienze in Italia
Dal 2002 la provincia di Bolzano si è fatta promotrice della prima iniziativa di certificazione
energetica a livello nazionale.
La certificazione CasaClima rappresenta uno strumento di controllo ed assicurazione della
qualità energetica di un edificio individuando una suddivisione in classi di consumo energetico,
in relazione al fabbisogno di energia per il riscaldamento, calcolato sulla base della norma
UNIEN 832 e alla norma austriaca B81110-1.
Classi di consumo energetico secondo CasaClima
13
ANTISISMICA
Nel realizzare Climablock i nostri ingegneri hanno considerato come un punto favorevole per il
sistema le nuove norme tecniche per le costruzioni degli edifici in zona sismica.
Infatti nel mese di Marzo del 2003 è stata firmata dal presidente del Consiglio l’Ordinanza
P.C.M. 3274 che ha introdotto una nuova classificazione sismica dell’intero territorio nazionale
e ha profondamente modificato la normativa e il modo di progettare le strutture in zona
sismica. Successivamente l’Ordinanza 3274 è stata modificata e corretta fino ad arrivare
all’Ordinanza P.C.M. 3431 del 3 maggio 2005. Nel 2005 sono state anche approvate le
Norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14 settembre 2005) che sono poi state riviste e
aggiornate fino ad arrivare alle nuove Norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14 gennaio
2008) che diventeranno obbligatorie a partire da luglio 2009. Attualmente ci troviamo in un
periodo transitorio disciplinato dall’art. 20 della Legge n. 31 del 28 febbraio 2008 che
consente, fino al 30 giugno 2009, l’applicazione facoltativa delle nuove NTC di cui al DM 14
gennaio 2008, delle NTC approvate con il DM 14 settembre 2005, e dei decreti del Ministro dei
lavori pubblici 20 novembre 1987, 3 dicembre 1987, 11 marzo 1988, 4 maggio 1990, 9
gennaio 1996 e 16 gennaio 1996. La proroga al 30 giugno 2009 non può essere applicata alle
verifiche tecniche e alle nuove progettazioni degli interventi relativi agli edifici di interesse
strategico e alle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume
rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile. Lo stesso vale per gli edifici e le opere
infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un loro
eventuale collasso.
Si fa presente, inoltre, che le nuove NTC citano, tra i vari
riferimenti
tecnici
di
cui
ci
si
può
avvalere
nella
progettazione strutturale, anche gli Eurocodici. Questi ultimi
sono
pubblicati
dal
CEN
e
possono
essere
impiegati
applicando le precisazioni riportate nelle Appendici Nazionali
o, in mancanza di esse, nella forma internazionale EN.
Per quanto riguarda la classificazione sismica del territorio
nazionale, in allegato alle nuove NTC è stata fornita una
tabella con l’elenco dei parametri, tra cui l’accelerazione
orizzontale massima del terreno, che servono a definire la
pericolosità sismica di base sui punti di un reticolo di
riferimento e per diversi valori del periodo di ritorno. Come
si
può
vedere
dall’analisi
di
tali
dati
o
anche
più
14
semplicemente dalla classificazione sismica dei Comuni italiani fornita precedentemente in
allegato all’Ordinanza 3274, ormai tutta L’Italia, seppure con diversi livelli, è diventata zona
sismica (si veda anche il sito internet http://esse1.mi.ingv.it/ dell’Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia).
Climablock permette di realizzare edifici nel rispetto delle attuali normative antisismiche e per
tutti i livelli di pericolosità sismica.
Comportamento sistema Climablock
Con il sistema Climablock si realizzano strutture a
pareti portanti in calcestruzzo armato.
In presenza di solai considerabili infinitamente rigidi
nel proprio piano e opportunamente collegati alle
pareti portanti in c.a. con travi e cordoli che
assicurano
anche
un’azione
di
cerchiaggio
dell’impalcato,
la
struttura
assumerà
un
comportamento scatolare nei confronti delle forze
orizzontali che sollecitano l’edificio. L’azione sismica
verrà quindi assorbita principalmente dalle pareti
disposte nella direzione della stessa garantendo in
questo modo un’elevata resistenza e permettendo
quindi di realizzare strutture anche in zone con
elevata sismicità.
Requisiti previsti dalla Norma
Con riferimento alle nuove NTC (D.M. 14 gennaio 2008), si riportano i paragrafi relativi ai limiti
geometrici e di armatura delle pareti in calcestruzzo.
