Ratto Nero - MR Services Disinfestazioni

 Ratto Nero
Il ratto nero o ratto comune (Rattus rattus) è un mammifero roditore
appartenente alla famiglia dei Muridi.
In Italia, la specie è diffusa su tutto il territorio peninsulare e sulle isole, sia su
quella maggiori che su quelle minori: la sua densità è maggiore nelle aree
costiere, mentre tende a rarefarsi man mano che si procede verso l'interno.
Comune fino a quote di 250 m, ad altezze maggiori la sua presenza è legata
alla presenza di insediamenti umani.
Dimensioni
Misura fino a 40 cm ed oltre di lunghezza, di cui la metà o poco più spetta alla
lunga coda. Il peso si aggira attorno ai 200 g, tuttavia non sono rari esemplari
di 300 g. I maschi sono generalmente più grossi e robusti rispetto alle
femmine.
Aspetto
Il corpo è squadrato e robusto, con zampe posteriori più lunghe e forti rispetto
a quelle anteriori: la parte inferiore dei pollici anteriori presenta anelli a forma
di scaglie, mentre gli alluci delle zampe anteriori sono ridotti a semplici
tubercoli. Su ogni zampa si trovano nella regione plantare cinque cuscinetti in
corrispondenza delle dita.
Il pelo, come intuibile dal nome comune, è di colore nero, con tendenza a
schiarirsi nella zona ventrale: le popolazioni locali presentano caratteristiche
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azzurrognole. Il tarso e la zampa vera e propria sono glabri e di colore
carnicino - nerastro, mentre la coda, ricoperta di radi peli, è scagliosa e dello
stesso colore delle zampe. Il muso appuntito è glabro e rosato, così come le
orecchie di media grandezza. Gli occhi sono neri. Sul muso sono presenti
lunghe e sensibili vibrisse.
Rispetto al ratto grigio, il ratto nero presenta generalmente corporatura più
slanciata, tuttavia gli esemplari più piccoli e scuri di ratto delle chiaviche
possono facilmente passare per ratti neri ad un occhio inesperto o disattento:
le due specie presentano tuttavia differenze consistenti a livello cranico, in
particolare il ratto nero non possiede le due creste ossee laterali tipiche
invece del ratto grigio, mentre il cranio è più stretto ed allungato, con orbite
oculari di maggiori dimensioni e molari di forma differente. Le orecchie del
ratto nero sono del tutto glabre, a differenza di quelle dei ratti delle chiaviche,
che sono ricoperte da una rada e fine peluria: esse sono inoltre più grandi in
proporzione al cranio, misurando fino a circa la metà di quest'ultimo ed
arrivando, se tirate in avanti, a coprire la metà superiore dell'occhio.
Abitudini
I ratti neri vivono in gruppi misti comprendenti numerosi esemplari di
ambedue i sessi. Fra i maschi è presente una rigida gerarchia, che si traduce
nel maggiore o minore accesso al cibo od alle femmine: queste ultime sono
più aggressive rispetto ai maschi e tendono a spostarsi di meno nell'ambito
del territorio che ciascun gruppo delimita e che misura in genere circa un
centinaio di metri quadrati. Anche fra le femmine è presente una gerarchia, in
particolare vi sono sempre due o tre di esse che sono dominanti rispetto a
tutti gli altri appartenenti al gruppo, ad eccezione del maschio dominante.
Generalmente, i ratti neri si curano poco del proprio territorio, difendendo in
modo aggressivo dagli intrusi solo le aree strategiche come le provviste di
cibo.
I vari esemplari comunicano fra loro tramite squittii, mentre i comportamenti di
dominanza vengono tradotti in posture particolari e nel contatto fisico fra i vari
esemplari. Spesso i ratti neri secernono una particolare sostanza oleosa che
viene utilizzata sia nella comunicazione con altri esemplari nell'ambito dello
stesso gruppo, che come deterrente per gli intrusi, in quanto spesso questa
viene utilizzata per marcare i confini del territorio.
Questi animali sono attivi a tutte le ore, ma presentano picchi di attività
principalmente dopo il tramonto: durante il giorno, i ratti neri tendono a
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foglie, situati generalmente in alto, ad esempio fra le fronde di un albero o ai
piani alti di un edificio (in particolare nelle soffitte, da cui il nome comune di
"ratto dei tetti"): solo raramente i ratti neri si scavano tane ipogee. Per
muoversi a grandi altezze, il ratto nero utilizza la lunga coda come un
contrappeso durante i suoi movimenti, per mantenere l'equilibrio ed evitare di
cadere. Nelle isole Trobriand, tuttavia, i ratti neri utilizzano la coda a mò di
esca per catturare dei piccoli granchi.
Alimentazione
Un ratto nero a differenza dei ratti delle chiaviche, il ratto nero è prettamente
erbivoro: si nutre in prevalenza di cereali, frutta e granaglie, depredando i
silos nelle aree rurali e portuali e causando danni anche ingenti, in quanto
contamina il cibo con urina ed escrementi, rendendosi così veicolo di
numerose malattie come la toxoplasmosi All'occorrenza, il ratto nero non
disdegna di nutrirsi anche di insetti o di altri invertebrati, mangiando in caso di
necessità qualsiasi cosa riesca a digerire.
Generalmente, un ratto nero di medie dimensioni consuma 15 g di cibo e 15
ml di acqua al giorno.
Riproduzione
I ratti neri non hanno un periodo riproduttivo preciso, ma le femmine possono
riprodursi durante tutto l'anno (con picchi in estate ed autunno), dando alla
luce fino a cinque nidiate l'anno se le condizioni climatiche lo consentono. La
gestazione dura poco meno di un mese, al termine del quale viene dato alla
luce un numero di cuccioli variabile fra i 5 ed i 12: in prossimità del parto, la
femmina comincia ad imbottire il nido con una grande quantità di materiale
morbido, come foglie secche e muschio, ma anche carta e plastica. I cuccioli
nascono glabri, ciechi e sordi: non aprono gli occhi prima delle due settimane
d'età e vengono svezzati attorno al mese; possono dirsi indipendenti già
appena dopo lo svezzamento, anche se non si allontanano dal nido prima di
aver raggiunto la taglia adulta. Per raggiungere la maturità sessuale, tuttavia,
impiegheranno dai 3 ai 5 mesi.
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