Milano - 2011/2012 SCIENZE BANCARIE, FINANZIARIE E ASSICURATIVE www.unicatt.it Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative Guida dello studente Milano a.a. 2011 - 2012 www.unicatt.it copertina Guida Scienze bancarie finanziare e assicurative 2011.indd 1-3 21/06/11 11.13 UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE 20123 MILANO – Largo A. Gemelli 1 GUIDA DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE BANCARIE, FINANZIARIE E ASSICURATIVE Piani di studio Anno Accademico 2011/2012 INDICE Saluto del Rettore .................................................................................. pag. Finalità e struttura dell'Università Cattolica del Sacro Cuore ............ pag. Carattere e Finalità ................................... ....................................... ” Organi e Strutture accademiche .................................. ...................... ” Organi e Strutture amministrative .................................. ................... ” I percorsi di studio nell'ordinamento vigente (D.M. n. 270/2004) ..... pag. 5 7 7 8 9 11 PRESENTAZIONE DELLA FACOLTÀ La Facoltà e il suo sviluppo ................................................................... pag. Il corpo docente ....................................................................................... ” 17 19 PIANI DI STUDIO Laurea triennale ...................................................................................... pag. Laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari ............. ” Piani di studio per gli studenti immatricolati al I anno nell'a.a. 2011/2012 .................................................................................... ” Piani di studio per gli studenti che nell'a.a. 2011/2012 si iscrivono al II e III anno di corso ............................................................................. ” Elenco alfabetico degli insegnamenti del corso di laurea triennale con relativo codice di settore scientifico disciplinare ...................................... ” 23 23 25 28 33 L'offerta formativa dopo la laurea triennale Lauree magistrali .................................................................................... pag. Laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari ............. ” Piani di studio per gli studenti immatricolati al I anno nell'a.a. 2011/2012 .................................................................................... ” Piani di studio per gli studenti che nell'a.a. 2011/2012 si iscrivono al II anno di corso ...................................................................................... ” 35 35 37 38 3 Laurea in Banking and Finance ................................................................... pag. 41 Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea magistrale con relativo codice di settore scientifico disciplinare ...................................... ” 44 Programma LLP/Erasmus ............................................................................. pag. Tirocinio curriculare ..................................................................................... pag. 46 48 Master universitari ........................................................................................ pag. Dottorati di ricerca ........................................................................................ pag. 50 50 Corsi di Teologia ..................................................................................... pag. 53 Servizio Linguistico d'Ateneo (SeLdA) ................................................ pag. 55 Centro per l'Innovazione e lo Sviluppo delle Attività didattiche e tecnologiche d'Ateneo (ILAB) ............................................................... pag. 59 Norme amministrative ............................................................................ pag. Norme per l'immatricolazione ...................................................................... ” Pratiche amministrative ................................................................................ ” Norme per adempimenti di segreteria ......................................................... ” Tasse e contributi .......................................................................................... ” Norme di comportamento ............................................................................. ” 61 61 64 75 76 77 Norme per mantenere la sicurezza in Università: sicurezza, salute e ambiente ........................................................................ ” Personale dell'Università .............................................................................. ” Norme di garanzia del funzionamento dei servizi essenziali ................... ” 77 80 81 Servizi dell'Università per gli studenti .................................................. pag. 83 Appendice: programmi dei corsi ........................................................... pag. 85 4 Gentile Studente, gli anni universitari rappresentano uno dei momenti più belli e felici nella crescita umana e professionale di ogni persona. Tanto più lo sono nella nostra Università, che si distingue per l’offerta formativa articolata e pluridisciplinare, per la metodologia rigorosa degli studi e della ricerca scientifica, per lo stretto legame con il mondo del lavoro e delle professioni, per le molteplici opportunità, aperte agli studenti, di stage ed esperienze internazionali. L’Università Cattolica del Sacro Cuore è il più importante Ateneo cattolico d’Europa. È anche l’unica Università italiana che può vantare una dimensione veramente nazionale, con cinque sedi: Milano, Brescia, Piacenza-Cremona, Campobasso e Roma con il Policlinico universitario “Agostino Gemelli”. A partire dalla fondazione milanese del nostro Ateneo, nel 1921, migliaia di persone si sono laureate in Università Cattolica raggiungendo traguardi rilevanti e spesso eccellenti nei diversi ambiti professionali. Come Università Cattolica - una Università che ha inscritte nel proprio codice genetico la vocazione universale e la fedeltà al Vangelo - il nostro Ateneo vuole essere il luogo speciale dove realizzare un dialogo fecondo con gli uomini di tutte le culture, alla luce dell’amicizia tra ragione e fede. Come comunità di vita e ricerca, l’Università chiede agli studenti di partecipare intensamente e costantemente alla vita accademica, usando nel modo migliore le numerose occasioni di crescita che essa offre quotidianamente. Con i suoi corsi di laurea, con i master di primo e secondo livello, con i dottorati di ricerca e le Alte Scuole, l’Università Cattolica del Sacro Cuore dà la possibilità di vivere in pienezza e con soddisfazione l’impegno dello studio e l’incontro con i docenti. Questa guida, destinata ad accompagnare i Suoi studi nel nuovo anno accademico, offre tutte le informazioni essenziali per conoscere la Sua facoltà. Troverà invece il programma dei corsi, insieme a molte altre informazioni, sul sito web http://milano.unicatt.it/scienzebancarie. La presenza di quattordici facoltà, ciascuna a fianco dell’altra nell’unico grande campus nazionale dell’Università Cattolica, Le permetterà di vivere un’esperienza autentica di crescita universitaria. Grazie al suo alto prestigio nazionale e internazionale, l’Università Cattolica Le fornirà non solo le necessarie competenze professionali, ma anche quel metodo e quella più ampia prospettiva culturale, che nascono dal quotidiano confronto interdisciplinare. E ciò all’interno di un progetto educativo, orientato a far sì che i nostri giovani possano coltivare con passione le loro aspirazioni e guardare, con fiducia e realismo, a quel futuro la cui costruzione è già parte del nostro presente. Il Rettore Lorenzo Ornaghi 5 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 FINALITÀ E STRUTTURA DELL'UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL S ACRO CUORE CARATTERE E FINALITÀ Il carattere e le finalità dell’Università Cattolica, giuridicamente riconosciuta con R.D. 2 ottobre 1924, n.1661, sono esposte nell’art. 1 dello Statuto, approvato con Decreto Rettorale il 24 ottobre 1996, il cui secondo comma recita: «L’Università Cattolica è una comunità accademica che contribuisce allo sviluppo degli studi, della ricerca scientifica e alla preparazione dei giovani alla ricerca, all’insegnamento, agli uffici pubblici e privati e alle professioni libere. L’Università Cattolica adempie a tali compiti attraverso un’istruzione superiore adeguata e una educazione informata ai principi del cristianesimo, nel rispetto dell’autonomia propria di ogni forma del sapere, e secondo una concezione della scienza posta al servizio della persona umana e della convivenza civile, conformemente ai principi della dottrina cattolica e in coerenza con la natura universale del cattolicesimo e con le sue alte e specifiche esigenze di libertà». La qualifica di “cattolica” e la fedeltà alla Chiesa rappresentano per l’Ateneo del Sacro Cuore una condizione e una opportunità irrinunciabili per affrontare con rigore scientifico e apertura intellettuale sia la ricerca sia l’insegnamento in tutti i campi del sapere e in particolare rispetto alle grandi questioni del nostro tempo. La ricerca scientifica viene interpretata e vissuta nel suo nesso con l’antropologia e con l’etica, nell’orizzonte della fede cristiana; ciò ha consentito e consente all’Università Cattolica di consolidarsi come luogo naturale di dialogo sincero e di confronto appassionato con tutte le altre culture. A tutti coloro che desiderano e accettano liberamente di far parte della Università Cattolica si richiede consapevolezza delle finalità scientifiche e pedagogiche dell’Ateneo, e l’impegno a rispettarle e valorizzarle. Si richiede e si auspica, inoltre, che tale consapevolezza si traduca anche nell’agire personale, in collaborazione leale ed operosa con tutte le componenti dell’Università, evitando atteggiamenti e comportamenti non conformi ai valori e ai principi ispiratori dell’Ateneo. 7 O RGANI E STRUTTURE ACCADEMICHE Rettore È la più alta autorità accademica, rappresenta legalmente l’Università, convoca e presiede il Consiglio di amministrazione, il Comitato direttivo, il Senato accademico e la Consulta di Ateneo. Promuove la convergenza dell’operato di tutte le componenti la comunità universitaria per il conseguimento dei fini propri dell’Università Cattolica. Può nominare uno o più Pro-Rettori di cui uno con funzioni vicarie. Ad essi può delegare l’esercizio di specifiche funzioni. Rimane in carica per quattro anni ed è riconfermabile per non più di due mandati consecutivi. Il Rettore in carica è il Prof. Lorenzo Ornaghi, ordinario di “Scienza politica” nella Facoltà di Scienze politiche. Pro-Rettori Il Pro-Rettore in carica è il Prof. Franco Anelli ordinario di “Diritto civile” presso la Facoltà di Giurisprudenza. Senato accademico È composto dal Rettore che lo presiede, e dai Presidi di Facoltà. È un organo collegiale che delibera su argomenti che investono questioni didattico-scientifiche di interesse generale per l’Ateneo. Spettano al Senato Accademico tutte le competenze relative all’ordinamento, alla programmazione e al coordinamento delle attività didattiche e di ricerca. Preside di Facoltà Il Preside viene eletto tra i professori di prima fascia ed è nominato dal Rettore. Il Preside è eletto dai professori di prima e seconda fascia. Dura in carica quattro anni accademici ed è rieleggibile per non più di due mandati consecutivi. Il Preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative è il Prof. Mario Anolli. Consiglio di Facoltà Il Consiglio di Facoltà è composto da tutti i professori di ruolo e fuori ruolo di prima e seconda fascia, dai rappresentanti dei ricercatori universitari, dai professori incaricati dei corsi e dai rappresentanti degli studenti. Il Consiglio di Facoltà programma lo sviluppo dell’attività didattica, ne organizza e ne coordina il funzionamento, propone le modifiche da apportare all’ordinamento didattico come previsto dallo statuto. 8 O RGANI E STRUTTURE AMMINISTRATIVE Consiglio di amministrazione Al Consiglio di amministrazione spettano i più ampi poteri, tanto di ordinaria quanto di straordinaria amministrazione, per il governo dell’Università Cattolica. Il Consiglio di amministrazione è composto da diciotto membri: dal Rettore che lo presiede; da dieci membri nominati dall’ente morale Istituto Giuseppe Toniolo di Studi superiori; da un rappresentante della Santa Sede; da un rappresentante della Conferenza Episcopale Italiana; da un rappresentante del Governo; da un rappresentante dell’Azione Cattolica Italiana; da tre membri eletti dai professori di prima e seconda fascia tra i professori di prima fascia delle sedi dell’Università. Direttore amministrativo Il Direttore amministrativo è a capo degli uffici e dei servizi dell’Ateneo e ne dirige e coordina l’attività. Esplica una generale attività di indirizzo, direzione e controllo nei confronti del personale amministrativo e tecnico. È responsabile dell’osservanza delle norme legislative e regolamentari di Ateneo, dà attuazione alle deliberazioni degli organi collegiali ai sensi dello Statuto. Il Direttore amministrativo è nominato dal Consiglio di amministrazione, su proposta del Rettore. Il Direttore amministrativo in carica è il Prof. Marco Elefanti. Direttore di Sede Il Direttore di Sede è responsabile del funzionamento della gestione locale e del raggiungimento degli obiettivi assegnati nell’ambito delle linee di indirizzo e coordinamento generale di competenza del Direttore amministrativo e di quanto stabilito dal Consiglio di amministrazione. Il Direttore di sede è nominato dal Rettore, previa delibera del Consiglio di amministrazione, su proposta del Direttore amministrativo. Il Direttore in carica per la sede di Milano è il Dott. Mario Gatti. 