ISTITUTO PER I BENI MUSICALI IN PIEMONTE

ISTITUTO PER I BENI MUSICALI
IN PIEMONTE
P I E M O N T E - VA L L E D ’ A O S T A
2011
AutunnoMusicale
Q U A RTA E D I Z I O N E
Saluzzo
10 1 7 NOVE MBRE
•
FRANZ LISZT
A DUECENTO ANNI DALLA NASCITA
Raiding, 22 ottobre 1811 - Bayreuth, 31 luglio 1886
giovedì 10 novembre ore 17 CONFERENZA
Istituto per i Beni Musicali in Piemonte
Rossana Dalmonte
«Il mio pianoforte, per me, conta quanto
la nave per il marinaio, quanto il corsiero per l’Arabo,
forse ancora di più, dato che il mio pianoforte,
fino ad ora, è la mia parola, è la mia vita (...)
lì sono contenuti tutti i miei desideri, i miei ricordi,
tutte le mie gioie e tutti i miei dolori».
1839 - Liszt ad Adolphe Pictet
giovedì 10 novembre ore 21 CONCERTO
Confraternita della Croce Nera
Leslie Howard, pianoforte
INAUGURAZIONE DELLA STEINWAY SOCIETY PIEMONTE - VALLE D’AOSTA
venerdi 11 novembre ore 11 MASTERCLASS
Confraternita della Croce Nera
Leslie Howard
sabato12 - lunedì 14 novembre ore 15 MASTERCLASS
Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale
Anne Tish Kilgore
domenica 13 novembre ore 21 CONCERTO
Confraternita della Croce Nera
Andrea Vigna Taglianti, pianoforte
martedi 15 novembre ore 15 SEMINARIO
Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale
Giovanni Doria, Roberto Grosso
mercoledi 16 novembre ore 15 SEMINARIO
Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale
Sandro Zanchi
giovedì 17 novembre ore 21 CONCERTO
Confraternita della Croce Nera
Roberto Metro, Elvira Foti, pianoforte
direzione artistica Ivano Scavino
Pianoforti
Pleyel grancoda
Steinway&Sons model D
Manutenzione e accordatura a cura di Roberto Grosso
Con la collaborazione di
STEINWAY & SONS ®
PIATINO PIANOFORTI - Torino
Franz Liszt, il pianista
Si racconta che nella notte tra il 21 e il 22 ottobre 1811 una cometa brillò nel
cielo di Doborjan (oggi Raiding, Ungheria) a illuminare, presaga di fortuna, la nascita
di Franz Liszt. Biondo, dai grandi e malinconici occhi chiari, di costituzione oltremodo gracile, il piccolo Franz dimostrò un precocissimo talento per la musica.
Ha del leggendario anche l’aneddoto che narra del suo primo incontro con il
pianoforte. Si racconta infatti che, ancora fanciullo, seppe riprodurre i temi di un
concerto per pianoforte di Ferdinand Ries a seguito di un unico ascolto. Gli venne
dunque chiesto cosa volesse diventare da grande e rispose senza esitazione “Uno
così” indicando un ritratto di Beethoven appeso al muro.
Iniziò lo studio dello strumento sotto la guida del padre Adam Liszt, amministratore dei terreni del principe Esterhàzy e buon musicista dilettante. Le prime esibizioni
riscossero enorme successo e la fama dell’enfant prodige cominciò a spargersi nei
salotti dell’aristocrazia ungherese. Evento decisivo fu un concerto che si tenne il
26 novembre 1820 nel Palazzo di Pozsony (Presburgo) di proprietà degli Esterhàzy.
Franz suonò musiche di Beethoven, lesse a prima vista pezzi di bravura e improvvisò
con tale slancio da conquistare la platea a tal punto che i Conti Apponyi, Amadée,
Erdody, Esterhàzy, Szapary, Viczay decisero di quotarsi per offrirgli una borsa di studio: per sei anni fu garantita una somma di seicento fiorini per la sua educazione.
