Strength. Performance. Passion.
Dimension
Il giornale per la clientela di Holcim Central Europe
Costruire con il calcestruzzo – materiale versatile e personalizzabile
Edizione 29, Luglio 2014
Editoriale
Indice
Benvenuti in Holcim Central Europe
Sono molto lieto di presentarvi il primo numero
interregionale di “Dimension”, il nostro giornale. La
Germania del Sud, la Svizzera, il Ticino e l’Italia settentrionale riceveranno ora gli stessi contributi
in italiano, tedesco e francese. “Dimension”, il giornale per i clienti, diventa così un mezzo di comunicazione per tutta la Regione Holcim Central Europe
e consente alle lettrici e ai lettori di vedere tutto in
una prospettiva globale, oltre i confini nazionali del
proprio Paese. Quello che succede a Milano e dintorni
oppure quali opere siano in fase di realizzazione nella
Germania meridionale lo sapranno in futuro anche gli
svizzeri, e quello che succede in Svizzera lo potranno
sapere anche gli altri. Abbiamo allargato gli “orizzonti” non solo a livello geografico, ma anche tematico.
Su “Dimension” troverete quindi anche articoli che
di primo acchito hanno poco a che fare con l’edilizia.
Nel nuovo giornale è stata integrata la newsletter di
Holcim Svizzera, con i suoi contributi anche politici.
Saranno affrontati anche aspetti dell’approvvigionamento di materie prime, un processo che per noi sta
diventando sempre più difficile. Purtroppo, la nostra
società dei servizi capisce sempre meno il mondo
dell’industria. Da un lato si vogliono migliorare le
infrastrutture, e dall’altro si chiede di andare, ovviamente altrove, ad estrarre i materiali necessari allo
scopo. Un atteggiamento miope anche a livello ecologico. Su questo vogliamo tenere, in futuro, i riflettori
ancora più accesi, sfruttando anche “Dimension”.
Non tutto però è stato rivoluzionato. Ciò che rimane
è la nostra attenzione su progetti speciali, su opere e
procedimenti o applicazioni innovative del calcestruzzo. Anche su questo numero troverete contributi su
cantieri speciali, come quello della riurbanizzazione
del centro di Milano oppure quello su un moderno
impianto di trattamento di acque reflue nella Germania del Sud. Altri esempi sono la valorizzazione di
un quartiere a Ginevra e la realizzazione di un ponte
con la tecnica di costruzione per conci a sbalzo nel
Baden-Württemberg. Le belle superfici in calcestruzzo le avete già viste sulla foto in prima pagina; per
i dettagli andate a leggere l’articolo sulla flessibilità
di impiego di questo materiale. Ma con il calce­
struzzo si possono fare molte altre cose: un contri­
buto sull’impiego di un calcestruzzo ad alta resistenza per elementi prefabbricati vi illustra una nuova
applicazione. E infine anche questa volta “abbiamo
messo qualcuno sotto torchio”: quindi l’intervista
rimane!
Le modifiche che abbiamo citato si riflettono anche
nella grafica. Ecco perché avete ora fra le mani un
“Dimension” in una veste totalmente rinnovata
quanto a formato e impaginazione. Ovviamente siamo molto interessati a conoscere il vostro feedback
sul nuovo look del giornale e curiosi di conoscere le
vostre risposte. Non mi resta che augurarvi fin d’ora
buona lettura.
Attualità
Realizzazione
Attualità4
Dialogo
Il nuovo skyline di Milano 8
Depurazione all’avanguardia 17
Una fenice che rinasce 18
Sicurezza nei cantieri
21
Una felice evoluzione22
Flessibilità d’impiego del calcestruzzo 24
Un ponte che batte il tempo
28
Opinioni 6
Dialogo14
Opere già in cantiere 30
Strength. Performance. Passion.
Kaspar E. A. Wenger
CEO Holcim (Svizzera) SA
Area Manager Central Europe
COLOPHON
Editore Holcim (Svizzera) SA, Editore Martin Grether, Elke Groeger, Manuela Macchi, Sabine Schädle,
Ingeborg Spillmann, Layout Source AG, Zurigo, Stampa Multicolor Print AG, Baar
Prima pagina
BFU Beton-Fertigteil-Union GmbH & Co. KG a Schramberg
Le foto, se non diversamente indicato, sono di Holcim.
Dimension edizione 29/2014
Pagina 3
Attualità
Ancora più ampia la
Guida pratica Holcim
sul calcestruzzo
Il manuale Guida pratica del calcestruzzo,
finora molto apprezzato e molto dettagliato sulle costruzioni in calcestruzzo, è stato
riveduto e arricchito di nuovi capitoli, per
esempio uno sui calcestruzzi con particolari composizioni e proprietà.
I lettori vi trovano inoltre numerosi
consigli pratici e informazioni dettagliate
sui materiali di base, in particolare su
cemento, aggregati, aspetti ambientali e
tecnologia del calcestruzzo. Vi sono illustrate anche le normative, vengono forniti
dati sulle analisi delle importantissime
qualità del calcestruzzo fresco e indurito,
i parametri per la stagionatura del calcestruzzo, oppure le cause e la prevenzione di
eventuali danni a questo materiale.
e quindi avviati al ciclo di trattamento
previsto. La parte non riutilizzabile sarà impiegata come combustibile alternativo nei
cementifici. In questo modo si risparmieranno combustibili fossili e si abbatteranno
le emissioni di CO2.
Nuova casa per gli
elefanti allo zoo di
Zurigo
Il nuovo parco per gli elefanti, il “Kaeng
Krachan” – progetto faro dello zoo di
Zurigo – è stato inaugurato il 7 giugno
scorso. La struttura, con il singolare tetto
a forma di ciotola, offre una prospettiva
davvero straordinaria. La parte interna del
padiglione ha una superficie di 5400 m2,
e quella esterna, comprensiva delle tante
vasche, ne misura altrettanti.
La casetta a due piani in stile tailandese e
la rete dei sentieri sono disposte in modo
tale da dare al pubblico l’impressione di
essere in mezzo a tutto quello che succede.
Peccato buttare via!
La nuova Guida è stata sviluppata su una
base comune, ma adeguata alla normativa
vigente del mercato tedesco, di quello
svizzero e di quello del Voralberg/Austria.
La pubblicazione è disponibile in tedesco
e francese, su carta oppure scaricabile da
Internet.
www.holcim.ch/publikationen-events
Dimension edizione 29/2014
In Svizzera, il signore e la signora Bernasconi gettano via 780 000 tonnellate
di plastica all’anno. Di questa quantità, soltanto 90 000 tonnellate vengono riciclate,
il resto finisce nei rifiuti domestici e poi
negli inceneritori. Nella plastica ci sono
molecole di prezioso petrolio e gas naturale; per l’ambiente e l’economia varrebbe la
pena di riciclarla piuttosto che bruciarla. In
Svizzera manca però ancora un sistema per
la raccolta differenziata della plastica; esiste quella per la carta e i cartoni, i metalli e
l’alluminio, le bottiglie e i rifiuti elettronici. Clemens Wögerbauer, Head Alternative
Fuels and Raw Materials, di Holcim Central
Europe, con il suo team, non volendo più
attendere, ha lanciato in Holcim Svizzera
un’iniziativa di raccolta della plastica. Per
alcuni mesi i dipendenti raccoglieranno
rifiuti di plastica che potranno consegnare
in quattro punti. Da questo progetto ci si
aspetta molto: “Esso ci aiuterà, infatti,
a scoprire come raccogliere e riciclare in
modo efficiente questo tipo di materiale.
Quello che ci interessa, per esempio, è
sapere quale tipo di plastica viene raccolta,
quale consenso trova questa raccolta differenziata fra le persone e quale è la loro
motivazione”, ci dice Clemens Wögerbauer.
A fine giugno i rifiuti saranno analizzati
89%
90000 t
11%
780000
Tonnen
Alla scoperta dell’ex
cava di Dormettingen
Domenica 6 luglio 2014, in una vecchia
cava di scisti bituminosi è stato inaugurato
un parco paesaggistico. In stretta collaborazione con le associazioni interessate, le
organizzazioni per la tutela dell’ambiente
e le istituzioni, Holcim (Süddeutsch­land)
GmbH e il comune di Dormettingen nel
Baden-Württemberg/D, sul cui territorio si
trova la cava dismessa, hanno ricoltivato e
dato nuovo impulso a quell’area.
