NORME INTERNE DI RADIOPROTEZIONE PER APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE FISSE PER GRAFIA E SCOPIA 1) Prima di eseguire l’indagine radiologica il medico specialista deve valutare la possibilità di utilizzare tecniche sostitutive a quelle espletate con radiazioni ionizzanti che siano almeno altrettanto efficaci dal punto di vista diagnostico e comportino un rischio minore al/la paziente. 2) Il personale preposto dello svolgimento dell’indagine radiologica deve sempre fare riferimento alle modalità condivise di esecuzione specifiche per l’apparecchiatura utilizzata e la pratica di cui trattasi. In particolare al fine di ottenere la massima informazione clinica con la minor dose al/la paziente, il personale preposto deve predisporre i dati di esposizione (kVp e mAs) in base alle caratteristiche anatomiche del paziente, al tipo d’indagine da eseguire, all’impianto radiologico ed al materiale radiografico in uso. 3) Il personale preposto deve proteggere i/le pazienti, ogni qualvolta sia possibile, utilizzando i dispositivi protettivi in dotazione per schermare le parti anatomiche radiosensibili e limitrofe alle zone interessate all’indagine radiologica. 4) L’assistenza al/la paziente da parte di persone appartenenti alla popolazione (accompagnatori del/la paziente) durante l’esecuzione di esami diagnostici è indicata soltanto in caso di assoluta necessità (esempio: mamma al fine di rassicurare il proprio bambino). Detta funzione di assistenza potrà essere svolta dagli accompagnatori solo su base volontaria, previa informazione ed acquisizione scritta di consenso; tali accompagnatori dovranno essere dotati di adeguai dispositivi di protezione individuali che gli operatori dovranno verificare siano debitamente indossati. In ogni caso, il fascio diretto non deve essere rivolto verso chi collabora all’esecuzione dell’esame. Tale funzione di assistenza è assolutamente preclusa a donne in stato di gravidanza. In tutti gli altri casi il compito di assistere i pazienti durante indagini diagnostiche è assolto dagli operatori esposti. 5) Nel caso di pazienti in età fertile, prima dell’esecuzione di indagini radiologiche, il personale preposto dovrà verificare l’eventualità di un potenziale stato di gravidanza, attenendosi a norme di buona pratica preventivamente definite e condivise da protocolli interni. 6) Prima dell’esecuzione dell’indagine radiografica assicurarsi che il sistema di diaframmazione sia perfettamente funzionante e centrato con il sistema di rilevazione; a tal proposito limitare sempre l’irradiazione alla sola regione anatomica d’interesse e limitare al massimo, compatibilmente con le esigenze diagnostiche, il valore dei mAs. 7) Il personale preposto all’esecuzione dell’indagine diagnostica ha l’obbligo di allontanare dalla sala tutte le persone non strettamente indispensabili all’esecuzione dell’esame, assicurarsi che tutte le porte d’accesso alla Zona Controllata siano chiuse e che il segnalatore luminoso di emissione radiazione posto all’esterno dei locali segnalati sia in funzione. 8) Tutto il personale radioesposto deve utilizzare i mezzi di sorveglianza dosimetrica forniti dal datore di lavoro secondo le prescrizioni formulate dall’E.Q.; il dosimetro body deve essere portato sopra il camice piombato in corrispondenza dell’emitorace sinistro, il dosimetro al polso deve essere portato sull’arto più Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena Sede legale: Via S. Giovanni del cantone, 23 - 41100 Modena T. +39.059.435111 - F. +39.059.435604 - www.ausl.mo.it Partita IVA 02241850367 prossimo alla fonte radiogena sotto il guanto sterile ma sopra il guanto piombato, il dosimetro al cristallino sul capo secondo le prescrizioni dell’E.Q.. 9) E’ assolutamente vietato esporre intenzionalmente alle fonti di rischio i dosimetri assegnati. 