FORMAZIONE DEI LAVORATORI
IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA
Lavoro di ufficio
e addetto VideoTerminali (VDT)
dott. Piazza Augusto - ECO86 – Biesse Studio - Lecco
Elenco:
I pericoli
-
presenti
nel mio
ambiente
di lavoro
-
pericoli per la salute nel lavoro ai VDT
AFFATICAMENTO VISIVO
POSTURE INCONGRUE FISSE E RIPETUTE
ESPOSIZIONE A POLVERI e MICRORGANISMI
AFFATICAMENTO PSICOFISICO
AFFATICAMENTO VISIVO
Le caratteristiche fondamentali della vista sono:
l’acuità visiva
l’accomodamento
l’adattamento
L’acuità visiva è la capacità di distinguere nettamente
(immagine nitida) oggetti piccolissimi ravvicinati tra loro.
Molti sono i fattori che possono influire sull’acuità visiva.
I più importanti sono:
L’età.
L’acuità visiva diminuisce, specialmente per la vista da vicino, in
funzione dell’età
L’intensità luminosa.
Con l’aumento della intensità luminosa aumenta anche l’acuità
visiva.
Il contrasto.
L’acuità visiva aumenta con l’aumentare del contrasto (meglio un
testo scritto in nero su fondo bianco che su un fondo viola).
L’accomodamento è la facoltà dell’occhio di
mettere perfettamente a fuoco un oggetto in base
alla distanza dall’occhio
L’accomodamento
avviene grazie al
MUSCOLO CILIARE
che modifica la
curvatura del
cristallino
Oggetti distanti (oltre i 6 metri)
- muscolo ciliare rilassato il cristallino si appiattisce
- NON c’è accomodamento
Oggetti vicini (da 10 cm a 2 mt)
- muscolo ciliare si contrae incurvando il cristallino
- c’è accomodamento
IL MUSCOLO CILIARE è un muscolo molto piccolo che ha
bisogno di rilassarsi periodicamente specie nella visione al
VDT dove risulta sempre contratto
RICORDATE OGNI 10 MINUTI di distogliere lo
sguardo dal monitor per pochi secondi (10’’)
guardando all’infinito (oltre i 6 metri)
REBLINK! è un programma scaricabile gratuito che una volta
attivato ci ricorda con un suono di battere le palpebre e
distogliere per un attimo gli occhi dallo schermo.
Questa attività, apparentemente banale, se praticata con regolarità,
previene stanchezza visiva, secchezza oculare, mal di testa e
"mosche volanti“ (miodesospsie).
REBLINK! aiuta a prevenire la stanchezza visiva dovuta all'uso
prolungato del videoterminale. La stanchezza è dovuta
principalmente alla fissità con cui si tende a guardare lo schermo: i
muscoli di collo e occhi si irrigidiscono, gli occhi si seccano e si
arrossano.
L’ampiezza di accomodamento indica la
distanza massima e minima entro la quale è
possibile vedere con nitidezza.
Sia l’ampiezza che la rapidità di accomodamento diminuiscono
con l’età.
L’accomodamento diventa più difficile e faticoso per gli occhi
quando l’intensità luminosa è insufficiente o in presenza di
oggetti lucenti o di immagini riflesse nel campo visivo.
Il contrasto e la luminosità dello schermo devono essere
pertanto regolati per creare condizioni di vista ottimali.
L’adattamento è la capacità dell’occhio di adattarsi a
luminosità diverse (ad es. chiaro-buio) per mezzo di una
variazione dell’apertura del foro della pupilla.
La pupilla è un foro di diametro variabile,
attraverso cui passano i raggi luminosi che
prima vanno a finire nel cristallino e poi dopo
essere stati messi a fuoco, sulla retina.
L'iride contiene due muscoli, lo
sfintere e il dilatatore della
pupilla, che possono modificare il
diametro pupillare, consentendo
l'ingresso di una maggiore
(quando c'è buio) o minore
(quando c'è molta luce) quantità
di luce diretta alla retina.
Il tempo di adattamento aumenta con la
differenza di luminosità tra i due oggetti da
osservare ed è massimo quando si passa da una
zona illuminata al buio o viceversa (fino a circa
60”).
