CONTIGO Nº 10. Dicembre 2014 OPINIONE IN EVIDENZA Bruno Freitas, Direttore del “Centro de Reabilitação Psicopedagógica da Sagrada Família” in Portogallo “Ci sforziamo di offrire cure della massima qualità che contribuiscano al benessere dei nostri utenti, sempre in linea con il Modello Assistenziale Ospedaliero” Il “Centro de Reabilitação Psicopedagógica da Sagrada Família” è un centro sociosanitario delle Suore Ospedaliere con sede a Madeira (Portogallo). Fondato nel 1950, offre assistenza specializzata in salute mentale infantile e giovanile, riabilitazione ed educazione speciale. Struttura e servizi Accogliamo bambini e giovani di entrambi i sessi in età compresa dai 3 ai 25 anni, provenienti da tutto il paese ma soprattutto dalle varie zone dell'isola di Madeira. Disponiamo di 240 posti letto distribuiti in 7 unità di ricovero, 2 residenze per l'inserimento sociale e 1 unità per brevi degenze coordinata con l'Ospedale Centrale di Funchal (Madeira). Formiamo un team interdisciplinare costituito da 9 suore, 162 professionisti e 30 volontari. Il nostro impegno continuo è quello di offrire cure della massima qualità che contribuiscano al benessere e alla riabilitazione dei nostri utenti, tenendo come riferimento il nostro Modello Assistenziale Ospedaliero. Dalla sua fondazione, il Centro ha assistito un gran numero di bambini e giovani, abbracciando aspetti preventivi, terapeutici riabilitativi. La maggior parte di loro è riuscita a reinserirsi nella società e a sviluppare autonomamente un progetto di vita proprio. A maggio del 2014 abbiamo ricevuto il certificato di qualità eu- Dr. Bruno Freitas ropeo di riferimento “EQUASS Assurance”, che riconosce l'efficacia dei servizi prestati: clinici, assistenziali, educativi, riabilitativi, nonché dei servizi amministrativi e di appoggio. 1 CONTIGO “Centro de Reabilitação Psicopedagógica da Sagrada Família” in Portogallo Il Natale nel centro L'impegno e la partecipazione dei nostri utenti e le loro famiglie nelle attività del centro è una delle nostre maggiori preoccupazioni. Approfittiamo di tutte le festività per promuovere opportunità di incontro e convivenza. Un esempio evidente è il Natale. A Madeira il Natale si festeggia come la maggior “festa cristiana” ed è vissuto da tutti con grande entusiasmo e devozione. Dal 16 al 25 dicembre in tutte le parrocchie si celebra la “Missa do Parto” o nona di preparazione al Natale. Si celebra l'Eucarestia alle sei del mattino, in un ambiente fortemente partecipativo e festivo, con canzoni popolari e processioni offertoriali. Dopo la messa, le persone si riuniscono dinanzi alle chiese per mangiare, bere e cantare. Anche nel Centro il servizio di Pastorale promuove momenti di riflessione e preparazione al Natale sia per i professionisti sia per gli utenti. A metà dicembre organizziamo una gran festa per gli utenti e i loro familiari, dove rendiamo noti gli obiettivi raggiunti durante l'anno (progetti reali- “A Madeira il Natale si festeggia come la maggior festa cristiana ed è vissuto da tutti con grande entusiasmo e devozione” zzati) e celebriamo l'Eucarestia seguita da uno spettacolo natalizio allestito dagli utenti. Quelli che possono vanno in vacanza con la famiglia. È costume celebrare anche un pranzo natalizio per i professionisti del Centro, culminante con la consegna di un dono simbolico a ciascuno dei partecipanti. La Vigilia e il giorno di Natale, oltre alle celebrazioni liturgiche, si servono i migliori piatti della tradizione (carne marinata al vino e aglio, baccalà, torta al miele, ecc.) e si proiettano film natalizi. Bambini e giovani si vestono in modo particolare per l'occasione e ricevono l'attesissimo regalo di Natale. Servizi e strutture assistenziali ed educative del Centro: Servizi di Infermeria, Fisioterapia, Nutrizione, Psicologia, Lavoro Sociale e Terapia Occupazionale. Consulte di Psichiatria infanto-giovanile, Neuropediatria, Clinica generale e Stomatologia. Scuola elementare con educazione speciale, educazione fisica, musicale ed artistica. Riabilitazione con laboratori occupazionali, stimolazione multisensoriale, ludoteca, equitazione, formazione e inserimento professionale. Assistenza all'utente. Gruppo di autodeterminazione e servizi trasversali di pastorale e volontariato. 