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RICERCA 4.4 - “Mappe fenologiche a scala di dettaglio”
Responsabile: ANNA LETIZIA ZANOTTI
Obiettivo fondamentale: Caratterizzazione fenologico-bioclimatica alla scala di dettaglio di un territorio
mediante la realizzazione di mappe ad elevata risoluzione costruite in base a dati climatici, orografici e
fenologici, rilevati in punti significativi del territorio
Obiettivi attesi per ciascun anno:
1° anno
Costruzione del modello digitale del terreno in ambiente PC
2° anno
Determinazione delle relazioni statistiche tra sviluppo delle specie osservate e parametri
topografici e costruzione del modello feno-climatico.
Costruzione del modello topo-climatico e stima degli indici climatici su base orografica.
Costruzione del modello matematico feno-topo-climatico
3° anno
Utilizzazione del modello feno-topo-climatico per la caratterizzazione bioclimatica del
territorio
Validazione del modello matematico sui dati raccolti nel terzo anno
Realizzazione delle carte tematiche e delle carte derivate
Attività svolte
I anno
L’attività è iniziata con l'esecuzione dei rilevamenti fenologici di campagna e la costruzione del modello
digitale di terreno della provincia di Bologna in ambiente PC.
Rilevamenti fenologici
E' stata scelta un'area campione ad est di Bologna comprendente sia territorio planiziario sia collinare. In tale
area, con una serie di sopralluoghi, è stata organizzata una rete di stazioni di rilevamento fenologico: 8 località
in territorio planiziario (18 stazioni) e 24 località (58 stazioni) in territorio collinare (tra 10 e 500 m di quota)
per un'estensione di circa 720 kmq.
Sono stati quindi effettuati i rilevamenti fenologici settimanali a partire da mese di marzo fino al mese di
giugno e dal mese di agosto al mese di settembre.
Le osservazioni sono state condotte sulle seguenti specie spontanee sia erbacee sia legnose ampiamente diffuse
nel territorio in esame:
Specie a fioritura primaverile-estiva:
Agropyron repens
Brachypodium pinnatum
Bromus hordeaceus
Hedysarum coronarium
Leucanthemum vulgare
Poa pratensis
Ranunculus bulbosus
Trifolium pratense
Acer campestre
Crataegus monogyna
Quercus pubescens
Cornus sanguinea
Robinia pseudacacia
Rubus ulmifolius
Spartium junceum
Alopecurus myosuroides
Bromus erectus
Dactylis glomerata
Holcus lanatus
Lolium perenne
Specie a fioritura tardo-estiva:
Amaranthus retroflexus
Artemisia vulgaris
Polygonum aviculare
Polygonum lapathifolium
Poa trivialis
Salvia pratensis
Vicia angustifolia
Clematis vitalba
Prunus spinosa
Ulmus minor
Paliurus spina-christi
Rosa canina
Sambucus nigra
Centaurea nigrescens
Chenopodium album
Cynodon dactylon
Daucus carota
Echinochloa crus-galli
Pulicaria dysenterica
Solanum dulcamara
Solanum nigrum
Sorghum halepense
Verbena officinalis
Le osservazioni fenologiche hanno riguardato sia le fenofasi riproduttive (fino alla sfioritura) sia
quelle vegetative (fino allo stadio di foglie adulte).
I dati osservati, trascritti su apposite schede di campagna, sono poi stati trasferiti su tabulati Excel per
effettuare le prime elaborazioni di tipo statistico.
Nel frattempo è stato messo a punto un apposito programma denominato PRASSI (Programma Rilievi
Archiviazione delle Specie Spontanee Italiane) per l'archiviazione in banca dati delle osservazioni. Si tratta
di un data base Access strutturato in 4 tabelle:
•
elenco delle famiglie
•
elenco delle specie osservate
•
tabella anagrafica delle stazioni di rilevamento (con i dati di stazione)
•
tabella dei rilevamenti di campagna
Il programma è dotato di una maschera di inserimento dei dati in Visual Basic5.
