Strumenti per la misura della temperatura dell'aria Consideriamo solo quei termometri che possono produrre come uscita una variabile di tipo elettrico, requisito indispensabile per un loro inserimento entro la catena di misura di una postazione meteorologica. Per la loro importanza consideriamo quindi: • termocoppie • termoresistenze • termistori Termocoppie Effetto Seebeck (1821) o effetto termoelettrico: preso un conduttore, se pongo gli estremi a temperature diverse, a regime, tra gli estremi si instaura una d.d.p. e che dipende dal materiale. Però, se misuriamo la d.d.p. tra due punti a temperatura diversa, i cavetti del voltmetro introdurranno a loro volta una d.d.p. dipendente dal materiale di cui sono costituiti. Quindi usiamo due conduttori di materiale diverso e costruiamo un circuito di questo tipo: Pagina 1 di 30 Pagina 2 di 30 Termocoppie (continua...) Nell’intervallo di temperatura di interesse meteorologico, si considerano i seguenti materiali per la costruzione di termocoppie: • • • • • rame ferro costantana (lega di Cu al 55% e di Ni al 45%) chromel (lega di Ni al 89%, Cr al 9.8%, Fe al 1% e Mn allo 0.2%) alumel (lega di Ni al 94%, Al al 2%, Si al 1%, Fe allo 0.5% e Mn al 2.5%) che danno luogo ai tipi seguenti di termocoppie: • • • • termocoppia di tipo T (rame – costantana) termocoppia di tipo E (chromel – costantana) termocoppia di tipo K (chromel – alumel) termocoppia di tipo J (ferro – costantana) Pagina 3 di 30 Termocoppie (continua...) Curva caratteristica della termocoppia Si pone uno dei due giunti (quello chiamato di riferimento) ad una temperatura nota (per esempio a 0°C) e l’altro in contatto termico col mezzo (aria) di cui si vuole misurare la temperatura. Si misura la ddp V ai capi della termocoppia. La relazione matematica V = f (T - T0) è la curva caratteristica della termocoppia. Nessun tipo di termocoppia presenta una curva caratteristica veramente lineare e normalmente essa viene invertita mediante una relazione polinomiale del tipo: Tabella dei coefficienti per T in °C e V in V: Nota: Vout ≈ 100 V (dell'ordine di …). Potere termoelettrico: V/T ≈ 30 – 50 V / °C Pagina 4 di 30 Termocoppie (continua...) Caratteristiche dinamiche di una termocoppia Se si considera la giunzione di riferimento a una temperatura costante e variabile solo la giunzione di misura, ipotizzando che non ci siano effetti di riscaldamento indotti dalla radiazione solare e terrestre, si può dimostrare che la termocoppia può essere considerata con buona approssimazione un sensore del primo ordine con una costante di tempo τ data da: dove ρw e Cw sono rispettivamente la densità del materiale costituente la termocoppia (ordine di grandezza 9⋅103 kg⋅m-3) e la sua capacità termica (ordine di grandezza 400 J⋅kg -1K-1), D è il diametro dei fili della termocoppia, ka è la conducibilità termica dell’aria (2.53⋅10-2 Wm-1K-1) e Nu è il numero di Nusselt definito come: dove λ è il libero cammino medio delle molecole dell’aria (circa 7 ⋅10 -8m), Re è il numero di Reynolds definito come Re = UD/ν, U è la velocità media del vento e ν è la viscosità cinematica dell’aria (2.06⋅10-5 m2s-1). Pagina 5 di 30 Termocoppie (continua...) Variazione della costante di tempo con D Costante di tempo della termocoppia in funzione del diametro D dei fili della termocoppia per velocità del vento U = 5 m/s e U = 1 m/s. Pagina 6 di 30 Termocoppie (continua...) Il circuito nel caso si voglia misurare un gradiente di temperatura • filtri per eliminare l'interferenza della rete elettrica a 50 Hz • fili twisted per ridurre l'induttanza Pagina 7 di 30 Termocoppie (continua...) Nel caso si voglia misurare un valore assoluto di temperatura.... Per la misura assoluta di temperatura è necessario avere a disposizione una temperatura di riferimento nota. In laboratorio questo problema può essere facilmente superato impiegando come temperatura di riferimento 0°C ottenuti in un vaso Dewar. Per misure sul campo è necessario operare in modo differente. Si inserisce il giunto di riferimento in un blocco di materiale isolato termicamente e caratterizzato da una costante