4. sociologie a confronto: metodi, modelli e logica della sociologia
spiegare comprendere interpretare descrivere chiarificare collegare costruire
(dunque in sette passaggi con avvertenze preliminari)
1. Comte: spiegare; progetto per una fisica sociale
«Il principio fondamentale della sana filosofia consiste necessariamente nell’assoggettamento
continuo di tutti i fenomeni, quali che siano, inorganici o organici, fisici o morali, individuali o
sociali, a leggi rigorosamente invariabili, senza le quali, essendo ogni previsione razionale
evidentemente impossibile, la scienza reale resterebbe limitata a sterile erudizione.»
1.1. l’enciclopedia delle scienze e la sociologia come vertice. matematica, astronomia, fisica,
chimica, biologia, sociologia… la crescente complessità e l’incastro tra i settori di indagine.
1.2. la legge dei tre stadi. È possibile formulare la regolarità dello sviluppo naturale, storico,
scientifico e anche della mente umana nella legge dei tre stadi: teologico, metafisico e positivo.
1.3. La ricerca dello statuto scientifico proprio della sociologia è all’insegna di una “sindrome di
dipendenza” dai modelli delle scienze formali e delle scienze naturali che la precedono.
1.4. Sociologia statica (studio delle relazioni che, in ogni fase della storia, legano i vari aspetti
sociali in convergenza organica attorno a un’idea centrale, un’“idea blocco”) e sociologia dinamica
(studio e rispetto del processo attraverso il quale una società giunge ai suoi vari equilibri storici, alla
idea blocco corrente. L’evoluzione e il progresso, non la rivoluzione.)
1.5. Ordine (in termini di armonia e convergenza) e progresso.
1.6. La Nuova Umanità. Lo stadio positivo cui la sociologia e la società giunge. La vera sede dello
sviluppo è allora la società; lo Stato non è l’universalità etica (come avrebbe voluto Hegel).
2. Weber: comprendere; la specificità delle scienze sociali Per i primi 20 anni del ‘900. Si
può parlare dello “scatto d’orgoglio” dello storicismo che distingue nettamente le scienze sociali
(dell’uomo, umane) dalle scienze naturali (della natura). Si tratta di scienze
tra loro distinte
per l’oggetto
per il metodo
per l’esito
Naturwissenschaften
ciò che è universale
spiegare
leggi (necessarie)
Geisteswissenschaften ciò che è individuale comprendere
regolarità (le costanti)
2.1. scienze della natura scienze sociali. Max Weber, nell’opera Il metodo delle scienze storicosociali:
le
regolarità
e
l’irriducibile
singolarità.
2.2. il soggetto storico-sociale. L’individuo è il risultato di una scelta individualizzante dettata dalla
prospettiva di studio adottata.
2.3. presupposti trascendentali di metodo delle scienze storico-sociali. 1. il concetto di valore,
inteso in senso formale come garanzia di libertà e di possibilità di scelta; 2. l’ipotesi di uno
sviluppo possibile, aperto e imprevedibile: non vi sono mondi (ideali o reali) definiti o situazioni
già delineate a cui escatologicamente e come al proprio fine la storia e la società tendano.
2.4. l’oggettività delle scienze storico-sociali. La determinazione oggettiva di rapporti, che può
essere conseguita mediante il ricorso alla spiegazione causale; ma indicando le coordinate di valore
e i punti di vista che definiscono concetti e individuano fatti.
3. Scuola di Francoforte: interpretare: teoria critica della società
3.1. il progetto. Nel 1930 l’Istituto per la ricerca sociale a Francoforte sul Meno.
3.2. il metodo. Ripresa di alcune fondamentali categorie del pensiero di Hegel, Marx e Freud.
3.3. il soggetto storico della liberazione: nelle società a capitalismo avanzato è in atto un processo
di integrazione del proletariato nel sistema capitalistico che inesorabilmente affievolisce la forza
rivoluzionaria che Marx attribuiva alla classe operaia; l’atteggiamento critico può trovare ora una
nuova base storica in quegli strati sociali (disoccupati, emarginati, popolazioni diseredate del terzo
mondo) condannati alla totale disperazione dai meccanismi della società avanzata.
3.4. la tesi sulle radici trascendentali dell’omologazione.
4. Luhmann… : descrivere: fenomenologia sociologica e la sua fondazione
4.1. il metodo. « ciò che accade come accade » «Una teoria che descriva i modi attraverso i quali
questa società si produce, si differenzia, evolve a partire da se stessa.»
4.2. il ruolo sociale della fiducia come collante e fondante e il metodo descrittivo.
4.3. la gestione sociale fedele (non in fuga) alla complessità del presente: «la fiducia come
riduzione della complessità» nell’immagine teorica soggettiva del mondo.