2 CONTIGO ISTITUZIONALE Ristrutturazione e rivitalizzazione in America Latina Dal 18 giugno 2012 le suore della Comisión Hospitalaria de América Latina (CHAL) hanno iniziato a vivere insieme a Santiago del Cile per portare avanti il progetto di creazione della Provincia Unica di America Latina. Il progetto prevede 4 fasi: sensibilizzazione, analisi della realtà, illuminazione, pianificazione ed esecuzione, fasi che si stanno mettendo in pratica con l'approccio metodologico Vedere, Giudicare e Agire. Suore dei Governi delle tre strutture di America Latina Sensibilizzazione Nella fase di sensibilizzazione abbiamo visitato comunità e i centri, realizzando incontri con suore e collaboratori delle tre strutture in America: Provincia di Colombia, Viceprovincia del Brasile e Viceprovincia di Argentina, spiegando e facendo partecipare al processo, potenziando al contempo l'importanza della comunicazione a tutti i livelli. Nelle fasi successive sono state create 8 commissioni interprovinciali per il lavoro composte da suore e collaboratori, che hanno permesso di allargare il raggio di corresponsabilità in questo processo e realizzare azioni per raccogliere le distinte realtà dei 9 paesi americani in cui operiamo, permettendo di elaborare il documento fotografia della realtà 2012-2013. Basandosi su quest'analisi della realtà, ciascuna commissione sta portando avanti un piano comune per l'America Latina. Le 8 commissioni sono suddivise in tre aree: Vita Religiosa: commissione di spiritualità e commissione di formazione iniziale. Missione Ospedaliera: commissione di Pastorale Giovanile Vocazionale, commissione di Pastorale della Salute e commissione di formazione in identità ospedaliera. Opera Apostolica: commissione assistenziale, commissione di comunicazione e commissione di gestione amministrativa ed economica. Le commissioni si riuniscono ogni mese attraverso Skype. A causa delle distanze e degli alti costi economici, si sono riunite solo una volta. 3 CONTIGO “Nel 2015 proseguiremo il lavoro iniziato di animazione e gestione fino a definire insieme il nuovo modello per la Provincia Unica di America Latina, oltre a studiare nuove forme di gestione dei centri” Suore Ospedaliere della CHAL Illuminazione La fase d'illuminazione è stata portata avanti parallelamente a quella della sensibilizzazione a questo processo, creando tra tutti la mistica che ci sta accompagnando nel cammino che stiamo percorrendo. Abbiamo realizzato inoltre 4 incontri di suore con le animatrici delle comunità, le suore in formazione e le animatrici della Pastorale vocazionale, le suore anziane e le sorella di media età; in tal modo promuoviamo l'scambio culturale, la conoscenza reciproca, il dono della vocazione ospedaliera e una maggior adesione al processo di unificazione. “Procederemo a creare un itinerario di formazione continua per le suore, prestando particolare attenzione all'interculturalità” Questo percorso ci ha arricchito partendo dalla condivisione di esperienze di successo. Così stiamo realizzando con tutte le suore un processo di Rivitalizzazione con la consulenza e l'assistenza di suor Viviana Arostegui e suor Roxana Davila di Nostra Signora del Calvario, a partire dal quale procederemo a creare un itinerario di formazione continua per le suore, prestando particolare attenzione all'interculturalità. creazione di un itinerario formativo per collaboratori in vista di promuovere laici ospedalieri. Linee di lavoro per il 2015 Nel 2015 proseguiremo il lavoro iniziato di animazione e gestione fino a definire insieme il nuovo modello per la Provincia Unica di America Latina, oltre a studiare nuove forme di gestione dei centri. All'interno di questo processo, dal 2 al 7 novembre, in Argentina si è tenuto il “II Incontro di suore dei Governi d'America”, con i seguenti obiettivi: - Consolidare la fraternità e sguardo di fede sul processo di Rivitalizzazione e Unificazione d'America. - Studiare e definire il Modello di Animazione e Governo da partire dai contributi delle