di tempo estremamente elevata, assieme ad un altro termometro (per esempio una termoresistenza o un termistore) dedicato alla determinazione della temperatura del giunto di riferimento che in questa situazione varierà di poco e in modo estremamente lento. In questa situazione la procedura di analisi sarà più elaborata: • sia ∆Vm la differenza di potenziale rilevata tra i due giunti della termocoppia, • sia Ta la temperatura rilevata dal termometro aggiuntivo posto al giunto di riferimento, • si determina qual è la differenza di potenziale ∆Va che una termocoppia dello stesso tipo di quella operante fornirebbe se avesse il giunto di misura a Ta e il giunto di riferimento a 0°C. Ciò si realizza facilmente impiegando la curva caratteristica della termocoppia; • la temperatura al giunto di misura sarà pari a quanto previsto dall'inversione della curva caratteristica della termocoppia per una differenza di potenziale ∆V = ∆Va + ∆Vm. NB: importante l'ordine: prima ∆V = ∆Va + ∆Vm , poi converto a T (caratteristica non-lineare). Pagina 8 di 30 Termocoppie (continua... e finisce) Cold junction compensation inside a Fluke CNX t3000 temperature meter. Two wires connect to a thermistor (embedded in white thermal compound) to measure the cold junction temperature of the large pads and large thermal mass contacts. Pagina 9 di 30 Termoresistenze La resistenza elettrica dei materiali conduttori (come per esempio il rame, il tungsteno, il nichel e il platino) aumenta con l’aumentare della temperatura a cui si trovano. Possiamo costruire un circuito e misurare il valore della resistenza al variare della temperatura che interessa determinare. La curva caratteristica di una termoresistenza è del tipo: R0 = R(T0) la possiamo calcolare mediante la seconda legge di Ohm: D = diametro del filo, L = lunghezza, σ-1 è la resistività elettrica (Ω m), che a 20°C è pari a 1.2⋅10 -7 per il Pt, 1.9⋅10-8 per il Cu, 6.8⋅10-7 per il Ni e 5.5⋅10-7 per il W. I coefficienti α e β per i vari materiali usati per costruire termoresistenze (valori per T in °C): Pagina 10 di 30 Termoresistenze (continua...) PT100. Nelle applicazioni pratiche più comuni si usa come termoresistenza un filo di platino (Pt), che a 0°C abbia una resistenza elettrica esattamente di 100Ω. Una termoresistenza di questo tipo prende il nome di “PT100” ed è costituita da uno spezzone minuscolo di filo di Pt collegato a un opportuno circuito elettrico capace di rilevare e determinare la sua resistenza. Conoscendo R0 e la curva caratteristica (, ) è immediato ottenere il valore della temperatura. Comportamento dinamico. Con buona approssimazione, una termoresistenza può essere considerata un sensore del primo ordine caratterizzato da una costante di tempo che può essere stimata con le medesime relazioni date per le termocoppie. Anche in questo caso dimensione ridotta della termoresistenza (vista geometricamente come un piccolo cilindro) significa ridotta costante di tempo. Ricorda: Pagina 11 di 30 Termoresistenze (continua...) Circuiti usati per misurare il valore della termoresistenza: partitore o ponte di Wheatstone. Accorgimento: R(T) tende a variare la sua temperatura anche a causa della dissipazione per effetto Joule. Sarà quindi opportuno far passare in R(T) poca corrente. Questo si realizza scegliendo un valore opportunamente grande per R1 (ma non troppo, altrimenti Vout ===> 0). Pagina 12 di 30 Termistore (thermal resistor) I termistori sono dispositivi realizzati con materiali semiconduttori quali il germanio e il silicio, drogati con quantità accuratamente determinate di impurezze. A seconda del livello di drogaggio si possono ottenere dR/dT positivi e negativi. Normalmente i termistori sono caratterizzati da dR/dT < 0 a differenza delle termoresistenze (aumentando T aumenta il n. di elettroni nella banda di conduzione). Rispetto alle termoresistenze, i termistori hanno un |dR/dT| molto maggiore, ma la risposta è molto più non-lineare. Curva caratteristica (equazione di Steinhart-Hart): L'errore commesso con l'uso dell'equazione di Steinhart-Hart è generalmente inferiore a 0.002 °C. Come esempio si riportano i parametri dell'equazione di un termistore (per T in °C) con una resistenza di 3000 Ω a temperatura ambiente (25°C): Pagina 13 di 30 Termistore (continua...) Confronto qualitativo sensibilità (dR/dT) di termocoppie, termoresistenze e termistori. Da notare come nel caso dei termistori la sensibilità sia maggiore a basse temperature. Comportamento dinamico. Come nel caso delle termocoppie e delle termoresistenze, i termistori sono trasduttori del I ordine, con costante di tempo data da: però in questo caso D può essere reso molto piccolo, visto che i termistori sono fatti con materiali sintetizzati. Circuiti elettrici (come termoresistenze). Anche il termistore presenta come segnale elettrico di uscita una variazione di resistenza e quindi le tecniche viste per la conversione di una variazione di resistenza in variazione di tensione a proposito delle termoresistenze può essere applicata anche in questo caso. Pagina 14 di 30 Termistore (continua...) Fonte di errore. Il problema più importante che deve essere preso in considerazione durante l’utilizzo del termistore è l’autoriscaldamento derivante dal passaggio di corrente al suo interno quando è inserito in un circuito di condizionamento del segnale per ricavarne una variazione di tensione. Bisogna quindi che la corrente transitante nel termistore sia la più ridotta possibile. Esempio. Ogni termistore è caratterizzato dal costruttore mediante un coefficiente di dissipazione, definito come la potenza elettrica necessaria affinché il termistore si autoriscaldi di 1°C in aria ferma. Valori tipici sono 1°C/0.4mW. Se un tale sensore si trova a dissipare una potenza di 0.04 mW, il suo autoriscaldamento in aria calma sarà di 0.1°C. Questo sarà l'errore sistematico da associare ad ogni misura di T, se però il sensore è ventilato l'errore sarà più piccolo.... Vantaggi / svantaggi dei termistori. • • • • • + sensibilità + tempo di risposta più breve + precisione OK - scarsa stabilità nel tempo - risposta fortemente non-lineare Pagina 15 di 30 Nelle stazioni meteo DAVIS al DIFA abbiamo un <<< ---- no, c'è un termistore !!!! (v. datasheet) Pagina 16 di 30 Sistema di protezione dall’irraggiamento solare per i sensori di Temperatura Un sensore di temperatura esposto direttamente all’aria non misurerà esattamente la temperatura di quest’ultima, dato che subirà un riscaldamento a causa dell’apporto energetico derivante dalla radiazione solare e terrestre (per irraggiamento). Quindi è necessario proteggere il sensore con opportuni schermi che sono disponibili in varie forme. Nelle stazioni meteo DAVIS lo schermo solare è fatto così: NOTA: lo schermo è bianco, l'aria può circolare all'interno !! Pagina 17 di 30 NB: aria aspirata, non soffiata ….. (si evita di introdurre il calore del motore all'interno della camera del sensore) Pagina 18 di 30 Nelle DAVIS 1 e 2B lo schermo solare è ventilato (ventilatore a batteria solare), nelle vecchia DAVIS 2C lo schermo solare non è ventilato !!! Si vedono differenze di comportamento nei dati ?? (Vedere ad esempio se l'accordo tra 2B e C è diverso il giorno e la notte) Pagina 19 di 30 Pagina 20 di 30 Esercizio con i dati di temperatura delle stazioni DAVIS in laboratorio Obiettivi dell'esperimento: 1. Stabilire se ci sono dei sensori delle DAVIS @ DIFA che devono essere sostituiti o manutenuti oppure se si possono ricalibrare applicando una trasformazione lineare tipo: T = a * Tm + b (Eq.1) 2. Se tale correzione non è possibile, stabilisci se l'accordo tra le varie stazioni dipende da altre variabili meteo, come ad esempio l'umidità dell'aria e la velocità del vento. 3. Stabilire se il posizionamento delle stazioni DAVIS 1 e DAVIS 2B è accettabile oppure no per la misura di Tout, stabilire la scala della rappresentatività dei dati: urbana o solo locale ? → Confrontare con Bologna Urbana (ARPA) 4. Stabilire se lo schermo solare ventilato produce un effetto visibile sulle misure. 