LA TUA ONDA PERFETTA STA ARRIVANDO! START CUP VENETO 2013 Dall’analisi del mercato alla stesura del piano di marketing Ing. Davide Merlin START CUP BOOT CAMP SALA ARIA – CENTRO CONGRESSI PADOVA 19-20 APRILE 2013 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Agenda Il piano marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Il mercato di riferimento Segmentazione e targeting Le 4P e il marketing operativo Il miglior modo per iniziare, essere coerenti! Come sviluppare l’idea iniziale Università degli Studi di Verona 2 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing La definizione del mercato e il posizionamento d’impresa portano a definire diversi scenari di business Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Focalizzazione della idea di business Piano di sviluppo strategico Analisi strategica Valutazione di fattibilità Sviluppo opzioni Obiettivi Business Definition Analisi esterna Business Idea Key Insights Business Constraints Analisi interna Implementazione Action Plans Strategie Future Future Scenari Future Industry Industry Industry di Scenarios Scenarios Scenarios business Future Future Future Industry Action Industry Industry Scenarios Plan Scenarios Scenarios Scelta opzione Valutazione opzioni Rischi Rendimento Revisione della Business Idea Università degli Studi di Verona Action Plans Monitoraggio Action Plans START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Il processo del marketing strategico Coordinamento Inter-funzionale Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Analisi del mercato Attività R&S Bisogni insoddisfatti È fattibile? Marketing strategico di risposta Marketing strategico Programma di marketing Segmento/i target Idea di un nuovo prodotto Esiste un bisogno? Marketing strategico di creazione dell’offerta Programma di investimento Pianificazione della produzione Marketing operativo (le 4P) Spese di marketing e fatturato Gestione delle operations Fabbisogno finanziario e costi di esercizio Gestione economico finanziaria Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Marketing B2B vs. B2C Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Il marketing B2B ed il marketing dei beni di consumo B2C Entità organizzata Impresa Ente, Etc. Entità organizzata Impresa Ente, Etc. Entità organizzata Impresa Ente, Etc. Consumatore Transazioni MARKETING B2B MARKETING B2C Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Caratteristiche CATEGORIA mercatiNumerosità B2BELEMENTO vs B2C clienti Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Mercato e domanda Processo d'acquisto Prezzo Finanziamenti Elasticità Domanda derivata Fatturazione domanda Frequenza Modalità Penalità di contratto Processo decisorio Negoziazione Impiego di gare Leasing Sistema di sconti Natura Presentazione prodotto Commerciale Contributi pubblici Argomenti di vendita Ruolo venditore Finanziamenti Agevolazioni fiscali Consorzi di garanzia MARKETING B2B Minore Più frequente anelastica Si Elevata Minore Professionale Frequente Più lento, complesso Frequentissima Frequente Abbastanza frequente Spesso complesso Complessa MARKETING B2C Maggiore Meno No Minore Maggiore Spesso emozionale Quasi mai Rapido, semplice Rara Mai Raro Semplice Semplice Personal selling con impiego di demo, specifiche, mostre Comunicazione a largo raggio con media display Razionali, fact based Problem solving Emozionali Persuasione Leggi ad hoc Università degli Studi di Verona Rare START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Agenda Il piano marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Il mercato di riferimento Segmentazione e targeting Le 4P e il marketing operativo Il miglior modo per iniziare, essere coerenti! Come sviluppare l’idea iniziale Università degli Studi di Verona 7 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Domande chiave per l’analisi del settore Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Qual è la definizione appropriata del business di settore? • • • Quali sono i clienti, i canali e i confini di prodotto rilevanti? Questi confini stanno cambiando? Se si, che implicazioni hanno sul attrattività del settore? Quali sono i driver di rendimento? • Scala locale, regionale,nazionale, internazionale? • Cicli di innovazione? • Fedeltà del cliente? • Altri fattori? Quanto grandi sono i ricavi e profitti nel settore e come si evolvono? • • • • Quanto grande è il mercato (ricavi e profitti)? Quanto velocemente sta crescendo e in quali segmenti? Quali sono i driver della crescita dei ricavi? Quali sono i driver della marginalità (profitti)? Qual è la struttura della concorrenza del mercato? • • • • Università degli Studi di Verona Quanto consolidato o frammentato è il mercato? Esistono barriere all'entrata di una certa importanza? I clienti o i fornitori detengono un potere di mercato rilevante? Come la struttura del mercato impatta nel livello di marginalità delle aziende che ne fanno parte? START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Overview del mercato Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Obiettivi d’apprendimento: Definire i confini del vostro business ed identificare il settore di riferimento Comprendere le mappature del mercato e i diversi modi in cui segmentarlo Apprendere come creare le mappe del mercato Sapere dov’è meglio cercare dati per condurre l’analisi di mercato Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 La definizione del mercato La definizione di mercato delinea i confini economici del settore in cui le aziende competono. Le attività commerciali al di fuori di questi confini hanno poca influenza sul successo o il fallimento strategico al loro interno. Definire se due segmenti di business dovrebbero essere gestiti come un unico mercato o come attività separate Determinare la quota del mercato relativa che spinge la redditività, all'interno di un'azienda Rappresentarla come base dell'analisi strategica e decisionale (grafico ROS / RMS) Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Mercato unico o separato Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Se due segmenti di mercato hanno gli stessi clienti, la struttura stessa dei costi, e gli stessi concorrenti, sono un mercato unico. Se sono diversi su tutte queste dimensioni, sono mercati separati. • Stessi