P O L L I C E ERDE Progetto grafico e realizzazione editoriale a cura di EDIMEDIA, Firenze Referenze fotografiche e disegni: ARCHIVIO GIUNTI/©ARC-EN-CIEL (VR), ARCHIVIO GIUNTI, a eccezione delle fotografie alle pagine 274, 284, 286, 292, 294, 296, 298, 302, 308, 312, 335, 346, di Andrea Innocenti, Firenze, e di quelle alle pagine 118, 128, 168, 176, 186, 195 in basso, 206 in alto, 209 in alto, 211 in basso, 212 in alto, 224 in alto, 227 in basso, 233 in basso, 250, 258, 260, 290, 300, 304, 306, 314, 316, 318, 320, 324, 332, 336, 344, 368 di Archivio Giunti/Foto Mariani, Firenze. L'editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte. L E G E N D A Temperatura ambientale Un ringraziamento al centro vivaistico Annaffiature ✿ Fioriture Esposizione alla luce Proprietà medicinali Utilizzo in cucina via Generale Dalla Chiesa 15 50136 Firenze Tel. 055 6503270 / 6503936 Fax 055 6503954 www.giunti.it © 2003, 2010 Giunti Editore S.p.A. Via Bolognese, 165 - 50139 Firenze - Italia Via Dante, 4 - 20121 Milano - Italia ISBN 9788844040116 Edizione digitale realizzata da Simplicissimus Book Farm srl Prima edizione digitale 2010 Pollice verde il manuale completo del giardinaggio SOMMARIO ❧ CURA E COLTURA SCELTA E DISPOSIZIONE 15 Come scegliere una pianta da interno 15 Come disporre una pianta nel proprio appartamento 16 Un problema annuale: le vacanze 18 Esposizione delle piante su terrazzi e balconi 19 Piante da balconi e terrazzi 29 Balconi e terrazzi: qualche progetto 40 VASI, TUTORI E TERRICCI I QUATTRO ELEMENTI VITALI 49 63 La scelta dei contenitori 49 Le fonti di luce in casa 63 Gli attrezzi 53 Le annaffiature 67 La serra 55 La temperatura 70 Terre e terricci 57 La concimazione 71 Tutori e sostegni 58 I rinvasi 61 TECNICHE DI RIPRODUZIONE MALATTIE E CURE DELLE PIANTE 77 89 La moltiplicazione delle piante 77 Piante sane in ambiente sano 89 La messa a dimora 86 Impariamo a riconoscere i sintomi 100 LA POTATURA 87 L’IDROCOLTURA 105 Considerazioni preliminari 87 Piante in idrocoltura 105 Le piante adatte per l’idrocoltura 110 SCHEDE DELLE PIANTE PIANTE DA APPARTAMENTO Aechmea Aglaonema Ananasso Anturio Aralia Asparagina Asplenio Caladio Calatea Camedorea Capelvenere Chenzia Columnea Corna d’alce Cordiline Croton Dieffenbachia Dracena Falangio Fatsia Felce Ficus beniamina Ficus lyrata (o pandurata) Filodendro Fittonia Maranta Monstera Nefrolepide Palma da cocco Papiro Peperomia Pilea 118 120 122 124 126 128 130 132 134 136 116 162 144 176 146 142 150 152 138 126 168 156 158 172 160 164 166 168 140 148 170 174 Platicerio Pothos Sanseveria Schefflera Spatifillo Stella di Natale Tradescanzia Vriesia Yucca 176 182 178 180 184 154 186 188 190 PIANTE GRASSE Agave Aloe Ariocarpus Astrophytum Cereus Cissus Copiapoa Coriphantha Cotyledon Crassula Echeveria Echinocactus Echinocereus Epiphyllum Espostoa Euphorbia Ferocactus 194 196 198 199 200 202 203 204 205 206 208 209 210 212 213 214 216 Gasteria Gymnocalycium Haworthia Kalanchoe Leuchtenbergia Lithops Lobivia Mammillaria Matucana Melocactus Myrtillocactus Neoporteria Notocactus Opuntia Oreocereus Parodia Rebutia Sempervivum Senecio Trichocereus 217 218 219 220 221 222 223 224 226 227 228 229 230 232 234 235 236 237 238 239 PIANTE DA BALCONE Agerato Amarillide turchina Anemone Azalea indica Begonia Bocca di leone Calceolaria Campanula Celosia argentea Ciclamino Dalia Fiordaliso Fresia Garofano Gazania Geranio Giacinto 243 242 244 272 246 245 248 249 250 252 254 251 256 255 257 266 258 Giglio Lobelia Narciso Non ti scordar di me Ortensia Peonia Petunia Portulaca Primula Rosa Savonella Saintpaulia Verbena Viola Violacciocca Violetta africana Zephyrantes Zinnia PIANTE 260 261 264 263 259 265 268 269 270 274 277 276 278 279 262 276 280 281 AROMATICHE Basilico Borragine Cerfoglio Coriandolo Cumino dei prati Erba cipollina Finocchio selvatico Issopo Lavanda Maggiorana Malva Melissa Menta Origano Peperoncino Rosmarino Salvia Santoreggia Timo 308 288 286 294 292 284 296 298 300 310 302 304 306 312 290 314 316 318 320 PIANTE ARBUSTACEE Camelia Caryopteris Cisto Forsythia Gardenia Ginestra Ibisco Kerria Lagerstroemia Oleandro Pittosporo Rododendro PIANTE 324 326 328 330 332 334 336 338 340 342 344 346 RAMPICANTI Abutilon Bignonia Buganvilla Campanelle rampicanti Caprifoglio Clematide Edera Fiore della passione Gelsomino Glicine Pyracantha Vite del Canada 350 354 352 360 364 356 358 368 362 372 370 366 ❧ CURA E COLTURA POLLICE VERDE CURA E COLTURA 14 • POLLICE VERDE • 15 SCELTA E DISPOSIZIONE ❧ COME SCEGLIERE UNA PIANTA DA INTERNO L’acquisto di una pianta deve seguire alcune regole fondamentali che spesso non si rifanno solo ed esclusivamente ai propri gusti personali, ma al luogo dove la pianta dovrà dimorare. Così, per esempio, se in casa si hanno luoghi scuri, oppure se si deve disporre le piante in zone dove vi siano correnti d’aria, occorre scegliere quelle che più si adattano a tali caratteristiche, naturalmente scegliendo tra esse quelle che più si addicono ai vostri gusti personali. Di piante ve ne sono per