ISTITUTO PER I BENI MUSICALI IN PIEMONTE P I E M O N T E - VA L L E D ’ A O S T A 2011 AutunnoMusicale Q U A RTA E D I Z I O N E Saluzzo 10 1 7 NOVE MBRE • FRANZ LISZT A DUECENTO ANNI DALLA NASCITA Raiding, 22 ottobre 1811 - Bayreuth, 31 luglio 1886 giovedì 10 novembre ore 17 CONFERENZA Istituto per i Beni Musicali in Piemonte Rossana Dalmonte «Il mio pianoforte, per me, conta quanto la nave per il marinaio, quanto il corsiero per l’Arabo, forse ancora di più, dato che il mio pianoforte, fino ad ora, è la mia parola, è la mia vita (...) lì sono contenuti tutti i miei desideri, i miei ricordi, tutte le mie gioie e tutti i miei dolori». 1839 - Liszt ad Adolphe Pictet giovedì 10 novembre ore 21 CONCERTO Confraternita della Croce Nera Leslie Howard, pianoforte INAUGURAZIONE DELLA STEINWAY SOCIETY PIEMONTE - VALLE D’AOSTA venerdi 11 novembre ore 11 MASTERCLASS Confraternita della Croce Nera Leslie Howard sabato12 - lunedì 14 novembre ore 15 MASTERCLASS Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale Anne Tish Kilgore domenica 13 novembre ore 21 CONCERTO Confraternita della Croce Nera Andrea Vigna Taglianti, pianoforte martedi 15 novembre ore 15 SEMINARIO Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale Giovanni Doria, Roberto Grosso mercoledi 16 novembre ore 15 SEMINARIO Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale Sandro Zanchi giovedì 17 novembre ore 21 CONCERTO Confraternita della Croce Nera Roberto Metro, Elvira Foti, pianoforte direzione artistica Ivano Scavino Pianoforti Pleyel grancoda Steinway&Sons model D Manutenzione e accordatura a cura di Roberto Grosso Con la collaborazione di STEINWAY & SONS ® PIATINO PIANOFORTI - Torino Franz Liszt, il pianista Si racconta che nella notte tra il 21 e il 22 ottobre 1811 una cometa brillò nel cielo di Doborjan (oggi Raiding, Ungheria) a illuminare, presaga di fortuna, la nascita di Franz Liszt. Biondo, dai grandi e malinconici occhi chiari, di costituzione oltremodo gracile, il piccolo Franz dimostrò un precocissimo talento per la musica. Ha del leggendario anche l’aneddoto che narra del suo primo incontro con il pianoforte. Si racconta infatti che, ancora fanciullo, seppe riprodurre i temi di un concerto per pianoforte di Ferdinand Ries a seguito di un unico ascolto. Gli venne dunque chiesto cosa volesse diventare da grande e rispose senza esitazione “Uno così” indicando un ritratto di Beethoven appeso al muro. Iniziò lo studio dello strumento sotto la guida del padre Adam Liszt, amministratore dei terreni del principe Esterhàzy e buon musicista dilettante. Le prime esibizioni riscossero enorme successo e la fama dell’enfant prodige cominciò a spargersi nei salotti dell’aristocrazia ungherese. Evento decisivo fu un concerto che si tenne il 26 novembre 1820 nel Palazzo di Pozsony (Presburgo) di proprietà degli Esterhàzy. Franz suonò musiche di Beethoven, lesse a prima vista pezzi di bravura e improvvisò con tale slancio da conquistare la platea a tal punto che i Conti Apponyi, Amadée, Erdody, Esterhàzy, Szapary, Viczay decisero di quotarsi per offrirgli una borsa di studio: per sei anni fu garantita una somma di seicento fiorini per la sua educazione. Fu così che, verso la fine del 1820, il giovane Liszt si trasferì a Vienna, indiscussa capitale del mondo musicale dell’epoca. Una brillante interpretazione della Sonata in la bemolle maggiore di Beethoven gli diede la possibilità di diventare allievo di Carl Czerny, uno dei più rinomati virtuosi del tempo. Pare che questi dopo l’audizione gli disse: “tu potrai diventare un pianista più grande di tutti noi”. Sta di fatto che chiese solo un fiorino per ogni lezione e, dalla dodicesima, rifiutò di essere pagato oltre. Alle lezioni di pianoforte si accostavano quelle di