LINEE GUIDA – indirizzi di Budget Dipartimento Economico – Finanziario S.C. Centro Controllo Direzionale 1 PREMESSA Gli scenari nazionali e regionali relativi alla quantità di risorse (finanziarie e non) del settore sanità (limitata disponibilità delle stesse e mancato incremento percentuale rispetto al P.I.L.) richiedono l’attivazione di strumenti di “controllo” dei costi e delle attività sempre più sofisticati. In quest’ottica l’ASL 2 savonese si impegna a perfezionare il Processo di Budget secondo gli indirizzi e le indicazioni contenute nelle seguenti “Linee di indirizzo”. Le presenti linee guida sono predisposte rispetto all’attuale assetto organizzativo dell’ASL 2. Nello specifico si vuole “proceduralizzare” in modo più puntuale il Processo (“Cronoprogramma”) secondo quanto riportato nella sezione “Il Processo di Budgeting”, implementando gli strumenti di “monitoraggio” (report, statistiche, bilancini di struttura, ecc..) tipici del Controllo di gestione. A tal fine si svilupperanno: percorsi “condivisi” nell’ambito degli indirizzi aziendali, obiettivi sia “bottom –up” che “top-down”, negoziazioni per Centro di Responsabilità (Struttura Complessa e S.S.D.) e conti economici per Centro. L’obiettivo finale è quello di migliorare il mix di produzione (nel pieno rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza), riducendo l’inappropriatezza e nel rispetto del vincolo economico. 2 FOTOGRAFIA DELLA ASL : POPOLAZIONE ASSISTITA La Asl 2 Savonese opera su un territorio coincidente con la provincia di Savona, con una popolazione complessiva di 270.194 abitanti (Anagrafe sanitaria- Gen. 2016), distribuiti in 69 comuni, suddivisi in 4 distretti. La distribuzione della popolazione per fasce di età è la seguente: Fascia di età Maschi Femmine Totale 0 – 13 anni 15.084 14.108 29.192 14 – 64 anni 80.137 81.998 162.135 65 - 74 anni 16.426 19.438 35.864 75 anni ed oltre 16.982 26.021 42.003 TOTALE 128.692 141.565 270.194 La popolazione esente da ticket (dati anno 2015) è pari a 191.511 unità (87.124 per motivi di reddito, 104.387 per altri motivi). Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 3 Attuale Modello organizzativo dell’ASL 2 Savonese L’attuale modello organizzativo dell’ASL 2 Savonese assume a riferimento la Legge Regionale n. 41/2006 e s.m.e i. e le relative deliberazioni approvate dal Direttore Generale. L’articolazione organizzativa si configura a livello territoriale ed ospedaliera: nei quattro Distretti Sanitari, Albenganese, Finalese, Savonese e delle Bormide che rappresentano l’articolazione territoriale in cui si realizza la risposta ai bisogni di salute della popolazione costituendo il punto privilegiato delle relazioni fra l’Azienda e gli Enti locali particolarmente nel settore delle Cure Primarie e della integrazione fra servizi sociali e sanitari; nei due Presidi Ospedalieri, Pietra Ligure – Albenga (c.d. Presidio Ponente) e Savona – Cairo Montenotte (c.d. Presidio Levante), strutture organizzative dell’Azienda dotate di autonomia tecnico-gestionale ed economicofinanziaria, soggette a rendicontazione analitica con contabilità separata per centri di costo e responsabilità all’interno del bilancio aziendale. Inoltre le varie specialità sanitarie sono organizzate in un’ottica di Clinical Governance in: tredici Dipartimenti Sanitari (Medicina, Specialità Mediche, Chirurgia, Testa Collo, Riabilitazione, Emergenza, Cure Primarie ed Attività Distrettuali, Patologia Clinica, Immagini, Materno Infantile, Ortopedia, Prevenzione, Salute Mentale e Dipendenze) i quali aggregano una pluralità di strutture complesse/servizi, discipline, funzioni assistenziali, affini o complementari, al fine di assicurare la gestione unitaria delle risorse, delle tecnologie o la condivisione di programmi e obiettivi. Strutture Complesse, Strutture Semplici e Strutture Semplici Dipartimentali. Insistono tre Dipartimenti Interaziendali Sanitari: Neuroscienze, Farmaco del Ponente e Immunoematologia e Medicina Trasfusionale. L’attuale tecnostruttura amministrativa si articola in tre Dipartimenti Amministrativi (Economico Finanziario, Tecnologico, Giuridico Risorse Umane e Relazioni Esterne) i quali aggregano una pluralità di strutture complesse/semplici, servizi, funzioni in ordine all’attività amministrativa, contabile, strutturale tecnologica ed un Dipartimento Interaziendale di Informatica e Comunicazione Tecnologica. I Dipartimenti Interaziendali comprendono l’ASL 2 Savonese e L’ASL 1 Imperiese. Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 4 EROGAZIONE DEI LIVELLI DI ASSISTENZA Prevenzione Il Dipartimento di Prevenzione rappresenta l’articolazione dell’Azienda Sanitaria Locale preposta alle attività proprie del livello di assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro, con funzioni di erogazione delle prestazioni di assistenza, controllo e vigilanza nonché propositiva e consultiva di supporto alle competenze amministrative degli organi di governo locale e regionale. Nell'ambito di tale livello individua, valuta e propone la riduzione dei fattori di rischio e delle cause di nocività e malattia, persegue obiettivi di promozione della salute, di prevenzione delle malattie e di miglioramento della qualità della vita spesso trascendendo i confini del settore sanitario e coinvolgendo l’intera società civile. Il Dipartimento di Prevenzione, attraverso le Strutture Complesse ad esso afferenti, provvede alla tutela igienica e sanitaria della popolazione mediante l'esercizio delle funzioni demandate dal Decreto Legislativo n. 502/92 e s.m.e i.. Organizzazione e dimensione territoriale: Il Dipartimento di Prevenzione, in relazione alle funzioni proprie del livello di assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro, si articola nelle seguenti Strutture Complesse (S.C.) che operano in ambito territoriale provinciale: Igiene e Sanità Pubblica Igiene Alimenti e Nutrizione Igiene degli Alimenti di Origine Animale Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (PSAL) e nella Struttura Semplice Dipartimentale “Gestione dei Piani di Controllo di Igiene Alimentare”. Le SS.CC. si articolano a loro volta in Strutture Semplici di tipo organizzativo e/o funzionale. Relativamente alla distribuzione sul territorio, mentre le direzioni tecnico-organizzative delle SS.CC. dipartimentali hanno sede nel capoluogo, gli uffici ed ambulatori rivolti all’utenza sono dislocati nei 4 distretti dell’ASL, facilitando così l’accesso dei cittadini. Assistenza ospedaliera L’ASL 2 Savonese opera mediante due Presidi Ospedalieri (di Ponente e di Levante) a gestione diretta. Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 5 I Presidi, di Ponente (Pietra Ligure - Albenga) e di Levante (Savona - Cairo M.tte), sono articolati in quattro Stabilimenti ospedalieri (Osp. S.M. Misericordia di Albenga, Osp. S. Corona di Pietra ligure - DEA II° livello, Osp. S. Paolo di Savona - DEA I° livello e Osp. S. Giuseppe di Cairo Montenotte). L’attività erogata si esplica attraverso ricoveri in regime ordinario per acuti (RO), Day Hospital (DH), Day Surgery (DS) e One Day Surgery (ODS), nonché riabilitativa. Si erogano inoltre prestazioni di specialistica ambulatoriale, chirurgia ambulatoriale e di Day Service Ambulatoriale (DSA). Entrambi i Presidi Ospedalieri sono stati accreditati con DGR n. 428/2009 e DGR n. 1272/2009 e rinnovati con DGR n. 428 del 13/05/2016. La dotazione dei posti letto rimane quella formalizzata nel mese di marzo 2014 con Deliberazione del Direttore Generale n. 276 del 27/03/2014. POSTI LETTO ASL 2 SAVONESE ACUTI RIABILITATIVI TOT ORD DS DH Tot. Acuti RIAB. DH Riab. Tot. Riab. TOT Ospedale di Cairo M.tte 10 8 4 22 16 4 20 42 Ospedale di Savona 359 30 48 437 35 0 35 472 Ospedale di Albenga* 55 11 12 78 23 0 23 101 Ospedale di Pietra L. 285 9 23 317 76 7 83 400 Totale Asl2 Savonese 709 58 87 854 150 11 161 1015 0 0 0 0 40 0 40 40 709 58 87 854 190 11 201 1055 Stabilimento Casa di Cura S. Michele Albenga Totale Asl2 Savonese di cui: N. Letti Riabilitativi = 201 N. Letti Acuti = 854 Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 6 Assistenza Territoriale L’ASL 2 Savonese, suddivisa territorialmente in 4 Distretti socio sanitari (Distretto Savonese, Distretto Albenganese, Distretto Finalese, Distretto delle Bormide) articola le attività ed i servizi territoriali, dislocati in maniera capillare su tutto il territorio provinciale, in 3 grandi macro-aree di intervento: Prevenzione Salute Mentale e Dipendenze Cure Primarie ed attività distrettuali 1. 2. 3. L'Azienda opera inoltre mediante 49 (10 Psichiatria + 4 Ser.T + 4 Disabili + 31 Ambulatori) strutture accreditate a gestione diretta di tipo residenziale, semiresidenziale ed ambulatoriale, e 84 (21 Psich. + 4 Ser.T + 28 Anziani + 21 Disabili + 10 Ambulatoriali) strutture private convenzionate, in accordo contrattuale, distribuite nel proprio territorio di competenza finalizzati all’assistenza dei diversi tipi di utenza, anziani, psichiatrici, disabili adulti e minori e da abuso. I posti residenziali e semiresidenziali presenti nelle strutture a gestione diretta sono così rappresentati: Tipologia di utenza Posti residenziali Posti semiresidenziali Psichiatrici 46 75 Disabili 36 39 Di seguito, nelle tabelle b), c), si riportano in sintesi i posti letto disponibili presso le strutture residenziali e semiresidenziali a gestione diretta afferenti alle Strutture Complesse territoriali: Assistenza Psichiatrica Territoriale ed Assistenza Anziani e Disabili. Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 7 GESTIONE DIRETTA: ASSISTENZA PSICHIATRICA TERRITORIALE – STRUTTURE DOTATE DI POSTI LETTO Tab. b) Distretto P.L. CAUP Residenz. n°1 Albenganese 8 P.L. CTPP/CT Residenz. Posti Semires. 12 n°2 Finalese 6 24 n°3 delle Bormide 10 12 n°4 Savonese 8 15 27 TOTALE 26 21 75 GESTIONE DIRETTA: ASSISTENZA DISABILI – STRUTTURE DOTATE DI POSTI LETTO Tab. c) Distretto P.L. Residenz. n°1 Albenganese Posti Semiresidenz. 8 n°2 Finalese 22 15 n°4 Savonese 14 16 36 39 TOTALE Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 8 Insiste sul Territorio ASL 2 Savonese un Presidio Riabilitativo Intensivo “La Presentazione” convenzionato ex art. 26, L. n. 833/1978 con 70 posti letto, sito nel comune di Loano (Distretto Finalese). Cure Palliative La ASL2 Savonese attraverso la S.C. Terapia del Dolore e Cure Palliative (TDCP) opera, oltre che come attività assistenziale diretta (1 posto letto di D.H. ed attività ambulatoriale), anche attraverso il rapporto contrattuale con l’Istituto N.S. Maria di Misericordia di Savona, accreditato con DGR n. 1487 del 29.11.2013 per la gestione di un totale di 10 posti letto hospice. Sono stati ospitati presso l’Hospice nel 2015 n. 188 pazienti per un totale di n. 3.331 giornate assistenziali erogate. L’attività svolta nell’anno 2015 dalla Struttura TDCP è rappresentata da: Nuovi pazienti presi in carico 909 N° D.H. 74 N° singole attività prescritte eseguite 3.762 N° visite ambulatoriali 3.495 Di seguito nelle tabelle e), f), g), h) si riportano in dettaglio le strutture residenziali e semiresidenziali in regime di convenzione: S.C. ASSISTENZA PSICHIATRICA PONENTE POSTI LETTO IN STRUTTURE CONVENZIONATE Tab. e) POSTI LETTO DISTRETTO 2016 n°1 Albenganese 11 n°2 Finalese 21 TOTALE 32 Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 9 S.C. ASSISTENZA PSICHIATRICA LEVANTE POSTI LETTO IN STRUTTURE CONVENZIONATE Tab. f) POSTI LETTO DISTRETTO 2016 n°3 delle Bormide 7 n°4 Savonese 93 TOTALE 100 ASSISTENZA ANZIANI POSTI LETTO IN STRUTTURE CONVENZIONATE Tab.g) PP.LL. DISTRETTO CONTRATTUALIZZATI 2016 n°1 Albenganese 161 n°2 Finalese 171 n°3 delle Bormide 124 n°4 Savonese 591 TOTALE 1.047 PP.LL. TOTALI CONTRATTUALIZZATI anno 2016 = 1047 RP (di cui) 643 RSA (di cui) 342 SEMIRES. (di cui) 62 Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 10 ASSISTENZA TOSSICODIPENDENZE E AIDS POSTI LETTO IN STRUTTURE CONVENZIONATE Tab.h) POSTI LETTO DISTRETTO 2016 n°3 Delle Bormide 24 n°4 Savonese 13 TOTALE 37 Relativamente alla medicina generale, l’ASL 2 Savonese opera mediante n. 197 medici di medicina generale, che assistono complessivamente una popolazione pari a n. 241.002 unità e n. 22 pediatri di libera scelta, che assistono complessivamente una popolazione pari a 29.192 unità; sono presenti Centri di aggregazione di MMG sul territorio provinciale. Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 11 A.S.L. n° 2 - SITUAZIONE ORGANICO (di Ruolo + Incaricati + Supplenti). 30 Giugno 2016 Ospedale di Albenga 335 Ospedale di Pietra Ligure 1.209 Totale Presidio Ponente 1.544 Ospedale di Cairo Montenotte 180 Ospedale di Savona 1.325 Totale Presidio Levante 1.505 SS.CC. Territoriali Sanitarie 789 Dipartimenti Amm.vi e Staff 456 Totale ASL 2 4.294 Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 12 LINEE DI INDIRIZZO BUDGET 2017 Il presente documento, e le conseguenti schede di budget, rispetto all’attuale assetto organizzativo, hanno lo scopo di esplicitare la strategia aziendale e di definire gli obiettivi gestionali, i relativi indicatori, i target, i criteri e le scale di valutazione che saranno applicati nella valutazione degli obiettivi di budget assegnati ai Centri di Responsabilità. Gli obiettivi generali e specifici delle Aziende Sanitarie Liguri, prevedevano per l’esercizio 2016 il rispetto dei vincoli e degli indicatori fissati dalla D.G.R. n. 486 del 27/05/2016, che, a sua volta, richiama la D.G.R. n. 161 del 26/02/2016 “Indirizzi operativi per le attività sanitarie e sociosanitarie per l’anno 2016” e la D.G.R. n. 401 del 27/03/2015 “Obiettivi dei D.G. – Anno 2015”. Negli atti citati sono rimarcati alcuni principi ed obiettivi strategici imprescindibili i quali, nel loro complesso, devono essere rispettati dalle Aziende, in particolare: 1. L’equilibrio economico-finanziario della gestione aziendale 2. Il rispetto del c.d. “Patto per la salute 2014 – 2016” del 10/07/2014 che prevede: Novazione del regime di assistenza ospedaliera Revisione dell’assistenza territoriale Assistenza socio-sanitaria Revisione dei LEA 3. La definizione di specifici obiettivi di efficienza, efficacia e funzionalità dei servizi