clienti • Stessa struttura costi • Stessi concorrenti • Condivisione di clienti e/o • Condivisione struttura costi e/o • Condivisione concorrenti Mercati separati Mercato unico Competere in entrambi i segmenti per sfruttare le sinergie • Diversi clienti • Diversa struttura costi • Diversi concorrenti La competizione dipende dal grado di condivisione Non compete negli stessi segmenti Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Definizione del perimetro di mercato Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Elevata Unico mercato con potenziale Unico mercato per differenziazione o nicchia (carte di credito e (penne stilografiche e a sfera) bancomat) Mercati separati con potenziale per leadership di costo (mobili da casa e contract) Condivision e di costi Mercati separati (acque naturali e superalcoolici) Mercati separati con potenziale di bundling (Video e Hi Fi) Unico mercato con potenziale di sostituzione (latte in cartone o in distributori automatici) Limitata Limitata Condivisione dei clienti Elevata Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Perchè usare la definizione del mercato Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 La corretta definizione del business può portare a scelte rilevanti su 2 livelli Punti Strategici Punti tattici con importanza strategica • Dovremmo comprare o • Dovremmo lasciare questa vendere una parte di business? • Dovremmo espanderci all’estero? • Quanto siamo vulnerabili ai competitor? • Dovremmo integrarci verticalmente? • Possiamo uscire da un business senza ripercussioni? • Dobbiamo muoverci per linee esterne? linea prodotti? • Dovremmo addestrare la forza vendita? • Come dovremmo effettuare acquisti di gruppo? VMRs (value managed relationships)? • Come dovremmo configurare il layout del nostro stabilimento? • Dovremmo centralizzare le nostre attività o raggiungere economie di scala? Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Conseguenze di una non corretta definizione del business Le aziende che definiscono il loro business in modo non corretto eseguono errate decisioni strategiche. Molte aziende definiscono la loro attività in modo troppo ampio per essere utile e allo stesso tempo stanno a guardare i concorrenti che hanno successo sfruttando business più definiti rispetto ai loro. Costi • Sostenere costi inutili • Rinunciare a opportunità di sfruttare strategie • Non trasferire esperienza • Non investire in importanti iniziative R&S Clienti Concorrenti • Trascurare i segmenti di • Non accorgersi di rilevanti clientela redditizi • minacce competitive • Sbagliare il calcolo della Investire in clienti non remunerativi "quota di mercato" • Rinunciare a opportunità di • Fissare obiettivi di sfruttare le sinergie performance inadeguate • Fraintendere le importanti • Non accorgersi di rilevanti modifiche della potenzialità tendenze di mercato • Lasciarsi sfuggire • Fraintendere la vera aree geografiche rilevanti situazione dei costi Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Aziende con quote di mercato più elevate hanno tipicamente una maggiore esperienza accumulata Relative Market Share (RMS) La maggiore esperienza accumulata in genere porta a minori costi di produzione (curva di esperienza) A parità di prezzo e mercato, l’azienda con la maggior esperienza ha il potenziale per i maggiori profitti Aziende A B Prezzo € per unit Margine € per unit Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 La relazione tra redditività e quota di mercato Esperienza accumulata Esperienza accumulata Costo Esperienza accumulata Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Analisi della catena del valore L’analisi della catena del valore fornisce un metodo sistematico per disaggregare una società o un settore nelle sue principali distinte attività per comprendere le fonti del vantaggio competitivo Impianti Macchin e Progett.n e Design Installa.n e Trasf.ne produzio ne Servizi In un secondo momento disaggregazioni più raffinate delle attività potranno rilevare differenze significative per il vantaggio competitivo Università degli Studi di Verona Controlli START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Analisi della catena del valore Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Il dettaglio di analisi sulla catena del valore dipende dallo scopo per cui la si utilizza Esempi Catena del valore Del sistema o del settore Catena del valore Della società Principali attività della catena del valore Inputs (Fornitore) Tech. R&D Prepar.ne materiali Trasfor.ne (Produttore) Acquisti log. in Entrata Trasfor.ne Produzione Operazioni Assembl. finale Distr.ne (distributore negoziante) Marketing e vendite Consumo (Consumatore) Distrib. logistica Controllo qualità Università degli Studi di Verona • Segmentazione • Profit pool Servizi • Analisi delle capacità interne Imballaggio • Ingegneria di processo • Analisi dei costi START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Catena del valore Vantaggi competitivi Obiettivo Rappresentare la catena del valore dell’industry, evidenziando l’importanza delle singole fasi e i vantaggi competitivi che ne derivano Oggetto Per ogni fase deve essere indicata l’importanza delle singole fasi necessarie per concepire, produrre e distribuire il prodotto/servizio al cliente finale il/i vantaggio/i competitivo/i, derivante dal modo in cui le diverse fasi si combinano e completano tra loro Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Catena del valore Vantaggi competitivi Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Fasi Fornitore Cliente CLIENTE CLIENTE Alta Importanza Bassa I vantaggi competitivi Es. elevato posizionamento del marchio consente un premium price del 20% Es. la Società detiene un brevetto industriale che le consente di risparmiare il 15% dei costi produttivi rispetto alla media del settore Es. la Società possiede una struttura distributiva più capillare (100 punti di vendita in più nel mercato di riferimento rispetto al principale competitor) Fonte : Università degli Studi di Verona 9 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Catena del valore Risorse impiegate e competenze distintive Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Obiettivo Comprendere il contenuto delle singole fasi della catena del valore, le