5. Costruire un programma / script da far girare su Linux, che generi dei grafici diagnostici che caratterizzino l'accordo tra misure di T fatte dalle varie stazioni meteo. Pagina 21 di 30 Misura della pressione atmosferica Everyday pressure measurements, such as for tire pressure, are usually made relative to ambient air pressure. In other cases measurements are made relative to a vacuum or to some other specific reference. When distinguishing between these zero references, the following terms are used: • Absolute pressure is zero-referenced against a perfect vacuum, so it is equal to gauge pressure plus atmospheric pressure. • Gauge pressure (pressione relativa) is zero-referenced against ambient air pressure, so it is equal to absolute pressure minus atmospheric pressure. • Differential pressure is the difference in pressure between two points. Tipi di sensori: – Idrostatici (sfruttano la legge di Stevin, leggo un livello di un liquido) – Aneroidi (senza liquido, il trasduttore primario è meccanico, es. membrana che si deforma o tubo che si allunga o si distende, output di tipo meccanico). – Elettronici (trasduttore primario solido, ma trasduttore secondario elettronico, è questo il tipo che ci interessa per la misura di P atmosferica). Pagina 22 di 30 Force collector types (trasduttori primari). These types of electronic pressure sensors generally use a force collector (such a diaphragm, piston, bourdon tube, or bellows (soffietti) ) to measure strain (tensione) (or deflection) due to applied force over an area (pressure). • Piezoresistive strain gauge (Estensimetro piezoresistivo, caso della DAVIS ?) Uses the piezoresistive effect of bonded or formed strain gauges to detect strain due to applied pressure. Common technology types are Silicon (Monocrystalline), Polysilicon Thin Film, Bonded Metal Foil (lamina), Thick Film, and Thin Film. Generally, the strain gauges are connected to form a Wheatstone bridge circuit to maximize the output of the sensor and to reduce sensitivity to errors. This is the most commonly employed sensing technology for general purpose pressure measurement. Generally, these technologies are suited to measure absolute, gauge, vacuum, and differential pressures. • Capacitive Uses a diaphragm and pressure cavity to create a variable capacitor to detect strain due to applied pressure. Common technologies use metal, ceramic, and silicon diaphragms. Generally, these technologies are most applied to low pressures (Absolute, Differential and Gauge) • Electromagnetic Measures the displacement of a diaphragm by means of changes in inductance. Pagina 23 di 30 • Piezoelectric Uses the piezoelectric effect in certain materials such as quartz to measure the strain upon the sensing mechanism due to pressure. This technology is commonly employed for the measurement of highly dynamic pressures. • Optical Techniques include the use of the physical change of an optical fiber to detect strain due to applied pressure. A common example of this type utilizes Fiber Bragg Gratings. • Potentiometric Uses the motion of a wiper along a resistive mechanism to detect the strain caused by applied pressure. • Thermal conductivity Generally, as a real gas increases in density -which may indicate an increase in pressure- its ability to conduct heat increases. In this type of gauge, a wire filament is heated by running current through it. A thermocouple or Resistance Temperature Detector (RTD) can then be used to measure the temperature of the filament. This temperature is dependent on the rate at which the filament loses heat to the surrounding gas, and therefore on the thermal conductivity. A common variant is the Pirani gauge, which uses a single platinum filament as both the heated element and RTD. These gauges are accurate from 10−3 Torr to 10 Torr, but their calibration is sensitive to the chemical composition of the gases being measured. Pagina 24 di 30 Comportamento dinamico dei sensori di pressione: solitamente in campo atmosferico non è richiesta una risposta veloce per questo tipo di variabile. La pressione barometrica (Barometer) La pressione dipende dalla quota a.s.l. alla quale ci troviamo. ===> Stazioni meteo installate ad altezze diverse fornirebbero