Sardegna - Loescher

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Sardegna
1. Territorio e clima
Flumini Mannu
Il suo nome significa
«fiume grande»,
dal latino flumen
magnum.
Maestrale
Vento freddo
proveniente da
nord-ovest.
1. Il complesso
nuragico di Barumini:
osserviamo la natura
del territorio per lo
più arido e pietroso.
I nuraghi sono
antichissime
costruzioni in pietra
a forma di tronco
di cono, sparse
ovunque nel territorio
della Sardegna;
avevano forse
funzioni di difesa.
2. Una quercia
di sughero.
1
Seconda isola del Mediterraneo (dopo la
Sicilia) per estensione, la Sardegna dista
quasi 200 km dalle coste della penisola
ma solo 11 km dalla Corsica. Parte dei
suoi terreni è antichissima (circa 500 milioni di anni), molto anteriore a quelli
dell’Italia.
Gran parte del territorio è collinare e
montagnosa. Nella parte centrale dell’isola si trova il più importante ed elevato
massiccio montuoso, il Gennargentu, con
la punta La Marmora (1834 m); a nord
del Gennargentu le catene del Màrghine
e del Goceano e i monti di Alà attraversano diagonalmente l’isola; più a nord ancora si erge il massiccio granitico del
monte Limbara (1359 m); a sud-ovest il
Campidano, la principale pianura della
Sardegna, un tempo paludosa, oggi bonificata. Pianure minori si trovano a nord
(la Nurra) e lungo le coste, attorno alle
foci dei corsi d’acqua.
I fiumi della Sardegna hanno carattere torrentizio, con periodi di piena durante la stagione delle piogge e di siccità
nella bella stagione. Vi è un solo fiume di
pianura, il Flumini Mannu, mentre gli
altri scorrono in gran parte in strette valli incassate tra i monti. I principali tra es-
«Bell’Italia», 1999
si (Coghinas, Tirso e Flumendosa) sono
sbarrati da dighe. Più di 40 laghi artificiali provvedono ai rifornimenti di acqua
e di energia elettrica; il principale è il lago Omodeo, alimentato dal Tirso. Non vi
sono laghi naturali, ma sono frequenti gli
stagni costieri (tra cui quelli di Cabras e
di Santa Giulia, presso Oristano).
Le coste presentano caratteri molto
vari: a tratti basse e paludose, a tratti alte
e rocciose, sono povere di porti naturali,
benché in alcune zone siano molto frastagliate, come nella Gallura (nel nord
della regione). Qui il mare, occupando
antiche valli, forma profonde insenature
(rias). In questo tratto, come anche nel
Sulcis, all’estremità opposta della Sardegna, il mare è disseminato di isole e isolotti, spesso uniti alla costa da istmi sabbiosi.
Il clima è mediterraneo, con una lunga stagione calda e secca: le scarse piogge sono infatti concentrate a fine autunno e inizio primavera. I venti, specialmente il maestrale, battono l’isola in
particolar modo nei mesi invernali.
La fauna della Sardegna presenta
molte particolarità. Alcune specie di animali, come il muflone, sono originarie
dell’isola; altre specie, diffuse nell’Italia
peninsulare, mancano invece del tutto in
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© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 158
F. Radino, 1990
Sardegna
Sardegna (ad esempio vipere e serpenti
velenosi, il passero, la talpa, il lupo). L’isola, infatti, ha un’origine molto antica e
da centinaia di milioni di anni è separata
dal continente: molti animali hanno trovato nell’ampio braccio di mare che separa l’isola un ostacolo insormontabile
per la loro diffusione.
si sono ripopolate e la distribuzione della popolazione è più uniforme. Ad Alghero vivono tuttora circa 15 000 persone di lingua catalana.
Dal 1948 la Sardegna è una delle cinque regioni a statuto speciale.
Catalano
Lingua, derivante
dal latino, parlata
in Catalogna (una
delle più importanti
regioni della Spagna).
3. Le comunicazioni
2. La popolazione
La densità di popolazione è molto bassa;
per decenni, infatti, l’emigrazione ha spopolato campagne, paesi e città. Oggi il numero di abitanti è in aumento grazie all’incremento demografico naturale.
