Dispense di lingua Latina I Materiali per il ripasso del Latino Centro studi Hermeneia Centro studi Hermeneia Dispense di lingua Latina Sommario Gerundio, Gerundivo e perifrastica passiva ...................................................................................................... 3 Il gerundio...................................................................................................................................................... 3 Il gerundivo .................................................................................................................................................... 3 Trasformazione del gerundio in gerundivo ................................................................................................... 3 Perifrastica passiva ........................................................................................................................................ 3 La costruzione personale ........................................................................................................................... 4 La costruzione impersonale ....................................................................................................................... 4 Esercizi ........................................................................................................................................................... 6 1.Completa le seguenti frasi scegliendo la forma corretta fra quelle proposte, quindi traduci. .............. 6 2.Traduci le seguenti frasi, sottolineando in rosso il gerundio e in blu il gerundivo. Quindi, ................... 6 dove possibile, trasforma il gerundio in gerundivo. .................................................................................. 6 3.Traduci le seguenti frasi in cui compare una perifrastica passiva .......................................................... 7 4.Traduci le seguenti frasi dall’italiano:..................................................................................................... 8 5. Frasi di riepilogo: ................................................................................................................................... 8 Temi di versione ............................................................................................................................................ 9 1. Serenità di Senofonte e Anassagora ...................................................................................................... 9 2. La sconfitta dei Germani ........................................................................................................................ 9 3. Chi è il più beato degli uomini? ............................................................................................................. 9 4. Risposta di un Tarentino a Pirro. ......................................................................................................... 10 5. La conquista di Gabi............................................................................................................................. 10 2 Centro studi Hermeneia Dispense di lingua Latina Gerundio, Gerundivo e perifrastica passiva Il gerundio Il gerundio è un sostantivo verbale di forma e valore attivo proprio di tutti i verbi, transitivi e intransitivi, attivi e deponenti. Suo compito principale è di ‘completare’ la declinazione dell’infinito, esprimendo l’azione verbale in funzioni logiche diverse da quelle di soggetto e complemento oggetto (funzioni rese dall’infinito). In accordo alla sua natura verbale,il gerundio può reggere ogni tipo di complemento (e caso). Il gerundivo Aggettivo verbale di forma e valore passivo, si declina sul modello degli aggettivi della I classe. Caratteristico dei soli verbi transitivi, attivi e deponenti, indica il dovere o la necessità di compiere un’azione. Trasformazione del gerundio in gerundivo Dal momento che il gerundio è un sostantivo verbale, può reggere tutti i complementi (e i casi) solitamente dipendenti dai singoli verbi. Quando il verbo è transitivo e ha il complemento oggetto espresso posso operare la trasformazione da gerundio a gerundivo e la trasformazione richiede che: ■ il sostantivo espresso in accusativo, e che funge da complemento oggetto del gerundio, assuma il caso del gerundio stesso; ■ al posto del gerundio adottiamo il gerundivo che, per la sua natura di aggettivo verbale, concorda in genere, caso e numero con il sostantivo cui si riferisce. Perifrastica passiva La coniugazione perifrastica passiva è un costrutto sintattico tipico della lingua latina, ottenuto dall’unione del gerundivo + una voce del verbo sum. Questa costruzione esprime l’idea di necessità, dovere, obbligo di un’azione. La coniugazione perifrastica passiva si può presentare in forma personale o impersonale. 