geografia economico-politica

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GEOGRAFIA ECONOMICO-POLITICA

Direttori
Tullio D’A
Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Vittorio A
Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Comitato scientifico
Attilio C
“Sapienza” Università di Roma
Franco S
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Maria Paola P B
Università Telematica delle Scienze Umane “Niccolò Cusano”
Vittorio R
Università degli Studi di Catania
GEOGRAFIA ECONOMICO-POLITICA
Attenta allo studio delle interazioni che legano dinamiche socio-politiche, assetto organizzativo dello spazio e competitività dei sistemi
regionali, la scienza geografica assume indiscussa centralità nel dibattito sull’evoluzione del mondo contemporaneo. La produzione
che il comitato scientifico di questa collana intende promuovere risponde a espliciti criteri metodologici e concettualità finalizzate alla
rappresentazione delle principali innovazioni presenti nel divenire di
paesaggi, modelli di sviluppo locale a diverse scale territoriali e strategie politiche ed economiche che ne sostanziano la complessità e ne
definiscono i relativi scenari evolutivi. Mentre il rigore scientifico delle
ricerche pubblicate costituisce precipuo impegno editoriale, la piena
autonomia e indipendenza dei singoli autori rappresenta irrinunciabile
espressione di pluralismo culturale.
In “Geografia economico–politica” sono pubblicate opere di alto livello scientifico, anche
in lingua straniera per facilitarne la diffusione internazionale. I direttori approvano le opere
e le sottopongono a referaggio con il sistema del “doppio cieco” (double blind peer review
process) nel rispetto dell’anonimato sia dell’autore, sia dei due revisori che scelgono: l’uno
da un elenco deliberato dal comitato di direzione, l’altro dallo stesso comitato in funzione
di revisore interno. I revisori rivestono o devono aver rivestito la qualifica di professore
universitario di prima fascia nelle università italiane o una qualifica equivalente nelle università straniere. Ciascun revisore formulerà una delle seguenti valutazioni: a) pubblicabile
senza modifiche; b) pubblicabile previo apporto di modifiche; c) da rivedere in maniera
sostanziale; d) da rigettare; tenendo conto della: a) significatività del tema nell’ambito disciplinare prescelto e originalità dell’opera; b) rilevanza scientifica nel panorama nazionale
e internazionale; c) attenzione adeguata alla dottrina e all’apparato critico; d) adeguato
aggiornamento normativo e giurisprudenziale; e) rigore metodologico; f ) proprietà di
linguaggio e fluidità del testo; g) uniformità dei criteri redazionali.
Nel caso di giudizio discordante fra i due revisori, la decisione finale sarà assunta
da uno dei direttori, salvo casi particolari in cui i direttori provvederanno a nominare
tempestivamente un terzo revisore a cui rimettere la valutazione dell’elaborato. Il termine
per la valutazione non deve superare i venti giorni, decorsi i quali i direttori della collana,
in assenza di osservazioni negative, ritengono approvata la proposta. Sono escluse dalla
valutazione gli atti di convegno, le opere dei membri del comitato e le opere collettive
di provenienza accademica. I direttori, su loro responsabilità, possono decidere di non
assoggettare a revisione scritti pubblicati su invito o comunque di autori di particolare
prestigio.
Rosalina Grumo
Geografie
migrazioni
e nuove generazioni
Un’indagine in Puglia
Premessa di
Carlo Brusa
Copyright © MMXIV
Aracne editrice int.le S.r.l.
www.aracneeditrice.it
[email protected]
via Quarto Negroni, 
 Ariccia (RM)
() 
 ----
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,
di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie
senza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: dicembre 
Al giovane Cosimo
e al sogno americano
Indice

Premessa
di Carlo Brusa

Introduzione

Capitolo I
La prospettiva geografica e la dimensione multiscalare delle
migrazioni
.. La mobilità della popolazione,  – .. Migrazioni e ricerca geografica,  – .. Lo scenario geopolitico internazionale,  – .. L’Italia dall’emigrazione all’immigrazione,  – .. I flussi migratori e il
lavoro, .

Capitolo II
Le nuove generazioni di stranieri tra famiglia, scuola e territorio
.. Le migrazioni e la stabilizzazione,  – .. La presenza e la distribuzione territoriale dei minori stranieri in Italia,  – .. Gli spazi vissuti e
i luoghi dell’identità,  – .. Nelle aule scolastiche, .