Armonia e Contrappunto sotto la guida di Antonio Salieri, stimato musicista già maestro di Beethoven e Schubert. Trascorsi due anni di studio assiduo, nel 1822 Franz cominciò ad esibirsi in pubblico riscuotendo enorme successo. In occasione del concerto del 13 aprile 1823 nella Redoutensaal riuscì ad attirare persino l’attenzione di Beethoven: il grande compositore si alzò alla fine del programma e, nella sala gremita da 4.000 persone, giunse sul palco e lo baciò in fronte commosso. Il 1823 fu l’anno del trasferimento a Parigi. Luigi Cherubini, Direttore del Conservatorio della capitale francese, fu irremovibile e il giovane Franz, come previsto dal regolamento, essendo straniero non fu ammesso nella prestigiosa scuola. La sua educazione fu dunque affidata ad insegnanti privati: Ferdinando Paër, noto operista italiano, e Antonin Reicha, contrappuntista cecoslovacco allievo di Haydn, divennero i suoi maestri. Nuovi concerti e nuovi successi entusiasmarono i salotti aristocratici della capitale francese: “le petit Liszt” diventò l’idolo di Parigi. Tale notorietà gli valse una serie di tournée che tra il 1824 e il 1827 lo portarono in Svizzera e in Inghilterra. Il ritorno a Parigi nel 1828 segnò, però, l’inizio di una crisi destinata a durare circa due anni. La morte del padre e una delusione amorosa travolsero la sensibilità dell’ancora adolescente pianista che si immerse in letture religiose conducendo una vita di ascetismo e solitudine. Il 1830 fu un anno particolarmente significativo per la vita politica e culturale di Parigi. Mentre il popolo cacciava i Borboni con la Rivoluzione di Luglio, nei teatri veniva rappresentato l’Ernani di Victor Hugo e nelle sale da concerto eseguita la Sinfonia Fantastica di Hector Berlioz. Una sensibilità recettiva come quella del ventenne Liszt non poteva rimanere indifferente davanti a tali avvenimenti: la crisi finì lasciando spazio alla creatività. Franz tornò alla musica più maturo e più fervente che mai. Fece sua la convinzione dei discepoli di Saint-Simon, che tanto influsso esercitarono sul pensiero filosofico ottocentesco, sul ruolo sociale dell’arte e considerò esemplare una pagina del giornalista e scrittore sansimoniano Joseph d’Ortigue: “Esistono spiriti ardenti, tormentati dall’esigenza di amare qualcosa e di credere; per essi l’arte è un culto. Occorre considerare il concetto di arte nella sua accezione più vasta, vale a dire come l’intera manifestazione del pensiero umano e come l’intera espressione dell’uomo sotto qualsiasi forma essa si presenti. Tali spiriti hanno fede nell’arte, una fede individuale, mancante di logica, di base razionale, ma fede sincera e istintiva, quasi involontaria, che è la prima condizione perché il genio si riveli”. Prese piena consapevolezza, dunque, della sua missione d’artista. Seguirono anni di intensa attività concertistica e, nel corso delle numerose tournèe, ebbe modo di conoscere grandi personalità del panorama culturale dell’epoca. Chopin, Berlioz e Paganini a Parigi, Rossini a Milano, Schumann e Mendelssohn a Lipsia, Wagner a Parigi e poi a Berlino, Glinka in Russia furono alcuni tra gli incontri di Franz tra il 1830 e il 1842. Ovunque Liszt suscitò grande entusiasmo riscuotendo enormi successi e fino al 1847 fu il concertista più ammirato e retribuito d’Europa. Le esibizioni di Liszt erano veri e propri eventi di cui egli era l’indiscusso protagonista: a lui la prassi esecutiva moderna deve la nascita del Recital Pianistico. La scelta dei brani da eseguire era sempre accurata e spesso originale. I programmi, non di rado dedicati a un unico autore, accostavano spesso capolavori di grandi maestri del passato a composizioni di musicisti a lui contemporanei (“Nulla di meglio senza dubbio, diceva