tutte le zone della vostra casa. Una volta scelta la pianta più adatta alle vostre esigenze, al momento dell’acquisto sarà bene controllare che non vi siano foglie con punte secche o marcescenti, che non vi siano muffe nella zona in cui il fusto si inserisce nel terreno, insomma che la pianta sia nel miglior stato possibile di salute. Non acquistate piante con foglie rovinate o appassite; inoltre controllate il fondo del vaso: se le radici fuoriescono dai fori, la pianta è certamente costretta nel vaso, quindi sofferente e non sarà un buon acquisto. Capire quando una pianta è ammalata non è cosa facile per un profano, ma con l’ausilio di libri specializzati e soprattutto con l’esperienza quotidiana nell’accudirla si può com- CURA E COLTURA CURA E COLTURA 16 • POLLICE VERDE prendere quale sarà la pianta sana da acquistare. La cosa più importante da fare, per non incorrere in acquisti sbagliati e per avere dei preziosi consigli, è rivolgersi sempre a un solo negozio o vivaio: così facendo si instaurerà un rapporto di amicizia che sicuramente tornerà a vostro vantaggio. COME DISPORRE UNA PIANTA NEL PROPRIO APPARTAMENTO Nel disporre le piante nelle varie stanze dell’appartamento bisogna tener conto, come accennato in precedenza, della loro adattabilità al luogo in cui desideriamo inserirle. Perciò il problema non è più: “la pianta e il luogo dove inserirla”, ma “il luogo e le piante da inserirvi”; così, per esempio, nel bagno possiamo sistemare delle felci, che hanno bisogno di un ambiente caldo-umido, e per lo stesso motivo in cucina possiamo mettere delle felci o delle violette africane, mentre sulle scale, sempre povere di luce, è bene sistemare alcune varietà di ficus o una fatsia. Negli appartamenti, comunque, bisogna sempre fare i conti con il caldo secco dei termosifoni durante il periodo invernale che crea scompensi alle piante, specie a quelle di origine tropicale (la maggior parte delle piante che teniamo in casa provengono dalle zone tropicali) abituate a vivere in climi molto umidi. Altro scompenso, sempre tipico del periodo invernale, è quello dovuto allo spegnimento dei termosifoni durante la notte: l’abbassamento brusco della temperatura ha come conseguenza il rallentamento dello sviluppo vegetativo delle piante. Quindi concentrate le vostre piante lontano da porte e finestre (l’ideale sarebbe portarle al centro della stanza, cosa assai difficile da realizzare) e dalle possibili correnti d’aria. Se proprio dovete tenere le piante vicino a porte-finestre o finestre, occorre che queste ultime siano fornite di doppivetri o tendaggi pesanti. I locali ben illuminati sono in ge- La felce, la violetta africana e lo spatifillo hanno bisogno di essere collocati in un ambiente dove sia garantita un’umidità costante. • 17 nere quelli più adatti alla vita vegetale (specie quelli rivolti a sud), ma l’esposizione diretta ai raggi solari può essere pericolosa in quanto le piante possono subire delle ustioni; è buona norma, quindi, interporre tra le piante e i vetri delle tende per attenuare le irradiazioni. Oltre a questi consigli sulle zone ove sistemare le piante occorre prendere in esame la grandezza della pianta e l’uso che se ne può fare come divisorio di una stanza. È evidente che una pianta grande non dovrebbe mai essere messa in una stanza piccola, ma può essere utilizzata invece per abbellire qualche angolo di un salone o per nascondere qualcosa. È così possibile anche formare un bel divisorio naturale in una stanza troppo grande o rettangolare. Attenzione, però, alla forma e alla grandezza della stanza: in una di CURA E COLTURA CURA E COLTURA 18 • POLLICE VERDE media grandezza può voler dire togliere della luce a una parte di essa. Perciò è meglio sistemare, in questo caso, poche piante ma in punti ben studiati. Se si desidera – e l’effetto estetico è magnifico – si possono riunire le piante che fungono da divisorio in un unico grande contenitore-fioriera; in questo modo è possibile agevolare molte operazioni, come l’annaffiatura. Molto piacevoli sono anche i cestini pensili, che possono essere appesi ai soffitti. Fate attenzione però a non sistemarli in luoghi difficili da raggiungere. introdurre una cannula spessa (acquistabile dai ferramenta o nei garden center) per circa 2,5 cm nel terriccio, mentre l’altra estremità della cannula pescherà in un serbatoio d’acqua. Un altro sistema è quello di bagnare d’acqua una carta assorbente e porla in parte su un piano asciutto e parte in un contenitore pieno d’acqua. Sulla parte asciutta mettete le piante, le quali riceveranno l’acqua di cui abbisognano senza diventare sature. UN PROBLEMA ANNUALE: LE VACANZE Il sistema più sicuro per ritrovare le piante in perfetto stato di salute al vostro ritorno dalle vacanze è quello di affidarle a un vicino o a un parente che abbia passione per il mondo verde. Questo però non è sempre possibile e allora bisogna ricorrere a piccoli stratagemmi per non vanificare tutto il lavoro di un anno in quindici giorni. In estate potete mettere le vostre piante