La maggior parte dei centri abitati è
di piccole dimensioni. Per secoli i sardi
hanno preferito abitare nell’interno per
sfuggire alla malaria che imperversava
sulle coste e alle invasioni di pirati e predoni provenienti dal mare; questo è il
motivo per cui non hanno tradizioni marinare e non sono navigatori né pescatori. Oggi le coste, grazie anche al turismo,
La Sardegna è collegata al resto d’Italia
per mezzo di navi e aerei. Le prime, per
le merci e per i passeggeri, fanno capo
soprattutto ai porti di Cagliari, Porto
Torres, Olbia, Golfo Aranci e altri minori. Le linee aeree collegano invece le
principali città italiane con Cagliari, Alghero e Olbia. La rete di collegamenti interni, anche a causa della conformazione
del territorio, non è sempre di buon livello; ad esempio, la Sardegna è l’unica
regione senza autostrade. Le principali
linee ferroviarie e stradali attraversano
l’isola nel senso della lunghezza; da esse
si diramano le linee secondarie per le altre zone, spesso di difficile accesso.
3. Un tratto di costa
dell’isola di Caprera,
a nord-est della
Sardegna.
«Bell’Italia», 1999
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Sardegna
4. Le città e la
qualità della vita
WWF
Sigla del Fondo
mondiale per la
natura (in inglese
World Wildlife Fund),
un organismo
particolarmente
impegnato nella
salvaguardia delle
specie animali
e vegetali in via
di estinzione.
Il capoluogo della regione, Cagliari, è una
città molto antica, di origini fenice e cartaginesi. Situata su un ampio golfo, ha
sempre avuto un ruolo importante nei
traffici del Mediterraneo: per questo motivo la città fu oggetto di molte contese e
vide succedersi diversi dominatori. Tra i
principali, per i segni che hanno lasciato
nella città e nei suoi monumenti, i pisani
nel XIII secolo e gli aragonesi-spagnoli dal
XIV al XVII secolo. Ancora oggi Cagliari è
il più importante centro commerciale della Sardegna, cui fanno capo i principali
sistemi di trasporto dell’isola; è inoltre il
nucleo della maggiore area industriale sarda, con complessi petrolchimici, di lavorazione dei minerali, metalmeccanici, alimentari, tessili e cementieri.
Sassari, la seconda città della Sardegna, sorge nel retroterra del golfo dell’Asinara; centro commerciale e amministrativo, è anche sede, come Cagliari, di
un’antica università; appartengono alla
sua provincia le coste nelle quali ha avuto
maggiore sviluppo il turismo. Nuoro, posta su un altopiano al centro di una zona
che vive di agricoltura e pastorizia, è una
città di scarse risorse; gran parte della popolazione attiva è impiegata in uffici pubblici e negli altri settori del terziario. Oristano, capoluogo di provincia dal 1974,
all’estremità settentrionale del Campidano, è centro agricolo e amministrativo. È
in discussione l’opportunità di istituire
quattro nuove province: Olbia-Tempio,
Carbonia-Iglesias, Medio Campidano e
Ogliastra.
Alcune aree della regione sono state
comprese nel 1991 nel Parco nazionale del
Gennargentu-Golfo di Orosei (dove sono
presenti le ultime foche monache d’Italia);
vi sono inoltre parchi regionali e un’area
protetta nella zona del Monte Arcosu, nel
sud dell’isola, una selvaggia zona forestale
acquistata dal WWF per proteggervi l’ormai
rarissimo cervo sardo. Complessivamente
l’inquinamento non è grave, ma il pascolo
intensivo ha fortemente depauperato l’ambiente e lo sviluppo del turismo ha rovinato alcuni dei tratti di costa più belli, come
la Costa Smeralda.
4. Il profilo delle case
lungo la salita che
porta al duomo di
Cagliari.
5. Veduta aerea
del centro storico
di Alghero; in primo
piano, in basso, la
Torre dello Sperone.
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G. Marras / «Bell’Italia», 1999.