valori diversi di P anche in un campo orizzontalmente omogeneo. ===> per standardizzare i dati le stazioni meteo forniscono la pressione equivalente al livello del mare (PSL, pressione barometrica, barometer). Pagina 25 di 30 Come si ottiene PSL dalla pressione PS effettivamente misurata ? Definiamo prima la temperatura virtuale dell'aria. The virtual temperature Tv of a moist air parcel is the temperature at which a theoretical dry air parcel would have a total pressure and density equal to the moist parcel of air. 0.622 in Earth's atmosphere: p = total pressure, e = water vapour partial pressure e si può ricavare da RH(%) ( e = e' ) Pagina 26 di 30 Umidità relativa RH(%): RH (%) = 100 . [ e' / ew'(p,t) ] dove: e' = pressione parziale di vapor acqueo in aria umida a pressione totale p e temperatura t, ew'(p,t) = pressione di vapor saturo in aria, a pressione totale p e temperatura t. ew'(p,t) può essere scritto come: ew'(p,t) = f(p) . ew(t) dove ew(t) è la pressione di vapor saturo in fase pura (cioè solo vapor acqueo, non aria), si può calcolare con la seguente formula empirica: ew(t) = 6.112 exp[ (17.62 t) / (243.12 + t) ] con t in °C, ew(t) risulta in hPa. f(p) = 1.0016 + 3.15 x 10-6 p – 0.074 p-1 f(p) = numero puro se p in hPa, questa ultima formula è accurata solo per p vicino a 1000 hPa, per pressioni sensibilmente più basse f(p) dipende anche da t. Pagina 27 di 30 3.11.2 Low-level stations (WMO, 2008) At low-level stations (namely, those at a height of less than 50 m above mean sea level), pressure readings should be reduced to mean sea level by adding to the station pressure a reduction constant C given by the following expression: C = p * H / ( 29.27 * Tv ) 29.27 m/K = R/(Md g) where p is the observed station pressure in hPa, H is the station elevation in metres, and Tv is the mean annual normal value of virtual temperature at the station in kelvin. Note: The virtual temperature of damp air is the temperature at which dry air of the same pressure would have the same density as the damp air. This procedure should be employed only at stations of such low elevation that when the absolute extreme values of virtual temperature are substituted for Tv in the equation, the deviation of the result due to the other approximations of the equation (used for height rather than standard geopotential, and with C to be small compared with P) is negligible in comparison. Pagina 28 di 30 Esercizio con i dati di pressione delle DAVIS in laboratorio Obiettivi dell'esperimento: • • • Caratterizzare l'accordo tra i valori di pressione misurati dalle varie stazioni DAVIS e anche l'accordo con i valori misurati dalla stazione di Bologna Urbana (ARPA). Capire se i valori di pressione nell'archivio delle DAVIS sono stati ridotti correttamente al livello del mare. Capire se ci sono dei sensori delle DAVIS @ DIFA che devono essere sostituiti oppure se si possono ricalibrare applicando una trasformazione lineare: P = a * Pm + b Pagina 29 di 30 BACKUP / OLD SLIDE (lasciar perdere ….) Come si ottiene PSL dalla pressione PS effettivamente misurata ? (Ricetta DAVIS lasciar perdere ...) PSL = PS * R Per il calcolo di R, definiamo prima Tv, temperatura virtuale della colonna fittizia di aria tra la stazione meteo e il livello del mare: Tv = T + 460 + L + C Il risultato è in gradi “Rankine” (°R = °F + 459.67). T = [ Tout(now) + Tout(12hrs ago) ] / 2 (in °F arrotondati all'unità) L = Lapse rate (rate di decrescita della T con la quota): L(°F) = 11 * Z / 8000 dove Z è la altezza sul livello del mare espressa in piedi (feet). C = Correzione dovuta all'umidità nella colonna d'aria fittizia tra la stazione meteo e il livello del mare. Si calcola interpolando linearmente alla temperatura di rugiada corrente (dewpoint, Td) i valori di C pre-tabulati in funzione di Td (ogni 4°F) e dell'altezza (ogni 1500 feet). Condizioni per Td fuori dal range di tabulazione: se Td < - 76 °F ==> pongo C = 0; se Td > +92 °F ==> pongo C = C(92 °F); Quindi calcolo a = [ Z / ( 122.8943111 * Tv ) ] e infine: R = 10a Ricetta alquanto lacunosa..... ==> esercizio Pagina 30 di 30