Capitolo III
La Puglia e le migrazioni. Accoglienza, integrazione e politiche
.. La dinamica dei flussi migratori tra Novecento e Duemila,  – .. Il
quadro economico e la tendenza del mercato del lavoro straniero, 
– .. La componente di minori stranieri,  – ... Gli alunni con cittadinanza non italiana nel sistema scolastico pugliese,  – .. Le politiche
migratorie in Puglia, .

Capitolo IV
Indagine sugli adolescenti immigrati nel territorio pugliese
di Rosalina Grumo e Luigina Altamura
.. Nota metodologica,  – .. Analisi descrittiva,  – ... Analisi

Indice

anagrafica dell’intervistato e del nucleo familiare,  – ... Aspetto sociale e
culturale,  – ... La condizione di immigrato,  – ... Le prospettive
future,  – ... L’immagine degli studenti del contesto territoriale in cui
vivono,  – .. Riflessioni conclusive, .

Conclusioni

Allegato . Questionario rivolto ad adolescenti immigrati

Bibliografia

Sitografia
Premessa
Il significativo contributo di una ricerca
condotta in una scuola geografica
che vanta una tradizione prestigiosa
di C B
Nella sua introduzione Rosalina Grumo sintetizza efficacemente i
contenuti di questo lavoro che si articola in quattro parti, mettendo in
luce sia i contributi della ricerca sulle migrazioni nel nostro Paese, sia
i risultati di un’analisi empirica sull’integrazione territoriale, sociale,
famigliare e scolastica delle giovani generazioni di migranti presenti
in Puglia.
Tenuto conto di ciò, in questa sede sembra invece più opportuno
evidenziare le basi su cui si fonda lo studio ricordando, innanzi tutto,
che l’autrice appartiene alla prestigiosa scuola geografica dell’Università di Bari dove si è formata collaborando con autorevoli maestri e
in particolare con Giovanni Novelli, scomparso prematuramente nel
.
Questo lavoro, infatti, è una chiara testimonianza dell’ottima preparazione che Grumo ha acquisito, in particolare nei campi della
geografia economica, politica e sociale, permettendole di presentare
in modo approfondito e critico la complessità dei fenomeni migratori
e dei problemi a questi correlati, sia a livello dell’intero Paese sia,
più dettagliatamente, della Puglia. Le analisi, condotte soprattutto a
partire dagli anni Sessanta del Novecento, dimostrano una particolare
attenzione al quadro geopolitico e geoeconomico internazionale la cui
padronanza è indispensabile per cogliere la complessità dei processi di
mobilità geografica di ieri e di oggi. Questi ultimi si collegano in particolare ai fenomeni di globalizzazione e alla pesante crisi economica
che da troppo tempo grava in particolare sui ceti più vulnerabili e sul
mercato del lavoro immigrato. Il tutto ha pesanti conseguenze anche