Comunità. - Concordare lo studio di Nuove Forme di Gestione dei Centri. - Definire una serie di criteri comuni per le comunità I vari incontri con le suore dei governi ci hanno permesso di portare avanti questo processo insieme, coordinare le azioni e aiutare a superare i timori. L'accompagnamento e il sostegno del Governo generale è stato essenziale per camminare in comunione e i suoi contributi sono stati preziosi per illuminare i passi che stiamo compiendo. Ernestina Aros, Lourdes Vieira e Mónica Burbano Suore Ospedaliere della CHAL Altro aspetto importante è l'esito nell'impulso alla 4 CONTIGO Danilo Luis Farneda Calgaro “Soddisfare le necessità spirituali dei nostri destinatari costituisce una referenza di identità che qualifica il nostro operato” Ritengo che questa assistenza non sia ne’ debba essere una caratteristica esclusiva dell'area pastorale e quindi difendo un approccio pastorale di trasversalità e specificità. Danilo Luis Farneda Calgaro Danilo Luis Farneda Calgaro, responsabile per l'area Pastorale nella Provincia di Madrid, apre una riflessione sull'assistenza spirituale nel Modello Ospedaliero. Che luogo occupa la Pastorale nello sviluppo del Modello Ospedaliero? Il punto di partenza per capire il luogo della pastorale nel Modello Ospedaliero è quello di assumere la concezione antropologica su cui poggia l'Istituzione. Se siamo d'accordo che la dimensione spirituale è costitutiva dell'essere umano e che la nostra missione è servire in modo olistico, le necessità spirituali, religiose e confessionali devono formar parte dell' offerta terapeutica ed educativa dell'Ospitalità. La trasversalità ci conduce a sommarci ai diversi approcci professionali da cui lo sviluppo spirituale dell'individuo può essere accompagnato. Il Quadro di Identità dell'Istituzione, al numero 46, conferma quest'approccio quando afferma che la Pastorale deve essere efficacemente integrata alla dinamica assistenziale, definendola come un pilastro fondamentale del processo terapeutico. La specificità, d'altra parte, ci parla dell'originalità che apporta la Pastorale nel quadro dell'interdisciplinarità. Quest'approccio ci introduce nella dimensione ecclesiale del servizio. Come Istituzione cattolica, la Pastorale acquisisce una dimensione particolare? Il Modello Ospedaliero si intende nel quadro di un'Istituzione confessionale cattolica. Rispondere alle necessità spirituali dei nostri destinatari, come inviati della comunità ecclesiale cattolica non è un dettaglio di poco conto. Al contrario, è un riferimento di identità che quali- fica il nostro operato. Sia i contenuti che le forme del nostro contributo pastorale specifico si alimentano nella persona e nel messaggio di Gesù di Nazareth, vissuti nel contesto di un'Istituzione ecclesiale, con un carisma particolare, sempre aperti alla diversità e al rispetto delle scelte spirituali e religiose delle persone che assistiamo. Come si deve porre l’attenzione sull’ l'assistenza spirituale, religiosa e confessionale nel contesto di una società plurale? Il Quadro di Identità dell'Istituzione definisce l'assistenza spirituale e religiosa come un diritto della persona assistita. Un diritto che può esercitare o meno e questa scelta deve essere rispettata in tutte le circostanze. Ciò che dobbiamo avere chiaro è che, per identità, l'offerta di assistenza spirituale e religiosa non dovrebbe essere assente in nessuno dei nostri centri. Possiamo dire che l'offerta pastorale è obbligatoria per l'Istituzione mentre è facoltativa per i destinatari. Quali sono i contenuti specifici che conferiscono originalità all'azione Pastorale? La Buona Novella che, come Chiesa portiamo, è Gesù di Naza- 5 CONTIGO Inaugurazione ufficiale di otto nuove residenze reth. Una Buona Novella che non ci appartiene e di cui, con i nostri limiti e contraddizioni, siamo testimoni. Se dispieghiamo il contenuto dell'originalità del servizio pastorale, dobbiamo fare riferimento ai quattro pilastri teologico-pastorali intorno ai quali si svolge la vita in chiave di Vangelo proposta dal Nazareno. A partire dalla diaconía focalizzata sull’ accompagnamento pastorale, dal kerygma tradotto in