TEATRO KISMET OPERA STAGIONE 2011/2012 IL NOSTRO TEMPO

TEATRO KISMET OPERA
STAGIONE 2011/2012
IL NOSTRO TEMPO
da venerdì 7 a domenica 9 ottobre
Qualibò
Festival Visioni di (p)arte
sabato 22 e domenica 23 ottobre h 21.00
Ricci/ Forte
Macadamia Nut Brittle
regia Stefano Ricci
con Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Andrea Pizzalis, Fabio Gomiero
Una lunga ed estenuante veglia notturna nel ventre molle di una quotidianità fatta di
perdite, fallimenti e rinunce, nella quale accendere imprevedibili lampi di sazietà. È il
gioco dell’identità perennemente in divenire, che fa caparbiamente aggrappare tre
adolescenti senza età al paracadute di un’infanzia che precipita verso la necessità
della crescita, verso gli schemi imposti dall’ordine sociale, il cuore pulsante di
Macadamia Nut Brittle.
Dall’incontro tra l’immaginario di Dennis Cooper, uno degli scrittori più affascinanti e
controversi del panorama letterario statunitense contemporaneo, e ricci/forte, al
secolo Stefano Ricci e Gianni Forte, definiti i due enfant prodige della nuova scena
drammaturgica italiana e invitati a presentare le loro performance e i loro allestimenti
su prestigiosi palcoscenici internazionali (Francia, Inghilterra, Germania, Slovenia,
Croatia, Romania), nasce uno spettacolo che è giù diventato un cult, dopo il successo
di critica e di pubblico della presentazione nel 2009 del primo studio al Festival
Garofano Verde di Roma.
sabato 29 e domenica 30 ottobre h 21.00
Teatro Kismet OperA/Princigalli Produzioni
In search of Simurgh
con Teresa Ludovico e i Radiodervish
In search of Simurgh è una suite orientale in cui le canzoni e le musiche dei
Radiodervish si intrecciano alle parole di Teresa Ludovico.
Lo spettacolo ispirato ad un classico della letteratura Sufi, Il Verbo degli uccelli
(Mantiq at-Tayr), scritto nel XII secolo dal mistico persiano Farid ad din Attar, una
ricca e raffinata esposizione di delicata poesia e di profonda sapienza mistica e
filosofica paragonabile solo, nella cultura occidentale, alla Divina Commedia di Dante.
domenica 6 novembre h 17.00 e h 21.00
Sud Costa Occidentale
Gli alti e bassi di Biancaneve
di Emma Dante con Italia Carroccio, Davide Celona, Daniela Macaluso
C’è l’alto che si fa basso e il basso che si fa alto nel mondo di Biancaneve. Al contrario
di Alice nel paese delle meraviglie che cresce e rimpicciolisce continuamente,
Biancaneve vede alzarsi ed abbassarsi il mondo intorno a lei circondato da creature
buone e cattive che l’aiutano a diventare grande. Biancaneve fa esperienza, nello
stesso tempo, della vigilia e dell’indomani, del più e del meno, del troppo e del non
abbastanza, della causa e dell’effetto. Viene punita dalla matrigna prima di essere
colpevole, ancora bambina inconsapevole viene accusata di vanità e fuggendo nel
bosco scopre nella statura dei nani e nelle sproporzioni delle cose i veri valori della
vita. I nani le insegnano ad abbassare lo sguardo e ad essere umile mentre la regina
madre le insinua nell’anima il pericolo di uno sguardo diritto verso l’esaltazione del
proprio io. C’è uno specchio che riflette tutto, sogni e paure, azioni malvagie e fughe
verso la libertà.