sul terrazzo (purché questo riceva il sole diretto solo per poche ore e al mattino) e prima di partire effettuate delle abbondanti annaffiature, avendo l’accortezza di togliere i sottovasi altrimenti potrebbero formarsi delle malattie fungine. Per chi avesse poche piante consigliamo di Due diversi modi di somministrare l’acqua alle piante quando siamo in vacanza: con carta assorbente (sopra) e con cannula (sotto). ESPOSIZIONE DELLE PIANTE SU TERRAZZI E BALCONI Al giorno d’oggi le abitazioni di città prevedono uno o al massimo due balconi o un terrazzo. È qui che si accentrerà la nostra attenzione e il nostro gusto, col presupposto che un ornamento floreale o verde giova non solo all’estetica della casa, ma anche a chi dall’interno apre lo sguardo verso lo spazio, verso la luce. Il momento dell’ideazione del- • 19 l’angolo verde è sicuramente il più delicato perché, nella scelta delle piante e nell’organizzazione dello spazio, dobbiamo tenere conto di due diversi fattori: delle nostre esigenze e di quelle delle piante. Ma il primo limite è quello dettato dalla forma e dalle dimensioni dello spazio disponibile. ❧ Il balcone Il balcone è una struttura sospesa che sporge dalla facciata della casa, spesso lunga e stretta e sostenuta a volte solo da un lato. CURA E COLTURA CURA E COLTURA 20 • POLLICE VERDE Il problema del peso – In materia di calcolo strutturale degli edifici, secondo la normativa italiana è obbligatorio che i balconi siano dimensionati in modo da poter sopportare, oltre il proprio peso, anche dei sovraccarichi non superiori a 400 kg per ogni metro quadro di superficie. Se volete quindi sapere che carico può sopportare il vostro balcone, dovete moltiplicare il numero dei metri quadri della superficie per 400 kg. Nel calcolare il limite di peso sopportabile dal balcone dovete tenere conto anche dell’acqua o della neve che si può accumulare nei vasi oltre al carico stesso dei vasi e delle fioriere comprensive di terriccio e piante. Ricordate inoltre che la portata del balcone diminuisce verso l’esterno, proprio là dove di preferenza si vogliono collocare le fioriere. Spesso la fioriera è già prevista in fase di costruzione del fabbricato ed è un tutt’uno con il parapetto. In questo caso il progettista ha già considerato il suo peso nei calcoli dell’edificio. Se invece vi sembra di sovraccaricare troppo il balcone e non siete in grado di valutarne la portata, fatevi consigliare da un esperto. Se il balcone ha un’esposizione che può risultare infelice (pieno sole o solo ombra) e se è sovrastato da altri balconi o tettoie, può trarre scarso beneficio dalle precipitazioni atmosferiche. Anche per ovviare a questo inconveniente, si preferisce posizionare i portavasi agganciati Esempi di portavasi in ferro e in ferro ricoperto di plastica, da agganciare al parapetto del balcone. alle ringhiere. Occorre però ricordare che un eccessivo peso può deformare la ringhiera e, ancor più grave, può capitare che i portavasi non siano ben agganciati o si rompano e cadano. Per evitare questo pericolo, o comunque per limitare l’eventuale danno, è meglio che i portavasi siano agganciati verso l’interno del balcone o del terrazzo anziché a sbalzo all’esterno anche se ciò riduce lo spazio abitabile del balcone. Per maggiore sicurezza, si possono fissare i portavasi alla ringhiera con un sottile filo di ferro plastificato, sia che siano posizionati verso l’interno che verso l’esterno. Vasi e fioriere devono comunque essere dotati di capaci sottovasi per non spandere acqua sui balconi sottostanti ed evitare infiltrazioni di umidità nel pavimento, la pulizia del quale è necessaria per prevenire il formarsi di muffe, marciumi e nidi di parassiti. Nelle case moderne purtroppo è sempre più difficile trovare degli appartamenti con balconi grandi. Per avere soddisfazioni dal giardinaggio occorrerebbe che il balcone fosse minimo lungo 5 m e largo 1,50 m. Ma il più delle volte non è così. Tuttavia scegliendo i recipienti adatti, una loro corretta disposizione e le macchie di colore giuste, è possibile cambiare faccia anche a un balcone di modeste dimensioni. Se lo • 21 spazio è molto piccolo – per esempio, un balconcino prospiciente una vetrata come in molte case vecchie – conviene utilizzarlo per dare un colorato colpo d’occhio: uno scorcio verde per l’arredo della stanza, da guardare più che da usare. Se appoggiate i vasi in terra, evitate la banale sequenza di vasi tutti uguali. Spezzate questa monotonia con vasi di dimensioni analoghe, ma forme diverse. Presso i rivenditori se ne trovano in coccio fatti a otre, decorati, anche molto preziosi. Certamente il balcone avrà delle pareti: sfruttatele per attaccare dei graticci a cui far avvinghiare i rampicanti, romperanno la monotonia del muro. In particolare, se il balcone è abbastanza ampio potete utilizzare i graticci come quinte per delimitare alcune zone: una per le piante aromatiche, una per la poltrona e il tavolo ecc. Ma ancora il muro può diventare “fiorito” se di tanto in tanto appendete dei vasi