Nel parco troveranno posto una grande
zona ricca di fossili, un anfiteatro con palco
all’aperto per concerti, rappresentazioni
teatrali, spettacoli cinematografici e molto
altro ancora. Intorno a tutto il territorio
si snoda un percorso di circa 6,5 km che
permette di conoscere tutto ciò che ruota
intorno al mondo degli scisti bituminosi:
geologia, materie prime, fossili, storia
dell’attività estrattiva, produzione del
cemento, moderna attività mineraria,
recupero naturalistico, organizzazione del
paesaggio, tutela ambientale e biotopi.
I visitatori più giovani sono invitati a dar
prova di fantasia nei giochi su quello che
verrà chiamato il “Piazzale della miniera”.
L’area e il ristorante “Am Schiefersee” con
una bella terrazza panoramica offriranno
molte opportunità per fermarsi e contemplare il paesaggio in riva al lago. Per
ulteriori informazioni:
www.schiefererlebnis.de
Grande, possente
e longevo – dal calce­
struzzo all’elefante
Alla giornata che ha dato il via alla Campagna nazionale sull’approvvigionamento
delle materie prime, organizzata da Holcim
il 22 maggio scorso, una trentina di ospiti
provenienti da Cantoni, Confederazione,
Comuni e mondo dell’imprenditoria hanno
discusso sul futuro dell’industria dei
materiali da costruzione. In una location
spettacolare: il nuovo padiglione degli
elefanti, il “Kaeng Krachan” dello zoo
di Zurigo. I partecipanti avevano avuto
l’opportunità di visitarlo prima dell’inaugurazione ufficiale.
Negli ultimi tempi, sull’industria dei
materiali da costruzione spira un vento
gelido. Su tutto il territorio nazionale è in
calo, infatti, il numero dei siti ove si producono cemento, aggregati e calcestruzzi;
le autorizzazioni per nuovi scavi vengono
certo ancora concesse, ma sempre più con
il contagocce. Rainer Kündig, direttore
della Commissione svizzera di Geotecnica
(SGTK) del Politecnico federale di Zurigo,
e Andreas Möri, vicedirettore del Servizio
geologico nazionale, swisstopo, hanno
spiegato, dal punto di vista dello studioso
e del politico, come impiegare efficacemente le materie prime minerali.
Hanno sottolineato inoltre quanto sia
importante considerare le necessità di
tutti. Anche per la Confederazione serve
intervenire in quanto stanno aumentando
i punti di conflitto con la Protezione della
natura e del paesaggio.
swisstopo, l’Ufficio federale dell’ambiente
(UFAM) e il SECO stanno lavorando fianco
a fianco a un programma di approvvigionamento delle materie prime. Heidi
Kohler, assessore di Untervaz e presidente
della Commissione di studio sull’attività
estrattiva, ha illustrato la situazione dalla
prospettiva di un comune che ospita un
cementificio.
Pur sottolineando i vantaggi finanziari, la
Kohler ha tuttavia fatto appello anche alla
responsabilità nei confronti del paesaggio
e della natura. A moderare la giornata è
stato Andreas Kühni, Head Reserves and
Mining Central Europe. La Campagna
sull’approvvigionamento di materie prime
in Svizzera si propone di portare intorno a
un tavolo esponenti politici, istituzioni e
opinion maker al fine di promuovere la reciproca comprensione e arrivare a soluzioni
condivise. Un nuovo incontro sul tema è
previsto per il prossimo autunno.
del settore. Una delle novità è certamente
rappresentata dal riutilizzo immediato del
materiale di demolizione non separato per
la produzione di cemento. In questo modo
non ci sarà più bisogno di mantenere discariche e si potranno sostituire le polveri fini
utilizzate fino ad oggi nella produzione.
Anche un secondo sviluppo vede l’impiego
di materiali di scarico per ottenere cemento. Il convegno non sarebbe tale se non ci
si potesse fare un’idea complessiva del riciclaggio e delle nuove acquisizioni da mettere in pratica nel quotidiano, in questo
caso ai fini di una semplice valutazione dei
progressi compiuti in fatto di maturazione.
Naturalmente, la Giornata del calcestruzzo
consente anche di guardare oltre le frontiere nazionali e di vedere come si costruisce
altrove con l’ausilio di questo materiale.
In poche parole, l’appuntamento annuale
resta sempre lo stesso, anche dopo 20 anni.
La 20a Giornata del calcestruzzo di
Holcim avrà luogo il 27 agosto prossimo
presso il Politecnico federale di Zurigo
(ETH).
Errata corrige
Sul numero 28, nell’articolo “I pachidermi
fanno il bagno” c’è stato un errore. Dove si
parlava delle persone coinvolte nel progetto, non è stato menzionato l’ufficio “Lorenz
Eugster Landschaftsarchitektur und Städte­
bau GmbH, Zurigo”. Ce ne scusiamo.
www.lorenzeugster.ch
Giornata del
calcestruzzo – 20 anni
portati bene!
Da 20 anni a questa parte la Giornata
del calcestruzzo, una vetrina sugli ultimi
sviluppi delle costruzioni con questo materiale, è diventata oramai un appuntamento imprescindibile. Va da sé che anche
quest’anno terranno banco i nuovi ritrovati
Altre info su: www.holcim.it
Pagina 5
Opinioni
paesaggio, ed è difficile prevedere se gli impianti continueranno a funzionare anche in futuro.
Diventa quindi sempre più problematico ottenere l’autorizzazione per l’estrazione di materie
prime. L’iter per ottenere i permessi può durare
anche anni e variare da cantone a cantone.
Kaspar E. A. Wenger,
CEO Holcim (Svizzera) SA, Area Manager Central Europe
Una posizione chiara nei confronti
dell’industria svizzera
L’industria svizzera del cemento guarda ai suoi
130 anni di storia. Tutte le opere pionieristiche
e tutta l’infrastruttura poggiano letteralmente
sul cemento. Per molti anni, la società svizzera concordava sul fatto che il Paese, povero di
materie prime, dovesse cercare la prosperità
economica nel settore industriale e in quello dei
servizi. Si pensi solo all’industria orologiera, che
assicurava, nella non ricca Regione del Giura,
il sostentamento a intere famiglie.
Si concordava altresì nel ritenere che il benessere andasse perseguito innanzitutto nell’industria e poi anche nei servizi. L’industria creava
migliaia di posti di lavoro. Ma, ora, questo
sentimento sembra stia scemando. Si premia
chi, dai vecchi quartieri industriali come quello
di Zurigo-Ovest, sviluppa un quartiere abitativo
urbano. Capannoni che in passato erano adibiti
alla produzione di eliche per navi, rinascono
come “location” di tendenza per eventi.
In ampie fasce della popolazione sta venendo
meno l’interesse per le realtà produttive. Nessuno vuole avere una cava nelle vicinanze di casa
propria. L’attività estrattiva lascia un segno nel
Dimension edizione 29/2014
Una produzione non regionale o addirittura
una delocalizzazione della produzione all’estero
andrebbe inutilmente a gravare sul bilancio
ecologico.
L’attività estrattiva locale e la produzione sul
territorio sono opportune non solo dal profilo
ambientale, ma anche da quello economico e
sociale. L’industria svizzera del cemento assicura l’approvvigionamento del materiale sul
mercato interno. Un risultato concreto si potrà
ottenere soltanto se la politica remerà nella
nostra stessa direzione.
Da parte dell’amministrazione federale e degli
ambienti politici ci aspettiamo una posizione
chiara in merito al problema dell’estrazione di
materia prima in Svizzera.
Nella pianificazione del territorio, la Confederazione deve impegnarsi affinché, in futuro, siano
individuate delle aree da destinare all’attività
estrattiva. I cantoni, i comuni e, tutto sommato,
anche le industrie del settore vanno sostenuti
nel loro lavoro: all’industria che produce serve
una pianificazione certa. Invitiamo pertanto
tutti gli attori a sedere a un tavolo per trovare
soluzioni percorribili. Chi ha bisogno delle
materie prime deve poterle estrarre anche in
loco. In fin dei conti, ne va della responsabilità
sociale di tutti.