9 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 I PERCORSI DI STUDIO NELL'ORDINAMENTO VIGENTE ( DECRETO MINISTERIALE N . 270/2004) Scu ola su periore Lau rea M aster d i I livello Laurea m agistrale S cu ola d i specializzazion e M aster d i II livello D ottorato di ric erca Laurea I corsi di laurea di durata triennale sono istituiti all’interno di 43 classi ministeriali che li raggruppano in base a obiettivi formativi comuni. A queste si aggiungono 4 classi relative alle professioni sanitarie. La laurea ha lo scopo di assicurare un’adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici e l’acquisizione di specifiche conoscenze professionali. Si potrà spendere questo titolo immediatamente, entrando nel mercato del lavoro, oppure si potrà continuare il percorso universitario iscrivendosi ad una laurea magistrale. Per ottenere il titolo occorre aver conseguito 180 crediti formativi universitari (CFU). A coloro che conseguono la laurea triennale compete la qualifica accademica di Dottore. 11 Laurea magistrale I corsi di laurea magistrale, che sostituiranno i corsi di laurea specialistica, sono istituiti all’interno di 98 classi ministeriali che li ragruppano in base a obiettivi formativi comuni. A queste si aggiungono 4 classi relative alle professioni sanitarie. La laurea magistrale, di durata biennale, ha come obiettivo quello di fornire una formazione di livello avanzato per poter esercitare attività molto qualificate in ambiti specifici. Per ottenere il titolo occorre aver conseguito 120 crediti formativi universitari. Sono previste anche lauree magistrali a ciclo unico articolate su 5/6 anni di corso. In questo caso per ottenere il titolo occorre aver conseguito 300/360 crediti formativi universitari. A coloro che conseguono una laurea magistrale compete la qualifica di Dottore Magistrale. Master È un’ulteriore possibilità per approfondire la formazione dopo la laurea. (Master di primo livello) o dopo la laurea magistrale (Master di secondo livello). Un Master ha durata annuale e prevede la partecipazione a uno o più tirocini presso enti o aziende convenzionate. Per ottenere il titolo occorre aver conseguito 60 crediti formativi universitari. Scuola di specializzazione La scuola di specializzazione ha l’obiettivo di fornire allo studente conoscenze e abilità per funzioni richieste nell’esercizio di particolari attività professionali e può essere istituita esclusivamente nell’applicazione di specifiche norme di legge o direttive dell’Unione Europea. Dottorato di ricerca È un percorso destinato soprattutto a chi vorrà intraprendere la carriera accademica. Si può conseguire solo dopo la laurea magistrale e prevede 3 o 4 anni di studio. A coloro che conseguono il dottorato di ricerca compete la qualifica di Dottore di ricerca. LE CLASSI DISCIPLINARI Ogni laurea, comprese quelle magistrali, fa riferimento a una classe ministeriale che detta le caratteristiche indispensabili dell’offerta formativa. Ogni università può realizzare lo schema della classe caratterizzandola con alcune ulteriori peculiarità. Oltre alla denominazione attribuita dall’Università Cattolica alle lauree e alle lauree magistrali è quindi importante fare attenzione alla classe a cui i vari corsi si riferiscono. 12 IL CREDITO FORMATIVO Il credito è un’unità di misura che indica la quantità di impegno richiesta agli studenti per svolgere le attività di apprendimento sia in aula sia attraverso lo studio individuale. Un credito formativo corrisponde a 25 ore di impegno complessivo. La quantità di impegno, che uno studente deve svolgere mediamente in un anno, è fissata convenzionalmente in 60 crediti formativi universitari. I crediti non sostituiscono il voto dell’esame. Il voto misura il profitto, il credito misura il raggiungimento del traguardo formativo. 13 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 PRESENTAZIONE DELLA FACOLTÀ Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 La Facoltà e il suo sviluppo Promuovere l’insegnamento e la ricerca come strumenti per la crescita integrale della persona e formare professionisti nel campo della gestione finanziaria: sono gli obiettivi formativi della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica, che colloca il laureato al centro della comunità finanziaria nazionale e lo mette in condizione di accedere a temi di ricerca di livello internazionale e alle prassi operative sviluppate dalle maggiori istituzioni finanziarie. Il percorso di studi offre una solida formazione nelle discipline di base e competenze specialistiche negli ambiti dell’economia degli intermediari e dei mercati finanziari, delle aziende di assicurazione e previdenza, nonché delle scienze statistiche e attuariali. Il contesto multidisciplinare dell’Ateneo permette allo studente di acquisire saperi, competenze, esperienze e relazioni che favoriscono il raggiungimento del suo potenziale di sviluppo. Per l’anno accademico 2011-2012 la Facoltà propone un unico corso di laurea triennale: Economia dei mercati e degli intermediari finanziari (EMIF) che afferisce alla classe L-18 Scienze dell’economia e della gestione aziendale. Il corso di laurea si articola in due curricula: – Economia dei mercati e degli intermediari finanziari; – Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni. Nell’anno accademico 2011/2012 la Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative, attiva le seguenti lauree magistrali: – Economia dei mercati e degli intermediari finanziari che afferisce alla Classe LM-77, Scienze economico-aziendali. – Banking and finance che afferisce alla classe LM-77 Scienze economico aziendali. Laurea impartita in lingua inglese. Inoltre la Facoltà attiva la laurea magistrale in: – Scienze statistiche, attuariali ed economiche* che afferisce alla Classe LM83, Scienze statistiche attuariali e finanziarie, interfacoltà con la Facoltà di Economia. Informazioni aggiornate sui piani di studio e in generale sulla vita della Facoltà si trovano sul sito www.unicatt.it/scienzebancarie. * Il piano di studio della laurea magistrale in Scienze statistiche, attuariali ed economiche sarà presentato in apposita pubblicazione. 17 L’Ateneo mette a disposizione un’ampia offerta di servizi e di iniziative culturali e ricreative, in fase di continuo sviluppo e miglioramento. Ciò al fine di agevolare lo studente nello svolgimento delle proprie attività e garantire adeguata assistenza, in particolare, nei momenti più impegnativi della sua carriera. Tra i servizi innovativi offerti dall’Ateneo si segnala I-Catt, la nuova pagina personale dello studente (http://www.i-catt.it/), accessibile da qualsiasi postazione pc dell’Università o mediante rete wireless gratuita di Ateneo o da casa. Oltre al trasferimento sul web di tutte le funzionalità UC-Point, la pagina I-Catt riorganizza le informazioni relative alla didattica già presenti nel sito, in modo profilato sul percorso di studi del singolo studente: orari dei corsi, lezioni sospese, calendario appelli d’esame, avvisi dei docenti. Da qui sono gestite in maniera innovativa le comunicazioni sia verso lo studente, sia da parte dello studente, che può porre quesiti e chiedere spiegazioni al servizio coinvolto dal problema in questione e avere una risposta tempestiva e puntuale. Nel sito web dell’Università Cattolica (www.unicatt.it) tutti i servizi hanno ampie sezioni a loro dedicate utili per la consultazione. Tra questi, in sintesi, ricordiamo: – Servizio Orientamento e Tutorato (SOT) – Servizi Accademici e didattici – Il sistema bibliotecario – Servizio relazioni internazionali – Servizio Stage e Placement Per facilitare l’inserimento lavorativo degli studenti e dei laureati, lo Stage e placement organizza, con la collaborazione delle aziende che aderiscono al Comitato Università Mondo del Lavoro, diverse attività finalizzate all’orientamento e alla scelta professionale, e fornisce alcuni strumenti utili per la ricerca attiva del lavoro. Il Servizio si occupa della promozione, gestione e monitoraggio delle esperienze di tirocinio svolte dagli studenti e dai laureati della Cattolica presso aziende e organizzazioni pubbliche e private, favorisce l’incontro tra domanda e offerta di lavoro grazie alla pubblicazione on line delle opportunità di stage e di lavoro, fornisce informazioni sui possibili sbocchi professionali e sui principali canali e strumenti per la ricerca attiva del lavoro, organizza simulazioni di colloqui di selezione, raccoglie i curricula dei laureati di tutte le sedi padane e li mette a disposizione delle aziende e pubblica on line i riferimenti di aziende ed enti interessati a ricevere candidature spontanee da parte di studenti e laureati. Sito web: http://sep.unicatt.it E-mail: [email protected] 18 Il corpo docente Situazione al 31 luglio 2011 Preside: Prof. Mario Anolli Professori ordinari Alberto Banfi; Elena Beccalli; Andrea Boitani; Benito Vittorio Frosini; Michele Grillo; Paolo Gualtieri; Piera Mazzoleni; Fausto Mignanego; Alessandro Penati; Giuseppe Rescio; Nino Savelli. Professori associati Angelo Baglioni; Carlo Bellavite Pellegrini; Luca Colombo; Alberto Floreani; Pierpaolo Marano, Pietro Manzonetto; Giovanni Petrella; Alessandro Sbuelz; Gabriele Villa; Diego Zappa. Ricercatori Pierluigi Benigno; Paola Biffi; Gianpaolo Clemente; Diego Attilio Mancuso; Alberto Marchesi; Andrea Monticini; Maura Trillo. 19 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 PIANI DI STUDIO Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 LAUREA TRIENNALE1 Economia dei mercati e degli intermediari finanziari Il corso di laurea afferisce alla classe L-18 (Scienze dell’economia e della gestione aziendale). Il corso di laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari si pone all’avanguardia fra quelli nel campo dell’economia e della gestione delle imprese. Una solida base di economia aziendale, di economia politica, di metodi quantitativi e di preparazione giuridica si accompagna a sviluppi e approfondimenti che riguardano sia fenomeni finanziari in generale, sia la gestione degli intermediari finanziari (banche, compagnie di assicurazione, altri intermediari). Il corso di laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari fornisce competenze di base in più ambiti disciplinari riconducibili alle aree: – dell’economia aziendale, ai fini della gestione delle imprese (tipicamente banche e assicurazioni); – dei mercati e dell’intermediazione finanziaria, sia sugli strumenti e loro mercati di negoziazione sia riguardo agli aspetti gestionali e operativi degli intermediari finanziari; – della microeconomia e della macroeconomia, al fine di conseguire le conoscenze fondamentali sul comportamento degli operatori economici e sugli aggregati economici, utili per l’analisi dei mercati finanziari e delle decisioni di investimento; – delle scienze matematiche e statistiche, con la finalità di conseguire conoscenze di matematica applicata e di metodologia statistica utili nello studio dei fenomeni economici in generale e dei mercati finanziari in particolare; – delle materie giuridiche al fine di ottenere una completa preparazione sugli assetti istituzionali degli intermediari, dei mercati e degli strumenti; Il corso di laurea promuove inoltre la conoscenza efficace, in forma scritta e orale, della lingua inglese e di un’altra lingua da scegliersi tra francese, spagnolo o tedesco nonché l’acquisizione di competenze adeguate per la comunicazione e la gestione dell’informazione anche con strumenti e metodi informatici e telematici. In relazione agli obiettivi specifici del corso di laurea, possono essere previste attività di tirocinio presso istituzioni finanziarie oltre a soggiorni di studio presso altre università italiane ed estere, anche nel quadro di accordi di scambio reciproco. 1 Maggiori dettagli e informazioni aggiornate si trovano sul sito www.unicatt.it/ scienzebancarie 23 Le forme di verifica dell’apprendimento sono specifiche di ogni insegnamento e comprendono esami orali e/o scritti, discussioni di casi, redazione di progetti e soluzione di problem set, esperienze di role playing. La didattica è svolta, oltre che secondo la modalità frontale tradizionale, ricorrendo all’esposizione di casi aziendali, mediante testimonianze di esperti del mondo finanziario e mediante simulazioni con l’ausilio delle tecnologie informatiche e telematiche. Il piano di studi è calibrato in modo che lo studente che mostri impegno e frequenza regolare possa concludere il corso entro il mese di settembre del terzo anno. Per il conseguimento della laurea triennale sono necessari 180 crediti formativi universitari (CFU) che si acquisiscono nella misura di circa 60 ogni anno. A ogni esame è attribuito un certo numero di crediti uguale per tutti gli studenti e un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di preparazione. La votazione finale è espressa in centodecimi. Gli insegnamenti sono impartiti in base a un calendario di dodici settimane comprese nel primo o nel secondo semestre. A seconda del numero di crediti dell’insegnamento, il numero di ore settimanali può andare da 3 a 6. Oltre agli esami previsti dal piano di studio, gli studenti devono superare tre semestralità (12 settimane di corso su 3 ore settimanali) di insegnamento di Teologia, da svolgersi nei tre anni di corso, che sono peculiari della nostra Università. Calcolo del voto di laurea Per stabilire il voto di laurea si adottano i seguenti criteri: 1. si calcola una media aritmetica iniziale, ottenuta ponderando ogni voto espresso in trentesimi (ad esclusione degli esami di Introduzione alla teologia) con i crediti corrispondenti; il voto 30 e lode è computato come 31; 2. il valore così ottenuto è incrementato (gli incrementi sono cumulabili) di: – 1 punto se dal curriculum dello studente risultano attività internazionali riconosciute dalla Facoltà; – 1 punto se nel curriculum dello studente sono presenti almeno due lodi; – 1 punto se la laurea è conseguita entro la sessione di settembre del terzo anno di corso. 