Liszt, che di rispettare, di ammirare e di studiare i morti illustri: ma perché non vivere anche talvolta coi vivi?”). Ma probabilmente fu quel carattere di imprevedibilità che il grande musicista sapeva dare ai suoi concerti con il carisma proprio alla sua personalità così incredibilmente ricca e complessa, a soggiogare il pubblico. Grande successo riscuotevano, infatti, le sue mirabili improvvisazioni. Gli spettatori stessi erano invitati a deporre in un’urna posta all’ingresso della sala temi o suggerimenti di temi su cui Liszt avrebbe improvvisato, tra lo stupore e il clamore dei presenti. Testimonianze dell’epoca rivelano una certa imprevedibililità anche negli atteggiamenti del musicista: “Liszt, racconta Salaman, dopo aver eseguito un pezzo indicato nel programma, lasciava il palco, scendeva nella sala… si moveva in mezzo agli ascoltatori e conversava con gli amici, con la graziosa condiscendenza di un principe, finchè si sentiva nuovamente disposto a tornare al pianoforte”. Il poeta Saphir scrisse un articolo, pubblicato sul giornale Humorist, che può dare un’idea dell’impressione che un recital del grande pianista sapeva suscitare: “Liszt non conosce regole, né forme, né stile: li crea. In lui il bizzarro diventa geniale, lo strano si fa necessario, il sublime e il barocco si affiancano, la più grande elevatezza e la più grande puerilità si mischiano con la potenza più formidabile e con l’intimità più dolce. E’ un’apparizione inesplicabile… Dopo il concerto il condottiero vittorioso resta padrone del campo di battaglia. I pianoforti vinti giacciono sparsi intorno a lui, le corde spezzate fluttuano come trofei, gli strumenti sventrati fuggono ad ogni lato, gli spettatori si guardano, muti di sorpresa, come dopo una tempesta sotto un cielo sereno. E lui, quel Prometeo, che ad ogni nota ha foggiato un essere, a capo chino sorride tristemente alla folla che lo acclama”. di Martina Santese CONFERENZA CONCERTO Giovedì 10 novembre 2011 ore 17 Istituto per i Beni Musicali in Piemonte Giovedì 10 novembre 2011 ore 21 Confraternita della Croce Nera Musicologa, direttore artistico Istituto Liszt di Bologna. INAUGURAZIONE DELLA STEINWAY SOCIETY Franz Liszt Paedagogium l’influenza di Franz Liszt nella pedagogia pianistica Franz Liszt (1811-1886) Großes Konzertsolo, S176 Variationen über das Motif von J S Bach: ‘Weinen, Klagen’, S180 Sarabande und Chaconne über Themen aus Handels Almira, S181 Rossana Dalmonte Leslie Howard, pianoforte PIEMONTE - VALLE D’AOSTA Sergej Rachmaninov (1873-1943) Three Piano Pieces from November 1917: Andante ma non troppo, Oriental Sketch, Fragments Sonata no. 2 in B flat minor, opus 36 (original 1913 version) Leslie Howard è un pianista australiano di fama internazionale. Divenuto il massimo interprete a livello mondiale del repertorio lisztiano, ha inciso nell’arco di tredici anni, l’opera integrale per pianoforte di Franz Liszt per l’etichetta discografica Hyperion. Durante la sua carriera, iniziata all’età di 13 anni, si è esibito con alcune delle orchestre più prestigiose come la London Symphony, la BBC Philharmonic, l’Orchestra della Scala, l’’Orchestra della RAI, la Royal Philharmonic, la Budapest Symphony e la Budapest Philharmonic, la Melbourne Symphony Orchestra, e la Sydney Symphony Orchestra. Inoltre ha collaborato con direttori d’’orchestra tra i quali: Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Adam Fischer, Elyakum Shapirra, Fritz Rieger, Roy Goodman, Alexander Lazarev. Le incisioni del M° Howard compaiono in etichette discografiche quali la Deutsche Grammophon, EMI Classics, Hyperion, Nimbus, Cala, Pearl, ABC Eloquence, Musical Heritage Society. Il M° Howard oltre ad essere un grande pianista è anche un fine musicologo: ha curato