E’ importante evitare la presenza nel
campo visivo dell’operatore di VDT di:
- zone a luminosità molto diverse
- superfici riflettenti lucide
- fonti luminose o di riflessi sullo schermo
Serve una corretta intensità luminosa
(illuminamento) misurabile in lux
Il lux (simbolo lx) è l'unità di misura per
l'illuminamento ed è un'unità di misura relativa
alla luce visibile quindi collegata alle
caratteristiche dell'occhio umano
Zona tastiera tra i 200 ed i 400 lux
Zona lettura tra i 300 ed i 500 lux
Zona ambiente tra 400 e 800 lux
illuminazione degli ambienti di lavoro
almeno conformi ai requisiti MINIMI di
illuminamento richiesti dalla norma
UNI 12464-1 emanata dall’U.E. nel 2004
I locali di deposito di materiali grossolani almeno 10 lux
i locali di passaggio, i corridoi e le scale almeno 20 lux
i locali per lavori grossolani, almeno 40 lux
nei lavori di media finezza, almeno 100 lux
gli ambienti per lavori fini (VDT) , non inferiori a 200 lux
per lavori finissimi (lettura), non inferiori a 300 lux
“Mosche volanti” Miodesospsie
E’ la visione di oggetti di
varia forma e tipo che
fluttuano dentro l'occhio e
che sfuggono cercando di
fissarli.
Anche se si ha la sensazione di vederli
sulla superficie oculare in realtà sono
flottanti all'interno del vitreo e la loro
percezione è dovuta alla proiezione
sulla retina
I corpi mobili risultano particolarmente evidenti
quando la persona rivolge lo sguardo verso
superfici chiare (come pareti bianche e cielo
azzurro).
“mosche volanti”
miodesospsie
ILLUMINAZIONE
• POSIZIONE SBAGLIATA
ILLUMINAZIONE
• POSIZIONE SBAGLIATA
ILLUMINAZIONE
• POSIZIONE CORRETTA
ILLUMINAZIONE localizzata
Valori e condizioni ottimali per la
lettura di pagine stampate:
fra i 200 e i 400 lux
pareti, pavimenti, soffitti, porte, piani
di lavoro devono essere di colore
chiaro e opaco
le tende devono consentire la
regolazione della luce naturale (es.
veneziane)
plafoniere anti-abbagliamento
DISTURBI OCULO VISIVI
• Sintomi:
– bruciore, lacrimazione
– senso di corpo estraneo
– fastidio alla luce
– stanchezza alla lettura
– cefalea
• si parla per i videoterminalisti di
ASTENOPIA accomodativa o “stanchezza visiva”
L’ ASTENOPIA accomodativa
è spesso imputabile ad un difetto di vista non completamente
corretto e correlata a 3 variabili che si influenzano a vicenda:
- Difetti visivi (ipermetropia, miopia, astigmatismo, presbiopia, strabismo)
- Tipologia dei compiti svolti.
- Condizioni ambientali.
Il lavoro al VDT obbliga l’occhio a notevole
“fatica accomodativa” e ad iperattività
- del muscolo ciliare , sempre sotto sforzo per
focalizzare il Video terminale
- dei muscoli retti oculari sovraccaricati dalla
necessità di mantenere durante tutto il tempo
la "convergenza".
DISTURBI OCULO VISIVI
• Principali cause:
– illuminazione inadatta
– riflessi da superfici lucide
– luce diretta (artificiale o naturale)
su monitor o occhi
– presenza di superfici di colore
estremo (bianco o nero)
– difettosità del monitor
– impegno visivo statico, ravvicinato,
protratto nel tempo
DISTURBI OCULO VISIVI
•
Come prevenirli:
– verificare l’illuminazione e le tende
– eliminare riflessi e/o abbagliamenti
– Verificare i parametri ergonomici dell’intera postazione di
lavoro (scrivania, sedia)
– Prevedere alcuni esercizi per gli occhi:
– distogliere periodicamente lo sguardo dagli oggetti vicini e
rivolgerlo verso quelli lontani
– fare piccole pause socchiudendo le palpebre per 1/2 minuti
– seguire con lo sguardo il perimetro del soffitto
Rilassamento della funzione visiva
Uno dei metodi più semplici e raccomandati per riposare gli
occhi e la mente è il palming, così chiamato perché l’esercizio
prevede l’uso dei palmi delle mani per coprire entrambe gli occhi
chiusi.