7.4.6.1.4 Pareti (limitazioni geometriche)
Lo spessore delle pareti deve essere non inferiore al valore massimo tra 150 mm, (200 mm nel
caso in cui nelle travi di collegamento siano da prevedersi, ai sensi del § 7.4.4.6, armature
inclinate), e 1/20 dell’altezza libera di interpiano.
Possono derogare da tale limite, su motivata indicazione del progettista, le strutture a
funzionamento scatolare ad un solo piano non destinate ad uso abitativo.
Devono essere evitate aperture distribuite irregolarmente, a meno che la loro presenza non
venga specificamente considerata nell’analisi, nel dimensionamento e nella disposizione delle
armature.
In assenza di analisi più accurate si può assumere che l’altezza delle zone critiche sia la
maggiore tra: la larghezza della parete e 1/6 della sua altezza.
15
7.4.6.2.4 Pareti (limitazioni di armatura)
Le armature, sia orizzontali che verticali, devono avere diametro non superiore ad 1/10 dello
spessore della parete, devono essere disposte su entrambe le facce della parete, ad un passo
non superiore a 30 cm, devono essere collegate con legature, in ragione di almeno nove
ogni metro quadrato.
Nella zona critica si individuano alle estremità della parete due zone confinate aventi per lati lo
spessore della parete e una lunghezza “confinata” lc pari al 20% della lunghezza in pianta l
della parete stessa e comunque non inferiore a 1,5 volte lo spessore della parete. In tale zona
il rapporto geometrico ρ dell’armatura totale verticale, riferito all’area confinata, deve essere
compreso entro i seguenti limiti:
1% ≤ ρ ≤ 4%
Nelle zone confinate l’armatura trasversale deve essere costituita da barre di diametro non
inferiore a 6 mm, disposti in modo da fermare una barra verticale ogni due con un passo non
superiore a 8 volte il diametro della barra o a 10 cm. Le barre non fissate devono trovarsi a
meno di 15 cm da una barra fissata.
Le armature inclinate che attraversano potenziali superfici di scorrimento devono essere
efficacemente ancorate al di sopra e al di sotto della superficie di scorrimento ed attraversare
tutte le sezioni della parete poste al di sopra di essa e distanti da essa meno della minore tra
½ altezza ed ½ larghezza della parete.
Nella rimanente parte della parete, in pianta ed in altezza, vanno seguite le regole delle
condizioni non sismiche, con un’armatura minima orizzontale e verticale pari allo 0,2%,
per controllare la fessurazione da taglio.
Le nuove NTC, inoltre, contemplano anche la possibilità di realizzare costruzioni in
calcestruzzo a bassa percentuale di armatura o non armato (vedi § 4.1.11) per le quali
non sono previste particolari limitazioni di armatura.
Il calcestruzzo a bassa percentuale di armatura è quello per il quale la percentuale di armatura
messa in opera è minore di quella minima necessaria per il calcestruzzo armato o la quantità
media in peso di acciaio per metro cubo di calcestruzzo è inferiore a 0,3 kN.
Sia il calcestruzzo a bassa percentuale di armatura, sia quello non armato possono essere
impiegati solo per elementi secondari o per strutture massicce o estese (come per esempio gli
edifici con struttura a pareti).
Una struttura a pareti è da considerarsi come struttura a pareti estese debolmente armate se,
nella direzione orizzontale d’interesse, essa ha un periodo fondamentale, calcolato nell’ipotesi
di assenza di rotazioni alla base, non superiore a TC, e comprende almeno due pareti con una
dimensione orizzontale non inferiore al minimo tra 4,0m ed i 2/3 della loro altezza, che nella
situazione sismica portano insieme almeno il 20% del carico gravitazionale (vedi § 7.4.3.1).
Per poter consultare e scaricare la normativa sismica nazionale ed essere aggiornati sulle
relative novità, vi consigliamo di consultare il sito internet:
http://www.rete.toscana.it/sett/pta/sismica/classificazione/index.htm
Vi invitiamo a contattare i nostri tecnici per approfondimenti legati a casi specifici.
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Armatura delle pareti Climablock
Le pareti in calcestruzzo armato realizzate con il
sistema Climablock, presenteranno un’armatura
costituita
da
barre
orizzontali
e
verticali
opportunamente dimensionate.