l’edizione critica di diversi volumi per Editio Musica Budapest, Hardie Press, Peters, si è occupato della stesura di “Ferenc Liszt – A thematic catalogue” e ha inoltre collaborato alla stesura dell’Edizione Nazionale Italiana delle opere di Vincenzo Bellini e Niccolò Paganini. Per questo motivo i suoi recital prevedono sempre dei programmi originalissimi e molto ricercati, con brani di raro ascolto. MASTERCLASS Venerdì 11 novembre 2011 ore 11 Confraternita della Croce Nera Leslie Howard La Sonata S.178 MASTERCLASS (inizio) Sabato 12 - lunedì 14 novembre 2011 ore 15 Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale Tish Anne Kilgore Franz Liszt: per una nuova tecnica pianistica Il repertorio per l’aspirante virtuoso Tish Anne Kilgore è una pianista concertista ed insegnante americana, studiosa in particolare dell’opera di F.Liszt. Ha conseguito il dottorato in musica presso la Boston University discutendo la tesi: “La Bénédiction de Dieu dans la solitude di Liszt: elementi di trascendenza e trasformazione nel contesto dell’evoluzione compositiva e della struttura musicale delle Harmonies poétiques et religieuses”. Si è diplomata nel 1978 in piano performance, summa cum laude, in tre anni, presso il Syracuse University College of Visual and Performing Arts e ha inoltre ottenuto, con lode, un Master in piano performance presso la Boston University nel 1980. Tra i suoi insegnanti: Juliet Shaw, Frederick Marvin e Béla Böszörményi-Nagy, oltre a John Oberbrunner (flauto) and Ruth Pinnell (canto). T. Kilgore ha debuttato a sedici anni presso l’Everson Museum di Syracuse, New York, dove è stata vincitrice di numerosi premi e borse di studio. Si è esibita come solista o musicista da camera negli Stati di New York e del New England. Ha inoltre suonato con la Syracuse Symphony e altre orchestre presso lo Stewart Gardner Museum, live all’ Everson on WCRB, e al Saratoga Performing Arts Center. È stata vincitrice di molti premi e riconoscimenti, come il Faculty Piano Awards, Concerto Competition Awards e per ben due volte vincitrice della borsa di studio Aaron Richmond. È stata invitata a partecipare ad una master class sulle composizioni pianistiche a carattere religioso di F.Liszt presso la British Liszt Society con Leslie Howard. Ha tenuto molte conferenze-concerto sul tema musica-religione, tra cui una lezione per la Boston University sulle Harmonies poétiques et religieuses di F.Liszt, e sono di imminente pubblicazione in molti giornali specializzati, tra i quali il Journal of the British Liszt Society, alcuni suoi articoli sullo stesso argomento. T. Kilgore è fondatrice e direttore artistico ed esecutivo del Center Stage School of Performing Arts in Massachusetts, una scuola di musica, danza e teatro per bambini e ragazzi. Ha scritto dodici pièces teatrali per bambini, tra le quali trascrizioni dei balletti di Tchaikovsky “Lo Schiaccianoci” , “La Bella Addormentata” e della “Cenerentola” di Prokofiev. Dirige un coro di voci bianche presso il CSPA e ha accompagnato al pianoforte numerose esibizioni di cori professionali. È fondatrice e Presidente dell’American Liszt Society Boston/Northern New England Chapter. CONCERTO Domenica 13 novembre 2011 ore 21 Confraternita della Croce Nera Andrea Vigna Taglianti, pianoforte Franz Liszt (1811-1886) Faribolo Pastour (chanson tirée du poème de Françonetto de Jacques Jasmin) Chanson (pastorale) du Béarn Vallée d’Obermann Sposalizio Invocation Bénediction de Dieu dans la solitude Andrea Vigna-Taglianti Studia con i maestri A. Lerda, T. Costamagna e A. Commellato, conseguendo con il massimo dei voti il Diploma Accademico di Secondo Livello in pianoforte ad indirizzo solistico-compositivo. Si perfeziona per un periodo di due anni con Antonio Tessoni