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agenda vaticana
APRILE
Pedofilia. Ricevendo il 5 aprile l’arcivescovo Gerhard Müller,
prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Francesco
«raccomanda» che la Congregazione «continuando nella linea voluta da
Benedetto XVI agisca con decisione per quanto riguarda i casi di abusi
sessuali, promuovendo anzitutto le misure di protezione dei minori,
l’aiuto di quanti in passato abbiano sofferto tali violenze, i procedimenti
dovuti nei confronti dei colpevoli, l’impegno delle conferenze episcopali nella formulazione e attuazione delle direttive necessarie in questo
campo tanto importante per la testimonianza della Chiesa e la sua credibilità». Cf. Regno-att. 8,2013,210.
Insediamento a San Giovanni. In occasione dell’«insediamento sulla cathedra romana», il 7 aprile, Francesco usa la croce di
Paolo VI «con l’intenzione – informa l’Ufficio delle celebrazioni liturgiche – di alternare nelle prossime celebrazioni l’uso di questa con quella
di Benedetto XVI».
Gruppo di cardinali per il governo. «Il santo padre Francesco, riprendendo un suggerimento emerso nel corso delle Congregazioni generali precedenti il Conclave, ha costituito un gruppo
di cardinali per consigliarlo nel governo della Chiesa universale e per
studiare un progetto di revisione della costituzione apostolica Pastor
bonus sulla curia romana. La prima riunione collettiva del gruppo è
stata fissata per i giorni 1-3 ottobre 2013; sua santità è tuttavia sin d’ora
in contatto con i menzionati cardinali»: così una nota della Segreteria
di stato pubblicata il 13 aprile. Questi gli otto cardinali: Giuseppe Bertello (Governatorato), Francisco Javier Errázuriz Ossa (emerito di Santiago de Chile), Oswald Gracias (Bombay), Reinhard Marx (München
und Freising), Laurent Monsengwo Pasinya (Kinshasa), Sean Patrick
O’Malley (Boston), George Pell (Sydney), Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga (Tegucigalpa) con «funzione di coordinatore», più il vescovo
Marcello Semeraro di Albano «con funzione di segretario». Cf. Regnoatt. 8,2013,207.
Francesco alle suore americane. Francesco condivide gli
orientamenti riformatori della Congregazione per la dottrina della
fede riguardo alla Conferenza delle superiore maggiori degli Stati Uniti (LCWR), cui raccomanda «l’importante missione di promuovere una
visione basata sulla comunione ecclesiale» ricordando che «una conferenza di superiore maggiori esiste per promuovere iniziative comuni fra
istituti e la cooperazione con la conferenza episcopale e i singoli vescovi»: lo afferma una nota della Congregazione pubblicata il 15 aprile,
in occasione del primo incontro dell’arcivescovo Gerhard Müller con
la presidenza della LCWR. Il testo ribadisce che la LCWR «deve collaborare» con la Conferenza episcopale e con i singoli vescovi «sotto la
direzione della Santa Sede». Cf. Regno-doc. 9,2013,257.
Lefebvriani. Il superiore della Fraternità sacerdotale San Pio X
Bernard Fellay in una lettera del 15 aprile ad «amici e benefattori» afferma che il «dialogo» con la Santa Sede era a un punto morto alla fine
del pontificato di papa Benedetto e precisa che le «difficoltà» derivavano anche da «mancanza di chiarezza da parte della Santa Sede,
che non permetteva di conoscere esattamente la volontà del santo
padre». Incertezza superata il 30 giugno 2012 quando Benedetto ha
scritto «chiaramente e senza ambiguità» che «per la normalizzazione
canonica» veniva richiesta «l’accettazione totale del concilio Vaticano
II e della messa di Paolo VI».