sanitari 4. Il raggiungimento degli obiettivi di salute ed assistenziali di cui al D.Lgs. n. 502/92 e s.m.i.. A tal fine occorre perseguire il pieno soddisfacimento dei seguenti obiettivi: Area Prevenzione. o Incremento degli screening del colon retto o Riduzione del tempo di attesa per le colonscopie. Area Salute Mentale: o Attivazione dei servizi per diagnosi, trattamento e riabilitazione dei disturbi neuropsichiatrici dell’infanzia e dell’età evolutiva. Area Accreditamento e Qualità: o Piano continuo di adeguamento degli Ospedali e delle strutture territoriali ex-requisiti L.R. 20/99. o Completamento valutazione della qualità delle prestazioni erogate dalle strutture private contrattualizzate o Mantenimento requisiti di accreditamento del Sistema Trasfusionale e “Buon uso del sangue”. Area Materno-Infantile: o Riorganizzazione dell’offerta consultoriale per la presa in carico della gravidanza. Area Specialistica Ambulatoriale: Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 13 o o o o Completo corretto utilizzo del campo “Fascia di priorità” (prestazioni con codici U, B, D, P) Appropriatezza prescrittiva Prenotazione diretta delle prestazioni da parte di MMG/PLS Omogeneizzazione/standard delle prestazioni. Area Riabilitazione: o Completamento “mappatura” delle Strutture (sia a gestione interna che Private Convenzionate) o Report per l’individuazione delle persone assistite in protratta condizione di “alterazione della coscienza”. Area Farmaceutica: o Incremento utilizzo farmaci biosimilari o Controlli su consumo farmaci: a brevetto scaduto ad alto costo inibitori di pompa protonica sartani associate o controllo spesa dei presidi medico-chirurgici. Area Ospedaliera / Rischio Clinico: o Equilibrio economico di Presidio Ospedaliero o Rispetto soglie di erogazione ricoveri ordinari per acuti o o o o o o o o Riduzione degenza media ricoveri ordinari per acuti / miglioramento dell’utilizzo dei posti letto Riordino U.F.A. Adozione, avvio e gestione dello strumento “C.A.R.M.I.N.A.” Rilevazione tasso di prevalenza delle infezioni correlate (I.C.A.) Riduzione dei consumi di materiale sanitario Miglioramento dell’efficienza del personale Miglioramento dell’efficienza nell’utilizzo delle sale operatorie Tempi di attesa delle prestazioni specialistiche ambulatoriali. Area Prestazioni Sanitarie e Libera Professione Intramuraria: Nell’ambito della programmazione annuale delle attività e dell’ assegnazione degli obiettivi deve essere prevista per ogni Struttura complessa la definizione dei volumi di attività libero professionale in rapporto alle medesime attività istituzionali entro il tetto percentuale previsto nell’apposito regolamento aziendale: ciò nell’ottica di un progressivo raggiungimento di un punto di equilibrio tra i due diversi volumi. Verrà utilizzato il criterio in base al quale formano un unico raggruppamento di prestazioni le visite specialistiche e le altre prestazioni strumentali erogate dalla Struttura complessa. La negoziazione annuale, oltre che per adempimento previsto dal contratto e dalla vigente legislazione, viene effettuata al fine di consentire ad ogni direttore di Struttura complessa, il cui personale dirigente esercita attività libero professionale intramoenia, di verificare costantemente ed accertare il rispetto di quanto concordato con la Direzione aziendale. Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 14 Per quanto concerne gli obiettivi gestionali, di salute ed assistenziali, restano da perseguire (e monitorare) le “Materie strategiche e gli obblighi verso il Ministero della Salute ed il M.E.F.” e le “Situazioni gestionali ancora disallineate rispetto agli standard”, tra le quali giova ricordare a mero titolo di esempio: Appropriatezza chirurgica (% DRG medici in reparti chirurgici) Appropriatezza medica (Tasso di ospedalizzazione DH medico acuti per 1.000 residenti, std. x età e sesso) Dematerializzazione ricetta (specialisti ambulatoriali e MMG) Adesione / estensione ai diversi screening %DRG Lea / Non Lea Degenza media pre-operatoria % ricoveri ripetuti entro 30 gg. (per MDC) % fratture di femore operate entro 48 ore % parti cesarei depurati Perfezionamento flussi informativi % di abbandoni da P.S. % di rinvii prestazioni ambulatoriali. Nell’ambito dei macro-contesti sopra evidenziati, risulta opportuno inscrivere gli obiettivi specifici previsti dalla D.G.R. n. 161 del 26/02/2016 “Indirizzi operativi per le attività sanitarie e sociosanitarie per l’anno 2016”, così sinteticamente riassumibili: QUADRO “RISORSE” DISPONIBILI PER L’ANNO 2017 Le Leggi regionali di stabilità (in ultimo la L.R. n° 27/2015) stabiliscono limiti e vincoli specifici volti alla razionalizzazione dell’uso delle risorse (es.: limiti per studi ed incarichi di consulenza, manutenzioni, spese di rappresentanza, spese per la formazione del personale, oltre ai divieti di sponsorizzazioni). Inoltre: a) Per il costo del personale sono confermati i vincoli normativi nazionali b) Per il costo d’acquisto di beni e servizi, oltre all’ulteriore incremento dell’azione delle Centrali Regionali di acquisto, con nota di A.Li.Sa. del 25.10.2016, prot. n° 735/2016, sono previste riduzioni di spesa (rispetto al 2016) del 3% circa del totale degli acquisti per beni e servizi, “graduando” le riduzioni stesse per tipologie di intervento. ULTERIORI INTERVENTI “STRATEGICI” / INDIRIZZI 2017 “L.E.A.” PREVENZIONE Piena attuazione delle azioni previste dal P.R.P.(Piano Regionale della Prevenzione) 2014 – 2018 (vedere macro obiettivi del piano ex-D.G.R. n° 161/2015: dal M01 al M010) Incremento dell’offerta dei programmi di contrasto alla sedentarietà Campagna di informazione per il riconoscimento tempestivo dei sintomi di ictus Implementazione dei sistemi nazionali di sorveglianza (PASSI, OKKIO ALLA SALUTE, PASSI D’ARGENTO) Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 15 Incremento delle coperture vaccinali Implementazione dei sistemi di sorveglianza su malattie trasmesse da vettori Miglioramento dell’adesione agli screening oncologici. CURE PRIMARIE ED ATTIVITA’ DISTRETTUALI Implementare il Sistema delle Cure Domiciliari, anche in sinergia con il Sistema di gestione delle malattie croniche Messa a regime delle A.F.T. e completamento dei PDTA regionali Sviluppo del piano locale delle demenze e costituzione dei centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (C.D.C.D.) Piano di riorganizzazione delle rete dei Consultori, in particolare, per la presa in carico della gravidanza e produzione della “Carta dei Servizi del Percorso Nascita” Riqualificazione dell’organizzazione e conseguente riordino della rete dell’offerta specialistica ambulatoriale (in particolare, contenimento dei tempi di attesa in piena applicazione dei codici di priorità) Ricognizione e riorganizzazione della rete di offerta dei servizi territoriali per anziani, disabili e minori Trasferimento, attraverso la “deospedalizzazione”, a regime ambulatoriale di ulteriori prestazione diagnostiche e chirurgiche con corrispondente incremento dell’appropriatezza erogativa, sia dei