RICHIAMI DI TERMODINAMICA Prof.Gianfranco Cellai Corso di Fisica Tecnica Ambientale Scienze dell’Architettura A.A. 2008 ARGOMENTI IL SISTEMA TERMODINAMICO • Proprietà dei sistemi • Temperatura • Altre variabili di stato • Diagrammi di stato SCAMBI DI ENERGIA • Calore • Lavoro IL 1° E 2° PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA • Sistemi chiusi • Sistemi aperti La Termodinamica La parola termodinamica deriva il suo significato dalle parole greche calore e potenza; ed infatti è la Scienza nata per determinare le prestazioni delle macchine termiche. In generale si occupa di: •descrivere le proprietà termodinamiche di sistemi in stato di equilibrio; • indicare la direzione del fenomeno fisico in esame; • fornire la quantità di energia termica e lavoro scambiate nelle trasformazioni da uno stato di equilibrio ad un altro. Lo studio del fenomeno fisico della trasmissione del calore fornisce in più: • la distribuzione della temperatura nel mezzo; • la velocità con la quale avviene il fenomeno. Applicazioni principali La Termodinamica studia l’energia e le sue principali trasformazioni: • da termica a meccanica (macchine termiche per produrre lavoro); • da meccanica a termica (macchine frigorifere e pompa di calore). Campi di applicazione Non esiste apparecchio o motore che non veda l’applicazione della termodinamica. Anche gli edifici possono essere considerati sistemi termodinamici, termodinamici e come tali essere analizzati nelle loro prestazioni energetiche in base ai principi della termodinamica ed alle relative leggi fisiche. Per energia primaria si intende l’energia occorsa complessivamente per renderla disponibile all’uso: ad esempio la benzina deriva dal petrolio; occorre pertanto energia per l’estrazione, il trasporto, lo stoccaggio e la raffinazione oltre all’ulteriore energia di trasporto fino al distributore. Il concetto di sistema E’ definito come una porzione di spazio delimitato da un confine (reale o ideale). Il sistema può scambiare la sua energia con il contorno mediante calore Q e lavoro L (energia meccanica), che associamo sempre a una forza agente su un sistema durante uno spostamento dello stesso. confine +L +Q Sistema in equilibrio contorno In generale per sistema si intende un insieme di parti/componenti tra loro correlati funzionalmente (Devoto Oli) Proprietà del confine ¾Il confine può essere: ¾Aperto (sono consentiti scambi di materia con il contorno e quindi massa variabile) ¾Chiuso (massa costante); ¾Mobile (volume variabile); ¾Isolato termicamente (non si scambia calore = confine adiabatico); ¾Isolato meccanicamente (non si scambia lavoro = confine diatermico). Esemplificazioni di sistemi Σ chiusi e aperti Sistemi aperti Sistemi chiusi Sistema chiuso Primo enunciato: Un sistema chiuso e isolato raggiunge sempre nel tempo uno stato di equilibrio, da cui non si scosta mai spontaneamente ma solo dietro l’azione di cause esterne (scambi di calore e lavoro). Principio zero della termodinamica : due sistemi in equilibrio termico con un terzo sono anche in equilibrio termico tra loro A B C Energia del sistema L’energia totale posseduta dal sistema si divide in interna ed esterna : • l’energia interna U è l’insieme delle energie cinetiche e potenziali associate ai moti casuali degli atomi e delle molecole intorno alle loro posizioni di equilibrio; • l’energia esterna si riferisce all’energia cinetica Ec e potenziale Ep dovute rispettivamente al moto ed alla posizione del sistema nel suo complesso. Il sistema può scambiare la sua energia con il contorno mediante calore Q e lavoro L (energia meccanica), che associamo sempre a una forza agente sul sistema durante uno spostamento dello stesso. Il Calore Allorché esiste un gradiente di temperatura all’interno del sistema, o tra due sistemi a contatto, si ha trasmissione di energia sotto forma di calore. calore Gli effetti prodotti nel sistema in osservazione si valutano misurando le variazioni di temperatura pertanto: Il calore è l’energia che viene trasferita tra un sistema ed il suo contorno a causa della differenza di temperatura esistente tra essi Fonte Yunus A.Cengel Termodinamica