i laghi di arsine

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Access
Le Casset a 17 km da Briançon per la D1091 e la D300.
I LAGHI DI ARSINE
Parcheggio consigliato
Le Casset a 17 km da Briançon per la D1091 e la D300.
Information desks
Per conoscere lo stato di percorribilità dei sentieri ed avere una migliore
conoscenza del territorio si consiglia di informarsi anticipatamente :
Centro informazioni dei Casset (apertura estiva)
All'ingresso della frazione di Cassette_ e vicino al cuore del Parco,
una sosta prima o dopo la passeggiata ... Proiezioni,
documentazione, libri Park. Ingresso libero. Tutte le animazioni
del Parco sono gratuite salvo indicazione contraria.
Tel : 04 92 24 53 27
http://www.ecrins-parcnational.fr/ [email protected]
Le Casset
05220 Le Monêtier-les-bains
Lat : 44.9854266632 Long : 6.48431782244
Briançonnais - Le Monêtier-les-Bains
Duration
6h
Lunghezza
18.1 km
Dislivello
1060 m
Difficulty
Difficile
Tipo
Andata e ritorno
Practice
A piedi
Temi
Colle
Geologia
Lago e ghiacciao
Attribution:Le col d'Arsine (PNE - Godin Stéphane)
La borgata di Casset vive seguendo il ritmo dei
colori, dal verde delle praterie della valle al celeste
dei laghi glaciali di Arsine.
Difficile poter immaginare che solo 60 anni fa i laghi
d’Arsine non esistevano e che questo luogo era ricoperto di
ghiaccio. Poco per volta la vegetazione ha colonizzato
questo territorio: la saxifraga oppositifolia, l’ambretta
strisciante, la campanula cenisia, il genepi. La vita esiste
anche nelle fredde acque dei laghi!
Questo itinerario si snoda nel cuore del Parco nazionale > Il Parco nazionale è un territorio
naturale, aperto a tutti ma soggetto ad una specifica regolamentazione che è utile conoscere per
organizzare il proprio soggiorno.
Propulsé par http://geotrek.fr
Itinerario
Dal parcheggio all’ingresso di Casset, vicino al punto informativo del Parco,
risalire la borgata per la strada principale e attraveresare a sinistra il secondo
ponte sulla Guisane. Una stradina diritta costeggia il torrrente Petit Tabuc e
conduce poco per volta dai pascoli ai boschi. Oltre il ponte Clot du Gué ha
inizio un’ascensione regolare che attraversa i larici e conduce alla radura del
Grand Pré (1683 m) e al lago della Douche (1901 m). Il territorio del Parco
nazionale degli Ecrins inizia proprio dall’altra parte del guado in pietra e legno.
Un sentiero sinuoso tra imponenti ghiaioni sbocca su un vallone roccioso
abitato da numerosi camosci. In lontananza, sulla destra, la baita del pastore ci
ricorda che ci troviamo in un alpeggio. Il sentiero prosegue sulla destra della
vallata e giunge al Col d'Arsine (2340 m), dove si abbandona il GR 54 per
attraversare la grande morena frontale del ghiacciaio di Arsine. Da questo
risalto modellato dai movimenti glaciali due grandi laghi segnano la fine del
percorso (2455 m). Il circo del ghiacciaio di Arsine è circondato da maestose
vette, come i meravigliosi Agneaux e il Pic de Neige Cordier. Per il ritorno
percorrere lo stesso itinerario a ritroso.
Profilo altimetrico
Sulla strada...
