TEMA 0 UNO Scheda Il ruolo delle acque marine I ghiacci marini Nelle regioni polari, dove la temperatura dell’aria scende molto al di sotto dello zero, il mare può gelare formando un sottile strato di ghiaccio, la banchisa, al di sotto del quale l’acqua rimane liquida. Essa ricopre l’intera calotta artica e circonda la massa continentale dell’Antartide, estendendosi per milioni di chilometri quadrati. Soggetta a sciogliersi parzialmente nei mesi estivi, la banchisa non ha un aspetto uniforme, ma tende a rompersi in grandi lastroni di ghiaccio, il pack, che il moto ondoso sposta in continuazione. Nei mari che circondano le zone polari sono frequenti i ghiacciai continentali che si spingono direttamente in mare. In questi casi le onde erodono alla base le gigantesche lingue di ghiaccio fino a staccarne grossi blocchi, gli iceberg (“montagne di ghiaccio”), che poi le correnti allontanano e distribuiscono nei mari freddi. • LEZIONE 1 IL MONDO L'idrosfera La salinità delle acque oceaniche è mediamente di 35 grammi per litro, ma tale valore può subire variazioni consistenti. I mari tropicali sono più salati a causa dell’intensa evaporazione, mentre quelli freddi sono poveri di sali, talvolta quasi dolci. Gli iceberg che vanno alla deriva nei mari circumpolari emergono soltanto in miinima parte dall'acqua. I ghiacci continentali Quando la temperatura dell’aria è bassa, le precipitazioni assumono carattere nevoso. Nelle regioni temperate, ogni estate la neve si scioglie completamente alle basse quote e si conserva soltanto sui rilievi maggiori, oltre il limite delle nevi perenni, dove viene ricoperta da altri strati nevosi. In questo modo Un imponente ghiacciaio vallivo. Le masse di ghiaccio continentali rappresentano, nel loro complesso, il maggior serbatoio d’acqua dolce del pianeta. E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola Gli oceani sono i maggiori serbatoi d’acqua che alimentano il ciclo idrologico (vedi avanti, paragrafo il ciclo idrologico). Nello stesso tempo essi sono anche grandi serbatoi di calore, in quanto accumulano l’energia solare e la rilasciano lentamente. Questo aspetto è fondamentale sul piano climatico, perché in mancanza degli oceani gli inverni sarebbero molto più freddi e le estate assai più calde. Il riscaldamento solare è molto elevato nelle fasce tropicali e insufficiente alle latitudini maggiori, ed è soprattutto per merito delle correnti marine che questo divario termico viene colmato. Anche sotto il profilo ecologico le acque oceaniche sono essenziali, in quanto sede di importanti catene alimentari che influenzano gli ecosistemi delle terre emerse. Gli oceani, infatti, contengono una grande quantità di fitoplancton, formato da alghe microscopiche che si concentrano nei primi 200-300 metri di profondità, fin dove arriva la luce solare. Esse producono la maggior parte dell’ossigeno che noi respiriamo, e nello stesso tempo forniscono il nutrimento allo zooplancton, che a sua volta costituisce il cibo degli animali più grossi. SGUARDO SUL MONDO TEMA 0 UNO SGUARDO SUL MONDO • LEZIONE 1 IL MONDO la neve più vecchia, compressa da quella sovrastante, si trasforma in ghiaccio. Così si sono formati i grandi ghiacciai vallivi presenti nelle maggiori catene della Terra. Nelle regioni fredde, oltre i circoli polari artico e antartico, il limite delle nevi perenni scende fino al livello del mare. Di conseguenza si formano grandi calotte ghiacciate che ricoprono territori vastissimi: la più estesa è quella antartica, il cui contenuto idrico è talmente elevato che, se si dovesse sciogliere completamente, potrebbe alzare il livello marino di 60 m. Meno estesa ma sempre gigantesca è la calotta della Groenlandia, che si estende su una superficie pari a 6 volte l’Italia. E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola Le falde acquifere La seconda più abbondante riserva d’acqua dolce è rappresentata dalle falde acquifere, che consistono in strati di ghiaia e sabbia impregnati d’acqua, alternati a livelli d’argilla che fungono da base per lo scorrimento idrico. Le falde abbondano soprattutto nelle pianure alluvionali, che proprio per la grande disponibilità d’acqua dolce sono considerate gli ambienti più fertili, quelli preferiti dall’uomo per i suoi insediamenti e per la pratica delle attività agricole. Le acque sotterranee risultano preziose nelle aree meno piovose della Terra, dove mancano o scarseggiano i corsi d’acqua superficiali. Le oasi del deserto, per esempio, sono luoghi in cui la falda sgorga spontaneamente o è così prossima alla superficie da poter essere raggiunta da pozzi poco profondi. L’acqua dei pozzi viene estratta mediante pompe e solo in presenza di falde artesiane, cioè sotto pressione, risale spontaneamente alla superficie del terreno. Fiumi e laghi I fiumi maggiori per bacino e portata d’acqua, come il Rio delle Amazzoni e il Congo, si concentrano nella fascia equatoriale, dove le precipitazioni sono sempre abbondanti. Nelle fasce tropicale e subtropicale, dove le piogge sono scarse o limitate a brevi periodi dell’anno, non vi sono grandi fiumi, tranne quelli che nascono da imponenti sistemi montuosi, come il Gange, l’Indo e il