Giornata intensa quella del teologo musulmano A Mokrani a Caserta, il 16 novembre, invitato a relazionare su “Libertà religiosa: base della convivenza civile”. Alle ore 10,00, incontro al Liceo Classico Giannone, organizzato dal prof. M. Natale. E’ stato un ricco confronto tra un laico, Gianmaria Piccinelli, preside della facoltà di Scienze Sociali della S.U.S.,ed il teologo Mokrani. Coordinato dall’alta competenza della Dirigente dott. Marina Campanelli, sono stati coinvolti docenti ed alunni che hanno evidenziato il loro interesse nelle tante domande: Perché è difficile il dialogo tra gli stessi “figli” di Abramo?; E’possibile leggere il Vangelo a Instabul come “leggere il Corano a Roma”? Il ruolo di Averroè nel M.Evo?; senza Gesù, quale mediatore?; altre sull’amicizia ; sulla donna …. Alle 16,30, incontro nella Biblioteca del Seminario con la presenza delle associazioni che hanno promosso l’incontro: Scuola Teologica con il preside don Nicola Lombardi, Pax Christi, Centro Migrantes rappresentato da P: Giorgio. Tra i molti saluti graditissimi, quello del Padre E. Scognamiglio, autore di “Francesco ed il Sultano”, che ci ha ricordato come Francesco, nell’incontro con il Sultano, ha superato le fasi della esclusione e delle crociate, per inaugurare quella del dialogo. Riguardo all’intervento del dott. Mokrani, ricordo solo qualche aspetto: “La libertà, tema fondamentale, si può trattare a due livelli:1) teologico,filosofico, spirituale; 2) sociale,politico, pratico. Sul piano teologico, la libertà è il cuore stesso dell’esperienza religiosa .Non si può immaginare un dialogo vero, sincero con il divino senza questa libertà .“Islam” significa “sottomissione a Dio”in modo volontario, in libertà, secondo coscienza. Sottomettersi senza libertà è ipocrisia o sopravvivenza per chi è costretto a dichiarare una falsa identità per sfuggire a persecuzioni. La libertà, però,è anche pericolosa, lascia spazio alla ribellione,al “no”a Dio ed è il caos, la deviazione. come si evince dal Corano, nel dialogo tra Dio e gli Angeli Quando Dio annuncia la creazione dell’uomo ”porrò un vicario sulla terra”“metterai qualcuno che spargerà corruzione”..Dio spiega il valore di questa creatura dando i nomi giusti.. Dare i falsi nomi è l’inizio della violenza, così come non conoscere il legame sacro tra noi e la realtà ai fini della morale, della giustizia e della pace. Satana non accetta di adorare l’uomo, rappresentante di Dio “Io sono migliore di lui, creato dal fuoco, non dalla terra”: è il primo “no” per razzismo…”Io sono per natura migliore” La religione usata per sentirsi superiore, per dominare, per escludere, non è religione ma manipolazione satanica.. I musulmani non sempre sono stati fedeli. La storia non è sacra, la storia è umana, piena di peccati, di violenze, di paure, di esclusioni. Non c’è “primavera araba” ma un cammino difficile che abbiamo cominciato. La dittatura, che distrugge il tessuto sociale, è ancora ben radicata nella società. nelle strutture, nell’educazione, nella cultura. Come turisti, si può visitare il paese ma non si sa cosa succede nel tunnel delle prigioni, ne che, nella lotta, sono sempre le minoranze che pagano il prezzo più alto. Dobbiamo,però, essere solidali con tutte le vittime,superando l’odio razziale (cristiani che difendono solo i cristiani, musulmani che difendono solo i musulmani). Spesso le dittature si presentano protettori dei cristiani per mandare un messaggio ai potenti del mondo occidentale (M.Oriente). In Italia, c’è spazio per la libertà religiosa, ma non una legge,un’intesa con i musulmani. In Germania ci sono quattro centri di studi islamici per la ricerca dentro le università pubbliche, sempre in dialogo con la cultura tedesca. E’alto il livello delle facoltà teologiche, anche cattoliche e protestanti che vivono lo stesso spazio. C’è bisogno di studio, scambio, dialogo a tutti i livelli per diventare credenti maturi, aperti al dialogo, liberi dalla paura, (che crea ostacoli, separazioni, limiti, chiusure, perdita di vita, di bontà, di volontà) e dalla tristezza. Le cose belle ci rendono liberi dalla tristezza e operosi, capaci di tradurre la fede in opere buone. Divinamente liberi in Dio. Mons. Nogaro ringrazia il “fratello musulmano” ricordando che l’Islam,ci richiama alla fede in Dio ed alla preghiera che avevamo smarrito in questa società secolarizzata. Aggiungendo che non crede nel confronto teologico-religioso, che spesso è motivo di perplessità, quanto nel nostro compito, che è impegno interiore di amare tutti.. Amare chi professa un’altra religione, chi è in situazioni diverse, fare la pace continuamente. Nell’amore possiamo incontrarci, fare politica, costruire la democrazia, perché senza l’amore, anche democrazia e religione sono principi astratti. E’ l’amore che edifica l’uomo e la donna di tutti i tempi,. non dimenticando che è la misericordia del Padre che guida i grandi esodi della storia veri movimenti di grazia,da Mosè all’Egira, a Mao se-tung. Per essere la grande comunità umana non bastano tecniche, scienze, teologie. E’ essenziale l’amore per creare una civiltà nuova dove tutti i popoli facciano comunione tra loro, in un incontro meraviglioso. per creare la civiltà nuova a cui noi tutti aspiriamo.. . Rosa D’Andrea