Il vespertilio mustacchino
L’amante delle vecchie pietre
Quota minima : 1510 m
Quota maxima : 2458 m
Blaireau européen
Aigle royal
'O'
'E'
'G'
Un regime aquatico
L’aquila reale, la mascotte degli
Ecrins 'J'
Un prédateur volant
'K'
La morena
L’allodola
'W'
'X'
Il Col d'Arsine
'N'
Il colore dell'acqua negli anfratti
'U'
'V'
Des vacances à la montagne
'M'
Venturon montagnard
I laghi di Arsine - Page 2/6 - Edizione del 30 septembre 2015
'R'
Bergeronnette des ruisseaux
'H'
'I'
Il merlo dal collare
Farfalla diurna, farfalla notturna
'Z'
Fonte du glacier d'Arsine
'AD'
'Y'
I LAGHI DI ARSINE
Briançonnais - Le Monêtier-les-Bains
Il vespertilio mustacchino
'E'
Il vespertilio mustacchino è un pipistrello dal muso scuro,
piuttosto comune in alcune regioni di montagna, dove è
probabilmente una delle specie più diffuse subito dopo i suoi
cugini chirotteri. Vive sugli alberi, dagli argini dei fiumi fino ai
boschi in quota, ma lo si può anche incontrare nei giardini e
tra le case, porprio come nella borgata Casset. Questo
piccolo mammifero si nutre di insetti volanti, che prendono
parte così al suo ciclo biologico. Come tutti i mammiferi, la femmine allattano
il loro unico piccolo.
(Attribution : PNE - Corail Marc)
L’amante delle vecchie pietre
'G'
La passera lagia è un uccello sedentario che si installa
generalmente nelle zone agricole in cui abbondano le pietre
bene esposte: terrazze coltivate, ruderi, pietraie, vecchie
costruzioni. E’ un passero del meridione che si può trovare
anche oltre i 2000 metri di quota, purché il paesaggio sia
pulito e i minerali abbondanti. Nidifica in un buco in qualche
roccia, nei muri, talvolta sotto i tetti delle abitazioni e, in
questo caso, può accadere che si accoppi con il passero domestico. E’ una
specie sociale che vive in piccole colonie sparse.
(Attribution : PNE - Combrisson Damien)
Blaireau européen
'H'
La rencontre avec le blaireau a souvent lieu la nuit au bord
d'un chemin, d'un talus ou d'une route. Son allure tranquille
et sa démarche ronde de plantigrade font penser à un petit
ours ; à moins qu’il ne laisse voir les bandes noires et
blanches de sa tête avant de fuir. Vers de terre, reptiles,
grenouilles, fruits, plantes… sont à son menu. Les familles de
blaireaux vivent dans des terriers parfois très étendus et très
anciens, aux nombreuses chambres et galeries. Tolérants, ils les partagent
quelquefois avec les lapins ou les renards. Le « tesson » fait partie de ces
voisins discrets qui nous côtoient sans laisser deviner leur présence hormis
leurs empreintes composées de 5 doigts presque alignés et laissant
apparaître les traces de longues griffes.
(Attribution : PNE - Fiat Denis)
I laghi di Arsine - Page 3/6 - Edizione del 30 septembre 2015
Aigle royal
Il merlo dal collare
'I'
Près du versant, aux heures chaudes de la journée, un grand
oiseau tournoie, exploitant le vent pour s’élever. Bientôt,
cette silhouette brune se dissout dans le bleu du ciel, happée
par l’altitude. L’aigle parcourt ainsi son immense territoire,
dont les détails ne peuvent échapper à sa vue légendaire. Il
passe aussi de longues heures perché, à entretenir son
plumage ou à scruter les environs à la recherche de sa
prochaine victime. Bien qu’il soit très farouche, il est relativement aisé de
pouvoir observer un aigle royal ou sa "moitié" puisque les adultes vivent
généralement en couple. Sa grande taille, sa coloration sombre, ses ailes
rectangulaires et ses fréquents déplacements en plein ciel font de lui un
élément presque familier pour qui sait "observer" la montagne.
(Attribution : PNE - Couloumy Christian)
L’aquila reale, la mascotte degli Ecrins
'J'
Il sito del Petit Tabuc è un territorio molto favorevole alla
nidificazione dell’aquila reale, una delle specie protette
considerate rare in Europa. L’importanza delle popolazioni
censite nel massiccio degli Ecrins investe il Parco di una
responsabilità
particolare
per
quanto
riguarda
la
conservazione della specie. Dal 1985 si effettuano censimenti
regolari, oltre a un monitoraggio, dopo la riproduzione, delle
cause di variazioni e di mortalità.