Elaborazione dei dati fenologici
I primi dati fenologici raccolti sono stati elaborati al fine di mettere a punto un modello feno-topografico in
grado di mettere in relazione gli andamenti fenologici e i fattori di stazione.
Per ogni specie osservata e per ogni stazione di rilevamento è stata calcolata la retta di regressione lineare
riguardante l'arco della fioritura per ricavare la data stimata della massima fioritura.
Le date stimate di massima fioritura per ogni specie e stazione di rilevamento sono state messe in correlazione
con i dati di stazione riguardanti quota, esposizione, latitudine, longitudine e, solo per la pianura, presenza di
dossi o di avvallamenti, per valutare i fattori più significativi che influenzano l'andamento della fioritura e nello
stesso tempo valutare il ritardo fenologico espresso in giorni di ogni fattore considerato rispetto ad una stazione
di caratteristiche medie. Inoltre mettendo in regressione le date stimate di massima fioritura con le singole
stazioni espresse come variabili binarie è stato possibile calcolare il ritardo di ogni stazione rispetto ad una
stazione presa come riferimento. Un altro dato che si può ricavare da queste analisi statistiche è il ritardo
fenologico delle singole specie rispetto ad una specie di riferimento ed anche la loro correlazione.
I risultati relativi alle analisi condotte sui dati relativi alla massima fioritura delle graminacee nelle stazioni di
pianura hanno evidenziato con significatività del 99% che la massima fioritura è significativamente correlata
con la geomorfologia del terreno: le stazioni in piccoli avvallamenti possono presentare ritardi di fioritura più di
6 giorni rispetto alle stazioni di posizioni più pianeggianti. Queste ultime sono a loro volta anticipate di 8 giorni
rispetto alle stazioni pedecollinari.
Tra i dati di stazione è risultata significativa la latitudine, verificandosi quasi un giorno di ritardo nella massima
fioritura delle specie per l'aumento di un primo di latitudine.
Per quanto riguarda i ritardi fenologici delle singole specie rispetto alla specie di riferimento Alopecurus
myosuroides si sono evidenziati ritardi significativi. Il più cospicuo (38 giorni) è risultato quello di Dactylis
glomerata e Brachypodium pinnatum nella stazione di riferimento.
L'elaborazione dei dati della pianura relativi all'inizio di fioritura ha evidenziato qualche scostamento: ritardi
significativi tra le stazioni arrivano fino a 6 giorni.
Più rilevante è risultata la differenza tra le specie. Infatti i risultati relativi alle singole specie evidenziano 45
giorni di ritardo per Dactylis glomerata e 46 giorni tra Brachypodium pinnatum nei confronti di Alopecurus
myosuroides.
La significatività della regressione è risultata del 98%.
Dall'elaborazione dei dati relativi alle sole stazioni di collina per lo stadio di massima fioritura si è evidenziato
un ritardo con la quota di 1,7 giorni ogni 100 m e un ritardo con l'esposizione di circa 1 giorno /mj/mq. La
significatività della regressione è risultata del 89%.
Risultati analoghi ha fornito l'elaborazione dei dati di inizio fioritura (1,2 giorni di ritardo ogni 100 m di quota e
circa 1 giorno per l'esposizione) con una significatività del 91%.
Dall'elaborazione dei dati relativi a tutte le stazioni (sia di pianura che di collina), sempre per lo stadio di
massima fioritura, si è accertato che, tra le variabili di stazione, è significativa la quota (si ha un ritardo di
1,7 giorni ogni 100 m di quota), l'esposizione, espressa come energia solare incidente (anticipo di 1 giorno
per mj/mq, equivalente ad una differenza di 10 giorni tra le esposizioni meridionali e quelle settentrionali).
Per quanto riguarda le specie si è accertato un ritardo significativo rispetto alla specie di riferimento
(Alopecurus myosuroides): per Dactylis glomerata e Brachypodium pinnatum lo sfasamento è risultato di circa
38 giorni.