3. in relazione alla qualità dell’elaborato, la commissione che valuta la prova finale può attribuire da 0 a 3 punti, che si aggiungono al valore precedentemente ottenuto e formano il voto di laurea. 24 PIANI DI STUDIO Piani di studio per gli studenti immatricolati al I anno nell’a.a. 2011/2012 Il corso di laurea si articola in due curricula: – Economia dei mercati e degli intermediari finanziari; – Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni. Curriculum in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari I anno - Economia aziendale - Economia degli intermediari finanziari - Economia politica I - ICT e società dell’informazione I - Istituzioni di diritto privato - Matematica generale - Statistica I CFU 10 10 10 2 10 10 10 NOTA B ENE Propedeuticità 1. Matematica generale I per Statistica I; Economia politica I e II; Matematica generale II; Metodi quantitativi per la finanza e Finanza matematica. 2. Istituzioni di diritto privato per Diritto commerciale. 3. Economia aziendale per Ragioneria e Economia delle aziende di assicurazione. 4. Economia politica I per Economia politica II e Politica economica. 5. Statistica I per Economia politica II; Econometria; Statistica economica; Statistica II; Elementi di inferenza statistica. II anno - Diritto commerciale - Economia politica II - Istituzioni di diritto dell’economia e del mercato finanziario - Metodi quantitativi per la finanza I - Ragioneria CFU 10 10 5 5 10 III anno - Finanza aziendale - Mercati e prodotti finanziari - Lingua inglese (*) CFU 10 10 4 25 - Seconda lingua straniera (francese o spagnolo o tedesco) (*) - Insegnamenti a scelta (**) ° 4 15 - Prova finale 3 (*) I corsi di lingua straniera possono essere frequentati e la relativa idoneità conseguita in qualsiasi anno di corso e in qualsiasi semestre. (**) Il numero dei crediti stabiliti per gli insegnamenti a scelta costituisce il valore minimo richiesto, che può essere superato con particolari scelte di insegnamenti. Gli insegnamenti a scelta possono essere seguiti nei semestri di rispettiva attivazione. Nell’ambito delle attività formative opzionali, che lo studente deve indicare all’atto della presentazione del proprio piano di studio, la Facoltà ha individuato delle combinazioni di insegnamenti che consentono l’acquisizione di crediti formativi universitari in relazione ai seguenti profili: Economia dei mercati e degli intermediari finanziari (profilo generale) e Consulente finanziario e assicurativo. Economia dei mercati e degli intermediari finanziari (profilo generale) II anno - Analisi e gestione finanziaria - Economia delle aziende di credito o Economia delle aziende di assicurazione (I modulo) - Elementi di inferenza statistica CFU 5 5 5 III anno CFU - Economia dell’informazione e dei contratti o Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni - Politica economica - Strumenti derivati 7 5 5 Consulente finanziario e assicurativo II anno - Economia delle aziende di assicurazione (I modulo) - Economia delle aziende di credito - Matematica attuariale (I modulo) - Mercati e prodotti assicurativi 26 CFU 5 5 5 7 III anno - Economia pubblica della previdenza - Introduzione alla gestione del portafoglio CFU 5 5 Curriculum in Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni I anno - Economia aziendale - Economia degli intermediari finanziari - Economia politica I - ICT e società dell’informazione I - Istituzioni di diritto privato - Matematica generale - Statistica I CFU 10 10 10 2 10 10 10 NOTA B ENE Propedeuticità 1. Matematica generale I per Statistica I; Economia politica I e II; Matematica generale II; Metodi quantitativi per la finanza e Finanza matematica. 2. Istituzioni di diritto privato per Diritto commerciale. 3. Economia aziendale per Ragioneria e Economia delle aziende di assicurazione. 4. Economia politica I per Economia politica II e Politica economica. 5. Statistica I per Economia politica II; Econometria; Statistica economica; Statistica II; Elementi di inferenza statistica. II anno - Diritto commerciale - Economia delle aziende di assicurazione - Economia politica II - Matematica generale II - Ragioneria - Finanza matematica CFU 10 10 10 10 10 10 III anno - Demografia - Statistica II - Lingua inglese (*) CFU 8 9 4 27 - Matematica attuariale - Seconda lingua straniera (francese o spagnolo o tedesco) (*) - Teoria del rischio I - Insegnamenti a scelta (**) ° - Prova finale 10 4 5 15 3 ° Insegnamenti a scelta per i curricula in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari e Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni Economia delle aziende di assicurazione (I modulo) (5) Economia delle aziende di credito (5) Fondi pensione e previdenza complementare (5) Introduzione al risk management (5) Mercati e prodotti assicurativi (5) Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni (6) Metodologie di sviluppo software (5) Organizzazione aziendale (5) Programmazione e controllo (generale) (5) Scienza delle finanze (tassazione delle imprese e delle attività finanziarie) (6) Sistemi finanziari comparati (5) Sistemi informativi bancari (5) Statistica economica (10) Storia economica (Storia della moneta e della banca) (5) (*) I corsi di lingua straniera possono essere frequentati e la relativa idoneità conseguita in qualsiasi anno di corso e in qualsiasi semestre. (**) Il numero dei crediti stabiliti per gli insegnamenti a scelta costituisce il valore minimo richiesto, che può essere superato con particolari scelte di insegnamenti. Gli insegnamenti a scelta possono essere seguiti nei semestri di rispettiva attivazione. Piani di studio per gli studenti che nell’a.a. 2011/2012 si iscrivono al II e III anno di corso Il corso di laurea si articola in tre curricula: – Economia dei mercati e degli intermediari finanziari; – Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni; – Consulente finanziario e assicurativo. I anno (comune a tutti i curricula) - Economia aziendale - Economia degli intermediari finanziari 28 CFU 10 10 - Economia politica I - ICT e società dell’informazione I - Istituzioni di diritto privato - Matematica generale - Statistica I 10 2 10 10 10 NOTA B ENE Propedeuticità 1. Matematica generale I per Statistica I; Economia politica I e II; Matematica generale II; Metodi quantitativi per la finanza e Finanza matematica. 2. Istituzioni di diritto privato per Diritto commerciale. 3. Economia aziendale per Ragioneria e Economia delle aziende di assicurazione. 4. Economia politica I per Economia politica II e Politica economica. 5. Statistica I per Economia politica II; Econometria; Statistica economica; Statistica II; Elementi di inferenza statistica. Curriculum in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari II anno - Analisi e gestione finanziaria - Diritto commerciale - Economia delle aziende di credito o Economia delle aziende di assicurazione (I modulo) - Economia politica II - Elementi di inferenza statistica - Istituzioni di diritto dell’economia e del mercato finanziario - Metodi quantitativi per la finanza I - Ragioneria - Un insegnamento a scelta (**) ° CFU 5 10 5 10 5 5 5 10 5 III anno CFU - Economia dell’informazione e dei contratti o Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni - Finanza aziendale - Mercati e prodotti finanziari - Politica economica - Strumenti derivati - Lingua inglese (*) 7 10 10 5 5 4 29 - Seconda lingua straniera (francese o spagnolo o tedesco) (*) - Insegnamenti a scelta (**) ° - Prova finale 4 10 3 (*) I corsi di lingua straniera possono essere frequentati e la relativa idoneità conseguita in qualsiasi anno di corso e in qualsiasi semestre. (**) Il numero dei crediti stabiliti per gli insegnamenti a scelta costituisce il valore minimo richiesto, che può essere superato con particolari scelte di insegnamenti. Gli insegnamenti a scelta possono essere seguiti nei semestri di rispettiva attivazione. Curriculum in Consulente finanziario e assicurativo II anno - Diritto commerciale - Economia delle aziende di assicurazione (I modulo) - Economia delle aziende di credito - Economia politica II - Istituzioni di diritto dell’economia e del mercato finanziario - Matematica attuariale (I modulo) - Mercati e prodotti assicurativi - Metodi quantitativi per la finanza I - Ragioneria CFU 10 5 5 10 5 5 7 5 10 III anno - Economia pubblica della previdenza - Finanza aziendale - Introduzione alla gestione del portafoglio - Mercati e prodotti finanziari - Lingua inglese (*) - Seconda lingua straniera (francese o spagnolo o tedesco) (*) - Insegnamenti a scelta (**) ° - Prova finale CFU 5 10 5 10 4 4 15 3 (*) I corsi di lingua straniera possono essere frequentati e la relativa idoneità conseguita in qualsiasi anno di corso e in qualsiasi semestre. (**) Il numero dei crediti stabiliti per gli insegnamenti a scelta costituisce il valore minimo richiesto, che può essere superato con particolari scelte di insegnamenti. Gli insegnamenti a scelta possono essere seguiti nei semestri di rispettiva attivazione. 30 ° Insegnamenti a scelta per i curricula in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari e Consulente finanziario e assicurativo Economia delle aziende di assicurazione (I modulo) (5) Economia delle aziende di credito (5) Fondi pensione e previdenza complementare (5) Introduzione al risk management (5) Mercati e prodotti assicurativi (5) Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni (6) Metodologie di sviluppo software (5) Organizzazione aziendale (5) Programmazione e controllo (generale) (5) Scienza delle finanze (tassazione delle imprese e delle attività finanziarie) (6) Sistemi finanziari comparati (5) Sistemi informativi bancari (5) Statistica economica (10) Storia economica (Storia della moneta e della banca) (5) Curriculum in Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni II anno - Diritto commerciale - Economia delle aziende di assicurazione - Economia politica II - Matematica generale II - Ragioneria - Finanza matematica CFU 10 10 10 10 10 10 III anno - Demografia - Statistica II - Lingua inglese [SeLdA] (*) - Matematica attuariale - Seconda lingua straniera (francese o spagnolo o tedesco) [SeLdA] (*) - Teoria del rischio I - Insegnamenti a scelta (**) °° - Prova finale CFU 8 9 4 10 4 5 15 3 (*) I corsi di lingua straniera possono essere frequentati e la relativa idoneità conseguita in qualsiasi anno di corso e in qualsiasi semestre. 31 (**) Il numero dei crediti stabiliti per gli insegnamenti a scelta costituisce il valore minimo richiesto, che può essere superato con particolari scelte di insegnamenti. Gli insegnamenti a scelta possono essere seguiti nei semestri di rispettiva attivazione. °° Insegnamenti a scelta per il curriculum in Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni Analisi di mercato (8) Economia delle aziende di credito (5) Fondi pensione e previdenza complementare (5) Mercati e prodotti assicurativi (5) Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni (6) Metodologie di sviluppo software (5) Organizzazione aziendale (5) Programmazione e controllo (generale) (5) Scienza delle finanze (tassazione delle imprese e delle attvità finanziarie) (6) Sistemi finanziari comparati (5) Sistemi informativi bancari (5) Sistemi informativi geografici (8) Dopo la laurea Grazie all’interdisciplinarietà del percorso formativo proposto, lo studente sarà in grado di svolgere attività in diversi campi, tra i quali: – gestione delle imprese di intermediazione finanziaria; – funzione finanziaria presso imprese industriali, commerciali e di servizi; – attività consulenziale nei vari aspetti dell’intermediazione finanziaria; – attività specifiche nell’ambito delle scienze statistiche. 