Giuseppe Buffon , O.F.M., dottore in storia della Chiesa presso la

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Giuseppe Buffon, O.F.M., dottore in storia della Chiesa presso la Pontificia Università
Gregoriana e in scienze storico-religiose presso la Ecole Pratique des Hautes Etudes, è
professore ordinario di storia della Chiesa moderna e contemporanea presso la Pontificia
Università Antonianum.
È membro del Comitato tecnico per gli studi storici dell’Ordine dei Frati Minori, come già del
Comitato operativo della sezione “Storia francescana” e del consiglio di redazione di “Archivum
Franciscanum Historicum”.
Dal 2002 al 2005 è stato vice decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università
Antonianum.
Ha iniziato la sua attività di ricerca interessandosi allo studio del genere letterario della “lettera
pastorale collettiva” attraverso l’analisi della documentazione prodotta dal “coetus
episcoporum” dell’Umbria, dalla sua fondazione (1849) alla seconda guerra mondiale; ha
approfondito in seguito le origini della “sinodalità” episcopale quale risposta alla “modernità”
attraverso un’indagine riguardante gli Atti della prima conferenza episcopale umbra (1849),
celebrata a Spoleto, presente mons. Giuseppe Pecci, futuro Leone XIII.
Con la scelta del tema per il dottorato di ricerca, sotto la direzione del prof. Giacomo Martina, è
iniziato l’interesse per il mondo francescano: un francescanesimo moderno e contemporaneo e
non quello delle origini già abbondantemente sfruttato [Aspetti della vita e del governo di p.
Bernardino dal Vago da Portogruaro, O.F.M., (1822-1895)]. Da qui il suo tentativo di operare
una revisione dei criteri della storiografia francescana troppo incentrata sul tema delle origini
(Economia, devozioni e pellegrinaggi alla Verna tra XVII e XIX secolo: ragioni di una durata,
2000); da qui anche l’incentivo a studiare maggiormente non tanto la storia delle istituzioni,
bensì la dimensione istituzionale delle organizzazioni religiose (I francescani si confrontano con
la propria storia: ricerca storica e trasformazione istituzionale, 2002).
Con gli studi a Parigi il suo interesse per la sociologia delle istituzioni e l’antropologia ha preso
nuovo slancio (Dalle soppressioni alla rinascita: il “sine proprio” nella prospettiva di una
“histoire au ras du sol”, 1997; Tra ideali utopici e strategie di modernizzazione. L’Ordine dei
Frati minori nel secondo Ottocento: appunti per una storia dei processi di trasformazione
della vita religiosa alle soglie delle modernità, 2000). Ha avuto inizio così una lettura assidua
della sociologia delle organizzazioni nord americana (March, Olsen, Di Maggio, Brusson) e
tedesca (Luhmann) e ha avviato uno studio sulla presenza francescana in Terrasanta, con
l’obiettivo di individuare le caratteristiche organizzative e quasi antropologiche di tale
francescanesimo. L’indagine è approdata all’individuazione della categoria istituzionale di
“anarchia razionale”, ritenuta interessante per la comprensione di diversi fenomeni
organizzativi attinenti al mondo francescano mediorientale [Les Franciscaines en Terre Sainte
entre Religion et politique (1869-1889): une recherche institutionnelle, 2002)]. Continuavano,
intanto, gli approfondimenti intorno ad altri percorsi di sociologia religiosa [“Speculum facti
sumus mundo”: minorità/povertà come fattore di mobilitazione nei processi di riforma (XVIXIX sec.), 2002], integrati anche da apporti statistici (Socialità religiosa in numeri: i
francescani in Piemonte nel secondo Ottocento, tra dispersione e tentativi di ricostruzione e/o
rifondazione, 2003), alternati a nuove aperture verso la storia, ad esempio del francescanesimo
femminile (Francescanesimo al femminile nel nuovo mondo (1865-1890): una via di
modernizzazione della vita religiosa, 2003).
In seguito a una campagna di ricerche negli Stati Uniti (New York) ha dato vita a un seminario,
nel quale sono state discusse diverse questioni: cosa accade nella storia di una congregazione
che vede allontanarsi il momento che ha segnato il suo inizio, cioè l’esperienza della
fondatrice/fondatore; in che modo, cioè con quali strumenti e in quale circostanza una
congregazione è portata a riflettere sul passaggio dalla biografia della fondatrice all’indagine
intorno al suo successivo sviluppo (Congregazioni religiose femminili negli Stati Uniti tra
fondazione e sviluppo, 2005; Tra storia e storia di francescane oltre oceano, 2006; Tra
confessionalismo e secolarizzazione: la provincia americana delle Francescane Missionarie del
Sacro Cuore tra cura dell’infanzia e svolgimento del paradigma religioso, 2007). L’esperienza
si è consolidata trasformandosi in una offerta annuale di approfondimento (Un altro
francescanesimo) per ricercatrici intorno alla storia delle congregazioni religiose francescane
femminili: Congregazioni femminili nella storia francescana, 2007; Valutazione quantitativa,
2008; Memoria custodita e memoria narrata, 2009. In questo ambito è stato elaborato un primo
questionario sulla “tipologia degli istituti religiosi di ispirazione francescana”.
Le sue indagini sulla Terra Santa e in parte quella sugli Stati Uniti hanno consentito di
approfondire anche il tema missionario, trattato secondo le categorie della spazialità:
mobilitazione, mondializzazione, universalismo cosmografico e antropologico (Tra spazio e
territorio: la missione francescana in epoca moderna, 2006).
Tra le ricerche in corso va segnalata quella sulle congregazioni religiose femminili, che tenterà di
verificare i parametri e gli esiti dell’evoluzione organizzativa di una congregazione posta tra
vecchio e nuovo mondo, cioè tra modernità e tradizione.
L’incarico, conferitogli nel 2006, di offrire un corso intorno alla storia dei francescani in età
moderna e contemporanea (1517-1980), l’ha indotto allo studio e alla redazione di una ricerca
intorno alla storia della storiografia francescana (Francescanesimo in epoca moderna: una
storia omessa?, 2008).
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