TEATRO KISMET OPERA STAGIONE 2011/2012 IL NOSTRO TEMPO da venerdì 7 a domenica 9 ottobre Qualibò Festival Visioni di (p)arte sabato 22 e domenica 23 ottobre h 21.00 Ricci/ Forte Macadamia Nut Brittle regia Stefano Ricci con Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Andrea Pizzalis, Fabio Gomiero Una lunga ed estenuante veglia notturna nel ventre molle di una quotidianità fatta di perdite, fallimenti e rinunce, nella quale accendere imprevedibili lampi di sazietà. È il gioco dell’identità perennemente in divenire, che fa caparbiamente aggrappare tre adolescenti senza età al paracadute di un’infanzia che precipita verso la necessità della crescita, verso gli schemi imposti dall’ordine sociale, il cuore pulsante di Macadamia Nut Brittle. Dall’incontro tra l’immaginario di Dennis Cooper, uno degli scrittori più affascinanti e controversi del panorama letterario statunitense contemporaneo, e ricci/forte, al secolo Stefano Ricci e Gianni Forte, definiti i due enfant prodige della nuova scena drammaturgica italiana e invitati a presentare le loro performance e i loro allestimenti su prestigiosi palcoscenici internazionali (Francia, Inghilterra, Germania, Slovenia, Croatia, Romania), nasce uno spettacolo che è giù diventato un cult, dopo il successo di critica e di pubblico della presentazione nel 2009 del primo studio al Festival Garofano Verde di Roma. sabato 29 e domenica 30 ottobre h 21.00 Teatro Kismet OperA/Princigalli Produzioni In search of Simurgh con Teresa Ludovico e i Radiodervish In search of Simurgh è una suite orientale in cui le canzoni e le musiche dei Radiodervish si intrecciano alle parole di Teresa Ludovico. Lo spettacolo ispirato ad un classico della letteratura Sufi, Il Verbo degli uccelli (Mantiq at-Tayr), scritto nel XII secolo dal mistico persiano Farid ad din Attar, una ricca e raffinata esposizione di delicata poesia e di profonda sapienza mistica e filosofica paragonabile solo, nella cultura occidentale, alla Divina Commedia di Dante. domenica 6 novembre h 17.00 e h 21.00 Sud Costa Occidentale Gli alti e bassi di Biancaneve di Emma Dante con Italia Carroccio, Davide Celona, Daniela Macaluso C’è l’alto che si fa basso e il basso che si fa alto nel mondo di Biancaneve. Al contrario di Alice nel paese delle meraviglie che cresce e rimpicciolisce continuamente, Biancaneve vede alzarsi ed abbassarsi il mondo intorno a lei circondato da creature buone e cattive che l’aiutano a diventare grande. Biancaneve fa esperienza, nello stesso tempo, della vigilia e dell’indomani, del più e del meno, del troppo e del non abbastanza, della causa e dell’effetto. Viene punita dalla matrigna prima di essere colpevole, ancora bambina inconsapevole viene accusata di vanità e fuggendo nel bosco scopre nella statura dei nani e nelle sproporzioni delle cose i veri valori della vita. I nani le insegnano ad abbassare lo sguardo e ad essere umile mentre la regina madre le insinua nell’anima il pericolo di uno sguardo diritto verso l’esaltazione del proprio io. C’è uno specchio che riflette tutto, sogni e paure, azioni malvagie e fughe verso la libertà. venerdì 11 novembre h 20.30 Sala Prove IPM “N.Fornelli Cante e Schiante Performance in lettura tratta da “A Sciaveca” di Mimmo Borrelli con Mimmo Borrelli musiche in scena Antonio della Ragione ’A Sciaveca” è ampiamente ispirato a una miriade di storie, fatti di cronaca e personaggi non puramente casuali e ad un mondo, quello di Torregaveta e dei Campi Flegrei, in cui da sempre ambiento tutte le mie storie. Un luogo della memoria vivo e che si disperde giorno dopo giorno, al quale, come un granchio avvinghiato al proprio scoglio, mi aggrappo bavoso di continuo, cercando di non farlo trascinare dalla corrente della morte, confondendone tra le chele della penna spesso invenzioni e verità, suggestioni e orrori, infanzia ed epifania, in una continua rivelazione incerta sull’orlo dell’esistenza di un sud sempre più alla deriva. sabato 12 e domenica 13 novembre h 21.00 Marina Commedia società teatrale Malacrescita di e con Mimmo Borrelli La