Strength. Performance. Passion. Dimension Il giornale per la clientela di Holcim Central Europe Costruire con il calcestruzzo – materiale versatile e personalizzabile Edizione 29, Luglio 2014 Editoriale Indice Benvenuti in Holcim Central Europe Sono molto lieto di presentarvi il primo numero interregionale di “Dimension”, il nostro giornale. La Germania del Sud, la Svizzera, il Ticino e l’Italia settentrionale riceveranno ora gli stessi contributi in italiano, tedesco e francese. “Dimension”, il giornale per i clienti, diventa così un mezzo di comunicazione per tutta la Regione Holcim Central Europe e consente alle lettrici e ai lettori di vedere tutto in una prospettiva globale, oltre i confini nazionali del proprio Paese. Quello che succede a Milano e dintorni oppure quali opere siano in fase di realizzazione nella Germania meridionale lo sapranno in futuro anche gli svizzeri, e quello che succede in Svizzera lo potranno sapere anche gli altri. Abbiamo allargato gli “orizzonti” non solo a livello geografico, ma anche tematico. Su “Dimension” troverete quindi anche articoli che di primo acchito hanno poco a che fare con l’edilizia. Nel nuovo giornale è stata integrata la newsletter di Holcim Svizzera, con i suoi contributi anche politici. Saranno affrontati anche aspetti dell’approvvigionamento di materie prime, un processo che per noi sta diventando sempre più difficile. Purtroppo, la nostra società dei servizi capisce sempre meno il mondo dell’industria. Da un lato si vogliono migliorare le infrastrutture, e dall’altro si chiede di andare, ovviamente altrove, ad estrarre i materiali necessari allo scopo. Un atteggiamento miope anche a livello ecologico. Su questo vogliamo tenere, in futuro, i riflettori ancora più accesi, sfruttando anche “Dimension”. Non tutto però è stato rivoluzionato. Ciò che rimane è la nostra attenzione su progetti speciali, su opere e procedimenti o applicazioni innovative del calcestruzzo. Anche su questo numero troverete contributi su cantieri speciali, come quello della riurbanizzazione del centro di Milano oppure quello su un moderno impianto di trattamento di acque reflue nella Germania del Sud. Altri esempi sono la valorizzazione di un quartiere a Ginevra e la realizzazione di un ponte con la tecnica di costruzione per conci a sbalzo nel Baden-Württemberg. Le belle superfici in calcestruzzo le avete già viste sulla foto in prima pagina; per i dettagli andate a leggere l’articolo sulla flessibilità di impiego di questo materiale. Ma con il calce­ struzzo si possono fare molte altre cose: un contri­ buto sull’impiego di un calcestruzzo ad alta resistenza per elementi prefabbricati vi illustra una nuova applicazione. E infine anche questa volta “abbiamo messo qualcuno sotto torchio”: quindi l’intervista rimane! Le modifiche che abbiamo citato si riflettono anche nella grafica. Ecco perché avete ora fra le mani un “Dimension” in una veste totalmente rinnovata quanto a formato e impaginazione. Ovviamente siamo molto interessati a conoscere il vostro feedback sul nuovo look del giornale e curiosi di conoscere le vostre risposte. Non mi resta che augurarvi fin d’ora buona lettura. Attualità Realizzazione Attualità4 Dialogo Il nuovo skyline di Milano 8 Depurazione all’avanguardia 17 Una fenice che rinasce 18 Sicurezza nei cantieri 21 Una felice evoluzione22 Flessibilità d’impiego del calcestruzzo 24 Un ponte che batte il tempo 28 Opinioni 6 Dialogo14 Opere già in cantiere 30 Strength. Performance. Passion. Kaspar E. A. Wenger CEO Holcim (Svizzera) SA Area Manager Central Europe COLOPHON Editore Holcim (Svizzera) SA, Editore Martin Grether, Elke Groeger, Manuela Macchi, Sabine Schädle, Ingeborg Spillmann, Layout Source AG, Zurigo, Stampa Multicolor Print AG, Baar Prima pagina BFU Beton-Fertigteil-Union GmbH & Co. KG a Schramberg Le foto, se non diversamente indicato, sono di Holcim. Dimension edizione 29/2014 Pagina 3 Attualità Ancora più ampia la Guida pratica Holcim sul calcestruzzo Il manuale Guida pratica del calcestruzzo, finora molto apprezzato e molto dettagliato sulle costruzioni in calcestruzzo, è stato riveduto e arricchito di nuovi capitoli, per esempio uno sui calcestruzzi con particolari composizioni e proprietà. I lettori vi trovano inoltre numerosi consigli pratici e informazioni dettagliate sui materiali di base, in particolare su cemento, aggregati, aspetti ambientali e tecnologia del calcestruzzo. Vi sono illustrate anche le normative, vengono forniti dati sulle analisi delle importantissime qualità del calcestruzzo fresco e indurito, i parametri per la stagionatura del calcestruzzo, oppure le cause e la prevenzione di eventuali danni a questo materiale. e quindi avviati al ciclo di trattamento previsto. La parte non riutilizzabile sarà impiegata come combustibile alternativo nei cementifici. In questo modo si risparmieranno combustibili fossili e si abbatteranno le emissioni di CO2. Nuova casa per gli elefanti allo zoo di Zurigo Il nuovo parco per gli elefanti, il “Kaeng Krachan” – progetto faro dello zoo di Zurigo – è stato inaugurato il 7 giugno scorso. La struttura, con il singolare tetto a forma di ciotola, offre una prospettiva davvero straordinaria. La parte interna del padiglione ha una superficie di 5400 m2, e quella esterna, comprensiva delle tante vasche, ne misura altrettanti. La casetta a due piani in stile tailandese e la rete dei sentieri sono disposte in modo tale da dare al pubblico l’impressione di essere in mezzo a tutto quello che succede. Peccato buttare via! La nuova Guida è stata sviluppata su una base comune, ma adeguata alla normativa vigente del mercato tedesco, di quello svizzero e di quello del Voralberg/Austria. La pubblicazione è disponibile in tedesco e francese, su carta oppure scaricabile da Internet. www.holcim.ch/publikationen-events Dimension edizione 29/2014 In Svizzera, il signore e la signora Bernasconi gettano via 780 000 tonnellate di plastica all’anno. Di questa quantità, soltanto 90 000 tonnellate vengono riciclate, il resto finisce nei rifiuti domestici e poi negli inceneritori. Nella plastica ci sono molecole di prezioso petrolio e gas naturale; per l’ambiente e l’economia varrebbe la pena di riciclarla piuttosto che bruciarla. In Svizzera manca però ancora un sistema per la raccolta differenziata della plastica; esiste quella per la carta e i cartoni, i metalli e l’alluminio, le bottiglie e i rifiuti elettronici. Clemens Wögerbauer, Head Alternative Fuels and Raw Materials, di Holcim Central Europe, con il suo team, non volendo più attendere, ha lanciato in Holcim Svizzera un’iniziativa di raccolta della plastica. Per alcuni mesi i dipendenti raccoglieranno rifiuti di plastica che potranno consegnare in quattro punti. Da questo progetto ci si aspetta molto: “Esso ci aiuterà, infatti, a scoprire come raccogliere e riciclare in modo efficiente questo tipo di materiale. Quello che ci interessa, per esempio, è sapere quale tipo di plastica viene raccolta, quale consenso trova questa raccolta differenziata fra le persone e quale è la loro motivazione”, ci dice Clemens Wögerbauer. A fine giugno i rifiuti saranno analizzati 89% 90000 t 11% 780000 Tonnen Alla scoperta dell’ex cava di Dormettingen Domenica 6 luglio 2014, in una vecchia cava di scisti bituminosi è stato inaugurato un parco paesaggistico. In stretta collaborazione con le associazioni interessate, le organizzazioni per la tutela dell’ambiente e le istituzioni, Holcim (Süddeutsch­land) GmbH e il comune di Dormettingen nel Baden-Württemberg/D, sul cui territorio si trova la cava dismessa, hanno ricoltivato e dato nuovo impulso a quell’area. Nel parco troveranno posto una grande zona ricca di