azioni di annuncio e formazione, dalla koinonia che fa di noi costruttori di fraternità e dalla liturgia che esprime e costruisce la fede personale e comunitaria, gli agenti di pastorali dei nostri centri sviluppano diversi programmi in cui il contenuto pastorale acquisisce il suo peso specifico. L'assistenza spirituale non deve essere intesa come lavoro esclusivo ed escludente dalla Pastorale. Può e deve essere affrontata invece in modo interdisciplinare rispettando i principi di trasversalità e specificità indicati. Questa chiamata diventa più impellente e necessaria considerato il nuovo profilo dei destinatari del nostro lavoro. Sempre più spesso ci troviamo in situazioni di autentica di anemia spirituale. È necessario promuovere processi terapeuticoeducativi che gli forniscano gli elementi per recuperare una dimensione personale fondamentale quando si tratta di vivere in modo sano le limitazioni e le malattie. Cerimonia di inaugurazione Complesso Ospedaliero San Luis Quali sarebbero le chiavi per un'integrazione completa e fruttifera della Pastorale nel Modello Ospedaliero? Per integrare la Pastorale nel Modello Ospedaliero generando trasversalità interdisciplinare e dando luogo al suo contributo originale, dobbiamo moltiplicare gli spazi di formazione e riflessione congiunta. L'interdisciplinarità non si improvvisa. Psicologi, psichiatri, medici di base, educatori, infermieri, fisioterapisti... e agenti di Pastorale dobbiamo creare spazi comuni di riflessione che ci portino a individuare creativamente la Pastorale nel cuore del Modello Ospedaliero. Il 20 novembre scorso il Complesso Ospedaliero San Luis delle Suore Ospedaliere di Palencia (Spagna) ha inaugurato ufficialmente otto nuove residenze per persone con disabilità intellettiva. Queste residenze, unite alle tre già in dotazione al complesso, permetteranno a circa 100 utenti di beneficiare di questo innovativo modello di assistenza residenziale. Le residenze, ciascuna con capacità di 7-10 persone con necessità di appoggio differenziate, con accesso all'esterno diretto e differenziato dal centro, dispongono di tutto il necessario per offrire un ambiente domestico e sono completamente indipendenti tra loro. Il rispetto per le decisioni dei residenti si configura come elemento chiave del modello, per far sì che si costruiscano una vita normale e in comunità. “Cerchiamo che le persone che vi risiedono possano godere di una vita piena, acquisire capacità che permetteranno loro di gestirsi autónomamente, nei casi suscettibili di accesso a un lavoro protetto, facilitare il loro inserimento lavorativo attraverso il Centro Speciale di Occupazione, come via di integrazione nella società”, spiegava Javier Arellano, Direttore responsabile del Complesso. 6 CONTIGO Benito Menni CASM Certificato di sicurezza del paziente Questo riconoscimento avvalla il dispiego e il consolidamento del sistema di gestione dei rischi per la sicurezza del paziente sviluppato dall'Istituzione. Il Complesso Assistenziale in Salute Mentale Benito Menni (CASM) delle Suore Ospedaliere di Sant Boi de Llobregat (Barcellona) ha ricevuto il certificato UNE 179003:2013 di sicurezza del paziente, dopo aver superato con successo un audit esterno della società AENOR. Questa distinzione avvalla il sistema di gestione di rischi del paziente del CASM Benito Menni, certificando in tal modo le attività di prevenzione e ges- tione svolte nell'Istituzione, al fine di minimizzare al massimo i rischi propri dell'attività sanitaria e che potrebbero nuocere al paziente a livello assistenziale e non assistenziale. Secondo il Diretto responsabile del CASM Benito Menni, Dott. Joan Orrit, questo certificato costituisce un riconoscimento del lavoro quotidiano di tutti i professionisti dell'Istituzione, che si sforzano di porre la persona, la sua salute e sicurezza al centro di tutte le loro azioni. “La sicurezza è una dimensione fondamentale della politica di qualità dell'Istituzione che si inquadra nei valori istituzionali della Congregazione delle Suore Ospedaliere”. Viceprovincia di Argentina Riunione di suore e collaboratori Suore e collaboratori della Viceprovincia