storia è quella di tale Maria Sibilla Ascione: ignara e innocente bambina, nel nome già destinata ad una condizione di metà Vergine innocente, metà Maga, strega furente; poiché segnata nelle mani, dove in particolare nel palmo di quella sinistra, la mano del cuore, le linee di forza della vita, della morte e della prosperità, si uniscono a formare una M che la legittima (secondo le credenze pagano-contadine) ad avere un rapporto taumaturgico spirituale con i Morti e dunque praticare riti di guarigione da malocchio, fatture ecc… Costei è figlia di un noto camorrista del casertano, le cui origini materne (i nonni contadini e fattucchiari, maghi) la riportano a Cuma, nei pressi di Torregaveta… lì dove secondo la leggenda e le testimonianze di Virgilio, risiedeva la dimora della famosa veggente. sabato 19 e domenica 20 novembre h 21.00 Fibre Parallele Duramadre di Riccardo Spagnulo con Mino Decataldo, Licia Lanera, Marialuisa Longo, Simone Scibilia, Riccardo Spagnolo voce narrante Rossana Marangelli regia, spazio, scene Licia Lanera C’era una madre, la grande madre. Una grande madre con il ventre stanco e duro. Una madre che covava tre uova. Una madre che aspettava tre figli. Una madre che era rimasta sola. Una madre che era arbitro, sarta e carceriera. Una madre potente e inferma insieme. Duramadre è una favola che fa paura, è aridità e gelo è una favola che sembra raccontare di un futuro senza futuro. Del locale che si mischia all'assoluto, della storia di un uomo che parla di tutti gli uomini, dell'archetipo che è mio quanto tuo, del dolore, che è mio quanto tuo, della solitudine che è mia quanto tua, della distruzione che è in Italia, in Giappone, a casa mia, in Africa, sulle barche dei profughi, nei soldi che non ci sono nelle mie tasche, nei crolli della borsa, nei crolli delle torri, nei terremoti, nei disastri, nelle periferie, nei tumori, nelle metropoli, nelle piccole catastrofi che accompagnano le grandi catastrofi. sabato 3 e domenica 4 dicembre h 21.00 Cantieri teatrali Koreja Iancu di Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno con Fabrizio Saccomanno regia Salvatore Tramacere Questo è il racconto di una giornata. Una domenica dell’agosto del 1976 in cui la grande Storia, quella con la S maiuscola, invade la vita e le strade di un paese del Salento. Un famoso bandito, fuggito dal carcere di Lecce due giorni prima, è stato riconosciuto mentre si nasconde nelle campagne del paese. Inizia così una tragicomica caccia all'uomo che coinvolge un po’ tutti, bambini compresi. Ma questo non è solo il racconto di una giornata. E’ il racconto di un’infanzia e degli inganni e le illusioni che la circondano. Ed è soprattutto il racconto di un’epoca. Attraverso gli occhi di un bambino di otto anni viene ricostruito il mosaico del ricordo: uno strano e deformato affresco di quegli anni nel profondo Sud. sabato 10 e domenica 11 dicembre h 21.00 Babilonia teatri The End di Valeria Raimondi e Enrico Castellani con Valeria Raimondi e con Enrico Castellani, Ettore Castellani, Ilaria Dalle Donne e Luca Scotton Oggi la morte non esiste. Non se ne parla. Non la si affronta, né la si nomina. È un tabù. La morte viene occultata, nascosta. La consideriamo come qualcosa che non fa parte della vita. La religione cattolica ha le sue responsabilità, ma il nostro modello e stile di vita sposa perfettamente la volontà di rimuovere la questione. Nel momento in cui ci troviamo a diretto contatto con la morte tornano a galla in modo dirompente le nostre paure. Il buon senso o senso comune non servono più a nulla. Non basta sapere che la vita ha un ciclo, che i propri genitori invecchiano, che ammalarsi è possibile. Non basta neanche la visione consolatoria che la religione ci offre. La morte rimane tale. Uno spettro scuro di cui abbiamo infinitamente paura. In modo estremamente tragico. In modo estremamente comico. sabato 17 e domenica 18 dicembre h 21.00 Teatro Minimo Sequestro all’italiana di Michele Santeramo regia Michele Sinisi con Vittorio Continelli e Michele Sinisi Sequestro all’Italiana