venerdì 11 novembre h 20.30 Sala Prove IPM “N.Fornelli
Cante e Schiante
Performance in lettura tratta da “A Sciaveca” di Mimmo Borrelli
con Mimmo Borrelli musiche in scena Antonio della Ragione
’A Sciaveca” è ampiamente ispirato a una miriade di storie, fatti di cronaca e
personaggi non puramente casuali e ad un mondo, quello di Torregaveta e dei Campi
Flegrei, in cui da sempre ambiento tutte le mie storie. Un luogo della memoria vivo e
che si disperde giorno dopo giorno, al quale, come un granchio avvinghiato al proprio
scoglio, mi aggrappo bavoso di continuo, cercando di non farlo trascinare dalla
corrente della morte, confondendone tra le chele della penna spesso invenzioni e
verità, suggestioni e orrori, infanzia ed epifania, in una continua rivelazione incerta
sull’orlo dell’esistenza di un sud sempre più alla deriva.
sabato 12 e domenica 13 novembre h 21.00
Marina Commedia società teatrale
Malacrescita
di e con Mimmo Borrelli
La storia è quella di tale Maria Sibilla Ascione: ignara e innocente bambina, nel nome
già destinata ad una condizione di metà Vergine innocente, metà Maga, strega
furente; poiché segnata nelle mani, dove in particolare nel palmo di quella sinistra, la
mano del cuore, le linee di forza della vita, della morte e della prosperità, si uniscono
a formare una M che la legittima (secondo le credenze pagano-contadine) ad avere un
rapporto taumaturgico spirituale con i Morti e dunque praticare riti di guarigione da
malocchio, fatture ecc…
Costei è figlia di un noto camorrista del casertano, le cui origini materne (i nonni
contadini e fattucchiari, maghi) la riportano a Cuma, nei pressi di Torregaveta… lì
dove secondo la leggenda e le testimonianze di Virgilio, risiedeva la dimora della
famosa veggente.
sabato 19 e domenica 20 novembre h 21.00
Fibre Parallele
Duramadre
di Riccardo Spagnulo
con
Mino Decataldo, Licia Lanera, Marialuisa Longo, Simone Scibilia, Riccardo
Spagnolo voce narrante Rossana Marangelli regia, spazio, scene Licia Lanera
C’era una madre, la grande madre. Una grande madre con il ventre stanco e duro.
Una madre che covava tre uova. Una madre che aspettava tre figli.
Una madre che era rimasta sola. Una madre che era arbitro, sarta e carceriera.
Una madre potente e inferma insieme. Duramadre è una favola che fa paura, è aridità
e gelo è una favola che sembra raccontare di un futuro senza futuro.
Del locale che si mischia all'assoluto, della storia di un uomo che parla di tutti gli
uomini, dell'archetipo che è mio quanto tuo, del dolore, che è mio quanto tuo, della
solitudine che è mia quanto tua, della distruzione che è in Italia, in Giappone, a casa
mia, in Africa, sulle barche dei profughi, nei soldi che non ci sono nelle mie tasche, nei
crolli della borsa, nei crolli delle torri, nei terremoti, nei disastri, nelle periferie, nei
tumori, nelle metropoli, nelle piccole catastrofi che accompagnano le grandi catastrofi.
sabato 3 e domenica 4 dicembre h 21.00
Cantieri teatrali Koreja
Iancu
di Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno con Fabrizio Saccomanno regia Salvatore
Tramacere
Questo è il racconto di una giornata.
Una domenica dell’agosto del 1976 in cui la grande Storia, quella con la S maiuscola,
invade la vita e le strade di un paese del Salento. Un famoso bandito, fuggito dal
carcere di Lecce due giorni prima, è stato riconosciuto mentre si nasconde nelle
campagne del paese. Inizia così una tragicomica caccia all'uomo che coinvolge un po’
tutti, bambini compresi. Ma questo non è solo il racconto di una giornata. E’ il
racconto di un’infanzia e degli inganni e le illusioni che la circondano. Ed è soprattutto
il racconto di un’epoca.
Attraverso gli occhi di un bambino di otto anni viene ricostruito il mosaico del ricordo:
uno strano e deformato affresco di quegli anni nel profondo Sud.
sabato 10 e domenica 11 dicembre h 21.00
Babilonia teatri
The End
di Valeria Raimondi e Enrico Castellani con Valeria Raimondi
e con Enrico Castellani, Ettore Castellani, Ilaria Dalle Donne e Luca Scotton
Oggi la morte non esiste. Non se ne parla. Non la si affronta, né la si nomina. È un
tabù.