Premessa
sulle giovani generazioni — presenti in misura sempre più significativa nel nostro Paese — che già vivono le difficoltà dell’integrazione
studiate in questo lavoro.
L’altro aspetto interessante della ricerca riguarda lo studio dei delicati problemi del vissuto delle nuove generazioni di origine immigrata
presenti nella realtà regionale pugliese. A questo riguardo è significativa
anche la copertina del libro: una carta mentale della Puglia che testimonia la qualità del sapere geografico di chi l’ha disegnata: una studentessa
nata in Ruanda e frequentante un Istituto magistrale pugliese.
Questa parte del lavoro deve molto a Luigina Altamura le cui
competenze statistiche si sono rivelate di grande importanza per la
strutturazione e l’elaborazione di un questionario somministrato ad
adolescenti immigrati o nati in Italia da famiglie di origine straniera.
Preceduta da un’analisi delle politiche regionali pugliesi per l’integrazione, la ricerca empirica evidenzia un altro aspetto di eccellenza
della formazione geografica di Rosalina Grumo: l’attenzione alla preparazione delle giovani generazioni, un indiscutibile merito della
scuola di Bari da ascrivere all’impegno di un maestro del calibro di
Andrea A. Bissanti, attuale decano della stessa.
Oltre a far riferimento agli insegnamenti della sua scuola, Grumo
ha condotto il proprio lavoro tenendo presente i più recenti contributi metodologici ed empirici della ricerca, non solo geografica, in
tema di fenomeni migratori, confrontandosi con colleghi e istituzioni
specializzate in questo campo.
Per tutto quanto esposto la ricerca può essere considerata un significativo contributo del Gruppo di Lavoro sulle migrazioni dell’Associazione dei Geografi Italiani al quale la studiosa pugliese da tempo
partecipa attivamente. È inoltre un’utile base di partenza per nuove
ricerche che affronteranno, in altri ambiti regionali, con un occhio
rivolto al futuro, il delicato e ineludibile problema dell’integrazione
territoriale, sociale, famigliare e scolastica delle giovani generazioni
immigrate e, con queste, delle loro famiglie.
Carlo Brusa
Coordinatore del gruppo di lavoro sulle migrazioni
dell’Associazione dei Geografi Italiani
Introduzione
Il volume nasce da alcune “urgenze” che occupano i miei pensieri e le
mie riflessioni da tempo e a cui ho cercato di dare ordine e significato.
È innegabile che quotidianamente la mobilità, le migrazioni, la visione
dei profughi e la drammaticità di quanto accade sulle coste italiane siano
sotto gli occhi di tutti, ma ciò che mi ha spinto ad occuparmi di migrazioni viene da molto lontano e dai racconti della mia famiglia. Tutto si
svolgeva nei primi anni del Novecento, molti giovani partivano dal Sud
con il desiderio di una vita migliore verso realtà lontane e sconosciute. A
distanza di un secolo le nuove emigrazioni fanno tornare col pensiero a
ciò che aveva rappresentato uno spostamento così massiccio di persone
verso il Nord dell’Italia e verso l’estero. Nei primi anni del Novecento
era il sogno americano a colpire i giovani ed è proprio verso le “Americhe” che alcuni ragazzi della famiglia si erano diretti. Imbarcati dal
porto di Napoli, dopo venticinque giorni di navigazione, approdavano
nella terra dei loro sogni con tanti interrogativi per vivere coraggiosamente un progetto di lavoro, per poi un giorno forse tornare. Un’altra
“urgenza” è legata alle nuove generazioni di migranti. Ciò ha rappresentato una sfida ma anche un impegno personale. Lavorando con e per i
giovani veniamo in contatto con i loro problemi, ansie, preoccupazioni.
Ho riflettuto su ciò che può accadere nella vita di un minore alla ricerca
di un equilibrio difficile tra la sua condizione, i rapporti con la famiglia
di origine e con il contesto socio–territoriale di accoglienza. Per questo
motivo ho analizzato il caso della Puglia, la regione in cui vivo, per
comprendere quali siano stati gli effetti territoriali delle migrazioni e
quale valore abbiano avuto le nuove generazioni in questo processo.
Sul piano scientifico l’interesse per il tema delle migrazioni l’ho ereditato dal Professor Giovani Novelli e ho continuato a coltivarlo molto
motivata dal Professor Carlo Brusa che ringrazio per il suo entusiasmo
e la sua carica umana.
Il volume segue un itinerario e analizza le diverse esperienze migratorie con un approccio multiscalare. Aver dato una maggiore siste