10) E’ vietato rimuovere o modificare, senza previa autorizzazione, i dispositivi di segnalazione, di sicurezza e di misurazione; in particolare è assolutamente vietato inibire il funzionamento dei microinterruttori posizionati sulle porte di accesso alla Zona Controllata 11) Comandare l’impianto radiologico sempre dal locale consolle salvo diverse indicazioni. 12) E’ assolutamente vietato rimuovere o manomettere la segnaletica di pericolo, le norme radioprotezionistiche e gli indumenti di protezione individuale a disposizione degli operatori e dei pazienti dai luoghi in cui previsti, secondo quanto prescritto dall’E.Q.. 13) Durante gli esami radioscopici, se è necessario che il personale debba operare nelle vicinanze della fonte radiologica, indossare il grembiule protettivo, il collare per la protezione della tiroide, gli occhiali anti-X e le eventuali protezioni ambientali mobili come indicato dall’E.Q.. 14) Le indagini con tecnica radioscopica devono essere quanto più brevi possibile, devono essere eseguite possibilmente in tecnica pulsata, con la minima apertura del diaframma e con la minima intensità di corrente compatibilmente alle esigenze diagnostiche. 15) Nell’eventualità in cui si debba procedere all'esecuzione di esami inconsueti che possano esporre gli operatori o il paziente a rischio di esposizioni anomale si prescrive di interpellare preventivamente l'E.Q. per la valutazione del rischio associato alle condizioni di esposizione al fine di adottare le idonee misure radioprotezionistiche. 16) Chi esegue gli esami radiografici deve verificare il perfetto funzionamento dell'apparecchio radiologico e comunque ha l’obbligo di segnalare tempestivamente all'E.Q. ogni difetto di funzionamento, o ragionevole dubbio che implichi possibilità di sovraesposizione ai seguenti recapiti: Uff. Radioprotezione – N.O.C.S.A.E. Tel 059/3962595 – Fax 059/3961373 e-mail: [email protected] 17) I lavoratori esterni possono accedere alle Zone Controllate solo dopo aver fornito all’esercente di tali zone, secondo la prassi aziendale, indicazioni relative alla loro idoneità a svolgere mansioni con uso di radiazioni ionizzanti con l’obbligo di rispettare, al pari dei lavoratori aziendali, le norme sopra riportate. Il Datore di Lavoro Delega Delibera n° 96 del 01/06/2010 L'Esperto Qualificato Dr. G. Lenzotti Direttore Sanitario Dott. Mirco Amici E.Q. II° n° 2168 Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena Sede legale: Via S. Giovanni del cantone, 23 - 41100 Modena T. +39.059.435111 - F. +39.059.435604 - www.ausl.mo.it Partita IVA 02241850367 NORME INTERNE DI RADIOPROTEZIONE PER APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE MOBILI PER GRAFIA E SCOPIA 1) Il personale preposto dello svolgimento dell’indagine radiologica deve sempre fare riferimento alle modalità condivise di esecuzione specifiche per l’apparecchiatura utilizzata e la pratica di cui trattasi. In particolare al fine di ottenere la massima informazione clinica con la minor dose al paziente, il personale preposto deve predisporre i dati di esposizione (kVp e mAs) in base alle caratteristiche anatomiche del paziente, al tipo d’indagine da eseguire, all’impianto radiologico ed al materiale radiografico in uso. 2) Il personale preposto all’esecuzione dell’indagine diagnostica ha l’obbligo di allontanare dalla sala tutte le persone non strettamente indispensabili all’esecuzione dell’esame, assicurarsi che tutte le porte d’accesso alla Zona Controllata siano chiuse e che il segnalatore luminoso di emissione radiazione posto all’esterno dei locali segnalati sia in funzione. 3) Durante l’indagine radiologica è vietato l’accesso al locale al personale non autorizzato preventivamente e classificato dall’E.Q. dell’Azienda. 