32 Elenco alfabetico degli insegnamenti del corso di laurea triennale con relativo codice di settore scientifico disciplinare. I settori scientifico-disciplinari rispondono a un’esigenza di chiarezza e semplificazione, che ha portato (con più interventi legislativi) a raggruppare tutte le discipline insegnate nelle università italiane per settori omogenei e ad attribuire a tali settori una sigla e un’intitolazione, quest’ultima è stata individuata scegliendo tra le varie denominazioni quella della disciplina più rappresentativa del settore (Letteratura italiana, Storia del Diritto, ecc.) e unendo a questa tutte le discipline-insegnamenti ritenuti affini. La sigla alfabetica si riferisce all’area disciplinare, il numero che segue indica il numero d’ordine che il settore occupa all’interno dell’area. Gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea fanno riferimento ai settori scientifico disciplinari, pertanto la conoscenza del settore disciplinare a cui afferiscono gli insegnamenti può essere utile allo studente che volesse, ad esempio verificare la “spendibilità”, in altri curricula formativi, dei crediti acquisiti con un determinato insegnamento. Economia dei mercati e degli intermediari finanziari Analisi e gestione finanziaria SECS-P/09 Demografia SECS-S/04 Diritto commerciale IUS/04 Economia aziendale SECS-P/07 Economia degli intermediari finanziari SECS-P/11 Economia dell’informazione e dei contratti SECS-P/01 Economia delle aziende di assicurazione SECS-P/11 Economia delle aziende di assicurazione (I modulo) SECS-P/11 Economia delle aziende di credito SECS-P/11 Economia politica I SECS-P/01 Economia politica II SECS-P/01 Economia pubblica della previdenza SECS-P/01 Elementi di inferenza statistica SECS-S/01 Finanza aziendale SECS-P/09 Finanza matematica SECS-S/06 Fondi pensione e previdenza complementare SECS-P/11 Introduzione al risk management SECS-P/08 Introduzione alla gestione del portafoglio SECS-P/11 Istituzioni di diritto dell’economia e del mercato finanziario IUS/04 Istituzioni di diritto privato IUS/01, IUS/04 Lingua francese L-LIN/04 33 Lingua inglese Lingua spagnola Lingua tedesca Matematica attuariale Matematica attuariale (I modulo) Matematica generale Matematica generale II Mercati e prodotti assicurativi Mercati e prodotti finanziari Metodi quantitativi per la finanza I Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni Metodologie di sviluppo software Organizzazione aziendale Politica economica Programmazione e controllo (generale) Ragioneria Scienza delle finanze (tassazione delle imprese e delle attività finanziarie) Sistemi finanziari comparati Sistemi informativi bancari Statistica I Statistica II Statistica economica Storia economica (Storia della moneta e della banca) Strumenti derivati Teoria del rischio I 34 L-LIN/12 L-LIN/07 L-LIN/14 SECS-S/06 SECS-S/06 SECS-S/06 SECS-S/06 SECS-P/11 SECS-P/11 SECS-S/06 SECS-S/06 INF/01 SECS-P/10 SECS-P/02 SECS-P/07 SECS-P/07 SECS-P/03 SECS-P/11 INF/01 SECS-S/01 SECS-S/01 SECS-S/03 SECS-P/12 SECS-P/11 SECS-S/06 L’OFFERTA FORMATIVA DOPO LA LAUREA TRIENNALE2 L AUREE MAGISTRALI Economia dei mercati e degli intermediari finanziari Costituiscono obiettivi formativi specifici qualificanti il corso di laurea magistrale in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari, che afferisce alla classe LM-77 (Scienze economico-aziendali) le seguenti competenze, conoscenze e abilità: – un’approfondita conoscenza nelle aree dell’economia aziendale, della finanza, dell’intermediazione finanziaria e della sua disciplina giuridica (con particolare attenzione alla struttura dei mercati mobiliari), delle scienze matematiche e statistiche applicate all’interpretazione dei fenomeni economici e finanziari, della micro e della macroeconomia; – una formazione avanzata, anche tramite comparazioni con le esperienze estere, nell’ambito dell’economia aziendale e della comunicazione finanziaria; nell’ambito dell’intermediazione finanziaria e dei mercati; nell’ambito della macroeconomia e della microeconomia dei mercati finanziari; nell’ambito della finanza di impresa e degli aspetti giuridici e istituzionali dei mercati finanziari, degli intermediari e delle società quotate; – approfondite competenze per la comunicazione e la gestione dell’informazione anche con strumenti e metodi informatici e telematici. In relazione agli obiettivi specifici del corso di laurea magistrale, possono essere previste attività di tirocinio presso istituzioni finanziarie oltre a soggiorni di studio presso altre Università italiane ed estere, anche nel quadro di accordi internazionali. Con riferimento al percorso formativo, esso è strutturato in modo tale da consentire allo studente di sviluppare nella prima parte competenze solide e approfondite nel campo della economia della regolamentazione, della misurazione dei fenomeni finanziari, del pricing degli strumenti finanziari, anche complessi, della disciplina degli intermediari e della loro governance. Nella seconda parte del curriculum, lo studente apprende temi di gestione degli intermediari finanziari, di gestione dei rischi, di gestione degli investimenti, di diritto delle società quotate, di etica della finanza. Il corso di studi prevede un percorso formativo che, per il perseguimento di questi obiettivi, consente allo studente di formarsi negli ambiti della gestione 2 Maggiori dettagli e informazioni aggiornate si trovano sul sito www.unicatt.it/ scienzebancarie 35 degli intermediari finanziari o dell’economia dell’intermediazione finanziaria. Il percorso formativo sarà articolato prevedendo una forte presenza di discipline aziendali e gestionali, una congrua proposizione di discipline economiche e quantitative e un’idonea proposta di discipline giuridiche. La didattica è svolta secondo la modalità frontale tradizionale, ricorrendo all’esposizione di casi aziendali, mediante testimonianze di esperti del mondo finanziario e mediante simulazioni con l’ausilio delle tecnologie informatiche e telematiche. Il curriculum in lingua inglese consentirà allo studente di acquisire strumenti e metodologie di studio internazionali in un ambiente multiculturale. Sono titoli di ammissione quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge. La durata normale del corso di laurea magistrale è di ulteriori due anni dopo la laurea triennale. Per conseguire la laurea magistrale lo studente deve aver acquisito almeno 120 crediti formativi universitari, ivi compresi quelli relativi alla prova finale. A ogni insegnamento è attribuito un numero di crediti, uguale per tutti gli studenti e un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di preparazione. Gli insegnamenti si concludono con una prova di valutazione espressa mediante una votazione in trentesimi. Il tempo riservato allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale costituisce circa i due terzi dell’impegno orario complessivo. Superato l’esame finale di laurea lo studente consegue il diploma di laurea magistrale in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari. Il piano degli studi del biennio magistrale sarà integrato da un corso semestrale, della durata di 30 ore, in forma seminariale e/o monografica su tematica di area con denominazione che la Facoltà concorderà con l’Assistente Ecclesiastico Generale, da concludersi con la presentazione di una breve dissertazione scritta concordata con il docente. Calcolo del voto di laurea Per stabilire il voto di laurea, alla media aritmetica iniziale (nella quale i voti “30 e lode” sono calcolati come 32/30), ottenuta ponderando ogni voto espresso in trentesimi con i crediti corrispondenti, si aggiunge 1 punto se dal curriculum dello studente risultano attività internazionali riconosciute dalla Facoltà. In relazione alla qualità dell’elaborato, la commissione che valuta la prova finale può attribuire da 0 a 8 punti, che si aggiungono al valore precedentemente ottenuto e formano il voto di laurea. 36 PIANI DI STUDIO Piani di studio per gli studenti immatricolati al I anno nell’a.a. 2011/2012 I anno - Informativa finanziaria e principi contabili internazionali - Diritto commerciale (corso avanzato) - Econometria - Economia monetaria - Lingua inglese - Metodi quantitativi per la finanza II - Microeconomia - Strumenti derivati (corso avanzato) CFU 8 6 8 7 4 8 5 8 II anno CFU 4 12 - Etica della finanza - Insegnamenti a scelta * - Prova finale 20 Nell’ambito delle attività formative opzionali, che lo studente deve indicare all’atto della presentazione del proprio piano di studio, la Facoltà ha individuato delle combinazioni di insegnamenti che consentono l’acquisizione di crediti formativi universitari in relazione ai seguenti profili professionali: Gestione delle banche e delle assicurazioni e Finanza. Gestione delle banche e delle assicurazioni II anno - Diritto bancario e dei mercati o Diritto delle assicurazioni - Gestione bancaria o Gestione delle imprese di assicurazione - Gestione del portafoglio - Gestione dei rischi finanziari CFU 6 8 8 8 Finanza II anno - Asset pricing - Corporate governance CFU 8 8 37 - Diritto degli emittenti quotati - Finanza aziendale (corso avanzato) 6 8 (*) Insegnamenti a scelta: Asset Pricing (8) Diritto tributario (fiscalità delle attività finanziarie) (4) Finanza delle imprese di assicurazione (6) Gestione bancaria (8) Gestione delle forme previdenziali pubbliche e complementari (4) Gestione delle imprese di assicurazione (8) Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni (6) Sistemi finanziari comparati (5) Sistemi informativi bancari (5) Statistica assicurativa (5) Statistica economica (10) AVVERTENZA 1. Al momento della presentazione del piano studi per il primo anno della laurea magistrale, è ammesso che gli studenti possano anticipare fino a 12 crediti previsti per insegnamenti del secondo anno. Piani di studio per gli studenti che nell’a.a. 2011/2012 si iscrivono al II anno di corso Il corso di laurea magistrale si articola in due curricula: – Gestione delle banche e delle assicurazioni; – Finanza; Curriculum Gestione delle banche e delle assicurazioni I anno - Informativa finanziaria e principi contabili internazionali - Diritto commerciale (corso avanzato) - Econometria - Economia monetaria - Lingua inglese - Metodi quantitativi per la finanza II - Microeconomia - Strumenti derivati (corso avanzato) 38 CFU 8 6 8 6 4 8 6 8 II anno - Diritto bancario e dei mercati o Diritto delle assicurazioni - Etica della finanza - Gestione bancaria o Gestione delle imprese di assicurazione - Gestione del portafoglio - Gestione dei rischi finanziari - Insegnamenti a scelta (*) - Prova finale CFU 6 4 8 8 8 12 20 Curriculum Finanza I anno - Informativa finanziaria e principi contabili internazionali - Diritto commerciale (corso avanzato) - Econometria - Economia monetaria - Lingua inglese - Metodi quantitativi per la finanza II - Microeconomia - Strumenti derivati (corso avanzato) CFU 8 6 8 6 4 8 6 8 II anno - Asset Pricing - Corporate Governance - Diritto degli emittenti quotati - Etica della finanza - Finanza aziendale (corso avanzato) - Insegnamenti a scelta (*) - Prova finale CFU 8 8 6 4 8 12 20 (*) Insegnamenti a scelta per entrambi i curricula: Asset Pricing (8) Diritto tributario (fiscalità delle attività finanziarie) (4) Finanza delle imprese di assicurazione (6) Gestione bancaria (8) Gestione delle forme previdenziali pubbliche e complementari (4) Gestione delle imprese di assicurazione (8) 39 Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni (6) Sistemi finanziari comparati (5) Sistemi informativi bancari (5) Statistica assicurativa (5) Statistica economica (10) AVVERTENZE 1. Gli studenti immatricolati al primo anno del corso di laurea magistrale devono, contestualmente all’iscrizione, scegliere l’indirizzo di studio. È possibile il passaggio successivo ad altro indirizzo, con riconoscimento degli esami già sostenuti compatibilmente con il piano di studio del nuovo indirizzo. 2. Al momento della presentazione del piano di studi per il primo anno della laurea magistrale, è ammesso che gli studenti possano anticipare fino a 12 crediti previsti per insegnamenti del secondo anno, per tutti i corsi di laurea magistrale. Dopo la laurea Il percorso formativo proposto consentirà ai laureati di disporre di conoscenze e strumenti metodologici, anche interdisciplinari, adeguati per svolgere compiti lavorativi, anche di elevato contenuto professionale e manageriale, nella gestione di imprese bancarie e di intermediazione finanziaria, nell’ambito della finanza delle aziende, nelle istituzioni di vigilanza sui mercati e sugli intermediari, nonché di svolgere attività di consulenza professionale in tutte le aree dell’attività bancaria e finanziaria. 40 Banking and Finance3 Costituiscono obiettivi formativi specifici qualificanti il corso di laurea magistrale in Banking and finance, che afferisce alla classe LM-77: Scienze economico-aziendali, le seguenti competenze, conoscenze e abilità: – i laureati acquisiranno un’approfondita conoscenza nelle aree della finanza, dell’intermediazione finanziaria, delle scienze matematiche e statistiche applicate all’interpretazione dei fenomeni economici e finanziari; – i laureati acquisiranno una formazione avanzata, anche tramite comparazioni con le esperienze estere, nell’ambito della gestione dei rischi finannziari degli intermediari e del funzionamento dei mercati, con particolare attenzione alle modalità di applicazione dei modelli per le decisioni finanziarie; – i laureati sapranno utilizzare fluentemente, con padronanza del lessico specifico, in forma scritta e orale, la lingua inglese; – i laureati possederanno approfondite competenze per la comunicazione e la gestione dell’informazione; – in relazione agli obiettivi specifici del corso di laurea magistrale, possono essere previste attività di tirocinio presso istituzioni finanziarie oltre a soggiorni di studio presso altre Università estere, anche nel quadro di accordi internazionali. Con riferimento al percorso formativo, esso è strutturato in modo tale da consentire allo studente di sviluppare competenze solide e approfondite nel campo della misurazione dei fenomeni finanziari, del pricing degli strumenti finanziari, anche complessi, della disciplina degli intermediari e della loro governance, degli aspetti avanzati dell’operatività dei mercati di strumenti finanziari, di gestione dei rischi e degli investimenti. Sono titoli di ammissione quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge. La durata normale del corso di laurea magistrale è di ulteriori due anni dopo la laurea triennale. Per conseguire la laurea magistrale lo studente deve aver acquisito almeno 120 crediti formativi universitari, ivi compresi quelli relativi alla prova finale. A ogni insegnamento è attribuito un numero di crediti, uguale per tutti gli studenti e un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di preparazione. Gli insegnamenti si concludono con una prova di valutazione espressa mediante una votazione in trentesimi. Il tempo riservato allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale costituisce circa i due terzi dell’impegno orario complessivo. 