Spettacoli 35 IL GIORNALE DI VICENZA Lunedì 29 Dicembre 2014 Sagittario 23novembre/21dicembre Approfittatedel momento favorevoleper allargarela vostrasferadi attività.In amoreosate. Capricorno 22dicembre/20gennaio Nellavoropotete osare qualcheazzardo. Nonsiete soddisfatti diuno Scorpione pocopresente. Acquario 21gennaio/19febbraio Nonlasciateviprenderela manodallavoglia difare. Troppocaosnei rapporti sentimentali. Pesci 20febbraio/20marzo Nonèfacile parlarechiaro ma conuncerto tattoma èquello chedovetefare.Inamorepiù tenacia. Numeri Utili Infometeo e viabilistiche ..................800-012812 Alcolistianonimi ................................0444.303130 ACAT(Alc. intrattamento) ..............0444.564979 CentroAiuto Vita ..............................0444.542007 CentroAntiviolenza di Vicenza .....0444.230402 TelefonoAmico(VI) ...........................199.284284 TelefonoAmico(Bassano) ................199.284284 ConsultaComunale Anziani ..........0444.222503 ENPA Guardiezoofile evenatorie ...........0444.542427 Enpa- Canile .......................................0444.544224 ...............................................................340.1820436 AMCPS ................................................0444.955500 Uff.Informazioni Turistiche ..........0444.320854 Ferrovie ..........................................................892021 FerrotramvieVicentine ...................0444.223115 InformaGiovani .................................0444.222045 Municipio(centralino) ......................0444.221111 Uf.InformazioniComune .................0444.221360 OspedaleCivile(centr.) ...................0444.753111 Polizia Ferroviaria ............................0444.544378 ProntoInterv.Polizia Prov. ............0444.908359 Prefettura ...........................................0444.338411 Provincia .............................................0444.908111 DANZA. Magiche atmosfere alteatroComunaleper l’attesoappuntamento conlarassegna ThieneDanza,protagonista (applauditissimo)il RoyalBalletdi Mosca Nelsognocon laBellaaddormentata Fioreall’occhiello della produzionedei teatriimperiali dell’Ottocento,lospettacolo mantieneintatteforza emagia Sara Panizzon THIENE Il mondo incantato della Bella Addormentata fa sognare il pubblico di Thiene Danza. Non poteva esserci inizio migliore per la rassegna organizzata dall'assessorato alla cultura in collaborazione con Arteven ed il patrocinio della Regione. Il Royal Ballet of MoscowThe Crown of Russia Ballet, diretto da Anatoly Emelyanov, ha infatti portato in scena, con gli adattamenti coreografici di Lev Ivanov, La Bella Addormentata lo spettacolo che è stato il fiore all'occhiello della produzione dei teatri imperiali di San Pietroburgo, nell'Ottocento, l'epoca dello zar Alessandro III. Come altre due opere considerate icone della danza, "Lo Schiaccianoci" ed "Il Lago dei Cigni", il balletto, ispirato alla favola senza tempo di Charles Perrault, fu coreografato dal francese Marius Petipa su partitura del compositore russo Pyotr Ilyich Tchaikovsky. Ma mentre gli altri due racconti vengono associati quasi esclusivamente al balletto, la storia della principessa Aurora, punta da un fuso e destinata a dormire per cento anni prima di essere risvegliata dal principe, è da sempre apprezzata da un pubblico più vasto. La riprova della magia creata da questa favola antica, ma sempre attuale, erano non solo i molti bambini presenti al Comunale di Thiene, ma anche i genitori e nonni entusiasti di poter ammirare il corpo di ballo, che annovera tra le sue fila ballerini di grande esperienza, e soprattutto l'étoile Julia Golitcina, già solista dell'Eifman Ballet di San Pietroburgo. La Bella Addormentata, un prologo e tre atti nella versione originale, è il balletto di Tchaikovsky forse più complesso da rappresentare, sia per la durata, 170 minuti circa di musica, sia per numero di danzatori cui si richiedono prestazioni di assoluta eccellenza. La versione presentata a Thiene è stata riadattata alle esigenze di un pubblico moderno e snellita a due ore di spettacolo suddivise in due atti. Nel primo, le variopinte scenografie e gli scintillanti costumi, che evocavano i grandi balletti delle Russia imperiale, hanno fatto da cornice alla festa per il battesimo di Aurora: mentre sei fate offrivano i loro doni alla principessina, fra tuoni e lampi, è comparsa la malvagia fata Carabosse non invitata alla festa dal maestro di cerimonie Catalabutte. Infuriata per l'oltraggio subito, invece degli auguri Carabosse pronuncia una maledizione contro la bimba: il giorno del suo sedicesimo compleanno la principessa si pungerà con un fuso e morirà. Alla disperazione generale dà un po' di sollievo la fata dei Lillà, che promette di mitigare la UnafavolaresaperfettamentesullepuntequellaapprezzataaThiene Ottimol’avviodellarassegnaThieneDanza. STUDIO STELLA/BREGANZE Atmosfereincantate perla rappresentazionede La Bellaaddormentata al Comunaledi Thiene maledizione: Aurora si pungerà ma non morirà, bensì cadrà in un sonno profondo che durerà cento anni, fino a quando un principe la risveglierà con un bacio. Così avviene. Durante i festeggiamenti per il suo sedicesimo compleanno, Aurora si punge con un fuso trovato nel mazzo di