competenze distintive e le risorse impiegate Oggetto Indicare per ogni fase della catena del valore La descrizione I fattori critici (Kfs) necessari per operare con successo Le risorse impiegate e le competenze distintive Note I fattori critici di successo (Kfs) sono gli elementi necessari per operare, in ogni fase del Business Model, in modo efficace e con risultati superiori rispetto ai concorrenti. I Kfs dipendono dalla qualità e quantità delle risorse impiegate e dalle competenze distintive maturate in ogni fase Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Catena del valore Risorse impiegate e competenze distintive Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Fornitore FORNITOREProcesso A Processo B Processo C Processo D Processo E Descrizione della funzione/processo Descrizione dettagliata del processo della catena Fattori critici di successo Fattore 1 Fattore 2 Fattore 3 Risorse impiegate e competenze distintive Risorsa/competenza 1 Risorsa/competenza 2 Risorsa/competenza 3 Fonte : Università degli Studi di Verona Cliente 10 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Agenda Il piano marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Il mercato di riferimento Segmentazione e targeting Le 4P e il marketing operativo Il miglior modo per iniziare, essere coerenti! Come sviluppare l’idea iniziale Università degli Studi di Verona 22 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Segmentazione del mercato Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Uno stesso mercato può essere segmentato in modi diversi Qual è il modo più significativo per segmentare il vostro mercato? CLIENTI A quale livello dovreste segmentare? TECNOLOGIA PRODOTTO Mercato Con quali grado di approfondimento? GEOGRAFICA CANALI Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 La segmentazione del mercato La segmentazione è l’attività con la quale vengono selezionati i clienti target, sono raggruppati in cluster omogenei e l’offerta di prodotti / servizi viene adatta ai loro specifici bisogni In altre parole, la segmentazione è un processo di esplosione del mercato totale in sotto mercati Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 La segmentazione del mercato E’ un processo mediante il quale il mercato viene diviso in gruppi più piccoli di acquirenti con bisogni, caratteristiche e comportamenti diversi, che possono richiedere prodotti e marketing mix personalizzati Segmentazione del mercato divisione del mercato in gruppi di acquirenti ben distinti con bisogni, caratteristiche e comportamenti differenti, che richiedono prodotti e programmi di marketing personalizzati Segmento di mercato gruppo di consumatori che presentano una risposta analoga agli sforzi di marketing dell’impresa Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Segmentazione del mercato Selezione dei clienti da servire Scegliere una proposta di valore Segmentazione del mercato Dividere il mercato totale in segmenti più piccoli Differenziazione Differenzia l’offerta di mercato per creare un valore superiore per il cliente Definizione del segmento obiettivo Selezionare il segmento o i segmenti in cui entrare Creare valore per i clienti obiettivo Posizionamento Posizionare l’offerta di mercato nelle menti dei clienti obiettivo Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Sequenza STP Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Sequenza del marketing strategico Segmentazione – Targeting – Positioning Individuazione segmenti di domanda eterogenei tra loro e omogenei internamente Scelta di un segmento target Posizionamento sul segmento prescelto Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Variabili di segmentazione Descrittore segmento Situazioni di acquisto utilizzo e consumo MERCATO AL CONSUMO MERCATO INDUSTRIALE Età, sesso, etnia, reddito, dimensioni della famiglia, fase del ciclo di vita, localizzazione geografica, stile di vita Tipologia del settore, localizzazione geografica, dimensioni del fatturato, tecnologia adottata, redditività, cultura manageriale Volume di acquisto, fedeltà di marca, comportamento di acquisto, importanza dell’acquisto, scopo dell’acquisto, criteri di scelta Tipo di applicazione, importanza dell’acquisto, volumi di acquisto, frequenza di acquisto, comportamento di acquisto, criteri di scelta Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Formazione dei segmenti di mercato Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Tipiche domande da farsi in sede di segmentazione Chi acquista? Cosa, dove, quando e come si acquista? Chi acquista cosa, dove, quando e come? Micro-segmentazione Perché si acquista? Formazione dei segmenti di mercato Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Requisiti di una segmentazione efficace MISURABILI. la dimensione, il potere d’acquisto e il profilo del segmento deve essere misurabile RILEVANTI. I segmenti di mercato devono essere sufficientemente grandi o profittevoli abbastanza da servirli Misurabilità Accessibilità Rilevanza Distinguibilità Praticabilità PRATICABILI. situazioni effettive possono essere attuate per attrarre e servire i segmenti ACCESSIBILI. i segmenti di mercato possono essere effettivamente raggiunti e serviti DISTINGUIBILI. i segmenti sono concettualmente distinguibili e rispondono diversamente ai differenti elementi e situazioni del marketing mix La valutazione dei segmenti di mercato Dimensione e tasso di crescita del segmento Attrattività strutturale Obiettivi e risorse dell’impresa Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Strategie di targeting mercato obiettivo Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Definizione specifica Micro marketing o marketing locale Definizione generica Marketing indifferenziato o di massa Marketing differenziato o segmentato Marketing concentrato o di nicchia Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Strategie di definizione mercato obiettivo Marketing indifferenziato L’impresa decide di ignorare le differenze fra i vari segmenti di mercato e si rivolge con la medesima offerta alla totalità del mercato (un po’ in disuso…) Marketing differenziato Strategia nella quale l’’impresa decide di rivolgersi ad alcuni segmenti di mercato realizzando offerte specifiche per ciascun gruppo di consumatori (P&G