L'elaborazione relativa alle stazioni ha evidenziato un ritardo massimo tra le stazioni di 22 giorni.
Per lo stadio inizio fioritura il ritardo tra stazioni giunge sino a 23 giorni, mentre lo sfasamento tra le specie fino
a 40 giorni.
Conclusioni relative alle Graminaceae
i dati di stazione incidono nello stesso modo sia all'inizio che allo stadio di massima fioritura per le specie
primaverili;
•
la differenza tra le date di inizio fioritura tra le varie specie e la specie di riferimento è un po’ più marcata
per la pianura (fino a 46 giorni) che per la collina (fino a 36 giorni);
•
la differenza tra le date di massima fioritura tra le varie specie e la specie di riferimento è lievemente
maggiore per la pianura (39 giorni) che per la collina (37 giorni).
•
Tra le specie autunnali i risultati relativi a Chenopodium album hanno evidenziato uno sfasamento nella
massima fioritura tra le diverse stazioni fino a 18 giorni e nell'inizio di fioritura sino a 14 giorni (tra la stazione
1 e la stazione 8 che è più anticipata) che però non è riferibile ad alcuna variabile ambientale.
Amaranthus retroflexus presenta sfasamenti per massima fioritura e per la fine fioritura attorno ai 30 giorni tra
le diverse stazioni (stazione 2 più tardiva rispetto alla 6).
Costruzione di un modello digitale di terreno della provincia di Bologna
E' stato messo a punto e realizzato un modello digitale del terreno (DEM) riguardante il territorio della
provincia di Bologna per la generazione di mappe tridimensionali. Per la realizzazione di tale modello si è
partiti dall'acquisizione di dati vettoriali relativi alle curve di livello per intervalli di 50 m del territorio in
esame.
Successivamente tramite lo sviluppo di apposite procedure di interpolazione si sono derivati i dati relativi a
pendenza ed esposizione di ogni punto.
Altre procedure hanno poi riguardato la generazione di mappe tridimensionali.
II anno
Sono proseguiti i rilevamenti fenologici (osservazioni sulle fasi riproduttive e su quelle vegetative per le
specie legnose; solo sulle fenofasi riproduttive per le erbacee) sulle stesse 15 località collinari (100-500 m di
quota) e 8 planiziarie (10-90 m di quota) del territorio ad est di Bologna, che erano state osservate nel primo
anno di ricerca. I rilevamenti sono stati effettuati con le stesse modalità ed usando le stesse chiavi di
rilevamento
E’ proseguita l'elaborazione mediante le analisi di regressione lineare semplice e multipla dei dati relativi
alle fenofasi riproduttive osservate nelle specie legnose ed erbacee al fine di determinare i fattori ambientali
significativi a determinare il comportamento fenologico delle stazioni per la realizzazione della cartografia a
scala di dettaglio.
Sono state installate nelle stazioni di rilevamento le centraline meteorologiche per il rilevamento dei dati
climatici
E’ proseguita l'archiviazione dei dai dati osservati su banca dati: attualmente sono stati archiviati tutti i dati
raccolti nel 1998 e tutti i dati raccolti nelle stazioni collinari nel 1999.
Risultati
Graminacee
I risultati dell'elaborazione dei dati fenologici relativi alle Graminacee sono stati presentati sottoforma di
comunicazione al 6° Congresso Internazionale dell' IAA (International Association for Aerobiology) tenutosi a
Perugia dal 31 Agosto al 5 Settembre 1998 (Abstracts, Pag.101) .
Il lavoro relativo ("Phenological surveys of allergenic species in the neighbourhood of Bologna (Italy)" di
Zanotti A.L. e Puppi G.), sottoposto all'approvazione del coordinatore generale del progetto, è stato inviato per
la pubblicazione alla rivista internazionale Aerobiologia, ha già superato il giudizio dei revisori, ed è
attualmente in bozze.