e trasmissione del calore Sistema chiuso Primo enunciato: Un sistema chiuso e isolato raggiunge sempre nel tempo uno stato di equilibrio, da cui non si scosta mai spontaneamente ma solo dietro l’azione di cause esterne (scambi di calore e lavoro). Principio zero della termodinamica : due sistemi in equilibrio termico con un terzo sono anche in equilibrio termico tra loro Tale principio è alla base della misura della temperatura Stato fisico del sistema Lo studio del sistema si fa in condizioni di equilibrio termodinamico : in tali condizioni i parametri che ne permettono la descrizione assumono un valore uniforme all’interno del sistema. L’equilibrio termodinamico si ha quando è assicurato: • l’equilibrio chimico (assenza di reazioni chimiche) • l’equilibrio meccanico (assenza di differenziali di pressione) • l’equilibrio termico (temperatura uniforme) • l’equilibrio elettrico (assenza di potenziale elettrico) Parametri che descrivono lo stato fisico Lo stato di un sistema in equilibrio è descritto da parametri denominati variabili di stato; esse sono anche dette coordinate termodinamiche dal momento che definiscono lo stato fisico di un sistema su appositi diagrammi di stato: ad esempio il diagramma p-V (pressione/volume) Legge di Boyle p T1 p1V1 = MRT1 p1 p2 V1 V2 V sul diagramma p-v l’area sottesa dalla trasformazione è il Lavoro fatto/subito dal sistema chiuso: la massa è costante può cambiare solo il volume Parametri che descrivono lo stato fisico Lo stato di un sistema in equilibrio è descritto da parametri denominati variabili di stato o coordinate termodinamiche, che definiscono le proprietà su appositi diagrammi di stato: ad esempio il diagramma p-V (pressione/volume) Lavoro fatto sul sistema Fonte Yunus A.Cengel Termodinamica e trasmissione del calore L’area dA sottesa dalla linea della trasformazione in un diagramma p-V rappresenta il lavoro di variazione di volume p·dV NB. con sistema è chiuso : p la massa è costante può cambiare solo il volume Lavoro fatto dal sistema Vapor d’acqua e Coordinate termodinamiche Le coordinate di un sistema costituito da vapor d’acqua sono • pressione; • temperatura; • volume. NB Il volume compare spesso come grandezza specifica v = V/M (m3/kg) Proprietà delle coordinate Una proprietà per essere coordinata termodinamica deve soddisfare le seguenti condizioni: - deve essere determinata univocamente dallo stato fisico del sistema ; - le variazioni subite nel passaggio da uno stato fisico ad un’altro, sono indipendenti dalla trasformazione seguita; - è funzione di altre coordinate termodinamiche, ad esempio θ = f (p,V) Esse sono proprietà intrinseche del sistema e possono altresì essere : • intensive ( indipendenti dalla massa) es. temperatura; • estensive (dipendenti dalla massa) es. volume e le diverse forme di energia (energia interna, entalpia ecc.) Ai fini dei calcoli è lecito dividere il valore della coordinata estensiva per la massa M del sistema ottenendo le coordinate specifiche; ad esempio il volume specifico v = V/M (m3/Kg) , il calore specifico , l’entalpia specifica ecc. Energia interna e azioni esterne L’energia interna U è una proprietà intrinseca del sistema, mentre Q ed L azioni esterne al sistema prese separatamente non sono proprietà intrinseche dello stesso: U non dipende dal tipo di trasformazione (ma dal valore degli estremi 1 e 2) Q ed L dipendono dal tipo di trasformazioni subite dal sistema . Ovvero le proprietà sono funzioni di punto; mentre calore e lavoro sono funzioni di linea (la loro entità dipende dal percorso seguito) ha senso dire che il sistema ha una certa energia interna, temperatura o un certo volume non ha senso dire che il sistema contiene 450 J di calore o 350 J di lavoro ; si deve perciò affermare che durante un certo periodo di tempo sono state scambiate determinate quantità di calore o lavoro tra il sistema ed il contorno . Disegno da Yunus A.Cengel Termodinamica e trasmissione del calore Analisi delle proprietà interne ed esterne 2 U => funzione dello stato fisico ∫ dU = U2 - U1 = ΔU 1 l’integrazione di una variazione infinitesima fornisce una differenza tra due valori di