3 Corso di studio proposto interamente in lingua inglese. 41 Superato l’esame finale di laurea lo studente consegue il diploma di laurea magistrale in Banking and finance. Il piano degli studi del biennio magistrale deve essere integrato da un corso semestrale, della durata di 30 ore, in forma seminariale, di “morale speciale”, con denominazione che la Facoltà concorderà con l’Assistente ecclesiastico generale, da concludersi con la presentazione di una breve dissertazione scritta concordata con il docente. Calcolo del voto di laurea Per stabilire il voto di laurea, alla media aritmetica iniziale (nella quale i voti “30 e lode” sono calcolati come 32/30), ottenuta ponderando ogni voto espresso in trentesimi con i crediti corrispondenti, si aggiunge 1 punto se dal curriculum dello studente risultano attività internazionali riconosciute dalla Facoltà. In relazione alla qualità dell’elaborato, la commissione che valuta la prova finale può attribuire da 0 a 8 punti, che si aggiungono al valore precedentemente ottenuto e formano il voto di laurea. PIANI DI STUDIO Il corso di laurea magistrale si articola nel curriculum in: – Trading and risk management I anno - Advanced Financial Accounting - Advanced Microeconomics - Applied Statistics for Finance - Applied Econometrics - Corporate Finance - Derivative Securities Pricing - Monetary Economics - Principles of Financial Regulation - Quantitative Methods for Finance CFU 5 5 6 8 8 8 6 10 8 II anno - Investment Risk Management - Foreign Language (French, German or Spanish) (*) - Market Microstructure - Risk Management - Electives (**) - Thesis 42 CFU 4 4 8 8 12 20 (*) L’insegnamento di lingua straniera è anticipabile al I anno di corso. (**) Electives courses list Corporate Governance and Social Responsibility (8) Industrial Organization (8) International Corporate Finance (8) International Financial Markets (4) Project Management (8) Real Estate Finance (4) Risk Management for Non Financial Firms (4) AVVERTENZA 1. Al momento della presentazione del piano di studi per il primo anno della laurea magistrale, è ammesso che gli studenti possano anticipare fino a 12 crediti previsti per insegnamenti del secondo anno. Dopo la laurea Il percorso formativo proposto consentirà ai laureati di disporre di conoscenze e strumenti metodologici, anche interdisciplinari, adeguati per svolgere compiti lavorativi, anche di elevato contenuto professionale, nella gestione di imprese bancarie e di intermediazione finanziaria, nell’ambito della finanza delle aziende, nelle istituzioni di vigilanza sui mercati e sugli intermediari, nonché di svolgere attività di consulenza in tutte le aree dell’attività bancaria e finanziaria nazionale e internazionale. 43 Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea magistrale con relativo codice di settore scientifico disciplinare 4. Lauree in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari e in Banking and Finance Advanced Financial Accounting SECS-P/09 Advanced Microeconomics SECS-P/01 Applied Econometrics SECS-P/01 Applied Statistics for Finance SECS-S/01 Asset Pricing SECS-S/06 Corporate Finance SECS-P/09 Corporate Governance SECS-P/09 Corporate Governance and Social Responsibility SECS-P/09 Derivative Securities Pricing SECS-P/11 Diritto bancario e dei mercati IUS/05 Diritto commerciale (corso avanzato) IUS/04 Diritto delle assicurazioni IUS/05 Diritto degli emittenti quotati IUS/04 Diritto tributario (fiscalità delle attività finanziarie) IUS/12 Econometria SECS-P/01 Economia monetaria SECS-P/01 Ethics in financial markets M-FIL/03 Etica della finanza M-FIL/03 Finanza aziendale (corso avanzato) SECS-P/09 Finanza delle imprese di assicurazione SECS-P/11 Gestione bancaria SECS-P/11 Gestione dei rischi finanziari SECS-P/11 Gestione del portafoglio SECS-P/11 Gestione delle forme previdenziali pubbliche e complementariSECS-P/11 Gestione delle imprese di assicurazione SECS-P/11 Industrial Organization SECS-P/01 Informativa finanziaria e principi contabili internazionali SECS-P/09 International Corporate Finance SECS-P/09 International Financial Markets SECS-P/11 Investment Risk Management SECS-P/11 Lingua inglese L-LIN/12 4 Per definizione e obiettivi dell’organizzazione in settori scientifico-disciplinari si rimanda a quanto detto con riferimento alla laurea triennale. 44 Lingua francese L-LIN/04 Lingua spagnola L-LIN/07 Lingua tedesca L-LIN/14 Market Microstructure SECS-P/09, SECS-P/11 Metodi quantitativi per la finanza II SECS-S/06 Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni SECS-S/06 Microeconomia SECS-P/01 Monetary Economics SECS-P/01 Principles of Financial Regulation IUS/04 Project Management SECS-P/10 Quantitative Methods for Finance SECS-S/06 Real Estate Finance SECS-P/11 Risk Management SECS-P/11 Risk Management for Non Financial Firms SECS-P/11 Sistemi finanziari comparati SECS-P/11 Sistemi informativi bancari INF/01 Statistica assicurativa SECS-S/06 Statistica economica SECS-S/03 Strumenti derivati (corso avanzato) SECS-P/11 45 Programmi UCSC Exchange Europe - Programma LLP e Erasmus Il programma LLP-Erasmus offre l’opportunità agli studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC) di trascorrere un periodo di studio presso una delle università straniere con le quali l’ateneo ha siglato un apposito accordo bilaterale, per il periodo indicato nel bando (anno accademico o semestre) e comunque non inferiore a 3 mesi e non superiore a 12 mesi. Gli studenti UCSC selezionati hanno l’opportunità, durante questo periodo, di frequentare i corsi all’estero, usufruire delle strutture e dei servizi dell’ateneo straniero, sostenere gli esami previsti e ottenerne il riconoscimento in UCSC. Lo “status” di studente Erasmus prevede che si paghino regolarmente le tasse di iscrizione presso l’Università di origine (UCSC) e non presso la sede estera di destinazione. L’iscrizione alle selezioni deve essere effettuata tassativamente entro la data di scadenza indicata nel bando di concorso (indicativamente a fine gennaio per partenze nel 1° semestre e a fine maggio per partenze nel 2° semestre) e seguendo le istruzioni indicate nello student booklet. Ogni candidato ha diritto di indicare fino a tre destinazioni preferite, scelte all’interno della rosa di sedi riservate alla Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative. La scelta della destinazione preferita non è vincolata dall’area disciplinare (04.0 Studi economici - indirizzo Management; 11.2 Statistica; 11.5 Scienze attuariali; 14.3 Discipline economiche e aziendali) indicata nel bando accanto a ciascuna università straniera. Gli studenti del terzo anno della laurea triennale possono fare domanda per trascorrere periodi di studio nel corso del primo anno di una delle lauree magistrali/specialistiche attivate dalla Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative (anche delle lauree interfacoltà con Economia). Per la scelta della sede di destinazione può essere utile verificare i corsi che sono stati frequentati in passato in ciascuna Università estera, gli esami UCSC con i quali è avvenuto il riconoscimento degli esami svolti all’estero e verificarne la compatibilità con il proprio piano di studi. A tal fine si mette a disposizione degli studenti interessati un database con gli esami convertiti negli anni passati da studenti della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative. La conoscenza linguistica è un pre-requisito fondamentale. Oltre ad auto-certificare nella domanda di ammissione le proprie conoscenze linguistiche, i candidati sono tenuti obbligatoriamente a sostenere un test di lingua (francese, inglese, spagnola e tedesca) per dimostrare il livello di conoscenza della lingua relativa alla sede estera per cui si candidano. 46 Si precisa che per le destinazioni la cui lingua non è normalmente studiata (Nord Europa, Est Europa, Grecia, Portogallo, ecc.) si chiede comunque di partecipare al test di lingua inglese, poiché gli atenei di tali Paesi potrebbero offrire corsi in lingua inglese. Maggiori dettagli circa tempi e procedure per la partecipazione ai programmi LLP-Erasmus nonché circa le modalità di riconoscimento degli esami sostenuti all’estero e di conversione dei relativi voti si trovano nella sezione dedicata del sito www.unicatt.it/scienzebancarie. Programmi UCSC Exchange International - OverSeas e ISEP Ad ampliamento della proposta Erasmus, l’Ateneo ha stipulato una serie di accordi bilaterali con Atenei in altri continenti, per poter offrire un ventaglio sempre più ricco di opportunità di studio all’estero: Australia, Argentina, Corea del Sud, Giappone, Messico, Puerto Rico, Stati Uniti e Sud Africa tramite il programma OverSeas. Inoltre, grazie alla convenzione siglata con la rete americana I.S.E.P. (International Student Exchange Programs), l’offerta di destinazioni è stata ulteriormente ampliata fino a coinvolgere oltre 260 università (negli Stati Uniti e in altri 35 Paesi) facenti parte del circuito sopraccitato. Le regole di selezione dei candidati e di accordi sulle equivalenze dei corsi sono analoghe a quelle del Programma Erasmus, con l’obbligo aggiuntivo di particolari prerequisiti di merito e di conoscenze linguistiche indicati in ogni specifico bando; per il riconoscimento dei voti stranieri, la commissione dei docenti tiene conto delle diverse scale di valutazione straniere e delle ore di lezione attribuite ai corsi frequentati, come da indicazioni riportate nella sezione dedicata del sito www.unicatt.it/scienzebancarie. Anche per partecipare a questi bandi gli studenti possono rivolgersi a UCSC International - Via Carducci, 28/30 o monitorare la pagina web: http://ucscinternational.unicatt.it/it/ucsc_exchange_programs_international. 47 Tirocinio curriculare I tirocini sono proposti agli studenti tramite bando pubblicato sulla sezione dedicata del sito www.unicatt.it/scienzebancarie. Possono presentare domanda di partecipazione: a. ai tirocini delle lauree triennali: – gli studenti iscritti al secondo anno * che hanno superato tutti gli esami del primo anno di corso; * che hanno acquisito almeno 70 crediti formativi alla data del 28 febbraio; – gli studenti iscritti al terzo anno * che hanno superato tutti gli esami del primo anno di corso; * che hanno acquisito almeno 100 crediti formativi alla data del 28 febbraio. b. ai tirocini delle lauree magistrali/specialistiche: – gli studenti iscritti al primo anno * che non hanno svolto il tirocinio nelle lauree triennali; * che hanno acquisito almeno 25 crediti formativi (con esclusione di eventuali debiti formativi) alla data del 28 febbraio; – gli studenti iscritti al secondo anno * che non hanno svolto il tirocinio nelle lauree triennali; * che hanno acquisito almeno 54 crediti formativi (con esclusione di eventuali debiti formativi) alla data del 28 febbraio La domanda deve essere presentata entro la data del 10 marzo e deve essere corredata da certificazione comprovante i requisiti di cui sopra (o eventualmente da autocertificazione qualora ancora non acquisiti dagli uffici di segreteria). Essendo il tirocinio una modalità didattica non obbligatoria, la Facoltà non assicura un numero di tirocini pari al numero dei tirocini richiesti annualmente dagli studenti. Non è consentita l’attribuzione discrezionale di tirocini curriculari da parte di singoli docenti della Facoltà, né il riconoscimento di tirocini attivati su iniziativa dello studente. L’assegnazione dei tirocini per le lauree triennali e per le lauree magistrali/specialistiche ha luogo mediante la stesura di una graduatoria degli studenti che hanno presentato regolare domanda per i rispettivi tirocini. Le graduatorie vengono predisposte dal docente referente in collaborazione con il coordinatore di tirocinio - se nominato - tenuto conto: – della media aritmetica dei voti degli esami corrispondenti ai crediti conseguiti alla data di chiusura della presentazione delle domande di tirocinio; – del numero di crediti conseguiti alla data di chiusura della presentazione delle domande di tirocinio. 48 Ai fini dell’assegnazione dei tirocini, l’elenco degli stessi deve essere reso disponibile entro il 30 marzo e gli studenti che hanno presentato regolare domanda sono convocati dal docente referente (o dal coordinatore di tirocinio - se nominato) nel rispetto della posizione in graduatoria. Lo studente è tenuto ad indicare secondo la tempistica concordata il tirocinio prescelto. Qualora uno studente non gradisse i tirocini a disposizione può annullare la sua richiesta e optare per gli esami alternativi. Ai fini del riconoscimento dei crediti è necessario che il tirocinio rispetti i seguenti requisiti minimi: – la durata deve essere di almeno 3 mesi; – il tirocinio deve essere assegnato tra quelli ricompresi nell’elenco a disposizione della Facoltà; – con il docente referente, in collaborazione con il coordinatore di tirocinio se nominato - deve essere concordato un piano didattico del tirocinio, sentito il tutor aziendale; – al termine del tirocinio lo studente deve predisporre una relazione finale. 