Assumendo una posizione seduta comoda, coprire entrambi gli occhi
chiusi con i palmi delle mani, senza esercitare una pressione su di essi:
quanto più nero e profondo è il colore di fondo tanto maggiore sarà il
rilassamento che si ottiene.
Un altro semplice esercizio
di
rilassamento,
che
dovrebbe diventare una
pratica
frequente
dei
soggetti
ad
elevato
impegno visivo, è il
blinking o ammiccamento,
vale a dire il battito delle
palpebre.
Ogni tanto, ammiccare con gli occhi vale a dire battere le
palpebre rapidamente, due o più volte, evitando di eseguire
l’operazione con sforzo. In questo modo si migliora la pulizia
e lubrificazione della superficie oculare riducendo la
sensazione di secchezza, anche nei portatori di lenti a
contatto.
In ultimo, il lavaggio delle
palpebre con acqua fredda
(washing) ovvero l’uso
occasionale di lacrime
artificiali possono
lenire la sensazione di
affaticamento visivo o
arrossamento
degli occhi.
Lavare le palpebre con acqua fredda ogni qual volta si ha la
sensazione di affaticamento visivo unita ad arrossamento degli
occhi, bruciore o senso di eccessiva lacrimazione. Lubrificare la
superficie oculare con prodotti specifici come le lacrime
artificiali, utilizzabili anche dai portatori di lenti a contatto,
aiuta a prevenire e lenire l’eventuale sensazione di secchezza o
arrossamento oculare.
Esercizi per il mantenimento della motilità oculare
Esercizio n.1 (in tre parti)
Mantenendo il capo il più
possibile fermo e rilassato,
eseguire in sequenza i seguenti
movimenti, senza sforzarsi:
1) Muovere gli occhi lentamente
in su e in giù;
2) Muovere gli occhi a destra e a
sinistra;
3) Seguire con lo sguardo,
mantenendo fermo il capo, il
perimetro del soffitto, prima in
senso orario e poi in senso
antiorario.
Esercizio n. 2
Alternare la messa a fuoco di
oggetti vicini (25-50 cm.) e
lontani (più di 6 metri) per
due o più volte.
Nell’utilizzo del VDT, ad
esempio,
alternare
lo
sguardo tra il video ed
immagini in lontananza fuori
della finestra.
Eseguire
l’esercizio
per
alcune
volte
facendo
attenzione a raggiungere
sempre la giusta messa a
fuoco.
Esercizio n. 3
Far roteare lentamente gli
occhi, dapprima in senso
orario e poi in senso
antiorario.
Ad esempio,seguire con lo
sguardo il bordo del video
oppure il contorno della
finestra.
Ripetere l’esercizio alcune
volte cercando di impiegare
il minimo sforzo.
POSTURE INCONGRUE FISSE E RIPETUTE
DISTURBI
MUSCOLO SCHELETRICI
STIAMO SEDUTI CORRETTAMENTE?
LA POSIZIONE CORRETTA
• Tronco:
90°
90°- 110°
110°
90°
– posizione eretta, fra 90 e 110° per
evitare dannose compressioni
pelvico-addominali, appoggio del
tratto lombare
• Gambe:
– a circa 90°per ridurre
l’affaticamento e facilitare la
circolazione. Piedi ben poggiati a
terra o sul poggia-piedi
LA POSIZIONE CORRETTA
• Braccia
50-70 cm
90°
– piegate a circa 90°. Avambracci
appoggiati nello spazio fra bordo
tavolo e tastiera (15 cm)
• Occhi:
– distanza occhi monitor fra i 50 e i
70 cm.
– Il bordo superiore del monitor
deve essere posto all’altezza degli
occhi.
IL PIANO DI LAVORO
• DEVE ESSERE:
• con bordi arrotondati
• di colore neutro e superficie
opaca
• regolabile in altezza (67-77 cm.) o
ad altezza fissa (72 cm.)
