NEWSLETTERS CENTRO DEMETRA (DR. Patrizio SCHINCO, C.P.S.E. inf. Barbara CIMINI, C.P.S.I. Dorina CALCAGNO) In data 29 ottobre 2014 presso il Collegio IPASVI di Torino si è svolta la giornata di sensibilizzazione e informazione per gli operatori sanitari sul tema della violenza intitolata “Sensibilizziamoci contro la violenza: conoscere per prevenire ed assistere le vittime di violenza familiare” ad opera del CENTRO SUPPORTO E ASCOLTO CONTRO LA VIOLENZA DEMETRA situato presso l’Ospedale San Lazzaro di Torino in via Cherasco 23. Il Centro Demetra accoglie vittime di violenza, donne e uomini, che vogliono spezzare la catena della violenza e una modalità di vita malata all’interno di relazioni intime di coppia o di famiglia. La violenza familiare, definita dall’O.M.S. “ogni forma di violenza fisica, psicologica o sessuale che riguarda tanto soggetti che hanno, hanno avuto o si propongono di avere, una relazione intima di coppia (V.I.P.), quanto soggetti che all’interno di un nucleo familiare più o meno allargato hanno relazioni di carattere parentale o affettivo”, ormai quotidianamente raccontata dai mass media, è il fenomeno crescente nella nostra società e nel mondo dove oltre ad essere coinvolte le donne, sempre più spesso i bambini e i familiari sono costretti ad assistere e a subire maltrattamenti, aggressioni verbali, psicologiche e fisiche. La storia della violenza che affonda le radici nel remoto ancora oggi, nonostante il progresso nel mondo, genera carnefici, vittime e morte causando, alla salute delle vittime, gravi danni non solo psicologici (depressione, disturbi da stress post-traumatico, disturbi del comportamento alimentare, aggressività …) ma anche fisici quali tumori, malattie cardiovascolari, metaboliche, dell’ apparato gastro-enterologico e dell’apparato riproduttivo, ... E’ perciò fondamentale che l’infermiere, professionista della salute, insieme agli altri operatori, abbia la capacità di riconoscere nelle persone che avvicina, un legame tra bisogno manifestato e violenza determinando così un punto di partenza che sarà l’origine di un percorso di ascolto e supporto operatore-vittima nella presa di consapevolezza e di intervento in cui la malattia è sintomo di una causa che solo se eliminata determinerà guarigione. Le vittime di violenza spesso impaurite e maltrattate per lungo tempo, manifestano incapacità nell’agire e nel capire che dalla violenza è possibile uscire e con loro anche i figli o i familiari che condividono il loro dramma. La Convenzione di Lanzarote del 2007, la Convezione di Istanbul del 2011, la legge n.119 del 2013, e altre leggi istituite e attuate nel tempo hanno determinato una presa di coscienza mondiale in cui la parola violenza ha significati comuni e perciò deve essere contrastata non solo proteggendo le vittime di violenza bambini, adulti e anziani, ma anche punendo i maltrattanti. II maltrattante, nel suo identikit persona che “sceglie la sua vittima affascinandola” agisce dapprima con comportamenti “piacevoli”, con la disponibilità nel bisogno e improntando la relazione con potere e controllo, poi con violenza verbale (insulti, denigrazioni, umiliazioni,…), psicologica, economica e fisica (schiaffi, calci, pugni, utilizzo di coltelli, corde, armi,…) in una escalation sempre più brutale fino alla morte. La vittima, persona che subisce e improvvisamente destabilizzata da situazioni non previste, diventa silenziosa rinunciando a vivere per paura e vergogna di cosa dice la gente, costruendo intorno a sè un muro invisibile che la imprigiona nei suoi sensi di colpa ma che riaccende speranze su un rapporto malato quando il maltrattante chiede “perdono”, o dice “ti amo”, o “scusa” o fa promesse che sa di non mantenere o facendo regali che diventeranno la moneta di scambio, il prezzo da pagare. Lo scenario della violenza, che vede coinvolti bambini, donne, uomini, anziani, persone di tutte