49 Master universitari La Facoltà ha istituito e prevede l’attivazione dei seguenti master: MASTER – – – – DI II LIVELLO Banca, Mutualità e Sviluppo - MIBAMS (in collaborazione con BCC); Credit Risk Management – CRERIM; Gestione e tecnica delle assicurazioni – GETA; Finanza d’impresa e corporate banking - FICOB. Informazioni dettagliate sui Master e su altri corsi post-lauream possono essere richieste all’Ufficio Master (tel.02.7234.3860 – fax 02.7234.5202; E-mail: [email protected], Sito Internet: http://master.unicatt.it). I Dottorati di ricerca Il Dottorato di ricerca è un titolo di studio valutabile nell’ambito della ricerca scientifica. Per essere ammessi al corso di Dottorato bisogna essere in possesso di una laurea e superare un concorso consistente in una prova scritta e in un colloquio. La durata dei corsi di dottorato è di almeno tre anni accademici. Il Dottorato si conclude con la discussione di una dissertazione scritta. La Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative aderisce alla Scuola di dottorato in Economia e management in cui è attivo il dottorato di ricerca in Mercati e Intermediari Finanziari. La Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative aderisce ai seguenti dottorati di ricerca riferiti al XXVII ciclo: – Scienze attuariali Sede amministrativa: Università degli studi di Roma “La Sapienza” – Statistica Sede amministrativa: Università degli studi di Milano Bicocca Ufficio Dottorati di ricerca L’ufficio assiste i dottorandi nelle varie fasi di svolgimento del dottorato con informazioni di carattere normativo, e dà il necessario supporto organizzativo per lo svolgimento dei concorsi di ammissione e per lo svolgimento degli esami finali. Orario di apertura al pubblico: lunedì, martedì, giovedì, venerdì: 9,00 - 12,15 mercoledì: 14,00 - 17,00 Tel. 02/7234.5633 E-mail: [email protected] Sito web: http://dottorati.unicatt.it 50 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 CORSI DI TEOLOGIA Natura e finalità Gli insegnamenti di Teologia sono una peculiarità dell’Università Cattolica; essi intendono offrire una conoscenza critica, organica e motivata dei contenuti della Rivelazione e della vita cristiana, così da ottenere una più completa educazione degli studenti all’intelligenza della fede cattolica. Lauree triennali Il piano di studio curricolare dei corsi di laurea triennale prevede per gli studenti iscritti all’Università Cattolica la frequenza a corsi di Teologia. Per il I, II e III anno di corso è proposto un unico programma in forma semestrale (12 settimane di corso per anno su 3 ore settimanali). Gli argomenti sono: I anno: Introduzione alla Teologia e questioni di Teologia fondamentale; II anno: Questioni di Teologia speculativa e dogmatica; III anno: Questioni di Teologia morale e pratica. Gli studenti possono scegliere l’insegnamento di Teologia tramite UC-POINT, entro il 18 novembre 2011. Per gli studenti che non provvederanno entro tale termine all’iscrizione, l’Università procederà all’assegnazione d’ufficio del docente. 53 Lauree magistrali Per il biennio di indirizzo delle lauree magistrali è proposto un corso semestrale, della durata di 30 ore, in forma seminariale e/o monografica su tematica di area, con denominazione che ogni Facoltà concorderà con l’Assistente ecclesiastico generale, da concludersi con la presentazione di una breve dissertazione scritta concordata con il docente. Programmi dei corsi I programmi dei corsi di Teologia sono consultabili accedendo alla sezione del sito web dell'Università Cattolica http://programmideicorsi-milano.unicatt.it. Inoltre, un'edizione integrale della Guida in formato .pdf, comprensiva dei programmi degli insegnamenti, sarà inviata a ciascuno studente sulla sua pagina personale (I-Catt), nonché resa disponibile nella sezione "Piani di studio e Guide di Facoltà" della home page della Facoltà. 54 SERVIZIO LINGUISTICO D’ATENEO (SE LDA) L’Università Cattolica, tramite il Servizio Linguistico di Ateneo (SeLdA), offre ai propri studenti di tutte le Facoltà l’opportunità di verificare o acquisire le competenze linguistiche di livello di base e avanzato previste nel proprio percorso formativo. Organizzazione didattica dei corsi di lingua di base Gli studenti che vorranno acquisire le abilità linguistiche tramite il Servizio Linguistico di Ateneo potranno sostenere la prova di idoneità linguistica nelle prime sessioni utili. Per la preparazione della prova di idoneità, il Servizio linguistico di Ateneo organizza corsi semestrali ripartiti in esercitazioni d’aula e di laboratorio linguistico fino ad una durata complessiva di 100 ore, a seconda del livello di conoscenza della lingua dello studente accertato dal test di ingresso. Per le lingue inglese, francese, spagnola e tedesca, l’insegnamento viene impartito in classi parallele e in più livelli, determinati in base ad un apposito test di ingresso. Non è previsto test di ingresso per la lingua spagnola né per i principianti assoluti, ossia studenti che non hanno mai frequentato corsi per la lingua prescelta. Obiettivo dei corsi è portare gli studenti al livello B1 Soglia definito dal “Quadro di Riferimento Europeo delle Lingue” come “Uso indipendente della lingua”1. Taluni certificati linguistici internazionalmente riconosciuti, attestanti un livello pari o superiore al B1, sono riconosciuti come sostitutivi della prova di idoneità SeLdA, se conseguiti entro tre anni dalla data di presentazione agli uffici competenti. Presso la pagina web e le bacheche del SeLdA sono disponibili informazioni più dettagliate sui certificati riconosciuti dal SeLdA e i livelli corrispondenti. 1 B1 «Il parlante è in grado di capire i punti essenziali di un discorso, a condizione che venga usata una lingua chiara e standard e che si tratti di argomenti familiari inerenti al lavoro, alla scuola, al tempo libero, ecc. È in grado di districarsi nella maggior parte delle situazioni linguistiche riscontrabili in viaggi all’estero. È in grado di esprimere la sua opinione, su argomenti familiari e inerenti alla sfera dei suoi interessi, in modo semplice e coerente. È in grado di riferire un’esperienza o un avvenimento, di descrivere un sogno, una speranza o un obiettivo e di fornire ragioni e spiegazioni brevi relative a un’idea o a un progetto». 55 Calendario delle lezioni dei corsi di lingua di base L INGUA FRANCESE E SPAGNOLA Livello principianti: Corsi I semestre: dal 26 settembre al 23 dicembre 2011; Corsi II semestre: dal 27 febbraio al 1 giugno 2012 (dal 2 al 14 aprile sospensione per le festività Pasquali). L INGUA INGLESE E TEDESCA Livello elementare/principianti: Corsi I semestre: dal 3 ottobre al 17 dicembre 2011; Corsi II semestre: dal 27 febbraio al 19 maggio 2012 (dal 2 al 14 aprile sospensione per le festività Pasquali). T UTTE LE LINGUE Livello pre-intermedio (inglese), falsi principianti (francese) e intermedio (tutte le lingue): Corsi I semestre: dal 3 ottobre al 17 dicembre 2011; Corsi II semestre: dal 27 febbraio al 19 maggio 2012 (dal 2 al 14 aprile sospensione per le festività Pasquali). Prove di idoneità Al termine dei corsi di base è prevista una verifica di accertamento del livello di competenza linguistica acquisito che consiste in una prima prova scritta che dà l’ammissione alla successiva parte orale. Tali prove hanno valore interno all’Università: a seconda delle delibere delle Facoltà, sostituiscono in genere il primo esame di lingua previsto nei piani di studio, dando diritto all’acquisizione dei crediti corrispondenti. Lo studente ha la possibilità di sostenere l’orale dopo la parte scritta che è valida fino all’ultimo appello della sessione in cui è stata superata. 56 Aule e laboratori multimediali Le aule utilizzate per i corsi di lingue sono ubicate presso la Sede del SeLdA, in via Morozzo della Rocca 2/A, e sono dotate di moderne attrezzature per l’insegnamento linguistico. Presso la stessa sede si trovano i laboratori linguistici, equipaggiati con le più moderne tecnologie multimediali, destinati alla didattica e all’autoapprendimento. Centro per l’Autoapprendimento Il Centro per l’Autoapprendimento, ubicato al III piano della Sede di Via Morozzo della Rocca, si affianca ed integra le lezioni frontali, consentendo l’incremento del numero di ore di esposizione alla lingua. Il Centro offre un’ampia gamma di strumenti e, soprattutto, un servizio di consulenza linguistica, attraverso il quale l’utente viene seguito nelle diverse fasi dell’apprendimento, con la finalità di acquisire strategie per imparare in modo autonomo e rendersi responsabile del proprio processo di apprendimento. Per accedere al Centro non è necessaria prenotazione. Riferimenti utili Centro per l’Autoapprendimento: tel. 02 7234.5745 e-mail: [email protected] Orario di apertura del Centro per l’Autoapprendimento: lunedì: 9,30 – 15,30 martedì e mercoledì: 9,00 – 17,30 giovedì: 9,00 – 17,00 venerdì: 9,00 – 13,30 Gli orari dei consulenti sono pubblicati nella bacheca del Centro per l’Autoapprendimento, Via Morozzo della Rocca, 2/A, III piano e sulla pagina web del SeLdA, all’indirizzo http://www.unicatt.it/SeLda-cap Riferimenti utili Segreteria SeLdA: Via Morozzo della Rocca, 2/A tel. 02 7234.5740 e-mail: [email protected] Orari Segreteria: 10,00 – 12,00 (lunedì, martedì, giovedì e venerdì) 14,30 – 16,30 (mercoledì) Indirizzo web: http://www.unicatt.it/SeLda 57 Programmi dei corsi I programmi dei corsi di lingua straniera di livello base sono consultabili nella sezione del sito web dell'Università Cattolica dedicata al SeLdA (www.unicatt.it/SeLdA) alla voce di menu "Formazione linguistica di base". I programmi dei corsi di lingua straniera di livello avanzato sono consultabili accedendo alla sezione del sito web dell'Università Cattolica: http://programmideicorsi-milano.unicatt.it. Inoltre un'edizione integrale della Guida in formato .pdf, comprensiva dei programmi degli insegnamenti, sarà inviata a ciascuno studente sulla sua pagina personale (I-Catt), nonché resa disponibile nella sezione "Piani di studio e Guide di Facoltà" della home page della Facoltà. 58 CENTRO PER L ’INNOVAZIONE E LO SVILUPPO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE E TECNOLOGICHE D ’ATENEO (ILAB) In coerenza con gli obiettivi formativi delle lauree triennali, l’ILAB organizza corsi di informatica di base per il conseguimento delle abilità informatiche previste nei piani studi dei vari corsi di laurea. Corsi di ICT e società dell’informazione Il corso si struttura in due parti • Parte teorica: o Tecnologie dell’informazione e della comunicazione e Sistemi Informativi o Hardware, Software e Reti o L’organizzazione di dati e informazioni o La Convergenza Digitale: passato, presente e futuro della società dell’informazione o Le questioni etiche nella società dell’informazione • Parte pratica: o Sistemi operativi e sistemi di elaborazione testi (Windows e Word) o Fogli elettronici e sistemi di elaborazione testi multimediali (Excel e PowerPoint) Per la parte teorica, il testo adottato come riferimento è: CARIGNANI -FRIGERIO-RAJOLA , ICT e Società dell’Informazione, McGraw-Hill, a 2010, 2 ed. In Blackboard (http://blackboard.unicatt.it/) è possibile scaricare parte del materiale di supporto (slide e letture di approfondimento) utilizzati dal docente nelle lezioni. Lo studio delle slide, tuttavia, non sostituisce il valore della frequenza e lo studio del libro secondo le indicazioni in bibliografia. Per la parte pratica, i materiali sono a disposizione su Blackboard in modalità di auto-apprendimento. Riferimenti utili Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo delle Attività didattiche e tecnologiche d’Ateneo (ILAB) Largo A. Gemelli, 1 - 20123 Milano E-mail: [email protected] 59 Programmi dei corsi I programmi dei corsi di ICT e società dell'informazione sono consultabili accedendo alla sezione del sito web dell'Università Cattolica: http://programmideicorsi-milano.unicatt.it. Inoltre un'edizione integrale della Guida in formato .pdf, comprensiva dei programmi degli insegnamenti, sarà inviata a ciascuno studente sulla sua pagina personale (I-Catt), nonché resa disponibile nella sezione "Piani di studio e Guide di Facoltà" della home page della Facoltà. 