La morte viene occultata, nascosta. La consideriamo come qualcosa che non fa parte
della vita.
La religione cattolica ha le sue responsabilità, ma il nostro modello e stile di vita sposa
perfettamente la volontà di rimuovere la questione. Nel momento in cui ci troviamo a
diretto contatto con la morte tornano a galla in modo dirompente le nostre paure. Il
buon senso o senso comune non servono più a nulla. Non basta sapere che la vita ha
un ciclo, che i propri genitori invecchiano, che ammalarsi è possibile. Non basta
neanche la visione consolatoria che la religione ci offre. La morte rimane tale. Uno
spettro scuro di cui abbiamo infinitamente paura. In modo estremamente tragico. In
modo estremamente comico.
sabato 17 e domenica 18 dicembre h 21.00
Teatro Minimo
Sequestro all’italiana
di Michele Santeramo regia Michele Sinisi con Vittorio Continelli e Michele Sinisi
Sequestro all’Italiana è la storia di un fallimento: volevamo lavorare sul “candore” e
siamo arrivati a mettere in scena il suo opposto.
Pur partendo da un fatto realmente accaduto, non tentiamo una descrizione
dell’attualità, che è troppo veloce perché uno spettacolo teatrale possa starle dietro. Il
tentativo è di mettere in scena i tipi umani da cui scaturisce questa attualità, sempre
diversa nei suoi esiti, ma determinata da vizi antichi.
sabato 7 e domenica 8 gennaio h 21.00
La Bottega degli Apocrifi
Else – andante cantabile con brio
liberamente ispirato a “La signorina Else” di Arthur Schnitzler ideazione Cosimo
Severo, Stefania Marrone regia Cosimo Severo con Livia Gionfrida
Una giovane donna con una musica in testa.
Si chiama Else. Una lettera della madre in mano. Ogni parola incatenata su quel foglio
risuona cento e cento volte, in cento e cento lingue, e i suoni diventano sensi. Un
problema di famiglia, economico. Un piccolo problema di 30.000 fiorini con la piccola
richiesta che sia lei, Else, a chiederli ad un amico di famiglia che non dirà di no. Non
dice di no, infatti, non esita, ma anche lui ha una piccola richiesta: vederla nuda per
quindici minuti.
Tutto il testo di Schnitzler è la reazione di Else a quella richiesta, vissuta prima come
premonizione di catastrofe familiare, quando la lettera non è ancora arrivata, e poi
come sfida.
domenica 15 gennaio h 21.00
Teatro Quirino/Teatro Stabile di Calabria
Cerimonia
regia e drammaturgia Lorenzo Gleijeses con Lorenzo Gleijeses e Manolo Muoio
e con la partecipazione di Anna Redi
Cerimonia è uno studio, un work-in-progress, la scintilla che ha messo in moto il
lavoro è stata Cerimonia per un negro assassinato, testo dello scrittore spagnolo
contemporaneo Fernando Arrabal.
Di esso non è rimasta, alla fine, una sola riga, ma soltanto l’idea centrale: tre persone
rinchiuse in una casa, in fuga dalla realtà esterna, giocano a fare teatro, provano ad
essere attori.
La loro ricerca li spinge verso un mondo popolato da immagini evanescenti, un loro
mondo immaginifico, un universo autarchico: un rifugio, una giostra, una girandola
impazzita di scritti, icone, autori, immagini, personaggi…
Una ricerca d’identità attraverso il teatro, che diventa perdita d’identità.