fossili, un anfiteatro con palco all’aperto per concerti, rappresentazioni teatrali, spettacoli cinematografici e molto altro ancora. Intorno a tutto il territorio si snoda un percorso di circa 6,5 km che permette di conoscere tutto ciò che ruota intorno al mondo degli scisti bituminosi: geologia, materie prime, fossili, storia dell’attività estrattiva, produzione del cemento, moderna attività mineraria, recupero naturalistico, organizzazione del paesaggio, tutela ambientale e biotopi. I visitatori più giovani sono invitati a dar prova di fantasia nei giochi su quello che verrà chiamato il “Piazzale della miniera”. L’area e il ristorante “Am Schiefersee” con una bella terrazza panoramica offriranno molte opportunità per fermarsi e contemplare il paesaggio in riva al lago. Per ulteriori informazioni: www.schiefererlebnis.de Grande, possente e longevo – dal calce­ struzzo all’elefante Alla giornata che ha dato il via alla Campagna nazionale sull’approvvigionamento delle materie prime, organizzata da Holcim il 22 maggio scorso, una trentina di ospiti provenienti da Cantoni, Confederazione, Comuni e mondo dell’imprenditoria hanno discusso sul futuro dell’industria dei materiali da costruzione. In una location spettacolare: il nuovo padiglione degli elefanti, il “Kaeng Krachan” dello zoo di Zurigo. I partecipanti avevano avuto l’opportunità di visitarlo prima dell’inaugurazione ufficiale. Negli ultimi tempi, sull’industria dei materiali da costruzione spira un vento gelido. Su tutto il territorio nazionale è in calo, infatti, il numero dei siti ove si producono cemento, aggregati e calcestruzzi; le autorizzazioni per nuovi scavi vengono certo ancora concesse, ma sempre più con il contagocce. Rainer Kündig, direttore della Commissione svizzera di Geotecnica (SGTK) del Politecnico federale di Zurigo, e Andreas Möri, vicedirettore del Servizio geologico nazionale, swisstopo, hanno spiegato, dal punto di vista dello studioso e del politico, come impiegare efficacemente le materie prime minerali. Hanno sottolineato inoltre quanto sia importante considerare le necessità di tutti. Anche per la Confederazione serve intervenire in quanto stanno aumentando i punti di conflitto con la Protezione della natura e del paesaggio. swisstopo, l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e il SECO stanno lavorando fianco a fianco a un programma di approvvigionamento delle materie prime. Heidi Kohler, assessore di Untervaz e presidente della Commissione di studio sull’attività estrattiva, ha illustrato la situazione dalla prospettiva di un comune che ospita un cementificio. Pur sottolineando i vantaggi finanziari, la Kohler ha tuttavia fatto appello anche alla responsabilità nei confronti del paesaggio e della natura. A moderare la giornata è stato Andreas Kühni, Head Reserves and Mining Central Europe. La Campagna sull’approvvigionamento di materie prime in Svizzera si propone di portare intorno a un tavolo esponenti politici, istituzioni e opinion maker al fine di promuovere la reciproca comprensione e arrivare a soluzioni condivise. Un nuovo incontro sul tema è previsto per il prossimo autunno. del settore. Una delle novità è certamente rappresentata dal riutilizzo immediato del materiale di demolizione non separato per la produzione di cemento. In questo modo non ci sarà più bisogno di mantenere discariche e si potranno sostituire le polveri fini utilizzate fino ad oggi nella produzione. Anche un secondo sviluppo vede l’impiego di materiali di scarico per ottenere cemento. Il convegno non sarebbe tale se non ci si potesse fare un’idea complessiva del riciclaggio e delle nuove acquisizioni da mettere in pratica nel quotidiano, in questo caso ai fini di una semplice valutazione dei progressi compiuti in fatto di maturazione. Naturalmente, la Giornata del calcestruzzo consente anche di guardare oltre le frontiere nazionali e di vedere come si costruisce altrove con l’ausilio di questo materiale. In poche parole, l’appuntamento annuale resta sempre lo stesso, anche dopo 20 anni. La 20a Giornata del calcestruzzo di Holcim avrà luogo il 27 agosto prossimo presso il Politecnico federale di Zurigo (ETH). Errata corrige Sul numero 28, nell’articolo “I pachidermi fanno il bagno” c’è stato un errore. Dove si parlava delle persone coinvolte nel progetto, non è stato menzionato l’ufficio “Lorenz Eugster Landschaftsarchitektur und Städte­ bau GmbH, Zurigo”. Ce ne scusiamo. www.lorenzeugster.ch Giornata del calcestruzzo – 20 anni portati bene! Da 20 anni a questa parte la Giornata del calcestruzzo, una vetrina sugli ultimi sviluppi delle costruzioni con questo materiale, è diventata oramai un appuntamento imprescindibile. Va da sé che anche quest’anno terranno banco i nuovi ritrovati Altre info su: www.holcim.it Pagina 5 Opinioni paesaggio, ed è difficile prevedere se gli impianti continueranno a funzionare anche in futuro. Diventa quindi sempre più problematico ottenere l’autorizzazione per l’estrazione di materie prime. L’iter per ottenere i permessi può durare anche anni e variare da cantone a cantone. Kaspar E. A. Wenger, CEO Holcim (Svizzera) SA, Area Manager Central Europe Una posizione chiara nei confronti dell’industria svizzera L’industria svizzera del cemento guarda ai suoi 130 anni di storia. Tutte le opere pionieristiche e tutta l’infrastruttura poggiano letteralmente sul cemento. Per molti anni, la società svizzera concordava sul fatto che il Paese, povero di materie prime, dovesse cercare la prosperità economica nel settore industriale e in quello dei servizi. Si pensi solo all’industria orologiera, che assicurava, nella non ricca Regione del Giura, il sostentamento a intere famiglie. Si concordava altresì nel ritenere che il benessere andasse perseguito innanzitutto nell’industria e poi anche nei servizi. L’industria creava migliaia di posti di lavoro. Ma, ora, questo sentimento sembra stia scemando. Si premia chi, dai vecchi quartieri industriali come quello di Zurigo-Ovest, sviluppa un quartiere abitativo urbano. Capannoni che in passato erano adibiti alla produzione di eliche per navi, rinascono come “location” di tendenza per eventi. In ampie fasce della popolazione sta venendo meno l’interesse per le realtà produttive. Nessuno vuole avere una cava nelle vicinanze di casa propria. L’attività estrattiva lascia un segno nel Dimension edizione 29/2014 Una produzione non regionale o addirittura una delocalizzazione della produzione all’estero andrebbe inutilmente a gravare sul bilancio ecologico. L’attività estrattiva locale e la produzione sul territorio sono opportune non solo dal profilo ambientale, ma anche da quello economico e sociale. L’industria svizzera del cemento assicura l’approvvigionamento del materiale sul mercato interno. Un risultato concreto si potrà ottenere soltanto se la politica remerà nella nostra stessa direzione. Da parte dell’amministrazione federale e degli ambienti politici ci aspettiamo una posizione chiara in merito al problema dell’estrazione di materia prima in Svizzera. Nella pianificazione del territorio, la Confederazione deve impegnarsi affinché, in futuro, siano individuate delle aree da destinare all’attività estrattiva. I cantoni, i comuni e, tutto sommato, anche le industrie del settore vanno sostenuti nel loro lavoro: all’industria che produce serve una pianificazione certa. Invitiamo pertanto tutti gli attori a sedere a un tavolo per trovare soluzioni percorribili. Chi ha bisogno delle materie prime deve poterle estrarre anche in loco. In fin dei conti, ne va della responsabilità sociale di tutti. Da osservatori a protagonisti Nel passato l’edilizia pubblica era appannaggio dei politici e degli esperti. Gli