Fu così che, verso la fine del 1820, il giovane Liszt si trasferì a Vienna, indiscussa
capitale del mondo musicale dell’epoca. Una brillante interpretazione della Sonata
in la bemolle maggiore di Beethoven gli diede la possibilità di diventare allievo di Carl
Czerny, uno dei più rinomati virtuosi del tempo. Pare che questi dopo l’audizione gli
disse: “tu potrai diventare un pianista più grande di tutti noi”. Sta di fatto che chiese
solo un fiorino per ogni lezione e, dalla dodicesima, rifiutò di essere pagato oltre.
Alle lezioni di pianoforte si accostavano quelle di Armonia e Contrappunto sotto
la guida di Antonio Salieri, stimato musicista già maestro di Beethoven e Schubert.
Trascorsi due anni di studio assiduo, nel 1822 Franz cominciò ad esibirsi in pubblico
riscuotendo enorme successo. In occasione del concerto del 13 aprile 1823 nella
Redoutensaal riuscì ad attirare persino l’attenzione di Beethoven: il grande compositore si alzò alla fine del programma e, nella sala gremita da 4.000 persone, giunse
sul palco e lo baciò in fronte commosso.
Il 1823 fu l’anno del trasferimento a Parigi. Luigi Cherubini, Direttore del Conservatorio della capitale francese, fu irremovibile e il giovane Franz, come previsto
dal regolamento, essendo straniero non fu ammesso nella prestigiosa scuola. La sua
educazione fu dunque affidata ad insegnanti privati: Ferdinando Paër, noto operista
italiano, e Antonin Reicha, contrappuntista cecoslovacco allievo di Haydn, divennero
i suoi maestri. Nuovi concerti e nuovi successi entusiasmarono i salotti aristocratici
della capitale francese: “le petit Liszt” diventò l’idolo di Parigi. Tale notorietà gli
valse una serie di tournée che tra il 1824 e il 1827 lo portarono in Svizzera e in Inghilterra. Il ritorno a Parigi nel 1828 segnò, però, l’inizio di una crisi destinata a durare
circa due anni. La morte del padre e una delusione amorosa travolsero la sensibilità
dell’ancora adolescente pianista che si immerse in letture religiose conducendo una
vita di ascetismo e solitudine.
Il 1830 fu un anno particolarmente significativo per la vita politica e culturale di
Parigi. Mentre il popolo cacciava i Borboni con la Rivoluzione di Luglio, nei teatri veniva
rappresentato l’Ernani di Victor Hugo e nelle sale da concerto eseguita la Sinfonia Fantastica di Hector Berlioz. Una sensibilità recettiva come quella del ventenne Liszt non
poteva rimanere indifferente davanti a tali avvenimenti: la crisi finì lasciando spazio alla
creatività. Franz tornò alla musica più maturo e più fervente che mai. Fece sua la convinzione dei discepoli di Saint-Simon, che tanto influsso esercitarono sul pensiero filosofico
ottocentesco, sul ruolo sociale dell’arte e considerò esemplare una pagina del giornalista
e scrittore sansimoniano Joseph d’Ortigue: “Esistono spiriti ardenti, tormentati dall’esigenza di amare qualcosa e di credere; per essi l’arte è un culto. Occorre considerare il
concetto di arte nella sua accezione più vasta, vale a dire come l’intera manifestazione
del pensiero umano e come l’intera espressione dell’uomo sotto qualsiasi forma essa
si presenti. Tali spiriti hanno fede nell’arte, una fede individuale, mancante di logica, di
base razionale, ma fede sincera e istintiva, quasi involontaria, che è la prima condizione
perché il genio si riveli”. Prese piena consapevolezza, dunque, della sua missione d’artista. Seguirono anni di intensa attività concertistica e, nel corso delle numerose tournèe,
ebbe modo di conoscere grandi personalità del panorama culturale dell’epoca. Chopin,
Berlioz e Paganini a Parigi, Rossini a Milano, Schumann e Mendelssohn a Lipsia, Wagner
a Parigi e poi a Berlino, Glinka in Russia furono alcuni tra gli incontri di Franz tra il 1830 e
il 1842. Ovunque Liszt suscitò grande entusiasmo riscuotendo enormi successi e fino al
1847 fu il concertista più ammirato e retribuito d’Europa.