e 6 marche di detersivo in concorrenza sugli scaffali, VF corporation e 30 marche di jeans) Marketing concentrato Invece di aspirare ad una quota limitata di un grande mercato l’impresa cerca di conquistare un ampia quota di uno o alcuni segmenti detti «nicchie di mercato» Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Strategie di definizione mercato obiettivo Micro Marketing Consiste nell’adeguare prodotti e programmi di marketing ai bisogni e alle richieste di individui e gruppi locali di clienti specifici. Comprende il marketing locale e individuale Marketing Locale Personalizzazione di marche e promozioni in base a bisogni e richieste di gruppi locali, di clienti città e quartieri o persino singoli negozi Marketing individuale Personalizzazione di prodotti e programmi di marketing in base ai bisogni e alle preferenze dei singoli clienti. Il marketing individuale è stato anche definito marketing one-to-one, personalizzazione di massa e markets-of-one marketing Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Il valore per il cliente Le variabili che influenzano il valore per il cliente Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Esempio di variabile del prodotto ampliato Esempio di variabile del prodotto effettivo Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Scegliere una strategia di differenziazione e posizionamento Identificare un insieme di possibili vantaggi competitivi per costruire una posizione offrendo un valore superiore attraverso: Università degli Studi di Verona 35 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Scegliere il giusto vantaggio competitivo Non tutte le differenze dei brand sono ricche di significato o utile. Non ogni differenza fa una buona differenziazione. Ogni differenza ha il potenziale per creare costi dell’azienda come i benefits per i consumatori. Inoltre, l’azienda deve attentamente definire il modo in cui si distinguerà dai concorrenti. Una differenza è valida se rispetta i seguenti criteri: Università degli Studi di Verona 36 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Definire una strategia di posizionamento complessiva Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 La proposta di valore è il mix completo dei benefits su cui un brand è posizionato Università degli Studi di Verona 37 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Unique Selling Proposition La Unique Selling Proposition (anche detta USP) è un concetto marketing che fu originariamente proposto come una teoria al fine di spiegare i pattern tra le campagne pubblicitarie di successo agli inizi degli anni ‘40. Dimostrava che tali campagne facevano un’unica proposta ai consumatori e ciò li convinceva a cambiare brand La U.S.P. può essere sinteticamente definita in tre parti: Ogni proposta di valore deve fare una proposta chiara e concreta al consumatore. Non solo parole, non solo una montatura del prodotto, non solo una vetrina pubblicitaria. Ogni azione dell’azienda deve dire a ogni potenziale cliente: «compra questo prodotto, e otterrai questo specifico benefit» La proposta deve essere una che la concorrenza non può, o non, offre. Deve essere unica- sia un’unicità del brand che un’affermazione non fatta in altro modo in quel particolare settore. La proposta deve essere così forte che può muovere una massa di milioni di persone, ad esempio, raggiungere col vostro prodotto nuovi consumatori Università degli Studi di Verona 38 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Agenda Il piano marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Il mercato di riferimento Segmentazione e targeting Le 4P e il marketing operativo Il miglior modo per iniziare, essere coerenti! Come sviluppare l’idea iniziale Università degli Studi di Verona 39 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Le quattro variabili del marketingmix (Le 4P) Qualità Caratteristiche Opzioni Stile Marca Confezione Taglie e misure Servizio Garanzia Possibilità di restituzione Marketing mix Prodotto Punto di vendita Canali Copertura Localizzazione Scorte Trasporti Promozione Prezzo Pubblicità Vendita personale Promozione vendite Relazioni pubbliche Prezzo di listino Sconti e abbuoni Termini e condizioni di pagamento Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Il marketing mix Lavorare con le 4 P del marketing mix, consente di declinare la Strategia di Business in azioni tattiche mirate su prodotto, prezzo, punto vendita, e promozione. Prodotto Come ottenere il miglior risultato con il range di prodotti a mia disposizione? Prezzo Come attivare una strategia di prezzo e come capire qual è il livello di prezzo opportuno? Punto vendita Come rendere agevole, semplice e conveniente per il cliente, l’acquisto del mio prodotto? Promozione Come comunicare al cliente le qualità del mio prodotto ed i suoi Valori? Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Prodotto Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Come ottenere il miglior risultato con il range di prodotti a mia disposizione? La gamma di prodotti è l’elemento fondamentale tra i 4 del marketing mix. Sviluppare e proporre una gamma di prodotti è il modo più efficacie per differenziarsi rispetto ai competitor. Qui di seguito alcuni esempi: - Scegliere quali prodotti enfatizzare e spingere e quali no. - Definire che cosa è effettivamente il prodotto! (Una tazza di caffè, venduta in un bar, non è solo una bevanda calda!) - Influenzare lo sviluppo e l’evoluzione del range di prodotti (ampliare, restringere, ecc.) Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Prezzo Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Come attivare una strategia di prezzo e come capire qual è il livello di prezzo opportuno? Generare una strategia di prezzo è essenziale! Va valutato: - Il prezzo e la strategia di prezzo dei concorrenti - il valore del bene per il cliente oggi e nel tempo Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Importanza delle decisioni di prezzo Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Il prezzo Influenza la redditività del business (a volte piccole differenze di prezzo provocano grandi differenze di margine) Influenza il livello della domanda (domanda elastica/anelastica) Influenza l’immagine di marca e il posizionamento rispetto ai concorrenti E’ l’elemento che per primo balza all’ occhio del cliente e si presta più facilmente al confronto tra marche concorrenti (visibilità) Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Evoluzione criteri di decisione del prezzo Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 ....verso un’ ottica più globale e strategica a causa di: Proliferazione di marche e modelli. L’ aumento dell’ offerta rende l’acquirente più volubile Riduzione della durata del ciclo di vita dei prodotti e componenti, che rende critico il prezzo di introduzione ed il suo evolversi Modifica dei vincoli di carattere legislativo (dai prezzi imposti alle normative antitrust) Competizione sul prezzo dai paesi Est ed Asia Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Caratteristiche dei prezzi dei beni industriali Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 La negoziazione: Il prezzo effettivo pagato spesso non coincide con quello richiesto in offerta o quello di listino (es. sconti). Inoltre possono esistere premi di fine anno, che non sono esplicitati in fattura Le caratteristiche accessorie del prezzo: Sono voci non direttamente pertinenti che però influenzano il costo per l'acquirente: spese di trasporto, addestramento del personale, costi di installazione, etc. Le gare: Costituiscono l’alternativa alla negoziazione Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Caratteristiche dei prezzi dei beni industriali L’analisi professionale del prezzo: Spesso il buyer è in grado di valutare il costo di produzione del fornitore il quale deve quindi dare giustificazione della sua offerta di prezzo I cambi Nel recente passato hanno subito sensibili variazioni in tempi molto brevi. Per tale motivo possono diventare per l’azienda a seconda dei casi una trappola o una opportunità. Con l’Euro questo fenomeno si è ridotto. Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 La politica dei prezzi La politica dei prezzi è l’insieme delle decisioni sui principi e sui criteri che in un impresa devono guidare la fase di determinazione dei prezzi di vendita dei prodotti: Le «linee guida» che possono cambiare nel tempo e a seconda delle categorie di prodotti venduti Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Caratteristiche dei prezzi dei beni industriali Con le “linee guida” (guidelines) della politica dei prezzi si definiscono: Il livello generale dei grezzi per l’impresa nel suo complesso o per ampie classi di prodotti (price positioning) La variabilità dei prezzi riguardo allo stato dell’ economia o a attori di costo Collegamento alle fasi del ciclo di vita Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Criteri e metodi di determinazione del prezzo Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 AI COSTI (A) AL MERCATO (VALORE) (B) CRITERI E METODI ORIENTATI… AL SISTEMA COMPETITIVO (C) ORIENTAMENTO COMPOSITO (D) Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Criteri e metodi di determinazione del prezzo (A) COSTI (B) MERCATO Ci si muove dai costi verso il prezzo di vendita aggiungendo dei ricarichi Si determina il prezzo (valore) che il potenziale cliente è disposto a pagare e si lavora quindi «all’indietro» per ottenere il costo di produzione massimo accettabile (C) SISTEMA COMPETITIVO (D) MISTO Ci si concentra sui prezzi dei concorrenti come elemento principale di riferimento Si tratta di una combinazione delle tre strategie precedenti in modo tale che nessun aspetto venga sottovalutato Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Punto vendita Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Come rendere agevole, semplice e conveniente per il cliente, l’acquisto del mio prodotto? Il canale di vendita è una scelta decisiva. Nel «Punto vendita» il cliente può valutare, provare, misurare la qualità del prodotto, percepirne il prezzo, trovare soluzioni di utilizzo. The «punto vendita» è il luogo in cui le aspettative del cliente si incontrano con la realtà. Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Promozione Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Come comunicare al cliente le qualità del mio prodotto ed i suoi Valori? Con la promozione si deve mirare ai ‘valori chiave’ che convincono il cliente a comprare. Poi va individuato quali siano e come lavorare con i tools più efficaci per comunicare il messaggio promozionale: - negozio - catalogo - sito web - pubblicità - altre promozioni Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Agenda Il piano marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Il mercato di riferimento Segmentazione e targeting Le 4P e il marketing operativo Il miglior modo per iniziare, essere coerenti! Come sviluppare l’idea iniziale Università degli Studi di Verona 54 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Il posizionamento attraverso il Business Model Canvas Attività chiave Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Partner e fornitori chiave Alcune attività sono date all’esterno ed alcune risorse sono acquisite fuori dall’organizzazione Struttura dei costi Le attività chiave sono rappresentate dai processi che più di altri all’interno dell’azienda generano valore aggiunto Proposizione di valore Relazione con i clienti Segmenti di clienti Si cerca di risolvere i problemi dei clienti e soddisfarne le esigenze con una proposizione di valore Le relazioni con il cliente sono mantenuti per ciascun segmento target Un’organizzazione serve uno o più segmenti di clienti Risorse chiave Le risorse chiave sono gli asset richiesti per originare e portare al cliente tutti gli elementi descritti Gli elementi del business model sono riflessi nella struttura di costo Canali La value proposition è portata al cliente: adeguata comunicazione, distribuzione e canali di vendita Flusso di ricavi Il flusso dei ricavi è frutto di una proposizione di valore ripetuta e richiesta più volte dal cliente Università degli Studi di Verona 55 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Proposizione di valore Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Novità Performance Personalizzazione Full service Design • Proposte di valore che soddisfano una esigenza del tutto nuova che i clienti prima non percepivano perché non c'era nessuna offerta simile • Miglioramento delle prestazioni del prodotto o