• profondo 70-80-90 cm
• largo 90-120-160 cm.
• comunque di dimensioni
sufficienti per permettere una
disposizione delle attrezzature
IL SEDILE DI LAVORO
•
•
•
•
•
•
DEVE ESSERE:
stabile
con 5 razze e ruote
girevole
senza braccioli (o arrotondati)
regolabile:
– sedile (alto/basso)
– schienale (alto/basso, inclinazione)
• traspirante e lavabile
IL MONITOR
•
•
•
•
•
DEVE ESSERE:
orientabile e inclinabile
con superficie antiriflettente
con luminosità e contrasto regolabili
con immagine stabile senza
“sfarfallamenti”
• con caratteri leggibili e definiti
• pulito
• la parte retrostante lontana da pareti
LA TASTIERA
•
•
•
•
•
DEVE ESSERE:
inclinabile e separata dal monitor
lontana dal bordo del piano di lavoro 15 cm.
con superficie opaca e di colore neutro
con simboli chiari
IL MOUSE
• DEVE:
• garantire una buona impugnatura
(ergonomica)
• essere “manovrato” avendo cura di poggiare
l’avambraccio al piano di lavoro
PORTA DOCUMENTI
• DEVE ESSERE:
• regolabile:
– alto/basso
– destra/sinistra
• collocato in modo corretto in
relazione all’attività da svolgere
IL POGGIAPIEDI
• Dovrà essere di dimensioni
adeguate:
– larghezza 45 cm.
– profondità 35 cm.
– Inclinazione 10-20°
• superficie in materiale antiscivolo
Il problema dei portatili
DISTURBI ARTICOLARI
AGLI ARTI SUPERIORI
I disturbi articolari (spalla, gomito, polso) o alla
mano compaiono soprattutto perché i nervi e i tendini,
nei movimenti ripetuti e rapidi, sono sovraccaricati e
possono infiammarsi.
Ciò può generare dolore intenso e impaccio ai
movimenti all’articolazione interessata.
Le alterazioni più comuni sono:
- sindrome del tunnel carpale
(compressione del nervo mediano a
livello del polso)
- tendiniti dei muscoli flessori ed
estensori della mano
- epicondiliti ed epitrocleiti al gomito
- periartrite scapolo-omerale alla spalla
I disturbi muscolari compaiono soprattutto perché
nelle contrazioni muscolari statiche, ad esempio
quando si lavora a lungo a braccia sollevate, arriva ai
muscoli meno sangue del necessario; il muscolo mal
nutrito si affatica e diventa debole.
MICROCLIMA
• preferibile impianto di
climatizzazione
• nella stagione calda la
temperatura non dovrebbe
essere inferiore di oltre 7°C da
quella esterna
• nelle altre stagioni tra i 18 e i
20°C
• umidità fra il 40 e il 60%
• ricambio 32 mc per persona
all’ora in assenza di fumatori
Il problema polvere ed acari
Le
condizioni
di
pulizia dei piani di
lavoro
e
dei
pavimenti sotto i
piani di lavoro sono
fondamentali
per
evitare che si creino
ambientali favorevoli
all’insediamento in
questi spazi con
polvere e materiali
organici (resti di cibo,
pelle, forfora etc.) di
acari.
