Io scout - Aracne editrice

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A
Cristiano Zamprioli
Io scout
La mia esperienza nello scoutismo
Prefazione di
Antonio Lo Iacono
Copyright © MMXVI
Aracne editrice int.le S.r.l.
www.aracneeditrice.it
[email protected]
via Quarto Negroni, 
 Ariccia (RM)
() 
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I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,
di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
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I edizione: febbraio 
Cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore
di quanto non l’avete trovato
Robert B P
Scoutismo per ragazzi
Mentre vivete la vostra vita terrena,
cercate di fare qualche cosa di buono che possa rimanere dopo di voi.
E ricordate che essere buoni
è qualche cosa, ma che fare il bene è molto di più
Robert B P
Indice

Prefazione
di Antonio Lo Iacono

Premessa

Capitolo I
Lo scoutismo è volontariato

Capitolo II
La storia dello scoutismo e la sua associazione

Capitolo III
Le mia vita da boy–scout

Capitolo IV
Il ruolo del Capo scout come educatore

Capitolo V
Le dinamiche di gruppo all’interno del gruppo scout

Capitolo VI
La psicologia e la pedagogia scout

Capitolo VII
Riflessioni conclusive

Glossario

Bibliografia

Prefazione
A L I∗
Più di cento anni fa nasceva il movimento degli scout, fondato
dal generale inglese Baden Powell; quindi si diffonde rapidamente per tutto il mondo. L’impostazione militare si unisce
alla pedagogia in un’ottica di auto educazione puntualizzandosi
soprattutto su questi target:
a)
b)
c)
d)
formazione del carattere;
abilità manuale e autonomia;
salute ed efficienza psicofisica a contatto con la natura;
servizio verso il prossimo.
Questi scout “esplorano” letteralmente il territorio, esplorando nel contempo se stessi, le proprie scoperte, le proprie
emozioni, le proprie modalità relazionali, i propri limiti, la
propria disponibilità a mettersi in gioco durante le situazioni
difficili e nell’aiuto interpersonale. In realtà una scuola di vita
importantissima, soprattutto in soggetti in età evolutiva, anche
perché gli appartenenti a questo movimento sono tutti volontari quindi portatori di una motivazione intrinseca riguardo
i propri progetti e le proprie azioni. Inoltre, come ribadisce
l’autore di questo libro, la condivisione del fare le cose insieme, del viaggiare insieme, costruisce nel giovane, quel valore
sociale determinante nella nostra società che si chiama cooperazione, importante soprattutto in questo periodo sempre più
complesso e contradditorio:
∗
Presidente della Società Italiana di Psicologia e Presidente dell’Istituto di
Psicoterapia “PsicoUmanitas”.


Prefazione
Ogni posto dove ho avuto l’opportunità di mettermi alla prova, mi
regalava un po’ di sicurezza in più e mi trasmetteva tutto il suo
fascino e la sua bellezza, riempiendomi di soddisfazione, perché
affrontavo il viaggio con molta passione, spirito religioso, umano, di
fratellanza e di condivisione con i miei coetanei.
L’incontro con la natura è un altro punto nodale che aiuta
ad entrare in contatto con una realtà immediata, con i tempi
scanditi dai mutamenti che si avvicendano nel tempo della
giornata, fatta di luce ed ombre, di passaggi obbligati, di fatica e
di riposo, da rumori e silenzio, in un’orchestrazione che muove
e commuove l’anima dei partecipanti. Così Cristiano Zamprioli
descrive questa esperienza:
Attraversando monti e valli, accompagnati dalle bellezze del paesaggio intorno, insieme ai miei compagni Rover mi sentivo un ragazzo
libero, perché in quel momento il paesaggio è mio e sono io che lo
contemplo, sono libero di fermarmi e di piantare la tenda quando
e dove voglio. Non c’è cosa più bella di prepararsi il pasto su un
piccolo fuoco di alla fine di una giornata intensa, dopo un lungo
cammino, stanco e distrutto dalla fatica di aver portato sulle spalle
uno zaino ed una parte della tenda. La sera si mangiava in mezzo
al bosco, godendo del silenzio della natura ed alla fine un sonno
all’aria aperta sotto la tenda, con la voce della notte, la compagnia
degli uccelli, il rumore degli alberi, del vento e di tutto quello che
c’è intorno, mi fa sentire la fraternità della natura.
Un’altra preziosità di questo testo è quello di aver precisato il valore pedagogico e psicologico del fare gruppo nello
scoutismo, cioè costruire un’identità gruppale oltre che individuale. Gruppo costruito indoor e outdoor per verificare le
potenzialità della persona nella relazione con se stessa in un
contesto protetto e interpersonale, ma anche fuori, a contatto
con l’ambiente variegato della natura. Qui, anche a me. sembra
doveroso, come ha fatto puntualmente Cristiano, citare alcuni
autori studiosi delle dinamiche di gruppo, cioè uno studio sui
ruoli, le norme di gruppo, la comunicazione, la leadership.
Cominciando da Sigmund Freud con Psicologia delle masse ed
analisi dell’Io passando a Elton Mayo con il famoso effetto Haw-
Prefazione

thorne, da Kurt Lewin con la teoria di campo, tenendo presente
Wilfred Bion con gli assunti di base, non trascurando di citare
due monumenti della pedagogia e della Psicologia come Jean
Piaget e Maria Montessori.
Il libro di Cristiano è scritto con una spontaneità e una semplicità che segue e accompagna il carattere dell’autore, che
conosco ormai da diversi anni, rispettoso e generoso, pronto e
disponibile in tutte le circostanze, curioso e ricercatore, come
la filosofia dell’esploratore scout gli ha insegnato, sapendolo
integrare con gli studi e la pratica di psicologia e di psicoterapia
che l’hanno aiutato ancora di più ad approfondire quel processo
di individuazione che aiuta ad avvicinare l’Io al Sé, così caro a
Carl Jung e alla psicologia analitica.
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