ricoveri ordinari, che diurni Consolidamento delle azioni erogative/prescrittive dei farmaci e riqualificazione della spesa farmaceutica secondo la “governance” nazionale Sviluppo della Continuità Assistenziale ospedale/territorio in ambito riabilitativo o Obiettivo di PREVENZIONE La sfida che ci si pone, anche in considerazione del rilevante impatto dei costi sanitari per la popolazione anziana sul complesso delle risorse disponibili, è quella di aumentare la durata della vita “sana”, riducendo il periodo della disabilità, rispondendo alla sfida dell’invecchiamento con risposte integrate che siano in grado di garantire anche una buona qualità della vita: in questo contesto, la prevenzione è sicuramente un obiettivo strategico dell'azienda. La prevenzione dovrà essere rivolta alla popolazione anziana ed in particolare ai pazienti comorbidi, affetti da patologie croniche ed ai pazienti fragili. Questa attività dovrà essere svolta in stretta collaborazione con i MMG che dovranno individuare la succitata popolazione target e segnalarli al Distretto Sociosanitario. L’attività di prevenzione si pone l’obiettivo di aumentare la durata della vita “sana” ed in particolare di evitare l’insorgenza delle complicanze delle patologie croniche, stabilendo dei percorsi integrati ospedale/territorio (PDTA), evitando l’accesso improprio al P.S. e l’eventuale ricovero ospedaliero.Quella rivolta al paziente fragile si pone l’obiettivo di evitare/ritardare la disabilità, spesso naturale evoluzione della condizione di fragilità, promuovendo stili di vita sani quali attività fisica (AFA, TAI-CHI ed altro), corretta alimentazione, stimolazione cognitiva (memory training base, avanzato, o altre forme di stimolazione cognitiva), ecc.. In tal modo si raggiunge indirettamente un altro obiettivo di massima importanza per l’anziano: evitare l'isolamento sociale, concausa di molte sindromi geriatriche. Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 16 L’attività di prevenzione dovrà essere rivolta anche ai pazienti ricoverati presso strutture extraospedaliere per gli anziani ed in particolare dovrà essere intercettata la popolazione degli ospiti “fragili” per porre in essere tutte le attività preventive succitate e, parallelamente, si dovrà effettuare una formazione specifica al personale operante nelle succitate strutture, ove è presente una scarsa sensibilità al problema e, dove spesso, l’ospite anziano fragile ha un rapido calo delle performances. Residenzialità extraospedaliera per l’anziano: La vigente normativa regionale in materia (D.G.R. n. 862 del 15.07.2011 e s.m.e.i.) prevede le seguenti tipologie di strutture: o Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) di tipologia”postacuto/riabilitativo o RSA di tipologia “mantenimento” o RSA in ambiente protesico (Nucleo Alzheimer) o Residenza Protetta (RP) L’aumento della età media dei ricoverati in RSA ed il trasferimento diretto da reparti ospedalieri per acuti di anziani con instabilità clinica, comorbilità e non autosufficienza ha determinato un case-mix sempre più complesso con necessità di maggiore assistenza medica specialistica e di nursing infermieristico. Instabilità clinica e problemi sanitari stanno caratterizzando sempre di più anche le domande di ammissione ai servizi residenziali “definitivi” (RP e RSA di mantenimento) oltre alla sempre maggiore associazione di disabilità fisica e cognitiva; questo spesso comporta una diversa intensità assistenziale nel tempo con la conseguente necessità di ricorrere al trasferimento dell’ospite da una struttura ad un’altra della rete. E’ pertanto condiviso e utile per i bisogni della popolazione anziana: effettuare una revisione dell’attuale normativa relativa alla residenzialità e semiresidenzialità per gli anziani (D.G.R. n. 941) progettando strutture organizzate in maniera flessibile e modulare, in grado di rispondere, con vari gradi di intensità assistenziale, alle varie tipologie di bisogno presenti nella popolazione anziana, diversificando le qualifiche ed i relativi tempi assistenziali degli operatori da impiegare nei vari nuclei residenziali; strutture residenziali in convenzione aperte al territorio con capacità di ampliare la loro offerta oltre a quella tradizionale dei posti letto in stretto coordinamento con il Distretto Sociosanitario di riferimento e con la regia dei MMG operanti in quel territorio: sono da prevedere attività domiciliari e di accoglienza diurna. Nell'ambito delle strutture territoriali in convenzione "aperte", si potrebbe prevedere un'accoglienza diurna nella misura del 10% dei posti letto accreditati, che garantirebbe un servizio capillarizzato, evitando lunghi trasferimenti, in particolare per famiglie residenti in zone disagiate spesso lontane dai Centri Diurni autorizzati al funzionamento, in grado di soddisfare l'esigenza, in un'ottica di flessibilità delle risposte, di quegli anziani e famiglie che hanno la necessità di un periodo di tutela, assistenza diurna transitoria e che potrebbe, peraltro, anche rappresentare la premessa di un periodo di prova alla successiva istituzionalizzazione dell'anziano rendendogli famigliare l'ambiente ed il personale e quindi meno traumatica la transizione definitiva dalla casa all'RSA. Modificare l'attuale sistema d'accesso alla residenzialità extraospedaliera per gli anziani, utilizzando gli attuali criteri regionali ma eliminando le attuali liste d'attesa suddivise per ogni struttura in base alle preferenze espresse dall'utente o suo famigliare, creando una lista d'attesa unica per la residenzialità Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 17 temporanea ed una per la definitiva. In tal modo le preferenze espresse nelle istanze del cittadino saranno indicative che potrà rinunciare alla struttura proposta, in attesa del posto letto nella/e struttura preferita. In tal modo si avrebbe modo di calcolare l'effettivo e reale tempo d'attesa aziendale per l'ingresso nelle varie tipologie di struttura. BUDGET dei M.M.G. / P.L.S. per prestazioni ambulatoriali/ricoveri/prescrizioni farmaceutiche (in osservanza degli indirizzi regionali). OSPEDALI Diminuzione del “Tasso di Ospedalizzazione” Revisione, in attuazione degli indirizzi nazionali e regionali, della Week Surgery, Day Surgery, One Day Surgery Ospedale di comunità Revisione della rete di emergenza / urgenza Adeguamento degli standard di P. L. al c.d. “Decreto Balduzzi” (numeri di Strutture Complesse / Semplici afferenti le diverse discipline, numero di letti per modulo, accreditabilità di strutture private convenzionate,ecc..) Riduzione dei tagli cesarei inappropriati attraverso predisposizione di misure formative e gestionali (protocolli, audit,ecc..) Contenimento dell’offerta inappropriata e conseguente incremento delle prestazioni sui livelli erogativi compatibili con i L.E.A. Revisione e riordino delle degenze ospedaliere di area medica Accesso diretto alle prestazioni specialistiche di radiologia e di laboratorio analisi chimico/cliniche. ALTRI INTERVENTI SU “AREE TRASVERSALI” Governo Clinico o Area Miglioramento