Data la geometria e la disposizione dei
distanziatori
in
polipropilene,
le
armature
orizzontali, che verranno appoggiate su di essi,
avranno un passo di 20 cm. Un modo pratico e
consigliato per la loro posa in opera, è quello di
posizionare
sull’elemento
superiore
dei
distanziatori, delle gabbie d’armatura costituite da
quattro tondini del diametro voluto collegate da
delle staffe che fungono da legature di
collegamento (le nuove NTC prescrivono di
collegare le armature sulle due facce con almeno
nove legature a metro quadrato).
Le armature verticali, invece, avranno il diametro e il passo voluto e verranno posizionate tra
le barre orizzontali.
Quindi, sulla base delle limitazioni imposte dal D.M. 14/01/08 e di quanto sopra scritto, le
armature nelle zone non confinate delle pareti potranno essere realizzate in uno dei due modi
riportati nel seguito:
Con armatura orizzontale formata da gabbie (4 barre legate da staffe)
Spessore
parete
Armatura
verticale
su ogni lato
Armatura
orizzontale
su ogni lato
Staffe delle gabbie
orizzontali
15 cm
1φ10/30
1φ8/20
1 st. φ6/55
20 cm
1φ10/30
1φ8/20
1 st. φ6/55
Con armatura orizzontale formata da barre sciolte
Spessore
parete
Armatura
verticale
su ogni lato
Armatura
orizzontale
su ogni lato
N° legature/mq
(ganci)
15 cm
1φ10/30
1φ8/20
9
20 cm
1φ10/30
1φ8/20
9
Le armature indicate nelle precedenti tabelle sono quelle minime che derivano dai vincoli di
normativa e devono essere opportunamente integrate negli angoli, nelle teste, intorno ai fori e
nelle eventuali zone critiche.
Tale armatura costituisce solo una proposta e deve comunque essere verificata e
confermata dal progettista delle strutture.
Se nella progettazione, invece, le pareti vengono considerate come delle strutture in
calcestruzzo a bassa percentuale di armatura o non armato, la normativa non impone
particolari limitazione di armatura.
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ACUSTICA
Il rumore era, sino a poco tempo fa, una delle fonti di inquinamento più sottovalutate e
meno controllate, solo da pochi anni è stato riconosciuto come grave minaccia per la salute e
per il benessere psico-fisico dell’uomo. Questa presa di coscienza ha portato il legislatore ad
elaborare delle leggi che regolamentano i livelli ammissibili di inquinamento da rumore.
Un edificio deve essere in grado di garantire che le attività svolte al suo interno soddisfino
l’esigenza prioritaria del benessere uditivo.
Il benessere uditivo è da intendersi come controllo dei suoni, dei rumori aerei e impattivi
che possono provenire sia dall’ambiente esterno che dagli spazi collegati.
Lo spazio abitativo deve essere caratterizzato da un livello sonoro i cui valori non superino i
limiti massimi consentiti, oltre i quali non può esistere il benessere.
Tutte le chiusure verticali ed orizzontali che delimitano un edificio devono garantire che le
condizioni ambientali interne rispetto a quelle esterne soddisfino:
•
l’isolamento acustico ai rumori aerei
•
l’isolamento acustico alla propagazione dei rumori impattivi
•
l’assorbimento acustico
Questo obiettivo è alla base della progettazione di Climablock, infatti lo si può raggiungere
attraverso una progettazione di pareti e solai attenta all’uso dei materiali e alla loro posa in
opera.
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Normativa acustica per l’edilizia
In Italia la legislazione di riferimento è la “legge quadro per l’inquinamento acustico”
447/1995 e il DPCM del 5 Dicembre 1997 “Determinazione dei requisiti acustici
passivi degli edifici” che introduce i valori (indice di valutazione) da garantire e da verificare
con prove in opera seguendo le metodiche descritte da normative armonizzate UNI EN ISO 717
parte 1 e 2. In particolare il DPCM del 5 dicembre classifica gli edifici in base alla loro
destinazione d’uso e definisce i livelli prestazionali (di seguito si riporta la tabella con i
valori di riferimento).
Confrontando questi valori con quelli riferiti alle pareti realizzate con Climablock, si desume che
i valori di abbattimento acustico ottenuti con Climablock risultano superiori rispetto a quelli
fissati dalla Normativa.