Da osservatori a protagonisti
Nel passato l’edilizia pubblica era appannaggio dei politici e degli esperti. Gli uni fissavano
gli obiettivi, gli altri cercavano le soluzioni più
eleganti. Questa pianificazione fatta “sulla
testa dei cittadini” oggi non viene più accettata. Quanto più ristretti diventano i nostri spazi
vitali, tanto più forte è il modo in cui le parti
interessate fanno sentire la loro voce, manifestando, a volte, anche il loro dissenso. Le autorità si trovano spesso di fronte a un “costoso
disastro”. Il cantone di Zugo ha fatto spesso
questa penosa esperienza, quando si è trattato
di alleggerire il traffico cittadino del capoluogo cantonale con la costruzione di un tunnel
stradale.
Per portare a buon fine il progetto, nel 2010
la Direzione dei lavori aveva deciso di coinvolgere fin dall’inizio la popolazione nelle fasi di
pianificazione. Un processo di interazione decisamente laborioso, ma che, tirate le somme,
si è rivelato, per lo più, un guadagno. Infatti, la
ricchezza di idee che scaturisce di solito dal
confronto e il monitoraggio critico non favoriscono solamente la qualità del progetto, ma
finiscono addirittura con l’accelerarne il risultato finale.
Questa strategia ha dimostrato ancora una
volta la propria validità nell’ambito del progetto del tunnel urbano di Zugo. Nell’arco di tre
anni siamo riusciti a sviluppare insieme alla
Heinz Tännler, membro del Governo cantonale,
Direzione dei lavori del Cantone di Zugo
popolazione un progetto generale, che oggi trova ampi consensi. Colonne portanti di questo
processo di consultazione sono stati un gruppo
di studio per i gruppi di interesse e un forum sul
traffico per tutta la popolazione. Le road map
proposte erano talmente in sintonia che i gruppi sono riusciti a portare avanti il progetto in
una sorta di interazione. Gli esperti fornivano
l’assistenza e il necessario supporto tecnico.
Nel frattempo il progetto ha superato l’ostacolo
del Consiglio cantonale. Ora bisogna attendere
la decisione finale e il voto popolare. Comunque, a prescindere dall’esito, si è visto che la
pianificazione partecipativa non giova solamente al progetto contingente, ma anche alla
distensione del clima politico e alla coesione
sociale.
Per noi è importante una comunicazione trasparente. Se avete
suggerimenti o volete saperne di più su Holcim, scriveteci!
[email protected]
Pagina 7
Realizzazione
Il nuovo
skyline di
Milano
Progetto “Porta Nuova” Grazie
al progetto “Porta Nuova”
sorge nel centro di Milano un nuovo quartiere com­
posto da moderni edifici, aree pedonali e un grande
parco. I suoi grattacieli, alti fino a 230 m, hanno rega­
lato al capoluogo lombardo un nuovo skyline visibile
anche da notevole distanza. Tutto il calcestruzzo è
stato fornito da Holcim Italia, impresa che si distin­
gue per la qualità dei suoi prodotti, l’assistenza tec­
nologica e il know-how nella gestione dei cantieri
edili.
Dimension edizione 29/2014
Garibaldi-Repubblica in fase di costruzione.
Pagina 9
Realizzazione
Il Bosco verticale.
Dimension edizione 29/2014
Pagina 11
Realizzazione
Miglior fornitore di materiali da costruzione
Per ospitare 360 000 metri quadrati di uffici, spazi commer­
ciali e residenziali è stato ovviamente necessario costruire in
altezza. I grattacieli rappresentano quindi una parte fonda­
mentale di Porta Nuova e conferiscono così anche un nuovo
skyline a Milano. Hines Italia aveva richiesto ai produttori di
calcestruzzo una pre-qualifica volta a dimostrare che i loro
materiali erano conformi ai severi requisiti della committenza.
“Le nostre miscele di calcestruzzo sono state quelle che hanno
dato i risultati migliori”, spiega Attilio Berrino, Responsabile
Grandi Lavori Calcestruzzo di Holcim Italia. Al momento del­
la successiva assegnazione dei lotti di costruzione, tuttavia,
Hines ha lasciato le imprese libere di scegliere i produttori
di calcestruzzo che preferivano. “Il fatto di aver raggiunto i
migliori risultati ci ha certamente aiutato”, dice Berrino. Un
ulteriore punto a favore di Holcim è stata l’esperienza nell’
operare all’interno di cantieri tecnologicamente avanzati ed
inusuali nel panorama italiano. Così Holcim Italia è riuscita
ad ottenere la fornitura di tutti e tre i lotti di costruzione per
una quantità totale di circa 375 000 metri cubi di calcestruzzo.
1_
2_
– Autore: Martin Grether –
1_Vista dalla Torre Solaria su Garibaldi-Repubblica (a sn.) e Isola con il
Bosco verticale.
2_La Torre Solaria con i suoi 34 piani.
Dimension edizione 29/2014
Molte città europee hanno sofferto negli ultimi decenni per
l’abbandono e il degrado di ampie aree dei loro centri urbani.
Oggi, invece, con l’avvio di progetti di riqualificazione volti
al recupero di zone centrali, si assiste ad un’inversione di
tendenza. A Milano la “macchina” sta funzionando a pieno
regime. Situati a nord del centro storico e di Porta Nuova, tra
le due principali stazioni ferroviarie della città, i tre quartieri
di Garibaldi-Repubblica, Isola e Varesine per anni sono stati
caratterizzati da ampie aree dismesse e degradate. Il gruppo
immobiliare americano Hines ne ha riconosciuto le grandi
potenzialità e, negli anni, ha acquistato lotto dopo lotto un’a­
rea di oltre 290 000 metri quadrati. Hines Italia, in qualità di
promotore, committente e sviluppatore, ha fatto progettare
Porta Nuova, certificata LEED Gold, da 20 architetti provenien­
ti da vari Paesi, nel rispetto dei vincoli urbanistici. L’opera com­
prende tre quartieri con diverse destinazioni d’uso, un grande
parco e alcune zone pedonali.
Necessità di calcestruzzi ad alte prestazioni
Il primo lotto, costruito da Colombo Costruzioni, è stato quel­
lo di Garibaldi-Repubblica. Tre torri di altezza diversa, la più
alta delle quali decorata da una guglia a spirale, si affacciano
tutte su una piazza rotonda, sotto la quale si trovano diversi
piani sotterranei e dove passano anche le gallerie ferroviarie
per la vicina stazione Porta Garibaldi. Il calcestruzzo utilizzato
ha dovuto qui soddisfare esigenze molto varie: la necessità di
ridurre i carichi richiedeva caratteristiche di resistenza abbi­
nate a caratteristiche di leggerezza; nei basamenti si doveva
contrastare il rischio di fessurazioni; per i pilastri serviva un
calcestruzzo ad alta resistenza, mentre il nucleo e i solai ave­
vano bisogno di un calcestruzzo pompabile ad altezze di 160
metri. “Abbiamo grande esperienza con i cementi pozzolanici
e sappiamo molto bene quali e quanti additivi usare per te­
nere al meglio sotto controllo il calore di idratazione anche
nel caso di solai di oltre due metri di spessore,” spiega Carlo
Belloni, Responsabile Area Ovest Aggregati e Calcestruzzo di
Holcim Italia. Una sfida particolare è stata anche la realizza­
zione di colonne portanti con calcestruzzo prodotto in can­
tiere, che nei piani inferiori doveva corrispondere alla classe
di resistenza alla compressione C75.
Il progetto collegato “Isola”, anch’esso realizzato da Colombo
Costruzioni, seppur il lotto minore in termini di fornitura ne­
cessaria, è tuttavia un’opera di grande pregio architettonico.
Il “Bosco verticale” è il nome di una coppia di grattacieli con
altezze fino a 27 piani, che anche da lontano si fanno notare
per i loro ampi balconi e i grandi alberi che crescono su di essi.
I solai dei balconi devono essere in grado di reggere massicci
strati di terra e trasferire in modo sicuro il peso del carico sulla
struttura portante. Anche qui, le colonne sulla facciata sono
state realizzate con calcestruzzo ad alta resistenza prodotto
in cantiere.