4.4. il fondamento del metodo nella realtà (le radici reali dell’atteggiamento fenomenologico)
4.5. presupposti e fondamenti di una sociologia fenomenologica, presentati da alcuni studiosi
contemporanei. 1. “il tramonto del sociale”: Alain Touraine. 2. teorie sociali come modelli di
relazioni possibili: Pierre Bourdieu. 3. concetti di valore collocati nella corporeità e in situazione
percettiva abitudinaria (habitus) Nussbaum C. Martha.
4.5.4. Da queste consapevolezza partono (se si vogliono fare diramazioni per un primo
orientamento) due direzioni: 1. la ripresa della osservazione critica della società gli studi di Michel
Foucault. 2. la ripresa delle intenzioni della antropologia strutturale comparata per lo sviluppo
orizzontale di una minuziosa osservazione e descrizione dell’immenso mondo delle azioni, riti,
simboli, segni del vivere sociale quotidiano: Erving Goffman, Marc Augé, Bruno Latour …
5. Foucault: chiarificare (portare a chiarezza): …assumere come punto di partenza tale
pratica per come si dà, ma anche per come riflette su se stessa e cerca di darsi una certa razionalità.
6. Goffman, Augé, Latour …collegare: il peso, la responsabilità e l’apporto della
antropologia “di ritorno dai tropici” …adotta e realizza un metodo da “fenomenologia
descrittiva” ed insieme “critica” rivolto al mondo quotidiano delle relazioni sociali così come
l’antropologia (l’etnometodologia) ha operato sotto la spinta dell’incontro con la varietà delle civiltà
e dei costumi, oltre il modello e il dominio dell’Occidente.
6.01. in presentazione sommaria e preliminare: l’etnometodologia
6.1. il quadro: L’antropologia ritorna dai tropici. Rappresentazione di un ritorno in atti distinti
ma in sequenza a volte in sovrapposizione. Latour Bruno 1991 Non siamo mai stati moderni.
Saggio di antropologia simmetrica, ed. Elèuthera, Milano 1995; e gli studi di Marc Augé.
7. Halbwachs – Goffman - Margalit: costruire: una analisi identificatrice e
costituente: questo il senso complessivo del cammino tra le sociologie a confronto.
Le costanti strutturali all’interno delle diverse (talora opposte) metodologie dell’indagine
sociologica: si tratta di una analisi costituente. Talora fortemente critica e tesa a smontare
meccanismi consolidati di aggregazione sociale, ogni analisi di fatto è sorretta dall’obiettivo di
liberare risorse, dar voce a possibilità, togliere vincoli e creare le basi per un agire sociale
costituente, tanto più libero quanto meno incline alla facile tentazione di indicare precisi obiettivi e
fini (ciò che equivarrebbe a imporre i propri o quelli vincenti al momento).
In questa direzione si muovono la sociologia della frame analysis (Halbwachs, Goffman) e la
riflessione sociologica sulla memoria e, in particolare, sulla memoria collettiva.
7.1. la frame analysis. 1. presentazione del concetto di frame e di frame analysis. 2. frame analysis
e sociologia per l’età contemporanea. (Straniero Giovanni 2004 Faccia a faccia. Interazione sociale
e osservazione partecipante nell’opera di Erving Goffman, ed. Bollati Boringhieri, Torino)
7.2. “la forza sociale della memoria” «Ciò che intraprende Halbwachs è la frame analysis del
ricordo, in analogia con l’analisi dei quadri dell’esperienza di Goffman.»
7.3. Dunque: una sintesi. Una frame analysis del ricordo o della sua costruzione.
7.3.1. il contesto e il problema della “memoria collettiva”
7.3.2. la gestione del passato: forma di conoscenza a disposizione per la definizione di sé.
7.3.3. il tempo, condizione prima della ricostruzione. « Soltanto questa distanza consente il
dispiegarsi di un’attività interpretativa che attribuisca significato agli eventi trascorsi.»
7.3.4. strutture primarie naturali e strutture primarie sociali (Goffman).
7.3.5. le «dinamiche concrete di funzionamento sociale della memoria collettiva»
7.3.6. i rituali commemorativi, sia quelli istituzionali nelle forme della commemorazione
(anniversari) sia quelli propri della “vita quotidiana come rappresentazione” (Goffman)
7.4. Usi politici del passato e pratiche della memoria
7.5. Come conclusione. L’analisi dei processi di memoria è la messa in luce dei processi di
costruzione di soggetti collettivi, di gruppo o personali che articolano le relazioni sociali in atto e
determinano il terreno imprescindibile dell’azione politica (della governance).