tale proprietà rappresentanti i valori negli estremi dell’integrazione; l’integrale esteso ad una trasformazione ciclica è quindi identicamente nullo ∫ dU = 0 le quantità δQ e δL rappresentano quantità infinitesime e la loro integrazione fornisce una quantità finita, il loro valore è funzione del percorso seguito e l’integrale esteso ad una trasformazione ciclica non è nullo: 2 ∫ δQ = 1 Q Il fatto che il lavoro dipenda dal percorso seguito dalla trasformazione e possa essere diverso da zero nel caso di processi ciclici (il sistema torna al suo stato iniziale) è messo a profitto con le macchine termiche, che altrimenti non esisterebbero. Determinazione dello stato fisico Lo stato fisico di un sistema è completamente determinato quando si conoscono un numero di coordinate termodinamiche non inferiore al numero ottenuto dalla seguente regola: n° variabili = n° componenti + 2 - n° delle fasi ( REGOLA DELLE FASI) FASI Per un sistema semplice si ha dunque: n° variabili = 1 + 2 - 1 = 2 variabili sono sufficienti a descrivere lo stato fisico Le fasi possibili sono tre: solida, liquida, gassosa. MISCUGLIO caso di uno stesso componente che si trova contemporaneamente in due fasi diverse (ad es. acqua nella fase liquida e gassosa, vapore saturo) MISCELA caso di due componenti diversi nello stesso stato fisico (es. aria e vapor d’acqua). L’aria (idrogeno + azoto + ossiseno) è convenzionalmente considerata chimicamente omogenea, cioè costituita da un solo componente Primo principio per sistemi chiusi La termodinamica si basa sul principio fondamentale della conservazione che viene usualmente enunciato sotto la denominazione di primo principio nella forma seguente : l’energia non si crea né si distrugge ma si può trasformare da una forma in un’altra. ne consegue che l’energia totale di ogni sistema e di ciò che lo circonda, considerati insieme, insieme rimane costante : ΔE sistema + ΔE contorno = 0 |ΔE sistema| = |ΔE contorno | Prima equazione della termodinamica |ΔE sistema| = ΔEc + ΔEp + ΔU |Δ E contorno | = Q - L Ec (energia cinetica) + Ep (energia potenziale gravitazionale) rappresentano l’energia esterna ; sostituendo si ha: ΔEc + ΔEp + ΔU = Q - L Sistema immobile nello spazio ΔEc + ΔEp = 0 ΔU = Q - L 1a equazione della termodinamica Trasformazione ciclica ΔU = 0 = Q - L Q= L Le trasformazioni cicliche mettono in evidenza la possibilità per una macchina di trasformare energia termica in lavoro o viceversa Capacità termica e calore specifico volume costante il lavoro esercitato dalla pressione p è espresso dalla relazione p (forza) x dV variazione di volume (spostamento): L = p ⋅ dV (sistema chiuso) sostituendo nella 1a equazione della termodinamica e riferendo il tutto all’unità di massa si ha: d u = δq - p d v δq = d u + p ⋅ d v capacita’ termica C = δQ/dθ=> δQ = C dθ (J/K) calore specifico c = C/Massa (J/kg K) se p dV= 0 (trasformazione isocora) da cui si ha : d u = δq δq/dθ = du/dθ|v = c v calore specifico a volume costante Entalpia δq = d u + p d v si aggiunga e sottragga la quantità v dp δq = d u + p d v + (v d p - v d p) differenziando il prodotto p x v si ha : e quindi : d (p v) = v d p + p d v δq = d u + d (p v) - v d p Entalpia specifica h = u + pv (kJ/kg) δq = d h - v d p 1a equazione della termodinamica vs.entalpia calore specifico a pressione costante Per una trasformazione isobara vdp = 0 δq = dh δq /dθ = dh /dθ |p = cp Calore specifico a pressione costante δq = dh = cp dθ (J/kg) Molte trasformazioni di pratico interesse avvengono a p = cost. Ad esempio quanta energia occorre per riscaldare 100 lt di acqua da 10 a 50 °C ? Q = 1 kcal/kg x 100 x (50 –10) = 4000 kcal 4652 Wh Trasformazione isocora: isocora aumento di pressione incognite Lelica = -15 W x 1800 s = 27 kJ Gas perfetto pV = mRT ΔEc + ΔEp + ΔU = Q - Lelica - Lvolume ΔU = - Lelica = -27 kJ m (U2 – U1) = m cv (T2 –T1) = -27 kJ 0,7 x 3116 (T2 –27) = -27 kJ (P1 V1)/T1 = (P2 V2 ) /T2 T2 = 39,4°C P2 = (350 x 312,4)/300= 364,4 kPa Fonte Yunus A.Cengel Termodinamica e trasmissione del calore Trasformazione isobara: isobara espansione con cessione di calore Resistenza el. funziona per 5 minuti Ee = -120 x 2A