pensili. Sono vasi in cotto, anche di modeste dimensioni, a forma di tasca o mezza ciotola, CURA E COLTURA CURA E COLTURA 22 • POLLICE VERDE Tinozza in legno per terrazzi (sopra). Sottovaso con rotelle per spostare agevolmente vasi di grandi dimensioni (sotto). molto decorativi se vi si alloggiano piantine ricadenti. In precedenza si parlava dei portavasi agganciati alle fioriere; ecco, se ben attuata, questa è una buona soluzione per arredare un balconcino di dimensioni minime. Anzi, se la struttura lo permette, potreste agganciare al parapetto, oltre le fioriere esterne, anche delle fioriere che guardano verso l’interno per ottenere una doppia bordura. Lungo il parapetto potete piantare nei vasi dei fiori ricadenti come petu- nie, gerani, nasturzi, intervallati da edere e da altre piante colorate a portamento eretto come la calceolaria. È un suggerimento valido anche per decorare delle ringhiere corte dove potrete formare dei cuscini fioriti. Anche gli angoli dei balconi vanno curati con attenzione. Solitamente in queste zone si preferiscono posizionare dei vasi abbastanza capienti che consentano lo sviluppo di alberelli o arbusti. Ma molto pratici e adatti a balconi di ridottissime dimensioni sono anche quei contenitori componibili che si infilano l’uno nell’altro (ogni contenitore contiene una piantina). Otterrete come una “torre fiorita”. L’esposizione – Esistono delle situazioni di esposizione sfavorevoli che si possono facilmente risolvere con un impegno economico piuttosto irrisorio. È il caso del balcone troppo ventilato. Si può ovviare facilmente a questo problema appoggiando al pavimento delle grandi vasche rettangolari in cui far crescere arbusti frangivento piuttosto alti come tuia o lauroceraso; oppure si possono inserire nelle vasche dei grigliati a cui legare rampicanti come vite americana, buganvillea, glicine, gelsomino o passiflora. Più oneroso è invece risolvere il problema dell’eccessiva insolazione. Purtroppo in questo caso occorre intervenire costruendo dei pergolati da ricoprire con rampicanti o con una tenda da sole sporgente fissata a un telaio semovibile. Se la tenda è di grandi dimensioni, conviene col- legarla a un motorino in modo da chiudere e aprire la tenda senza fatica. Esistono degli impianti alquanto sofisticati che sono collegati con un anemometro fissato sulla tenda che in caso di vento eccessivo fanno riavvolgere automaticamente la tenda anche se non siete in casa. Una cosa analoga accade con la luce solare: il motorino della tenda è collegato a un sensore che quando recepisce il calore dei raggi solari fa svolgere la tenda e la riavvolge quando viene buio. ❧ • 23 Il terrazzo Il terrazzo di grandi dimensioni è più versatile del balcone, poiché di regola è sostenuto da tre lati (ma anche da quattro lati) e sopporta dunque meglio i pesi lungo il perimetro, permettendo di ricavare al centro un certo spazio soggiorno con panche e poltroncine anche in muratura. Avendo un’ampia metratura è possibile sfruttare il terrazzo alla pari di un giardino. Per questo motivo, se l’appartamento che comprate è in costruzione, progettate una presa di CURA E COLTURA CURA E COLTURA 24 • POLLICE VERDE corrente e un rubinetto per l’erogazione dell’acqua a cui agganciare in seguito l’impianto di irrigazione a tempo. Come arredare e disporre le piante – In linea di massima valgono le osservazioni generali che sono state fatte per i balconi; alcune soluzioni sono valide anche per i terrazzi; ma occorre fare delle ulteriori considerazioni, perché chi si accinge ad arredare il terrazzo deve entrare in un’ottica nuova e ragionare tenendo presenti le situazioni ambientali, le esigenze delle piante e quelle personali. Solitamente quando si parla di grandi terrazzi si intendono i terrazzi degli attici che sono i più esposti alle variazioni climatiche: non lasciano tregua, infatti, sia la calura estiva che il freddo pungente in inverno, senza considerare l’eccesso di vento che solitamente caratterizza i piani alti. Nell’allestimento del terrazzo dovrete quindi tenere presente anche questi fattori per trovare le giuste soluzioni. Il problema del vento (e di eventuali occhi indiscreti) è facilmente risolvibile se si posizionano sul perimetro del terrazzo delle vasche per contenere degli arbusti alti e fitti (anche conifere nane) o dei rampicanti attaccati ai graticci. Qualora il vento sia insistente e spiri costantemente da una direzione si potrà proteggere ulteriormente il terrazzo mettendo dietro ai graticci teli tessuti di plastica verde del- lo spessore di 2-3 mm in vendita in varie misure presso i rivenditori di materiali edili. Affinché tutto risulti ordinato, è preferibile che le vasche siano tutte uguali per forma e misura e che le siepi siano preparate con piante uguali, della stessa misura e della stessa forma per tutto il perimetro occupato. Un ruolo importante nell’arredamento del terrazzo lo ricoprono gli arbusti e i rampicanti. Oltre che come siepi perimetrali, sono preferibilmente usati per spezzare la monotonia dei muri e