LA “STORIA” DEI CONTI – Approfondimento di Serena Mazza – 4A ERICA – a.s. 2011-2012 MERCE C/ACQUISTO & MATERIALI DI CONSUMO C/ACQUISTO Il conto, merce c/acquisto, si ricollega ad un’operazione di acquisto di merce e di conseguenza al sostenimento di un costo (VE-) per l’ottenimento di questo fattore produttivo. Per merce si intende ogni bene destinato ad essere venduto senza subire trasformazioni fisiche, o meglio la merce è qualunque bene destinato allo scambio. Si definisce bene qualsiasi mezzo idoneo a soddisfare un bisogno, reso disponibile soltanto in quantità limitata. Mi sembra interessante ricordare che i bisogni sono uno stato di insoddisfazione derivante dalla mancata disponibilità di ciò che può appagare la persona. I bisogni ritenuti essenziali alla sopravvivenza sono considerati primari. Quelli che vanno oltre vengono definiti secondari. I beni si possono suddividere in: MATERIALI dotati di una struttura fisica, definita Tangibile. (ES. LIBRO) IMMATERIALI mancano di una struttura fisica, definita Intangibile, i servizi (ES. SANITA’, servizio di trasporto, servizi assicurativi) FUNGIBILI beni che possono essere sostituiti da altri analoghi (ES. BOTTIGLIE D’ACQUA) INFUNGIBILI beni unici che non possono essere sostituiti (ES. OPERA D’ARTE di un pittore famoso) DUREVOLI beni che durano nel tempo (ES. POLTRONA) NON DUREVOLI beni a uso immediato (ES. DETERSIVO) Nella categoria dei beni a breve ciclo di utilizzo (cioè quelli ad uso immediato) sono compresi: Le merci oggetto dell’attività di vendita in un azienda commerciale (es. per un negozio di abbigliamento maglioni, gonne e pantaloni oggetto di vendita) Le materie prime, materia che deve essere trasformata prima di venderla (es. il legname che deve essere trasformato in mobili) Semilavorato, è una materia prima che ha già iniziato il processo di lavorazione (esempio le travi di legno che poi verranno usate per comporre il mobile). Prodotto finito, prodotto che viene immesso sul mercato (es. il mobile) Materiali di consumo, ciò che l’azienda compra ad uso personale interno. Essi sono per esempio la cartuccia del toner usato per la fotocopiatrice, la cancelleria, il carburante, … 1 LA “STORIA” DEI CONTI – Approfondimento di Serena Mazza – 4A ERICA – a.s. 2011-2012 Come accennato prima, merce sono i beni destinati allo scambio. La forma di scambio più diffusa è chiamata COMPRAVENDITA. Secondo l’art. 1470 c.c. la vendita è il contratto che ha per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa o il trasferimento di un altro diritto verso il corrispettivo di un prezzo. Il contratto è l’accordo tra due o più parti per costituire, regolare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale. Deve essere bilaterale, in quanto prevede la presenza di due parti; consensuale, ovvero che le due parti devono essere d’accordo e a titolo oneroso, in quanto prevede un onere, cioè ad una prestazione corrisponde una controprestazione. Gli elementi essenziali sono gli elementi necessari per l’esistenza di un contratto. Essi sono: la qualità, quantità dell’oggetto e il prezzo. Nel contratto di compravendita possiamo trovare due soggetti: l’acquirente e il fornitore. Il fornitore ha il diritto di ricevere il prezzo e l’obbligo di consegnare il bene e trasferirne la proprietà, garantendo il bene da vizi ed evizione; gli acquirenti hanno il diritto di ricevere il bene e l’obbligo di pagarlo nel tempo e nel modo stabilito. Il documento del contratto di vendita è chiamato fattura. La fattura, rappresenta un documento di prova dell’operazione di scambio. In questo documento troviamo oltre agli elementi essenziali del contratto anche gli elementi accessori definiti da clausole quali: CLAUSOLE DI TRASPORTO FMV (Franco Magazzino Venditore) Costi & Rischi trasporto a carico del compratore FMC (Franco Magazzino Compratore) Spese & Rischi trasporto a carico del venditore CLAUSOLE IMBALLAGGI A RENDERE, ovvero che deve essere restituito, con o senza cauzione A PERDERE, ovvero che non deve essere restituito, gratuito o a pagamento GARANZIE OFFERTE Sempre il fornitore deve garantire l’EVIZIONE, perdita totale o parziale di una cosa per rivendica da parte di una terza persona. In alcuni contratti (in particolare quelli che riguardano beni durevoli) possono essere offerte anche altre garanzie 2 LA “STORIA” DEI CONTI – Approfondimento di Serena Mazza – 4A ERICA – a.s. 2011-2012 TEMPI DI PAGAMENTO MODI DI PAGAMENTO IMMEDIATO, il compratore è tenuto a pagare il prezzo alla consegna PER CONTANTI, il compratore può pagare il prezzo entro pochi giorni, solitamente non più di 15. DIFFERITO, il debitore può pagare in una data successiva alla consegna RATEIZZATO, il prezzo verrà pagato dopo la data di consegna, suddiviso in più volte. VERSAMENTO DI UN ACCONTO, il compratore dovrà pagare una parte del prezzo subito, il resto, o tutto alla consegna oppure differito. BANCOMAT, CARTA DI CREDITO, ASSEGNO, BONIFICO, GIROCONTO, CONTANTE, ... Su ogni bene (merce) che si acquista, viene aggiunta un’imposta chiamata IVA. IVA significa imposta sul valore aggiunto e rappresenta la principale imposta indiretta sui consumi esistente in Italia. Si tratta di un’imposta indiretta, perché a differenza di quelle dirette, non colpisce i redditi quando vengono percepiti, bensì nel momento in cui vengono impiegati. Essa è stata introdotta con il D.P.R 633/72. In base all’art. 1 del DPR suddetto l’iva si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazione di servizi effettuate da imprenditori, artisti, artigiani e liberi professionisti nel territorio italiano e sulle importazioni da chiunque effettuate. Da questo articolo si ricavano le condizioni che devono essere verificate contemporaneamente perché le cessioni dei beni e prestazioni dei servizi siano soggette ad Iva. Queste condizioni sono chiamate “Presupposti dell’Iva” e sono tre: PRESUPPOSTO OGGETTIVO ci deve essere una cessione di un bene o una prestazione di un servizio a titolo oneroso. PRESUPPOSTO SOGGETTIVO la cessione del bene o di un servizio devono essere effettuati dall’impresa, liberi professionisti, artigiani, artisti… ovvero coloro che possiedono la Partita IVA. PRESUPPOSTO TERRITORIALE la cessione del bene o di un servizio deve essere effettuato nel territorio italiane, inoltre anche sulle importazioni da chiunque effettuate. L’importo IVA si determina applicando alla base imponibile una percentuale chiamata aliquota IVA. Attualmente le aliquote applicate in Italia sono le seguenti: ALIQUOTA agevolata 4% ; ALIQUOTA ridotta 10%; ALIQUOTA ordinaria 21% 3 LA “STORIA” DEI CONTI – Approfondimento di Serena Mazza – 4A ERICA – a.s. 2011-2012 DEBITI V/ FORNITORI Sono i debiti derivanti dalle operazioni relative alla gestione caratteristica dell’impresa. Dal punto di vista giuridico il debito rappresenta per il debitore l’impegno a pagare una determinata somma entro una data stabilita, per contro per il creditore rappresenta il diritto a ricevere quella data somma alla data stabilita. Nelle operazioni commerciali svolte dalle aziende il debito viene documentato da una fattura emessa dal fornitore/creditore a carico del cliente/debitore. Andando più a fondo ho verificato che i debiti verso fornitori possono essere rappresentati da: � fatture già ricevute e contabilizzate dall’azienda cliente/debitore; ma anche � da fatture ancora da ricevere (questo però vale contabilmente quando siamo a fine esercizio, cioè al 31 di dicembre) per merci già