è la storia di un fallimento: volevamo lavorare sul “candore” e siamo arrivati a mettere in scena il suo opposto. Pur partendo da un fatto realmente accaduto, non tentiamo una descrizione dell’attualità, che è troppo veloce perché uno spettacolo teatrale possa starle dietro. Il tentativo è di mettere in scena i tipi umani da cui scaturisce questa attualità, sempre diversa nei suoi esiti, ma determinata da vizi antichi. sabato 7 e domenica 8 gennaio h 21.00 La Bottega degli Apocrifi Else – andante cantabile con brio liberamente ispirato a “La signorina Else” di Arthur Schnitzler ideazione Cosimo Severo, Stefania Marrone regia Cosimo Severo con Livia Gionfrida Una giovane donna con una musica in testa. Si chiama Else. Una lettera della madre in mano. Ogni parola incatenata su quel foglio risuona cento e cento volte, in cento e cento lingue, e i suoni diventano sensi. Un problema di famiglia, economico. Un piccolo problema di 30.000 fiorini con la piccola richiesta che sia lei, Else, a chiederli ad un amico di famiglia che non dirà di no. Non dice di no, infatti, non esita, ma anche lui ha una piccola richiesta: vederla nuda per quindici minuti. Tutto il testo di Schnitzler è la reazione di Else a quella richiesta, vissuta prima come premonizione di catastrofe familiare, quando la lettera non è ancora arrivata, e poi come sfida. domenica 15 gennaio h 21.00 Teatro Quirino/Teatro Stabile di Calabria Cerimonia regia e drammaturgia Lorenzo Gleijeses con Lorenzo Gleijeses e Manolo Muoio e con la partecipazione di Anna Redi Cerimonia è uno studio, un work-in-progress, la scintilla che ha messo in moto il lavoro è stata Cerimonia per un negro assassinato, testo dello scrittore spagnolo contemporaneo Fernando Arrabal. Di esso non è rimasta, alla fine, una sola riga, ma soltanto l’idea centrale: tre persone rinchiuse in una casa, in fuga dalla realtà esterna, giocano a fare teatro, provano ad essere attori. La loro ricerca li spinge verso un mondo popolato da immagini evanescenti, un loro mondo immaginifico, un universo autarchico: un rifugio, una giostra, una girandola impazzita di scritti, icone, autori, immagini, personaggi… Una ricerca d’identità attraverso il teatro, che diventa perdita d’identità. Una forma di autismo li intrappola in una quarta parete che li separa inesorabilmente dal fuori, in un’eterna stanza dei giochi. sabato 28 e domenica 29 gennaio h 21.00 Teatro Pubblico Pugliese/Teatro Kismet OperA DAB_Danza a Bari/Cantiere Puglia Tra gli ospiti Mauro De Candia/ Pneuma Dance Theatre, Anna Maria De Filippi/Elektra Ballet, Mimmo Iannone e Orazio Caiti/Altra Danza, Antonio Carallo sabato 4 e domenica 5 febbraio h 21.00 Teatro Kismet OperA Cara Medea e Piccola Antigone atti unici di Antonio Tarantino con Teresa Ludovico e Vito Carbonara regia Teresa Ludovico Antonio Tarantino , con “Cara Medea” e” Piccola Antigone” , riporta i miti nella nostra storia recente , nei sobborghi di città degradate o distrutte dalla guerra . Il risultato è un viaggio in quella modernità che ci abita, ci lacera e ci pone tante domande, una per tutte: l’altro. Le protagoniste di queste storie vomitano parole feroci e banali per sfuggire , spesso, al dolore di un vivere quotidiano che le stringe in una morsa inesorabile e le paralizza . In “Cara Medea”, la protagonista è un’ex deportata ,rinchiusa in un lager dopo aver ucciso i figli, che percorre un’Europa post bellica per raggiungere il suo Giasone a Pola. “Piccola Antigone” è la storia di una prostituta che incontra un cliente che si svelerà essere poi Edipo, suo padre. giovedì 9 e venerdì 10 febbraio h 20.30 Sala Prove IPM “N.Fornelli Lupus Agnus primo studio con i giovani dell’Istituto ideazione e regia Lello Tedeschi Lupus et agnus è il tema del percorso laboratoriale con i giovani dell’Istituto. Ma non la fiaba, piuttosto le immagini. Le icone. Lupus il carnefice e agnus la vittima. Anzi, togliamo la congiunzione. Lupus agnus. Carnefice vittima. sabato 11 e domenica 12 febbraio h 21.00 Teatro Pubblico Pugliese/Teatro Kismet OperA DAB_Danza a Bari/Nuove