x 5’ x 60/1000 = - 72 kJ M = 2,25 kg Ee = Lavoro elettrico T2 incognita Gas perfetto ΔEc + ΔEp + ΔU = - Q - Ee - Lvolume Lvolume + ΔU = mcp (T2 –T1) = - Q - Ee 2,25 x 1,039 x (T2 –27) = - 2,8 – (-72) (P1 V1)/T1 = (P2 V2 ) /T2 T2 = 56,6°C V2 = 0,55 m3 Lvol + ΔU = 69,2 kJ Lvol = 400 kPa (V2 –V1) = 20 kJ ΔU = 69,2 – 20 = 49,2 kJ Fonte Yunus A.Cengel Termodinamica e trasmissione del calore Trasformazioni isocora+isobara R = 0,287 J/kgK Pressione su pistone 350 kPa incognita Gas perfetto p1V1/RT1 = m V3 = 2 V1 (P1 V1)/T1 = (P3 V3 ) /T3 m = 0,697 kg 150 x V1/300 = 350 x 2 V1/T3 T3 = 1400 K Lavoro di volume compiuto = p2 (V2 – V1) = 350 x 0,4 = 140 kJ ΔEc + ΔEp + ΔU13 = Q13 - Lvolume U3 – U1 = mcv (T3 – T1) = 631 kJ 631+ 140 = Q13 = 771 kJ calore fornito Alcune trasformazioni quasi-statiche adiabatica: senza scambio di calore (isoentropica) isoterma: a temperatura costante isoentalpica : a entalpia costante Esempio: ciclo di Carnot Fonte Yunus A.Cengel Termodinamica e trasmissione del calore Capacità termica e calore specifico volume costante Supponiamo che il lavoro L = pdv scambiato durante una certa trasformazione sia nullo essendo dv = 0, ovvero con una trasformazione a volume costante o isocora; l’equazione della termodinamica diviene la seguente : δq = d u + pdv = du capacita’ termica C = dU/dθ = δQ/dθ => δQ = C dθ (J/K) riferendo il tutto all’unità di massa calore specifico c = C/Massa (J/kg K) = du/dθ|v = c v calore specifico a volume costante Riepilogo CAPACITA’ TERMICA (C): calore necessario ad aumentare di un grado centigrado la temperatura di un corpo. C = Q/ΔT [J/K] dipende dal tipo di materiale costituente il corpo e dalle dimensioni del corpo. CALORE SPECIFICO (c): calore necessario ad aumentare di un grado centigrado la temperatura dell’unità di massa di una sostanza. c = Q/(ΔT•m) [J/(K kg)] dipende solo dal tipo di sostanza o materiale costituente il corpo: aria: c = 1000 J/(°C kg) CLS: c = 900 J/(°C kg) acqua: c = 4186 J/(°C kg) acciaio: c ≈ 500 J/(°C kg) Applicazioni pratiche: trasformazioni a p = costante Molte trasformazioni di pratico interesse avvengono a p = cost. Ad esempio quanta energia occorre per riscaldare 100 lt di acqua da 10 a 50 °C ? Q = 1 kcal/kg x 100 x (50 – 10) = 4000 kcal ( 4652 Wh ) Qual’ è la potenza termica ceduta da una batteria di scambio termico ad un flusso d’aria m = 1 m3/s sapendo che l’entalpia dell’aria entrante hi ed uscente he è pari rispettivamente a 20 kJ/kg e 40 kJ/kg? Q = 1 x 1,2 x (40 – 20) = 24 kW Edificio come sistema chiuso radiatore Obiettivo: mantenere la temperatura prefissata 1° Principio : energia uscente = energia entrante - QT + QG + QP = 0 QT = potenza termica scambiata per trasmissione QG = apporti interni gratuiti; QP = potenza fornita dal terminale d’impianto Considerazioni generali L = Q – ΔU il lavoro nasce o da una diminuzione dell’energia interna U o da una somministrazione di calore Q Per una trasformazione adiabatica Q = 0 L = – ΔU Per una trasformazione isocora L = 0 ΔU = Q Per una trasformazione ciclica ΔU = 0 Q=L 1° principio per sistemi aperti Si applica il principio di conservazione per: 1) la massa 2) l’energia Ad un volume di controllo E’ definito una regione fissa nello spazio che nel tempo viene attraversata dal sistema chiuso: questa regione costituisce il sistema aperto Conservazione della massa ρ1 S1 W1 ρ2 S2 W2 ρ1W1 S1 = ρ2W2 S2 (kg/s) eq. di continuità ρ = densità kg/m3 W = velocità media (m/s) S = sezione (m²) m = portata in massa (kg/s) Conservazione dell’energia: deflusso con lavoro utile ρ1 S1 W1 J/kg Lu ρ2 S2 W2 m (kg/s) (u2 + ec2 + ep2) m2 - (u1+ ec1+ ep1) m1 = = QT - [ (p2v2m2 - p1v1m1 )+ Lu ] (J) (u2+ p2v2 + ec2 + ep2) m - (u1+ p1v1+ ec1 + ep1) m = = QT - Lu (J) (Kg/s) (h2 + w2²/2 + gz2) m - (h 1 + w1²/2 + gz1) m = QT - Lu (J/s) (W) (w2 ²- w1 ²)/2 + g (z 2 - z 1) + h2 - h1 = q - lu (J/kg) Condizioni particolari: il radiatore sistema : - soggetto a scambi di massa con l’esterno (sistema aperto), - non soggetto ad effetti elettrici, gravitazionali e di reazioni chimiche, - in regime stazionario massa acqua entrante = massa acqua uscente (h2) mu - (h 1) me = QT (J/s) (W) m (h2 - h 1) = QT (J/s) (W) Osservazioni Sistemi chiusi : ΔEc + ΔEp + ΔU = Q - L Bilancio chiuso da ΔU Sistemi aperti : ΔEc + ΔEp + ΔH = Q - L H = U+ pV Bilancio chiuso da ΔH La differenza consiste nel prodotto pressione x volume Equazione di Bernoulli (w2 ²- w1 ²)/2 + g (z 2 - z 1) + h2 - h1 = q - lu (J/kg) dh = δq + vdp 1a equazione della termodinamica 2 h2 – h1= q12+ ∫ vdp 1 (w2²- w1²)/2 + g (z 2 - z 1) + h2 - h1 = q12 - lu 2 (w2²- w1²)/2 + g (z 2 - z 1 ) + ∫ vdp + R12 = - lu 1 Dissipazione di energia per attrito Equazione generale di Bernoulli Casi notevoli • Deflusso senza lavoro utile Lu = 0 • deflusso con Lu = 0 e assenza d’attrito R12 = 0 per fluido incomprimibile (V = cost) • deflusso con Lu > 0 e R12 = 0 (v = costante) 2 (w2²- w1²)/2 + g (z 2 - z 1 ) + v ∫ dp = - lu 1 (w2²- w1²)/2 + g (z 2 - z 1 ) + v (p2 –p1) = 0 Teorema di Bernoulli o delle tre quote w2²/2 + g z 2 + v p2 = w1²/2 + g z 1 + v p1 = cost. applicazioni A - apparecchiature per scambio di calore con un fluido caldaie, evaporatori, batterie di scambio termico, miscelatori per tali apparecchiature si trascurano le variazioni di energia cinetica e potenziale pertanto la quantità di calore scambiata è pari alla differenza di entalpia q = h2 - h1 (J/kg) = M (h2 - h1) (J) Principio di conservazione della massa e dell’energia M1 h1 + M2 h2 = M3 h3 B - apparecchiature per lo scambio di energia meccanica con un fluido compressori, pompe, turbine; variazioni di energia cinetica e potenziale trascurabili (con bocche di uscita ed entrata adeguatamente dimensionate), quantità di calore scambiata trascurabile, l’energia meccanica è pari alla differenza di entalpia : l = h1 - h2 L = Mh1 - Mh2 Applicazioni per una centrale idroelettrica L’acqua scende a valle nelle condotte forzate fino ad arrivare alla centrale. A valle c’è una turbina che muove l’albero e crea così una differenza di potenziale . Equazione bilancio energetico per un kg di acqua tra la sez.1 (livello pelo libero dell’acqua nel bacino) e sez.2 (sbocco a valle all’ingresso in turbina): (w2²- w1²)/2 + g (z 2 - z 1 ) + v (p2 – p1) + R = L dove : g accelerazione di gravità = 9,81 m/s 2 , Si osserva che R = perdite di carico nel circuito (bar) , è pressochè trascurabile, ed ancora : W = velocità media dell’acqua nelle condotte (m/s) W1 = W2 = 0 circa perché l’acqua è quasi ferma , P1 ≅ P 2 E’ importante che il dislivello (Z 2 – Z 1) sia elevato affinché l’acqua nella condotta forzata scenda velocemente e la maggior parte dell’energia potenziale si trasformi in en. cinetica, e quindi in lavoro L.. g (z 2 - z 1 ) = L Esempio Turbina idraulica alimentata da: NB. m²/s² = J/kg Portata m = 400.000 kg/h Quota bacino di prelievo z1 = 460 m (s.l.m) Quota bacino di scarico z2 = 52 m (s.l.m) Determinare la potenza P sviluppata dalla turbina trascurando gli attriti 1 L = g (Z1 – Z2) = 9,8 x 408 = 4000 J/kg P = m x L = 400.000 x 4000 = 16 ·108 J/h Z1 – Z2 = 408 m 2 P = 16 · 108/(3600 · 1000) = = 445 kW Esperienza di Joule e 2° principio Il lavoro è interamente convertito in calore: non è vero il contrario Secondo principio l’energia termica non è equivalente all’energia meccanica : l’equivalenza tra queste forme di energia sussiste solo nella porzione di calore trasformata in lavoro. ENUNCIATO DI KELVIN - PLANK è impossibile ottenere da una certa quantità di energia termica come unico risultato del lavoro ENUNCIATO DI CLAUSIUS è impossibile ottenere come unico risultato di una certa trasformazione il passaggio di energia termica da una sorgente a temperatura minore ad una sorgente a temperatura maggiore. maggiore Trasformazioni reversibili e irreversibili: degradazione dell’energia ed entropia Una trasformazione è REVERSIBILE quando è possibile in ogni istante invertire il senso della trasformazione riportando il sistema ed il contorno allo stato iniziale passando attraverso gli stati fisici già occupati durante la trasformazione. Nei processi delle macchine reali tutte le trasformazioni sono irreversibili : ogni trasformazione rende una quota di energia non disponibile per il ripetersi della trasformazione stessa . 