a Vicenza e si diploma al Corso di Perfezionamento Pianistico tenuto da B. Canino presso l’Accademia “G. Marziali” di Milano. Continua infine la sua formazione a Londra, presso la Liszt Society, con il M. Leslie Howard. Partecipa inoltre a seminari di interpretazione e analisi musicale con i maestri L. Berman, M. Genot (con il quale attualmente collabora nelle attività dell’Associazione per la Riscoperta del Patrimonio Musicale Piemontese), A. Lucchesini, R. Baratelli, N. Sugiura (Indiana University), T. Poli, B. Ganz (Peabody Conservatory), Leslie Howard. Più volte vincitore o finalista in concorsi nazionali ed internazionali di esecuzione pianistica, si aggiudica nel 2008 il “Premio Ghedini”, consegnatogli dalla figlia del compositore “Per l’alto livello artistico raggiunto nelle sue interpretazioni”. L’anno successivo, a Londra, viene premiato come “best performer” dal M. Leslie Howard e dal prof. Michael Short nell’ambito di un corso internazionale di studio su F. Liszt. E’ stato inoltre vincitore del concorso Movin’up promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con l’Associazione Giovani Artisti Italiani. Svolge, in qualità di solista, attività concertistica in Italia e all’estero, esibendosi presso importanti istituzioni e stagioni concertistiche quali Istituto Liszt di Bologna (che lo ha incluso tra gli artisti per le celebrazioni del bicentenario della nascita del compositore), Circolo dei Lettori e Associazione Concertante di Torino, London Liszt Society, Bobbio Classica, Festival Mistà, Pomeriggi musicali di Sacile, American Liszt Society-Boston (esibendosi a Boston e New York per il concerto di gala di inaugurazione della stessa) Epidaurus Festival di Dubrovnik -dove ha proposto in prima esecuzione assoluta il brano Evoluvendo del compositore A. Lerda. Sue interpretazioni sono state trasmesse radiofonicamente. Ha instaurato una collaborazione artistica e didattica con il “Center Stage Performing Arts” di Boston ed è membro della giuria dei concorsi internazionali di musica di Sartirana Lomellina (PV) e Busca (CN). Il suo interesse verso gli effetti del suono e della musica sull’essere umano lo porta ad intraprendere un’ approfondita ricerca nel campo della musicoterapia: si diploma con lode al Corso Quadriennale di Musicoterapia di Assisi, si forma in Musicoterapia Didattica con il dott. Rolando Benenzon di Buenos Aires, e si diploma infine, sempre con votazione massima, al corso biennale di Musicoterapia Evolutiva tenuto dal prof. Mario Corradini. È vicepresidente dell’Associazione Piemontese di Musica e Musicoterapia Musiké ed insegna “Storia e Fondamenti della Musicoterapia” e “ Elementi musicoterapici nell’applicazione didattica” presso il Corso Biennale di Specializzazione in Musicoterapia del Conservatorio “G.F. Ghedini” di Cuneo. E’ iscritto all’Albo Regionale piemontese degli Insegnanti di Musica. Andrea Vigna-Taglianti incide per la casa discografica Sheva Collection . Il suo secondo cd, con musiche di G. Unia, musicista da lui riscoperto, è di imminente pubblicazione. SEMINARIO Martedì 15 novembre 2011 ore 15 Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale Giovanni Doria, rappresentante Steinway & Sons “Segreti sotto la vernice nera” la costruzione di un pianoforte Steinway & Sons Roberto Grosso, tecnico accordatore Il pianoforte da concerto: concezione, evoluzione tecnica e tecniche di accordatura In collaborazione con STEINWAY & SONS® PIATINO PIANOFORTI - Torino Roberto Grosso, accordatore. La prima domanda che generalmente mi viene fatta è la seguente: “ma come le è venuto in mente di fare l’accordatore?” Ricordo, era un giorno dell’ormai lontano 1977, l’autunno alle porte, un diploma in tasca come perito tecnico industriale, un quinto