Logistica e Progettazione: una vera sfida
Varesine, il terzo lotto, è costituito da diversi edifici. C’è in­
nanzitutto la Torre Diamante, un grattacielo con una facciata
interamente in vetro, caratterizzata dall’inclinazione delle su­
perfici perimetrali. Seguono due edifici per uffici strettamente
affiancati, che a causa delle dimensioni ridotte, hanno le co­
lonne molto sollecitate (C85), e altri tre grattacieli, tra i quali
svetta la Torre Solaria con i suoi 34 piani. In parallelo a questa
sequenza di edifici, separati da un piccolo parco, vi sono una
serie di villette urbane. “Quando abbiamo iniziato nel luglio
2009 qui c’era solo un enorme scavo,” racconta Marco Crucia­
ni, Responsabile Commessa per il Lotto Varesine ed apparte­
nente alla società di costruzioni CO.VAR. “Il grande problema
era di natura logistica poiché, ovunque ci giravamo, mancava
lo spazio per le gru, e lo scarico e stoccaggio e dei materiali”.
Inoltre, nel caso della Torre Solaria, il progetto esecutivo si è
rivelato difficile da realizzare e problematico da gestire nel
tempo. In origine era previsto che una gigantesca struttura
autoportante in acciaio avvolgesse tutto il grattacielo per so­
stenere balconi fortemente aggettanti e le solette. Tuttavia,
successivamente, per garantire una struttura di maggiore du­
rata, il progetto fu completamente rivisto per poter utilizzare
solette in calcestruzzo post-teso. Queste permettono ora di
uscire con sicurezza all’aria aperta fino al penultimo piano
dell’edificio residenziale più alto d’Europa e godere di viste
spettacolari su tutta Milano.
Il progetto “Porta Nuova” ha regalato a Milano una nuova
prestigiosa zona centrale, che ha già avuto come effetto una
valorizzazione delle aree limitrofe. Nel 2012 la Qatar Holding,
di proprietà dello stato del Qatar, ha acquistato una quota del
40 % del progetto, sottolineando così che investire nel nuovo
skyline di Milano certificato LEED è vantaggioso anche dal
punto di vista finanziario. COMMITTENTE
Hines Italia Srl
IMPRESE DI COSTRUZIONI
Colombo Costruzioni Srl
Co.Var. Scarl
ZH GCC Spa
PROGETTAZIONE
OLTRE 20 ARCHITETTI PROVENIENTI DA
8 PAESI SCELTI ATTRAVERSO CONCORSI DI
ARCHITETTURA
CALCESTRUZZO
Holcim Aggregati Calcestruzzi Srl
Altre informazioni: porta-nuova.com
All’indirizzo www.holcim.it è possibile anche vedere
un video.
Pagina 13
Dialogo
“Abbiamo precorso
i tempi”
Intervista a: Edward Schwarz
In Holcim, lo sviluppo sostenibile è per tradizione un elemento integrante la cultura aziendale. Membro del WBCSD, il World Business Council for Sustainable Development dal 1999, il Gruppo è impegnato a promuovere l’efficienza energetica, a preservare
le risorse naturali non rinnovabili e a recuperare i materiali secondari. Inoltre, per aumentare la consapevolezza sull’importante
ruolo dell’architettura, dell’ingegneria, dell’urbanistica e delle costruzioni per un futuro sostenibile, a fine 2003 Holcim ha dato
vita a Holcim Foundation for Sustainable Construction. Il Consiglio della fondazione è composto prevalentemente da specialisti indipendenti; un team di piccole dimensioni segue le attività della Fondazione che è guidata fin dalla nascita da Edward
Schwarz.
Che cosa si intende per “Edilizia sostenibile”?
Edward Schwarz: Già prima della sua nascita, Holcim
Foundation si era posta questa domanda e, insieme a un
gruppo di esperti, aveva elaborato cinque target issues, rico­
nosciuti nel frattempo a livello mondiale. In sostanza, l’Edilizia
sostenibile non considera imperativamente solo gli aspetti
sociali, ecologici ed economici, ma anche i metodi innovativi,
il rispetto di elevati requisiti qualitativi posti dall’architettura,
il recupero di materia e di energia nella loro globalità.
Il termine “sostenibilità” oggi è sulla bocca di tutti. Fortemen­
te inflazionato, spesso abusato negli ambienti della politica,
dell’economia e della cultura. Qual è la Sua posizione, ovvero
quella della Fondazione?
ES: Sostenibilità significa, essenzialmente, soddisfare i bi­
sogni della generazione attuale senza compromettere quella
delle generazioni future. Nel settore delle costruzioni, note­
vole importanza riveste l’attenta gestione delle risorse non
rinnovabili. Tuttavia, è vero che si parla molto e si fa ancora
troppo poco per lo sviluppo sostenibile, concetto che non deve
diventare una formula senza significato. Quanto all’ambiente
urbano, Holcim Foundation fornisce un contributo certo mo­
desto se visto a livello globale, ma molto serio, che raccoglie
apprezzamenti ben al di là del mondo industriale.
A che cosa è dovuto il successo di Holcim Foundation?
ES: Siamo stati precursori e per questo all’interno del
Gruppo siamo apprezzati e troviamo appoggio a tutti i livelli.
Fin dall’inizio abbiamo spinto sui principi dell’Edilizia sosteni­
bile e puntato su progetti, e non su costruzioni “già realizzate”.
In questo modo interpelliamo tutti gli stakeholder che opera­
no lungo la catena di creazione del valore aggiunto, anche e
soprattutto le generazioni di architetti, progettisti/prescrittori
e ingegneri che si stanno formando ora. Ci siamo posizionati
come piattaforma dove si raccoglie, si discute e si diffonde il
know-how globale. Inoltre, cerchiamo pratiche di costruzio­
ne esemplari che premiamo con gli Holcim Awards. Le varie
pubblicazioni che curiamo sull‘edilizia sostenibile sono ap­
prezzate in tutto il mondo e anche esse contribuiscono alla
credibilità della Fondazione. Le sue attività sono coerenti con
quelle che Holcim porta avanti come impresa responsabile e
attenta nel campo della produzione sostenibile e dello svi­
luppo prodotto.
La Fondazione premia i progetti di eccellenza nel mondo. Mo­
nitorate quelli effettivamente realizzati?
ES: Non solo teniamo una lista, ma alla fine di ogni ciclo
triennale degli Awards esce un’ampia documentazione sui
vincitori e i loro progetti, oltre a una pagina web speciale.
Nelle timeline dei progetti si può leggere e vedere che cosa ne
è stato degli oltre 150 progetti presentati e premiati nelle varie
Regioni del mondo. Più della metà è ora in fase di realizzazione
oppure è già stata portata a termine. Alcune proposte non si
concretizzano, ma sono egualmente disponibili online come
fonte di ispirazione per progetti futuri.
Edward Schwarz
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Pagina 15
Dialogo
Realizzazione
Quali sono le sfide che ci attendono nei prossimi anni? E quali
i limiti della Fondazione?
ES: Norme, regolamenti e direttive sottolineano che sta
crescendo, a livello globale, la consapevolezza nei confronti
dell’edilizia sostenibile. Dobbiamo fare in modo però che, in
questo scenario, non vada persa l’iniziativa del singolo, che
può portare anch’essa a valide soluzioni come ad esempio le
invenzioni tecnologiche. A volte è sufficiente attingere alle
conoscenze che avevano già i nostri avi, soprattutto circa la
resistenza alle intemperie o la ventilazione, per ottemperare
ai requisiti dell’edilizia sostenibile. Io intravvedo grandi po­
tenzialità di sviluppo negli “smart materials” e nel recupero
e riciclo dei materiali; ciò significa altre opportunità per Hol­
cim, come ad esempio nel settore degli elementi prefabbricati
multifunzione.
Quali sono per Lei i momenti clou dei dieci anni di vita di Hol­
cim Foundation?
ES: Sono rimasto sempre molto colpito dai vincitori de­
gli Holcim Awards che vanno spontaneamente a investire il
premio nel perfezionamento e nell’attuazione del progetto,
dalla costruzione di impianti sanitari di estrema semplicità
con successiva produzione di biogas per cucinare in India, fino
alla scuola dotata di aria condizionata per 1000 bambini in
Africa occidentale la quale deve “funzionare” con i materiali
da costruzione disponibili sul posto e senza elettricità o acqua
corrente. Nel 2012, in Burkina Faso è stato premiato il progetto
vincitore a livello globale; alla cerimonia erano presenti circa
3500 abitanti di un villaggio e questo evento resterà per sem­
pre scolpito nella mia memoria. Un terzo di questa gente era
composto da bimbi in maglietta gialla, con sopra la scritta,
stampata da loro: “Vive le prix Holcim!”