4) Tutto il personale radioesposto deve utilizzare i mezzi di sorveglianza dosimetrica forniti dal datore di lavoro secondo le prescrizioni formulate dall’E.Q.; il dosimetro body deve essere portato sopra il camice piombato in corrispondenza dell’emitorace sinistro, il dosimetro al polso deve essere portato sull’arto più prossimo alla fonte radiogena sotto il guanto sterile ma sopra il guanto piombato, il dosimetro al cristallino sul capo secondo le prescrizioni dell’E.Q.. 5) E’ assolutamente vietato esporre intenzionalmente alle fonti di rischio i dosimetri assegnati 6) E’ vietato rimuovere o modificare, senza previa autorizzazione, i dispositivi di segnalazione, di sicurezza e di misurazione. 7) E’ assolutamente vietato rimuovere o manomettere la segnaletica di pericolo, le norme radioprotezionistiche e gli indumenti di protezione individuale a disposizione degli operatori e dei pazienti dai luoghi in cui previsti, secondo quanto prescritto dall’E.Q.. 8) Durante gli esami radioscopici, le diverse figure professionali che stazionano nelle vicinanze della fonte radiologica, devono indossare gli specifici dispositivi di protezione individuali anti-x ed utilizzare le eventuali protezioni ambientali mobili secondo quanto prescritto dall’E.Q. 9) Durante gli esami radioscopici utilizzare l’apparecchiatura nella configurazione “tubo in basso” al fine di limitare l’esposizione degli arti superiori dell’operatore al fascio diretto; nel caso di indagini oblique o LL posizionarsi sempre a fianco dell’intensificatore di brillanza al fine di limitare l’esposizione alla radiazione diffusa 10) Nel caso in cui sia necessario assistere il paziente durante l'esecuzione dell'indagine, allo scopo di favorirne la immobilità, tale funzione dovrà essere assolta dagli operatori esposti i quali dovranno utilizzare i dispositivi di protezione individuali prescritti dall’E.Q.; in prossimità dell'apparecchio radiogeno deve, in ogni caso, trovarsi solo chi è strettamente indispensabile. 11) Le indagini con tecnica radioscopica devono essere quanto più brevi possibile, devono essere eseguite possibilmente in tecnica pulsata, con sistema di memorizzazione delle immagini, con la minima apertura del diaframma, con la minima intensità di corrente compatibilmente alle esigenze diagnostiche Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena Sede legale: Via S. Giovanni del cantone, 23 - 41100 Modena T. +39.059.435111 - F. +39.059.435604 - www.ausl.mo.it Partita IVA 02241850367 12) Nell’eventualità in cui si debba procedere all'esecuzione di esami inconsueti che possano esporre gli operatori a rischio di esposizioni anomale si prescrive di interpellare preventivamente l'E.Q. per la valutazione del rischio associato alle condizioni di esposizione al fine di adottare le idonee misure radioprotezionistiche. 13) Chi esegue gli esami radiografici deve verificare il perfetto funzionamento dell'apparecchio radiologico e comunque ha l’obbligo di segnalare tempestivamente all'E.Q. ogni riscontrato difetto di funzionamento e/o ogni ipotetico aspetto disfunzionale della procedura e/o dell’apparecchio che implichi possibilità di sovraesposizione ai seguenti recapiti: Uff. Radioprotezione – N.O.C.S.A.E. Tel 059/3962595 – Fax 059/3961373 e-mail: [email protected] 14) I lavoratori dipendenti da terzi possono accedere alle Zone Controllate solo dopo aver fornito all’esercente di tali zone, secondo la prassi aziendale, indicazioni relative alla loro idoneità a svolgere mansioni con uso di radiazioni ionizzanti con l’obbligo di rispettare, al pari dei lavoratori aziendali, le norme sopra riportate. 