Specie legnose
Le specie legnose considerate sono le seguenti:
Acer campestre
Crataegus monogyna
Quercus pubescens
Cornus sanguinea
Robinia pseudacacia
Spartium junceum
Cytisus sessilifolius
Fraxinus ornus
Prunus spinosa
Colutea arborescensi
Rosa canina
Sambucus nigra
Coronilla emerus
Euonymus europaeus
Lonicera caprifolium
Prunus avium
L'analisi di regressione lineare sulle fasi riproduttive osservate ha consentito la realizzazione dei calendari
fenologici relativi a singole specie in diverse stazioni e relativi a singole stazioni per tutte le specie, basati sulle
stime ottenute della date di comparsa delle fenofasi di inizio e massima fioritura.
Da questi si può osservare che tra la fioritura della specie più precoce (Prunus spinosa) e quella più tardiva
(Rosa canina) intercorrono circa 60 giorni nella stessa località.
L'analisi di regressione multipla, sempre condotta sulle fenofasi riproduttive, tra le date di inizio e di massima
fioritura (variabili dipendenti) e le specie e le stazioni (variabili indipendenti di tipo binario) ha portato
all'individuazione di tre gruppi di specie:
1. precocissime:
da 0 a 20 giorni di ritardo fenologico rispetto a Prunus spinosa;
2. precoci:
con più di 20 giorni fino ad un massimo di 40 giorni rispetto a Prunus spinosa
3. tardive:
con più di 40 giorni di ritardo rispetto a Prunus spinosa
I ritardi di stazione sono stati sottoposti ad analisi di regressione multipla come variabili dipendenti con i
sottoelencati dati di stazione come variabili indipendenti:
•
quota, in metri
•
latitudine, in primi
•
longitudine, in primi
•
pianura (var.binaria)
•
geomorfologia (var.qualitativa a più stati : 1=dolina, 2= crinale, 3= fondovalle)
•
esposizione in gradi
•
inclinazione, in gradi
•
energia solare incidente di aprile in mj/mq giorno
L'analisi di regressione multipla è stata condotta separatamente per le stazioni di pianura e per quelle di collina.
Le variabili significative sono risultate, per le stazioni di pianura, l'altitudine (circa 7 giorni di anticipo per 100
m) e la geomorfologia (4,8 giorni di ritardo nelle depressioni della pianura rispetto al livello planiziario e 5
giorni all'imboccatura delle valli, sempre rispetto alla situazione planiziaria).
Per le stazioni di collina le variabili significative sono risultate la quota (3,4 giorni di ritardo per ogni 100 m),
l'inclinazione (1 giorno per 10°), l'energia solare inc. (0,8 giorni di anticipo per unità), la geomorfologia (circa
1 giorno di anticipo nelle situazioni di crinale).
E' stata inoltre messa in relazione la quota con i ritardi fenologici stimati, separatamente per le stazioni di
pianura e di collina ed è stata calcolata la linea di regressione.
Si è così notato che per le stazioni di pianura esiste una relazione lineare negativa tra le 2 variabili e che cioè al
di sotto dei 100 m le specie sono in ritardo di fioritura e non in anticipo, come ci si poteva attendere: Al di sopra
dei 100 metri di quota invece il trend è positivo, e cioè il ritardo fenologico aumenta linearmente con la quota.
Tale risultato conferma quanto già osservato per le graminacee e che si può spiegare con l'influenza
dell'inversione termica, che regolarmente si verifica durante l'inverno, anche sulle specie a fioritura più tardiva.