Le esibizioni di Liszt erano veri e propri eventi di cui egli era l’indiscusso protagonista: a lui la prassi esecutiva moderna deve la nascita del Recital Pianistico. La scelta
dei brani da eseguire era sempre accurata e spesso originale. I programmi, non di
rado dedicati a un unico autore, accostavano spesso capolavori di grandi maestri
del passato a composizioni di musicisti a lui contemporanei (“Nulla di meglio senza
dubbio, diceva Liszt, che di rispettare, di ammirare e di studiare i morti illustri: ma
perché non vivere anche talvolta coi vivi?”). Ma probabilmente fu quel carattere di
imprevedibilità che il grande musicista sapeva dare ai suoi concerti con il carisma
proprio alla sua personalità così incredibilmente ricca e complessa, a soggiogare il
pubblico. Grande successo riscuotevano, infatti, le sue mirabili improvvisazioni. Gli
spettatori stessi erano invitati a deporre in un’urna posta all’ingresso della sala temi
o suggerimenti di temi su cui Liszt avrebbe improvvisato, tra lo stupore e il clamore dei presenti. Testimonianze dell’epoca rivelano una certa imprevedibililità anche
negli atteggiamenti del musicista: “Liszt, racconta Salaman, dopo aver eseguito un
pezzo indicato nel programma, lasciava il palco, scendeva nella sala… si moveva in
mezzo agli ascoltatori e conversava con gli amici, con la graziosa condiscendenza
di un principe, finchè si sentiva nuovamente disposto a tornare al pianoforte”. Il
poeta Saphir scrisse un articolo, pubblicato sul giornale Humorist, che può dare
un’idea dell’impressione che un recital del grande pianista sapeva suscitare: “Liszt
non conosce regole, né forme, né stile: li crea. In lui il bizzarro diventa geniale, lo
strano si fa necessario, il sublime e il barocco si affiancano, la più grande elevatezza
e la più grande puerilità si mischiano con la potenza più formidabile e con l’intimità
più dolce. E’ un’apparizione inesplicabile… Dopo il concerto il condottiero vittorioso
resta padrone del campo di battaglia. I pianoforti vinti giacciono sparsi intorno a lui,
le corde spezzate fluttuano come trofei, gli strumenti sventrati fuggono ad ogni lato,
gli spettatori si guardano, muti di sorpresa, come dopo una tempesta sotto un cielo
sereno. E lui, quel Prometeo, che ad ogni nota ha foggiato un essere, a capo chino
sorride tristemente alla folla che lo acclama”.
di Martina Santese
CONFERENZA
CONCERTO
Giovedì 10 novembre 2011 ore 17
Istituto per i Beni Musicali in Piemonte
Giovedì 10 novembre 2011 ore 21
Confraternita della Croce Nera
Musicologa, direttore artistico Istituto Liszt di Bologna.
INAUGURAZIONE DELLA STEINWAY SOCIETY
Franz Liszt Paedagogium
l’influenza di Franz Liszt nella pedagogia pianistica
Franz Liszt (1811-1886)
Großes Konzertsolo, S176
Variationen über das Motif von J S Bach: ‘Weinen, Klagen’, S180
Sarabande und Chaconne über Themen aus Handels Almira, S181
Rossana Dalmonte
Leslie Howard, pianoforte
PIEMONTE
- VALLE D’AOSTA
Sergej Rachmaninov (1873-1943)
Three Piano Pieces from November 1917: Andante ma non troppo,
Oriental Sketch, Fragments
Sonata no. 2 in B flat minor, opus 36 (original 1913 version)
Leslie Howard è un pianista australiano di fama internazionale. Divenuto il massimo interprete a livello
mondiale del repertorio lisztiano, ha inciso nell’arco di
tredici anni, l’opera integrale per pianoforte di Franz
Liszt per l’etichetta discografica Hyperion. Durante la
sua carriera, iniziata all’età di 13 anni, si è esibito con
alcune delle orchestre più prestigiose come la London
Symphony, la BBC Philharmonic, l’Orchestra della Scala, l’’Orchestra della RAI, la Royal Philharmonic, la Budapest Symphony e la Budapest Philharmonic, la Melbourne Symphony Orchestra,
e la Sydney Symphony Orchestra. Inoltre ha collaborato con direttori d’’orchestra tra
i quali: Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Adam Fischer, Elyakum Shapirra, Fritz
Rieger, Roy Goodman, Alexander Lazarev. Le incisioni del M° Howard compaiono
in etichette discografiche quali la Deutsche Grammophon, EMI Classics, Hyperion,
Nimbus, Cala, Pearl, ABC Eloquence, Musical Heritage Society. Il M° Howard oltre
ad essere un grande pianista è anche un fine musicologo: ha curato l’edizione critica
di diversi volumi per Editio Musica Budapest, Hardie Press, Peters, si è occupato della
stesura di “Ferenc Liszt – A thematic catalogue” e ha inoltre collaborato alla stesura
dell’Edizione Nazionale Italiana delle opere di Vincenzo Bellini e Niccolò Paganini.