Introduzione
maticità a quanto avevo già prodotto sul tema anche con esperienze
interdisciplinari, ha rappresentato un punto di arrivo ma anche un
punto di partenza per affrontare nuove sfide all’interno della ricerca
geografica sul tema delle migrazioni.
La struttura del volume si articola in una prima parte dedicata alle
“geografie” e alle migrazioni, in cui si sottolinea l’importanza della
mobilità e delle sue motivazioni, gli effetti e le ricadute territoriali. Un
passaggio fondamentale consiste, se pure in sintesi, nella ricostruzione,
dagli anni Sessanta del Novecento ad oggi, di quanto la ricerca geografica abbia prodotto, fornendo strumenti essenziali per la lettura
e l’interpretazione del fenomeno migratorio alle diverse scale geografiche (globale, italiana e regionale). Ciò ha dimostrato la vivacità e
l’impegno dei ricercatori di geografia e dei principali sodalizi geografici. La complessità delle migrazioni e l’esperienza vissuta dall’Italia,
da paese di emigrazione a realtà di immigrazione, viene affrontata
innanzitutto sul piano quantitativo e nei diversi passaggi riferiti ai
grandi cambiamenti avvenuti nel Mediterraneo, in Africa del Nord,
nei Balcani e all’interno della questione medio–orientale. Un focus
riguarda la problematica economica e del mercato del lavoro, a livello
italiano e regionale, anche in rapporto alla crisi che modifica la struttura delle migrazioni e che condizionerà i flussi nel futuro. L’approccio
è innanzitutto geografico ma le esperienze realizzate personalmente,
relative a progetti sui quali sono stata impegnata, mi hanno dato la
possibilità di utilizzare riferimenti e chiavi di lettura di altre discipline,
seguendo ciò che la ricerca geografica ha indicato come essenziale: la
“transdisciplinarietà come fattore arricchente”.
Nella seconda parte del volume l’analisi ha riguardato le nuove
generazioni di migranti e oltre a ciò che è stato prodotto in ambito
geografico ci si è avvalsi di una letteratura sociologica per gli aspetti
riguardanti l’approccio sociale nel contesto territoriale di accoglienza,
oltre che per analizzare gli elementi relativi all’identità. Gli ambiti
analizzati sono stati: la famiglia, la scuola e il territorio, quali luoghi
privilegiati per la vita dei minori, rimandando alla quarta parte del volume una valutazione qualitativa delle nuove generazioni. Mentre sul
piano quantitativo, la presenza di dati organizzati in modo sistematico
a livello scolastico ha offerto la possibilità di valutare la consistenza dei
minori stranieri in Italia e a scala regionale.
Introduzione

La terza parte del volume è dedicata ad una analisi delle migrazioni
in Puglia. Si è voluto fornire un ulteriore contributo, spero utile, rispetto a quanto è stato prodotto dalla ricerca geografica in questa regione.
Le linee seguite nell’analisi italiana sono utilizzate anche nel caso regionale, focalizzando l’attenzione sugli aspetti peculiari e caratteristici
della Puglia per la conformazione geografica, la storia, le dinamiche e
le modalità con le quali sono state vissute le migrazioni, nel passaggio
dall’emigrazione all’immigrazione. A tal proposito è stata valutata
la consistenza dei flussi, la presenza della componente straniera nel
mercato de lavoro e la questione dei minori stranieri, in particolare
nel sistema scolastico pugliese. Riguardo il livello di integrazione dei
migranti sono stati esaminati documenti di programmazione della
Regione Puglia, in particolare il Piano triennale dell’Immigrazione
(/).
La quarta parte del volume è infine dedicata ad un’indagine che ha
completato l’analisi con elementi di carattere qualitativo. Tale indagine
ha comportato la somministrazione di un questionario rivolto ad “Adolescenti immigrati nel territorio pugliese” in alcuni Istituti scolastici
pugliesi. L’elaborazione dei dati è stata realizzata da Luigina Altamura,
Dottore di ricerca in Statistica che ringrazio infinitamente per capacità
e pazienza. L’analisi diretta è stata una formidabile esperienza e ha
avuto come obiettivo valutare come gli adolescenti stranieri, arrivati
in Puglia da piccoli o nati in questa regione, vivono la loro condizione
di giovani, figli e studenti nel contesto territoriale di accoglienza. Rimando all’analisi del Capitolo  e alle riflessioni conclusive il dettaglio
dei risultati dell’indagine.
Concludo ringraziando la mia famiglia in quanto non è sempre
vero che conta solo la qualità del tempo dedicato. L’auspicio è di porre
l’asticella sempre un po’ più in alto e di non far esaurire la curiosità, la
voglia di misurarsi. Questo è il senso del lavoro, una narrazione che
continua.
Capitolo I
La prospettiva geografica e la dimensione
multiscalare delle migrazioni
.. La mobilità della popolazione
Nell’ambito della geografia e in particolare della geografia umana e
della geografia politica le analisi sulla popolazione, dalla struttura ai
movimenti, sino al fenomeno dell’emigrazione e dell’immigrazione
hanno seguìto le dinamiche socio–spaziali e temporali riguardanti i
processi demografici interni ed esterni agli Stati, quali determinanti
fondamentali per il vivere presente e futuro e per il raggiungimento
di un equilibrio tra la popolazione, il territorio e le sue risorse.
Occuparsi di popolazione rappresenta una chiave di lettura e interpretazione di fenomeni, anche apparentemente distanti, che negli
anni ha promosso un dibattito continuo e stimolante interessando
diversi campi di indagine: geografico, etnografico, antropologico,
sociologico, economico, demografico, giuridico e della sicurezza.
I geografi che studiano la popolazione considerano la geografia
come scienza dei luoghi e in tal senso valutano gli spazi sulla base
della loro capacità attrattiva o repulsiva e di relazione o come scienza
degli uomini, ponendo in primo piano il ruolo dei soggetti e le scelte
che determinano la mobilità, valutando le motivazioni, le azioni e i
meccanismi di reazione . La struttura demografica della popolazione
viene generalmente classificata per età e per sesso. Secondo tale classificazione si costruisce la piramide della popolazione . Quest’ultima
. G, , p. .
. Si tratta di un istogramma che pone sulle ascisse la numerosità secondo il sesso e
sulle ordinate le classi di età (di  anni in  anni). La piramide di una popolazione stabile,
con buone condizioni di vita e una speranza di vita relativamente lunga si restringerà
gradualmente verso l’alto, cioè verso l’età più avanzata. Se la popolazione cresce troppo
rapidamente si avrà una piramide con una base molto allargata, mentre se il tasso di natalità