uni fissavano gli obiettivi, gli altri cercavano le soluzioni più eleganti. Questa pianificazione fatta “sulla testa dei cittadini” oggi non viene più accettata. Quanto più ristretti diventano i nostri spazi vitali, tanto più forte è il modo in cui le parti interessate fanno sentire la loro voce, manifestando, a volte, anche il loro dissenso. Le autorità si trovano spesso di fronte a un “costoso disastro”. Il cantone di Zugo ha fatto spesso questa penosa esperienza, quando si è trattato di alleggerire il traffico cittadino del capoluogo cantonale con la costruzione di un tunnel stradale. Per portare a buon fine il progetto, nel 2010 la Direzione dei lavori aveva deciso di coinvolgere fin dall’inizio la popolazione nelle fasi di pianificazione. Un processo di interazione decisamente laborioso, ma che, tirate le somme, si è rivelato, per lo più, un guadagno. Infatti, la ricchezza di idee che scaturisce di solito dal confronto e il monitoraggio critico non favoriscono solamente la qualità del progetto, ma finiscono addirittura con l’accelerarne il risultato finale. Questa strategia ha dimostrato ancora una volta la propria validità nell’ambito del progetto del tunnel urbano di Zugo. Nell’arco di tre anni siamo riusciti a sviluppare insieme alla Heinz Tännler, membro del Governo cantonale, Direzione dei lavori del Cantone di Zugo popolazione un progetto generale, che oggi trova ampi consensi. Colonne portanti di questo processo di consultazione sono stati un gruppo di studio per i gruppi di interesse e un forum sul traffico per tutta la popolazione. Le road map proposte erano talmente in sintonia che i gruppi sono riusciti a portare avanti il progetto in una sorta di interazione. Gli esperti fornivano l’assistenza e il necessario supporto tecnico. Nel frattempo il progetto ha superato l’ostacolo del Consiglio cantonale. Ora bisogna attendere la decisione finale e il voto popolare. Comunque, a prescindere dall’esito, si è visto che la pianificazione partecipativa non giova solamente al progetto contingente, ma anche alla distensione del clima politico e alla coesione sociale. Per noi è importante una comunicazione trasparente. Se avete suggerimenti o volete saperne di più su Holcim, scriveteci! [email protected] Pagina 7 Realizzazione Il nuovo skyline di Milano Progetto “Porta Nuova” Grazie al progetto “Porta Nuova” sorge nel centro di Milano un nuovo quartiere com­ posto da moderni edifici, aree pedonali e un grande parco. I suoi grattacieli, alti fino a 230 m, hanno rega­ lato al capoluogo lombardo un nuovo skyline visibile anche da notevole distanza. Tutto il calcestruzzo è stato fornito da Holcim Italia, impresa che si distin­ gue per la qualità dei suoi prodotti, l’assistenza tec­ nologica e il know-how nella gestione dei cantieri edili. Dimension edizione 29/2014 Garibaldi-Repubblica in fase di costruzione. Pagina 9 Realizzazione Il Bosco verticale. Dimension edizione 29/2014 Pagina 11 Realizzazione Miglior fornitore di materiali da costruzione Per ospitare 360 000 metri quadrati di uffici, spazi commer­ ciali e residenziali è stato ovviamente necessario costruire in altezza. I grattacieli rappresentano quindi una parte fonda­ mentale di Porta Nuova e conferiscono così anche un nuovo skyline a Milano. Hines Italia aveva richiesto ai produttori di calcestruzzo una pre-qualifica volta a dimostrare che i loro materiali erano conformi ai severi requisiti della committenza. “Le nostre miscele di calcestruzzo sono state quelle che hanno dato i risultati migliori”, spiega Attilio Berrino, Responsabile Grandi Lavori Calcestruzzo di Holcim Italia. Al momento del­ la successiva assegnazione dei lotti di costruzione, tuttavia, Hines ha lasciato le imprese libere di scegliere i produttori di calcestruzzo che preferivano. “Il fatto di aver raggiunto i migliori risultati ci ha certamente aiutato”, dice Berrino. Un ulteriore punto a favore di Holcim è stata l’esperienza nell’ operare all’interno di cantieri tecnologicamente avanzati ed inusuali nel panorama italiano. Così Holcim Italia è riuscita ad ottenere la fornitura di tutti e tre i lotti di costruzione per una quantità totale di circa 375 000 metri cubi di calcestruzzo. 1_ 2_ – Autore: Martin Grether – 1_Vista dalla Torre Solaria su Garibaldi-Repubblica (a sn.) e Isola con il Bosco verticale. 2_La Torre Solaria con i suoi 34 piani. Dimension edizione 29/2014 Molte città europee hanno sofferto negli ultimi decenni per l’abbandono e il degrado di ampie aree dei loro centri urbani. Oggi, invece, con l’avvio di progetti di riqualificazione volti al recupero di zone centrali, si assiste ad un’inversione di tendenza. A Milano la “macchina” sta funzionando a pieno regime. Situati a nord del centro storico e di Porta Nuova, tra le due principali stazioni ferroviarie della città, i tre quartieri di Garibaldi-Repubblica, Isola e Varesine per anni sono stati caratterizzati da ampie aree dismesse e degradate. Il gruppo immobiliare americano Hines ne ha riconosciuto le grandi potenzialità e, negli anni, ha acquistato lotto dopo lotto un’a­ rea di oltre 290 000 metri quadrati. Hines Italia, in qualità di promotore, committente e sviluppatore, ha fatto progettare Porta Nuova, certificata LEED Gold, da 20 architetti provenien­ ti da vari Paesi, nel rispetto dei vincoli urbanistici. L’opera com­ prende tre quartieri con diverse destinazioni d’uso, un grande parco e alcune zone pedonali. Necessità di calcestruzzi ad alte prestazioni Il primo lotto, costruito da Colombo Costruzioni, è stato quel­ lo di Garibaldi-Repubblica. Tre torri di altezza diversa, la più alta delle quali decorata da una guglia a spirale, si affacciano tutte su una piazza rotonda, sotto la quale si trovano diversi piani sotterranei e dove passano anche le gallerie ferroviarie per la vicina stazione Porta Garibaldi. Il calcestruzzo utilizzato ha dovuto qui soddisfare esigenze molto varie: la necessità di ridurre i carichi richiedeva caratteristiche di resistenza abbi­ nate a caratteristiche di leggerezza; nei basamenti si doveva contrastare il rischio di fessurazioni; per i pilastri serviva un calcestruzzo ad alta resistenza, mentre il nucleo e i solai ave­ vano bisogno di un calcestruzzo pompabile ad altezze di 160 metri. “Abbiamo grande esperienza con i cementi pozzolanici e sappiamo molto bene quali e quanti additivi usare per te­ nere al meglio sotto controllo il calore di idratazione anche nel caso di solai di oltre due metri di spessore,” spiega Carlo Belloni, Responsabile Area Ovest Aggregati e Calcestruzzo di Holcim Italia. Una sfida particolare è stata anche la realizza­ zione di colonne portanti con calcestruzzo prodotto in can­ tiere, che nei piani inferiori doveva corrispondere alla classe di resistenza alla compressione C75. Il progetto collegato “Isola”, anch’esso realizzato da Colombo Costruzioni, seppur il lotto minore in termini di fornitura ne­ cessaria, è tuttavia un’opera di grande pregio architettonico. Il “Bosco verticale” è il nome di una coppia di grattacieli con altezze fino a 27 piani, che anche da lontano si fanno notare per i loro ampi balconi e i grandi alberi che crescono su di essi. I solai dei balconi devono essere in grado di reggere massicci strati di terra e trasferire in modo sicuro il peso del carico sulla struttura portante. Anche qui, le colonne sulla facciata sono state realizzate con calcestruzzo ad alta resistenza prodotto in cantiere. Logistica e Progettazione: una vera sfida Varesine, il terzo lotto, è costituito da diversi edifici. C’è in­ nanzitutto la Torre Diamante, un grattacielo con una facciata interamente in vetro, caratterizzata dall’inclinazione delle su­ perfici perimetrali. Seguono