Per questo motivo i suoi recital prevedono sempre dei programmi originalissimi e
molto ricercati, con brani di raro ascolto.
MASTERCLASS
Venerdì 11 novembre 2011 ore 11
Confraternita della Croce Nera
Leslie Howard
La Sonata S.178
MASTERCLASS (inizio)
Sabato 12 - lunedì 14 novembre 2011 ore 15
Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale
Tish Anne Kilgore
Franz Liszt: per una nuova tecnica pianistica
Il repertorio per l’aspirante virtuoso
Tish Anne Kilgore è una pianista concertista ed insegnante americana, studiosa in particolare dell’opera di
F.Liszt. Ha conseguito il dottorato in musica presso la
Boston University discutendo la tesi: “La Bénédiction
de Dieu dans la solitude di Liszt: elementi di trascendenza e trasformazione nel contesto dell’evoluzione
compositiva e della struttura musicale delle Harmonies
poétiques et religieuses”. Si è diplomata nel 1978 in
piano performance, summa cum laude, in tre anni,
presso il Syracuse University College of Visual and Performing Arts e ha inoltre ottenuto, con lode, un Master in piano performance presso la Boston University nel
1980. Tra i suoi insegnanti: Juliet Shaw, Frederick Marvin e Béla Böszörményi-Nagy,
oltre a John Oberbrunner (flauto) and Ruth Pinnell (canto).
T. Kilgore ha debuttato a sedici anni presso l’Everson Museum di Syracuse, New
York, dove è stata vincitrice di numerosi premi e borse di studio. Si è esibita come
solista o musicista da camera negli Stati di New York e del New England. Ha inoltre
suonato con la Syracuse Symphony e altre orchestre presso lo Stewart Gardner Museum, live all’ Everson on WCRB, e al Saratoga Performing Arts Center.
È stata vincitrice di molti premi e riconoscimenti, come il Faculty Piano Awards, Concerto Competition Awards e per ben due volte vincitrice della borsa di studio Aaron
Richmond. È stata invitata a partecipare ad una master class sulle composizioni pianistiche a carattere religioso di F.Liszt presso la British Liszt Society con Leslie Howard.
Ha tenuto molte conferenze-concerto sul tema musica-religione, tra cui una lezione
per la Boston University sulle Harmonies poétiques et religieuses di F.Liszt, e sono di
imminente pubblicazione in molti giornali specializzati, tra i quali il Journal of the
British Liszt Society, alcuni suoi articoli sullo stesso argomento.
T. Kilgore è fondatrice e direttore artistico ed esecutivo del Center Stage School of
Performing Arts in Massachusetts, una scuola di musica, danza e teatro per bambini
e ragazzi. Ha scritto dodici pièces teatrali per bambini, tra le quali trascrizioni dei balletti di Tchaikovsky “Lo Schiaccianoci” , “La Bella Addormentata” e della “Cenerentola” di Prokofiev. Dirige un coro di voci bianche presso il CSPA e ha accompagnato
al pianoforte numerose esibizioni di cori professionali. È fondatrice e Presidente
dell’American Liszt Society Boston/Northern New England Chapter.