processi, Sistema Gestione Qualità Il Sistema Gestione Qualità è lo strumento che una organizzazione adotta per guidare e tenere sotto controllo i suoi processi ed i risultati con riferimento alla qualità. E’ una decisione strategica che può aiutare a migliorare le prestazioni e costituire una solida base per iniziative di sviluppo sostenibile. Include il risk- based thinking che consente di determinare i fattori che potrebbero influenzare il raggiungimento dei risultati previsti dal S.G.Q. e di mettere in atto i controlli preventivi per ridurre al minimo gli effetti negativi e per sfruttare al massimo le opportunità che si presentano. Tenendo conto della mission, dei valori e della vision di una organizzazione, l’analisi del contesto permette di riflettere sulla propria vision e di definire una coerente pianificazione annuale/triennale unitamente ad altrettanto coerente definizione degli obiettivi per la Qualità. Il Piano Aziendale del S.G.Q. prevede l’estensione della certificazione a tutta l’Azienda (da 38 a 104 SS.CC/SSD) . Tale piano, da svilupparsi a decorrere da dicembre 2016, prevede lo sviluppo delle seguenti fasi: assessment rispetto alla norma ISO 9001:2015 e attuale organizzazione; definizione del piano per la qualità; definizione del modello organizzativo per la gestione della qualità/rischio; formazione manageriale e referenti di dipartimento; definizione dell’architettura del sistema documentale e revisione ed omogeneizzazione della modulistica prescrittiva; formazione operativa in merito alla mappatura dei processi ed allo studio degli stessi sia all’interno delle Strutture che a livello trasversale ; formazione operativa in merito alla gestione dei rischi operativi aziendali. Pianificazione audit interni ed Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 18 esterni al fine del mantenimento/estensione della certificazione. Altre progettualità: 1. L’Azienda è dotata di un sistema di accreditamento e vi è l’intenzione, con un ulteriore progetto dedicato, di allineare il modello di accreditamento con il sistema di gestione per la qualità. 2. Nel corso del biennio 2017-2018 vi è l’intento di recepire alcuni degli standard Joint Commission che anch’essi dovranno trovare un riferimento/correlazione con i processi del sistema di gestione per la qualità ISO 9001:2015. 3. Anche in risposta alle indicazioni regionali dovranno essere sviluppati PDTA che dovranno essere correlati a processi del sistema di gestione per la qualità ed agli obiettivi del sistema. o Area Gestione Rischio Clinico - CARMINA La D.G.R. n.161 del 26/02/2016 ( ad oggetto indirizzi operativi per le attività sanitarie e sociosanitarie per l’anno 2016) in materia di rischio clinico, individua le seguenti aree di intervento: A) Adozione dello strumento CARMINA B) Adozione del Piano regionale prevenzione delle cadute C) Analisi della scheda di Incident Reporting D) Formazione degli operatori E) Infezioni correlate all’assistenza A) RIDURRE E CONTROLLARE I RISCHI OBIETTIVO : sviluppare un sistema di indicatori in grado di rappresentare le performance delle ASL in materia di rischio clinico e una guida per l’implementazione nel tempo AZIONI: adozione dello strumento CARMINA (Clinical Assessment of Risk Management: an Integrated Approach ) in tutte le Aziende, che prevede l’approfondimento delle seguenti aree: AREA 1- Governance, consapevolezza e misurazione AREA 2- Comunicazione AREA 3- Conoscenze e abilità AREA 4- Ambiente e contesto sicuri AREA 5- Processi assistenziali AREA 6- Gestione dell’evento avverso AREA 7- Imparare dall’esperienza B) ADOZIONE DEL PIANO REGIONALE PREVENZIONE CADUTE OBIETTIVO : unificazione percorso e scheda di segnalazione delle cadute con set minimo di dati da inserire in un tracciato record (database regionale) AZIONI: 1.conferimento incarico a Liguria Digitale per l’informatizzazione della scheda 2.inserimento dati nel flusso da parte delle ASL e nelle strutture del privato accreditato C) ANALISI DELLA SCHEDA DI INCIDENT REPORTING OBIETTIVO: la scheda di segnalazione degli eventi avversi (I.R.) costituisce lo strumento per la segnalazione degli eventi avversi occorsi AZIONI: 1. inserimento, nel flusso informativo regionale sia degli eventi avversi che delle cadute delle strutture del privato accreditato Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 19 2.dall’analisi degli I.R., effettuazione di AUDIT, RCA e realizzazione di piani di miglioramento per gli eventi avversi di maggior accadimento D) FORMAZIONE DEGLI OPERATORI • Con Determine ARS n.109 e 112/2015 sono stati forniti alle ASL indirizzi prioritari di interesse regionale per la realizzazione dei Piani Formativi Aziendali, tra cui interventi formativi sulle Raccomandazioni Ministeriali AZIONI: Le ASL devono comunicare il n° degli eventi formativi realizzati sulla conoscenza e implementazione delle Raccomandazioni Ministeriali, nonché il n° e la tipologia dei professionisti coinvolti E) INFEZIONI CORRELATE ALL’ASSISTENZA AZIONI: 1.Mantenimento del sistema di sorveglianza regionale ceppi Enterobatteri CPE 2.estensione alle strutture degenziali e residenziali accreditate del sistema di sorveglianza dei CPE 3.indagine per la rilevazione del tasso di prevalenza delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) 4.produzione di linee di indirizzo per la gestione del rischio infettivo nell’ambito della chirurgia addominale Con successiva D.G.R. n.486 del 27/05/2016 (ad oggetto: Assegnazione obiettivi ai Direttori generali/Commissari Straordinari delle ASL, dell’IRCCS AOU San Martino-IST, nonché agli Enti erogatori Pubblici o Equiparati del SSR per l’anno 2016), l’area Governo Clinico, obiettivo n. 14 Gestione del Rischio clinico, individua la adozione e compilazione dello strumento CARMINA (Clinical Assessment of Risk Management: an Integrated Approach), quale strumento di valutazione del Rischio Sanitario (tale strumento, implementato annualmente dovrebbe costituire un sistema di monitoraggio continuo e standardizzato omogeneo in tutte le Aziende Sanitarie Liguri). o Area Autorizzazione, Accreditamento, Controlli 1. Completamento dell’iter autorizzativo di tutte le strutture ASL 2. 