Classificazione degli ambienti
abitativi
Requisiti acustici passivi degli edifici
Potere fonoisolante
apparente
Isolamento acustico
standardizzato di parete
R'w
D2m,nT,w
Categoria A: edifici adibiti a
residenza e assimilabili;
50 dB
40 dB
Categoria B: edifici adibiti ad
uffici e assimilabili;
50 dB
42 dB
50 dB
40 dB
55 dB
45 dB
50 dB
48 dB
50 dB
42 dB
50 dB
42 dB
Categoria C: edifici adibiti a
alberghi, pensioni, ed attività
assimilabili;
Categoria D: edifici adibiti ad
ospedali, cliniche, case di cura e
assimilabili;
Categoria E: edifici adibiti ad
attività scolastiche a tutti i livelli e
assimilabili;
Categoria F: edifici adibiti ad
attività ricreative o di culto o
assimilabili;
Categoria G: edifici adibiti ad
attività commerciali o assimilabili;
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Requisiti acustici passivi parete Climablock
Composizione della parete Climablock
Blocco Climablock
6 + 15 + 6
+1,25 cm cartongesso da
ambo le parti
Potere fonoisolante
apparente
Isolamento acustico
standardizzato di
parete
52,3 dB
Spessore
cls=15 cm
Blocco Climablock
6 + 15 + 6
+1,25 cm cartongesso interno
e rasatura esterna 3 mm
Blocco Climablock
6 + 20 + 6
+1,25 cm cartongesso da
ambo le parti
45,1 dB
54,6 dB
Spessore
cls=20 cm
Blocco Climablock
6 + 20 + 6
+1,25 cm cartongesso interno
e rasatura esterna 3 mm
45,3 dB
Definizione parametri acustici
Il potere fonoisolante apparente (R’) caratterizza la capacità di una partizione realizzata in
opera , divisoria tra due differenti ambienti, di abbattere i rumori aerei. Apparente perché
tiene conto della capacità di isolare della parete da tutti i suoni, anche quelli che si trasmettono
lateralmente, cioè attraverso percorsi alternativi.
L’isolamento acustico standardizzato di facciata (D2m,n,T,w) caratterizza la capacità di una
facciata di abbattere i rumori aerei provenienti dall’esterno.
Questo valore tiene conto dei singoli indici di potere fonoisolante dei componenti della facciata,
quali aperture serramenti e muratura. Nel caso specifico il valore di 45 dB è stato ottenuto,
tenendo conto di una superficie di finestre pari al 18% della superficie della parete e per
serramenti costituiti da telai in legno con superfici vetrate 6+16+4 (vetrocamera), dalle medie
caratteristiche fonoisolanti ( R’w = 39 db).
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Prestazioni del sistema Climablock
Pareti divisorie
Il sistema Climablock è in grado di garantire i livelli prestazionali richiesti dalla Norma DPCM
del 5 dicembre 1997. In particolare nel caso di una parete divisoria tra unità immobiliari,
laddove si preveda un rivestimento in cartongesso dello spessore di 1,25 cm su ambedue i lati,
il sistema è in grado di garantire un R’w (Potere fonoisolante apparente) pari a 52,3 dB,
rientrando quindi nei parametri richiesti.
Pareti esterne
Analoghe prestazioni sono garantite dalle pareti esterne di tamponamento. In questo secondo
caso, laddove si preveda l’utilizzo di una lastra di cartongesso interna (spessore 1,25 cm) e
dal lato esterno una doppia rasatura con rete in fibra di vetro tessile e rivestimento acrilico
antialga, il sistema è in grado di garantire un valore D2m,nT,w (Isolamento acustico
standardizzato di facciata ottenuto considerando una superficie media degli infissi) pari a
45,1 dB.
Ricordiamo che il valore minimo di legge previsto è di 40 dB per gli edifici residenziali.
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Il sistema climablock con spessori maggiori della parete in C.A., può fornire un risultato di
isolamento acustico con valori di gran lunga superiori alla richiesta della normativa.
Oltre allo spessore 15 cm di C.A. del sistema Climablock utilizzato per il calcolo, ricordiamo
che sono disponibili elementi per un setto di 20 cm (come nell’esempio in immagine).
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Elemento lineare
Elemento angolare esterno
Elemento angolare interno
Elemento angolare da 0° a 90°
Spondina per solaio
Elementi curvi
Alzatine – Variatori di altezza
Elemento a “T”
Tappo di chiusura
Listofix
Staffix
Controtelaio
NOTE
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