di Argentina Dal 19 al 25 ottobre si è tenuta l'Assemblea Viceprovinciale delle strutture di Argentina, Uruguay, Bolivia e Cile, con la partecipazione di suore e collaboratori. L'obiettivo è stato lo sviluppo del Piano di Gestione Annuale per il 2015 (PGA 2015). Quest'assemblea si svolge in due fasi: durante la prima le suore sottopongono a revisione il Piano Viceprovinciale, mentre nella seconda partecipano anche i collaboratori per lavorare al programma del PGA 2015. Si tratta di un incontro di riflessione che cerca di unificare criteri assistenziali, pastorali e gestionali, sempre basandosi su un'assistenza integrale di qualità, tenendo presente che il fulcro dell'intero nostro operato deve essere il benessere dei nostri utenti. In occasione di quest'assemblea si presenta anche il lavoro sviluppato dalle commissioni Qualità, Psichiatria e Assistenza Pedagogica. 7 CONTIGO Week end a Dinan L'Unità Ospedaliera di Trattamento e Riabilitazione (UOTR) della Clinica San Miguel di Madrid, in Spagna, ha aumentato da 48 a 60 il suo numero di posti letto. L'UOTR è un dispositivo convezionato con l'Assessorato alla Sanità di Madrid fin dal 2007, integrato nella Rete di Salute Mentale e Riabilitazione della Comunità Autonoma di Madrid. L'obiettivo principale di questa unità, destinata principalmente a persone con Disturbi Mentali Gravi, che necessitano trattamenti intensivi e riabilitativi in regime ospedaliero, è fare in modo che gli utenti apprendano a gestire autonomamente la loro malattia e di conseguenza ottenere una qualità di vita migliore. Volontarie della Maison Sainte Germaine di Parigi Maison Sainte Germaine Clinica San Miguel - LRHP Aumentare il numero di posti letto Nella ricorrenza del Centenario della morte di San Benedetto Menni, alcune volontarie della Maison Sainte Germaine di Parigi hanno voluto trascorrere un week end a Dinan. Accompagnate da suor Léontine Ngo Mbock, abbiamo visitato l'ultimo dimora della vita del Padre fondatore della Congregazione. "Guidate da suor Marie Estrella, suor Marie Victoire e suor Inès, abbiamo visitato l'ospedale, l'infermeria e la stanza dove San Benedetto Menni defunse in pace il 24 aprile 1914. Questi luoghi così carichi di emozioni, la testimonianza delle Suore e il film che ne narra la vita, ci hanno permesso di approfondire il suo impegno e prender coscienza della portata del suo lavoro con i malati. Le Suore ci hanno riservato un'accoglienza calorosa e ospitale, che ha contribuito notevolmente al successo di questi due giorni. Abbiamo approfittato di questo momento veramente unico per riflettere sul nostro impegno come volontarie, nel presente e il futuro.Abbiamo concluso con una visita a Dinan, dove erano anche presenti il sole e le frittelle!" Ingresso della Clinica San Miguel La Maison Sainte Germaine accolglie 60 volontarie che accompagnano, individualmente o in gruppi, i residenti nelle varie attività interne ed esterne e che partecipano alla festa della residenza. 8 CONTIGO Neuroscienze Cliniche Clinica psichiatrica di San José Inaugurazione della nuova unità di salute mentale Scorso 10 ottobre, la Clinica Psichiatrica di San José di Lisboa, in Portogallo, ha inaugurato una nuova unità per l'assistenza a persone con problemi di salute mentale. Il Programma Integrato di Recupero Psicosociale (PIRP), in funzione nella clinica da 12 anni, adesso può contare su un nuovo spazio assumendo una prospettiva ancor più innovativa. Questo programma ha lo scopo di prestare cure integrate, differenziate e personalizzate, basate su prove scientifiche che contribuiscono al recupero e al reinserimento in famiglia e nella società. Ha un modello di frequenza mista, con la possibilità di ricovero a medio termine e ambulatoriale. È nato come un passaggio tra un'unità per pazienti psichiatrici gravi e altre strutture ed è diventato anche un'alternativa nei casi di primi accenni di malattia ancora in fase iniziale, casi di stato mentale a rischio per psicosi o persone con malattia mentale grave (psicosi, bipolarismo, depressione ecc, con sintomi persistenti). Sarà inoltre un'alternativa per le persone (ad esempio giovani) che rifiutano