Quali episodi invece vorrebbe dimenticare?
ES: Soprattutto certe fastidiose seccature durante le
premiazioni degli Holcim Awards in cui vengono presentati
i progetti e i loro autori; finora, di eventi come questi, ce ne
sono stati una trentina. Malgrado i meticolosi preparativi può
succedere che un oratore all’improvviso non sappia più chi
deve chiamare sul palco, oppure che commetta un errore e
si congratuli con l’autore sbagliato del progetto. Quello che
mi fa più piacere, invece, è che, malgrado i premi piuttosto
consistenti e il crescente prestigio dei nostri Awards, abbiamo
sempre saputo affrontare e risolvere i problemi autonoma­
mente, lasciando tutti soddisfatti.
Breve profilo
Edward Schwarz è direttore generale di Holcim
Foundation fin dalla nascita. Con il suo team ha
contribuito a dare visibilità internazionale agli
Holcim Awards.
“Io intravvedo grandi potenzialità di sviluppo
negli ‘smart materials’.”
Dimension edizione 29/2014
Depurazione
all’avanguardia
– Autori: Andreas Lang/Elke Groeger –
L’impianto di trattamento acque reflue
di Lahr, grazie ad un investimento di
parecchi milioni, sarà dotato di un sistema di depurazione unico al mondo.
Con la costruzione di un’ulteriore vasca
di decantazione primaria, la “Abwasserverband Raumschaft Lahr (AVL)” soddisferà in pieno gli standard della Direttiva
quadro sulle acque dell’Unione europea.
Una sfida particolare è stata la gettata
della piastra di base del fondo della vasca bianca.
Filtraggio a tela, novità mondiale
La direttiva prevede che il trattamento
delle acque reflue debba avvenire impiegando le migliori tecnologie disponibili.
A Lahr si è deciso di utilizzare, per la prima volta a livello mondiale, il filtraggio
a tela nel quarto stadio di depurazione,
dopo il passaggio delle acque reflue attraverso la fase di trattamento a carboni
attivi. Nello stadio precedente al filtraggio a tela, i carboni attivi producono la
flocculazione degli elementi assorbiti.
Nella nuova vasca di decantazione,
questi elementi si depositano sul fondo, per essere poi convogliati in un’apposita vasca circolare di raccolta. Infine,
gli elementi non sedimentabili vengono
trattenuti da un rivoluzionario filtro a
tela. L’acqua esce quindi dall’impianto
con una purezza mai raggiunta prima.
Gettata della piastra del fondo:
un’operazione complessa
I lavori di costruzione, iniziati nella primavera 2013, si concluderanno nel 2015.
È importante che, anche a cantiere aperto, l’impianto possa funzionare senza
problemi. Una sfida di non poco conto
Con il nuovo sedimentatore primario dell’impianto di depurazione vengono filtrati giornalmente
circa 12.000 m3 di acqua.
era data inizialmente dalla costruzione
della vasca di decantazione, che ha un
fondo di 35 m di diametro e una pendenza del 6 % verso il centro, cosa che
ha richiesto l’esecuzione di un’opera di
spianamento. Al momento di gettare il
calcestruzzo bisognava tener conto del
fatto che lo spessore della piastra doveva
passare, da 40 a 60 cm andando verso
l’esterno. Al centro della piastra si trova
il cosiddetto “trono”; sul quale sarà collocata in seguito la vasca circolare per
l’evacuazione dei fanghi sedimentati.
Il cemento adatto
Per costruire la nuova vasca di sedimentazione saranno necessari circa 2 500 m3
di calcestruzzo, la cui preparazione e
posa in opera prevedono l’obbligo di
monitoraggio costante. Per la ricetta
migliore, Holcim ha consigliato il Durabilo 4N, un cemento Portland scisto
calcinato. Tale cemento si distingue per
un’elevata resistenza ai solfati, unita ad
una buona resistenza iniziale e altrettanto buona impermeabilità. Durante
la gettata, sulla piastra della vasca di
decantazione è stata monitorata la
temperatura durante tutto il processo
di indurimento. I risultati confermano
che è stato scelto il cemento giusto. COMMITTENTE
ABWASSERVERBAND RAUMSCHAFT LAHR
(AVRL), LAHR
IMPRESA EDILE
MEURER BAU GMBH, LAHR
PROGETTAZIONE
DR.-ING. F. SCHMIDT-BREGAS
INGENIEURGESELLSCHAFT MBH,
WIESBADEN
CALCESTRUZZO
VOGEL BAU GMBH, LAHR,
WERK KIPPENHEIMWEILER
Pagina 17
Realizzazione
Una fenice
che rinasce
Ecoquartiere A
Ginevra una zona industriale forte­mente
inquinata sarà trasformata in quartiere residenziale
a vocazione sociale ed ecologica. Per i palazzi
certificati Minergie saranno impiegati materiali da
costruzione ecocompatibili.
– Autore: Martin Grether –
A Ginevra una zona industriale fortemente inquinata sarà
trasformata in quartiere residenziale a vocazione sociale ed
ecologica. Per i palazzi certificati Minergie saranno impiegati
materiali da costruzione ecocompatibili.
Nel centro di Ginevra sta sorgendo un complesso residenziale dove, in passato, vi era una zona fortemente inquinata.
(©Dreier Frenzel architecture + communication).
Dimension edizione 29/2014
Da zona industriale a zona residenziale
Una di queste zone è ora in fase di trasformazione. In seguito
alla sua storia, il sito era fortemente inquinato per la presenza
di rifiuti tossici derivanti dall’attività di un impianto per la
produzione di gas, in funzione tra il 1844 e il 1915.
Il terreno di quest’area pressoché quadrangolare, situato nelle
immediate vicinanze del cimitero Plainpalais, era contamina­
to da catrame, metalli pesanti e vari idrocarburi, e alcuni agen­
ti inquinanti avevano addirittura raggiunto la falda freatica.
I grandi lavori di bonifica sono durati parecchi anni e sono in
parte ancora in corso sulle aree non edificate, in quanto biso­
gna scavare il terreno fino a una certa profondità, portarlo via
per decontaminarlo oppure sostituirlo. In parallelo, la città e il
cantone di Ginevra hanno lanciato un concorso di architettura
per trasformare la vecchia area industriale in un complesso re­
sidenziale chiamato “écoquartier” (ecoquartiere). Non si tratta
soltanto di cambiarne la destinazione ma di optare per una
gestione completamente diversa del sito. Il progetto vincitore
ha tenuto largamente in considerazione l’aspetto sociale ed
ecologico dei futuri edifici.
Saranno più di 300 gli alloggi di edilizia sociale in locazione,
tutti conformi agli standard minimi Minergie. Inoltre, anche se
in posizione centrale, tutta la zona sarà chiusa al traffico al fine
di creare un’oasi di tranquillità propizia alle relazioni umane. È
previsto anche un ampio parcheggio sotterraneo in modo da
poter utilizzare liberamente gli spazi tra i vari edifici. Al piano
terra troveranno posto piccole attività artigianali, negozietti e
caffè per ravvivare il quartiere fin dall’inizio. La città di Gine­
vra si riserverà inoltre una parte dei seminterrati da utilizzare
come deposito di cui ha urgente bisogno per i suoi musei.
Il primo edificio, ora ultimato, in fase di costruzione mentre intorno continuano i lavori di bonifica del terreno. (© Alain Dreier BTB SA).
Presto e bene
Accanto ai piccoli palazzi annessi, tre saranno quelli principali;
uno di essi è già terminato a livello di struttura grezza.
Su cinque piani sono distribuiti appartamenti di dimensioni
diverse, da 2 a più di 20 stanze, che danno su un cortile inter­
no centrale; tutto ciò per consentire forme abitative nuove e
variegate e destinazioni più modulabili.
L’ecoquartiere si è proposto di riservare il piano terra a usi com­
merciali; ecco spiegata dunque l’altezza dei locali. I tre semin­
terrati si trovano in parte all’altezza delle acque del Rodano.