Una forma di autismo li intrappola in una quarta parete che li separa inesorabilmente
dal fuori, in un’eterna stanza dei giochi.
sabato 28 e domenica 29 gennaio h 21.00
Teatro Pubblico Pugliese/Teatro Kismet OperA
DAB_Danza a Bari/Cantiere Puglia
Tra gli ospiti Mauro De Candia/ Pneuma Dance Theatre, Anna Maria De Filippi/Elektra
Ballet, Mimmo Iannone e Orazio Caiti/Altra Danza, Antonio Carallo
sabato 4 e domenica 5 febbraio h 21.00
Teatro Kismet OperA
Cara Medea e Piccola Antigone
atti unici di Antonio Tarantino con Teresa Ludovico e Vito Carbonara regia Teresa
Ludovico
Antonio Tarantino , con “Cara Medea” e” Piccola Antigone” , riporta i miti nella nostra
storia recente , nei sobborghi
di città degradate o distrutte dalla guerra .
Il
risultato è un viaggio in quella modernità che ci abita, ci lacera e ci pone tante
domande, una per tutte: l’altro. Le protagoniste di queste storie vomitano parole
feroci e banali per sfuggire , spesso, al dolore di un vivere quotidiano che le stringe in
una morsa inesorabile e le paralizza .
In “Cara Medea”, la protagonista è un’ex deportata ,rinchiusa in un lager dopo aver
ucciso i figli, che percorre un’Europa post bellica per raggiungere il suo Giasone a
Pola.
“Piccola Antigone” è la storia di una prostituta che incontra un cliente che si svelerà
essere poi Edipo, suo padre.
giovedì 9 e venerdì 10 febbraio h 20.30
Sala Prove IPM “N.Fornelli
Lupus Agnus
primo studio
con i giovani dell’Istituto ideazione e regia Lello Tedeschi
Lupus et agnus è il tema del percorso laboratoriale con i giovani dell’Istituto. Ma non
la fiaba, piuttosto le immagini. Le icone. Lupus il carnefice e agnus la vittima. Anzi,
togliamo la congiunzione. Lupus agnus. Carnefice vittima.
sabato 11 e domenica 12 febbraio h 21.00
Teatro Pubblico Pugliese/Teatro Kismet OperA
DAB_Danza a Bari/Nuove generazioni
Un interessante gruppo artisti innovatori della scena contemporanea nazionale
insieme alle giovanissime leve coreografiche italiane, come:
Michele Di Stefano/MK; Fattoria Vittadini – Progetto “RIC.CI. – Reconstruction Italian
Contemporary Choreography/Anni ’80-‘90”
Il meglio della “Vetrina della Giovane Danza d’Autore” del Network ANTICORPI XL
sabato 18 e domenica 19 febbraio h 21.00
Teatro Kismet OperA
Il malato immaginario ovvero le Molière imaginaire
riscrittura e regia di Teresa Ludovico con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Cristina
Mileti, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Andrea Fazzari e Daniele Lasorsa musiche
Nino Rota
Tra fedeltà al testo originale, invenzioni registiche, ironia e sarcasmo, lo spettacolo
sposta l’ambientazione dalla Francia del ‘600 a una casa del Sud Italia, in un bianco e
nero da pellicola neorealista, disegnando un Argante (il protagonista, qui interpretato
da Augusto Masiello) che “ha molto in comune con lo stesso Molière” spiega la regista.
“Molière e Argante hanno un punto in comune: l’immaginazione. Entrambi possono
vivere solo a condizione di immaginare. Argante ha bisogno di immaginare la malattia
per sfuggire alla vita, sollevandosi da una quotidianità che pullula intorno. E’ vittima e
carnefice di sé, del suo male di vivere, dei medici e così sacrifica il bene di sua figlia al
suo interesse. Non è un brav’uomo. Si occupa di sé, esclusivamente della sua
malattia, lo fa per non vivere e in questa sua distorsione si presenta come
personaggio molto attuale” specifica la Ludovico
sabato 25 e domenica 26 febbraio
Compagnia Sud Costa Occidentale
Trilogia degli occhiali
(Acquasanta / Il Castello della Zisa / Ballerini)
In collaborazione con l’associazione “Un desiderio in comune”
testo e regia di Emma Dante con Carmine Maringola, Claudia Benassi, Stéphanie
Taillandier, Onofrio Zummo, Manuela Lo Sicco, Sabino Civilleri
La trilogia è composta di tre spettacoli autonomi ma indissolubilmente legati da temi
di marginalità: povertà, vecchiaia e malattia. Tutti i personaggi della trilogia inforcano
gli occhiali. Sono mezzi cecati. Malinconici e alienati.