60 NORME AMMINISTRATIVE NORME PER L’IMMATRICOLAZIONE 1. T ITOLI DI STUDIO RICHIESTI A norma dell’art. 6 del D.M. n. 270/2004, possono immatricolarsi ai corsi di laurea istituiti presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore: – i diplomati di scuola secondaria superiore (quinquennale o quadriennale: diplomi conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore). Per i diplomati quadriennali, ad eccezione di coloro che provengono dai licei artistici per i quali resta confermata la validità dei corsi integrativi, l’Università provvede alla definizione di un debito formativo corrispondente alle minori conoscenze conseguenti alla mancata frequenza dell’anno integrativo, in passato disponibile per i diplomati quadriennali, il cui assolvimento dovrà completarsi da parte dello studente di norma entro il primo anno di corso. – i possessori di titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo per l’ammissione alle università italiane secondo le disposizioni emanate per ogni anno accademico dal Ministero dell’Università e della Ricerca di concerto con i Ministeri degli Affari Esteri e dell’Interno. Gli studenti possessori di titolo di studio estero interessati all’immatricolazione dovranno rivolgersi alla Segreteria dedicata in ciascuna Sede. 2. MODALITÀ E DOCUMENTI Gli studenti che intendono iscriversi per la prima volta all’Università Cattolica devono anzitutto prendere visione dell’apposito bando “Norme per l’ammissione al primo anno dei corsi di laurea” in distribuzione: – per Milano nella sede di Largo Gemelli 1, – per Brescia presso la sede di Via Trieste 17, – per Piacenza presso la sede di Via Emilia Parmense 84, – per Cremona presso la sede di Via Milano 24, a partire dal mese di giugno. In tale documento vengono precisati i corsi di studio per i quali è previsto una prova di ammissione e i corsi di studio per i quali è fissato un numero programmato senza prova di ammissione, nonché i termini iniziali e finali per l’immatricolazione. I moduli e i documenti da presentare per l’immatricolazione sono i seguenti: Domanda di immatricolazione (nella domanda lo studente deve tra l’altro autocertificare il possesso del titolo di studio valido per l’accesso all’Università, il voto e l’Istituto presso il quale il titolo di studio è stato conseguito. 61 Si consiglia lo studente di produrre un certificato dell’Istituto di provenienza onde evitare incertezze, imprecisioni od errori circa l’esatta denominazione dell’Istituto e del diploma conseguito. Qualora la segreteria di Facoltà verifichi la non rispondenza al vero di quanto autocertificato l’immatricolazione sarà considerata nulla). La domanda include: 1. Ricevuta originale (in visione) dell’avvenuto versamento della prima rata delle tasse universitarie. 2. Due fotografie recenti formato tessera (a colori, già ritagliate di cui una applicata al modulo di richiesta del badge-tesserino magnetico). 3. Fotocopia documento d’identità e codice fiscale. 4. Certificato di battesimo. 5. Dichiarazione relativa ai redditi dello studente e dei familiari. 6. Stato di famiglia o autocertificazione. 7. Immatricolati alla Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere: questionari riservati a coloro che intendono accedere agli insegnamenti di lingua inglese, spagnola, tedesca e russa. 8. Sacerdoti e Religiosi: dichiarazione con la quale l’Ordinario o il loro Superiore li autorizza ad immatricolarsi all’Università (l’autorizzazione scritta verrà vistata dall’Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica o da un suo delegato). 9. Cittadini extracomunitari: permesso di soggiorno (ovvero ricevuta attestante l’avvenuta presentazione di richiesta del permesso di soggiorno) in visione. Conclusa l’immatricolazione vengono rilasciati allo studente il Libretto di iscrizione e il tesserino magnetico con codice personale. Il libretto contiene i dati relativi alla carriera scolastica dello studente, per cui lo studente è passibile di sanzioni disciplinari ove ne alteri o ne falsifichi le scritturazioni. È necessario, in caso di smarrimento, presentare denuncia all’autorità di Polizia Giudiziaria ovvero dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Lo studente che ha ottenuto l’iscrizione ad un anno di corso universitario non ha diritto alla restituzione delle tasse e contributi pagati. 3. VALUTAZIONE DELLA PREPARAZIONE INIZIALE Per affrontare al meglio i corsi universitari scelti, a coloro che si immatricolano al primo anno dei diversi corsi di laurea triennale e magistrale a ciclo unico sarà valutato il livello della propria preparazione iniziale. Questa valutazione, che non costituisce un vincolo all’accesso o alla frequenza dei corsi bensì un’opportunità, verrà erogata, fatta eccezione per i corsi che prevedono una prova di ammissione, in un momento successivo all’immatricolazione. Si tratta di una verifica su predefinite aree tematiche (a titolo esemplificativo 62 le aree della lingua italiana e della cultura generale e delle conoscenze storiche), diversificate in base alla Facoltà prescelta, riguardo a conoscenze che si attendono qualunque sia il diploma conseguito nella Scuola secondaria superiore di provenienza. 4. NORME PARTICOLARI PER DETERMINATE CATEGORIE DI STUDENTI (*) (*) L’ammissione di studenti con titolo di studio estero è regolata da specifica normativa ministeriale, disponibile presso l’International Admissions Office. STUDENTI CITTADINI ITALIANI E COMUNITARI IN POSSESSO DI UN TITOLO ESTERO CONSE - GUITO FUORI DAL TERRITORIO NAZIONALE I cittadini italiani in possesso di titoli esteri conseguiti al di fuori del territorio nazionale e che consentano l’immatricolazione alle Università italiane devono presentare la domanda di iscrizione all’International Admissions Office osservando scadenze e criteri di ammissione stabiliti per il corso di laurea di interesse, allegando i seguenti documenti: 1. In visione un valido documento di identità personale. 2. Domanda di immatricolazione indirizzata al Rettore: essa dovrà contenere i dati anagrafici e quelli relativi alla residenza e al recapito all’estero e in Italia, necessari, questi ultimi, per eventuali comunicazioni dell’Università. 3. Titolo finale di Scuola Secondaria Superiore debitamente perfezionato dalla Rappresentanza diplomatica italiana all’estero competente per territorio. Il titolo dovrà essere munito di: – traduzione autenticata dalla Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per territorio; – dichiarazione di valore “in loco”; trattasi di apposita Dichiarazione, rilasciata dalla Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per territorio nella quale dovrà essere indicato: * se il Titolo di Scuola Secondaria Superiore posseduto consenta – o non consenta – nell’Ordinamento Scolastico dal quale è stato rilasciato, l’iscrizione alla Facoltà e Corso di Laurea richiesti dallo studente; * a quali condizioni tale iscrizione sia consentita (esempio: con o senza esame di ammissione; sulla base di un punteggio minimo di tale diploma; ecc.). – legalizzazione (per i paesi per i quali, secondo le indicazioni della stessa Rappresentanza consolare o diplomatica, è prevista) o riferimento di Legge in base al quale il documento risulta essere esente da legalizzazione. Qualora lo studente al momento della presentazione della domanda non sia ancora in possesso del diploma originale di maturità, dovrà essere presentata la relativa attestazione sostitutiva a tutti gli effetti di legge. 4. Certificazione Consolare attestante l’effettivo compimento degli studi in Istituzioni Scolastiche situate all’estero. 63 Il punto 5, interessa esclusivamente coloro che chiedono l’immatricolazione ad anno successivo al primo, o ammissione a laurea magistrale. 5. Certificati (corredati degli eventuali titoli accademici intermedi e/o finali già conseguiti) comprovanti gli studi compiuti e contenenti: durata in anni, programmi dei corsi seguiti, durata annuale di tali corsi espressa in ore, indicazione dei voti e dei crediti formativi universitari riportati negli esami di profitto e nell’esame di laurea presso Università straniere, muniti di: – traduzione autenticata dalla Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per territorio; – dichiarazione di valore (trattasi di apposita Dichiarazione, rilasciata dalla Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per territorio, nella quale dovrà essere indicato se gli studi effettuati e gli eventuali titoli conseguiti siano o meno di livello universitario); – legalizzazione (per i Paesi per i quali, secondo le indicazioni della stessa Rappresentanza consolare o diplomatica, è prevista) o riferimento di Legge in base al quale il documento risulta essere esente da legalizzazione. Dovrà, anche, essere espressamente precisato se l’Università – o l’Istituto Superiore – presso la quale gli studi sono stati compiuti, sia legalmente riconosciuta. STUDENTI CITTADINI STRANIERI (NON COMUNITARI ) Si invitano gli studenti Cittadini Stranieri interessati a richiedere all’International Admissions Office di ciascuna Sede dell’Università Cattolica le relative informazioni. Si evidenzia, altresì, che la specifica normativa si può trovare affissa all’Albo delle informazioni generali dell’International Admissions Office e sul sito web dell’Ateneo. STUDENTI GIÀ IN POSSESSO DI ALTRE LAUREE ITALIANE Gli studenti che si propongono di conseguire una seconda laurea di pari livello dell’ordinamento italiano sono tenuti ad utilizzare la procedura informatica disponibile sul sito internet dell’Ateneo nella sezione dedicata. Gli studenti interessati sono altresì invitati a consultare gli avvisi esposti agli albi di Facoltà e sul sito internet dell’Ateneo per verificare le scadenze di presentazione della documentazione necessaria alle Segreterie di competenza. PRATICHE AMMINISTRATIVE ISCRIZIONE AD ANNI DI CORSO /RIPETENTI O FUORI CORSO SUCCESSIVI AL PRIMO La modalità di iscrizione è automatica: ogni studente già immatricolato presso l’Università Cattolica e regolarmente iscritto riceve - entro il mese di agosto presso la propria residenza: 1) dalla Banca il bollettino della prima rata propo- 64 nente l’iscrizione al nuovo anno accademico; 2) dall’Università la normativa tasse e contributi universitari e la modulistica per la compilazione dei redditi del nucleo familiare. N.B.: Se, per eventuali disguidi, lo studente non è entrato in possesso entro la terza settimana di settembre del bollettino tasse, lo stesso è tenuto a scaricarne una copia via web dalla pagina personale dello studente ICatt, ovvero a richiederne tempestivamente uno sostitutivo alla Segreteria di Facoltà. Per ottenere l’iscrizione all’anno successivo lo studente deve effettuare il versamento di tale prima rata: l’avvenuto versamento della prima rata costituisce definitiva manifestazione di volontà di iscriversi al nuovo anno accademico, l’iscrizione è così immediatamente perfezionata alla data del versamento (vedere il successivo punto relativamente al rispetto delle scadenze). L’aggiornamento degli archivi informatici avviene non appena l’Università riceve notizia dell’avvenuto pagamento tramite il circuito bancario. Pertanto possono essere necessari alcuni giorni dopo il versamento prima di ottenere dai terminali self-service la certificazione dell’avvenuta iscrizione all’anno accademico. Qualora lo studente, in via eccezionale, necessiti del certificato di iscrizione con un maggior anticipo deve presentarsi in Segreteria esibendo la ricevuta della prima rata. N.B. considerato che l’avvenuto pagamento della prima rata produce immediatamente gli effetti dell’iscrizione, non è in nessun caso rimborsabile – (art. 4, comma 8, Titolo I “Norme generali” del Regolamento Didattico dell’Università Cattolica e art. 27 del Regolamento Studenti, approvato con R.D. 4 giugno 1938, n. 1269). Rimane un solo adempimento a carico degli studenti iscritti ai corsi di laurea soggetti a tasse e contributi universitari il cui importo dipende dal reddito: devono consegnare alla Segreteria, secondo le modalità previste dalla “Normativa generale per la determinazione delle tasse e contributi universitari”, la busta contenente la modulistica relativa ai redditi del nucleo familiare, modulistica necessaria per determinare l’importo della seconda e terza rata delle tasse e contributi universitari. La modulistica va depositata - debitamente sottoscritta - negli appositi raccoglitori situati presso l’atrio della propria Segreteria di Facoltà e accessibili dalle ore 8.00 alle ore 19.00 da lunedì a venerdì e dalle ore 8.00 alle ore 13.00 il sabato, di norma, entro la data di inizio delle lezioni prevista per ciascun corso di laurea ovvero entro la scadenza indicata con avvisi agli albi. Oltre tale data si incorre nella mora per ritardata consegna atti amministrativi. Se il ritardo è eccessivo, tale da impedire la spedizione per tempo al recapito dello studente delle rate successive alla prima lo studente è tenuto a scaricarne una copia via web dalla pagina personale dello studente I-Catt, ovvero a richiederne tempestivamente una sostitutiva della seconda e/o terza rata alla Segreteria di Facoltà al fine di non incorrere anche nella mora per ritardato pagamento delle rate stesse. 