“Lo spessore della platea di fondazione è di 70 cm, le pareti di
40 cm e tutti gli elementi strutturali sono stati attentamen­
te protetti da possibili infiltrazioni di acqua grazie a giunti
iniettabili”, spiega Pedro Figueiredo, tecnico di cantiere della
Belloni SA. L’impresa di costruzioni ha installato un impianto
per il confezionamento degli 8000 metri cubi di calcestruzzo
necessari per i solai e i quattro nuclei interni. In linea con il
progetto ecologico è stato impiegato Optimo 4, un cemento
Pagina 19
Realizzazione
Realizzazione
ecocompatibile e a basso contenuto di clinker che contribuisce
alla riduzione della CO2. Le facciate del piano terra e i pilastri
sono realizzati con elementi in calcestruzzo preconfezionato
fornito sul cantiere. Per ridurre le loro dimensioni ci si è av­
valsi di un calcestruzzo a resistenza elevata per i pilastri; la
loro superficie grigia scura sta a indicare che è stato usata
microsilice. “Gli elementi della facciata avevano costituito una
grossa sfida iniziale” spiega M. Figueiredo, “perché arrivavano
fino a quattro metri per sei. Trasportati in posizione orizzon­
tale, dovevano essere tirati su in verticale.” C’era il rischio che,
sollevandoli in maniera errata, avrebbero potuto rompersi per
il peso. Una progettazione attenta e test preliminari hanno
consentito tuttavia di risolvere questa difficoltà e di affrontare
poi tutti gli altri problemi. Una squadra perfettamente affia­
tata ha provveduto a scaricare, incamiciare, armare e mettere
in opera i vari elementi realizzati sul posto. “La nostra impresa
ha effettuato un lavoro accurato con grandissimo impegno”
continua, fiero, M. Figueiredo. “Non solo abbiamo concluso l’o­
pera nei tempi previsti, ma l’abbiamo addirittura consegnata
con un leggero anticipo.”
Ci vorrà tuttavia ancora qualche anno per ultimare l’ecoquar­
tiere in quanto bisognerà bonificare il resto della zona e co­
struire gli altri edifici. Dove in passato si gassificava il carbone,
la vita urbana arriverà nel 2018.
SICUREZZA NEI CANTIERI
Holcim si impegna per un ambiente di lavoro sicuro, con l’obiettivo di proteggere la sicurezza e la salute
dei propri dipendenti, dei dipendenti dei terzi, di aziende terze, di fornitori e visitatori.
Committente
città di Ginevra, Fondation de la Ville
de Genève pour le logement social
(FVGLS), Coopérative de l’habitat as­
sociatif (CODHA), Société coopérative
d’habitation rue des Rois, Fondation
des parkings, cantone di Ginevra
Architetti
team pluridisciplinare sotto la dire­
zione di Dreier Frenzel architecture +
communication, Losanna
Direzione dei lavori
Alain Dreier BTB SA, Ginevra
Ingegneri
Perreten et Milleret SA, Carouge
Impresa di costruzioni
Belloni SA, Carouge
Cemento e aggregati
Holcim (Svizzera) SA
LAVORI IN ALTEZZA:
a partire da un’altezza di 1,80 metri
tutte le persone devono portare
dispositivi di protezione anti caduta.
Se non sono presenti impalcature,
deve essere utilizzata una piatta­
forma di lavoro mobile.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE:
•casco
•occhiali protettivi
•indumenti di segnalazione
•scarpe antinfortunistiche
CONDUCENTI:
PREVENZIONE SANITARIA:
corsi sulla sicurezza stradale e visite
mediche preventive sono una prassi.
Inoltre, sono offerti corsi di forma­
zione speciali (ad es. corso anti-sban­
damento e sensibilizzazione rispetto
a situazioni critiche “angoli ciechi”).
sollevamento e trasporto fino a un
massimo di 25 kg. Solo personale
addestrato può utilizzare gru mobili,
carrelli elevatori, ponti elevatori e
impianti di sollevamento idraulico
per piattaforme di lavoro mobili.
Su una ex area industriale è sorto a Ginevra un complesso residenziale moderno a vocazione
ecologica – l’Ecoquartiere (superficie rossa). (© OpenStreetMap contributors).
Dimension edizione 29/2014
Pagina 21
Realizzazione
_1
Una felice
evoluzione
Compensatore di pressione Il
calcestruzzo fibrorinforzato
ad altissime prestazioni, sviluppato inizialmente per
soluzioni speciali, ha trovato impiego anche nella
produzione in serie. Ne sono un esempio i compen­
satori di pressione, utilizzati nei giunti a cantilever
del marchio “ebea”.
Dimension edizione 29/2014
– Autore: Martin Grether –
Una volta che nuovi materiali si sono dimostrati validi negli
impieghi per cui erano stati inizialmente progettati, il loro
campo di utilizzo si espande rapidamente a tutti i livelli, in
quanto le loro proprietà vengono sfruttate per applicazioni
sempre nuove. Con un attento sviluppo del prodotto e un
eccellente servizio di consulenza, un materiale nuovo trova
presto la strada che, da soluzione sperimentale, lo porta a
diventare prodotto di serie. Uno di questi materiali è il cal­
cestruzzo fibrorinforzato ad altissime prestazioni, sviluppato
una ventina di anni fa in Francia, e che contiene una quantità
elevata di leganti, fluidificanti, microsilicati e fibre di acciaio.
Questi consentono di ottenere delle caratteristiche che non
sono più quelle tipiche del calcestruzzo, ma che fanno pensare
piuttosto, per l’elevata resistenza anche a trazione e a defor­
mazione, all’acciaio. Questo nuovo calcestruzzo ad altissime
prestazioni presenta, oltretutto, una struttura estremamente
compatta, che lo predestina a impieghi in cui un sottile strato
di materiale è in grado sia di sopportare pressioni elevate, sia
di fungere da impermeabilizzante. Così questo nuovo prodot­
to è stato scelto, negli ultimi anni, per realizzare impermeabi­
lizzazioni di ponti di straordinaria durata.
La soluzione migliore
È un fatto che i materiali da costruzione “giovani” abbando­
nano spesso e volentieri la destinazione per cui erano stati
creati, qualora si presentino occasioni valide di nuovi impieghi.
Ed ecco che da alcuni anni ritroviamo il calcestruzzo fibro­
rinforzato nei giunti a cantilever utilizzati in edilizia. Questi
elementi trasmettono il carico statico dei balconi sporgenti
alla struttura portante dell’edificio, garantendo, allo stesso
tempo, un isolamento termico della struttura stessa verso
l’interno e verso l’esterno, così che il pavimento freddo del
balcone non vada ad abbassare la temperatura interna delle
abitazioni. Le barre d’acciaio superiori assorbono le sollecita­
zioni da trazione, mentre la piastra d’acciaio – parzialmente
interna e parzialmente esterna – posta sotto di esse e colle­
gata, per ragioni termiche, con una sola spina che attraversa
tutto lo strato isolante, assorbe la pressione e la scarica sulla
facciata dell’edificio. Con il noto marchio “ebea” il gruppo Spa­
eter produce e commercializza da circa quattro anni i giunti
a cantilever, nei quali i compensatori non sono realizzati in
acciaio, ma in calcestruzzo fibrorinforzato. “Abbiamo sviluppa­
to questa soluzione brevettata partendo totalmente da zero”,
spiega il responsabile della linea “ebea” Roger Wey. La ragione
principale dell’impiego di compensatori in calcestruzzo è l’e­
levato costo dell’acciaio. I compensatori devono essere, prima
di tutto, resistenti alle intemperie. Se viene impiegato acciaio,
questo deve essere al nichel-cromo, cosa che rende la realizza­
zione di tali giunti relativamente costosa. “Per questo ci siamo
messi a cercare un’alternativa più a buon mercato, adatta alla
produzione in serie e in grado di resistere a sollecitazioni no­
tevoli”, continua Roger Wey.
Ottimizzazione del prodotto
Poiché anche il calcestruzzo fibrorinforzato non risulta essere
un materiale particolarmente conveniente, è importante che
la forma dei compensatori segua l’andamento delle forze, in
modo da consentire il massimo risparmio di materiale. I com­
pensatori di calcestruzzo hanno forma di doppio tronco di
piramide, anziché forma quadrata. Il risparmio di materiale è
presto calcolato se si producono ogni mese migliaia di pezzi.