conferire al terrazzo un aspetto fresco e colorato. Le specie rustiche, come glicine, vite americana o edera, sono quelle che danno meno problemi di resistenza e infatti sono le più usate nelle regioni del Nord Italia. Altri rampicanti, come buganvillea, gelsomino, plumbago, rosa e trombetta rossa, sono un po’ più delicati e devono per questo trovare collocazione in zone riparate di ambienti climaticamente miti. Con i rampicanti potrete delimitare diverse zone del terrazzo: uno spazio per la sdraio per un solarium rigenerante, o qualche angolo protetto da un pergolato per la zona pranzo, o per collocare una piscinetta per i più piccoli. Se il vostro terrazzo è veramente ampio, è possibile ricoprirlo con un bel tappeto verde. Il problema che si pone immediatamente è quello dell’impermeabilizzazione. È importante, infatti, che la soletta sia perfettamente impermeabile per evitare in- • 25 Agrifoglio: arbusto resistente al freddo e che si adatta facilmente alla coltivazione in vaso (in alto). Glicine: è un rampicante che appartiene a una specie rustica che ben si adatta alla coltivazione nelle regioni del Nord Italia (qui sopra). CURA E COLTURA CURA E COLTURA 26 • POLLICE VERDE filtrazioni d’acqua nell’appartamento o nel terrazzo sottostante. Per maggiore sicurezza si può distendere un foglio in PVC catramato che si trova in commercio in diversi spessori presso i rivenditori di prodotti per l’edilizia. Si dovrà avere l’accortezza di tagliarlo in modo che risalga sulle pareti del muro per circa 810 cm in modo da rendere più sicura l’impermeabilizzazione. Per il resto è molto semplice. Delimitate la zona a prato che volete allestire; potete usare delle pietre dalle forme un po’ strane o dei mattoni in tufo. Coprite l’area con circa 10 cm di torba mista a sabbia e altrettanto di terriccio universale. Stendete la cotica erbosa arrotolata che troverete in vendita presso i garden. Potete sfruttare parte dell’aiola per coltivare le sempre utili piante aromatiche o per creare un giardino roccioso. Quando la casa possiede uno spazio adeguato, si può cercare di realizzare un vero e proprio orto o giardino ricordando, prima di riempire disordinatamente tutto lo spazio con vasi e vasetti, di studiare la posizione e il tipo di struttura dell’ambiente e passare, solo in un secondo tempo, all’esecuzione del progetto. Considerata, come si è già detto, la non grandissima capacità portante dei solai, è buona norma cercare in ogni modo di non appesantirli inutilmente e, a questo scopo, si useranno alcune precauzioni. I recipienti più grandi, come cassoni, maArancio: questo elegante alberello deve essere collocato in prosstelli, aranciere, lisimità dei muri interni del terrazzo dove maggiore è la resistenza monaie ecc., saranal carico. • 27 no collocati in prossimità dei muri interni, dove maggiore è la resistenza al carico, lasciando all’esterno i vasi e le cassette più leggere. Si darà la preferenza ai contenitori realizzati in materiale leggero, ricordando che la terracotta e il cemento sono abbastanza pesanti (anche da trasportare). Anche il terriccio dovrà essere leggero, adatto alla coltivazione sospesa e, quando il tipo di coltura lo consente, alleggerito con torba, perlite, vermiculite o argilla espansa. Tutti i contenitori dovranno essere legGeranio: poiché soffre il freddo, la coltivazione classica per quegermente sollevati sta pianta è in vaso, in modo da poterla ricoverare facilmente in dal pavimento per inverno. permettere all’acqua mare lungo il bordo superiore una in eccesso di defluire liberamente eliserie di cassette leggere sospese sul minando i ristagni deleteri per l’aplato interno o, meglio ancora, su parato radicale e soprattutto evitando quello esterno qualora ciò sia possiil rischio di infiltrazioni o corrosioni, bile. Alla base della ringhiera potrà che con il tempo potrebbero dannegtrovare spazio un’altra fila di cassetgiare la pavimentazione o la struttura te con piante di tipo cespuglioso (e, del solaio. perché no, le aromatiche) che, creNella sistemazione dei contenitori scendo, possono svilupparsi anche lungo il perimetro esterno del tertra le sbarre creando un bell’effetto razzo è necessario tenere presente il ornamentale. tipo di recinzione. Se esso è delimiDecisamente più difficili da utiliztato da una ringhiera, si potrà siste- CURA E COLTURA CURA E COLTURA 28 • POLLICE VERDE CURA DEL TERRENO Una pianta di asplenio con una marcata carenza di acqua. I migliori terreni per la coltivazione sono quelli di colore scuro; questa caratteristica indica infatti una notevole ricchezza di humus. Quanto alla consistenza, i più compatti risultano gli argillosi, di contro ai sabbiosi, utili quando la pianta richieda un terreno ben drenato. zare sono i parapetti in muratura: in questo caso i contenitori dovranno essere sistemati all’interno, a meno di non predisporre, alla sommità del muretto, un riparo o una piccola ringhiera di protezione che consenta di poggiare, sul bordo, qualche recipiente senza pericolo di cadute all’esterno. Molto