3 Centro studi Hermeneia Dispense di lingua Latina La costruzione personale La forma personale della coniugazione perifrastica passiva ricorre con i verbi transitivi attivi e ha sempre il nominativo. La sua costruzione prevede: ■ il gerundivo concordato con il nominativo; ■ il verbo sum accordato al nominativo in numero e persona; ■ la persona (che deve compiere l’azione indicata dal gerundivo) espressa solitamente in dativo d’agente oppure, raramente, con a, ab + ablativo. Esempio: civibus res publica amanda est. ■ innanzitutto vedo se è presente un complemento d’agente (o dativo o a\ab + ablativo) e lo traduco subito come soggetto della mia frase: “i cittadini”; ■ quindi metto il verbo “dovere” al modo e al tempo in cui sta il verbo “essere”in latino: “devono”; ■ traduco, poi, il gerundivo latino con l’infinito: “amare”; ■ il nominativo diventa il complemento oggetto: “la patria”. Ecco, dunque, la traduzione definitiva: «I cittadini devono amare la patria». La costruzione impersonale Con i verbi intransitivi o con i verbi transitivi, ma senza il complemento oggetto espresso, la coniugazione perifrastica passiva si presenta obbligatoriamente in forma impersonale. Tale costruzione prevede: ■ il gerundivo declinato al neutro singolare; ■ il verbo sum coniugato alla III persona singolare, nei modi e nei tempi richiesti dal contesto; ■ la persona (che deve compiere l’azione indicata dal gerundivo) espressa in dativo d’agente oppure, più raramente, con a, ab + ablativo. Esempio: Militibus pro patria decertandum erat ■ occorre verificare se nella frase è esplicitato l’agente, quindi traduco “militibus” come soggetto: “i soldati”; ■ traduco poi il verbo, mettendo “dovere” al modo e al tempo di sum: “dovevano”; ■ rendo il gerundio latino con un infinito italiano: “combattere”. 4 Centro studi Hermeneia Dispense di lingua Latina Quindi: «I soldati dovevano combattere per la patria». Per quanto riguarda la traduzione, quindi, la presenza del nominativo fa sì che la traduzione italiana abbia il complemento oggetto. La frase è impersonale in italiano se in latino manca il complemento d’agente. Nel caso in cui in latino manchi il complemento d’agente (che, si ricorda, è reso o con il dativo semplice o con a o ab + ablativo) rendo la traduzione italiana con “si deve” o “bisogna” al modo e al tempo in cui sta il verbo sum in latino. 5 Centro studi Hermeneia Dispense di lingua Latina Esercizi 1.Completa le seguenti frasi scegliendo la forma corretta fra quelle proposte, quindi traduci. 1 Comitia censoribus creandis / creandibus habuit (Livio). 2 Legatos misit ad foedus faciendus / faciendum (Livio). 3 Lysander tempus rei gerendae / rem gerendam non dimisit (Cornelio Nepote). 4 Troiani, cremata urbe, sedem condendaeque / condendique urbi locum quaerebant (Livio). 5 Galli sunt consilii capiendi / in consiliis capiendis mobiles (Cesare). 2.Traduci le seguenti frasi, sottolineando in rosso il gerundio e in blu il gerundivo. Quindi, dove possibile, trasforma il gerundio in gerundivo. 1 Sempronius vastando agros saltus aperuit (Livio). 2 Ita quanto longius ab oppido discedebatur, tanto tardiores ad insequendum erant Numidae (Bellum Africum). 3 Temperantia constat ex praetermittendis voluptatibus corporis (Cicerone). 4 Hominis mens discendo alitur et cogitando (Cicerone). 5 Catilina opprimendae rei publicae consilium cepit (Sallustio). 6 Crebro ignoscendo facies de stulto improbum (Publilio Siro). 7 Beate vivendi cupiditate incensi omnes sumus (Cicerone). 8 Vivis non ad deponendam, sed ad confirmandam audaciam (Cicerone). 9 Opportunus visus est locus communiendo praesidio (Livio). 10 Ancilla erat intenta capillis ornandis (Ovidio). 11 Haec virtus ex providendo est appellata prudentia (Cicerone). 12 Ad rupem muniendam milites ducti sunt (Livio). 6 Centro studi Hermeneia Dispense di lingua Latina 3.Traduci le seguenti frasi in cui compare una perifrastica passiva 1 Germanico bello confecto, multis de causis Caesar statuit sibi Rhenum esse transeundum (Cesare). 2 Suscipienda bella sunt ut sine iniuria in pace vivatur (Cicerone). 3 Medicina aegro, non sano quaerenda est (Seneca). 4 Tibi non modo deliberandum est, verum etiam agendum (Cicerone). 