SCUOLE DELL’INFANZIA federazione provinciale scuole materne PERCORSI I bambini guardano al futuro Giovedì 9 giugno 2011 in piazza Cesare Battisti a Trento per tutto il pomeriggio è stata proposta una mostra in cui sono stati documentati i percorsi realizzati nelle 137 scuole equiparate dell’infanzia associate alla Federazione nell’ambito di due progetti: “Piccole guide per grandi scoperte” e “A scuola di volo”, promossi dal Settore Ricerca, Formazione e Servizi Pedagogici, dai coordinatori e dal consulente scientifico Giuseppe Malpeli. L’obiettivo dei due progetti è quello di porre l’attenzione alla realtà dei bambini attraverso una mostra educativo – didattica aperta a tutti. Scoprire il territorio In piazza Battisti davanti a Paolo Castelli, assessore all’Istruzione e Sport del Comune di Trento che ha patrocinato l’iniziativa, a Lucia Stoppini, direttore della Federazione Provinciale Scuole Materne, affiancata dal consulente scientifico Giuseppe Malpeli, all’arcivescovo Mons. Luigi Bressan c’erano molte insegnanti delle scuole materne, di cui alcune hanno dato testimonianza concreta dei progetti svolti quest’anno. Giuseppe Malpeli ha presentato il suo pensiero spiegando che non si può rimanere chiusi nella scuola e raccontarci che facciamo belle cose ma è davvero necessario aprirsi al territorio. Chi si occupa di educazione – ha continuato – sa che si tratta di una grande sfida, che però va accettata 10 guardando al futuro con speranza. Anche Castelli, che ha preso poi la parola, riferendosi a quanto detto da Malpeli ha sottolineato il concetto di speranza che soprattutto si può attingere dai bambini. Infatti con le loro piccole “guide” loro leggono attraverso i luoghi della città e ne traggono momenti di crescita restituendoci la loro lettura privilegiata. Tutti quindi città, politica e istituzioni hanno bisogno di quel punto di vista. La mostra educativodidattica Significative le voci di alcune insegnanti che hanno manifestato soprattutto la ricchezza che i bambini danno loro e il bisogno sempre più crescente delle famiglie di essere educate perché proprio esse hanno un ruolo strategico. A lato della piazza due stand con una mostra educativo-didattica aperta e partecipata da alcuni bambini presenti e dai loro genitori che hanno osservato i lavori presentati che spaziavano dai disegni coloratissimi a libretti, cartelloni e ad angoli dedicati. Un’opportunità per dare voce al pensiero dei bambini, al loro modo di vivere esperienze e relazioni nei diversi contesti che si trovano ogni giorno a incontrare e uno spunto per gli adulti a mettersi in ricerca nel cercare di avvicinarsi sempre più ai bambini e al loro punto di vista sempre privilegiato. “A scuola di volo” “A scuola di volo” è un progetto nato nell’ambito di una progettazione complessiva per il 60° Anniversario di fondazione della Federazione, attraverso il quale i bambini esplorano l’idea di apprendimento. La storia è costruita sul canone dialogico attorno alla figura del piccione viaggiatore Gedeone, che ricorda le perplessità del pre-scolastico riguardo l’utilità dell’andare a scuola di volo. La vicenda rappresenta un pretesto per animare un pensiero nei bambini riguardo all’interrogativo: “È giusto andare a scuola?”. La storia è parte integrante di un itinerario didattico e può essere utilizzata in diversi momenti come stimolo iniziale per provocare i bambini, come ripresa di situazioni che si sono altrove vissute, come conferme di analoghi significati. Il progetto ha voluto lanciare al mondo delle scuole associate l’opportunità di una riflessione culturale sul ruolo che la scuola è chiamata oggi a interpretare nella nostra società e all’interno delle nostre comunità. Lo scopo è far n.7-8 luglio/agosto 2011 emergere cosa pensano i bambini e le bambine dell’andare a scuola, per raccogliere una documentazione che permetta agli adulti di condividere pensieri e di riflettere