III anno (anticipo)
Obiettivi del terzo anno di ricerca erano i seguenti:
• Costruzione di un modello topo-climatico e stima degli indici climatici su base orografica
• Costruzione di un modello feno-topo-climatico
• Realizzazione di carte tematiche
In questo terzo anno di ricerca, al fine di conseguire tali obiettivi:
•
•
•
•
•
•
sono proseguiti i rilevamenti di campagna fenologici (osservazioni sulle fasi riproduttive e su quelle
vegetative per le specie legnose; solo sulle fenofasi riproduttive per le erbacee) sulle stesse 15 località
collinari (100-500 m di quota) e 8 planiziarie (10-90 m di quota) del territorio ad est di Bologna, secondo i
metodi esposti nelle relazioni precedenti;
Sono stati archiviati in banca dati tutti i dati relativi alle osservazioni fenologiche di tutte le specie
considerate
Sono stati raccolti, archiviati ed elaborati i dati meteorologici relativi alle singole stazioni
sono proseguite le elaborazioni dei dati fenologici mediante le analisi di regressione lineare semplice e
multipla per individuare i criteri di spazializzazione ai fini cartografici
sono stati realizzati i tematismi di collina e di pianura per le elaborazioni cartografiche (file di quote, delle
altezze relative e di altri parametri che influenzano la temperatura)
sono state studiate le correlazioni tra le specie al fine di individuare specie guida legnose in grado di
prevedere la pollinazione di Graminacee infestanti.
RISULTATI
I risultati delle ricerche effettuate in questo anno nell'ambito del progetto Phenagri sono stati presentati in due
sedi congressuali nazionali e sono stati pubblicati su rivista internazionale.
Criteri di spazializzazione
Le elaborazioni dei dati fenologici hanno consentito di ottenere una serie di parametri fenologici relativi a
ciascuna specie e stazione (data di inizio, culmine, fine e durata della fioritura, ed inoltre di calcolare i ritardi e
anticipi fenologici di ciascuna stazione rispetto ad una situazione di riferimento. I ritardi fenologici di stazione
sono stati calcolati sia per l'insieme delle specie guida, sia per sottogruppi omogenei (costruiti secondo criteri
biologici o statistici); quindi se ne e’ saggiata la correlazione con i parametri stazionali.
I risultati di queste ultime analisi hanno messo in evidenza l’importanza dei fattori geomorfologici locali nel
determinare i tempi delle fioriture: in particolare la posizione di crinale determina generalmente anticipi di 1 o 2
giorni, mentre la posizione di fondovalle comporta ritardi di circa una settimana, risulta inoltre significativo il
ruolo dell’esposizione dei versanti (con differenze di circa una decade tra nord e sud) e dell'inclinazione del
suolo.
Per quanto riguarda il fattore altitudine, si osserva un comportamento differenziato tra le stazioni collinari e
quelle planiziarie: mentre le prime mostrano un regolare ritardo di fioritura con la quota (circa 3 giorni ogni 100
metri), le seconde presentano una tendenza opposta, con le stazioni più’ tardive alle quote più’ basse e le più’
precoci disposte lungo la fascia pedecollinare a circa 90-100 m. In sintesi l’andamento totale del fenomeno
permette di individuare una fascia territoriale caratterizzata da precocità’ antesica (fascia termica) disposta tra i
100 e 200 m di quota.
Correlazioni tra le specie ed individuazione di specie guida
Sono state condotte analisi di correlazione tra specie legnose e Graminacee, comuni infestanti delle colture, al
fine di individuare specie guida in grado di prevedere la fioritura di altre specie "guidate".
Le elaborazioni dei dati hanno consentito in primo luogo di ottenere una serie di parametri fenologici relativi a
ciascuna specie, stazione e anno (data di inizio, culmine e fine della fioritura e della pollinazione). Questi
parametri poi (in particolare le date di inizio e di culmine della fioritura) sono stati utilizzati per calcolare le
correlazioni tra i ritmi antesici delle diverse specie osservate, al fine di individuare gruppi di specie con
comportamento antesico simile.