due edifici per uffici strettamente affiancati, che a causa delle dimensioni ridotte, hanno le co­ lonne molto sollecitate (C85), e altri tre grattacieli, tra i quali svetta la Torre Solaria con i suoi 34 piani. In parallelo a questa sequenza di edifici, separati da un piccolo parco, vi sono una serie di villette urbane. “Quando abbiamo iniziato nel luglio 2009 qui c’era solo un enorme scavo,” racconta Marco Crucia­ ni, Responsabile Commessa per il Lotto Varesine ed apparte­ nente alla società di costruzioni CO.VAR. “Il grande problema era di natura logistica poiché, ovunque ci giravamo, mancava lo spazio per le gru, e lo scarico e stoccaggio e dei materiali”. Inoltre, nel caso della Torre Solaria, il progetto esecutivo si è rivelato difficile da realizzare e problematico da gestire nel tempo. In origine era previsto che una gigantesca struttura autoportante in acciaio avvolgesse tutto il grattacielo per so­ stenere balconi fortemente aggettanti e le solette. Tuttavia, successivamente, per garantire una struttura di maggiore du­ rata, il progetto fu completamente rivisto per poter utilizzare solette in calcestruzzo post-teso. Queste permettono ora di uscire con sicurezza all’aria aperta fino al penultimo piano dell’edificio residenziale più alto d’Europa e godere di viste spettacolari su tutta Milano. Il progetto “Porta Nuova” ha regalato a Milano una nuova prestigiosa zona centrale, che ha già avuto come effetto una valorizzazione delle aree limitrofe. Nel 2012 la Qatar Holding, di proprietà dello stato del Qatar, ha acquistato una quota del 40 % del progetto, sottolineando così che investire nel nuovo skyline di Milano certificato LEED è vantaggioso anche dal punto di vista finanziario. COMMITTENTE Hines Italia Srl IMPRESE DI COSTRUZIONI Colombo Costruzioni Srl Co.Var. Scarl ZH GCC Spa PROGETTAZIONE OLTRE 20 ARCHITETTI PROVENIENTI DA 8 PAESI SCELTI ATTRAVERSO CONCORSI DI ARCHITETTURA CALCESTRUZZO Holcim Aggregati Calcestruzzi Srl Altre informazioni: porta-nuova.com All’indirizzo www.holcim.it è possibile anche vedere un video. Pagina 13 Dialogo “Abbiamo precorso i tempi” Intervista a: Edward Schwarz In Holcim, lo sviluppo sostenibile è per tradizione un elemento integrante la cultura aziendale. Membro del WBCSD, il World Business Council for Sustainable Development dal 1999, il Gruppo è impegnato a promuovere l’efficienza energetica, a preservare le risorse naturali non rinnovabili e a recuperare i materiali secondari. Inoltre, per aumentare la consapevolezza sull’importante ruolo dell’architettura, dell’ingegneria, dell’urbanistica e delle costruzioni per un futuro sostenibile, a fine 2003 Holcim ha dato vita a Holcim Foundation for Sustainable Construction. Il Consiglio della fondazione è composto prevalentemente da specialisti indipendenti; un team di piccole dimensioni segue le attività della Fondazione che è guidata fin dalla nascita da Edward Schwarz. Che cosa si intende per “Edilizia sostenibile”? Edward Schwarz: Già prima della sua nascita, Holcim Foundation si era posta questa domanda e, insieme a un gruppo di esperti, aveva elaborato cinque target issues, rico­ nosciuti nel frattempo a livello mondiale. In sostanza, l’Edilizia sostenibile non considera imperativamente solo gli aspetti sociali, ecologici ed economici, ma anche i metodi innovativi, il rispetto di elevati requisiti qualitativi posti dall’architettura, il recupero di materia e di energia nella loro globalità. Il termine “sostenibilità” oggi è sulla bocca di tutti. Fortemen­ te inflazionato, spesso abusato negli ambienti della politica, dell’economia e della cultura. Qual è la Sua posizione, ovvero quella della Fondazione? ES: Sostenibilità significa, essenzialmente, soddisfare i bi­ sogni della generazione attuale senza compromettere quella delle generazioni future. Nel settore delle costruzioni, note­ vole importanza riveste l’attenta gestione delle risorse non rinnovabili. Tuttavia, è vero che si parla molto e si fa ancora troppo poco per lo sviluppo sostenibile, concetto che non deve diventare una formula senza significato. Quanto all’ambiente urbano, Holcim Foundation fornisce un contributo certo mo­ desto se visto a livello globale, ma molto serio, che raccoglie apprezzamenti ben al di là del mondo industriale. A che cosa è dovuto il successo di Holcim Foundation? ES: Siamo stati precursori e per questo all’interno del Gruppo siamo apprezzati e troviamo appoggio a tutti i livelli. Fin dall’inizio abbiamo spinto sui principi dell’Edilizia sosteni­ bile e puntato su progetti, e non su costruzioni “già realizzate”. In questo modo interpelliamo tutti gli stakeholder che opera­ no lungo la catena di creazione del valore aggiunto, anche e soprattutto le generazioni di architetti, progettisti/prescrittori e ingegneri che si stanno formando ora. Ci siamo posizionati come piattaforma dove si raccoglie, si discute e si diffonde il know-how globale. Inoltre, cerchiamo pratiche di costruzio­ ne esemplari che premiamo con gli Holcim Awards. Le varie pubblicazioni che curiamo sull‘edilizia sostenibile sono ap­ prezzate in tutto il mondo e anche esse contribuiscono alla credibilità della Fondazione. Le sue attività sono coerenti con quelle che Holcim porta avanti come impresa responsabile e attenta nel campo della produzione sostenibile e dello svi­ luppo prodotto. La Fondazione premia i progetti di eccellenza nel mondo. Mo­ nitorate quelli effettivamente realizzati? ES: Non solo teniamo una lista, ma alla fine di ogni ciclo triennale degli Awards esce un’ampia documentazione sui vincitori e i loro progetti, oltre a una pagina web speciale. Nelle timeline dei progetti si può leggere e vedere che cosa ne è stato degli oltre 150 progetti presentati e premiati nelle varie Regioni del mondo. Più della metà è ora in fase di realizzazione oppure è già stata portata a termine. Alcune proposte non si concretizzano, ma sono egualmente disponibili online come fonte di ispirazione per progetti futuri. Edward Schwarz Dimension edizione 29/2014 Pagina 15 Dialogo Realizzazione Quali sono le sfide che ci attendono nei prossimi anni? E quali i limiti della Fondazione? ES: Norme, regolamenti e direttive sottolineano che sta crescendo, a livello globale, la consapevolezza nei confronti dell’edilizia sostenibile. Dobbiamo fare in modo però che, in questo scenario, non vada persa l’iniziativa del singolo, che può portare anch’essa a valide soluzioni come ad esempio le invenzioni tecnologiche. A volte è sufficiente attingere alle conoscenze che avevano già i nostri avi, soprattutto circa la resistenza alle intemperie o la ventilazione, per ottemperare ai requisiti dell’edilizia sostenibile. Io intravvedo grandi po­ tenzialità di sviluppo negli “smart materials” e nel recupero e riciclo dei materiali; ciò significa altre opportunità per Hol­ cim, come ad esempio nel settore degli elementi prefabbricati multifunzione. Quali sono per Lei i momenti clou dei dieci anni di vita di Hol­ cim Foundation? ES: Sono rimasto sempre molto colpito dai vincitori de­ gli Holcim Awards che vanno spontaneamente a investire il premio nel perfezionamento e nell’attuazione del progetto, dalla costruzione di impianti sanitari di estrema semplicità con successiva produzione di biogas per cucinare in India, fino alla scuola dotata di aria condizionata per 1000 bambini in Africa occidentale la quale deve “funzionare” con i materiali da costruzione disponibili sul posto e senza elettricità o acqua corrente. Nel 2012, in Burkina Faso è stato premiato il progetto vincitore a livello globale; alla cerimonia erano presenti circa 3500 abitanti di un villaggio e questo evento resterà per sem­ pre scolpito nella mia