insieme. Riflettere per riorganizzare, riprogettare e riqualificare il proprio agire educativo. Ogni scuola “il suo racconto” Da un avvio comune per tutti, con la condivisione del racconto “A scuola di volo”, approfondito con le insegnanti nelle sue valenze progettuali e di significato, ogni scuola che ha aderito al progetto ha interpretato il contesto e le relazioni suggerite dalla storia per dare vita a tanti differenti personaggi e situazioni. Giochi, drammatizzazioni, nuove narrazioni, ricostruzioni di ambienti hanno rappresentato i tanti altri modi di farsi storia che hanno permesso ai bambini di cominciare a interrogarsi e interrogare sull’importanza e sul valore che ha oggi l’andare a scuola. La storia è stata naturalmente modificata e contestualizzata rispetto al gruppo dei bambini e ha costituito il motore per una riflessione anche tra educatori e genitori, per passare poi di scuola in scuola. L’aspettativa era quella di attivare percorsi che facessero emergere significati attorno all’idea di apprendimento. Viaggi di pensieri e di scoperta, voli per conquistare abilità e conoscenze, re- lazioni di cura per creare contesti di ben-essere, incontri per apprendere a parlare e a giocare con gli altri, autonomie fisiche, emotive e cognitive. L’auspicio è che tali riflessioni che i bambini ci offrono, e che portano un punto di vista a volte inaspettato tra le nostre attenzioni nei loro confronti, siano davvero fonte di una capacità di riattivare la riflessione sulla centralità dell’andare a scuola, sapendo riorientare e rinnovare la nostra proposta educativa. Piccole guide per grandi scoperte Il progetto “Piccole guide per grandi scoperte”, che ha coinvolto circa 40 scuole nello scorso anno scolastico e altrettante in quello in corso, ha permesso ai bambini di raccontare il loro territorio ad altri bambini, ma anche ad adulti, siano essi la loro famiglia, le loro insegnanti, i volontari che ogni giorno si preoccupano di loro o le Istituzioni presenti su tutto il territorio provinciale. Il percorso proposto si caratterizza quindi proprio per la centralità data al punto di vista del bambino sul contesto nel quale vive la propria esperienza; contesto fatto di luoghi, oggetti, costruzioni, ma anche e soprattutto di incontri, di tempi, di scambio di esperienze e di possibilità di stabilire e curare relazioni. L’attenzione è stata perciò quella di coinvolgere i bambini in un percorso di partecipazione attiva, di interazione viva e costruttiva con il territorio. Segno di questo è anche il fatto che le piccole guide realizzate sono state “scritte” dai bambini per altri bambini. si soggetti che lo abitano e lo gestiscono. Apt, sindaci, impiegati comunali, bibliotecari, ma anche testimoni privilegiati hanno contribuito a condividere e costruire con i bambini le risposte alle loro sollecitazioni e curiosità. Un percorso quindi partito dalla scuola ma che dalla scuola ha saputo uscire per aprirsi e mettersi in dialogo. Le maestre nel concreto hanno realizzato delle uscite sul territorio per scoprire luoghi fuori dalla classe e dalla loro scuola: hanno osservato paesaggi, oggetti, fatto incontri significativi e ascoltato racconti. I bambini da protagonisti si sono aperti al territorio, hanno seguito la loro curiosità e cercato risposte in coloro che hanno incontrato lungo il cammino. Il passo successivo è stato quello di realizzare dei disegni Tali itinerari esplorativi hanno inoltre favorito una riflessione sugli spazi di attenzione ai bambini da parte della comunità e hanno portato alla realizzazione di mappe, piantine, descrizioni (grafiche, sonore…) del territorio che, unite a quelle di altri bambini in altre scuole, offrono una inedita ricostruzione di ciò che i diversi luoghi rappresentano per loro. (N.B.) L’attivazione del territorio Altro punto di forza è l’attivazione di tutto il territorio e dei divern.7-8 luglio/agosto 2011 11