Acquasanta: Un uomo si ancora sul palcoscenico, a prua di una nave immaginaria.
Sta. Esperto nel manovrare gli ingranaggi che muovono la simulazione della nave, ‘o
Spicchiato si salva dalla finta burrasca che mette in scena per rievocare i ricordi della
sua vita di mozzo. È imbarcato dall’età di 15 anni e da allora non scende dalla nave.
Non crede alla terraferma, per lui è ‘n’illusione. Sopra la sua testa pende il tempo del
ricordo: una trentina di
contaminati ticchettìano inesorabili. Poi suonano e tutto tace.
Il castello della Zisa: Nicola ha gli occhi aperti ma non vede. Vive in un istituto
assistito da due donne. La giovane e quella più
anziana, tra una preghiera e l’altra lo puliscono, lo sfamano, lo rimproverano e lo
stimolano con alcuni giocattoli, lanciandogli palle, palline e hula hoop. In uno stato
catatonico, Nicola sta seduto su una piccola sedia, da quando, bambino, fu strappato
alla zia nel quartiere popolare della Zisa dove viveva davanti a un
favoloso castello... in quel castello è rinchiusa la sua infanzia, la sua spensieratezza…
dalla mattina alla sera davanti alla finestra se ne stava a contare i diavoli appollaiati
sul tetto e a difendere il castello che di notte
diventava d’argento cu tutti ‘i stedduzzi che ci facevano da coroncina. Ma un giorno,
Nicola, guardiano del castello con la maschera di drago e i guanti di artigli, viene
spodestato. Allora s’incanta, per sempre.
Ballerini: in una stanza, una vecchia donna è china su un baule aperto. Si alza con in
mano una spina elettrica e una presa; non appena le collega sopra la sua testa si
accende il firmamento. Da un altro baule appare un uomo vecchio che la guarda e le
sorride amoroso. Lui si avvicina a lei. Lei l’aiuta a indossare la giacca di un abito da
cerimonia che prende dal baule. Ballano. Lui con la testa poggiata sulla spalla di lei.
Lei aggrappata alla giacca di lui. Si baciano. Lui la tocca. Lei si fa toccare. Lui le
strofina la coscia con una gamba. Lei gli tiene la gamba per non fargli perdere
l’equilibrio. Lui si sbottona la giacca e poi la patta dei pantaloni. La stringe a sé. Ha un
orgasmo.
venerdì 2 e sabato 3 marzo h 21.00 Piccinni al Kismet
domenica 4 marzo h 21.00 stagione Kismet
Teatro del Carretto
Amleto
Adattamento e regia Maria Grazia Cipriano con Alex Sassatelli, Elsa Bossi,
Giacomo Vezzani,Nicolò Belliti,
Bertolai
Giacomo Pecchia,Carlo Gambaro, Andrea Jonathan
“Proveremo a leggere il testo nella prospettiva del protagonista, con le altre figure,
fantasmatiche o reali, filtrate dalla sua sensibilità o dalla sua immaginazione:
proiettando il dramma come in un sogno… in una riscrittura che attraverso
spostamenti, cesure e montaggi caratterizzi una struttura che pur dal taglio quasi
cinematografico, metta in evidenza o infranga ogni convenzione teatrale, sempre
sovrapponendo moto tragico a moto comico e che lasci l’interpretazione psicanalitica
come quella politica visibili in trasparenza, per mettere in luce il dramma dell’uomo
oppresso da pensieri sul senso dell’esistenza: solo con i fantasmi, il dubbio, l’essere o
non essere…”
giovedì 8 e venerdì 9 marzo h 21.00
Diaghilev teatro
Lenòr
Un concerto teatrale di Enza Piccolo
con Nunzia Antonino e le Faraualla regia Carlo Bruni
Introdotti da un racconto di Enza Piccolo e guidati dalle voci di tanti illustri ammiratori
(da Enzo Striano a Dacia Maraini, da Susan Sontag a Maria Antonietta Macciocchi),
abbiamo incontrato Eleonora de Fonseca Pimentel.