anno di Conservatorio da privatista, il primo anno di studio per la composizione completato e in più la consapevolezza dell’imminente chiamata alle armi. Mese più, mese meno, prima o poi sarebbe arrivata la famosa cartolina che voleva dire addio per un anno intero al pianoforte, agli studi di armonia principale, insomma alle lezioni di musica che erano poi la mia vita, il mio grande desiderio: quello di fare il musicista. Il diploma di perito l’avevo preso solo per avere un po’ d’istruzione, ma certamente non era il mio sogno nel cassetto anzi, non mi piaceva affatto. La musica invece è sempre stata dentro di me e già a 5 anni avevo manifestato quella predisposizione alle note, ai suoni e al ritmo, prima con la fisarmonica a bocca e poi di seguito con quella tradizionale a tastiera, destando l’attenzione non soltanto dei miei genitori, di amici e parenti, ma anche di illustri maestri con i quali avevo iniziato da bambino i primi studi di solfeggio e di celebri brani di repertorio. Quel giorno fatidico era di sabato, lo ricordo bene. Al pianoforte a casa del mio insegnante Domenico Canina, stavo suonando un pezzo del clavicembalo ben temperato quando improvvisamente mi fermò con la mano, mi guardò negli occhi e mi chiese: “ma tu, da grande, cosa vuoi fare?” Notare che avevo compiuto 19 anni, dovevo ancora fare l’ottavo anno e poi il diploma e c’era sempre il maledetto militare di mezzo, ma io risposi ugualmente convinto e schietto:”il concertista oppure niente, perché insegnare in una scuola media non ne ho assolutamente voglia”. “Benissimo” rispose lui,”smettiamo oggi”. Lo guardai negli occhi, non lo odiavo affatto però mi sentivo come un pugile al tappeto. “No, non smettiamo” riprese, “però sappi che non farai mai il concertista, sei troppo indietro, e poi là fuori”, mi disse guardando dalla finestra, “c’è un mondo di lupi pronti a sbranarti e questa non e’ la vita che vuoi, ne sono sicuro. Perché invece non continuare a studiare e, contemporaneamente, iniziare a imparare un bellissimo mestiere come l’accordatore di pianoforti che sicuramente ti potrebbe dare tante soddisfazioni per tutta la vita? Ho parlato proprio stamattina con il mio tecnico di fiducia, che mi ha chiesto se conoscevo qualche allievo interessato al mestiere e con un buon orecchio musicale perché ne avrebbe bisogno e tu, a mio parere, fai al caso suo”. Così mi disse quel giorno il mio insegnante e alla fine, tra lo stupore, la confusione totale e un po’ di dispiacere, me ne tornai a casa e ne discussi con i miei genitori. Tre giorni dopo entravo nel laboratorio di Giuseppe Tolino a Torino, un abilissimo riparatore e accordatore, e lì rimasi per 8 lunghi anni iniziando la conoscenza di questo meraviglioso mestiere. Poi continuai per altri 5 anni con il Commendatore Antonio Cuconato, accordatore RAI e del Teatro Regio, che mi insegnò tutte le malizie dell’accordatura da concerto e infine con Alvise Dughera, che mi fece capire la differenza tra l’accordatura larga e quella più controllata tramite l’ascolto dei battimenti in progressione. Adesso gestisco la mia attività in RAI, al Teatro Regio, al Conservatorio, all’Unione Musicale, al Lingotto e in tutte le realtà musicali del Piemonte e della Valle D’Aosta. Il mio insegnante, Domenico Canina, aveva intuito le mie doti e mi aveva consigliato nel migliore dei modi, trovandomi una sistemazione fantastica nel mondo del lavoro e dell’arte, aprendomi la strada verso quello che sarebbe diventato alla fine il mio amato mestiere. SEMINARIO Mercoledì 16 novembre 2011 ore 15 Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale Sandro Zanchi La tecnica pianistica e l’esperienza di sè Giovanni Doria. Contitolare della ditta Strinasacchi snc di Verona, fondata nel 