memoria. Un terzo di questa gente era composto da bimbi in maglietta gialla, con sopra la scritta, stampata da loro: “Vive le prix Holcim!” Quali episodi invece vorrebbe dimenticare? ES: Soprattutto certe fastidiose seccature durante le premiazioni degli Holcim Awards in cui vengono presentati i progetti e i loro autori; finora, di eventi come questi, ce ne sono stati una trentina. Malgrado i meticolosi preparativi può succedere che un oratore all’improvviso non sappia più chi deve chiamare sul palco, oppure che commetta un errore e si congratuli con l’autore sbagliato del progetto. Quello che mi fa più piacere, invece, è che, malgrado i premi piuttosto consistenti e il crescente prestigio dei nostri Awards, abbiamo sempre saputo affrontare e risolvere i problemi autonoma­ mente, lasciando tutti soddisfatti. Breve profilo Edward Schwarz è direttore generale di Holcim Foundation fin dalla nascita. Con il suo team ha contribuito a dare visibilità internazionale agli Holcim Awards. “Io intravvedo grandi potenzialità di sviluppo negli ‘smart materials’.” Dimension edizione 29/2014 Depurazione all’avanguardia – Autori: Andreas Lang/Elke Groeger – L’impianto di trattamento acque reflue di Lahr, grazie ad un investimento di parecchi milioni, sarà dotato di un sistema di depurazione unico al mondo. Con la costruzione di un’ulteriore vasca di decantazione primaria, la “Abwasserverband Raumschaft Lahr (AVL)” soddisferà in pieno gli standard della Direttiva quadro sulle acque dell’Unione europea. Una sfida particolare è stata la gettata della piastra di base del fondo della vasca bianca. Filtraggio a tela, novità mondiale La direttiva prevede che il trattamento delle acque reflue debba avvenire impiegando le migliori tecnologie disponibili. A Lahr si è deciso di utilizzare, per la prima volta a livello mondiale, il filtraggio a tela nel quarto stadio di depurazione, dopo il passaggio delle acque reflue attraverso la fase di trattamento a carboni attivi. Nello stadio precedente al filtraggio a tela, i carboni attivi producono la flocculazione degli elementi assorbiti. Nella nuova vasca di decantazione, questi elementi si depositano sul fondo, per essere poi convogliati in un’apposita vasca circolare di raccolta. Infine, gli elementi non sedimentabili vengono trattenuti da un rivoluzionario filtro a tela. L’acqua esce quindi dall’impianto con una purezza mai raggiunta prima. Gettata della piastra del fondo: un’operazione complessa I lavori di costruzione, iniziati nella primavera 2013, si concluderanno nel 2015. È importante che, anche a cantiere aperto, l’impianto possa funzionare senza problemi. Una sfida di non poco conto Con il nuovo sedimentatore primario dell’impianto di depurazione vengono filtrati giornalmente circa 12.000 m3 di acqua. era data inizialmente dalla costruzione della vasca di decantazione, che ha un fondo di 35 m di diametro e una pendenza del 6 % verso il centro, cosa che ha richiesto l’esecuzione di un’opera di spianamento. Al momento di gettare il calcestruzzo bisognava tener conto del fatto che lo spessore della piastra doveva passare, da 40 a 60 cm andando verso l’esterno. Al centro della piastra si trova il cosiddetto “trono”; sul quale sarà collocata in seguito la vasca circolare per l’evacuazione dei fanghi sedimentati. Il cemento adatto Per costruire la nuova vasca di sedimentazione saranno necessari circa 2 500 m3 di calcestruzzo, la cui preparazione e posa in opera prevedono l’obbligo di monitoraggio costante. Per la ricetta migliore, Holcim ha consigliato il Durabilo 4N, un cemento Portland scisto calcinato. Tale cemento si distingue per un’elevata resistenza ai solfati, unita ad una buona resistenza iniziale e altrettanto buona impermeabilità. Durante la gettata, sulla piastra della vasca di decantazione è stata monitorata la temperatura durante tutto il processo di indurimento. I risultati confermano che è stato scelto il cemento giusto. COMMITTENTE ABWASSERVERBAND RAUMSCHAFT LAHR (AVRL), LAHR IMPRESA EDILE MEURER BAU GMBH, LAHR PROGETTAZIONE DR.-ING. F. SCHMIDT-BREGAS INGENIEURGESELLSCHAFT MBH, WIESBADEN CALCESTRUZZO VOGEL BAU GMBH, LAHR, WERK KIPPENHEIMWEILER Pagina 17 Realizzazione Una fenice che rinasce Ecoquartiere A Ginevra una zona industriale forte­mente inquinata sarà trasformata in quartiere residenziale a vocazione sociale ed ecologica. Per i palazzi certificati Minergie saranno impiegati materiali da costruzione ecocompatibili. – Autore: Martin Grether – A Ginevra una zona industriale fortemente inquinata sarà trasformata in quartiere residenziale a vocazione sociale ed ecologica. Per i palazzi certificati Minergie saranno impiegati materiali da costruzione ecocompatibili. Nel centro di Ginevra sta sorgendo un complesso residenziale dove, in passato, vi era una zona fortemente inquinata. (©Dreier Frenzel architecture + communication). Dimension edizione 29/2014 Da zona industriale a zona residenziale Una di queste zone è ora in fase di trasformazione. In seguito alla sua storia, il sito era fortemente inquinato per la presenza di rifiuti tossici derivanti dall’attività di un impianto per la produzione di gas, in funzione tra il 1844 e il 1915. Il terreno di quest’area pressoché quadrangolare, situato nelle immediate vicinanze del cimitero Plainpalais, era contamina­ to da catrame, metalli pesanti e vari idrocarburi, e alcuni agen­ ti inquinanti avevano addirittura raggiunto la falda freatica. I grandi lavori di bonifica sono durati parecchi anni e sono in parte ancora in corso sulle aree non edificate, in quanto biso­ gna scavare il terreno fino a una certa profondità, portarlo via per decontaminarlo oppure sostituirlo. In parallelo, la città e il cantone di Ginevra hanno lanciato un concorso di architettura per trasformare la vecchia area industriale in un complesso re­ sidenziale chiamato “écoquartier” (ecoquartiere). Non si tratta soltanto di cambiarne la destinazione ma di optare per una gestione completamente diversa del sito. Il progetto vincitore ha tenuto largamente in considerazione l’aspetto sociale ed ecologico dei futuri edifici. Saranno più di 300 gli alloggi di edilizia sociale in locazione, tutti conformi agli standard minimi Minergie. Inoltre, anche se in posizione centrale, tutta la zona sarà chiusa al traffico al fine di creare un’oasi di tranquillità propizia alle relazioni umane. È previsto anche un ampio parcheggio sotterraneo in modo da poter utilizzare liberamente gli spazi tra i vari edifici. Al piano terra troveranno posto piccole attività artigianali, negozietti e caffè per ravvivare il quartiere fin dall’inizio. La città di Gine­ vra si riserverà inoltre una parte dei seminterrati da utilizzare come deposito di cui ha urgente bisogno per i suoi musei. Il primo edificio, ora ultimato, in fase di costruzione mentre intorno continuano i lavori di bonifica del terreno. (© Alain Dreier BTB SA). Presto e bene Accanto ai piccoli palazzi annessi, tre saranno quelli principali; uno di essi è già terminato a livello di struttura grezza. Su cinque piani sono distribuiti appartamenti di dimensioni diverse, da 2 a più di 20 stanze, che danno su un cortile inter­ no centrale; tutto ciò per consentire forme abitative nuove e variegate e destinazioni più modulabili. L’ecoquartiere si è proposto di riservare il piano terra a usi com­ merciali; ecco spiegata dunque l’altezza dei locali. I tre semin­ terrati si trovano in parte all’altezza delle acque del Rodano. “Lo spessore della platea di fondazione è di 70 cm, le pareti di 40 cm e tutti gli elementi strutturali sono stati attentamen­ te protetti da possibili infiltrazioni di acqua grazie a giunti iniettabili”, spiega Pedro Figueiredo, tecnico