del servizio • Ritagliare prodotti e servizi alle esigenze specifiche dei singoli clienti o segmenti di clienti. Questo approccio consente di erogare prodotti e servizi personalizzati, pur sfruttando le economie di scala • Copertura di una specifica esigenza del cliente, indipendentemente dalla dimensione prodotto / servizio (ottica di Full Service Provider) • Appagamento della componente “estetica” del prodotto Brand/status • I clienti possono trovare valore nel semplice atto di impiego ed esibizione di un marchio specifico Prezzo • Offrire valore simile a un prezzo inferiore è un modo comune per soddisfare le esigenze di segmenti di clientela price-sensitive Università degli Studi di Verona 56 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Proposizione di valore Riduzione di costi • Aiutare i clienti a ridurre i costi è un modo importante per creare valore Riduzione del rischio • I clienti considerano la riduzione del rischio da essi sostenuto per l'acquisto di prodotti o servizi Accessibilità Convenienza/ uso • Rendere i prodotti e i servizi disponibili per i clienti che in precedenza non avevano accesso ad essi è un altro modo per creare valore • Rendere le cose più comode o più facili da usare è un modo per creare valore sostanziale Università degli Studi di Verona 57 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Clienti Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Mass Market Nicchia Segmenti Diversificati Interconnessi • I modelli di business focalizzati sui mercati di massa non fanno distinzione tra segmenti clienti diversi. Questo tipo di modello di business si trova spesso nel settore retail • I modelli di business destinati a mercati di nicchia rispondono a specifici segmenti di clientela specializzata • Alcuni modelli di business distinguono tra i segmenti di mercato con esigenze e problemi leggermente diverse • Un'organizzazione con un modello di business diversificato di clienti ha segmenti di clienti non collegati con esigenze e problemi molto diversi • Alcune organizzazioni possono servire due o segmenti di clientela interdipendenti Università degli Studi di Verona 58 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Relazione con i clienti Assistenza personale Assistenza personale dedicata •Questo rapporto è basato sulla interazione umana. Il cliente può comunicare con un rappresentante vero e proprio per ottenere aiuto durante il processo di vendita e dopo che l'acquisto è stato completato •Questo rapporto implica un rappresentante dedicato verso un singolo cliente. Esso rappresenta una relazione molto profonda e si sviluppa normalmente per un lungo periodo di tempo. Relazioni analoghe possono essere trovate sotto forma di key account manager che mantengono relazioni personali con clienti importanti Self Service •In questo tipo di rapporto, una società non mantiene una relazione diretta con i clienti ma fornisce tutti i mezzi necessari perché i clienti possano agire da soli Servizi automatizzati •Questo tipo di rapporto combina una forma più sofisticata di auto di servizio al cliente con processi automatizzati. Ad esempio, la profilazione personale online ai clienti permette l'accesso a servizi personalizzati e diversi da cliente a cliente Communities •Sempre più spesso, le aziende stanno utilizzando le comunità di utenti per essere più coinvolti con i clienti / potenziali clienti e per facilitare le connessioni tra i membri della comunità Co-creazione •Alcune aziende stanno andando oltre il tradizionale rapporto clientefornitore per co-creare valore con i clienti, chiedendo ai clienti di impegnarsi per agevolare la progettazione di prodotti nuovi e innovativi Università degli Studi di Verona 59 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing DIRETTA INDIRETTA PROPRIA CANALE DI TERZI Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Canali PROCESSO Forza vendita Web Negozi Partner Distributori Consapevolezza Valutazione Acquisto Consegna Post vendita • Come • Come • Con quali • Come • Come stimoliamo la spieghiamo strumenti ai facciamo gestiamo il consapevolez al cliente la clienti di arrivare la supporto post za sul nostra acquistare i proposizione vendita? mercato proposizione nostri prodotti di valore ai rispetto ai di valore? e servizi? nostri clienti? prodotti e servizi offerti? Università degli Studi di Verona 60 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Flussi di ricavi Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Vendita di un bene/servizio Fee per utilizzo Abbonamento • Prodotto fisico che diventa di proprietà del cliente • Quanto più un servizio è utilizzato, tanto più il cliente paga • Vendita di un accesso continuo ad un servizio Prestito, affitto, leasing • Questo flusso di ricavi è generato da qualcuno che temporaneamente ha la concessione del diritto esclusivo di usare una particolare attività per un periodo determinato in cambio di un canone Licenza d’uso • Questo flusso di ricavi è generato dal cliente dando il permesso di usare della proprietà intellettuale in cambio di diritti di licenza. Il Licensing consente al titolare dei diritti di generare proventi dai propri beni senza dover fabbricare un prodotto o commercializzare un servizio. Intermediazione Pubblicità • Questo flusso di ricavi deriva da servizi di intermediazione eseguiti per conto di due o più parti • Questo flusso di ricavi è originato dai canoni pubblicitari per un determinato prodotto, servizio o marchio Università degli Studi di Verona 61 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Flussi di ricavi - Pricing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 PRICING FISSO PRICING DINAMICO Prezzo di listino Yield Prezzo ad hoc Market based Prezzo per cliente Meccanismo d’asta Prezzo a fasce volume Università degli Studi di Verona 62 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Criteri e metodi di determinazione del prezzo Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 AI COSTI (A) AL MERCATO (VALORE) (B) CRITERI E METODI ORIENTATI… AL SISTEMA COMPETITIVO (C) ORIENTAMENTO COMPOSITO (D) Università degli Studi di Verona 63 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Criteri e metodi di determinazione del prezzo (A) COSTI (B) MERCATO Ci si muove dai costi verso il prezzo di vendita