15) Le attività di radiodiagnostiche complementari all’esercizio clinico posso essere svolte dal medico chirurgo in possesso della specializzazione nella disciplina in cui rientra l’intervento stesso. Gli aspetti pratici dell’esecuzione dell’indagine o di parte di essa posso essere delegati al Tecnico Sanitario di radiologia Medica o all’infermiere o all’infermiere pediatrico, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze professionali Il Datore di Lavoro Delega Delibera n° 96 del 01/06/2010 L'Esperto Qualificato Dr. G. Lenzotti Direttore Sanitario Dott. Mirco Amici E.Q. II° n° 2168 Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena Sede legale: Via S. Giovanni del cantone, 23 - 41100 Modena T. +39.059.435111 - F. +39.059.435604 - www.ausl.mo.it Partita IVA 02241850367 NORME INTERNE DI RADIOPROTEZIONE PER APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE MOBILI PER SOLA GRAFIA 1. Il personale preposto dello svolgimento dell’indagine radiologica deve sempre fare riferimento alle modalità condivise di esecuzione specifiche per l’apparecchiatura utilizzata e la pratica di cui trattasi. In particolare al fine di ottenere la massima informazione clinica con la minor dose al paziente, il personale preposto deve predisporre i dati di esposizione (kVp e mAs) in base alle caratteristiche anatomiche del paziente, al tipo d’indagine da eseguire, all’impianto radiologico ed al materiale radiografico in uso. 2. Prima dell’esecuzione dell’indagine radiografica assicurarsi che il sistema di diaframmazione sia perfettamente funzionante e centrato con il sistema di rilevazione; a tal proposito limitare sempre l’irradiazione alla sola regione anatomica d’interesse e limitare, compatibilmente con le esigenze diagnostiche, il valore dei mAs. 3. Effettuare l’erogazione raggi ponendosi almeno a 2 m dall'asse del fascio utilizzando il comando a distanza. 4. Il personale preposto all’esecuzione dell’indagine diagnostica ha l’obbligo di allontanare dal luogo di esecuzione dell’indagine tutte le persone preventivamente non autorizzate e classificate dall’E.Q. 5. Non eseguire indagini radiologiche in corsia o in stanza a più letti senza aver prima allontanato i pazienti deambulanti o aver spostato i letti ove siano degenti che potrebbero essere interessati dal fascio primario. 6. Quando non è possibile adempiere al punto precedente utilizzare due schermi mobili, oppure teli o camici protettivi, per schermare i pazienti vicini; non reggere il sistema di rilevazione con le mani durante l’indagine. 7. L’assistenza al/la paziente da parte di persone appartenenti alla popolazione (accompagnatori del/la paziente) durante l’esecuzione di esami diagnostici è indicata soltanto in caso di assoluta necessità (esempio: mamma al fine di rassicurare il proprio bambino). Detta funzione di assistenza potrà essere svolta dagli accompagnatori solo su base volontaria, previa informazione ed acquisizione scritta di consenso; tali accompagnatori dovranno essere dotati di adeguai dispositivi di protezione individuali che gli operatori dovranno verificare siano debitamente indossati. In ogni caso, il fascio diretto non deve essere rivolto verso chi collabora all’esecuzione dell’esame. Tale funzione di assistenza è assolutamente preclusa a donne in stato di gravidanza. In tutti gli altri casi il compito di assistere i pazienti durante indagini diagnostiche è assolto dagli operatori esposti. 8. In prossimità dell'apparecchio radiogeno deve, in ogni caso, trovarsi solo chi è strettamente indispensabile. 9. Gli operatori che non possono allontanarsi dal fascio radiogeno devono sempre indossare il camice e il collarino protettivo in materiale piombo equivalente. 10. Chi esegue gli esami radiografici deve verificare il perfetto funzionamento dell'apparecchio radiologico e comunque ha l’obbligo di segnalare tempestivamente all'E.Q. ogni difetto di funzionamento, o ragionevole dubbio che implichi possibilità di sovraesposizione ai seguenti recapiti: Uff. Radioprotezione – N.O.C.S.A.E. Tel 059/3962595 – Fax 059/3961373 e-mail: [email protected] Il Datore di Lavoro Delega Delibera n° 96 del 01/06/2010 L'Esperto Qualificato Dr. G. Lenzotti Direttore Sanitario Dott. Mirco Amici E.Q. II° n° 2168 Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena Sede legale: Via S. Giovanni del cantone, 23 - 41100 Modena T. +39.059.435111 - F. +39.059.435604 - www.ausl.mo.it Partita IVA 02241850367 NORME INTERNE DI RADIOPROTEZIONE PER APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE A TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA – T.C. 1. Prima di eseguire l’indagine radiologica il medico specialista deve valutare la possibilità di utilizzare tecniche sostitutive a quelle espletate con radiazioni ionizzanti che siano almeno altrettanto efficaci dal punto di vista diagnostico e comportino un rischio minore al paziente. 