le etnie, classi sociali e religioni, implica un contesto che “non vede la realtà” in cui il tempo concretizza nel “CICLO DELLA VIOLENZA” l’alternarsi di fasi di LUNA DI MIELE, in cui il maltrattante cerca il perdono dalla sua vittima che inconsapevolmente inizia a sottomettersi, a fasi di VIOLENZA in cui il maltrattante esercita la sua potenza sulla vittima che nel tempo (anni), inizia a comprendere che ciò che subisce è un danno ingiusto. Attraverso il processo di vittimizzazione, ovvero quei comportamenti che la vittima mette in atto nel momento in cui si riconosce “vittima”, la stessa passa dalla FASE DEL DANNO in cui riconosce un danno cagionato a se stessa da altri perché da lei meritato, alla FASE DI PERCEZIONE DI ESSERE VITTIMA che determina il suo agire nei confronti del maltrattante, alla FASE DEL RICONOSCIMENTO ALTRUI di essere vittima (forze dell’ordine e terzi) fino alla FASE DI UFFICIALIZZAZIONE in cui terzi (forze dell’ordine, medici, avvocati,…) ufficializzano il suo “percepire ed essere vittima” attraverso le “PROVE INCONFUTABILI” (denunce, referti medici,atti legali,…) che determineranno l’inizio del percorso dell’interruzione della violenza. Al Centro Demetra le vittime di violenza vengono accolte, ascoltate e supportate - attraverso colloqui e in collaborazione con forze dell’ordine, legali, psicologi, assistenti sociali, ambulatorio Bambi presso Ospedale R. Margherita di Torino per abusi e maltrattamenti su minori, Servizio Violenza Sessuale presso Ospedale S.Anna di Torino per le violenze sessuali e altre figure professionali- e aiutate al fine di delineare un percorso di ritorno ad una vita equilibrata e serena per se stesse, i figli ed eventualmente altri familiari. Il Centro Demetra, facente parte dei Centri Antiviolenza Nazionali - n. telefonico gratuito 1522 – è afferente al Dipartimento Direzione Sanitaria e Servizi dell’azienda Ospedaliera-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino http://www.cittadellasalute.to.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4040:centro-supportoed-ascolto-vittime-di-violenza-demetra&catid=140:strutture-sanitarie-sede-presidio-molinette&Itemid=412 Il servizio prevede la presenza di operatori sanitari dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8 alle ore 16; nelle altre ore è attivo un servizio di segreteria telefonica (attiva anche se il personale presente in servizio è impegnato). Si attiva, inoltre, tramite chiamate provenienti dal Pronto Soccorso dell’Azienda Città della Salute e della Scienza di Torino o tramite altri segnalazione quali medici di fiducia, forze dell’ordine, assistenti sociali,… Al Centro Demetra svolgono attività un medico di medicina d’urgenza e interna che è anche responsabile del servizio, infermieri con specifica formazione (master in victim-support e scienze vittimologiche), un operatore e altri professionisti che in collaborazione, forniscono alla vittima informazioni generali di tipo legale, psicologico e altro, a seconda delle richieste e dei bisogni espressi. Il centro Demetra inoltre svolge attività di formazione e partecipa a progetti per la sensibilizzazione e la diffusione dell’informazione sulle tematiche della violenza al fine di far emergere il sommerso che è attualmente del 97% a dimostrazione che solo 1 vittima su 3 fa sentire la sua voce. Il silenzio delle vittime legittima i maltrattanti a reiterare i comportamenti violenti che non verranno mai puniti e che hanno costi sociali imponenti. Gli infermieri, professionisti della salute, nel rispetto del Patto Infermiere – Cittadino e del codice deontologico hanno il dovere di essere autori nella trasformazione del servizio sanitario che è non solo luogo di cura ma anche di incontro, in cui è garantita la privacy e l’ascolto attivo senza pregiudizi, in cui la vittima è libera di decidere il suo futuro condividendo gli obiettivi e gli interventi.