aggiungendo dei ricarichi Si determina il prezzo (valore) che il potenziale cliente è disposto a pagare e si lavora quindi «all’indietro» per ottenere il costo di produzione massimo accettabile (C) SISTEMA COMPETITIVO (D) MISTO Ci si concentra sui prezzi dei concorrenti come elemento principale di riferimento Si tratta di una combinazione delle tre strategie precedenti in modo tale che nessun aspetto venga sottovalutato Università degli Studi di Verona 64 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Prezzo nel ciclo di vita Introduzione Sviluppo Maturità Declino Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Vendite del settore Fase di introduzione Tempo Due strategie di prezzo Prezzo di scrematura (skimming pricing) Prezzo di penetrazione (penetration pricing) La scelta dipende da: Sensibilità delle domanda al prezzo Minaccia di potenziali entranti Decisioni di acquisire subito ampie quote di mercato Università degli Studi di Verona 65 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Prezzo nel ciclo di vita Introduzione Sviluppo Maturità Declino Vendite del settore Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Strategia di SKIMMING Tempo Prezzo alto iniziale con l’obiettivo di colpire i segmenti con minore elasticità al prezzo (maggiore valore) Riduzione successiva con l’obiettivo di acquisire segmenti più ampi per il quale il prodotto ha una valenza minore La strategia di skimming: E’ sconsigliata quando non è possibile definire in modo chiaro i segmenti di mercato È consigliata quando esistono barriere brevettuali o unicità di prodotto Università degli Studi di Verona 66 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Prezzo nel ciclo di vita Introduzione Sviluppo Maturità Declino Vendite del settore Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Strategia di PENETRAZIONE Tempo Prezzo basso iniziale con l’obiettivo di conquistare un alta quota di mercato La strategia di penetrazione è consigliabile quando: Prodotto privo di difetti Rapidità adozione da parte degli utenti Adeguata capacità produttiva Canali distributivi efficienti Domanda potenziale elevata Università degli Studi di Verona 67 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Prezzo nel ciclo di vita Introduzione Sviluppo Maturità Declino Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Vendite del settore Tempo Fase di crescita: Durante la fase di crescita entrano in campo concorrenti che propongono un prodotto simile ed emerge un prezzo di mercato Pur riscontrandosi ancora una gamma di prezzi abbastanza ampia essa tende a restringersi percorrendo il ciclo di vita Università degli Studi di Verona 68 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Prezzo nel ciclo di vita Fase di maturità: In questo contesto, si assiste per lo più ad una riduzione dei prezzi. Tipico di questa fase è lo sforzo di differenziazione, al fine di mantenere una specificità di segmento o nel tentativo di dare qualcosa in più’ rispetto alla concorrenza. Introduzione Sviluppo Maturità Declino Vendite del settore Tempo La value engineering è particolarmente attiva: è un approccio che cerca di ridurre i costi di produzione mantenendo immutato il valore complessivo per il cliente. Da considerare tre aspetti della maturità: Maturità tecnologica, a cui corrisponde una maggiore standardizzazione e stabilità dei processi produttivi Maturità del mercato, che si realizza quando l'acquirente considera il prodotto una seria alternativa ad altri mezzi per ottenere lo stesso servizio o funzione d'uso Maturità della concorrenza, che ha come indicatore la stabilità delle quote di mercato e di prezzi Università degli Studi di Verona 69 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Partnership e fornitori chiave Ottimizzazione ed economie di scala • La forma più basilare di partnership o di relazioni acquirente-fornitore nasce per ottimizzare la ripartizione delle risorse e attività. È illogico per una azienda avere la proprietà di tutte le risorse o eseguire ogni attività per sé; l'ottimizzazione e l'economia di scala sono di solito costituite per ridurre i costi, e spesso richiedono di esternalizzare o di condividere delle infrastrutture Riduzione del rischio e dell’incertezza • Le partnership possono contribuire a ridurre il rischio in un ambiente competitivo caratterizzato da incertezza. Non è insolito per i concorrenti formare un'alleanza strategica in un settore, mentre competono in concorrenza in un altro Acquisizione di risorse o attività • Poche aziende dispongono di tutte le risorse o eseguono tutte le attività descritte dal loro modello di business. Piuttosto, estendono le proprie capacità facendo affidamento su altre aziende nella fornitura di particolari risorse o nello svolgimento di determinate attività. Tali partnership possono essere motivate da necessità di acquisire conoscenze, licenze, o accesso ai clienti Università degli Studi di Verona 70 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Attività chiave Produzione / erogazione del servizio • Queste attività sono legate alla progettazione, fabbricazione, e alla consegna di un prodotto. L’attività di produzione è dominante in modelli di business caratteristici di imprese manifatturiere Problem solving • Le attività chiave di questo tipo riguardano lo sviluppo di nuove soluzioni ai problemi dei singoli clienti. Le aziende di servizi sono in genere caratterizzate da attività di problem solving. I loro modelli di business prestano particolare attenzione ad attività come la gestione della conoscenza ed una formazione continua delle risorse Piattaforma /network • I modelli di business che si basano su una piattaforma come risorsa fondamentale sono dominati da attività chiave rivolte alla piattaforma stessa Università degli Studi di Verona 71 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Risorse chiave Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Fisiche • Questa categoria comprende asset fisici quali ad esempio strutture produttive, edifici, veicoli, sistemi di macchine, reti di distribuzione,… Intellettuali • Risorse intellettuali come i marchi, le conoscenze proprietarie, brevetti e diritti d'autore sono componenti sempre più importante di un modello di business solido Finanziarie • Alcuni modelli di