di cantiere della Belloni SA. L’impresa di costruzioni ha installato un impianto per il confezionamento degli 8000 metri cubi di calcestruzzo necessari per i solai e i quattro nuclei interni. In linea con il progetto ecologico è stato impiegato Optimo 4, un cemento Pagina 19 Realizzazione Realizzazione ecocompatibile e a basso contenuto di clinker che contribuisce alla riduzione della CO2. Le facciate del piano terra e i pilastri sono realizzati con elementi in calcestruzzo preconfezionato fornito sul cantiere. Per ridurre le loro dimensioni ci si è av­ valsi di un calcestruzzo a resistenza elevata per i pilastri; la loro superficie grigia scura sta a indicare che è stato usata microsilice. “Gli elementi della facciata avevano costituito una grossa sfida iniziale” spiega M. Figueiredo, “perché arrivavano fino a quattro metri per sei. Trasportati in posizione orizzon­ tale, dovevano essere tirati su in verticale.” C’era il rischio che, sollevandoli in maniera errata, avrebbero potuto rompersi per il peso. Una progettazione attenta e test preliminari hanno consentito tuttavia di risolvere questa difficoltà e di affrontare poi tutti gli altri problemi. Una squadra perfettamente affia­ tata ha provveduto a scaricare, incamiciare, armare e mettere in opera i vari elementi realizzati sul posto. “La nostra impresa ha effettuato un lavoro accurato con grandissimo impegno” continua, fiero, M. Figueiredo. “Non solo abbiamo concluso l’o­ pera nei tempi previsti, ma l’abbiamo addirittura consegnata con un leggero anticipo.” Ci vorrà tuttavia ancora qualche anno per ultimare l’ecoquar­ tiere in quanto bisognerà bonificare il resto della zona e co­ struire gli altri edifici. Dove in passato si gassificava il carbone, la vita urbana arriverà nel 2018. SICUREZZA NEI CANTIERI Holcim si impegna per un ambiente di lavoro sicuro, con l’obiettivo di proteggere la sicurezza e la salute dei propri dipendenti, dei dipendenti dei terzi, di aziende terze, di fornitori e visitatori. Committente città di Ginevra, Fondation de la Ville de Genève pour le logement social (FVGLS), Coopérative de l’habitat as­ sociatif (CODHA), Société coopérative d’habitation rue des Rois, Fondation des parkings, cantone di Ginevra Architetti team pluridisciplinare sotto la dire­ zione di Dreier Frenzel architecture + communication, Losanna Direzione dei lavori Alain Dreier BTB SA, Ginevra Ingegneri Perreten et Milleret SA, Carouge Impresa di costruzioni Belloni SA, Carouge Cemento e aggregati Holcim (Svizzera) SA LAVORI IN ALTEZZA: a partire da un’altezza di 1,80 metri tutte le persone devono portare dispositivi di protezione anti caduta. Se non sono presenti impalcature, deve essere utilizzata una piatta­ forma di lavoro mobile. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE: •casco •occhiali protettivi •indumenti di segnalazione •scarpe antinfortunistiche CONDUCENTI: PREVENZIONE SANITARIA: corsi sulla sicurezza stradale e visite mediche preventive sono una prassi. Inoltre, sono offerti corsi di forma­ zione speciali (ad es. corso anti-sban­ damento e sensibilizzazione rispetto a situazioni critiche “angoli ciechi”). sollevamento e trasporto fino a un massimo di 25 kg. Solo personale addestrato può utilizzare gru mobili, carrelli elevatori, ponti elevatori e impianti di sollevamento idraulico per piattaforme di lavoro mobili. Su una ex area industriale è sorto a Ginevra un complesso residenziale moderno a vocazione ecologica – l’Ecoquartiere (superficie rossa). (© OpenStreetMap contributors). Dimension edizione 29/2014 Pagina 21 Realizzazione _1 Una felice evoluzione Compensatore di pressione Il calcestruzzo fibrorinforzato ad altissime prestazioni, sviluppato inizialmente per soluzioni speciali, ha trovato impiego anche nella produzione in serie. Ne sono un esempio i compen­ satori di pressione, utilizzati nei giunti a cantilever del marchio “ebea”. Dimension edizione 29/2014 – Autore: Martin Grether – Una volta che nuovi materiali si sono dimostrati validi negli impieghi per cui erano stati inizialmente progettati, il loro campo di utilizzo si espande rapidamente a tutti i livelli, in quanto le loro proprietà vengono sfruttate per applicazioni sempre nuove. Con un attento sviluppo del prodotto e un eccellente servizio di consulenza, un materiale nuovo trova presto la strada che, da soluzione sperimentale, lo porta a diventare prodotto di serie. Uno di questi materiali è il cal­ cestruzzo fibrorinforzato ad altissime prestazioni, sviluppato una ventina di anni fa in Francia, e che contiene una quantità elevata di leganti, fluidificanti, microsilicati e fibre di acciaio. Questi consentono di ottenere delle caratteristiche che non sono più quelle tipiche del calcestruzzo, ma che fanno pensare piuttosto, per l’elevata resistenza anche a trazione e a defor­ mazione, all’acciaio. Questo nuovo calcestruzzo ad altissime prestazioni presenta, oltretutto, una struttura estremamente compatta, che lo predestina a impieghi in cui un sottile strato di materiale è in grado sia di sopportare pressioni elevate, sia di fungere da impermeabilizzante. Così questo nuovo prodot­ to è stato scelto, negli ultimi anni, per realizzare impermeabi­ lizzazioni di ponti di straordinaria durata. La soluzione migliore È un fatto che i materiali da costruzione “giovani” abbando­ nano spesso e volentieri la destinazione per cui erano stati creati, qualora si presentino occasioni valide di nuovi impieghi. Ed ecco che da alcuni anni ritroviamo il calcestruzzo fibro­ rinforzato nei giunti a cantilever utilizzati in edilizia. Questi elementi trasmettono il carico statico dei balconi sporgenti alla struttura portante dell’edificio, garantendo, allo stesso tempo, un isolamento termico della struttura stessa verso l’interno e verso l’esterno, così che il pavimento freddo del balcone non vada ad abbassare la temperatura interna delle abitazioni. Le barre d’acciaio superiori assorbono le sollecita­ zioni da trazione, mentre la piastra d’acciaio – parzialmente interna e parzialmente esterna – posta sotto di esse e colle­ gata, per ragioni termiche, con una sola spina che attraversa tutto lo strato isolante, assorbe la pressione e la scarica sulla facciata dell’edificio. Con il noto marchio “ebea” il gruppo Spa­ eter produce e commercializza da circa quattro anni i giunti a cantilever, nei quali i compensatori non sono realizzati in acciaio, ma in calcestruzzo fibrorinforzato. “Abbiamo sviluppa­ to questa soluzione brevettata partendo totalmente da zero”, spiega il responsabile della linea “ebea” Roger Wey. La ragione principale dell’impiego di compensatori in calcestruzzo è l’e­ levato costo dell’acciaio. I compensatori devono essere, prima di tutto, resistenti alle intemperie. Se viene impiegato acciaio, questo deve essere al nichel-cromo, cosa che rende la realizza­ zione di tali giunti relativamente costosa. “Per questo ci siamo messi a cercare un’alternativa più a buon mercato, adatta alla produzione in serie e in grado di resistere a sollecitazioni no­ tevoli”, continua Roger Wey. Ottimizzazione del prodotto Poiché anche il calcestruzzo fibrorinforzato non risulta essere un materiale particolarmente conveniente, è importante che la forma dei compensatori segua l’andamento delle forze, in modo da consentire il massimo risparmio di materiale. I com­ pensatori di calcestruzzo hanno forma di doppio tronco di piramide, anziché forma quadrata. Il risparmio di materiale è presto calcolato se si producono ogni mese migliaia di pezzi. Bisognava, però, prevedere casseforme semplici e poco costo­ se. Roger Wey fece ricorso alle proprie conoscenze di costrutto­ re di macchinari, arrivando così a progettare