5 Civibus a vobis consulendum est (Cicerone). 6 Agesilai Lacedaemonii sententia nobis sequenda est (Apuleio). 7 Hic dies semper inter festos habendus erit (Tibullo). 8 Neque nostros in locum iniquiorem progredi pugnandi causa hostes viderunt (Cesare). 9 Patres triumviros coloniae deducendae creaverunt (Livio). 10 In his omnibus officiis tribuendis videndum erit, quid cuique maxime necesse sit, et quid quisque vel sine nobis aut possit consequi aut non possit (Cicerone). 11 Si principes Graeciae vultis esse, castris est vobis utendum, non palaestra (Cornelio Nepote). 12 Tusculanarum disputationum primus liber est de contemnenda morte (Cicerone). 13 Pugnandum est tamquam contra morbum sic contra senectutem (Cicerone). 14 Diligentia in omnibus rebus est nobis adhibenda (Cicerone). 15 Et mihi discendi et tibi docendi facultatem otium praebuit (Plin. Ep. ). 16 Nulla omnino causa iusta cuiquam esse potest contra patriam arma capiendi (Cic.). 17 Ludis faciendis praeerit praetor (Liv.). 18 Hasdrubal, pro ope ferenda sociis, pergit ire ad urbem oppugnandam (Liv.). 19 Hannibal, cum primum fallendi eos qui in portu erant tempus habuit, navem solvit (Liv.). 20 Pereundi scire tempus assidue est mori (P. Syr.). 21 Me credo huic esse natum: ferendis miseriis (Ter.). 22 Inita sunt in hac civitate consilia urbis delendae, civium trucidandorum, nominis Romani exstinguendi (Cic.). 23 Laelia, Gai filia, reddidisse in loquendo paternam elegantiam dicitur (Quint.). 24 Epistulas ad me perferendas tradidisti, ut scribis, amico tuo (Sen.). 25 Haedui ad Caesarem legatos sui purgandi causa mittunt (Caes.). 26 Saepe ad retinendam vitam prosunt ista pericula(Quint.). 7 Centro studi Hermeneia Dispense di lingua Latina 27 Me meorum malorum memoria in scribendo impedit (Cic.). 4.Traduci le seguenti frasi dall’italiano: 1 Non c’è tempo da perdere: è il momento di agire. 2 Le cose da fare erano molte, e non mancava la possibilità di farle. 3 Costruendo un terrapieno, i nostri tolsero ai nemici la voglia di attaccarli. 4 Leggendo le opere dei grandi autori, ci sembra di parlare con loro. 5 Per allestire flotta ed esercito occorreva molto denaro. 6 Tanti i tentativi da fare, se vogliamo raggiungere lo scopo. 7 Interrogando i prigionieri il console fu informato di tanti particolari. 8 Gli uomini furono inviati in terre lontane per fondare nuove colonie. 9 La voglia di partire indusse molti a seguire il console che si accingeva ad una nuova guerra. 10 Per conquistare la libertà, gli uomini sono disposti a fare la guerra. 5. Frasi di riepilogo: 1 Quibusdam remedia monstranda, quibusdam inculcanda sunt (Sen.). 2 Caesari omnia uno tempore erant agenda: signum tuba dandum, ab opere revocandi milites, acies instruenda (Caes.). 3 Maiores nostros non venerandos a nobis et colendos putatis? (Cic.). 4 Una est catena quae nos alligatos tenet, amor vitae, qui, ut non est abiciendus, ita minuendus est ut, si quando res exiget, parati simus quod quandoque faciendum est statim facere (Sen.). 5 Omni in re consensio omnium gentium lex naturae putanda est (Cic.). 6 Hac tempestate serviendum aut imperitandum, habendus metus est aut faciendus (Sall.). 7 Corrigendus est qui peccat et admonitione et vi, et molliter et aspere, meliorque tam sibi quam aliis faciendus non sine castigatione, sed sine ira (Sen.). 8 Deliberandum est diu, statuendum est semel (P. Syr.). 9 Consules intellexerunt sibi omnia agenda esse ad patriam servandam. 10 Nostris hostium impetus strenue propulsandi erant: magnae barbarorum copiae. 11 Omnibus opibus atque viribus nobis nitendum est rei publicae causa. 12 Vitia spernenda sunt si optima valetudine uti volumus. 8 Centro studi Hermeneia Dispense di lingua Latina Temi di versione 1. Serenità di Senofonte e Anassagora Xenophon, cum sollemne sacrificium peracturus esset, cognovit e duobus filiis maiorem natu, nomine Gryllum, apud Mantineam in proelio cecidisse. Quamvis magno dolore affectus, putavit deorum cultum omittendum non esse, sed tantummodo coronam deposuit qua ornatus erat. Postea, percontatus quonam modo occidisset, cum audivit eum fortissime pugnantem interisse, coronam capiti reposuit, numina, quibus sacrificabat, testatus maiorem se ex virtute filii voluptatem quam ex morte amaritudinem sentire. Ne Anaxagoras quidem supprimendus est: audita namque morte filii: «Nihil mihi», inquit, «inexspectatum aut novum nuntias: sciebam enim illum ex me mortalem natum esse». Has voces utilissimis praeceptis imbutas virtus mittit. Quas si quis efficaciter auribus receperit, non