1926, rappresentante per l’Italia delle case costruttrici di pianoforti Steinway & Sons e W. Schimmel. Da sempre appassionato di storia della costruzione del pianoforte, si è diplomato presso la “William Steinway University”, dove ora è anche docente e presso la “C.F. Th. Steinway Academy for Concert Technicians”. Ha tenuto dei corsi sulla storia del pianoforte presso l’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola. Ha tenuto e tiene conferenze sulla costruzione del pianoforte presso tutte le più importanti Istituzioni musicali italiane. Coordina le attività dei Concessionari Autorizzati delle Case rappresentate sul territorio italiano. E’ socio e revisore dei conti dell’associazione DISMA Musica (Distribuzione Industria Strumenti Musicali ed Artigianato), aderente a Confcommercio e consigliere della società controllata DISMA Servizi. Sposato e padre di tre figli, è Capo Scout nella Sezione CNGEI di Verona, dove ricopre attualmente il ruolo di Capo Compagnia Rover, insignito della Medaglia al Merito. E’ Ufficiale in congedo del corpo degli Alpini ed attivo membro e consigliere di Gruppo dell’Associazione Nazionale Alpini. Sandro Zanchi si è diplomato con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto sotto la guida di Luigi Schiavon. Ancora studente, si è distinto all’interno del proprio istituto e in numerosi concorsi pianistici ottenendo borse di studio e premi: tra questi si ricorda, nel 2000, il 2° Premio al Concorso Nazionale Città di Albenga (1° premio non assegnato). Nel 2002 si è aggiudicato brillantemente a Padova il Primo Premio del Concorso La fabbrica delle note riservato ai migliori allievi dei Conservatori del Veneto. L’anno successivo ha vinto il 2° Premio al Concorso Internazionale Premio Giuliano Pecar, tenutosi a Gorizia. Oltre a queste affermazioni conseguite come solista, nel 2002 ha vinto in trio il Primo Premio Assoluto al Concorso Internazionale di musica da camera Carlo Soliva di Casale Monferrato, edizione del decennale. Ha seguito il corso di perfezionamento in musica da camera tenuto dall’Altenberg Trio a Pinerolo. Si è perfezionato con Oleg Marshev e Filippo Faes, sotto la cui guida ha conseguito il diploma di laurea di II livello in Discipline musicali con il massimo dei voti e la lode. Dal 2002 al 2007 ha svolto attività didattica presso l’Associazione Amici della Musica di Villorba (TV) dove ha curato la preparazione, tra gli altri, di Nicola Ryssov, classificato al secondo posto al III Concorso Internazionale Davorin Jenko di Belgrado. Suona regolarmente come solista e in complessi di vario genere, con una particolare predilezione per il repertorio vocale da camera. La sua attività è inoltre rivolta a studiare e divulgare il repertorio musicale nelle sue relazioni con la letteratura e l’arte. Da questo spiccato interesse è nato il testo La rivoluzione silenziosa. Debussy e i Nabis. CONCERTO Giovedì 17 novembre 2011 ore 21 Confraternita della Croce Nera Roberto Metro, Elvira Foti, pianoforte Franz Liszt (1811-1886) Le Rapsodie Ungheresi per pianoforte a quattro mani Trascrizioni originali di F. Liszt (R. 309) Rapsodia Ungherese in fa min. n. 1 Rapsodia Ungherese in do diesis min. n. 2 Rapsodia Ungherese in re magg. n. 3 Rapsodia Ungherese in re min. n. 4 Rapsodia Ungherese in mi min. n. 5 “Heroïde élégiaque” Rapsodia Ungherese in mi bem. magg. n. 6 “Pesther Carneval” Roberto Metro è nato a Messina, si è diplomato nel Conservatorio della sua città con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore, sotto la guida della prof. Sonja Pahor. In seguito, si è perfezionato con Maria Tipo ed Eliodoro Sollima, con cui ha anche studiato composizione. Fin da giovanissimo, ha vinto diversi primi premi in concorsi pianistici nazionali ed