utilizzati nelle costruzioni di alcuni anni fa sono stati i parapetti realizzati con lastre di vetro opaco le quali, però, creano notevoli problemi. Infatti, se da una parte il vetro costituisce un ottimo riparo dal vento, dall’altro contribuisce ad aumentare nelle ore di sole i danni di una eccessiva irradiazione. Se il terrazzo è esposto a Nord o è ombreggiato per la maggior parte del giorno, si potranno disporre liberamente le piante lungo il perimetro esterno, ma se il terrazzo è situato in posizione soleggiata, i contenitori dovranno necessariamente essere collocati lungo la parete interna. Quando le lastre di vetro sono inserite in una solida struttura metallica, qualora sia possibile, si potranno appendere sull’esterno alcune cassette con piante preferibilmente a portamento cascante (gerani, surfinie ecc.) che, ombreggiando il vetro, consentiranno una coltivazione anche lungo il perimetro esterno del balcone. Per la coltivazione di spazi limitati, si rende necessaria un’oculata scelta dei contenitori e una loro razionale collocazione, ma senza dimenticare il buon gusto. Si preferiranno soluzioni di gruppo, quando lo spazio lo consente, e cassette rettangolari e uguali per le soluzioni in linea. Un consiglio: la disposizione dei vasi o delle fioriere in balconi lunghi e stretti o terrazzi di dimensioni limitate è opportuno sia fatta cercando di creare macchie di colore, ubicando alcuni vasi (3-4 a seconda del diametro) in angoli o zone particolari, creando così un colpo d’occhio policromo. PIANTE DA BALCONI E TERRAZZI Le piante più adatte sono quelle sane e vigorose che sopportano meglio lo shock del trapianto e il cambio di terreno. Evitate l’acquisto di piante deboli e malate. Preferite le piante tozze, larghe e ben fornite di foglie. Evitate le piante gracili e allungate (filate); la carenza di luminosità negli ambienti di allevamento causa nelle piante l’allungamento degli internodi. Queste piante esigono un trapianto profondo e rimarranno fragili per molto tempo dopo la piantumazione. Le piante troppo vecchie si adattano più difficilmente alle nuove condizioni di coltivazione e sopportano male lo shock da trapianto. La presenza di muschio verde sul terreno, attorno alle radici delle piantine, indica un eccesso di umidità prolungato; controllate allora attentamente lo stato delle radici per verificare eventuali segni di marciume. Dei depositi di sale bianco attorno • 29 al terriccio indicano un eccesso di fertilizzante. Usate prudenza nella scelta di queste piante, troppo concime distribuito durante l’allevamento produce delle piantine molto sensibili al trapianto e, probabilmente, agli attacchi dei parassiti. Le radici devono essere di colore bianco-beige e vigorose; il colore bruno significa che stanno marcendo. Le piantine voluminose con poche radici si riprendono lentamente dopo il trapianto. Evitate l’acquisto di piantine con foglie troppo chiare, clorotiche o troppo scure, arrotolate, molli, troppo dritte, macchiate, mancanti, bucate o rosicchiate. Controllate la CURA E COLTURA CURA E COLTURA 30 • POLLICE VERDE presenza di insetti sulle foglie, in particolare sulla pagina inferiore. Per eliminare i residui degli antiparassitari, molto utilizzati nelle serre, isolate le piantine per una settimana dopo aver lavato con accortezza le foglie. Anche se la moltiplicazione delle bulbose può essere praticata in proprio senza eccessive difficoltà, è assai più frequente che i bulbi vengano acquistati da rivenditori specializzati. Infatti, in parte il successo della coltivazione è legato alla qualità del prodotto di partenza. I bulbi devono essere sodi, consistenti e compatti e non devono presentare parti cedevoli alla pressione delle dita, né ammaccature o deformazioni (oggi, a volte, si trovano in commercio racchiusi in confezioni sigillate che impediscono purtroppo questo tipo di controllo). Anche la presenza di muffe o segni di attacco da parte dei parassiti deve senz’altro scoraggiare l’acquisto. È importante accertarsi sulla serietà del fornitore o del vivaista a cui ci si rivolge, perché trasporti sbagliati, un immagazzinamento scorretto o, ancora, temperature d’esposizione troppo alte potrebbero danneggiare irrimediabilmente i bulbi o le loro tuniche, che devono invece mantenersi intatte per proteggere la vitalità solo apparentemente sospesa delle piante. Evitate quindi l’acquisto delle cosiddette “occasioni” che sono spesso gli scarti di ingenti partite e cercate quelli con un maggior numero di “occhi” sulla superficie, perché a ogni occhio corrisponde un fiore. ❧ Le piante annuali Sono chiamate “erbacee” quelle piante, da fiore o da fogliame, con un ciclo vitale che inizia con la semina e termina a fine stagione, dopo la fioritura, con la produzione di nuovi semi; molte hanno una fioritura breve ma intensa e, per goderla più a lungo, è consigliabile eseguire delle semine distanziate. Alcune specie (per esempio tagete, calendula, alisso) hanno cicli brevi, si riseminano spontaneamente e riescono anche a rifiorire nell’arco della