Portoghese d’origine, napoletana d’adozione, Eleonora fu poetessa, scrittrice e una
delle prime donne giornaliste in Europa. Protagonista nei moti partenopei del 1799 e
di quell’effimera repubblica meridionale, condusse un’esistenza esemplare,
appassionata e faticosa, che ci parla ancora oggi, con grande forza, di libertà e
giustizia, di amore e dignità.
Eleonora combatté sino al patibolo la volgarità e l’inganno, l’ignoranza e la barbarie.
Abbiamo scelto la forma del concerto teatrale per rievocarne la storia in modo più
diretto e chiaro.
sabato 10 e domenica 11 marzo h 21.00
DAB_Danza a Bari/Nuove generazioni
Un interessante gruppo artisti innovatori della scena contemporanea nazionale
insieme alle giovanissime leve coreografiche italiane, come:
Michele Di Stefano/MK
Fattoria Vittadini – Progetto “RIC.CI. – Reconstruction Italian Contemporary
Choreography/Anni ’80-‘90”
Il meglio della “Vetrina della Giovane Danza d’Autore” del Network ANTICORPI XL
giovedì 15 marzo h 21.00 Stagione Kismet
venerdì 16, sabato marzo 17 Piccinni al Kismet
domenica 18 marzo h 21.00 Stagione Kismet
Teatro Kismet OperA
Il paradosso del poliziotto e Tex Willer
di Gianrico Carofiglio regia Teresa Ludovico con Augusto Masiello, Michele Cipriani e
Giulio De Leo
Il dittico nasce dall’incontro fra la scrittura del magistrato autore Gianrico Carofiglio e
la regia delicata e poetica di Teresa Ludovico. Due forme diverse d’arte si approcciano
insieme alla scena per dar vita ad uno spettacolo che racchiude in sé due momenti: il
primo intitolato “Il paradosso del poliziotto” e il secondo “Tex Willer”, un’intervista
“impossibile” – come l’ha denominata lo stesso autore – al mitico personaggio dei
fumetti generato dalla matita di Bonelli e Galleppini.
da martedì 20 marzo a domenica 25 marzo h 21.00
DAB_ Danza a Bari/Oltreconfine
L’ormai abituale incursione tra le produzioni più interessanti ed innovative della scena
contemporanea europea esplorerà nuovi percorsi: a breve il programma completo.
sabato 31 marzo e domenica 1° aprile h 21.00
Teatro Kismet OperA/IPM “N.Fornelli”
Di questo sogno che chiamiamo vita
di Lello Tedeschi con Ignazio Di Mastropasqua
In scena un attore solo, ex ospite dell'IPM "N.Fornelli", per un personaggio che si
ritrova all'improvviso a ripensare la propria vita. E tra realtà e finzione, che si fondono
fino a rendersi indistinguibili, prova ironicamente a rintracciarne brandelli per
coglierne un senso al di là delle apparenze. Per accorgersi che è molto di più di quel
che sembra. Che le sconfitte bruciano, ma arrendersi proprio no. Che il futuro attende
ma non ammette rimpianti né facili consolazioni. Solo bisogna volerlo, desiderarlo con
tutte le proprie forze. Come un sogno.
giovedì 5 aprile h 21.00
Università degli Studi di Bari/Alliance francaise/Teatro Kismet OperA
Progetto Face à Face_ Tradurre per la scena
venerdì 13 e sabato 14 aprile h 21.00 Piccinni al Kismet
domenica 15 aprile h 21.00 stagione Kismet
Teatro delle Albe
Rumore di acque
di Marco Martinelli
ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari regia Marco Martinelli
in scena Alessandro Renda
Il primo racconto di traversata che ho ascoltato a Mazara, nella sede della San Vito
Onlus, è stato quello di una minuta, coraggiosa donna tunisina: timida, col suo italiano
spezzettato tra i denti, faceva fatica ad alzare gli occhi.