l'internamento in altre unità, a causa della scarsa flessibilità e standardizzazione delle cure. Il trattamento si effettua ricorrendo a interventi psicosociali individuali e di gruppo, farmacoterapia e ricorrendo al modello della terapia di referenza, poiché viene elaborato un piano individuale di intervento. Il programma delle attività include: terapia cognitivo-comportamentale, interventi familiari, formazione di competenze sociali, formazione cognitiva, formazione delle attività strumentali di vita quotidiana, educazione alla salute, tecniche per combattere contro i sintomi della malattia, reinserimento nella vita attiva, formazione di rilassamento e di esercizio fisico. Villa San Benedetto Menni Nuova unità di salute mentale Un nuovo articolo dal titolo “Childhood Trauma, Temperament, and Character in Subjects with Major Depressive Disorder and Bipolar Disorder”, è stato recentemente pubblicato dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche di Villa San Benedetto Menni, Albese con Cassano (Italia) sull’importante rivista scientifica internazionale “The Journal of Nervous and Mental Disease”. L’articolo presenta i risultati di uno studio condotto su pazienti con Disturbo Depressivo Maggiore (MDD) e Disturbo Bipolare (BP), con lo scopo di indagare la potenziale relazione tra eventi traumatici infantili e aspetti caratteriali e temperamentali. I risultati dello studio hanno mostrato che la presenza di particolari traumi infantili si lega ad aspetti caratteriali specifici nei pazienti con MDD/BP. In particolare, è stato osservato che la presenza di Abuso Emotivo, Trascuratezza Fisica e Trascuratezza Emotiva si associa a bassi livelli di Autodirezionalità, un importante tratto del carattere che riguarda la capacità di adattare, regolare e controllare in modo efficace il proprio comportamento secondo i propri valori e i propri scopi. È possibile che l’esposizione a traumi infantili possa indurre specifici cambiamenti nel cervello in formazione e nei sistemi neurobiologici in generale. 9 CONTIGO Ospitalità senza frontiere... 25 anni di presenza ospedaliera nella Repubblica Democratica del Congo Repubblica Democratica del Congo Celebrare 25 anni di presenza ospedaliera, significa celebrare con gioia il dono del Carisma dell'Ospitalità per l'umanità sofferente. Questa celebrazione è un motivo di ringraziamento e di grande gioia per tutto l'operato delle Suore Ospedaliere, presenti nell'arcidiocesi di Kinshasa ormai da 25 anni, reso attraverso la loro testimonianza di fedeltà e di amore verso i malati di mente. Durante la celebrazione eucaristica della domenica 28 settembre nella chiesa parrocchiale di Saint Jean Apôtre Kinshasa-Matete, uno dei due vescovi ausiliari di Kinshasa, Mgr Timothée Bodika, ha calorosamente ringraziato le Suore Ospedaliere per l’impegno nel ridare la dignità umana alle persone emarginate dalla società. Le ha esortate a fare memoria del proprio passato con gratitudine, ad abbracciare l'avvenire con speranza e vivere il presente con passione per Gesù Cristo e per i malati di mente che assistono. A richiesta del cardinale Joseph-Albert Malula, arcivescovo di Kinshasa, tre suore pioniere arrivarono il 29 settembre 1989 per prendersi cura dei molti malati mentali della città: suor Ángela Gutiérrez e suor Andrea Calvo, presenti quel giorno, nonché suor María Covadonga González, ora in Burkina Faso. Suor Andrea Calvo adesso è Consigliera Generale a Roma. Suor Espérance Sona ha ripercorso brevemente la storia della Congregazione nella RDC, dall'apertura del Centro di Salute Mentale TELEMA a Kinshasa-Matete a quella di un secondo centro a Kinshasa-Kintambo in occasione di quest'anno di giubileo d'argento. L'opera ospedaliera ha dato i suoi frutti e conta oggi con diversi collaboratori laici per assistere il numero crescente di pazienti per tutta la la città. Celebrazione del 25 anniversario dell'arrivo delle Suore Ospedaliere nella Repubblica Democratica del Congo. Nel suo discorso di ringraziamento, la Superiora della comunità delle Suore Ospedaliere di Kinshasa, suor Hortense Mayela, ha stigmatizzato la concezione erronea della malattia mentale nella società, spesso attribuita alla stregoneria. Ha sottolineato poi l'impegno a vivere autenticamente la fede cristiana e a guardare i prossimi 25 anni con speranza, all'insegna di San Benedetto Menni, "Un uomo senza frontiere"... 