L’ablativo assoluto Si chiama in questo modo un costrutto particolare della lingua latina che traduce una proposizione subordinata del tutto affine, per significato, alla narrativa (cum + congiuntivo) e che l’italiano esprime per lo più con il gerundio (semplice o composto) o con espressioni riducibili a un gerundio semplice o composto. Si chiama ABLATIVO ASSOLUTO: 1. perché compaiono al caso ABLATIVO i due elementi costitutivi del costrutto: a) il soggetto (ovvero parte nominale: sostantivo, pronome, aggettivo sostantivato) b) il verbo, espresso sempre dal participio latino (presente o perfetto) 2. perché, in secondo luogo, condizione essenziale perché il costrutto possa sussistere è che gli elementi che lo compongono non abbiano alcun legame grammaticale con la proposizione principale ( lat. absolutus: sciolto, slegato grammaticalmente). In concreto è necessario che fra l’Ablativo assoluto e la proposizione principale: a) i soggetti siano diversi; b) non vi siano, nella proposizione principale, pronomi che si riferiscano al soggetto (in ABLATIVO) dell’ABLATIVO ASSOLUTO (questa condizione tuttavia non è sempre rispettata dagli autori latini). OSSERVAZIONE. Esaminiamo la seguente proposizione. Esempio Il console, lodato il tribuno, gli donò una corona d’oro. Noteremo che: a) se svolgiamo lodato nel gerundio composto attivo (avendo lodato), la principale e la subordinata hanno identico soggetto (il console); ciò che non consente di attuare l’ABLATIVO ASSOLUTO; b) qualora, ad evitare identità di soggetto fra la principale e la subordinata, svolgessimo lodato nel gerundio composto passivo (essendo stato lodato il tribuno), ad impedire nuovamente la traduzione della subordinata con l’ablativo assoluto interviene la particella pronominale gli della principale, che si riferisce al tribuno e costituisce legame grammaticale con il soggetto della subordinata. Insomma, in nessun caso potremo attuare nella proposizione scelta la costruzione dell’ablativo assoluto. Potremmo pertanto effettuare la traduzione in latino con un cum + congiuntivo. Così: Consul, cum tribunum laudavisset, ei coronam auream donavit. Dopo aver considerato le condizioni affinché possa sussistere l’ABLATIVO vediamo ora come esso è espresso in latino:: ASSOLUTO, 1. con il PARTICIPIO PRESENTE quando l’azione della subordinata è contemporanea a quella della principale e corrisponde, in italiano, ad un gerundio semplice o ad un’espressione ad esso equivalente.1 2. con il PARTICIPIO PERFETTO quando l’azione della subordinata è anteriore a quella della principale e corrisponde in italiano ad un gerundio composto o ad un’espressione ad esso equivalente.2 ESEMPI Pythagoras, Tarquinio regnante, in Italiam venit. Pitagora venne in Italia durante il regno di Tarquinio (cioè: regnando Tarquinio, mentre era re Tarquinio). Vere appropinquante, Helvetii profectionem parabant. All’avvicinarsi della primavera (cioè: avvicinandosi la primavera), gli Elvezi preparavano la partenza. Commisso (da committo: trans. att.) proelio, hostes nostrorum impetum sustinere non potuerunt. Attaccata (= essendo stata attaccata) battaglia, i nemici non poterono sostenere l’assalto dei nostri. Signo pugnae dato (da do: trans. att.), equites nostri celeriter e sinistro cornu procurrerunt. Dato (essendo stato dato) il segnale di battaglia, i nostri cavalieri si lanciarono velocemente in avanti dall’ala sinistra. Mortuo (da morior: intrans.dep.) Pompilio, Tullium Hostiluim populus regem creavit. Morto (= essendo morto) Pompilio (ovvero: dopo la morte di Pompilio), il popolo elesse re Tullo Ostilio. COME TRADURRE IN ITALIANO ? L’ABLATIVO ASSOLUTO come significato è molto affine alla subordinata narrativa (cum + congiuntivo), perciò, (essendo sempre valida la soluzione di renderlo con un gerundio semplice o composto) potrà essere tradotto, secondo i contesti, con una subordinata temporale, causale, concessiva, ipotetica-condizionale o con espressioni equivalenti a tali subordinate. Esempio Auxilium meum, orante te, dabo. Darò (a te), poiché tu (mi) preghi (= pregando tu), il mio aiuto. 1 In questo caso il latino può impiegare qualsiasi verbo (transitivo o intransitivo; di forma attiva o deponente o semideponente) a patto che naturalmente l’azione della subordinata non abbia senso passivo, giacché come è noto, il participio presente latino ha sempre significato attivo. 2 In questo caso il latino può usare solo ed esclusivamente verbi DEPONENTI INTRANSITIVI (il cui participio perfetto avrà significato attivo) o TRANSITIVI ATTIVI (il cui participio perfetto avrà significato passivo). [PRO MEMORIA: DITA]