Ho cambiato il suo nome in Jasmine, ho trasfigurato la sua storia mantenendone gli
aspetti essenziali. E’ la prima che ho ascoltato ed è anche l’unica storia, tra quelle
evocate dal generale, che riguarda non un annegato o uno scomparso, una morte, ma
una vita che si salva. Si salva davvero? Nelle grinfie del vecchio italiano che, dice lui,
“è sempre piaciuto”? Alla fine quando le ho chiesto se l’avrebbe rifatto quel viaggio, mi
ha risposto decisa di no.
Che se ne sarebbe rimasta a Tunisi.
sabato 21 e domenica 22 aprile h 21.00
Aretè ensemble
Una scimmia all’Accademia
di Franz Kafka diretto da Jean Paul Denizon con Saba Salvemini
Buffa questa scimmia che invitata all'Accademia racconta come negli ultimi cinque
anni sia diventato un perfetto cittadino europeo.
Buffa? Dopo essersi divertito della storia di un altro, neanche umano, aver riso della
futilità, assurdità, della vanità stupida di una scimmia, comprendiamo all'improvviso
che si tratta di un nostro fratello... di noi stessi.
sabato 28 e domenica 29 aprile h 21.00
Vico Quarto Mazzini
DISS(è)NTEN
di Gabriele Paolocà diretto e interpretato da Michele Altamura, Riccardo Lanzarone,
Gabriele Paolocà
Tre cessi. Tre loculi accessoriati. Un luogo oscuro, un "non luogo" che potrebbe essere
dovunque: da un autogrill ai sotterranei di Montecitorio. Un luogo ideale per parole
che non possono avere spazio altrove, perchè troppo esplicite, fatalmente vere. Due
uomini fuoriescono dal buio e, ciascuno nella sua cella, comiciano le regolari
procedure che regolano quel particolare habitat: guanti di lattice e perlustrazione del
cesso.
Il riconoscimento è volutamente negato agli occhi perché vietato. Parole e respiri
unico mezzo di comunicazione.
Ma questa volta i due non sono soli. I loro dialoghi questa volta non si fermano dentro
a quelle mura, i loro volti non restano celati dietro a quelle porte. Parole e immagini si
ribellano a quella segretezza imposta e decidono di rivelarsi: quelle porte diventano
trasparenti e quelle mura non soffocano più il suono.
sabato 28 e domenica 29 aprile h 22.30
Reggimento Carri
Le braci. Primo movimento
da un’ idea di Roberto Corradino con Roberto Corradino, Filippo Paolasini
Se quel poco che ancora ci resiste è già sotto gli occhi di tutti, se il cuore di tenebra è
prima che nelle cose nei nostri occhi e nelle nostre menti, se le porte cominciano a
cedere e i cardini stanno evidentemente saltando cosa ci impedisce di strappare le
porte e guardare oltre? Cosa sarà allora di quello che stiamo costruendo? Se tra
Logica e Pietà non c’è più nessun rapporto, cosa siamo pronti a vedere e raccontarci?
Due uomini, in uno strano gioco a interrogarsi, provano a mettere insieme, in un
sistema di inganni, i pezzi di un gioco che non siamo abituati a sostenere sull’amore,
sulle relazioni umane e sul senso delle stesse e la morte – il teatro ci aiuta e sostiene
questo viaggio.
da venerdì 4 a venerdì 11 maggio h 21.00
DAB_Danza a Bari/Focus Raffaella Giordano
Laboratori e spettacoli con uno dei più importanti artisti della scena contemporanea
giovedì 10 e venerdì 11 maggio, ore 20.30
Sala Prove IPM “N.Fornelli”
Lupus Agnus
esito finale
con i giovani dell’Istituto ideazione e regia Lello Tedeschi