CONCERTO
Domenica 13 novembre 2011 ore 21
Confraternita della Croce Nera
Andrea Vigna Taglianti, pianoforte
Franz Liszt (1811-1886)
Faribolo Pastour (chanson tirée du poème de Françonetto de Jacques Jasmin)
Chanson (pastorale) du Béarn
Vallée d’Obermann
Sposalizio
Invocation
Bénediction de Dieu dans la solitude
Andrea Vigna-Taglianti Studia con i maestri A. Lerda, T. Costamagna e A. Commellato, conseguendo con il massimo dei voti il Diploma Accademico di Secondo Livello in pianoforte ad indirizzo solistico-compositivo. Si perfeziona per un periodo
di due anni con Antonio Tessoni a Vicenza e si diploma al Corso di Perfezionamento
Pianistico tenuto da B. Canino presso l’Accademia “G. Marziali” di Milano. Continua infine la sua formazione a Londra, presso la Liszt Society, con il M. Leslie Howard. Partecipa inoltre a seminari di interpretazione e analisi musicale con i maestri
L. Berman, M. Genot (con il quale attualmente collabora nelle attività dell’Associazione per la Riscoperta del Patrimonio Musicale Piemontese), A. Lucchesini, R.
Baratelli, N. Sugiura (Indiana University), T. Poli, B. Ganz (Peabody Conservatory),
Leslie Howard. Più volte vincitore o finalista in concorsi nazionali ed internazionali di
esecuzione pianistica, si aggiudica nel 2008 il “Premio Ghedini”, consegnatogli dalla
figlia del compositore “Per l’alto livello artistico raggiunto nelle sue interpretazioni”.
L’anno successivo, a Londra, viene premiato come “best performer” dal M. Leslie
Howard e dal prof. Michael Short nell’ambito di un corso internazionale di studio su
F. Liszt. E’ stato inoltre vincitore del concorso Movin’up promosso dalla Presidenza
del Consiglio dei Ministri in collaborazione con l’Associazione Giovani Artisti Italiani. Svolge, in qualità di solista, attività concertistica in Italia e all’estero, esibendosi
presso importanti istituzioni e stagioni concertistiche quali Istituto Liszt di Bologna
(che lo ha incluso tra gli artisti per le celebrazioni del bicentenario della nascita del
compositore), Circolo dei Lettori e Associazione Concertante di Torino, London Liszt
Society, Bobbio Classica, Festival Mistà, Pomeriggi musicali di Sacile, American Liszt
Society-Boston (esibendosi a Boston e New York per il concerto di gala di inaugurazione della stessa) Epidaurus Festival di Dubrovnik -dove ha proposto in prima esecuzione assoluta il brano Evoluvendo del compositore A. Lerda. Sue interpretazioni
sono state trasmesse radiofonicamente. Ha instaurato una collaborazione artistica e
didattica con il “Center Stage Performing Arts” di Boston ed è membro della giuria
dei concorsi internazionali di musica di Sartirana Lomellina (PV) e Busca (CN). Il suo
interesse verso gli effetti del suono e della musica sull’essere umano lo porta ad
intraprendere un’ approfondita ricerca nel campo della musicoterapia: si diploma
con lode al Corso Quadriennale di Musicoterapia di Assisi, si forma in Musicoterapia
Didattica con il dott. Rolando Benenzon di Buenos Aires, e si diploma infine, sempre
con votazione massima, al corso biennale di Musicoterapia Evolutiva tenuto dal
prof. Mario Corradini. È vicepresidente dell’Associazione Piemontese di Musica e
Musicoterapia Musiké ed insegna “Storia e Fondamenti della Musicoterapia” e “
Elementi musicoterapici nell’applicazione didattica” presso il Corso Biennale di Specializzazione in Musicoterapia del Conservatorio “G.F. Ghedini” di Cuneo. E’ iscritto
all’Albo Regionale piemontese degli Insegnanti di Musica. Andrea Vigna-Taglianti
incide per la casa discografica Sheva Collection . Il suo secondo cd, con musiche di