I risultati delle analisi hanno mostrato strette relazioni antesiche tra tutte le specie legnose (con alti valori di R
soprattutto tra Crataegus monogyna, Robinia pseudacacia, Spartium junceum e Cornus sanguinea), con
l’eccezione di Prunus spinosa, che, fiorendo con un mese o due di anticipo rispetto alle altre specie, è risultato
debolmente correlato. D’altra parte anche le fioriture delle Graminacee hanno presentato correlazioni altamente
significative. Sono stati individuati due gruppi ad alta correlazione interna, ma anche collegati tra di loro: un
gruppo a fioritura precoce (marzo-aprile), con Anthoxanthum odoratum, Alopecurus myosuroides, Bromus
hordeaceus e Poa trivialis, e un altro a fioritura più tardiva (maggio), con Bromus erectus, Brachypodium
rupestre, Dactylis glomerata, Lolium perenne. In posizione isolata è risultata invece Poa pratensis. Sono state
inoltre ottenute interessanti correlazioni tra Graminacee e specie legnose che potrebbero essere utilizzate
a scopi previsionali (specie guida). Ad esempio si è visto che l’inizio della fioritura di Quercus pubescens può
indicare (con quasi una settimana di anticipo) l’inizio della pollinazione di Bromus hordeaceus e il massimo
della pollinazione di Alopecurus myosuroides; inoltre l’inizio della fioritura di Sambucus nigra e Spartium
junceum può essere buon indicatore della pollinazione delle Graminacee a fioritura più tardiva.
III anno (saldo)
In questo terzo anno di ricerca, al fine di conseguire tali obiettivi:
• è terminata l'elaborazione dei dati di tutti e 3 gli anni di rilevamento.
• è stato messo a punto il modello topo-climatico, sulla base delle sommatorie termiche: è stata individuata
una relazione che ha permesso di costruire il campo termico, in base alla quota, utilizzando un modello
digitale del terreno
• è stata realizzata la mappa topo - climatica
• e' stato perfezionato il modello feno-topografico mediante analisi di regressione multipla relativa a 2
sottoinsiemi di specie (legnose e Graminacee)
• sono state realizzate le mappe del ritardo fenologico relative a 2 sottoinsiemi di specie (Graminacee e
legnose).
ELABORAZIONI
L'elaborazione dei dati fenologici dei 3 anni è stata fatta mediante stima della data di comparsa delle fenofase
"massima fioritura" per ogni specie, anno e stazione mediante analisi di regressione lineare.
Le specie considerate sono le seguenti:
• Agropyron repens, Anthoxanthum odoratum, Brachypodium rupestre, Bromus erectus, Bromus
hordeaceus, Dactylis glomerata, Lolium perenne, Poa pratensis, Poa trivialis, tra le Graminaceae;
• Acer campestre, Cornus sanguinea, Coronilla emerus, Euonymus europaeus, Prunus avium, Prunus
domestica, Prunus spinosa, Robinia pseudacacia, Rosa canina, Sambucus nigra, Quercus pubescens,
tra le legnose.
Sia sull'insieme delle legnose che sull'insieme delle Graminacee sono state effettuate analisi di regressione
multipla tra le variabili dipendenti costituite dalle date stimate di comparsa della massima fioritura di ogni
specie e le variabili indipendenti costituite dalle specie, dalle stazioni e dalle annate, espresse come variabili
binarie.
L'elaborazione dei dati ha portato a stimare il ritardo di ogni annata rispetto ad una annata di riferimento e, per
ogni stazione, il ritardo fenologico, espresso in giorni di ritardo (o anticipo) rispetto ad una stazione di
riferimento.
Una seconda analisi di regressione multipla è stata effettuata tra dati di stazione (variabili indipendenti) e ritardi
fenologici di stazione stimati con l’analisi precedente. Tale elaborazione ha portato all'identificazione dei fattori
geomorfologici più significativi nel determinare tale ritardo (e quindi i parametri utili a definire il bioclima di
stazione).
RISULTATI
L'anno con fioriture più precoci, sia per le Graminacee che per le legnose, è risultato il 1997.
Per quanto riguarda l'andamento dei ritardi di stazione, si sono ottenuti risultati diversi per i due gruppi di
specie.