inviate dai fornitori ma per le quali non abbiamo ancora ricevuto la fattura (ricordare infatti che oltre alle fatture immediate, emesse immediatamente alla consegna della merce, ci sono anche le fatture differite che possono essere emesse dal venditore entro il 15 del mese successivo alla consegna. In quest’ultimo caso però la merce deve essere stata consegnata accompagnata da un documento di trasporto). Quando un’azienda riceve una fattura relativa all’acquisto, sorge un debito e si ha una VF-, quando successivamente l’azienda paga il suo debito, cioè lo estingue, escono soldi dall’azienda (VF-) ma si estingue il debito (VF+). Questo tipo di operazione contabile di regolamento di un debito in assenza di variazioni economiche si chiama PERMUTAZIONE FINANZIARIA. L’ammontare dei debiti verso fornitori può subire, dopo la prima rilevazione, delle variazioni a seguito di eventuali operazioni di resa e da rettifiche di fatturazione, le cui cause possono trarre origine da: - merci difettose, - merci eccedenti le ordinazioni, - differenze di qualità, - ritardi di consegna, - applicazione di prezzi diversi da quelli concordati, - errori di conteggi nelle fatture. Quando si verificano questi fatti, il valore dei debiti deve essere rettificato in misura corrispondente all’ammontare definito con la controparte. In questo caso il fornitore dovrà documentare questo cambiamento rispetto alla 4 LA “STORIA” DEI CONTI – Approfondimento di Serena Mazza – 4A ERICA – a.s. 2011-2012 situazione originaria emettendo un nuovo documento che si chiama NOTA DI VARIAZIONE che può essere una NOTA DI ACCREDITO (se il totale del debito originario si riduce) o una NOTA DI ADDEBITO (se il totale del debito originario invece aumenta). Ai fini fiscali ricordo che la regolarizzazione dell’iva non è obbligatoria per le note di accredito mentre è sempre obbligatoria per le note di addebito. I VALORI BOLLATI I valori bollati sono: le marche da bollo, i francobolli. Essi sono dei surrogati della moneta e si utilizzano i primi (le marche da bollo) per pagare delle spese fiscali e i secondi (i francobolli) per pagare le spese postali. Evidenzio che ci sono anche altri mezzi di pagamento surrogati della moneta quali ad esempio le schede telefoniche prepagate. Si tratta come dicevo di surrogati della moneta cioè di valori assimilabili alla moneta. Ciò significa che, per assurdo, si potrebbe andare in un bar a prendere un caffè e, invece di pagare in denaro (contante, cioè valori monetari, usato come unità di misura convenzionale degli scambi) si potrebbe pagare con dei francobolli, essendo appunto essi un surrogato della moneta. Dal punto di vista contabile i conti che identificano questi mezzi di pagamento sono conti finanziari. Più precisamente se un’azienda acquista dei francobolli usando del denaro per pagarli dovrà registrare l’entrata dei francobolli (VF+) in cassa “VALORI BOLLATI IN CASSA VF+” e l’uscita di denaro dalla cassa (VF-) “CASSA DENARO VF“. Quando invece questi francobolli verranno usati per spedire le lettere dell’azienda registreremo l’ottenimento del servizio postale (VE-) “SPESE POSTALI VE-“ e l’uscita dei francobolli “VALORI BOLLATI IN CASSA VF-“. Quando acquistiamo valori bollati gli uffici postali o le tabaccherie autorizzata non rilasciano nessun documento di prova dell’acquisto. Le aziende però hanno bisogno di un documento di prova. Per questo compilano la “distinta di acquisto di valori bollati”. Questo documento deve essere registrato nel registro IVA degli acquisti, insieme alle fatture, schede carburanti, note di variazione… anche se l’acquisto dei valori bollati non è assoggettato all’iva in relazione a quanto disposto dall’articolo 10 del DPR 633/72. Serena Mazza 5