2. L’accesso alle Zone Classificate durante l’attività diagnostica è consentita solo al personale preventivamente classificato dall’E.Q. dell’Azienda. 3. Il personale preposto all’esecuzione dell’indagine diagnostica ha l’obbligo di allontanare dalla sala tutte le persone non strettamente indispensabili all’esecuzione dell’esame, assicurarsi che tutte le porte d’accesso alla Zona Controllata siano chiuse e che il segnalatore luminoso di emissione radiazione posto all’esterno dei locali segnalati sia in funzione. 4. E’ vietato rimuovere o modificare, senza previa autorizzazione, i dispositivi di segnalazione, di sicurezza e di misurazione; in particolare è assolutamente vietato inibire il funzionamento dei microinterruttori posizionati sulle porte di accesso alla Zona Controllata 5. L’assistenza al/la paziente da parte di persone appartenenti alla popolazione (accompagnatori del/la paziente) durante l’esecuzione di esami diagnostici è indicata soltanto in caso di assoluta necessità (esempio: mamma al fine di rassicurare il proprio bambino). Detta funzione di assistenza potrà essere svolta dagli accompagnatori solo su base volontaria, previa informazione ed acquisizione scritta di consenso; tali accompagnatori dovranno essere dotati di adeguai dispositivi di protezione individuali che gli operatori dovranno verificare siano debitamente indossati. In ogni caso, il fascio diretto non deve essere rivolto verso chi collabora all’esecuzione dell’esame. Tale funzione di assistenza è assolutamente preclusa a donne in stato di gravidanza. In tutti gli altri casi il compito di assistere i pazienti durante indagini diagnostiche è assolto dagli operatori esposti. 6. Durante l'esecuzione di esami inconsueti che possano esporre gli operatori o il paziente a rischio di esposizioni anomale si prescrive di interpellare preventivamente l'E.Q. per la valutazione delle condizioni di esposizione e delle relative misure radioprotezionistiche. 7. Chi esegue gli esami radiografici deve verificare il perfetto funzionamento dell'apparecchio radiologico e comunque ha l’obbligo di segnalare tempestivamente all'E.Q. ogni difetto di funzionamento, o ragionevole dubbio che implichi possibilità di sovraesposizione ai seguenti recapiti: Uff. Radioprotezione – N.O.C.S.A.E. Tel 059/3962595 – Fax 059/3961373 e-mail: [email protected] Il Datore di Lavoro Delega Delibera n° 96 del 01/06/2010 L'Esperto Qualificato Dr. G. Lenzotti Direttore Sanitario Dott. Mirco Amici E.Q. II° n° 2168 Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena Sede legale: Via S. Giovanni del cantone, 23 - 41100 Modena T. +39.059.435111 - F. +39.059.435604 - www.ausl.mo.it Partita IVA 02241850367 NORME INTERNE DI RADIOPROTEZIONE PER APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE MAMMOGRAFICHE 1. Il personale preposto all’esecuzione dell’indagine diagnostica ha l’obbligo di allontanare dalla sala tutte le persone non strettamente indispensabili all’esecuzione dell’esame, assicurarsi che tutte le porte d’accesso alla Zona Controllata siano chiuse e che il segnalatore luminoso di emissione radiazione posto all’esterno dei locali segnalati sia in funzione. 