l’impiego di una cassaforma in plastica a perdere ottenuta tramite iniezione di materiale, che sarebbe poi rimasta attaccata alle superfici laterali del manufatto. Così si arrivò ad una soluzione, realiz­ zabile in modo più economico e rapido di quella tradizionale: il nuovo materiale aveva trovato la sua strada per la produzione in serie. Ma l’ottimizzazione si spinge oltre, poiché i compen­ satori in calcestruzzo non solamente eliminano i piccoli ponti termici che si creano nell’abbinamento calcestruzzo-acciaio, ma hanno migliori caratteristiche antincendio, poiché conten­ gono non solo fibre di acciaio, ma anche fibre di polipropilene, che si sciolgono in caso di incendio, lasciando degli spazi vuoti che impediscono in modo efficace cedimenti della struttura dovuti ad esplosioni. Sviluppo in partnership Grazie alle positive esperienze fatte, l’“ebea” sta perfezionan­ do il nuovo materiale. “Vediamo altre prospettive di sviluppo per il quale questo nuovo prodotto è eccellente”, continua Roger Wey. Si tratta sempre e comunque di scaricare grandi forze in piccoli spazi. Un buon esempio è un longherone in cui il tubo di acciaio riempito di calcestruzzo è in grado di amplia­ re considerevolmente l’attuale ambito di scarico delle forze. “Anche in questo caso abbiamo potuto contare sul supporto di Holcim, a cui ci possiamo sempre affidare quando abbiamo un problema da risolvere” commenta Roger Wey la preziosa colla­ borazione con il partner svizzero. È ovvio che il know-how così acquisito venga gelosamente custodito da tutti i partner. 1_La forma del giunto viene adattata all’andamento delle forze per risparmiare materiale. Lo strato rosso è ciò che rimane della forma. Pagina 23 Realizzazione Flessibilità d’impiego del calcestruzzo BFU Beton-Fertigteil-Union Nei locali della Beton-Ferti­ gteil-Union GmbH & Co. KG di Schramberg si stava decisamente stretti. Grazie a un concept innovativo e di grande stile, il nuovo edificio destinato agli uffici tecnici e all’amministrazione, ha consentito di mostrare la versatilità del calcestruzzo, soprattutto negli elementi prefabbricati. – Autrice: Elke Groeger – Architettura sostenibile Nel nuovo edificio di tre piani sono stati finalmente riuniti l’amministrazione e l’Ufficio tecnico; è stata migliorata la di­ sposizione delle postazioni di lavoro ed è addirittura stato allestito uno show room dove l’azienda può presentare ade­ guatamente i propri prodotti. Il committente aveva auspicato un’architettura moderna, dalle forme rettangolari chiare, e diverse soluzioni per la struttura della facciata, in primis il cosiddetto “faccia a vista” da realizzare in calcestruzzo. Ne sono stati usati diversi tipi per le parti prefabbricate, i rivesti­ menti e le fondazioni. Ma per la BFU era fondamentale anche progettare e costruire l’edificio in ottica di edilizia sostenibile e di alta efficienza energetica. Così, con il calore della centrale di cogenerazione del complesso, non si riscaldano solamente il locale di produzione e i magazzini di stoccaggio contenenti le scaffalature, ma anche tutto l’edificio che ospita gli uffici. Inoltre, con l’energia elettrica autoprodotta si copre il fabbi­ sogno degli uffici e della produzione. Altri punti a favore della sostenibilità: condizionamento a soffitto che garantisce una climatizzazione confortevole, isolamento termico delle pareti dell’edificio, illuminazione in grado di far risparmiare energia, assenza di barriere in tutti i posti di lavoro. Fantasia senza limiti La nuova costruzione della BFU è un ottimo esempio della versatilità del calcestruzzo. Il risultato di questo ambizioso progetto è stato presentato nel gennaio 2014. In dieci mesi di attività di cantiere, per gli 800 m2 di superfici adibite a uf­ fici, sono stati impiegati circa 730 m3 di calcestruzzo. Tutte le fondazioni, le pareti, le coperture, i rivestimenti sono stati realizzati in calcestruzzo con l’utilizzo prevalente di elementi prefabbricati. Non mancano nemmeno i pavimenti levigati e le pareti in calcestruzzo faccia a vista. Per le facciate di difficile esecuzione sono state impiegate, in parte, matrici strutturali. Una particolarità è costituita dal divano, colore antracite che accoglie i visitatori all’ingresso. Inoltre sono stati progettati anche elementi decorativi, ad esempio vasi di diverse forme e grandezze, o basamenti a forma di U, destinati ad ospitare opere d’arte non convenzionali, nonché una panchina posta davanti all’edificio. La qualità del calcestruzzo dipende dal cemento Il Product Management di Holcim aveva consigliato alla BFU e al fornitore di calcestruzzo Uhl tre cementi per le parti pre­ fabbricate: Normo 5R, Fluvio 5 e Optimo 5. Volker Koch, am­ Il cosiddetto “faccia a vista“ viene accentuato ancor più dai telai delle finestre in color arancione. (© ninoco, Balingen). Dimension edizione 29/2014 Pagina 25 Realizzazione ministratore della BFU e responsabile del nuovo edificio, è profondamente convinto della bontà della scelta: “I requisiti che gli elementi prefabbricati dovevano soddisfare erano fra i più svariati. Dopo un’attenta valutazione, abbiamo scelto i cementi adatti a ciascun caso”. Koch sottolinea a questo pro­ posito l’ottima collaborazione con Holcim che dura da ormai molti anni. Normo 5R è adatto alla realizzazione di elementi prefabbri­ cati grazie al fatto che può essere lavorato velocemente in condizioni estremamente difficili. Fluvio 5, grazie alla buona lavorabilità, si addice particolarmente alle superfici a vista – grazie al suo colore chiaro – e alla realizzazione di elementi prefabbricati. Per il calcestruzzo confezionato in cantiere si è preferito Optimo 5, il cemento “verde” di Holcim. “Grazie ad una produzione con basse emissioni di CO2, abbiamo optato per l’impiego di Optimo, in quanto si sposa perfettamente con la nostra idea di edilizia sostenibile. Insieme a Holcim continueremo a sperimentare l’utilizzo di Optimo e Fluvio per la realizzazione di parti prefabbricate”, sottolinea Volker Koch riguardo ai vantaggi di questi cementi. Optimo, in particolare, si presta bene alla realizzazione di pezzi prefabbricati e manu­ fatti che, dovendo essere sollevati o disarmati in tempi brevi, devono avere tempi di indurimento rapidi, e quindi è adatto 1_ Dimension edizione 29/2014 per calcestruzzi non armati, calcestruzzi armati e autocom­ pattanti, calcestruzzi precompressi, faccia a vista, pavimenti, intonaci e malte. 2_ _3 4_ _5 1_Facciata moderna, chiara, del nuovo edificio a tre piani. 2_Elementi prefabbricati in calcestruzzo a profusione. 3_Flessibilità del calcestruzzo anche negli interni illuminati a giorno. 4_Calcestruzzo poroso come elemento decorativo di grande effetto dietro il corrimano. 