generazioni Un interessante gruppo artisti innovatori della scena contemporanea nazionale insieme alle giovanissime leve coreografiche italiane, come: Michele Di Stefano/MK; Fattoria Vittadini – Progetto “RIC.CI. – Reconstruction Italian Contemporary Choreography/Anni ’80-‘90” Il meglio della “Vetrina della Giovane Danza d’Autore” del Network ANTICORPI XL sabato 18 e domenica 19 febbraio h 21.00 Teatro Kismet OperA Il malato immaginario ovvero le Molière imaginaire riscrittura e regia di Teresa Ludovico con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Cristina Mileti, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Andrea Fazzari e Daniele Lasorsa musiche Nino Rota Tra fedeltà al testo originale, invenzioni registiche, ironia e sarcasmo, lo spettacolo sposta l’ambientazione dalla Francia del ‘600 a una casa del Sud Italia, in un bianco e nero da pellicola neorealista, disegnando un Argante (il protagonista, qui interpretato da Augusto Masiello) che “ha molto in comune con lo stesso Molière” spiega la regista. “Molière e Argante hanno un punto in comune: l’immaginazione. Entrambi possono vivere solo a condizione di immaginare. Argante ha bisogno di immaginare la malattia per sfuggire alla vita, sollevandosi da una quotidianità che pullula intorno. E’ vittima e carnefice di sé, del suo male di vivere, dei medici e così sacrifica il bene di sua figlia al suo interesse. Non è un brav’uomo. Si occupa di sé, esclusivamente della sua malattia, lo fa per non vivere e in questa sua distorsione si presenta come personaggio molto attuale” specifica la Ludovico sabato 25 e domenica 26 febbraio Compagnia Sud Costa Occidentale Trilogia degli occhiali (Acquasanta / Il Castello della Zisa / Ballerini) In collaborazione con l’associazione “Un desiderio in comune” testo e regia di Emma Dante con Carmine Maringola, Claudia Benassi, Stéphanie Taillandier, Onofrio Zummo, Manuela Lo Sicco, Sabino Civilleri La trilogia è composta di tre spettacoli autonomi ma indissolubilmente legati da temi di marginalità: povertà, vecchiaia e malattia. Tutti i personaggi della trilogia inforcano gli occhiali. Sono mezzi cecati. Malinconici e alienati. Acquasanta: Un uomo si ancora sul palcoscenico, a prua di una nave immaginaria. Sta. Esperto nel manovrare gli ingranaggi che muovono la simulazione della nave, ‘o Spicchiato si salva dalla finta burrasca che mette in scena per rievocare i ricordi della sua vita di mozzo. È imbarcato dall’età di 15 anni e da allora non scende dalla nave. Non crede alla terraferma, per lui è ‘n’illusione. Sopra la sua testa pende il tempo del ricordo: una trentina di contaminati ticchettìano inesorabili. Poi suonano e tutto tace. Il castello della Zisa: Nicola ha gli occhi aperti ma non vede. Vive in un istituto assistito da due donne. La giovane e quella più anziana, tra una preghiera e l’altra lo puliscono, lo sfamano, lo rimproverano e lo stimolano con alcuni giocattoli, lanciandogli palle, palline e hula hoop. In uno stato catatonico, Nicola sta seduto su una piccola sedia, da quando, bambino, fu strappato alla zia nel quartiere popolare della Zisa dove viveva davanti a un favoloso castello... in quel castello è rinchiusa la sua infanzia, la sua spensieratezza… dalla mattina alla sera davanti alla finestra se ne stava a contare i diavoli appollaiati sul tetto e a difendere il castello che di notte diventava d’argento cu tutti ‘i stedduzzi che ci facevano da coroncina. Ma un giorno, Nicola, guardiano del castello con la maschera di drago e i guanti di artigli, viene spodestato. Allora s’incanta, per sempre. Ballerini: in una stanza, una vecchia donna è china su un baule aperto. Si alza con in mano una spina elettrica e una presa; non appena le collega sopra la sua testa si accende il firmamento. Da un altro baule appare un uomo vecchio che la guarda e le sorride amoroso. Lui si avvicina a lei. Lei l’aiuta a indossare la giacca di un abito da cerimonia che prende dal baule. Ballano. Lui con la testa poggiata sulla spalla di lei. Lei aggrappata alla giacca di lui. Si baciano. Lui