1° Principio Energia interna U 2° principio Entropia S ΔS ≥ 0 L’entropia misura il grado di irreversibilità della trasformazione Entropia: proprietà termodinamica ds = δq/T δq = T ds 2 ∫ ds = S2 - S1 1 du = δq - pdv = Tds - pdv dh = δq - vdp = Tds - vdp De Montfort University a Leicester De Montfort University a Leicester Nuova sede ARPA di Ferrara – Mario Cucinella Architects Schizzo-sezione del sistema delle “torri del vento” con il quale viene garantita la ventilazione naturale all’interno dell'edificio. La "copertura a camini" è sfondata al centro per creare un cortile-giardino. Renzo Piano in Nuova Caledonia (centro culturale Tjibaou) L’opera si ispira alla cultura Kanak. I venti, grazie alla realizzazione di sistemi a doppia copertura e di lucernari governati da anemometri sono usati per la ventilazione passiva. Schema della ventilazione passiva di Tjibaou NB. ouvert = aperto ferme = chiuso La ventilazione per la qualità dell'aria e il benessere M.Grosso Il raffrescamento passivo degli edifici Maggioli, Rimini, 1997. L'uso del vento per il soddisfacimento del benessere abitativo era patrimonio delle culture pre-moderne, come testimoniano gli archetipi esemplificativi inerenti le Torri del vento iraniane e egiziane. Torre del vento Schema dei flussi d'aria nel Qa'a di Othman Katkhuda, Cairo (1350) L'elemento di captazione del vento è il malkat posto sopravvento e possibilmente a nord, mentre l'apertura di estrazione è rappresentata da un lanternino Schema dei flussi d'aria in una torre del vento iraniana associata a un condotto sotterraneo e ad una fontana. L'elemento di captazione dell'aria (torre del vento) è, generalmente, separato dai locali da raffrescare e collegato a questi ultimi da un canale sotterraneo, che raffredda ulteriormente l'aria. Funzionamento e dimensioni Le torri del vento sfruttano la forza delle fresche brezze pomeridiane per innescare un movimento d’aria all’interno dell’edificio. Il “captatore del vento” consiste in una torre di base rettangolare con dimensioni tipiche di 50 x 20 cm o 40 x 80 cm ed un altezza variante tra gli 8 e i 15 m. Il lato lungo è rivolto verso il vento dominante. Processo di raffrescamento con umidificazione 27° , 50% 35° , 20% Torri del vento nella città di Yazd, in Iran Attraverso aperture poste nella parte superiore, il vento viene catturato e trasferito verso il basso del condotto. Durante questo percorso, l’aria cede parte del suo calore alla superficie interna della torre, per poi fluire negli spazi al piano terra dell’edificio o della corte centrale e raffrescare l’intera abitazione. Il ciclo si conclude con l’estrazione naturale dell’aria attraverso aperture praticate nella parte sottovento dell’edificio. Il flusso si inverte con l’aria fredda notturna. Talvolta la presenza di fontane contribuisce a raffreddare, umidificandola, l’aria secca dell’ambiente esterno; questo procedimento è ottenuto anche mediante un corso d’acqua sotterraneo. Effetto camino : Schemi di funzionamento Limiti di profondità in relazione all’efficacia della ventilazione naturale (fonte. M. Grosso I sistemi di ventilazione naturale nell'architettura tradizionale e nell'evoluzione tecnologica ) Il tiraggio di un caminetto 2 (w2²- w1²)/2 + g (z 2 - z 1 ) + ∫ vdp + R12 = 0 1 Qv = w1•A1 = w2 • A2 A1 >> A2 allora w2 >> w1 ≅ 0 2 2 v = vi = costante R12 = k (w2² /2 ) ∫ vdp = vi (p2-p1) 1 W2 vi con k = funzione delle perdite di energia per attrito e turbolenza del moto (cambiamenti di direzione, di sezione, ecc.) vi = 1/ρi stato dei gas Z2 p/ρi = R Ti equazione di (p2 - p1) = - ρe g H Pressione da esercitare per eguagliare la pressione esercitata dal peso della colonna d’aria esterna - ρe g H W1≅ 0 1 H = z2-z1 Z1 Soluzione: trovare la velocità di efflusso w2 in grado di assicurare il tiraggio dei fumi 2 (w2²- w1²)/2 + g (z 2 - z 1 ) + ∫ vdp + R12 = 0 1 (w2² /2 ) + g H + 1/ρi [(p2-p1)] + k (w2² /2) = 0 (w2²) (1+k) + g H + 1/ρi [(- ρe g H )] = 0 (w2² /2 ) (1+k) – g H [(Te /Ti ) - 1] = 0 w2 = {2 g H •[1/(1+k)] •[(Ti - Te )/Te]}1/2 w2 = 3 ÷8 m/s valori ottimali Osservazioni Il tiraggio è favorito: ¾ dall’effetto aspirante [H (Ti - Te )/Ti] ¾ è sfavorito da k = Σri che rappresenta