5_Un angolo speciale: il “divano” all’entrata, in calcestruzzo color antracite, realizzato in perfetta armonia con il corporate design dell’azienda. COMMITTENTE/IMPRESA EDILE BFU BETON-FERTIGTEIL-UNION GMBH & CO. KG, SCHRAMBERG-WALDMOESSINGEN PROGETTO STUDIOSTADTLANDSCHAFT STEFFI KNEBEL, SCHRAMBERG CALCESTRUZZO UHL KIES- U. BAUSTOFFGES. MBH, HAUSACH Pagina 27 Realizzazione Un ponte che batte il tempo Stoccarda 21 In un futuro prossimo, sul nuovo viadot­ to ferroviario della Sulzbachtal nei pressi di Den­ kendorf, in Germania, sfrecceranno treni in grado di raggiungere i 250 km orari. Il ponte di calcestruzzo è parte del grande progetto “Stoccarda 21”, che include la nuova tratta ad alta velocità Wendlingen – Ulm. Lungo 370 metri, il cavalcavia a doppio binario corre parallelamente al ponte autostradale della A8, ad un’altezza di circa 40 metri. Il ponte è stato costruito con la tecnica di costruzione per conci a sbalzo e il calcestruzzo a vista si esprime con le sue belle super­ fici chiare. Dimension edizione 29/2014 Per il ponte ferroviario saranno necessari circa 14 000 m3 di calcestruzzo in varie classi di resistenza. (© Arnim Kilgus, Stuttgart). – Autrice: Elke Groeger – Tempismo perfetto Il progetto del viadotto si ispira a quello dell’autostrada già esistente. Le due opere, distanti 20 metri l’una dall’altra, si vedono particolarmente bene da Denkendorf. E la fuga tra le pile del ponte ferroviario in direzione sud limita solo in mini­ ma parte la visibilità fra i piloni. Largo circa 13 metri, il ponte è in corso di realizzazione con la tecnica della costruzione per conci a sbalzo e procede rispettando un tempismo perfetto; ora i lavori sono già molto avanti. La fase principale di co­ struzione degli elementi strutturali essenziali – le piastre di fondazione, i sei piloni e i 13 conci liberi e supportati, lunghi fino a 32 metri – era iniziata nel mese di marzo del 2013. La struttura grezza della nuova opera ferroviaria dovrebbe essere completata nella primavera del 2015. Al momento sono in fase di costruzione le spalle, gli impalcati e le piastre portanti. E i lavori sono perfettamente in linea con la tabella di marcia. Sfide particolari per il calcestruzzo L’impalcato del viadotto è stato progettato come trave conti­ nua su sette campate con una sezione a cassone precompres­ sa in direzione longitudinale. La sezione del ponte è molto sol­ lecitata. Questa era la maggiore sfida da affrontare. Durante i singoli getti degli elementi strutturali e in linea con l’avanza­ mento dei lavori, sul cantiere bisognava garantire la fornitura puntuale del calcestruzzo, ogni volta sia nella granulometria voluta sia nella giusta consistenza. “Holcim ha svolto il proprio lavoro con grande precisione. Grazie alla centrale di betonaggio poco distante, il materiale è sempre arrivato nella qualità richiesta”, così Lothar Roth, di­ rettore dei lavori alla Adam Hörnig, impresa di costruzioni. “C’è sempre stata perfetta sintonia ed eccellente comunicazione tra la centrale e il cantiere. Siamo molto soddisfatti anche per le superfici uniformi del calcestruzzo a vista”. Perfetta è stata anche l’intesa tra il capocantiere, Jürgen Abb, della Adam Hörnig, e Uwe Rauschenbach, capomiscelatore di Holcim Iner­ Tra poco qui, sulla linea tra Stoccarda e Ulm, sfrecceranno treni che potranno raggiungere anche i 250 km orari. ti e Calcestruzzi. Grazie all’ottima collaborazione, sia i termini di consegna sia la consistenza voluta del materiale sono stati rispettati fino in fondo. “Si può dire che i due hanno gestito perfettamente la situazione”, aggiunge Lothar Roth. Optimo è stato davvero ottimo Per quest’opera strutturale Holcim aveva proposto i due ce­ menti Portland compositi Optimo 4 e 5. Le esperienze ma­ turate con questi materiali non avevano dato ancora molti riscontri per cui la ZTV-ING aveva chiesto che il committente ne approvasse l’impiego. Holcim ha fatto allora analizzare il prodotto dall’Istituto di ricerca e collaudo di materiali dell’Uni­ versità di Stoccarda (MPA Stoccarda) circa la resistenza iniziale alla compressione su opere infrastrutturali come i ponti. Sia l’MPA che il committente avevano dato successivamente il via libera. I due cementi hanno ancora una volta dimostrato di essere eccellenti e idonei come cementi standard per la realizzazione di grandi opere. Ma c’è anche il grande vantaggio che per la loro produzione vengono generate meno emissioni di CO2. Optimo si distingue quindi per la resistenza iniziale e per la superficie uniforme durante il getto, ed è indicato per i progetti con calcestruzzo a vista. COMMITTENTE DEUTSCHE BAHN AG, DB PROJEKT STUTTGART-ULM GMBH IMPRESA COSTRUZIONI ADAM HÖRNIG BAUGESELLSCHAFT MBH & CO. KG, ASCHAFFENBURG PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE BÜCHTING + STREIT, B+S BERATENDE INGENIEURE VBI AG, MONACO CALCESTRUZZI HOLCIM KIES UND BETON GMBH, CENTRALI DI OSTFILDERN-NELLINGEN E STOCCARDA-NECKARHAFEN Pagina 29 Opere già in cantiere Markus Hepberger Responsabile del cementificio di Untervaz Alcuni anniversari si festeggiano particolarmente volentieri. Tra questi non ci sono tanto gli eventi apparentabili, per natura e diritto, a un genetliaco vero e proprio, quanto piuttosto i momenti in cui sono stati raggiunti dei risultati su cui si è lavorato sodo, ancora meglio se in squadra e non da soli. Dirigere un cementificio e farlo rendere al massimo non è un compito per solitari e nemmeno una performance da ballerini solisti; ciò che serve sono un’adeguata porzione di entusiasmo, doti di comando e spirito di squadra. L’anniversario che abbiamo festeggiato di recente “Otto anni di lavoro senza infortuni a Unterwaz” è un sunto di tutto questo: spirito di squadra, passione e leadership. L’“oro nero” aveva sempre esercitato un grande fascino su Markus Hepberger, ingegnere minerario. Dopo aver compiuto gli studi di Ingegneria petrolifera ed Economia aziendale presso la “Montanuniversität” di Leoben, in Austria, Hepberger lavora per alcuni anni all’Istituto di Geo­ fisica applicata del “Joanneum Research Austria” di Graz. A un certo punto ne ha abbastanza del petrolio e decide di cambiare completamente elemento e branca. L’armamentario per imparare a trattare il cemento glielo forniscono le imprese “Vorarlberger Zementwerke Lorüns AG” e “Perlmooser Zement­werke AG”. Nel 1998 è finalmente pronto: diventa responsabile della produzione al cementificio Holcim di Siggenthal – un lavoro ad alto tenore di stress. Il forno dello stabilimento, che da calcare e marna consente di produrre il clinker per il cemento, deve essere alimentato costantemente nell’arco delle 24 ore. Il flusso di materia prima dalla cava deve essere il più possibile continuo, esattamente come l’afflusso di combustibili che mantengono il forno ad una temperatura costante di 1450 °C. “Come responsabile della produzione impari il mestiere partendo, per così dire, da pala e piccone“, dice Markus Hepberger; “e questo mi è servito quando, due anni dopo, sono passato alla guida del cementificio di Untervaz”. Ad aspettarlo, però, c’è una gatta da pelare. La cava di Haselboden, che riforniva il cementificio, non ha più l’autorizzazione di estrarre. Per poter cavare altro materiale, Holcim deve presentare domanda al comune di Untervaz e alle autorità cantonali. Un anno dopo il governo dei Grigioni autorizza la ripresa dell’attività estrattiva nella cava di Haselboden. Se le cose sono andate avanti così speditamente, lo si deve a una comunicazione tempestiva e chiara: “Già prima di inoltrare la domanda avevamo preso contatto con il cantone, il comune che ospita il cementificio e le organizzazioni per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, così da poter sedere tutti attorno a un tavolo e discutere gli interessi di tutte le parti coinvolte con lo scopo di trovare soluzioni ecocompatibili”, dice Markus Hepberger. Lo sforzo è stato premiato. Breve profilo Markus Hepberger è alla guida del cementificio Holcim Svizzera di Untervaz/Grigioni dal 2000. Lo stabilimento, nato nel 1957, è dal 1999 guidato da Holcim e dà lavoro a 110 dipendenti. Come responsabile della produzione impari il mestiere partendo, per così dire, da pala e piccone. Dimension edizione 29/2014 Pagina 31 Holcim (Süddeutschland) GmbH Dormettinger Strasse 1 72359 Dotternhausen Germania Telefono +49 7427 79 0 Fax +49 7427 79 201 [email protected] www.holcim-sued.de Holcim (Svizzera) SA Hagenholzstrasse 83 8050 Zurigo Svizzera Telefono +41 58 850 68 68 Fax +41 58 850 68 69 [email protected] www.holcim.ch Holcim (Italia) S.p.A. Via Volta, 1 22046 Merone (co) Italia Telefono +39 031616111 Fax +39 031616250 [email protected] www.holcim.it