stessa stagione. Le più rustiche (per esempio na- sturzio, papavero, garofano) vengono seminate a fine inverno direttamente in fioriera. Per altre, più delicate (per esempio viola, lobelia), è opportuno seminare prima in semenzaio protetto, in un substrato di torba e sabbia, e trapiantare poi a dimora quando le condizioni climatiche lo permettono. Ma le annuali sono molto sensibili alle condizioni climatiche. Capita che in zone costiere particolarmente miti del nostro Paese, alcune piante, usualmente coltivate come annuali (per esempio la bocca di leone, la portulaca, lo statice, la bella di notte ecc.) si comportino come perenni perché riescono a resistere agli inverni miti e rigermogliare e rifiorire in primavera ed estate per anni. • 31 Come si possono posizionare – Occorre subito dire che le piante annuali non sono davvero il primo pensiero per gli appassionati di giardinaggio. Chi deve progettare un angolo verde in un terrazzo prima deve pensare alla sistemazione di arbusti e alberelli, piante perenni, bulbose, rampicanti ecc. Le annuali hanno la funzione di completare e armonizzare il tutto. Macchie di colori vivaci, qualche ciuffo che spunta, una bella cassetta di fiori ricadenti offrono alla vista un arredamento mosso e spontaneo. In particolare, dato lo spazio esiguo dei balconi conviene seminare le specie ricadenti in cassette agganciate alle sponde dei balconi, e riempirle sempre con un occhio di riguardo agli effetti cromatici. Un suggeri- Viola tricolor: nota anche con il nome italiano di viola del pensiero. Il genere comprende varie specie e numerose varietà. Si tratta di piantine annuali o biennali, apprezzate soprattutto per l’infinita gamma dei colori: bianco (Avalance), giallo (Coronation Gold), azzurro (Lago di Thun), rosa (Laura), violetto porpora (Berna) ecc. CURA E COLTURA CURA E COLTURA 32 • POLLICE VERDE mento: si riesce a valorizzare maggiormente i contrasti di colore che le annuali sanno dare se sono accostate a erbacee perenni e ad arbusti. Non ti scordar di me: è genere biennale o perenne, a seconda della specie (in alto). Zinnia: è una pianta annuale con specie di varie dimensioni (qui sopra). Semina e trapianto – Verso fine inverno, presso i vivaisti potete trovare le piantine annuali in vendita in appositi vasetti con il loro pane di terra, già pronte per essere trapiantate. Se preferite seminarle, fatelo entro marzo. Verso fine aprile le pianticelle ottenute da seme saranno già pronte per essere trapiantate. A quest’epoca infatti le annuali avranno raggiunto 5-8 cm in altezza e possono prendere il posto delle bulbose che avranno finito di fiorire. Attenzione, comunque, le bulbose non possono essere estirpate finché il fogliame non è ingiallito. Inserite dunque le annuali nei buchi di terreno tra i bulbi; quando i bulbi sono pronti per essere estirpati le annuali avranno già un buon rigoglio vegetativo, e le vostre cassette e i vostri vasi saranno sempre in ordine. Se con l’andare del tempo vi accorgete che la crescita è troppo fitta, diradate le piantine eliminando le più deboli. Una giusta distanza di impianto è di 10-12 cm per le piante di normale sviluppo (per esempio zinnia o petunia) e di 2530 cm per piante un po’ più ingombranti come girasole, amaranto e così via. Come coltivarle – Le annaffiature devono essere regolari; una volta al mese devono essere concimate con fertilizzante aggiunto nell’acqua delle annaffiature. Mantenete le cassette e i vasi puliti da eventuali infestanti ed eliminate i fiori che cominciano ad appassire per stimolare la pianta a emetterne di nuovi. ❧ Le piante biennali Le biennali concludono il loro ciclo vitale in 2 anni: il primo anno crescono con un buon sviluppo vegetativo che si completa con la fioritura nell’anno seguente. Possono essere seminate durante l’estate direttamente nella fioriera, ma allora andranno diradate e protette durante l’inverno, altrimenti saranno tenute in singoli vasi, durante il primo anno e trapiantate a dimora nella stagione successiva. A volte nelle regioni del Nord Italia le biennali anche se protette non resistono ai rigori invernali e per questo motivo sono spesso coltivate come fossero delle annuali. Per quanto riguarda la collocazione nelle fioriere dei balconi e la coltivazione delle biennali, proprio per la loro durata limitata nel tempo, valgono le stesse indicazioni date per le annuali. Qualche nota in più per le semine. Queste si effettuano in estate direttamente in cassetta o in semenzaio. Quando le piante raggiungono i 5-8 cm di altezza si possono trapiantare, cioè mettere a dimora. Per • 33 il loro mantenimento valgono le stesse note colturali indicate per le annuali: le annaffiature devono essere regolari; una volta al mese devono essere concimate con fertilizzante aggiunto nell’acqua delle annaffiature; i fiori appassiti devono essere eliminati per stimolare la pianta a emetterne di nuovi. ❧ Le erbacee perenni Sono piante dai diversi portamenti: cespuglioso, strisciante, ricadente; alcune sono sempreverdi, in altre la parte aerea