le perdite di energia per resistenze al moto dell’aria (attriti, cambio di sezione, direzione, ecc.). In prima approssimazione, dalla relazione w2 = Q/A2 si può calcolare la sezione A2 dando per noti : - la velocità w2 , - la portata d’aria Q, - le temperature, - l’altezza H e assumendo k ≅ H (Ti - Te )/Te A2 = Q {(1+ k) • Te /[(Ti - Te ) • (2 g H)]}1/2 (m²) Esempio 300 Esempio Calcolare la velocità d’efflusso w2 con i seguenti valori: altezza H della canna fumaria pari a 3m e diametro 22 cm; k = 5 Ti = 200 °C Te = 10 °C w2 = {2 g H x[(Ti - Te )/Te] x [1/(1+k)] } 1/2 w2 = {2 x 9,81x 3 x [(473 - 283 )/283] x [1/(1+5)]}1/2 = w2 = {58,86 x [0,67] x [0,167]}1/2 = 2,57 m/s Si ripetano i calcoli con una H = 4 m w2 = {78,48 x[0,167] x[0,67]}1/2 = 2,96 m/s ≈ 3 m/s Si ripetano i calcoli con Ti = 250 °C e H = 4 m w2 = {78,48 [0,167][0,84]}1/2 = 3,31 m/s > 3 m/s w2 = Q/A2 A2 = 0,038 m² Q = 3 x 0,038 = 0,114 m3/s (410 m3/h) Il calcolo dei coefficienti r Ciclo diretto: macchina termica sorgente T1 Q1 T1 > T2 L = Q1 – Q2 Macchina termica Prestazione ε = L/ Q1 Prestazione della macchina è il rapporto tra ciò che si ottiene L e ciò che si spende Q1 Q2 T2 atmosfera ε = Q1 – Q2/ Q1 = 1 – [Q2/Q1] < 1 NB la temperatura più bassa tra quelle inferiori (aria, oceano, fiume, ecc.) e’ indicata con To Macchine termiche e produzione di energia meccanica Ciclo diretto (verso orario) Le prestazioni A parità di energia fornita la macchina 1 è peggiore della 2 L’edificio come sistema aperto 120 275 640 35 275 35 275 154 L’edifico è un sistema aperto, con pareti diatermiche (assenza di deformazione del contorno) dove sono consentiti scambi di calore e materia (l’aria di ventilazione ed il vapore). Le prestazioni energetiche dell’edificio Sistema edificio QT QP = QE/ηi Temperatura dell’aria costante ηi < 1 prestazioni Rapporto tra energia fornita ed energia primaria QT ε= QP impianto <1 Esempio Un motore di un’auto avente un rendimento ε = 22% , compie 95 giri (cicli) al secondo sviluppando una potenza (lavoro per unità di tempo) di 120 CV . Si vuole sapere : • il lavoro compiuto in J per ogni ciclo • quanto calore (energia termica) è assorbito dal motore (ovvero estratto dalla sorgente) • quanto calore viene scaricato dal motore ad ogni ciclo all’aria esterna Il lavoro per ciclo è dato dalla seguente relazione : L = (120 CV) (735 W/CV)/ 95 s -1 = 930 J Il secondo quesito è risolto ricorrendo all’equazione ε = |L |/|Q1 | da cui : Q1 = L /ε = 930 J / 0.22 = 4190 J Il terzo quesito è risolto dall’equazione | L | = |Q1 | - |Q2 | da cui : |Q2 | = |Q1 | - | L | = 4190 - 930 = 3260 J Se si esaminano i risultati si rileva che il motore spreca per ogni ciclo 3260/930 = 3.5 volte l’energia che converte in lavoro Macchina frigorigena Ciclo inverso: macchina frigorigena sorgente T1 Q1 T1 > T2 L = Q1 – Q2 Macchina frigorigena Q2 T2 atmosfera Prestazione η = Q2 / L Prestazione della macchina è il rapporto tra ciò che si ottiene Q2 e ciò che si spende L η = Q2/[Q1 – Q2] > 1 Esempio Un frigorifero domestico la cui efficienza η = 4.7 estrae calore dalla cella fredda al ritmo di 250 J per ciclo ; si vuole sapere : • quanto lavoro per ciclo necessita al frigorifero per funzionare ? • quanto calore per ciclo viene scaricato nella stanza ? La risposta al primo quesito si ricava a partire dall’equazione η = |Q2 |/|L| da cui : |L |= |Q2 |/η = 250 J / 4.7 = 53 J La risposta al secondo quesito si ricava dall’equazione |L | = |Q1 |- |Q2 | da cui : |Q1| = |L | + |Q2 | = 53 + 250 = 303 J Pompa di calore sorgente T1 Q1 T1 > T2 L = Q1 – Q2 Macchina riscaldante Q2 T2 atmosfera Prestazione COP = Q1 / L Prestazione della macchina è il rapporto tra ciò che si ottiene Q1 e ciò che si spende L COP = Q1/[Q1 – Q2] = Q1 + Q2 – Q2 /L= = L/L + Q2 /L = 1 + η > 1 Teorema di Carnot il rendimento di una macchina operante tra due sorgenti a temperatura T1, T2 è massimo e funzione solo delle temperature suddette se la macchina opera con ciclo reversibile εc = |L |/ |Q1 | = max = f (T1 , T2 ) = 1- T2/T1 con il seguente Corollario di CARNOT : quanto sopra indipendentemente dalla natura del fluido e dall’ampiezza del ciclo. Pertanto