G. Unia, musicista da lui riscoperto, è di imminente pubblicazione.
SEMINARIO
Martedì 15 novembre 2011 ore 15
Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale
Giovanni Doria, rappresentante Steinway & Sons
“Segreti sotto la vernice nera”
la costruzione di un pianoforte Steinway & Sons
Roberto Grosso, tecnico accordatore
Il pianoforte da concerto: concezione,
evoluzione tecnica e tecniche di accordatura
In collaborazione con
STEINWAY & SONS®
PIATINO PIANOFORTI - Torino
Roberto Grosso, accordatore. La prima domanda che generalmente mi viene fatta
è la seguente: “ma come le è venuto in mente di fare l’accordatore?” Ricordo, era
un giorno dell’ormai lontano 1977, l’autunno alle porte, un diploma in tasca come
perito tecnico industriale, un quinto anno di Conservatorio da privatista, il primo anno
di studio per la composizione completato e in più la consapevolezza dell’imminente
chiamata alle armi. Mese più, mese meno, prima o poi sarebbe arrivata la famosa
cartolina che voleva dire addio per un anno intero al pianoforte, agli studi di armonia
principale, insomma alle lezioni di musica che erano poi la mia vita, il mio grande
desiderio: quello di fare il musicista. Il diploma di perito l’avevo preso solo per avere
un po’ d’istruzione, ma certamente non era il mio sogno nel cassetto anzi, non mi
piaceva affatto. La musica invece è sempre stata dentro di me e già a 5 anni avevo manifestato quella predisposizione alle note, ai suoni e al ritmo, prima con la fisarmonica
a bocca e poi di seguito con quella tradizionale a tastiera, destando l’attenzione non
soltanto dei miei genitori, di amici e parenti, ma anche di illustri maestri con i quali
avevo iniziato da bambino i primi studi di solfeggio e di celebri brani di repertorio. Quel
giorno fatidico era di sabato, lo ricordo bene. Al pianoforte a casa del mio insegnante
Domenico Canina, stavo suonando un pezzo del clavicembalo ben temperato quando
improvvisamente mi fermò con la mano, mi guardò negli occhi e mi chiese: “ma tu, da
grande, cosa vuoi fare?” Notare che avevo compiuto 19 anni, dovevo ancora fare l’ottavo anno e poi il diploma e c’era sempre il maledetto militare di mezzo, ma io risposi
ugualmente convinto e schietto:”il concertista oppure niente, perché insegnare in una
scuola media non ne ho assolutamente voglia”. “Benissimo” rispose lui,”smettiamo
oggi”. Lo guardai negli occhi, non lo odiavo affatto però mi sentivo come un pugile al
tappeto. “No, non smettiamo” riprese, “però sappi che non farai mai il concertista,
sei troppo indietro, e poi là fuori”, mi disse guardando dalla finestra, “c’è un mondo
di lupi pronti a sbranarti e questa non e’ la vita che vuoi, ne sono sicuro. Perché invece
non continuare a studiare e, contemporaneamente, iniziare a imparare un bellissimo
mestiere come l’accordatore di pianoforti che sicuramente ti potrebbe dare tante soddisfazioni per tutta la vita? Ho parlato proprio stamattina con il mio tecnico di fiducia,
che mi ha chiesto se conoscevo qualche allievo interessato al mestiere e con un buon
orecchio musicale perché ne avrebbe bisogno e tu, a mio parere, fai al caso suo”. Così
mi disse quel giorno il mio insegnante e alla fine, tra lo stupore, la confusione totale
e un po’ di dispiacere, me ne tornai a casa e ne discussi con i miei genitori. Tre giorni
dopo entravo nel laboratorio di Giuseppe Tolino a Torino, un abilissimo riparatore e
accordatore, e lì rimasi per 8 lunghi anni iniziando la conoscenza di questo meraviglioso mestiere. Poi continuai per altri 5 anni con il Commendatore Antonio Cuconato,
accordatore RAI e del Teatro Regio, che mi insegnò tutte le malizie dell’accordatura da
concerto e infine con Alvise Dughera, che mi fece capire la differenza tra l’accordatura
larga e quella più controllata tramite l’ascolto dei battimenti in progressione. Adesso
gestisco la mia attività in RAI, al Teatro Regio, al Conservatorio, all’Unione Musicale,
al Lingotto e in tutte le realtà musicali del Piemonte e della Valle D’Aosta. Il mio insegnante, Domenico Canina, aveva intuito le mie doti e mi aveva consigliato nel migliore
dei modi, trovandomi una sistemazione fantastica nel mondo del lavoro e dell’arte,
aprendomi la strada verso quello che sarebbe diventato alla fine il mio amato mestiere.