2. Mantenimento requisiti accreditamento istituzionale e miglioramento in termini di: a. strumenti di comunicazione interna ed esterna; b. integrazione tra attività territoriali ed ospedaliere; c. implementazione di attività di audit interno ed attività finalizzate ad una diffusione delle informazioni ed alla valutazione dell’effettiva conoscenza da parte degli operatori delle procedure/protocolli/istruzioni operative; d. aggiornamento annuale dello Standard di prodotto come strumento di governo della struttura. Obiettivi formativi o Le linee programmatiche aziendali ricalcano gli indirizzi regionali in materia di: Programmazione e sostegno all’allattamento materno (rivolto agli operatori coinvolti nel “percorso nascita” – Determ. ARS n.24/2016) Promozione delle azioni formative relative ai temi della “violenza familiare” e del “maltrattamento, abuso e sfruttamento sessuale dei minori” ( Determ. ARS n.109/2014) Reti: chirurgica, radiologica, vascolare del P.S.R. (Determ. ARS n.109/2014) Formazione sulla prevenzione degli “Eventi Sentinella” (Determ. ARS n.109/2014) Prosecuzione dei percorsi formativi finalizzati all’incremento del “tasso di segnalazione di reazioni avverse ai farmaci” Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 20 Sviluppo delle conoscenze in tema di “biblioteca ed aggiornamento on-line” (es.: InforBiomed). o In aggiunta a quanto previsto dalle linee programmatiche regionali, il “Piano Annuale della Formazione e Aggiornamento Professionale 2017” dovrà considerare la prosecuzione degli Obiettivi Nazionali dell’E.C.M. relativi alle tre macro-aree seguenti: Obiettivi TECNICO – PROFESSIONALI Obiettivi FORMATIVI DI PROCESSO Obiettivi FORMATIVI DI SISTEMA Obiettivi formativi in materia di MANAGEMENT SANITARIO Obiettivi formativi in materia di ANTINCENDIO. Per la puntuale definizione degli obiettivi formativi e dei relativi indicatori di Budget, si rimanda al “Piano Annuale” citato. Sviluppo del “Sistema delle competenze” (Job description) o L’Azienda si pone come obiettivo per l’anno 2017 di sviluppare il “Sistema delle Competenze” partendo dall’analisi delle “ job description”dei vari profili professionali (sia medici che non). La Job description, essendo una scheda professionale che descrive una posizione lavorativa all'interno dell’ organigramma aziendale ( specificando nome, scopo, collocazione gerarchica, funzioni, conoscenze e competenze ) permetterà di costruire la mappa delle competenze di più famiglie professionali. Le job description potranno essere un valido riferimento per la gestione di alcuni processi, tra cui la selezione, la valutazione, la formazione del personale ed i percorsi di carriera. In particolare i parametri che vengono considerati sono i seguenti: nome della posizione scopo della posizione collocazione gerarchica della posizione, cioè a quale posizione risponde e quali altre posizioni coordina mansioni (cioè compiti principali) previsti dalla posizione lavorativa caratteristiche richieste per svolgere le diverse mansioni. Reperibilità e budget delle prestazioni aggiuntive o Turni Aggiuntivi La gestione delle prestazioni aggiuntive deve essere inquadrata in un impianto progettuale che regoli le fasi del processo. Tali fasi possono essere così riassunte: 1. 2. 3. 4. 5. Individuazione del fabbisogno; Negoziazione con l’Azienda; Attribuzione del budget da parte dell’Azienda; Modalità di richiesta delle prestazioni da parte delle SS.CC. alle DMPO; Rendicontazione. Punto 1: L’individuazione del fabbisogno viene rappresentata dal Direttore di S.C. alla DMPO, che ne valuta l’esigenza sulla base della dotazione organica e dell’attività svolta. Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 21 Punto 2: Il fabbisogno richiesto dalle SS.CC., valutato dalla DMPO, viene negoziato con l’Azienda sulla base anche di eventuali obiettivi aggiuntivi o riduttivi l’impegno della Dirigenza; Punto 3: L’impianto progettuale contenente le prestazioni aggiuntive negoziate e accettate dell’Azienda viene deliberato. L'Azienda comunica quanto prima agli utilizzatori (DMPO) le prestazioni acquisite ed i relativi budget. Punto 4: Le modalità di richiesta ed autorizzazione sia preventiva alle prestazioni che quella consuntiva rimangono le attuali; Punto 5: La rendicontazione delle prestazioni pagate è a carico della SSD Prestazioni Sanitarie. Le procedure di cui sopra devono tenere necessariamente conto di quanto rappresentato nei CCNL nonché degli accordi con le organizzazioni Sindacali Area Dirigenza Medica e Veterinaria. Piano dotazioni minime nei periodi festivi ed a basso impatto lavorativo o Piano delle chiusure Il Piano delle Chiusure rappresenta la pianificazione delle sospensioni e/o riduzioni delle attività chirurgiche in elezione nei periodi festivi (Natale e Pasqua) ed estivo delle Sale Operatorie Aziendali nonché la contestuale riduzione dell’attività degenziale ed ambulatoriale, laddove possibile, rimanendo comunque garantita l’attività in urgenza/emergenza. Lo stesso prende in considerazione la riduzione delle attività sanitarie e di supporto a quelle sopra citate. Tale Piano verrà presentato entro il 15/01/2017 e avrà validità fino al 07/01/2018 essendo, comunque, passibile di variazioni in qualsiasi momento a seconda delle varie e mutate esigenze si dovessero presentare. Il Piano delle Chiusure, così come descritto, consente: 1. la programmazione e fruizione del congedo ordinario del personale; 2. la programmazione delle agende ambulatoriali nonché chirurgiche senza, di norma, la necessità di variazioni/chiusure delle agende una volta prenotate; 3. la programmazione di manutenzioni che necessitano di fermo attività; 4. la gestione dei costi per le attività programmabili. L’attività chirurgica in elezione delle Sale Operatorie nel periodo estivo (mese di agosto), verrà sospesa per un periodo di 15 giorni per ciascun Presidio, secondo un criterio di rotazione annuale. La proposta del Piano delle Chiusure verrà presentata al Collegio di Direzione e, una volta approvato, sarà diffuso a tutte le Strutture. Tale documento verrà presentato dalla Direzione Medica e dovrà essere integrato da analoga proposta contenente le chiusure dei Dipartimenti Amministrativi redatta dai Direttori degli stessi. Semplificazione e continuità del servizio al cittadino: o Dematerializzazione della ricetta o Fascicolo sanitario elettronico Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 22 Banca del sangue. PROCESSO DI BUDGETING Definizione Il processo di budgeting si ispira ai seguenti principi: Principio di trasparenza richiamato nell’art.11, comma 3 del D.Lgs 150/2009 e successivamente ripreso all’art. 1, comma 15 della Legge 190/2012 comporterà non solo la pubblicazione del documento sul sito istituzionale dell’Azienda nella sezione “Amministrazione Trasparente”, ma anche la pubblicazione della Relazione Finale riferita all’anno precedente Principio di verificabilità degli obiettivi Gli obiettivi che vengono posti con le seguenti linee guida sono oggettivamente verificabili e misurabili attraverso una serie di indicatori numerici/economici. Gli indicatori, declinati nelle schede budget negoziate con i responsabili di struttura, costituiranno elemento di valutazione ai fini dell’attribuzione delle retribuzioni di risultato Principio della partecipazione Il sistema di costruzione del processo di budgeting, presuppone un percorso di partecipazione ed informazione degli obiettivi con tutti gli operatori che operano all’interno dell’azienda. Il processo sopra descritto ha come punto di partenza la pianificazione strategica, in coerenza alla quale deve essere redatto. Rappresenta lo strumento necessario per mettere a confronto risorse, obiettivi e risultati, compito fondamentale del controllo di gestione. È l’insieme delle risorse finanziarie, umane e strumentali attribuite a ciascun Centro di Responsabilità per il conseguimento degli obiettivi istituzionali. Il processo di budgeting articolato per Centri di Responsabilità ha l’obiettivo di: Fornire una guida ed un orientamento ai responsabili (programmazione) Responsabilizzare il ruolo degli operatori Consentire la crescita professionale ed il miglioramento continuo di tutto il personale Il processo di budgeting è uno strumento per: Il governo generale dell’Azienda La verifica preventiva della fattibilità delle ipotesi di gestione L’attribuzione di obiettivi La motivazione, la responsabilizzazione e l’incentivazione del personale. Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 23 Il processo di budgeting è un programma globale, nel senso che tende a considerare l’equilibrio economicofinanziario e complessivo dell’azienda come il risultato di un’azione coordinata delle diverse componenti dell’organizzazione, intesa come attività di miglioramento e “sfidante”. Si sviluppa attraverso una negoziazione organizzata per Struttura Complessa / Struttura Semplice Dipartimentale, all’interno di ciascun Dipartimento, che porta alla definizione della Scheda Budget come strumento operativo di supporto, nel quale sono esplicitati gli obiettivi che si intendono perseguire. Attraverso la sua utilizzazione dovrebbe essere possibile evidenziare, per singolo Centro di Responsabilità (CdR), i seguenti punti: Livelli assistenziali / prestazionali Modalità generali di carattere organizzativo-gestionale con le quali si intendono ottenere i risultati assistenziali / prestazionali Tipologia e quantità di risorse necessarie e valorizzazione (costi) della stessa Livelli di soddisfazione degli utenti e degli operatori I benefici derivanti dall’implementazione del processo di budgeting si possono conseguire se si riesce a diffondere una vera e propria cultura del budget in azienda, che ha come obiettivo finale, la condivisione e la presa di coscienza, da parte di tutti gli organi della struttura, dell’utilizzo dello stesso come ordinario strumento di governo. Gli obiettivi delle linee guida e del processo di budgeting Linee Guida e di Indirizzo Il processo prende avvio dalla definizione delle Linee Guida, che nascono con il triplice obiettivo di: chiarire il percorso di lavoro da seguire nella formulazione del Budget, fornendo elementi di dettaglio in merito alla tempistica e integrazione dei soggetti coinvolti definire le macro-aree di intervento e gli obiettivi di massima supportare gli organi di indirizzo e programmazione in modo che possano utilizzare analisi dettagliate in merito alle dinamiche economiche, organizzative e produttive che riguardano le singole strutture. Il processo di budgeting Il percorso di programmazione delinea le attività da svolgere, chiarisce i processi tra di loro necessariamente coordinati, definisce il ruolo che sono chiamati a svolgere i Titolari dei Budget. La negoziazione di Budget è organizzata, nell’ambito del Dipartimento, per Struttura Complessa / Struttura Semplice Dipartimentale ed è condotta dal Comitato Budget Aziendale e dal Comitato del Dipartimento. Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 24 Vi partecipano di norma: o per parte Aziendale • • • • • Direttore Sanitario Direttore Amministrativo Direttore Medico di Presidio Direttore S.C. C.C.D. Direttore S.C. Pianificazione e Coordinamento Professioni Sanitarie e assistenti Sociali o per parte Dipartimentale • Direttore di Dipartimento coadiuvato dalle figure professionali che intende coinvolgere. Il processo di budgeting si articola nelle fasi di seguito analizzate: Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 25 Periodo Attività OTTOBRE 2016 Predisposizione delle “LINEE GUIDA – INDIRIZZI DI BUDGET - Anno 2017” Entro 30 NOVEMBRE 2016 Presentazione a Collegio di Direzione (allargato a tutti i titolari di BUDGET / C.d.R.) Entro Approvazione “ Delibera di approvazione LINEE GUIDA – INDIRIZZI DI BUDGET - Anno 2017” DICEMBRE 2016 12 Dicembre ÷ 16 Gennaio Primi incontri (per Dipartimento) finalizzati ad illustrare la nuova metodologia ed a definire le prime “PROPOSTE OBIETTIVI DI BUDGET” (coerenti con le linee di indirizzo) Entro 31 Gennaio Predisposizione Bozza del “Piano Proposte Obiettivi di Budget” (CCD / Comitato Budget) 1° Febbraio ÷ 10 Marzo 2017 Avvio e gestione degli incontri di Budget (Comitato Budget + Titolari di Budget + figure interessate) Entro 21 Marzo 2017 Elaborazione del documento definitivo (“Piano Budget 2017”) (*) Entro 31 Marzo 2017 Approvazione del “Piano Budget 2017” da parte del Nucleo di Valutazione e della Direzione Aziendale Delibera approvazione (*) da valutare EVENTUALE presentazione ad OO.SS. della Dirigenza e del Comparto Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 26 La scheda di budget 2017 La Scheda di budget è un documento contenente obiettivi concordati con le strutture, misurabili e realizzabili da conseguire attraverso: risorse chiaramente identificate e assegnate pre-definizione di un intervallo di tempo in cui raggiungerli Gli obiettivi di budget devono inoltre essere: espressi in termini quantitativi e sintetici controllabili dal CdR cui sono assegnati condivisi dai CdR e dai livelli superiori. La parte iniziale della scheda contiene i c.d. “ADEMPIMENTI”, che sono considerati “pre-requisiti”, in quanto “attività-dovute e propedeutiche alle altre”, che rappresentano “obiettivi barriera” a prescindere da tutti gli altri obiettivi di budget. Il concetto di adempimento nel sistema di misurazione e valutazione consiste nell’individuazione di attività obbligatorie, routinarie ma aventi rilevanza strategica. Ad esempio: l’assolvimento dei flussi informativi istituzionali (flussi SDO, Specialistica, CoAn, certificazioni INAIL in P.S., ecc..), il rispetto degli obblighi formativi, tempestività di compilazione e convalida dei registri operatori, ecc.. Se l’indicatore di verifica degli adempimenti risulta raggiunto in misura inferiore al 50%, non si procede, per la dirigenza, alla valutazione degli obiettivi di budget, comportando la valutazione negativa della scheda. Se l’indicatore di verifica degli adempimenti è raggiunto in misura tra il 50% ed il 100%, la percentuale dell’adempimento è applicata alla misurazione degli obiettivi di budget (ad esempio, se l’adempimento è raggiunto al 90% e gli obiettivi di budget sono raggiunti all’80%, la performance organizzativa sarà del 72%). La piena adesione degli adempimenti comporta, invece, la valutazione degli obiettivi di budget senza penalizzazioni. Il sistema è basato su una Scheda di budget organizzata in Aree strategiche, come da prospetto di seguito riportato: Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 27 Area GESTIONALE / ORGANIZZATIVA PRODUZIONE / ATTIVITA' GOVERNO CLINICO / QUALITA' / FORMAZIONE 0 2017 Atteso OBIETTIVI DELLA STRUTTURA 2016 Consuntivo TOTALE il Coordinatore Altro personale (…………………………………..) Tecnici Indicatore di Risultato Dipartimento ………………………………………… 0 Infermieri per il Comitato budget 0 (Dr…………………………………..) Peso Peso Dirigenza Comparto S.C. / S.S.D.