rose regalatole da Carabosse travestita da vecchietta. La principessa cade al suolo come morta, ma la fata dei Lillà trasforma la morte in sonno profondo e tutto nel castello si addormenta. La giovane si risveglia e si compie il lieto fine, celebrato con una grande festa cui partecipano anche altri personaggi della favole come Florina e L'Uccello Azzurro, il Gatto con gli stivali e la Gattina Bianca, Cappuccetto rosso con il lupo. Il pubblico ha così gradito la raffinatezza dello spettacolo daapplaudire a tempo di musica gli assoli, in particolar modo il passo a due dei principi convolati a nozze, le processioni, e gli adagi: stupefacenti oggi come cent'anni fa. • Il secondo atto si apre con l'incontro fra il principe Désiré, a caccia nella foresta, e la Fata di Lillà che gli mostra un' immagine di Aurora di cui il giovane subito si innamora. Inizia così l'impresa del principe per liberare la principessa. La malvagia fata Carabosse li attende per lo scontro finale, e sul palco thienese si inscena, con leggiadria di passi, l'eterna lotta fra il bene ed il male. La fata di Lillà vince sul rancore di Carabosse ed invita il principe a spezzare l'incantesimo che affligge Aurora con un bacio. © RIPRODUZIONERISERVATA DaMoscaaThieneper stupiree emozionare. FOTO DONOVAN CISCATO TEATRO. Felice debutto diunarilettura liberae contemporanea Windsor, Veneto Lecomarisono allegre intutteleprovince MatàzTeatroaDueville centrailbersagliograzie alleintuizionidiPennacchie Artusi.Ottimarecitazione Alessandra Agosti DUEVILLE "Le allegre comari di Windsor", commedia di William Shakespeare scritta intorno al 1600 su richiesta della regina Elisabetta, divertita dal personaggio di Falstaff visto nell'"Enrico IV" e nell'"Enrico V", è un testo che non smette di appassionare il pubblico e di stuzzicare i teatranti: e questo sia che lo si affronti con taglio filologico (si pensi all'allestimento dell'Eliseo di Roma con Leo Gullotta, transitato per il Comunale di Vicenza un paio di stagioni fa), sia che ci si avventuri in rielaborazioni anche molto spinte del cavaliere smargiasso, bugiardo e senza freni che ne è protagonista (come nel recentissimo spettacolo di Andrea De Rosa con Giuseppe Battiston, anch'esso visto al Comunale vicentino). Particolarmente intrigante prometteva dunque di essere la rilettura libera e contemporanea proposta dalla giovane compagnia Matàz Teatro, in coproduzione con Dedalofurioso, al debutto l'altra sera al Busnelli di Dueville, dal titolo "Le allegre comari", testo di Andrea Pennacchi e regia di Marco Artusi, impegnato anche sul palco insieme a Evarossella Biolo, Francesca Botti e Beatrice Niero. Promesse mantenute? Assolutamente sì: spettacolo divertente, rilettura acuta, perso- naggi ben costruiti, recitazione con i controfiocchi. Partiamo dal testo. L'intuizione vincente di Pennacchi sta nell'accostare due province: quella di Windsor e quella veneta. Ecco allora offrirsi agli spettatori uno spaccato di vita sonnolenta e falsa, dove l'unica cosa sacra e intoccabile sono i soldi (anzi, "i schei"), tra machismo sbandierato, razzismo congenito, frustrazioni represse, desideri inconfessabili e apparenze da salvare ad ogni costo. Estratti dalla trama originale pochi punti essenziali, Pennacchi ha il merito di avervi tessuto intorno una storia credibile, intrisa di ironia al vetriolo e lavorata di fino sul piano del linguaggio e delle atmosfere, in un mix di lessico contemporaneo e riferimenti Lacompagnia Matàzin scenaal Busnellidi Duevillecon “Leallegre comari”. Foto ANNA PIEROBON d'epoca tale da creare una travolgente vertigine temporale, fra streghe dal sapore seicentesco e smartphone, accampamenti militari e palestre di pilates, aperitivi al bar e riti magici nei boschi. È in questo quadro che si muovono i personaggi, nettamente divisi tra "locali" e "foresti": le due coppie Ford e Page da un lato, la slava integrata Quickly e sir Falstaff dall'altro. Tutti eccellenti gli interpreti, vero valore aggiunto di questa compagnia che non mancherà di mettersi in luce. Quel che si è visto l'altra sera è stato infatti un pregevolissimo teatro Duedeglieccellentiinterpretiapplauditi a Dueville. FOTO A. PIEROBON d'attore, merce non così comune di questi tempi, specie perché distribuita con omogeneità tra i componenti, senza punti deboli. E allora, spassoso il Falstaff di Marco Artusi, lontano dall' iconografia che lo vuole strabordante fisicamente, ma disonesto, mariuolo e superbo al punto giusto. Avvincente e sottilmente drammatica la Quickly di Beatrice Niero, vera regista ombra di una provincia di cui sfrutta i vizi, impermeabile alle offese, amica di tutti e di nessuno. E straordinarie, ciascuna nel doppio ruolo di moglie e marito, Evarossella Biolo e Francesca Botti: la prima interprete dei Page, lei vittima di noia e diete, lui fragile e sessualmente incerto; la seconda una signora Ford succube e repressa e un signor Ford ottuso, crudele e guerrafondaio. Già mosso da un buon ritmo nonostante l'emozione del debutto, lo spettacolo ha meritato in pieno i caldi applausi di un Busnelli che la prima nevicata della stagione ha impedito di riempire. Peccato. Ma alla prossima replica non perdetevelo. • © RIPRODUZIONERISERVATA