SEMINARIO
Mercoledì 16 novembre 2011 ore 15
Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale
Sandro Zanchi
La tecnica pianistica e l’esperienza di sè
Giovanni Doria. Contitolare della ditta Strinasacchi snc di Verona, fondata nel 1926,
rappresentante per l’Italia delle case costruttrici di pianoforti Steinway & Sons e W.
Schimmel. Da sempre appassionato di storia della costruzione del pianoforte, si è diplomato presso la “William Steinway University”, dove ora è anche docente e presso
la “C.F. Th. Steinway Academy for Concert Technicians”. Ha tenuto dei corsi sulla
storia del pianoforte presso l’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola. Ha
tenuto e tiene conferenze sulla costruzione del pianoforte presso tutte le più importanti Istituzioni musicali italiane. Coordina le attività dei Concessionari Autorizzati delle
Case rappresentate sul territorio italiano.
E’ socio e revisore dei conti dell’associazione DISMA Musica (Distribuzione Industria
Strumenti Musicali ed Artigianato), aderente a Confcommercio e consigliere della
società controllata DISMA Servizi.
Sposato e padre di tre figli, è Capo Scout nella Sezione CNGEI di Verona, dove ricopre
attualmente il ruolo di Capo Compagnia Rover, insignito della Medaglia al Merito. E’
Ufficiale in congedo del corpo degli Alpini ed attivo membro e consigliere di Gruppo
dell’Associazione Nazionale Alpini.
Sandro Zanchi si è diplomato con il massimo dei voti
e la lode presso il Conservatorio “Agostino Steffani” di
Castelfranco Veneto sotto la guida di Luigi Schiavon.
Ancora studente, si è distinto all’interno del proprio
istituto e in numerosi concorsi pianistici ottenendo
borse di studio e premi: tra questi si ricorda, nel 2000,
il 2° Premio al Concorso Nazionale Città di Albenga
(1° premio non assegnato). Nel 2002 si è aggiudicato
brillantemente a Padova il Primo Premio del Concorso
La fabbrica delle note riservato ai migliori allievi dei Conservatori del Veneto. L’anno
successivo ha vinto il 2° Premio al Concorso Internazionale Premio Giuliano Pecar,
tenutosi a Gorizia. Oltre a queste affermazioni conseguite come solista, nel 2002
ha vinto in trio il Primo Premio Assoluto al Concorso Internazionale di musica da camera Carlo Soliva di Casale Monferrato, edizione del decennale. Ha seguito il corso
di perfezionamento in musica da camera tenuto dall’Altenberg Trio a Pinerolo. Si è
perfezionato con Oleg Marshev e Filippo Faes, sotto la cui guida ha conseguito il diploma di laurea di II livello in Discipline musicali con il massimo dei voti e la lode. Dal
2002 al 2007 ha svolto attività didattica presso l’Associazione Amici della Musica di
Villorba (TV) dove ha curato la preparazione, tra gli altri, di Nicola Ryssov, classificato
al secondo posto al III Concorso Internazionale Davorin Jenko di Belgrado. Suona
regolarmente come solista e in complessi di vario genere, con una particolare predilezione per il repertorio vocale da camera. La sua attività è inoltre rivolta a studiare
e divulgare il repertorio musicale nelle sue relazioni con la letteratura e l’arte. Da
questo spiccato interesse è nato il testo La rivoluzione silenziosa. Debussy e i Nabis.