Geografie migrazioni e nuove generazioni
consente una lettura immediata dell’evoluzione demografica e permette di realizzare un’analisi previsionale sui futuri bisogni sociali e
sulla disponibilità di forza lavoro .
La struttura della popolazione è caratterizzata da elementi quantitativi, determinati dal rapporto tra numero di abitanti e superficie del
territorio, messi in relazione agli aspetti qualitativi, rappresentati da
lingua, religione, istruzione e sviluppo tecnologico . I processi demografici che presiedono la variazione della popolazione, sotto il profilo
quantitativo e qualitativo, sono distinti nelle categorie della natalità,
mortalità e mobilità. Le prime due producono la variazione verticale
della popolazione in un luogo (indice di natalità e indice di mortalità)
che nel rapporto definisce l’incremento naturale della popolazione;
mentre la mobilità causa variazioni orizzontali, conseguenti agli spostamenti delle persone nello spazio. Le tre categorie contribuiscono a
modificare le distribuzioni spaziali e a determinare l’organizzazione
dello spazio stesso .
La mobilità, in particolare, implica uno spostamento dal luogo
di residenza verso un luogo di destinazione. Riguardo alla durata, si
parla di mobilità temporanea quando lo spostamento è breve e non
produce rilevanti effetti territoriali, oppure di mobilità permanente
nel momento in cui si determina un cambiamento di residenza . La
mobilità va analizzata principalmente rispetto ai movimenti della popolazione. Tali movimenti fanno riferimento a quello naturale, dato
dall’indice di natalità e di mortalità, come è stato detto, o alla mobilità intesa come migrazione. Un altro elemento che la caratterizza
è la destinazione. In tal senso si parla di mobilità interna quando si
esplica entro i confini di uno Stato: spostamenti campagna–campagna,
campagna–città, città–città e di mobilità internazionale, oggi fortemente legata ai processi della globalizzazione: i migranti, i lavoratori
migranti, compreso le migrazioni tecnologiche e il brain drain, le
persone trasferite, i rifugiati e i profughi . Quest’ultima categoria
è basso la base della piramide sarà ristretta.
. F, , pp. –; G, , p. ; D, , pp. –; L,
, p. ; P, , p. .
. F, , p. ; L, , pp. –.
. D, , pp. –; G, , p. .
. C, , p. .
. G, , pp. –.
. La prospettiva geografica e la dimensione multiscalare delle migrazioni