(Attribution : PNE - Combrisson Damien)
Un prédateur volant
'K'
L’aigle est un prédateur par excellence. Tout en lui évoque la
force et l’audace. Son aspect bien sûr, avec un regard
impressionnant que souligne une arcade sourcilière
proéminente, mais surtout des armes redoutables : un vol
rapide adaptable aux situations les plus acrobatiques, et des
serres acérées d’une grande puissance. Sa vue perçante lui
permet de détecter ses proies : de la marmotte au jeune
chamois, en passant par le lagopède et le lièvre. En hiver, il prélève
régulièrement sa nourriture sur les cadavres d’animaux contribuant ainsi à
l'épuration naturelle de la nature.
(Attribution : PNE - Telmon Jean-Philippe)
'M'
In mezzo agli alpeggi disseminati di larici o di cespugli
risuona un grido d’allarme seguito da un canto di
adescamento. Un merlo? Si, ma un merlo dal collare, un
esemplare di montagna, selvatico, dal volo rapido, che
popola i confini dei boschi di larici, pini silvestri, abeti rossi e
pini cembri, da 1000 a 2500 metri di altitudine.
Essenzialmente migratore, il merlo dal collare sverna in
Spagna e Africa del nord e torna in montagna nel mese di marzo.
(Attribution : PNE - Saulay Pascal)
Venturon montagnard
Un petit oiseau vert-jaune-gris se balance sur une haute
branche. « Tchèt ». Le venturon montagnard s’envole pour se
poser sur un lambeau de pelouse écorchée. Il ressemble à un
verdier de petite taille, mais son cri métallique émis lors de
ses petits vols ne laisse pas de doute. Son observation
prolongée montre un joli gris bleuté sur la tête et les côtés de
la poitrine. Des barres alaires jaunes sont bien visibles. Sur
de longs parcours, avec son vol ondulé, il fait penser à un chardonneret. Tout
comme son cousin, il est sociable et circule en petits groupes pour explorer
une touffe d’ortie ou une pelouse.
(Attribution : PNE - Combrisson Damien)
Il colore dell'acqua negli anfratti
'O'
Il colore turchese delle acque che scorrono nei meandri del
torrente Petit Tabuc conferisce un carattere particolare a tutta
la zona. La valle è infatti molto frequentata da fotografi e
artisti che ne colgono varie interpretazioni fotografiche e
pittoriche.
(Attribution : PNE - Coursier Cyril)
Farfalla diurna, farfalla notturna
'R'
Le farfalle diurne si differenziano da quelle notturne per la
forma delle antenne e per la posizione delle ali durante il
riposo: piegate verticalmente sotto il corpo quelle delle
farfalle diurne, mentre le farfalle notturne se ne ricoprono il
corpo. La farfalla dei mirtilli, timorosa e prudente, ha anche
un’altra particolarità comportamentale: non appena la
temperatura è poco favorevole al volo si posa, talvolta
inclinandosi un po’, per offrirsi ai raggi del sole e immagazzinare energia,
mentre le altre riposano esponendo pericolosamente il corpo.
(Attribution : PNE - Delenatte Blandine)
I laghi di Arsine - Page 4/6 - Edizione del 30 septembre 2015
'N'
Bergeronnette des ruisseaux
'U'
Avec élégance, la bergeronnette des ruisseaux sautille et
s’active sur les rochers au bord des rivières. Présente ici dans
un torrent de montagne, elle affectionne tous les cours d’eau,
à la montagne, à la campagne ou à la ville, et même les
petits lacs d’altitude. Comme les autres bergeronnettes, elle
hoche perpétuellement sa longue queue noire bordée de
blanc. Son ventre est jaune comme celui de la bergeronnette
printanière, mais elle s’en distingue par son dos gris cendré. En période
nuptiale, le mâle exhibe fièrement une bavette noire qui permet alors de
mieux le différencier de sa femelle, qui garde le sourcil et la gorge blanche.
Leurs pattes rosées sont une spécificité, celles des autres bergeronnettes sont
noires.