Nilo, che proviene dalla regione dei grandi laghi africani. La fascia temperata è invece fitta di corsi d’acqua: nell’America settentrionale troviamo il Mississippi, mentre in Asia si trovano il Chang Jiang (fiume Azzurro), lo Huang He (fiume Giallo) e il Mekong. Anche Veduta aerea del lago Michigan, negli Stati Uniti. I Grandi Laghi nordamericani sono talmente vasti da assomigliare a veri e propri mari. in Europa ci sono fiumi di notevoli dimensioni, come il Volga, il Danubio, l’Ural e il Dnepr. Le regioni fredde sono povere di corsi d’acqua, perché le precipitazioni sono scarse e quasi esclusivamente nevose. Esistono però delle eccezioni, rappresentate dai grandi fiumi della Siberia, Ob, Enisej, Lena, e da alcuni fiumi del Nordamerica, come il Mackenzie e lo Yukon. I laghi sono presenti dappertutto, ma la maggior parte di essi si concentra in poche aree, dove le condizioni geologiche ne hanno favorito la formazione. Il maggior addensamento di laghi glaciali si ha nell’America del Nord, dove spicca un gruppo di cinque importanti bacini posti al confine fra Stati Uniti e Canada: i laghi Superiore, Michigan, Huron, Erie e Ontario. Analoga per densità di laghi glaciali è l’Europa settentrionale, in particolare la Russia (Ladoga e Onega), la Svezia (Vänern e Vättern) e la Finlandia. Altri bacini di origine glaciale si trovano nella regione alpina. In Africa troviamo numerosi laghi tettonici, localizzati lungo la Grande rift valley (Malawi, Tanganica, Kivu) o in depressioni non lontano da essa, come il grande lago Vittoria. Sempre in Africa si trova il lago Ciad, che ha la prerogativa di variare la sua superficie a seconda della stagione. In Asia abbiamo il più vasto lago della Terra, il Caspio. Altri grandi bacini sono l’Aral, che da alcuni anni si sta prosciugando, il Balhas, vasto ma poco profondo, e il Bajkal, il più profondo della Terra (oltre 1.600 metri). Il ciclo idrologico Gli scienziati stimano il totale d’acqua presente nell’idrosfera in circa 1,4 miliardi di km3. Oltre il 97% di questo immenso quantitativo è contenuto nei mari e negli oceani, mentre la quota delle terre emerse va suddivisa fra i ghiacci che ricoprono le calotte polari e le vette più elevate, e l’acqua contenuta nelle falde acquifere, di cui circa metà è salata. Minimi sono invece gli altri quantitativi d’acqua continentali: quella che scorre nei fiumi o staziona nei laghi; l’acqua contenuta nell’atmosfera sotto forma di vapore o nelle TEMA 0 UNO SGUARDO SUL MONDO • LEZIONE 1 IL MONDO L’evaporazione immette ogni anno nell’atmosfera circa 500 mila km3 di acqua. Poiché le precipitazioni portano sulle terre emerse più acqua di quanta ne è evaporata, queste ultime registrano un eccesso d’acqua, che in tempi più o meno rapidi defluisce verso il mare. microscopiche goccioline che formano le nubi; il contenuto idrico degli organismi vegetali e animali che compongono la biosfera. Nel bilancio idrologico si devono comprendere anche altre voci, talvolta trascurate per l’esiguità dei quantitativi idrici. Per esempio, vi è dell’acqua che penetra in profondità nel sottosuolo e non riesce a defluirne per tempi lunghissimi (acqua fossile), e anche acqua che giunge per la prima volta in superficie attraverso le eruzioni vulcaniche (acqua iuvenile). 4) Infiltrazione. Riguarda quella parte d’acqua piovana che bagna i suoli e viene rapidamente assorbita dalle radici delle piante, attraverso le quali viene presto riemessa per traspirazione. 5) Percolamento. L’espressione individua l’azione dell’acqua che penetra nel sottosuolo, andando ad alimentare le falde acquifere o i sistemi di circolazione carsica. 6) Deflusso. È la discesa verso il mare dell’acqua caduta sulle aree continentali. La maggior parte si svolge in superficie, attraverso i corsi d’acqua, ma molta acqua rimane per un certo tempo in forma solida (neve e ghiaccio), un’altra parte si trattiene per un tempo inferiore occupando i bacini lacustri, mentre la porzione che è percolata nel sottosuolo si muove lentamente verso il mare. E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola L’acqua viene continuamente spostata da un ambiente all’altro attraverso un processo denominato ciclo idrologico. Mosso dall’energia solare per la sua parte ascendente, e dalla forza di gravità per quella discendente, il ciclo dell’acqua risulta suddiviso in sei fasi. 1) Evaporazione. Questo processo, che assorbe molta energia solare, consiste nel passaggio dell’acqua dallo stato liquido a quello di vapore. Ne sono interessati gli oceani, i laghi, i fiumi e l’umidità che impregna il terreno. Un processo simile, anche se più ridotto in termini quantitativi, è la traspirazione, cioè la fuoruscita di umidità dalle foglie e dal corpo degli animali. 2) Condensazione. È il ritorno dell’acqua allo stato liquido, processo che comporta la restituzione dell’energia che era servita per l’evaporazione. La condensazione si verifica quando il vapore si raffredda, dando origine alle minuscole goccioline che compongono le nubi. 3) Precipitazione. Consiste nella ricaduta dell’acqua delle nubi, principalmente in forma liquida (pioggia), ma in parte anche sotto forma di neve, grandine, nebbia e rugiada.