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IL REGNO -
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ATTUALITÀ
Il Concilio e chi vuole «andare indietro». «Il Concilio è
stato un’opera bella dello Spirito Santo. Ma dopo 50 anni, abbiamo fatto tutto quello che ci ha detto lo Spirito Santo nel Concilio? In quella
continuità della crescita della Chiesa che è stato il Concilio? No. Festeggiamo questo anniversario, facciamo un monumento, ma che non
dia fastidio. Non vogliamo cambiare. Di più: ci sono voci che vogliono
andare indietro. Questo si chiama essere testardi, questo si chiama voler addomesticare lo Spirito Santo, questo si chiama diventare stolti
e lenti di cuore»: così parla il papa il 6 aprile nell’omelia della messa al
Santa Marta.
Austerità «francescana». «Data la difficile situazione economica generale (…) il santo padre ha stabilito che al posto della tradizionale gratifica (ai dipendenti vaticani per la Sede vacante, ndr) venga
fatta un’elargizione per alcuni enti assistenziali e caritativi attingendo
ai fondi disponibili per la carità del papa, come segno dell’attenzione
della Chiesa per le molte persone in difficoltà»: così il padre Lombardi
il 18 aprile conferma le indiscrezioni sulla mancata gratifica in occasione
della Sede vacante che nel 2005 era stata di 1.500 euro a testa (i dipendenti sono 4.200). Il 19 aprile Vatican Insider informa che Francesco
«ha deciso di cancellare l’emolumento ai cinque cardinali della commissione di vigilanza dello IOR», che era di 25.000 euro annui aggiuntivi
rispetto allo stipendio per l’attività principale di ognuno.
A Napolitano rieletto. «Nel momento in cui ella, con grande
disponibilità e spirito di sacrificio, ha accettato nuovamente la suprema
magistratura dello stato italiano quale presidente della Repubblica, desidero rivolgerle le più sincere e cordiali espressioni augurali e, mentre
auspico che ella possa continuare la sua azione illuminata e saggia sostenuto dalla responsabile cooperazione di tutti, invoco sulla sua persona
e sul suo alto servizio al paese la costante assistenza divina»: così il telegramma del papa per la rielezione di Giorgio Napolitano.
Rapimento vescovi ortodossi in Siria. «Il rapimento dei
due metropoliti di Aleppo, mar Gregorios Ibrahim della Chiesa siroortodossa e Paul Yazigi di quella greco-ortodossa di Antiochia, e l’uccisione del loro autista, mentre compivano una missione umanitaria,
è una drammatica conferma della tragica situazione in cui vivono la
popolazione della Siria e le sue comunità cristiane. Il santo padre Francesco è stato informato di questo nuovo gravissimo fatto, che si aggiunge al crescere della violenza negli ultimi giorni e a un’emergenza
umanitaria di proporzioni vastissime, segue gli eventi con partecipazione profonda e intensa preghiera per la salute e la liberazione dei due
vescovi rapiti e perché, con l’impegno di tutti, il popolo siriano possa
finalmente vedere risposte efficaci al dramma umanitario e sorgere
all’orizzonte speranze reali di pace e di riconciliazione»: così il padre
Lombardi il 23 aprile. Cf. Regno-att. 8,2013,241.
Necessità dello IOR? «Quando la Chiesa vuol vantarsi della sua
quantità e fa delle organizzazioni, e fa uffici e diventa un po’ burocratica, perde la sua principale sostanza e corre il pericolo di trasformarsi
in una ong. E la Chiesa non è una ong. È una storia d’amore… Ma ci sono
quelli dello IOR… scusatemi, eh!… tutto è necessario, gli uffici sono necessari… eh, va bè! Ma sono necessari fino a un certo punto: come aiuto a questa storia d’amore. Ma quando l’organizzazione prende il primo
posto, l’amore viene giù e la Chiesa, poveretta, diventa una ong»: così
Francesco il 24 aprile nell’omelia al Santa Marta, presenti anche alcuni
dipendenti dello IOR.
Luigi Accattoli
10/2013
31/05/13 16.53