AFFATICAMENTO PSICOFISICO
• Cause:
– carico di lavoro
– software o hardware inadeguati
– fattori ambientali:
•
•
•
•
Spazi di lavoro ed arredi
Microclima
Illuminazione
Rumore
AFFATICAMENTO PSICOFISICO
• Disturbi come :
– mal di testa, stanchezza
– irritabilità, tensione nervosa
– ansia
– insonnia
– problemi digestivi
AFFATICAMENTO PSICOFISICO
• Azioni preventive:
– Sfruttare al meglio le pause
– Adeguare la propria
postazione a criteri ergonomici
– formazione e addestramento
specifico sui software
RUMORE
• installare i VDT in locali poco disturbati da
fonti di rumore interne o esterne
• scegliere strumentazione poco rumorosa
• isolare gli strumenti rumorosi in locali separati
o con dispositivi fono-isolanti
LA SORVEGLIANZA
SANITARIA
• è dovuta per chi utilizza i
videoterminali sistematicamente
e abitualmente per almeno 20
ore settimanali
• è esercitata dal medico
competente
• sono previste visite:
– preventive (prima dell’avviamento
alla mansione)
– periodiche
LA SORVEGLIANZA
SANITARIA
• sono previsti controlli
– degli occhi e della vista
– alla colonna vertebrale e agli arti
superiori
• periodicità:
– biennale per i lavoratori/trici
classificati idonei con prescrizioni
e/o quelli con più di 50 anni
– tutti gli altri ogni 5 anni
LA SORVEGLIANZA
SANITARIA
• I lavoratori sono sottoposti
inoltre a controllo oftalmologico:
– quando sospettano alterazioni
delle funzioni visive, confermate
dal medico competente
– qualora la visita periodica ne
evidenzi la necessità
• le spese:
– per gli accertamenti e eventuali
dispositivi di correzione sono a
carico del datore di lavoro
Il 40 % degli italiani sopra i 25 anni di età,
soffre di mal di schiena che è la prima
causa di assenteismo e assenza dal lavoro e
la seconda d’invalidità permanente.
Carichi sulla vertebra L5 di
un soggetto alto 1,84 m e
pesante 93 Kg che
sostiene 10 Kg a braccia
tese davanti al corpo
Questa posizione è
equivalente ad avere circa
227Kg sulla colonna
vetebrale. Nell’un caso e
nell’altro il carico sulla 5^
vertebra lombare è pari a
circa 298 Kg.
IL DISCO INTERVERTEBRALE
SI “SPREME” SOPRA GLI 80 KG
SI “RIEMPIE” SOTTO GLI 80 KG
Forza agente sulla vertebra L3 in diverse situazioni in un
soggetto di circa 70 Kg di peso
Quando stiamo seduti, pensiamo di riposare
ma in realtà la compressione sui dischi
intervertebrali aumenta (+40%), soprattutto
se non possiamo appoggiarci ad uno
schienale
Questo avviene perché:
il nostro baricentro si sposta in avanti
rispetto alla colonna vertebrale e siamo
quindi costretti ad aumentare il lavoro
muscolare per mantenerci dritti
la nostra colonna perde la fisiologica
curvatura lombare (lordosi), che si appiattisce
o addirittura assume un andamento opposto
al normale (cifosi)
Per stare seduti correttamente, non è
però sufficiente dotarsi di una sedia
con schienale
Anche stare seduti sulla parte
anteriore e appoggiare le spalle allo
schienale (come nella foto) determina
l’assunzione di una postura che
influisce negativamente sulla nostra
schiena!
Soprattutto se la posizione è
mantenuta a lungo, la curva lombare
della colonna scompare (fino ad
arrivare all’inversione di lordosi),
mentre la lordosi cervicale aumenta
se si deve mantenere lo sguardo
orizzontale
La soluzione ottimale per chi lavora in posizione
seduta, è la SEDIA ERGONOMICA
Un CUSCINO CILINDRICO posizionato tra la
zona lombare e lo schienale, è un valido
supporto che aiuta a mantenere la fisiologica
lordosi lombare, anche se lo schienale della
sedia non è dei più adeguati (per esempio,
sdraiati su una poltrona)
Non va comunque dimenticato o
SOTTOVALUTATO un altro fattore di
rischio per chi lavora seduto: la FISSITA’
I dischi intervertebrali traggono nutrimento
ed idratazione attraverso le strutture che li
circondano attraverso il MOVIMENTO
Se si sta seduti a lungo, anche se
correttamente, i dischi non ricevono
adeguata idratazione e si deteriorano più
velocemente
L’uomo è un animale, strutturato per
muoversi e non per stare seduto per
ore, tutti i giorni. Ricordiamocelo!!!
LE PAUSE
• Gli operatori ai VDT hanno diritto
ad una interruzione del lavoro
mediante:
– pausa
– cambiamento di attività
• Le modalità sono demandate alla
contrattazione (anche aziendale)
• In assenza di contrattazione ha
comunque diritto ad una pausa
di 15 min. ogni 120 min.