Bisognava, però, prevedere casseforme semplici e poco costo­
se. Roger Wey fece ricorso alle proprie conoscenze di costrutto­
re di macchinari, arrivando così a progettare l’impiego di una
cassaforma in plastica a perdere ottenuta tramite iniezione
di materiale, che sarebbe poi rimasta attaccata alle superfici
laterali del manufatto. Così si arrivò ad una soluzione, realiz­
zabile in modo più economico e rapido di quella tradizionale: il
nuovo materiale aveva trovato la sua strada per la produzione
in serie. Ma l’ottimizzazione si spinge oltre, poiché i compen­
satori in calcestruzzo non solamente eliminano i piccoli ponti
termici che si creano nell’abbinamento calcestruzzo-acciaio,
ma hanno migliori caratteristiche antincendio, poiché conten­
gono non solo fibre di acciaio, ma anche fibre di polipropilene,
che si sciolgono in caso di incendio, lasciando degli spazi vuoti
che impediscono in modo efficace cedimenti della struttura
dovuti ad esplosioni.
Sviluppo in partnership
Grazie alle positive esperienze fatte, l’“ebea” sta perfezionan­
do il nuovo materiale. “Vediamo altre prospettive di sviluppo
per il quale questo nuovo prodotto è eccellente”, continua
Roger Wey. Si tratta sempre e comunque di scaricare grandi
forze in piccoli spazi. Un buon esempio è un longherone in cui
il tubo di acciaio riempito di calcestruzzo è in grado di amplia­
re considerevolmente l’attuale ambito di scarico delle forze.
“Anche in questo caso abbiamo potuto contare sul supporto di
Holcim, a cui ci possiamo sempre affidare quando abbiamo un
problema da risolvere” commenta Roger Wey la preziosa colla­
borazione con il partner svizzero. È ovvio che il know-how così
acquisito venga gelosamente custodito da tutti i partner.
1_La forma del giunto viene adattata all’andamento delle forze per
risparmiare materiale. Lo strato rosso è ciò che rimane della forma.
Pagina 23
Realizzazione
Flessibilità d’impiego
del calcestruzzo
BFU Beton-Fertigteil-Union Nei
locali della Beton-Ferti­
gteil-Union GmbH & Co. KG di Schramberg si stava
decisamente stretti. Grazie a un concept innovativo
e di grande stile, il nuovo edificio destinato agli
uffici tecnici e all’amministrazione, ha consentito di
mostrare la versatilità del calcestruzzo, soprattutto
negli elementi prefabbricati.
– Autrice: Elke Groeger –
Architettura sostenibile
Nel nuovo edificio di tre piani sono stati finalmente riuniti
l’amministrazione e l’Ufficio tecnico; è stata migliorata la di­
sposizione delle postazioni di lavoro ed è addirittura stato
allestito uno show room dove l’azienda può presentare ade­
guatamente i propri prodotti. Il committente aveva auspicato
un’architettura moderna, dalle forme rettangolari chiare, e
diverse soluzioni per la struttura della facciata, in primis il
cosiddetto “faccia a vista” da realizzare in calcestruzzo. Ne
sono stati usati diversi tipi per le parti prefabbricate, i rivesti­
menti e le fondazioni. Ma per la BFU era fondamentale anche
progettare e costruire l’edificio in ottica di edilizia sostenibile
e di alta efficienza energetica. Così, con il calore della centrale
di cogenerazione del complesso, non si riscaldano solamente
il locale di produzione e i magazzini di stoccaggio contenenti
le scaffalature, ma anche tutto l’edificio che ospita gli uffici.
Inoltre, con l’energia elettrica autoprodotta si copre il fabbi­
sogno degli uffici e della produzione. Altri punti a favore della
sostenibilità: condizionamento a soffitto che garantisce una
climatizzazione confortevole, isolamento termico delle pareti
dell’edificio, illuminazione in grado di far risparmiare energia,
assenza di barriere in tutti i posti di lavoro.
Fantasia senza limiti
La nuova costruzione della BFU è un ottimo esempio della
versatilità del calcestruzzo. Il risultato di questo ambizioso
progetto è stato presentato nel gennaio 2014. In dieci mesi
di attività di cantiere, per gli 800 m2 di superfici adibite a uf­
fici, sono stati impiegati circa 730 m3 di calcestruzzo. Tutte
le fondazioni, le pareti, le coperture, i rivestimenti sono stati
realizzati in calcestruzzo con l’utilizzo prevalente di elementi
prefabbricati. Non mancano nemmeno i pavimenti levigati e
le pareti in calcestruzzo faccia a vista. Per le facciate di difficile
esecuzione sono state impiegate, in parte, matrici strutturali.
Una particolarità è costituita dal divano, colore antracite che
accoglie i visitatori all’ingresso. Inoltre sono stati progettati
anche elementi decorativi, ad esempio vasi di diverse forme
e grandezze, o basamenti a forma di U, destinati ad ospitare
opere d’arte non convenzionali, nonché una panchina posta
davanti all’edificio.
La qualità del calcestruzzo dipende dal cemento
Il Product Management di Holcim aveva consigliato alla BFU
e al fornitore di calcestruzzo Uhl tre cementi per le parti pre­
fabbricate: Normo 5R, Fluvio 5 e Optimo 5. Volker Koch, am­
Il cosiddetto “faccia a vista“ viene accentuato ancor più dai telai delle finestre in color arancione. (© ninoco, Balingen).
Dimension edizione 29/2014
Pagina 25
Realizzazione
ministratore della BFU e responsabile del nuovo edificio, è
profondamente convinto della bontà della scelta: “I requisiti
che gli elementi prefabbricati dovevano soddisfare erano fra
i più svariati. Dopo un’attenta valutazione, abbiamo scelto i
cementi adatti a ciascun caso”. Koch sottolinea a questo pro­
posito l’ottima collaborazione con Holcim che dura da ormai
molti anni.
Normo 5R è adatto alla realizzazione di elementi prefabbri­
cati grazie al fatto che può essere lavorato velocemente in
condizioni estremamente difficili. Fluvio 5, grazie alla buona
lavorabilità, si addice particolarmente alle superfici a vista –
grazie al suo colore chiaro – e alla realizzazione di elementi
prefabbricati. Per il calcestruzzo confezionato in cantiere si è
preferito Optimo 5, il cemento “verde” di Holcim. “Grazie ad
una produzione con basse emissioni di CO2, abbiamo optato
per l’impiego di Optimo, in quanto si sposa perfettamente
con la nostra idea di edilizia sostenibile. Insieme a Holcim
continueremo a sperimentare l’utilizzo di Optimo e Fluvio per
la realizzazione di parti prefabbricate”, sottolinea Volker Koch
riguardo ai vantaggi di questi cementi. Optimo, in particolare,
si presta bene alla realizzazione di pezzi prefabbricati e manu­
fatti che, dovendo essere sollevati o disarmati in tempi brevi,
devono avere tempi di indurimento rapidi, e quindi è adatto
1_
Dimension edizione 29/2014
per calcestruzzi non armati, calcestruzzi armati e autocom­
pattanti, calcestruzzi precompressi, faccia a vista, pavimenti,
intonaci e malte.
2_
_3
4_
_5
1_Facciata moderna, chiara, del nuovo edificio a tre piani.
2_Elementi prefabbricati in calcestruzzo a profusione.
3_Flessibilità del calcestruzzo anche negli interni illuminati a giorno.
4_Calcestruzzo poroso come elemento decorativo di grande effetto
dietro il corrimano.
5_Un angolo speciale: il “divano” all’entrata, in calcestruzzo color
antracite, realizzato in perfetta armonia con il corporate design
dell’azienda.
COMMITTENTE/IMPRESA EDILE
BFU BETON-FERTIGTEIL-UNION GMBH &
CO. KG, SCHRAMBERG-WALDMOESSINGEN
PROGETTO
STUDIOSTADTLANDSCHAFT STEFFI KNEBEL,
SCHRAMBERG
CALCESTRUZZO
UHL KIES- U. BAUSTOFFGES. MBH,
HAUSACH
Pagina 27
Realizzazione
Un ponte
che batte il
tempo
Stoccarda 21 In un futuro prossimo, sul nuovo viadot­
to ferroviario della Sulzbachtal nei pressi di Den­
kendorf, in Germania, sfrecceranno treni in grado di
raggiungere i 250 km orari. Il ponte di calcestruzzo è
parte del grande progetto “Stoccarda 21”, che include
la nuova tratta ad alta velocità Wendlingen – Ulm.