risulta difficile da definire per la condizione specifica relativa alle motivazioni anche involontarie. A tal proposito sono attivi organismi che
si pongono come obiettivo primario l’assistenza come l’Unhcr (Alto
Commissariato dell’Onu per i profughi) e lo Iom (Organizzazione
intergovernativa per le migrazioni) .
Oltre che alla durata la mobilità è legata alle motivazioni. Forse
sarebbe meglio parlare piuttosto di cause, spesso personali, che non
riflettono quelle di ordine generale . Queste ultime vanno ricercate a livello di esperienza del singolo o del piccolo gruppo umano e
agiscono in modo differente nei diversi contesti territoriali. L’indagine localizzata, anche alle diverse scale geografiche, spesso spiega il
complesso delle ragioni della mobilità. Così mentre le motivazioni
possono essere di carattere economico, politico, ambientale o legate all’affettività, è pur vero che le condizioni di contesto in origine
(motivi politici, etnìe, religioni, cultura) e la percezione dell’ambiente
(milieu) che si sceglie come destinazione, considerato accogliente anche per la presenza di minori ostacoli riguardo la possibilità di lavoro o
le caratteristiche sociali, oltre che costituire le motivazione principali
ne determinano la tipologia .
In ambito geografico risulta fondamentale la relazione esistente
tra la transizione della popolazione con i suoi movimenti interni ed
esterni, l’immigrazione e la transizione spaziale. Nello spazio geografico si è maturata una visione stadiale dello sviluppo, analizzata alle
diverse scale geografiche, che si evolve con la società che l’organizza,
caratterizzata da diverse fasi (transizione demografica, transizione
rurale–urbana, transizione occupazionale) in cui si determina una
ricerca continua di equilibrio tra l’ambiente e le risorse, Ciò provoca
gli spostamenti e condiziona le migrazioni .
Su tali aspetti Samers indica alcune categorie relative ai differenti
approcci . La sua analisi identifica una dimensione strutturalistica del
. G, , pp. –; D, , pp. –; G, , pp. –
.
. G, , p. .
. C, , pp. –.
. L, , p. ; G, , pp. –.
. Samers fa riferimento ai seguenti approcci: deterministico (legge di Ravenstein e
teoria push and pull riguardo la divisione tra paesi ricchi in entrata e paesi poveri in uscita),
economico neoclassico che sottolinea i motivi di carattere economico e dunque ritenuto

Geografie migrazioni e nuove generazioni
fenomeno con la definizione di alcune interpretazioni che sembrano
privilegiare le disuguaglianze, rese ancora più forti dalla globalizzazione, anche se non tutto può essere spiegato alla luce di questa categoria.
Sino ad arrivare ad approcci più integrati o misti come l’analisi della
rete sociale, i temi transnazionali, l’analisi di genere, le prospettive
strutturalistiche che fanno riferimento a “strutture” e istituzioni che
sostengono le migrazioni Si tratta di approcci che funzionano a diversi
livelli che tuttavia non risultano incompatibili fra loro . Non è dunque
sufficiente ricondurre il fenomeno migratorio solo a teorie di spinta
dei paesi poveri e di attrazione verso i paesi ricchi (teoria push and pull)
o alla teoria dualistica del mercato del lavoro (una relazione centrale
quando si parla di migrazione, relativa ad una richiesta sempre più
forte di manodopera non qualificata). Tutto questo porta a considerare
che il tema relativo alle cause e agli effetti sia essenziale nello studio
delle migrazioni e che pur con i necessari controlli il fenomeno dovrebbe essere accettato come un normale processo di transizione delle
società sviluppate . A tal proposito risulta essenziale la presenza di reti
migratorie che funzionano da tam tam e producono gli spostamenti
da un paese ad un altro .
Il luogo del fenomeno in cui si realizzano le migrazioni resta comunque lo spazio, anche se è necessario riflettere su cosa si intende
per spazio in riferimento a tale tema. In questo senso il concetto appare flessibile, anche sotto l’aspetto temporale, in quanto le migrazioni
non si realizzano solo in un luogo o in un momento e non può esserci
una netta distinzione tra la scala globale, nazionale e locale. Si tratta
piuttosto di una territorialità multipla, caratterizzata da reti, che motiva la difficoltà di realizzare politiche e interventi omogenei e coerenti
sul territorio.
troppo razionale, comportamentale che privilegia il livello di soddisfazione tralasciando
l’importanza del luogo e delle relazioni, e neoeconomico; oltre ad esaminare gli approcci del
mercato del lavoro duale in cui si prende in considerazione quasi esclusiva la domanda di
lavoro dei paesi ricchi piuttosto che l’offerta.
. S, , pp. –.
. Ivi, pp. –.
. C, , pp. –.
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