In particolare, per le specie legnose, è stato osservato un andamento particolare e costante, nei diversi anni
considerati, del ritardo fenologico di stazione con la quota. Per queste specie, salendo in quota, il ritardo
fenologico presenta un trend negativo fino a 150 - 200 m seguito da uno positivo dai 200 m in su. Il massimo
anticipo delle fioriture (ritardo negativo) delle specie legnose si è verificato quindi, in tutti e 3 gli anni, alla
quota di 200 m.
Per quanto riguarda invece le Graminaceae tale tipo di andamento con la quota è stato osservato solo nel primo
anno (che è risultato anche essere quello con fioriture più anticipate per l'insieme delle specie); negli anni
successivi l'andamento ha seguito il normale trend positivo di aumento del ritardo di stazione con l'aumentare
della quota.
E' da rimarcare il fatto che, per entrambi i sottoinsiemi di specie, ritardi fenologici di stazione più marcati si
sono riscontrati nelle stazioni poste nella valle, particolarmente incassata, del Torrente Quaderna.
Per entrambi i gruppi di specie i fattori più significativi nel determinare l'andamento antesico sono risultati
• la quota
o Legnose: circa 4 giorni di ritardo ogni 100 m di quota, da 200 a 600 m e 8 giorni di anticipo ogni
100 m al di sotto dei 200 m di quota (R=0,872)
o Graminacee: 2 giorni di ritardo ogni 100 m
• il microclima di valle stretta
o Legnose: 8,5 giorni di ritardo
o Graminacee : 7 giorni di ritardo
• l'esposizione
o Legnose: circa 5 giorni di ritardo tra esposizione settentrionale e meridionale a media pendenza
o Graminacee: 8 giorni di ritardo tra esposizione settentrionale e meridionale a media pendenza
I fattori geomorfologici più significativi hanno fornito i valori per l'interpolazione spaziale dei dati al fine di
realizzare mappe del ritardo fenologico, o fenologiche sintetiche, relative sia alle Graminaceae che alle legnose,
relativamente al periodo primaverile dell'insieme dei 3 anni esaminati.
Per la realizzazione delle mappe del ritardo fenologico ci si è avvalsi quindi da un lato dalle matrici raster dei
fattori morfologici risultati più significativi (quota, esposizione, tipo di valle) e dall'altra dei coefficienti di
regressione delle relative variabili ottenuti col modello di regressione. Punto per punto un semplice algoritmo
ha calcolato la matrice raster della mappa del ritardo fenologico. Un programma di grafica (SURFER) ha
consentito di ottenere le mappe.
Per quanto riguarda i dati climatici, sono state calcolate mese per mese le sommatorie termiche, utilizzando
soglie termiche di 0° e 4 °C, valori di riferimento generalmente usati nella modellistica fenologica. Quindi si
sono effettuate analisi che mettessero in relazione andamento termico e fattori orografici. Considerando il
numero relativamente piccolo di punti di misura utilizzati, per semplicità, si è analizzata la relazione con la sola
quota. Sulla base dei dati, provenienti dalle 9 stazioni temporanee, inizialmente si sono considerate le
sommatorie fino a marzo. Si è individuata una relazione polinomiale di secondo grado tra quota e sommatoria
termica, in base alla quale la variabile meteorologica aumenta fino ad un valore massimo in corrispondenza di
circa 350 metri, per poi diminuire. Il risultato sta ad indicare che il gradiente di temperatura nel periodo
invernale - primaverile è caratterizzato da una marcata inversione termica, fino alla quota suddetta.
Per estendere il calcolo anche ai mesi successivi, soprattutto per analizzare l’andamento agrometeorologico in
relazione alla fioritura di specie più tardive, si sono calcolate le sommatorie termiche fino ad aprile e a giugno,
utilizzando dati dalle 5 stazioni fisse. Anche in questo caso i risultati hanno indicato che il massimo termico si
trova a circa 300 m.
Tali modelli topoclimatici hanno consentito di ricostruire il campo termico, in base alla quota, utilizzando un
modello digitale del terreno (DEM). Si sono così ottenute, col programma SURFER, mappe topo-climatiche
con un dettaglio corrispondente a quella del DEM di partenza.
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