la tocca. Lei si fa toccare. Lui le strofina la coscia con una gamba. Lei gli tiene la gamba per non fargli perdere l’equilibrio. Lui si sbottona la giacca e poi la patta dei pantaloni. La stringe a sé. Ha un orgasmo. venerdì 2 e sabato 3 marzo h 21.00 Piccinni al Kismet domenica 4 marzo h 21.00 stagione Kismet Teatro del Carretto Amleto Adattamento e regia Maria Grazia Cipriano con Alex Sassatelli, Elsa Bossi, Giacomo Vezzani,Nicolò Belliti, Bertolai Giacomo Pecchia,Carlo Gambaro, Andrea Jonathan “Proveremo a leggere il testo nella prospettiva del protagonista, con le altre figure, fantasmatiche o reali, filtrate dalla sua sensibilità o dalla sua immaginazione: proiettando il dramma come in un sogno… in una riscrittura che attraverso spostamenti, cesure e montaggi caratterizzi una struttura che pur dal taglio quasi cinematografico, metta in evidenza o infranga ogni convenzione teatrale, sempre sovrapponendo moto tragico a moto comico e che lasci l’interpretazione psicanalitica come quella politica visibili in trasparenza, per mettere in luce il dramma dell’uomo oppresso da pensieri sul senso dell’esistenza: solo con i fantasmi, il dubbio, l’essere o non essere…” giovedì 8 e venerdì 9 marzo h 21.00 Diaghilev teatro Lenòr Un concerto teatrale di Enza Piccolo con Nunzia Antonino e le Faraualla regia Carlo Bruni Introdotti da un racconto di Enza Piccolo e guidati dalle voci di tanti illustri ammiratori (da Enzo Striano a Dacia Maraini, da Susan Sontag a Maria Antonietta Macciocchi), abbiamo incontrato Eleonora de Fonseca Pimentel. Portoghese d’origine, napoletana d’adozione, Eleonora fu poetessa, scrittrice e una delle prime donne giornaliste in Europa. Protagonista nei moti partenopei del 1799 e di quell’effimera repubblica meridionale, condusse un’esistenza esemplare, appassionata e faticosa, che ci parla ancora oggi, con grande forza, di libertà e giustizia, di amore e dignità. Eleonora combatté sino al patibolo la volgarità e l’inganno, l’ignoranza e la barbarie. Abbiamo scelto la forma del concerto teatrale per rievocarne la storia in modo più diretto e chiaro. sabato 10 e domenica 11 marzo h 21.00 DAB_Danza a Bari/Nuove generazioni Un interessante gruppo artisti innovatori della scena contemporanea nazionale insieme alle giovanissime leve coreografiche italiane, come: Michele Di Stefano/MK Fattoria Vittadini – Progetto “RIC.CI. – Reconstruction Italian Contemporary Choreography/Anni ’80-‘90” Il meglio della “Vetrina della Giovane Danza d’Autore” del Network ANTICORPI XL giovedì 15 marzo h 21.00 Stagione Kismet venerdì 16, sabato marzo 17 Piccinni al Kismet domenica 18 marzo h 21.00 Stagione Kismet Teatro Kismet OperA Il paradosso del poliziotto e Tex Willer di Gianrico Carofiglio regia Teresa Ludovico con Augusto Masiello, Michele Cipriani e Giulio De Leo Il dittico nasce dall’incontro fra la scrittura del magistrato autore Gianrico Carofiglio e la regia delicata e poetica di Teresa Ludovico. Due forme diverse d’arte si approcciano insieme alla scena per dar vita ad uno spettacolo che racchiude in sé due momenti: il primo intitolato “Il paradosso del poliziotto” e il secondo “Tex Willer”, un’intervista “impossibile” – come l’ha denominata lo stesso autore – al mitico personaggio dei fumetti generato dalla matita di Bonelli e Galleppini. da martedì 20 marzo a domenica 25 marzo h 21.00 DAB_ Danza a Bari/Oltreconfine L’ormai abituale incursione tra le produzioni più interessanti ed innovative della scena contemporanea europea esplorerà nuovi percorsi: a breve il programma completo. sabato 31 marzo e domenica 1° aprile h 21.00 Teatro Kismet OperA/IPM “N.Fornelli” Di questo sogno che chiamiamo vita di Lello Tedeschi con Ignazio Di Mastropasqua In scena un attore solo, ex ospite dell'IPM "N.Fornelli", per un personaggio che si ritrova all'improvviso a ripensare la propria vita. E tra realtà e finzione, che si fondono fino a rendersi indistinguibili, prova ironicamente a rintracciarne brandelli per coglierne un senso al di là delle apparenze. Per accorgersi che è molto di più di quel