2. E’ vietato rimuovere o modificare, senza previa autorizzazione, i dispositivi di segnalazione, di sicurezza e di misurazione; in particolare è assolutamente vietato inibire il funzionamento dei microinterruttori posizionati sulle porte di accesso alla Zona Controllata 3. I lavoratori che permangono nella sala durante l'erogazione raggi devono essere stati preventivamente classificati dall’E.Q. dell’Azienda. 4. Tutto il personale radioesposto deve utilizzare i mezzi di sorveglianza dosimetrica forniti dal datore di lavoro secondo le prescrizioni formulate dall’E.Q.; il dosimetro body deve essere portato sopra il camice piombato in corrispondenza dell’emitorace sinistro, il dosimetro al polso deve essere portato sull’arto più prossimo alla fonte radiogena sotto il guanto sterile ma sopra il guanto piombato, il dosimetro al cristallino sul capo secondo le prescrizioni dell’E.Q.. 5. E’ assolutamente vietato esporre intenzionalmente alle fonti di rischio i dosimetri assegnati. 6. L’assistenza alla paziente da parte di persone appartenenti alla popolazione (accompagnatori della paziente) durante l’esecuzione di esami diagnostici è indicata soltanto in caso di assoluta necessità. Detta funzione di assistenza potrà essere svolta dagli accompagnatori solo su base volontaria, previa informazione ed acquisizione scritta di consenso; tali accompagnatori dovranno essere dotati di adeguati dispositivi di protezione individuale che gli operatori dovranno verificare siano debitamente indossati. In ogni caso, il fascio diretto non deve essere rivolto verso chi collabora all’esecuzione dell’esame. Tale funzione di assistenza è assolutamente preclusa a donne in stato di gravidanza. In tutti gli altri casi il compito di assistere le pazienti durante le indagini diagnostiche è assolto dagli operatori esposti. 7. Nel caso di pazienti in età fertile, prima dell’esecuzione di indagini radiologiche, il personale preposto dovrà verificare l’eventualità di un potenziale stato di gravidanza, attenendosi a norme di buona pratica preventivamente definite e condivise da protocolli interni. 8. Chi esegue gli esami radiografici deve verificare il perfetto funzionamento dell'apparecchio radiologico e comunque ha l’obbligo di segnalare tempestivamente all'E.Q. ogni riscontrato difetto di funzionamento e/o ogni ipotetico aspetto disfunzionale della procedura e/o dell’apparecchio che implichi possibilità di sovraesposizione ai seguenti recapiti: Uff. Radioprotezione – N.O.C.S.A.E. Tel 059/3962595 – Fax 059/3961373 e-mail: [email protected] Il Datore di Lavoro Delega Delibera n° 96 del 01/06/2010 L'Esperto Qualificato Dr. G. Lenzotti Direttore Sanitario Dott. Mirco Amici E.Q. II° n° 2168 Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena Sede legale: Via S. Giovanni del cantone, 23 - 41100 Modena T. +39.059.435111 - F. +39.059.435604 - www.ausl.mo.it Partita IVA 02241850367 NORME INTERNE DI RADIOPROTEZIONE PER APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE ENDORALI 1. Le esposizioni di un individuo al fascio radiologico non devono essere permesse se non c'è una indicazione diagnostica e questa non è prescritta dal medico dentista. 2. L'esposizione al paziente deve essere ridotta al minimo compatibilmente con gli obiettivi clinici dell'indagine. 3. L'operatore non deve sorreggere la pellicola durante l'esposizione. 4. L’assistenza al/la paziente da parte di persone appartenenti alla popolazione (accompagnatori del/la paziente) durante l’esecuzione di esami diagnostici è indicata soltanto in caso di assoluta necessità (esempio: mamma al fine di rassicurare il proprio bambino). Detta funzione di assistenza potrà essere svolta dagli accompagnatori solo su base volontaria, previa informazione ed acquisizione scritta di consenso; tali accompagnatori dovranno essere dotati di adeguai dispositivi di protezione individuali che gli operatori dovranno verificare siano debitamente indossati. In ogni caso, il fascio diretto non deve essere rivolto verso chi collabora all’esecuzione dell’esame. Tale funzione di assistenza è assolutamente preclusa a donne in stato di gravidanza. 