CONCERTO
Giovedì 17 novembre 2011 ore 21
Confraternita della Croce Nera
Roberto Metro, Elvira Foti, pianoforte
Franz Liszt (1811-1886)
Le Rapsodie Ungheresi per pianoforte a quattro mani
Trascrizioni originali di F. Liszt (R. 309)
Rapsodia Ungherese in fa min. n. 1
Rapsodia Ungherese in do diesis min. n. 2
Rapsodia Ungherese in re magg. n. 3
Rapsodia Ungherese in re min. n. 4
Rapsodia Ungherese in mi min. n. 5 “Heroïde élégiaque”
Rapsodia Ungherese in mi bem. magg. n. 6 “Pesther Carneval”
Roberto Metro è nato a Messina, si è diplomato nel Conservatorio della sua città con il
massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore, sotto la guida della prof. Sonja Pahor. In
seguito, si è perfezionato con Maria Tipo ed Eliodoro Sollima, con cui ha anche studiato
composizione. Fin da giovanissimo, ha vinto diversi primi premi in concorsi pianistici
nazionali ed internazionali, intraprendendo così una brillante carriera che lo ha portato
a tenere oltre 600 concerti nelle più importanti città del mondo: New York, Washington,
Londra, Parigi, Vienna, Sydney, Tokyo, Montreal, Città del Messico, Rio de Janeiro, Buenos Aires, Montevideo, Seoul, Singapore, Bangkok, Istanbul, Atene, Bruxelles, Roma,
Milano, Madrid, Barcellona, Amsterdam, Varsavia, Praga, Budapest, Stoccolma, Helsinki, San Pietroburgo, Bucarest, Monaco di Baviera, Lubiana, Bratislava, Zurigo, ecc. Si
è esibito in prestigiosi teatri quali la Carnegie Hall di New York, la Sala d’Oro del Musikverein di Vienna, l’Accademia Liszt di Budapest, il Gasteig di Monaco di Baviera e per
la Società Fryderyk Chopin di Varsavia. In qualità di solista, ha collaborato con rinomate
orchestre (fra le quali l’Orchestra d’Archi del Teatro alla Scala di Milano, la Wiener Mozart
Orchester, l’Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione slovena, la Thailand Philharmonic
Orchestra, la London Musical Arts String Orchestra, la Camerata Transsylvanica di Budapest, la Slovak Sinfonietta, la Orquesta Sinfónica de San Luis Potosí - Mexico...), sotto
la guida di illustri Direttori di fama internazionale. Ha inciso diversi CD per varie case discografiche europee ed ha registrato per numerose emittenti radiofoniche e televisive di
tutto il mondo: RAI-TV (Italia), ORF (Austria), Magyar Rádió (Ungheria), Telewizja Polska
(Polonia), RTV Slovenija (Slovenia), Český Rozhlas (Repubblica Ceca), RTL (Lussemburgo),
Canal 13 (Messico), TV Cidade - Canal 20 (Brasile), SBS (Australia). Docente di ruolo nei
Conservatori italiani di Musica, è stato invitato a tenere master classes da importanti
istituzioni, come il prestigioso Yong Siew Toh Conservatory of Music di Singapore.
Elvira Foti è nata a Milazzo, ha intrapreso fin da giovanissima lo studio del pianoforte, dimostrando un grande talento musicale, tanto da esibirsi in pubblico già all’età di
sette anni. Ha proseguito gli studi musicali, conseguendo brillantemente il diploma di
pianoforte con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore presso il Conservatorio
“A. Corelli” di Messina, sotto la guida del maestro Roberto Bianco. Si è perfezionata
all’Accademia Musicale Pescarese con il maestro Michele Marvulli ed ha frequentato un
corso di analisi e di interpretazione musicale sui concerti per strumento solista e orchestra tenuto dal maestro Eliodoro Sollima. Vincitrice di diversi premi in concorsi pianistici
nazionali, svolge da parecchi anni un’intensa attività concertistica, invitata da importanti
associazioni musicali. Ha tenuto oltre 250 concerti in tutta Italia ed all’estero, suonando
negli Stati Uniti (dove, fra l’altro, si è esibita alla Carnegie Hall di New York), in Australia,
Canada, Giappone, Corea del Sud, Thailandia, Malesia, Singapore, Brasile, Argentina,
Messico, Germania, Austria, Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo, Svezia, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Polonia, Turchia, Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia,
Cipro... Le sue esibizioni, da solista, in duo pianistico e con l’orchestra, hanno sempre
riscosso lusinghieri consensi di pubblico e di critica. Titolare di cattedra di Educazione
Musicale, svolge anche attività di musicologa e di critico musicale. Ha inciso per le case
discografiche MMS Digital di Monaco di Baviera, REC Digital e Vermeer Digital.
Accademia Filarmonica di Saluzzo
Valerio Dell’Anna, presidente
Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale
Danilo Rinaudo, presidente
Istituto per i Beni Musicali in Piemonte
Alberto Basso, presidente
Steinway Society del Piemonte e Valle d’Aosta
Ivano Scavino, presidente
Grafica
Bosio.Associati
Stampa
L’Artistica Savigliano