risulterà sempre εc > ε . La macchina di Carnot rappresenta il limite ideale con il quale confrontare le prestazioni della macchina reale. Esempio Un inventore afferma di avere sviluppato una macchina termica che , durante un certo ciclo assorbe 110 MJ di calore a 415 K , restituisce 50 MJ di calore a 212 K , mentre riesce a compiere 16.7 kWh di lavoro : è realistica tale prestazione ? Il presunto rendimento di tale macchina è dato dalla relazione: ε = | L|/ | Q1 | = (16.7 kWh x 3.6 MJ/kWh)/ 110 MJ = 55% Il rendimento massimo teorico è dato dalla relazione : εc = 1 - T2/T1 = 1 - 212 K /415 K = 49 % pertanto il rendimento dichiarato dall’inventore non è realistico essendo persino superiore a quello massimo teorico . Esempio Una turbina a vapore di una centrale elettrica riceve il calore da una caldaia a 520 °C e lo scarica ad un condensatore a 100 °C . Qual’è il suo rendimento massimo teorico ? Applicando il teorema di Carnot si ha : εc = (520 + 273) - (100 + 273)/(520 + 273) = 0.53 ( 53%) per questa macchina a vapore a causa degli attriti e perdite termiche indesiderate il rendimento reale è pari a circa il 40 % . Esempio Per riscaldare una casa a Ti = 20 °C con Te = -5 occorre una potenza Q = 37,5 kW. Si determini la minima potenza meccanica che richiede una pompa di calore per erogare la potenza suddetta. COP = 293/(293 – 268) = 11,7 Dalla definizione di COP = Q/L si ha: L = Q/COP = 37,5/11,7 = 3,2 kW potenza assorbita dalla macchina Se si fosse usata una stufa elettrica la potenza richiesta sarebbe stata 11,7 volte superiore poiché la stufa converte in calore tutta la potenza elettrica assorbita con un rapporto unitario. Trasformazioni della macchina di Carnot sul diagramma p-V: ciclo diretto Isoterma adiabatica εc= 1- Ti/Ts Trasformazioni della macchina di Carnot sul diagramma p-V: ciclo inverso η c= Ts / Ts - Ti macchina di Carnot e entropia Qs/Ts = - Qi/Ti (1) Qs/Ts + Qi/Ti = 0 poichè le quantità di calore suddette sono le uniche trasferite durante il ciclo di Carnot, l’equazione (1) ci dice che la somma algebrica della quantità Q/T , lungo tutto il ciclo , è zero: ΔS = ∫ R δQ / T = 0 dove δQ = calore scambiato lungo un tratto infinitesimo di isoterma T = temperatura del sistema nel corso della trasformazione ø = simbolo di integrale ciclico R = pedice di ciclo reversibile Osservazioni εc = 1- T2/T1 ne consegue che l’efficienza è tanto maggiore quanto più elevata è T1 ηc= T2 / T1 – T2 ne consegue che il rendimento è tanto maggiore quanto minore è il salto termico T1 – T2 COPc = T1/[T1 – T2] ne consegue che il COP è tanto maggiore quanto minore è il salto termico T1 – T2 Rendimento termodinamico Energia trasformata η T= Energia trasformabile Per una macchina di Carnot ηT = 1 εc < 1 L’Energia trasformabile è detta anche Exergia Ex = εc . Q = (1- To/T) . Q Quantità massima di Q trasformabile in lavoro meccanico L La degradazione dell’energia Tale aspetto può essere visto come se una macchina di Carnot anziché operare tra una sorgente I a temperatura T1 e T0 operasse tra una sorgente fittizia II a temperatura T2 con T1> T2 I Lc = Q1· [ 1 – (T0/T1)] sorgente T1 II Q1 sorgente Lc Macchina T2 Q1 L’c termica Q2 To atmosfera L’c = Q1· [ 1 – (T0/T2)] Q2 To atmosfera ηT = L’c /Lc Osservazioni Mediante il rendimento termodinamico è possibile confrontare indifferentemente le prestazioni tra macchine che svolgono funzioni diverse o le stesse funzioni: ad esempio la produzione To di acqua calda. T1 T2 Q1 Q2 QP ε= Q2 /Q1< 1 ΔEx = [Q( 1- To/T1)] - [Q ( 1- To/T2)] = [Q · To(T2 - T1 )/(T1·T2)] ηT = Q ( 1- To/T2)/Q ( 1- To/T1) L’c / Lc Esempio Si calcoli ηT utilizzando gas per riscaldare acqua a Ta = 50 °C avendo a riferimento To = 0 °C (temp.aria esterna): • l’energia trasformabile Qa è il gas che bruciato ha un PCI = 10,6 kWh/m3 ExH2O = [Qa( 1- To/Ta)] = 10,6 ( 1 – 293/323) = 0,98 kWh/m3 Exgas = [Qa( 1- To/Ta)] = 10,6 ( 1 – 293/1400) = 8,38 kWh/m3 ηT = ExH2O / Exgas = 0,12 Se si usa un collettore solare che fornisce acqua a 60 °C si avrebbe: ηT = [Q( 1- To/T2)] / [Q ( 1- To/T1)] = (1-293/323)/(1-293/333) = 0,77 Per mantenere le condizioni di benessere occorre fornire energia