5. Il Medico Responsabile della prestazione deve fornire a chi presta assistenza al paziente il camice in materiale piombo equivalente e il collare proteggi tiroide assicurandosi del loro corretto utilizzo. 6. Durante l'erogazione radiologica l'operatore deve stazionare nella posizione individuata dall’E.Q. quale posizione di scatto. Tale punto è posto il più lontano possibile dal fascio utile (estensione totale del cavo del comando a distanza o, nel caso di comando remotizzato, all’esterno dell’ambulatorio). 7. Chi esegue gli esami radiografici deve verificare il perfetto funzionamento dell'apparecchio radiologico e comunque ha l’obbligo di segnalare tempestivamente all'E.Q. ogni difetto di funzionamento, o ragionevole dubbio che implichi possibilità di sovraesposizione ai seguenti recapiti: Uff. Radioprotezione – N.O.C.S.A.E. Tel 059/3962595 – Fax 059/3961373 e-mail: [email protected] Il Datore di Lavoro Delega Delibera n° 96 del 01/06/2010 L'Esperto Qualificato Dr. G. Lenzotti Direttore Sanitario Dott. Mirco Amici E.Q. II° n° 2168 Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena Sede legale: Via S. Giovanni del cantone, 23 - 41100 Modena T. +39.059.435111 - F. +39.059.435604 - www.ausl.mo.it Partita IVA 02241850367 NORME INTERNE DI RADIOPROTEZIONE PER APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE ORTOPANTOMOGRAFICHE 1. E’ vietato rimuovere o modificare, senza previa autorizzazione, i dispositivi di segnalazione, di sicurezza e di misurazione; in particolare è assolutamente vietato inibire il funzionamento dei microinterruttori posizionati sulle porte di accesso alla Zona Controllata 2. E’ assolutamente vietato rimuovere o manomettere la segnaletica di pericolo, le norme radioprotezionistiche e gli indumenti di protezione individuale a disposizione degli operatori e dei pazienti dai luoghi in cui previsti, secondo quanto prescritto dall’E.Q.. 3. Durante l'indagine radiologica l'operatore deve stazionare sempre ed esclusivamente all'esterno della sala diagnostica o nel locale consolle; i lavoratori che permangono nella sala durante l'erogazione raggi devono essere stati preventivamente classificati dall’E.Q. dell’Azienda. 4. Tutto il personale radioesposto deve utilizzare i mezzi di sorveglianza dosimetrica forniti dal datore di lavoro secondo le prescrizioni formulate dall’E.Q.; il dosimetro body deve essere portato sopra il camice piombato in corrispondenza dell’emitorace sinistro, il dosimetro al polso deve essere portato sull’arto più prossimo alla fonte radiogena sotto il guanto sterile ma sopra il guanto piombato, il dosimetro al cristallino sul capo secondo le prescrizioni dell’E.Q.. 5. E’ assolutamente vietato esporre intenzionalmente alle fonti di rischio i dosimetri assegnati. 6. L’assistenza al paziente da parte di persone appartenenti alla popolazione (accompagnatori del paziente) durante l’esecuzione di esami diagnostici è indicata soltanto in caso di assoluta necessità. Detta funzione di assistenza potrà essere svolta dagli accompagnatori solo su base volontaria, previa informazione ed acquisizione scritta di consenso; tali accompagnatori dovranno essere dotati di adeguati dispositivi di protezione individuale che gli operatori dovranno verificare siano debitamente indossati. In ogni caso, il fascio diretto non deve essere rivolto verso chi collabora all’esecuzione dell’esame. Tale funzione di assistenza è assolutamente preclusa a donne in stato di gravidanza. In tutti gli altri casi il compito di assistere i pazienti durante le indagini diagnostiche è assolto dagli operatori esposti. 