………………………………. Scheda Budget Anno 2017 Il Direttore S.C. Dirigenti TOTALE PESO SCHEDA Descrizione Obiettivo Medici Il Direttore di Dipartimento (Dr…………………………………..) (Dr…………………………………..) TABELLA ORGANICO "OBIETTIVO SFIDANTE" COSTI Referente data gg/mm/aa Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 28 Il modello comprende obiettivi gestionali considerati vincolanti per la struttura. All’interno della scheda è presente una sezione denominata “SFIDANTE” in cui andranno inseriti obiettivi (preferibilmente uno solo) considerati rilevanti per la struttura e l’Azienda e che si riferiscono sia a miglioramenti di risultati rispetto a standard condivisi sia a rilevanti cambiamenti organizzativi e/o a perfomance di costo/attività. Può essere unico per la Dirigenza ed il Comparto o riguardare aspetti diversi per le due categorie. Tale obiettivo: dovrà avere un peso minimo di 20 e massimo 30 punti considerata la natura dell’obiettivo non saranno prese in considerazioni note a giustificazione del mancato raggiungimento se non validate dalla Direzione Aziendale. È pertanto opportuno inserire obiettivi raggiungibili e governabili dalla struttura, evitando obiettivi condivisi con altre strutture. Considerato che si avranno a disposizione non più di 70/80 punti da ripartire sulle rimanenti sezioni della scheda, si concorderanno indicativamente un numero massimo di obiettivi per area di 2/3, in modo da non dover assegnare pesi troppo bassi. Il peso totale complessivo, pari a 100, misura lo sforzo richiesto a ciascuna struttura per raggiungere i risultati attesi, in coerenza con le risorse assegnate, il grado di complessità e la rilevanza strategica. Il punteggio conseguito per ciascun obiettivo viene calcolato con riferimento a indicatori, target e criteri di valutazione rilevati già del Referente (Certificatore), con validazione da parte del Nucleo di Valutazione. La somma dei punteggi misura la performance organizzativa, valutata per la dirigenza anche in relazione alla verifica degli “adempimenti” (come sopra descritto). L’esito della valutazione, prima di essere sottoposto al Nucleo di Valutazione per la validazione complessiva,è comunicato, per il principio del contradditorio, al Direttore di S.C. e/o ai Responsabili di budget al fine di raccogliere le eventuali osservazioni, in assenza delle quali non è possibile procedere alla revisione della valutazione dopo la validazione da parte del Nucleo. Strutture Complesse dei Dipartimenti Amministrativi e Tecnici: ulteriori obiettivi specifici di particolare valenza strategico-organizzativa saranno richiesti alle SS.CC. afferenti i Dipartimenti Amministrativi e Tecnici. Saranno assegnati sia al personale della dirigenza che del comparto, saranno negoziati con la Direzione Aziendale e formulati con esplicitazione dei relativi indicatori e valori attesi. Nel caso il Direttore della struttura riscontrasse difficoltà oggettive e dimostrabili nel raggiungimento degli obiettivi concordati in sede di discussione di budget (compreso lo sfidante) può chiede la rinegoziazione di tali obiettivi solo nel corso del primo semestre e comunque non oltre la data prevista per la fase di “riallineamento”. In mancanza del Direttore/Responsabile di S.C./S.S.D., gli obiettivi verranno negoziati dal Direttore di Dipartimento di appartenenza. Si rammenta che è previsto l’obbligo di Presa Visione in capo al Direttore/Responsabile di Struttura e Responsabile del comparto. Per presa visione si intende la comunicazione annuale, a tutto il personale della struttura, degli obiettivi negoziati tra il Direttore della Struttura/coordinatore infermieristico e il Comitato di Budget e l’illustrazione periodica del livello dei monitoraggi. Tale obbligo sarà rappresentato sulla scheda da un “obiettivo aggiuntivo” imposto solamente ai Direttori/Responsabili di Struttura ed ai relativi Coordinatori Infermieristici/Tecnici; in caso di “mancata evidenza della condivisione”, il punteggio attribuito a tale obiettivo, sarà portato in detrazione dalla performance complessiva degli stessi. Il monitoraggio periodico degli obiettivi sarà anche possibile mediante la pubblicazione (mensile o trimestrale) dei “Cruscotti Aziendali e di Centro” che la struttura C.C.D. metterà a disposizione dei Responsabili. Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 29 Eventuali verifiche in corso d’anno e la verifica finale saranno svolte in prima istanza dal Referente (Certificatore) dell’obiettivo stesso (presente a margine della scheda budget) ed a consuntivo dal Nucleo di Valutazione Aziendale (supportato dal C.C.D.). RIFERIMENTI NORMATIVI Si rappresentano – al fine di una rapida consultazione – i principali provvedimenti degli organi di governo nazionali e regionali in materia di riforma del settore sanitario e di attivazione del sistema di programmazione e controllo. Tale elencazione – pur non essendo esaustiva – vuole rappresentare una panoramica di riferimento in merito alla normativa di settore. Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421. Legge regionale del 8 febbraio 1995 n. 10 Finanziamento, gestione patrimoniale ed economico finanziaria delle Unità Sanitarie Locali e delle altre aziende del Servizio Sanitario Regionale – in particolare il capo II del Titolo IV relativo alla Metodica di budget. Decreto Legislativo del 19 giugno 1999, n. 229 Norme per la razionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, a norma dell'articolo 1 della Legge 30 novembre 1998, n. 419. Legge regionale del 7 dicembre 2006 n. 41 Riordino del Servizio Sanitario Regionale – in particolare il capo I del Titolo III relativo agli Strumenti di programmazione aziendale. Decreto Legislativo del 27 ottobre 2009, n. 150 Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Decreto Legislativo del 23 giugno 2011, n. 118 Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42 – in particolare il Titolo II relativo ai Principi contabili generali e applicati per il settore sanitario. Decreto Legislativo del 14 marzo 2013, n. 33 Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita', trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Decreto del Ministro della Salute del 1 marzo 2013 Definizione dei Percorsi Attuativi della Certificabilità. Delibera di Giunta Regionale del 21 giugno 2013, n. 739 e s.m.i. Definizione e approvazione del Percorso Attuativo di Certificabilità (PAC). Delibera di Giunta Regionale del 27 marzo 2015, n. 401 Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017 30 Obiettivi dei Direttori Generali delle AA.SS.LL., dell’IRCCS S. Martino – IST, nonché assegnati agli Enti erogatori Pubblici o Equiparati del Servizio Sanitario Regionale della Regione Liguria – Anno 2015. Delibera di Giunta Regionale del 26 febbraio 2016, n. 161 Indirizzi operativi per le attività sanitarie e socio sanitarie per l’anno 2016. Delibera di Giunta Regionale del 27 maggio 2016, n. 486 Assegnazione obiettivi ai Direttori Generali/Commissari Straordinari delle ASL, dell’IRCCS AOU San Martino-IST, nonché agli Enti erogatori Pubblici o Equiparati del SSR per l’anno 2016, in coerenza con gli indirizzi di cui alla D.G.R. 161/2016. Linee Guida – Indirizzi di Budget Anno 2017