ignorabit ita liberos esse procreandos, ut meminerit his a rerum natura et accipiendi spiritus et reddendi eodem momento temporis legem dici, atque ut mori neminem, qui non vixerit, ita ne vivere aliquem quidem posse qui non sit moriturus. Valerio Massimo 2. La sconfitta dei Germani Acie triplici instituta et celeriter itinere confecto, Caesar prius ad hostium castra pervenit quam quid ageretur Germani sentire possent. Qui omnibus rebus subito perterriti, in dubio erant utrum copias adversus hostem ducere, an castra defendere, an fuga salutem petere praestaret. Quo loco qui celeriter arma capere potuerunt paulisper nostris restiterunt, at reliqua multitudo passim fugere coepit; ad quos consectandos Caesar equitatum misit. Germani, post tergum clamore audito, cum suos interfici viderent, armis abiectis signisque militaribus relictis, se ex castris eiecerunt et, cum ad confluentem Mosae et Rheni pervenissent, reliqua fuga desperata, magno numero interfecto, reliqui se in flumen praecipitaverunt, atque ibi timore, lassitudine, vi fluminis oppressi perierunt. Nostri milites ad unum omnes incolumes, se in castra receperunt. Caesar Germanorum legatis quos in castris retinuerat discedendi potestatem fecit. Illi supplicia cruciatusque Gallorum veriti, quorum agros vastaverant, remanere se apud eum velle dixerunt. Cesare 3. Chi è il più beato degli uomini? Solon, unus ex septem sapientium, cum Sardes olim venisset, in hospitio regis Croesi fuit. In eius regia potuit videre quantae divitiae essent, quantus splendor, quae magnificentia illius regis. Cum haec omnia Soloni ostendisset, tum Croesus, qui putabat se beatissimum omnium esse, ex eo quaesivit num quem beatiorem se vidisset. Cui philosophus: «Equìdem Tellum Atheniensem beatiorem te vidi». Rex, valde miratus, quaesivit quisnam esset Tellus ille quem beatiorem se putaret. Cui Solon: «Ad vitam vere beatam existimandam parum valent divitiae, quibus certe te abundare video. Puto Tellum beatiorem te fuisse, quia usque ad fìnem vitae suae beatus fuit. Nam, cum praestantes et probos filios haberet multosque nepotes, quos omnes superesse vidit, uxorem venustam ac bene moratam, opes modicas sed quae ad victum sufficerent, post longam vitam 9 Centro studi Hermeneia Dispense di lingua Latina gloriosissimam mortem pro patriae libertate pugnans occubuit. At tua vita qualis futura est? Qui eventus te manent tempore venturo? Solum ubi ad finem vitae perveneris, tum iudicari poterit num vere beatus fueris». 4. Risposta di un Tarentino a Pirro. Cum a Romanis bellum Tarentinis indictum esset ob iniuriam legatis illatam, illi, arbitrati non posse viribus suis Romanorum impetum sustineri, legatos ad Pyrrhum, Epirotarum regem, miserunt, hortantes ut sibi in bello auxiliaretur. Pyrrhus belli gerendi occasionem non praetermisit et in Italiam cum ingenti et forti exercitu venit. Sed cum bellum diutius quam Tarentini arbitrati erant traheretur, magna hominum alienatio in eum esse coepit. Olim igitur in convivio accidit ut iuvenes quidam eum vituperarent: dicebant regem Tarentum venisse dominandi causa, ideoque fortunam suam miserabantur, deos precantes ut regis perfidiam punirent. Quod cum rex animadvertisset, sine mora unum eorum ad se arcessivit eumque percontatus est quidnam in convivio dixissent. Tarentinus iocando se periculo liberavit: «Multa», inquit, «o rex, et contumeliosa diximus, sed nescio cur mireris: inter pocula enim iocabamur et contumelias etiam maiores dixissemus, nisi vinum tam mox defecisset». 5. La conquista di Gabi Sextus Tarquinius, Superbi fìlius, indigne ferens patris copias Gabios civitatem expugnare non posse, rationem armis valentiorem excogitavit, qua interciperet illud oppidum Romanoque imperio adiceret. Namque subito Gabios se contulit tamquam effugiens parentis saevitiam et verbera, quae contra ultro perpessus erat, ac paulatim, alliciendo uniuscuiusque benevolentiam, consecutus est ut apud omnes plurimum valeret. Tum ad patrem familiarem quondam misit, ut indicaret se iam cuncta in manu sua habere, quaereretque quidnam a se fieri vellet. luvenili calliditati senilis astutia respondit. Nam Tarquinius, valde re delectatus, fidei autem nuntii parum credens, palam nihil respondit, sed eum seduxit in hortum atque maxima et altissima papaverum capita baculo percussit. Cum adulescens silentium patris simul ac factum cognovisset, intellexit eum significavisse Gabiorum principes morte aut exilio submovendos esse. Quo facto, mox civitas in dicionem populi Romani redacta est. 10