7. Chi esegue esami ortopantomografici deve verificare il perfetto funzionamento dell'apparecchio radiologico e comunque ha l’obbligo di segnalare tempestivamente all'E.Q. ogni riscontrato difetto procedura di funzionamento e/o ogni ipotetico aspetto disfunzionale della e/o dell’apparecchio che implichi possibilità di sovraesposizione ai seguenti recapiti: 8. Uff. Radioprotezione – N.O.C.S.A.E. Tel 059/3962595 – Fax 059/3961373 e-mail: [email protected] Il Datore di Lavoro Delega Delibera n° 96 del 01/06/2010 L'Esperto Qualificato Dr. G. Lenzotti Direttore Sanitario Dott. Mirco Amici E.Q. II° n° 2168 Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena Sede legale: Via S. Giovanni del cantone, 23 - 41100 Modena T. +39.059.435111 - F. +39.059.435604 - www.ausl.mo.it Partita IVA 02241850367 NORME INTERNE DI RADIOPROTEZIONE PER APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE MINERALOMETRIA OSSEA COMPUTERIZZATA – M.O.C. 1. Il personale preposto all’esecuzione dell’indagine diagnostica ha l’obbligo di allontanare dalla sala tutte le persone non strettamente indispensabili all’esecuzione dell’esame, assicurarsi che tutte le porte d’accesso alla Zona Controllata siano chiuse e che il segnalatore luminoso di emissione radiazione posto all’esterno dei locali segnalati sia in funzione. 2. E’ vietato rimuovere o modificare, senza previa autorizzazione, i dispositivi di segnalazione, di sicurezza e di misurazione; in particolare è assolutamente vietato inibire il funzionamento dei microinterruttori posizionati sulle porte di accesso alla Zona Controllata 3. I lavoratori che permangono nella sala durante l'erogazione raggi devono essere stati preventivamente classificati dall’E.Q. dell’Azienda. 4. Tutto il personale radioesposto deve utilizzare i mezzi di sorveglianza dosimetrica forniti dal datore di lavoro secondo le prescrizioni formulate dall’E.Q.; il dosimetro body deve essere portato sopra il camice piombato in corrispondenza dell’emitorace sinistro, il dosimetro al polso deve essere portato sull’arto più prossimo alla fonte radiogena sotto il guanto sterile ma sopra il guanto piombato, il dosimetro al cristallino sul capo secondo le prescrizioni dell’E.Q.. 5. E’ assolutamente vietato esporre intenzionalmente alle fonti di rischio i dosimetri assegnati. 6. L’assistenza alla/al paziente da parte di persone appartenenti alla popolazione (accompagnatori della paziente) durante l’esecuzione di esami diagnostici è indicata soltanto in caso di assoluta necessità. Detta funzione di assistenza potrà essere svolta dagli accompagnatori solo su base volontaria, previa informazione ed acquisizione scritta di consenso; tali accompagnatori dovranno essere dotati di adeguati dispositivi di protezione individuale che gli operatori dovranno verificare siano debitamente indossati. In ogni caso, il fascio diretto non deve essere rivolto verso chi collabora all’esecuzione dell’esame. Tale funzione di assistenza è assolutamente preclusa a donne in stato di gravidanza. In tutti gli altri casi il compito di assistere le/i pazienti durante le indagini diagnostiche è assolto dagli operatori esposti. 7. Nel caso di pazienti in età fertile, prima dell’esecuzione di indagini radiologiche, il personale preposto dovrà verificare l’eventualità di un potenziale stato di gravidanza, attenendosi a norme di buona pratica preventivamente definite e condivise da protocolli interni. 8. Chi esegue gli esami radiografici deve verificare il perfetto funzionamento dell'apparecchio radiologico e comunque ha l’obbligo di segnalare tempestivamente all'E.Q. ogni difetto di funzionamento, o ragionevole dubbio che implichi possibilità di sovraesposizione ai seguenti recapiti: Uff. Radioprotezione – N.O.C.S.A.E. Tel 059/3962595 – Fax 059/3961373 e-mail: [email protected] Il Datore di Lavoro Delega Delibera n° 96 del 01/06/2010 L'Esperto Qualificato Dr. G. Lenzotti Direttore Sanitario Dott. Mirco Amici E.Q. II° n° 2168 Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena Sede legale: Via S. Giovanni del cantone, 23 - 41100 Modena T. +39.059.435111 - F. +39.059.435604 - www.ausl.mo.it Partita IVA 02241850367