business richiedono in maniera particolare risorse e / o garanzie finanziarie (es. liquidità, linee di credito, stock option,…) Umane • Ogni impresa richiede risorse umane, e le persone sono particolarmente importanti in alcuni modelli di business Università degli Studi di Verona 72 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Struttura di costi Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Costi fissi • Tali costi rimangono gli stessi indipendentemente dal volume di beni prodotti o servizi erogati Costi variabili • Sono costi che variano proporzionalmente con i volumi di beni prodotti o servizi erogati Economie di scala • Vantaggi di costo di cui un business beneficia al crescere della scala dimensionale. Questo, tra altri fattori, implica una diminuzione del costo unitario del prodotto al crescere dei volumi Economie di scopo • Vantaggi di costo di cui un business beneficia grazie alla condivisione o riutilizzo delle risorse. Ad esempio, un’unità di marketing centrale può servire più business unit o le spese di un canale distributivo possono essere condivise tra linee di prodotto diverse Università degli Studi di Verona 73 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Agenda Il piano marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Il mercato di riferimento Segmentazione e targeting Le 4P e il marketing operativo Il miglior modo per iniziare, essere coerenti! Come sviluppare l’idea iniziale Università degli Studi di Verona 74 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Adiacenza Le adiacenze sono opportunità di crescita e di completamento d’offerta che Condividono economics e capacità con il core business Rinforzano e non sottraggono energie al core business Aggiungono valore ai clienti attuali Contribuiscono al potenziale e alla leadership sul mercato Nella crescita per adiacenze La singola mossa più efficace è quella che permette una formula ripetibile Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Quali adiacenze? Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Nuovi segmenti di mercato Prodotti attuali Nuovi prodotti Nuove fonti di acquisto Servizi a valore aggiunto Integrazione a valle Integrazione a monte Nuovi mercati geografici Nuovi segmenti di clienti Nuovi canali distributivi Clienti attuali Nuove partnership Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Il caso Nike – Basket Nuovi business Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Canale Mercati geografici Asia Europe Mexico, Latin America Canada Integrazione a monte Running shoes Basketballs Athletic wear Bags Footballs Clienti Integrazione a valle Wimbledon equipment (1987) 3 Basketball 1 Tennis (1982) Soccer Golf shoes (1987) Shirts/shorts Cycle Tennis wear (1985) 2 Calzature Golf balls (2001) Soccer strips Golf clubs Accessori Abbigliamento Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Il caso Nike – Tennis Nuovi business Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Canale Mercati geografici Asia Europe Mexico, Latin America Canada Integrazione a monte Integrazione a valle Running shoes Basketballs Basketball Athletic wear 1 Tennis (1982) Bags Footballs Clienti Wimbledon 3 equipment (1987) Shirts/shorts 2 Tennis wear (1985) Golf balls (2001) Soccer strips Golf clubs Accessori Abbigliamento Università degli Studi di Verona Soccer Golf shoes (1987) Cycle Calzature START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Il caso Nike – Football Nuovi business Mercati geografici Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Canale Asia Europe Mexico, Latin America Canada Integrazione a monte Integrazione a valle Running shoes Basketballs Basketball Athletic wear 1 Tennis (1982) Bags Footballs Clienti Wimbledon equipment (1987) Shirts/shorts 3 Tennis wear (1985) 2 Golf balls (2001) Soccer strips Golf clubs Accessori Abbigliamento Università degli Studi di Verona Soccer Golf shoes (1987) Cycle Calzature START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Il caso Nike – Golf Nuovi business Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Canale Mercati geografici Asia Europe Mexico, Latin America Canada Integrazione a monte Integrazione a valle Running shoes Basketballs Basketball 1 Tennis (1982) Athletic wear Soccer Golf shoes (1987) Cycle Bags Clienti Footballs Wimbledon 3 equipment (1987) Shirts/shorts 2 Tennis wear (1985) Calzature Golf balls (2001) Soccer strips Golf clubs Accessori Abbigliamento Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Il caso Nike – La formula ripetuta Nuovi business Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Canale Mercati geografici Asia Europe Mexico, Latin America Canada Integrazione a monte Running shoes Basketballs Footballs Clienti Integrazione a valle Athletic wear Basketball Tennis1 (1982) Soccer Bags Golf shoes (1987) Wimbledon Shirts/shorts Cycle equipment (1987) 3 2 Tennis wear (1985) Golf balls (2001) Calzature Soccer strips Golf clubs Accessori Abbigliamento Università degli Studi di Verona START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Il caso Reebok – La formula NON ripetuta Nuovi business Mercati geografici Channel Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 Integrazione a monte Integrazione a valle Aerobic Shoe (1982) Tennis (1983) Basketball (1985) Clienti 4 Weeboks (1986) 2 Avia (1987) John Frye Boots (1987) Boston Whalers Boats (1989) Greg Norman Golf clothes (1990) 1 5 Ellesse USA(1988) Rockport walking shoe (1988) 3 “The Pump” (1990) Shaq Line (1993) Calzature sportive Ralph Lauren (1996) Altri prodotti Altre calzature Logo Athletics (2000) NFL uniforms (2000) Soft goods 7 Università degli Studi di Verona 6 START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing I risultati – Nike vs. Reebok Capitalizzazione Ricavi $20B $15B Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 12.3X 38X 15 10 10 2005 5 2.2X 0 Nike Reebok 1987 5 0 Università degli Studi di Verona 2.4X Nike Reebok START CUP BOOT CAMP – Il piano di marketing Allontanamento dal core business Dott. Luigi Righetto – 19-20 Aprile 2013 > 3 step < 20% L’allontanamento dal core business riduce progressivamente le probabilità di successo di una crescita per adiacenze 3 step 20-40% 2 step 40-50% 1 step 50-70% Core 80-90% Fonte: Bain & Co. Università degli Studi di Verona