secca e muore in inverno, restando vivo, ma in riposo, l’appara- CURA E COLTURA CURA E COLTURA 34 • POLLICE VERDE to radicale che germoglierà nuovamente a primavera. Al contrario delle annuali, non muoiono in autunno, ma entrano in stato di riposo vegetativo invernale e in primavera spunta la nuova vegetazione dal cespo che in breve si ricopre di foglie e fiori. Dopo 2-3 anni di questo ciclo, occorre ringiovanire il cespo che si presenta ingrossato, suddividendolo in due o tre parti per originare nuove piante. È un’operazione che si effettua solitamente in autunno per le zone a clima più mite, mentre in ambienti più freddi occorre aspettare la primavera quando i cespi hanno emesso i primi germogli. Anemone: è genere perenne rustico con circa 150 specie e numerosissime varietà (in alto). Linum: è genere perenne e porta piccoli fiori estivi blu (qui sopra). Come si possono posizionare – Come tutte le erbacee, hanno radici poco profonde e si adattano perciò a vivere anche in vasi di dimensioni ridotte. Per questo motivo sono sfruttabili per la creazione di giardini rocciosi. Si può ottenere un buon effetto scenografico sistemandole in composizioni miste, tenendo conto dei contrasti di colore e della scalarità delle fioriture. Sono piante preziose nell’economia di un balcone perché, come abbiamo visto, si possono moltiplicare facilmente, non esigono particolari attenzioni colturali dopo la messa a dimora e si adattano a tutte le condizioni ambientali. Inoltre, fatto non trascurabile, alcune specie a stelo lungo consentono di recidere i fiori per arredare gli interni delle case. Semina e trapianto – Le piante perenni si possono moltiplicare per semina, per divisione e per talea. Per quanto riguarda la semina e il conseguente trapianto valgono le note colturali indicate per le annuali, mentre per la divisione del cespo fate riferimento al capitolo relativo alle tecniche di riproduzione. La talea è un tipo di moltiplicazione di facile esecuzione. In aprile (quando un detto popolare dice che anche il manico di un badile può attecchire), dalle perenni semiarbustive si tagliano rametti lignificati interrandoli immediatamente. Per il breve periodo successivo a questa operazione è opportuno tenere la cassetta in zona ombrosa e il terreno costantemente umido. La messa a dimora si effettua in prima- • 35 vera nelle regioni a inverno rigido, mentre per quelle a clima più mite si può procedere già in autunno. Nei giorni successivi all’operazione è opportuno proteggere i vasi dal sole intenso (se primavera calda) o dal freddo pungente (se inverno rigido). Come coltivarle – Le annaffiature devono essere regolari; ma è difficile poter dare indicazioni precise sulla frequenza e sulla quantità perché queste dipendono dal tipo di pianta. Attenetevi quindi alle norme di coltivazione relative a ogni specie e, dopo aver verificato la risposta delle piante, regolatevi di conseguenza. Le fertilizzazioni e gli stimolanti ormonali devono essere somministrati insieme alle annaffiature con una certa regolarità dalla ripresa ve- Astri: genere perenne, con numerose specie e varietà. Essenzialmente rustiche, dato che sono piante montane, l’unico nemico che temono è la siccità estiva, alla quale sarà bene porre rimedio con regolari e abbondanti annaffiature. CURA E COLTURA CURA E COLTURA 36 • POLLICE VERDE getativa primaverile e interrotte, in particolare le somministrazioni ormonali, durante la fioritura. Sulle perenni devono essere praticati dei tagli di rinforzo (quando la pianta ha raggiunto i 15-20 cm di altezza) e dei tagli di riordino per eliminare gli apici che hanno portato i fiori ormai appassiti, perché la pianta si deve presentare sempre con una chioma composta. ❧ Le bulbose Le bulbose hanno un organo sotterraneo perenne che può essere costituito da un bulbo, un tubero, un rizoma, o un corno dalle diverse caratteristiche: possono avere una sola gemma apicale che darà origine al fogliame e ai fiori (per esempio tulipano, narciso, giacinto); altri possono avere più gemme e for- me diverse, allungate o arrotondate (per esempio iris, mughetto, croco). Le bulbose hanno la caratteristica che una volta terminata la fase vegetativa entrano in riposo. In questa fase possono essere estratte dal terreno per essere conservate in reticelle, affinché non marciscano, e riposte in luogo fresco e buio fino al successivo impianto. Le cassette e i vasi sono quindi liberi di essere adoperati e il vostro balcone sarà sempre colorato. Come si diceva in precedenza le bulbose non possono essere estirpate finché il fogliame non è ingiallito. Organizzate quindi delle fioriere con bulbose ed erbacee annuali; quando i bulbi sono pronti per essere estirpati le annuali avranno già un buon rigoglio vegetativo e i vasi saranno sempre in ordine. LA RIPRODUZIONE DELLE BULBOSE Due esempi di piante che rientrano nella categoria delle bulbose: giacinto (a sinistra) e iris (a destra). Si riproducono, la prima per bulbilli (ma è una procedura assai difficile), la seconda per divisione dei rizomi.