DISTURBI MUSCOLO
SCHELETRICI
• Cause:
– posizione di lavoro scorretta
– errata scelta degli arredi
– posizione di lavoro fissa e
mantenuta per lungo tempo
– movimenti rapidi e ripetitivi delle
mani (uso di tastiera e mouse)
DISTURBI MUSCOLO
SCHELETRICI
• Come prevenirli:
– verificare che la parte alta del monitor sia
al livello degli occhi
– verificare la distanza del monitor e della
tastiera
– stare seduti ben eretti con i piedi ben
poggiati
– regolare bene l’altezza e l’inclinazione
della sedia
– ai primi sintomi di dolore al collo o alle
estremità concedersi una pausa alzandosi
e muovendosi
DISTURBI MUSCOLO
SCHELETRICI
• Sensazioni:
– senso di peso, di fastidio
– intorpidimento
– dolore
– rigidità di:
•
•
•
•
•
collo
schiena
spalle
braccia
mani
DISTURBI MUSCOLO
SCHELETRICI
• Cause:
– posizione di lavoro scorretta
– errata scelta degli arredi
– posizione di lavoro fissa e
mantenuta per lungo tempo
– movimenti rapidi e ripetitivi delle
mani (uso di tastiera e mouse)
DISTURBI MUSCOLO
SCHELETRICI
• Come prevenirli:
– verificare che la parte alta del monitor sia
al livello degli occhi
– verificare la distanza del monitor e della
tastiera
– stare seduti ben eretti con i piedi ben
poggiati
– regolare bene l’altezza e l’inclinazione
della sedia
– ai primi sintomi di dolore al collo o alle
estremità concedersi una pausa alzandosi
e muovendosi
LA POSIZIONE CORRETTA
• Tronco:
90°
90°- 110°
110°
90°
– posizione eretta, fra 90 e 110° per
evitare dannose compressioni
pelvico-addominali, appoggio del
tratto lombare
• Gambe:
– a circa 90°per ridurre
l’affaticamento e facilitare la
circolazione. Piedi ben poggiati a
terra o sul poggia-piedi
LA POSIZIONE CORRETTA
• Braccia
50-70 cm
90°
– piegate a circa 90°. Avambracci
appoggiati nello spazio fra bordo
tavolo e tastiera (15 cm)
• Occhi:
– distanza occhi monitor fra i 50 e i
70 cm.
– Il bordo superiore del monitor
deve essere posto all’altezza degli
occhi.
MICROCLIMA
• preferibile impianto di
climatizzazione
• nella stagione calda la
temperatura non dovrebbe
essere inferiore di oltre 7°C da
quella esterna
• nelle altre stagioni tra i 18 e i
20°C
• umidità fra il 40 e il 60%
• ricambio 32 mc per persona
all’ora in assenza di fumatori
RUMORE
• installare i VDT in locali poco disturbati da
fonti di rumore interne o esterne
• scegliere strumentazione poco rumorosa
• isolare gli strumenti rumorosi in locali separati
o con dispositivi fono-isolanti
LA SORVEGLIANZA
SANITARIA
• è dovuta per chi utilizza i
videoterminali sistematicamente
e abitualmente per almeno 20
ore settimanali
• è esercitata dal medico
competente
• sono previste visite:
– preventive (prima dell’avviamento
alla mansione)
– periodiche
LA SORVEGLIANZA
SANITARIA
• sono previsti controlli
– degli occhi e della vista
– alla colonna vertebrale e agli arti
superiori
• periodicità:
– biennale per i lavoratori/trici
classificati idonei con prescrizioni
e/o quelli con più di 50 anni
– tutti gli altri ogni 5 anni
LA SORVEGLIANZA
SANITARIA
• I lavoratori sono sottoposti
inoltre a controllo oftalmologico:
– quando sospettano alterazioni
delle funzioni visive, confermate
dal medico competente
– qualora la visita periodica ne
evidenzi la necessità
• le spese:
– per gli accertamenti e eventuali
dispositivi di correzione sono a
carico del datore di lavoro