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Sardegna
LE ATT I V I TÀ ECONOM I CHE
Colture prevalenti
Principali settori industriali
Frumento
Siderurgia, metallurgia
Riso
Meccanica, autoveicoli
Vite
Elettrotecnica, elettronica, informatica
Chimica, petrolchimica
Olivo
sughero
Frutta
Tessile, abbigliamento, calzature
Legno, carta, editoria
Agrumi
Ortaggi
Aree industriali
Sassari
Alimentari
Patate
Barbabietole
Pesca
sughero
Bovini
Ovini, caprini
Nuoro
Sassari
formaggi
Oristano
pizzi
merletti
sughero
Nuoro
Oristano
carciofi
Cagliari
Prevalente utilizzo del suolo
Boschi, foreste, arbusteti
Cagliari
Prati e pascoli
Aree agricole
Aree incolte e improduttive
AGRICOLTURA
La natura arida e pietrosa del suolo ha favorito il perdurare di
una situazione di scarso sviluppo agricolo.
Nei terreni adibiti a
pascolo si alleva oltre
un terzo del totale
nazionale di pecore e
capre, con produzione
di carne e latte, da
cui si ricavano formaggi (pecorino, fiore
sardo ecc.). In agri coltura si producono
per lo più cereali, anche intensivamente in
pianura, dove c’è acqua sufficiente; uva,
per la produzione di
vini pregiati; olive,
agrumi, mandorle,
frutta e ortaggi (in
particolare carciofi),
tabacco. Tipica produzione sarda è il sughero, ricavato dalla
corteccia di un tipo di
quercia. Unico importante prodotto della
pesca è il tonno, mentre altri tipi di pesce
(anguille, cefali,
sgombri, sardine) servono solo il mercato
locale.
F. Radino,
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 161
TCI
Sardegna
INDUSTRIA
L’iindustria alimentare
e manifatturiera ha
un’importanza limitata;
esistono, invece, grandi
industrie chimiche, siderurgiche e raffinerie,
in gran parte, peraltro,
in situazione critica.
I prodotti lavorati in
questi impianti arrivano dall’esterno dell’isola e all’esterno sono
destinati; non c’è collegamento tra queste
grandi industrie e le
piccole industrie locali.
Ai sardi, in cambio di
pochi posti di lavoro,
restano i danni e l’inquinamento ambientale. Discreta importanza
economica ha l’aartigianato (tessuti, tappeti,
ricami, mobili, cuoio,
ferro battuto, sughero).
La Sardegna è la regione italiana più ricca
di minerali. Nel sottosuolo, in particolare
nel Sulcis-Iglesiente, si
trovano carbone,
ferro, rame, piombo,
zinco, manganese, pirite e altri minerali,
ma lo sfruttamento
dei giacimenti, un
tempo numerosi, non
è più conveniente da
un punto di vista economico. Le miniere sono così state chiuse, i
lavoratori lasciati a
casa e le aree abbandonate sono state trasformate in un grande
parco geominerario.
Nelle saline costiere si
produce il sale.
F. Radino,
TURISMO
Il turismo è attratto
dalle bellezze naturali
e dai parchi di recente
costituzione. Sempre
più gente trascorre le
vacanze sulle coste
sarde, in qualche tratto ancora incontaminate. Negli ultimi decenni si sono costruiti,
spesso con capitali
provenienti da altre
regioni e dall’estero,
alberghi e attrezzature di lusso: questo tipo
di sfruttamento turistico delle coste è il
meno vantaggioso per
la popolazione locale,
perché i guadagni di
queste attività non si
fermano nell’isola. Il
turismo storico-artistico interessa i resti
dei centri fenici e romani di Tharros e Nora e i complessi di nuraghi, il principale
simbolo dell’antica origine e cultura sarda.
In Sardegna il terzia rio è ampiamente sviluppato. In particolare, il settore degli uffici pubblici offre la
possibilità di lavoro
a moltissime persone.
In espansione è anche
il settore delle
telecomunicazioni.
Infine va ricordato
che l’economia dell’i-
sola è limitata anche
dal rispetto di numerosi vincoli militari. La
Sardegna, infatti, per
l’importanza della sua
posizione nel Mediter-
TCI
raneo, ospita basi militari italiane e straniere.
G. Marras / «Bell’Italia», 2001
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