10 CONTIGO Ulteriori informazioni sulla Repubblica Democratica del Congo Centro di Salute Mentale di TELEMA La situazione della salute mentale nella RDC non è affatto invidiabile, soprattutto per la situazione precaria in cui vive il popolo congolese da decenni, dal momento che la RDC continua a costituire un terreno fertile per la proliferazione dei disturbi mentali. I principali problemi di salute mentale nella RDC sono dovuti a disoccupazione, traumi psicologici di guerra, divorzio, droga, povertà, ignoranza, iniqua distribuzione delle risorse e infezioni. Oltre ai fattori e alle cause che favoriscono i disordini psichici, la società africana persiste nel vincolare la malattia mentale a credenze psicologiche e cause soprannaturali. Le persone che soffrono di disturbi o malattie mentali sono spesso stigmatizzate, a volta persino dalle proprie famiglie. Le malattie sono attribuite a incantesimi e alla magia nera, giungendo persino ad accusare i malati di stregoneria. Per quanto riguarda l'assistenza psichiatrica nella RDC, le evidenti lacune, specialmente in sanità, infrastrutture e personale qualificato, rendono impossibile garantire il trattamento di malattie semplici o complesse. Le persone con disturbi psichici normalmente si rivolgono a pastori o guaritori tradizionali, raramente ai centri psichiatrici. Centro di Salute Mentale di TELEMA I malati mentali sono inoltre soggetti a un trattamento disumanizzante: emarginati e privati di ogni assistenza medica e terapeutica dalla società, vengono abbandonati a girovagare per le strade. Essendo la vocazione del Centro TELEMA avvicinare i dispositivi di salute mentale a una popolazione per lo più priva di risorse, altri punti di ascolto chiamati "antenne" hanno fatto la loro apparizione in vari quartieri di Kinshasa e in altre province della RDC. Una piccola estensione del Centro TELEMA accoglie dal 2001 le malate mentali abbandonate per strada, per aiutarle a recuperare la salute e le loro famiglie. Nel 2009 è stata aperta un nuovo consultorio di salute mentale nel comune di Kintambo, un progetto in fase di crescita con la costruzione di un nuovo centro. Il Centro TELEMA è oggi in Congo un centro di riferimento per la salute mentale grazie alla serie di azioni intrapresevi. La presenza delle Suore Ospedaliere ha permesso di renderle accettabili e accessibili. Questo grazie anche ai pazienti, che hanno contribuito a divulgare la reputazione del Centro superando i confini della RDC fino alla Repubblica del Congo e l'Angola. 11 Avvento Ospedaliero Immagine del Centro di Riabilitazione Psicosociale di Badajoz, in Spagna L'Avvento è un percorso verso la VITA che ci invita a DARE VITA. Ma cosa che significa per te dare vita? Dando vita! A volte accogliere qualcuno con un sorriso, mettere da parte i problemi per regalare tempo per ascoltare, dialogare per trovare la verità insieme, pregare in silenzio dinanzi al Mistero... L'Ospitalità è un modo di dare vita. Vivere dall'Ospitalità è fare storia dando vita... Gesù ha condiviso la sua vita con noi e la sua venuta è un impegno di amore del Padre con l'umanità. Dare vita... senza confini. Ci suggerisce qualcosa? Nello stile di San Benedetto. Come darebbe oggi VITA Benedetto Menni, qui in mezzo a noi, dalle nostre realtà così differenti? Dando vita... Perché la nostra vita ha la sua fonte in Colui che è la VITA. Date da ricordare: gennaio, febbraio e marzo 2015 Visita Canonica di Anabela Carneiro, Superiora generale, alla Provincia di Barcellona e alla Delegazione del Vietnam (dipendente dalla Provincia di Barcellona). Visita Canonica di Anabela Carneiro, Superiora generale, alla Provincia di Palencia. XXIII Consiglio Plenario. Giornata Mondiale del Malato (11.02.2015). 50 anniversario della fondazione dell'Ospedale Generale “St. Francis Xavier” a Foso, Ghana. (23.02.2015). Maggiori informazioni e contatto [email protected] www.hospitalarias.org