internazionali, intraprendendo così una brillante carriera che lo ha portato a tenere oltre 600 concerti nelle più importanti città del mondo: New York, Washington, Londra, Parigi, Vienna, Sydney, Tokyo, Montreal, Città del Messico, Rio de Janeiro, Buenos Aires, Montevideo, Seoul, Singapore, Bangkok, Istanbul, Atene, Bruxelles, Roma, Milano, Madrid, Barcellona, Amsterdam, Varsavia, Praga, Budapest, Stoccolma, Helsinki, San Pietroburgo, Bucarest, Monaco di Baviera, Lubiana, Bratislava, Zurigo, ecc. Si è esibito in prestigiosi teatri quali la Carnegie Hall di New York, la Sala d’Oro del Musikverein di Vienna, l’Accademia Liszt di Budapest, il Gasteig di Monaco di Baviera e per la Società Fryderyk Chopin di Varsavia. In qualità di solista, ha collaborato con rinomate orchestre (fra le quali l’Orchestra d’Archi del Teatro alla Scala di Milano, la Wiener Mozart Orchester, l’Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione slovena, la Thailand Philharmonic Orchestra, la London Musical Arts String Orchestra, la Camerata Transsylvanica di Budapest, la Slovak Sinfonietta, la Orquesta Sinfónica de San Luis Potosí - Mexico...), sotto la guida di illustri Direttori di fama internazionale. Ha inciso diversi CD per varie case discografiche europee ed ha registrato per numerose emittenti radiofoniche e televisive di tutto il mondo: RAI-TV (Italia), ORF (Austria), Magyar Rádió (Ungheria), Telewizja Polska (Polonia), RTV Slovenija (Slovenia), Český Rozhlas (Repubblica Ceca), RTL (Lussemburgo), Canal 13 (Messico), TV Cidade - Canal 20 (Brasile), SBS (Australia). Docente di ruolo nei Conservatori italiani di Musica, è stato invitato a tenere master classes da importanti istituzioni, come il prestigioso Yong Siew Toh Conservatory of Music di Singapore. Elvira Foti è nata a Milazzo, ha intrapreso fin da giovanissima lo studio del pianoforte, dimostrando un grande talento musicale, tanto da esibirsi in pubblico già all’età di sette anni. Ha proseguito gli studi musicali, conseguendo brillantemente il diploma di pianoforte con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore presso il Conservatorio “A. Corelli” di Messina, sotto la guida del maestro Roberto Bianco. Si è perfezionata all’Accademia Musicale Pescarese con il maestro Michele Marvulli ed ha frequentato un corso di analisi e di interpretazione musicale sui concerti per strumento solista e orchestra tenuto dal maestro Eliodoro Sollima. Vincitrice di diversi premi in concorsi pianistici nazionali, svolge da parecchi anni un’intensa attività concertistica, invitata da importanti associazioni musicali. Ha tenuto oltre 250 concerti in tutta Italia ed all’estero, suonando negli Stati Uniti (dove, fra l’altro, si è esibita alla Carnegie Hall di New York), in Australia, Canada, Giappone, Corea del Sud, Thailandia, Malesia, Singapore, Brasile, Argentina, Messico, Germania, Austria, Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo, Svezia, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Polonia, Turchia, Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Cipro... Le sue esibizioni, da solista, in duo pianistico e con l’orchestra, hanno sempre riscosso lusinghieri consensi di pubblico e di critica. Titolare di cattedra di Educazione Musicale, svolge anche attività di musicologa e di critico musicale. Ha inciso per le case discografiche MMS Digital di Monaco di Baviera, REC Digital e Vermeer Digital. Accademia Filarmonica di Saluzzo Valerio Dell’Anna, presidente Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale Danilo Rinaudo, presidente Istituto per i Beni Musicali in Piemonte Alberto Basso, presidente Steinway Society del Piemonte e Valle d’Aosta Ivano Scavino, presidente Grafica Bosio.Associati Stampa L’Artistica Savigliano