(Attribution : PNE - Saulay Pascal)
Un regime aquatico
'V'
La ballerina gialla è un uccello iperattivo che si nutre di
mosche, zanzare, libellule e ogni sorta di larva di insetti
acquatici, cacciando a bordo acqua, saltando di pietra in
pietra o volando per afferrare le sue prede. Talvolta riesce a
pescare dei crostacei, molluschi e anche piccoli pesci, che ne
completano l’alimentazione. Per costruire il nido la ballerina
gialla non abbandona le rive umide, ma cerca addirittura una
piccola cascata d’acqua o la corrente di un fiume.
(Attribution : PNE - Combrisson Damien)
La morena
'W'
Il sito di Arsine presenta un bel complesso morenico, con la
sua sfilata di fiori ai margini dei campi di ghiaccio. La morena
frontale del ghiacciaio di Arsine giace su un complesso di
ghiacciai rocciosi con vegetazione, che occupa la parte bassa
del circo glaciale per una quarantina di ettari. Questo insieme
corrisponde a un rimaneggiamento dei depositi glaciali
abbandonati in seguito all’installazione del permafrost, cioè il
terreno che si mantiene costantemente a una temperatura uguale o inferiore
a 0º C per diversi anni. Queso fenomeno ha verosimilmente avuto luogo nel
momento del raffreddamento climatico del Dryas recente, 11.000 o 10.000
anni prima della nostra epoca.
(Attribution : PNE - Nicollet Bernard)
I laghi di Arsine - Page 5/6 - Edizione del 30 septembre 2015
L’allodola
'X'
Uccello funambolo, sospeso nel cielo ripete a lungo il suo
ritornello di note in rapida successione. Poi, le ali triangolari
ripiegate, con una spirale perfetta, si posa a terra nel mezzo
del prato. Al sole è poco visibile grazie al camuffamento del
piumaggio dalle diverse tonalità del marrone. La ricerca del
cibo, che avviene con spostamenti in successioni di brevi
corse e bruschi arresti, gli permettono di individuare
eventuali predatori.
(Attribution : PNE - Saulay Pascal)
Des vacances à la montagne
'Y'
Les dernières plaques de neige disparaissent et le printemps
reverdit les alpages. Annonciatrice de l’été, l’alouette des
champs investit les pelouses jusqu’en limite de l’étage alpin,
où le mâles chante à tue-tête pour séduire la femelle. Aux
environs du village du Casset l'alouette profite des champs
entretenus pour s'installer confortablement. De juin à juillet,
la femelle niche à même le sol, dissimulées dans les herbes.
Moment difficile pour l’espèce quand arrivent les troupeaux ! Il n’est pas rare
qu’à la curiosité meurtrière de l’hermine s’ajoute le passage destructeur des
bêtes qui écrasent les nids et leurs occupants.
(Attribution : PNE - Saulay Pascal)
Il Col d'Arsine
'Z'
Il Col d'Arsine è un importante luogo di passaggio e di
osservazione del Tour des Ecrins e dell'Oisans (GR54), con
una spettacolare vista sul massiccio degli Agneaux. Fa parte
di un antico itinerario talvolta utilizzato in alternativa al
passaggio dal colle del Lautaret. Punto di passaggio tra la
Guisane e la Romanche, il Col d’Arsine è già citato nel Medio
Evo come luogo di incontro pastorale tra le comunità di Villar
d'Arène e di Monêtier-les-Bains.
(Attribution : Cyril Coursier - PNE)
Fonte du glacier d'Arsine
'AD'
Le lac d'Arsine est né dans les années 1950 à la suite de la fonte du glacier
d’arsine. Devant son évolution rapide, il est suivi dès 1969 et en 1985 des
mesures plus complètes révèlent un volume d’eau de 800 000 m3 contenu
par une moraine fragilisée par la présence de glace en son sein. Avec ce
risque de rupture, des travaux d’urgence sont entrepris dès le printemps
suivant pour stopper la montée du niveau du lac par un chenal de régulation
creusé à travers la moraine frontale. Près de 30 ans plus tard, le site glaciaire
est toujours suivi de près par les agents du Parc. Et le risque est
complètement écarté.
I laghi di Arsine - Page 6/6 - Edizione del 30 septembre 2015
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