Maria Silvia Bazzoli ha lavorato a lungo come giornalista free-lance e critica cinematografica (Cineforum, Filmcritica, Panoramiche, Il Diario, Nigrizia…). Ha diretto la rassegna cinematografica Visioni d’altrove e collaborato come consulente per diversi festival in Italia e all’estero, occupandosi in particolare di cinema arabo e africano. Dal 2005 si dedica alla realizzazione di documentari. Insieme a Christian Lelong ha co-realizzato Amour, sexe et mobylette (2008) (distribuito in sala in Francia), Moustapha Alassane, cineaste du possible (2009), Bon Séjour (2010), Floby, une étoile au Pays des hommes intègres (2011). Attualmente sta ultimando Ciò che rimane, un documentario sui profughi della ex-Jugoslavia accolti in Italia durante la guerra nei Balcani. Christian Lelong è nato a Parigi. Ha studiato antropologia africana all’EPHE (Sorbona), berbero a l’INLCO, cinema e antropologia sociale a Nanterre, dove ha incontrato Jean Rouch. Si trasferisce in seguito ad Annecy dove, nel 1993, fonda Cinédoc, un luogo di formazione e produzione di documentari d’autore indipendenti. Nel 2003 co-realizza con Pierre Mortimore il suo primo lungometraggio, Agadez Nomade FM, presentato al Forum del Festival di Berlino. Successivamente realizza Justice à Agadez (2005), Avec Damouré Zika, un acteur au pays de nulle part (2006). Insieme a Maria Silvia Bazzoli co-realizza Amour, sexe et mobylette (2008), Moustapha Alassane, cinéaste du possible (2009), Bon Séjour (2010) e Floby, une étoile au Pays des hommes intègres (2011). Taiye Selasi è una scrittrice e fotografa britannica di origine ghanese e nigeriana. Nata a Londra, ma cresciuta a Boston. Si è laureata summa cum laude presso l'Università di Yale, per poi continuare gli studi in Inghilterra studiando Relazioni Internazionali all'Università di Oxford. Nel 2005 sulla rivista The LIP Magazine viene pubblicato Bye-Bye, Babar, un racconto seminale della Selasi incentrato sugli Afropolitan. Il termine, coniato da lei stessa, sta ad indicare le generazioni di giovani e colti africani nati e cresciuti in Europa e Stati Uniti d'America. Ancora prima di pubblicare il suo primo romanzo, la Selasi ha attirato l'attenzione e l'ammirazione di illustri colleghi, come Salman Rushdie e Toni Morrison. Sulla rivista Granta vengono pubblicati i racconti non-fiction The Sex Lives of African Girls e Driver, e viene inserita dalla rivista nella lista dei migliori giovani scrittori britannici. Nel 2013 viene pubblicato il suo primo romanzo Ghana Must Go , edito in Italia da Einaudi con il titolo La bellezza delle cose fragili. Ha curato il documentario in sei parti 2030 Twelve, incentrato sui ventenni africani. Dal novembre 2013, assieme agli scrittori Andrea De Carlo e Giancarlo De Cataldo, è giudice del talent show di Rai Tre Masterpiece, primo talent show letterario al mondo, che permetterà al vincitore di pubblicare il suo primo romanzo con Bompiani.