che sembra. Che le sconfitte bruciano, ma arrendersi proprio no. Che il futuro attende ma non ammette rimpianti né facili consolazioni. Solo bisogna volerlo, desiderarlo con tutte le proprie forze. Come un sogno. giovedì 5 aprile h 21.00 Università degli Studi di Bari/Alliance francaise/Teatro Kismet OperA Progetto Face à Face_ Tradurre per la scena venerdì 13 e sabato 14 aprile h 21.00 Piccinni al Kismet domenica 15 aprile h 21.00 stagione Kismet Teatro delle Albe Rumore di acque di Marco Martinelli ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari regia Marco Martinelli in scena Alessandro Renda Il primo racconto di traversata che ho ascoltato a Mazara, nella sede della San Vito Onlus, è stato quello di una minuta, coraggiosa donna tunisina: timida, col suo italiano spezzettato tra i denti, faceva fatica ad alzare gli occhi. Ho cambiato il suo nome in Jasmine, ho trasfigurato la sua storia mantenendone gli aspetti essenziali. E’ la prima che ho ascoltato ed è anche l’unica storia, tra quelle evocate dal generale, che riguarda non un annegato o uno scomparso, una morte, ma una vita che si salva. Si salva davvero? Nelle grinfie del vecchio italiano che, dice lui, “è sempre piaciuto”? Alla fine quando le ho chiesto se l’avrebbe rifatto quel viaggio, mi ha risposto decisa di no. Che se ne sarebbe rimasta a Tunisi. sabato 21 e domenica 22 aprile h 21.00 Aretè ensemble Una scimmia all’Accademia di Franz Kafka diretto da Jean Paul Denizon con Saba Salvemini Buffa questa scimmia che invitata all'Accademia racconta come negli ultimi cinque anni sia diventato un perfetto cittadino europeo. Buffa? Dopo essersi divertito della storia di un altro, neanche umano, aver riso della futilità, assurdità, della vanità stupida di una scimmia, comprendiamo all'improvviso che si tratta di un nostro fratello... di noi stessi. sabato 28 e domenica 29 aprile h 21.00 Vico Quarto Mazzini DISS(è)NTEN di Gabriele Paolocà diretto e interpretato da Michele Altamura, Riccardo Lanzarone, Gabriele Paolocà Tre cessi. Tre loculi accessoriati. Un luogo oscuro, un "non luogo" che potrebbe essere dovunque: da un autogrill ai sotterranei di Montecitorio. Un luogo ideale per parole che non possono avere spazio altrove, perchè troppo esplicite, fatalmente vere. Due uomini fuoriescono dal buio e, ciascuno nella sua cella, comiciano le regolari procedure che regolano quel particolare habitat: guanti di lattice e perlustrazione del cesso. Il riconoscimento è volutamente negato agli occhi perché vietato. Parole e respiri unico mezzo di comunicazione. Ma questa volta i due non sono soli. I loro dialoghi questa volta non si fermano dentro a quelle mura, i loro volti non restano celati dietro a quelle porte. Parole e immagini si ribellano a quella segretezza imposta e decidono di rivelarsi: quelle porte diventano trasparenti e quelle mura non soffocano più il suono. sabato 28 e domenica 29 aprile h 22.30 Reggimento Carri Le braci. Primo movimento da un’ idea di Roberto Corradino con Roberto Corradino, Filippo Paolasini Se quel poco che ancora ci resiste è già sotto gli occhi di tutti, se il cuore di tenebra è prima che nelle cose nei nostri occhi e nelle nostre menti, se le porte cominciano a cedere e i cardini stanno evidentemente saltando cosa ci impedisce di strappare le porte e guardare oltre? Cosa sarà allora di quello che stiamo costruendo? Se tra Logica e Pietà non c’è più nessun rapporto, cosa siamo pronti a vedere e raccontarci? Due uomini, in uno strano gioco a interrogarsi, provano a mettere insieme, in un sistema di inganni, i pezzi di un gioco che non siamo abituati a sostenere sull’amore, sulle relazioni umane e sul senso delle stesse e la morte – il teatro ci aiuta e sostiene questo viaggio. da venerdì 4 a venerdì 11 maggio h 21.00 DAB_Danza a Bari/Focus Raffaella Giordano Laboratori e spettacoli con uno dei più importanti artisti della scena contemporanea giovedì 10 e venerdì 11 maggio, ore 20.30 Sala Prove IPM “N.Fornelli” Lupus Agnus esito finale con i giovani dell’Istituto ideazione e regia Lello Tedeschi