Lungo 370 metri, il cavalcavia a doppio binario corre
parallelamente al ponte autostradale della A8, ad
un’altezza di circa 40 metri. Il ponte è stato costruito
con la tecnica di costruzione per conci a sbalzo e il
calcestruzzo a vista si esprime con le sue belle super­
fici chiare.
Dimension edizione 29/2014
Per il ponte ferroviario saranno necessari circa 14 000 m3 di calcestruzzo in varie classi di
resistenza. (© Arnim Kilgus, Stuttgart).
– Autrice: Elke Groeger –
Tempismo perfetto
Il progetto del viadotto si ispira a quello dell’autostrada già
esistente. Le due opere, distanti 20 metri l’una dall’altra, si
vedono particolarmente bene da Denkendorf. E la fuga tra le
pile del ponte ferroviario in direzione sud limita solo in mini­
ma parte la visibilità fra i piloni. Largo circa 13 metri, il ponte
è in corso di realizzazione con la tecnica della costruzione per
conci a sbalzo e procede rispettando un tempismo perfetto;
ora i lavori sono già molto avanti. La fase principale di co­
struzione degli elementi strutturali essenziali – le piastre di
fondazione, i sei piloni e i 13 conci liberi e supportati, lunghi
fino a 32 metri – era iniziata nel mese di marzo del 2013. La
struttura grezza della nuova opera ferroviaria dovrebbe essere
completata nella primavera del 2015. Al momento sono in
fase di costruzione le spalle, gli impalcati e le piastre portanti.
E i lavori sono perfettamente in linea con la tabella di marcia.
Sfide particolari per il calcestruzzo
L’impalcato del viadotto è stato progettato come trave conti­
nua su sette campate con una sezione a cassone precompres­
sa in direzione longitudinale. La sezione del ponte è molto sol­
lecitata. Questa era la maggiore sfida da affrontare. Durante i
singoli getti degli elementi strutturali e in linea con l’avanza­
mento dei lavori, sul cantiere bisognava garantire la fornitura
puntuale del calcestruzzo, ogni volta sia nella granulometria
voluta sia nella giusta consistenza.
“Holcim ha svolto il proprio lavoro con grande precisione.
Grazie alla centrale di betonaggio poco distante, il materiale
è sempre arrivato nella qualità richiesta”, così Lothar Roth, di­
rettore dei lavori alla Adam Hörnig, impresa di costruzioni. “C’è
sempre stata perfetta sintonia ed eccellente comunicazione
tra la centrale e il cantiere. Siamo molto soddisfatti anche
per le superfici uniformi del calcestruzzo a vista”. Perfetta è
stata anche l’intesa tra il capocantiere, Jürgen Abb, della Adam
Hörnig, e Uwe Rauschenbach, capomiscelatore di Holcim Iner­
Tra poco qui, sulla linea tra Stoccarda e Ulm, sfrecceranno
treni che potranno raggiungere anche i 250 km orari.
ti e Calcestruzzi. Grazie all’ottima collaborazione, sia i termini
di consegna sia la consistenza voluta del materiale sono stati
rispettati fino in fondo. “Si può dire che i due hanno gestito
perfettamente la situazione”, aggiunge Lothar Roth.
Optimo è stato davvero ottimo
Per quest’opera strutturale Holcim aveva proposto i due ce­
menti Portland compositi Optimo 4 e 5. Le esperienze ma­
turate con questi materiali non avevano dato ancora molti
riscontri per cui la ZTV-ING aveva chiesto che il committente
ne approvasse l’impiego. Holcim ha fatto allora analizzare il
prodotto dall’Istituto di ricerca e collaudo di materiali dell’Uni­
versità di Stoccarda (MPA Stoccarda) circa la resistenza iniziale
alla compressione su opere infrastrutturali come i ponti. Sia
l’MPA che il committente avevano dato successivamente il
via libera. I due cementi hanno ancora una volta dimostrato
di essere eccellenti e idonei come cementi standard per la
realizzazione di grandi opere. Ma c’è anche il grande vantaggio
che per la loro produzione vengono generate meno emissioni
di CO2. Optimo si distingue quindi per la resistenza iniziale e
per la superficie uniforme durante il getto, ed è indicato per i
progetti con calcestruzzo a vista. COMMITTENTE
DEUTSCHE BAHN AG, DB PROJEKT
STUTTGART-ULM GMBH
IMPRESA COSTRUZIONI
ADAM HÖRNIG BAUGESELLSCHAFT MBH
& CO. KG, ASCHAFFENBURG
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE
BÜCHTING + STREIT, B+S BERATENDE
INGENIEURE VBI AG, MONACO
CALCESTRUZZI
HOLCIM KIES UND BETON GMBH,
CENTRALI DI OSTFILDERN-NELLINGEN E
STOCCARDA-NECKARHAFEN
Pagina 29
Opere già in cantiere
Markus Hepberger
Responsabile del
cementificio di Untervaz
Alcuni anniversari si festeggiano particolarmente volentieri. Tra questi non ci sono tanto gli eventi apparentabili, per natura
e diritto, a un genetliaco vero e proprio, quanto piuttosto i momenti in cui sono stati raggiunti dei risultati su cui si è lavorato
sodo, ancora meglio se in squadra e non da soli. Dirigere un cementificio e farlo rendere al massimo non è un compito per solitari e nemmeno una performance da ballerini solisti; ciò che serve sono un’adeguata porzione di entusiasmo, doti di comando
e spirito di squadra. L’anniversario che abbiamo festeggiato di recente “Otto anni di lavoro senza infortuni a Unterwaz” è un
sunto di tutto questo: spirito di squadra, passione e leadership.
L’“oro nero” aveva sempre esercitato un
grande fascino su Markus Hepberger, ingegnere minerario. Dopo aver compiuto
gli studi di Ingegneria petrolifera ed Economia aziendale presso la “Montanuniversität” di Leoben, in Austria, Hepberger
lavora per alcuni anni all’Istituto di Geo­
fisica applicata del “Joanneum Research
Austria” di Graz. A un certo punto ne
ha abbastanza del petrolio e decide di
cambiare completamente elemento e
branca. L’armamentario per imparare
a trattare il cemento glielo forniscono
le imprese “Vorarlberger Zementwerke
Lorüns AG” e “Perlmooser Zement­werke
AG”. Nel 1998 è finalmente pronto:
diventa responsabile della produzione
al cementificio Holcim di Siggenthal –
un lavoro ad alto tenore di stress. Il forno dello stabilimento, che da calcare e
marna consente di produrre il clinker
per il cemento, deve essere alimentato
costantemente nell’arco delle 24 ore. Il
flusso di materia prima dalla cava deve
essere il più possibile continuo, esattamente come l’afflusso di combustibili
che mantengono il forno ad una temperatura costante di 1450 °C. “Come
responsabile della produzione impari
il mestiere partendo, per così dire, da
pala e piccone“, dice Markus Hepberger;
“e questo mi è servito quando, due anni
dopo, sono passato alla guida del cementificio di Untervaz”.
Ad aspettarlo, però, c’è una gatta da pelare. La cava di Haselboden, che riforniva
il cementificio, non ha più l’autorizzazione di estrarre. Per poter cavare altro materiale, Holcim deve presentare domanda al comune di Untervaz e alle autorità
cantonali. Un anno dopo il governo dei
Grigioni autorizza la ripresa dell’attività
estrattiva nella cava di Haselboden. Se
le cose sono andate avanti così speditamente, lo si deve a una comunicazione
tempestiva e chiara: “Già prima di inoltrare la domanda avevamo preso contatto con il cantone, il comune che ospita
il cementificio e le organizzazioni per la
tutela dell’ambiente e del paesaggio,
così da poter sedere tutti attorno a un
tavolo e discutere gli interessi di tutte
le parti coinvolte con lo scopo di trovare
soluzioni ecocompatibili”, dice Markus
Hepberger. Lo sforzo è stato premiato.
Breve profilo
Markus Hepberger è alla guida del cementificio
Holcim Svizzera di Untervaz/Grigioni dal 2000.
Lo stabilimento, nato nel 1957, è dal 1999 guidato da Holcim e dà lavoro a 110 dipendenti.
Come responsabile della produzione
impari il mestiere partendo, per così dire,
da pala e piccone.
Dimension edizione 29/2014
Pagina 31
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