65 RISPETTO DELLE SCADENZE PER L’ISCRIZIONE AD ANNI SUCCESSIVI Fatte salve le seguenti avvertenze, lo studente che intende iscriversi al nuovo anno accademico è tenuto ad effettuare il versamento entro la scadenza indicata sul bollettino. Se il versamento è avvenuto entro i termini indicati sul bollettino lo studente verrà collocato automaticamente per il nuovo anno accademico all’anno di corso (o ripetente o fuori corso, come indicato sul bollettino) nella posizione di REGOLARE. Se lo studente intende variare l’iscrizione proposta (ad esempio da fuori corso a ripetente oppure chiedere il passaggio ad altro corso di laurea) deve necessariamente presentarsi in Segreteria. Se lo studente si iscrive ad anno di corso ed il versamento è avvenuto in ritardo ma non oltre il 31 dicembre lo studente verrà collocato nella posizione di corso in debito di indennità di mora (scaricabile via web dalla pagina personale dello studente I-Catt). In tal caso lo studente è tenuto a presentarsi in Segreteria per la procedura di regolarizzazione (e per consegnare direttamente allo sportello la busta contenente la modulistica relativa al reddito del nucleo familiare se iscritto a corso di laurea che prevede tasse e contributi variabili in base al reddito). N.B. Un eccessivo ritardo impedisce la presentazione del piano di studi con conseguente assegnazione di un piano di studio d’ufficio non modificabile. Per ulteriori ritardi è consentita esclusivamente l’iscrizione fuori corso e lo studente deve presentarsi in Segreteria. STUDENTI RIPETENTI Gli studenti che abbiano seguito il corso di studi, cui sono iscritti, per l’intera sua durata senza essersi iscritti a tutti gli insegnamenti previsti dal piano degli studi o senza aver ottenuto le relative attestazioni di frequenza, qualora la frequenza sia espressamente richiesta, devono iscriversi come ripetenti per gli insegnamenti mancanti di iscrizione o di frequenza. Gli studenti che, pur avendo completato la durata normale del corso di studi, intendano modificare il piano di studio mediante inserimento di nuovi insegnamenti cui mai avevano preso iscrizione, devono iscriversi come ripetenti. Il Consiglio della struttura didattica competente può stabilire casi in cui sia necessario prendere iscrizione come ripetente anche a un anno di corso intermedio. STUDENTI FUORI CORSO Sono iscritti come fuori corso, salvo che sia diversamente disposto dai singoli ordinamenti didattici: a. gli studenti che siano stati iscritti e abbiano frequentato tutti gli insegnamenti richiesti per l’intero corso di studi finché non conseguano il titolo accademico; 66 b. gli studenti che, essendo stati iscritti a un anno del proprio corso di studi e avendo frequentato i relativi insegnamenti, non abbiano superato gli esami obbligatoriamente richiesti per il passaggio all’anno di corso successivo, finché non superino detti esami ovvero non abbiano acquisito il numero minimo di crediti prescritto; c. gli studenti che, essendo stati iscritti a un anno del proprio corso di studi ed essendo in possesso dei requisiti necessari per potersi iscrivere all’anno successivo, non abbiano chiesto entro i termini l’iscrizione in corso, od ottenuto tale iscrizione. Il Rettore può concedere l’iscrizione fuori corso ad anno intermedio su richiesta dello studente motivata da gravi e fondati motivi. PIANI DI STUDIO Il termine ultimo (salvo i corsi di laurea per i quali gli avvisi agli Albi prevedono una scadenza anticipata ovvero eccezionali proroghe) per la presentazione da parte degli studenti dei piani di studio individuali, è fissato al 31 ottobre. Per ritardi contenuti entro sette giorni dalla scadenza potrà essere presentato il piano di studio, previo pagamento della prevista indennità di mora (per l’importo si veda “Diritti di Segreteria, indennità di mora e rimborsi di spese varie” della Normativa tasse). In caso di ritardo superiore sarà assegnato un piano di studio d’ufficio non modificabile. E SAMI DI PROFITTO Norme generali Lo studente è tenuto a conoscere le norme relative al piano di studio del proprio corso di laurea ed è quindi responsabile dell’annullamento degli esami che siano sostenuti in violazione delle norme stesse. Onde evitare l’annullamento di esami sostenuti, si ricorda agli studenti che non è possibile l’iscrizione ad esami relativi ad insegnamenti sostituiti nel piano di studi e che l’ordine di propedeuticità tra le singole annualità di corsi pluriennali o tra l’esame propedeutico rispetto al progredito o superiore fissato per sostenere gli esami è rigido e tassativo. Qualsiasi infrazione alle disposizioni in materia di esami comporterà l’annullamento della prova d’esame. L’esame annullato dovrà essere ripetuto. Il voto assegnato dalla Commissione esaminatrice non può essere successivamente modificato: il voto è definitivo. Un esame verbalizzato con esito positivo non può essere ripetuto (ex art. 6 comma 6, Titolo I “Norme generali” del Regolamento didattico di Ateneo). Lo studente è ammesso agli esami di profitto solo se in regola: a) con la presentazione del piano studi; b) con il pagamento delle tasse e contributi; c) con l’iscrizione agli esami secondo le modalità di seguito indicate. 67 Modalità di iscrizione agli esami L’iscrizione avviene mediante video-terminali (UC Point) self-service il cui uso è intuitivo e guidato (ovvero attraverso l’equivalente funzione via web dalla pagina personale dello studente I-Catt). L’iscrizione agli esami deve essere effettuata non oltre il sesto giorno di calendario che precede l’appello. Non è ammessa l’iscrizione contemporanea a più appelli dello stesso esame. Anche l’annullamento dell’iscrizione, per ragioni di vario ordine deve, anch’esso, essere fatto entro il sesto giorno che precede la data di inizio dell’appello. Lo spostamento dell’iscrizione ad un esame, da un appello ad altro successivo, può avvenire soltanto se si è prima provveduto ad annullare l’iscrizione all’appello che si intende lasciare. Se è scaduto il termine per iscriversi ad un appello, non è più possibile annullare l’eventuale iscrizione effettuata e si deve attendere il giorno dopo l’appello scaduto per poter effettuare l’iscrizione al successivo. N.B.: Non potrà essere ammesso all’esame lo studente che: - non ha provveduto ad iscriversi all’appello entro i termini previsti; - pur essendosi iscritto all’appello non si presenti all’esame munito del regolare statino, del libretto universitario e di un documento d’identità in corso di validità. PROVA FINALE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA SPECIALISTICA/ MAGISTRALE La prova finale per il conseguimento della laurea, consiste nello svolgimento e nella discussione di una dissertazione scritta svolta su un tema precedentemente concordato col professore della materia. Per essere ammesso alla prova finale, lo studente deve provvedere, nell’ordine ai seguenti adempimenti: a. Presentare alla Segreteria studenti entro i termini indicati dagli appositi avvisi agli Albi e sul sito internet dell’U.C.: – modulo fornito dalla Segreteria studenti o stampato dalla pagina web di ciascuna Facoltà per ottenere l’approvazione dell’argomento prescelto per la dissertazione scritta. Lo studente deve: * far firmare il modulo dal professore sotto la cui direzione intende svolgere il lavoro; * recarsi presso una stazione UC Point ovvero via web dalla pagina personale dello studente I-Catt ed eseguire l’operazione “Presentazione del titolo della tesi” (l’inserimento dei dati è guidato dall’apposito dialogo self-service); * presentare il modulo in Segreteria studenti 68 Ogni ritardo comporta il rinvio della tesi al successivo appello. Con la sola operazione self-service, non seguita dalla consegna in segreteria del modulo, non verrà in alcun modo considerato adempiuto il previsto deposito del titolo della tesi. b. Presentare alla Segreteria studenti domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laurea su modulo ottenibile e da compilarsi operando presso una stazione UC Point ovvero attraverso l’equivalente funzione presente nella pagina personale dello studente I-Catt. Tale domanda potrà essere presentata a condizione che il numero di esami e/o il numero di CFU a debito non sia superiore a quello stabilito da ciascuna Facoltà. Sulla domanda è riportata la dichiarazione di avanzata elaborazione della dissertazione che deve essere firmata dal professore, sotto la cui direzione la stessa è stata svolta, la dichiarazione relativa alla conformità tra il testo presentato su supporto cartaceo e quello fotografico su microfiche e la dichiarazione degli esami/attività formative a debito, compresi eventuali esami soprannumerari. Qualora, per qualsiasi motivo, il titolo della tesi sia stato modificato, il professore dovrà formalmente confermare tale modifica sulla domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laurea. c. La domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laurea, provvista di marca da bollo del valore vigente, dovrà essere consegnata in Segreteria studenti entro i termini indicati dagli appositi avvisi agli albi e sul sito internet, previa esibizione della ricevuta del versamento del bollettino relativo alle spese per il rilascio del diploma di laurea e per il contributo laureandi. L’eventuale impossibilità a sostenere l’esame di laurea nell’appello richiesto NON implica la perdita della somma versata tramite il pagamento del bollettino del contributo laureandi. Tale somma verrà considerata valida alla presentazione della successiva domanda di laurea e verrà detratta dal pagamento del relativo contributo laureandi. d. Entro, e non oltre, le date previste dallo scadenzario, esposto agli Albi e pubblicate sulla pagina web di ciascuna Facoltà, il laureando dovrà consegnare due copie della dissertazione - una per il Relatore e una per il Correlatore dattiloscritte e rilegate a libro, secondo le modalità previste dalla Facoltà e indicate tramite appositi avvisi affissi agli Albi e pubblicate sulla pagina web. e. Presentare alla Segreteria studenti (oppure ove indicato dalla medesima Segreteria) il modulo “Dichiarazione di avvenuta consegna della tesi al relatore e al correlatore” munito della firma del Relatore e del Correlatore, il modulo di dichiarazione di regolarità adempimenti con Biblioteca ed EDUCatt, accompagnati da due copie (entrambi su supporto fotografico microfiche) della tesi. 69 Le due copie delle microfiche sono destinate rispettivamente all’Archivio ufficiale studenti e alla Biblioteca. Le microfiche dovranno essere in formato normalizzato UNI A6 (105x148 mm); ogni microfiche dovrà essere composta da 98 fotogrammi (ogni fotogramma dovrà riprodurre una pagina). Nella parte superiore della microfiche dovrà essere riservato un apposito spazio nel quale dovranno apparire i seguenti dati, leggibili a occhio nudo, nell’esatto ordine indicato: 1. cognome, nome, numero di matricola; 2. Facoltà e corso di laurea, 3. cognome, nome del Relatore; 4. titolo della tesi. Se la tesi si estende su più microfiche le stesse devono essere numerate. Eventuali parti della tesi non riproducibili su microfiche devono essere allegate a parte. Attenzione: non sono assolutamente ammesse tesi riprodotte in jacket. f. Lo studente riceverà la convocazione alla prova finale esclusivamente tramite la propria pagina personale I-Catt in tempo utile e comunque non oltre il 10° giorno antecedente alla seduta di laurea. L’elenco degli ammessi alla prova finale con il correlatore assegnato sarà affisso agli albi di facoltà o presso la Segreteria studenti. Avvertenze 1. Nessun laureando potrà essere ammesso all’esame di laurea se non avrà rispettato le date di scadenza esposte agli Albi di Facoltà e pubblicate sulla pagina web di ciascuna Facoltà. 2. I laureandi devono aver sostenuto e verbalizzato tutti gli esami almeno una settimana prima dell’inizio della sessione di laurea. 3. I laureandi hanno l’obbligo di avvertire tempestivamente il Professore relatore della tesi e la Segreteria studenti qualora, per qualsiasi motivo, si verificasse l’impossibilità a laurearsi nell’appello per il quale hanno presentato domanda e, in tal caso, dovranno ripresentare successivamente una nuova domanda di ammissione all’esame di laurea. 4. I laureandi devono tassativamente consegnare il libretto di iscrizione al personale addetto, prima dell’inizio della prova finale. 5. I laureandi che necessitano di un personal computer e/o di un proiettore da utilizzare durante la discussione dovranno compilare e consegnare alla Bidelleria il modulo richiesta attrezzature informatiche disponibile presso la propria Segreteria studenti o sulla pagina web della propria Facoltà. PROVA FINALE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA TRIENNALE . L’ordinamento didattico di ciascun corso di laurea prevede diverse possibili modalità di svolgimento dell’esame di laurea. La struttura didattica competente definisce la modalità da adottare per ciascun corso di studio (vedere in proposito 70 gli avvisi agli Albi di Facoltà e le indicazioni contenute nella Guida di Facoltà). La procedura prevista rimane attualmente simile a quella descritta per i corsi di laurea specialistici/magistrali con le seguenti differenze: 1. si tratta di un elaborato su un argomento di norma concordato con un docente di riferimento; 2. l’impegno richiesto per tale relazione è inferiore a quello richiesto per una tradizionale tesi di laurea (l’impegno è proporzionale al numero di crediti formativi universitari attribuito alla prova finale nell’ordinamento didattico del proprio corso di laurea). Di conseguenza l’elaborato avrà una limitata estensione; 3. il titolo dell’argomento dell’elaborato finale deve essere ottenuto secondo le modalità stabilite dal Consiglio di Facoltà (assegnazione diretta da parte del docente, acquisizione tramite sportello tesi nelle diverse forme disponibili, altro) in tempo utile per lo svolgimento ed il completamento dell’elaborato entro la scadenza prevista per la presentazione della domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laurea. Tale scadenza sarà pubblicata agli Albi e sulla pagina web di ciascuna Facoltà per ciascuna sessione di riferimento; 4. la domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laurea deve essere presentata non meno di 45 giorni dall’inizio della sessione prescelta. La citata domanda potrà essere presentata a condizione che il numero di esami e/o il numero di CFU a debito non sia superiore a quello stabilito da ciascuna Facoltà; 5. sono di norma necessarie una copia cartacea da consegnare al docente di riferimento più una copia microfiche da consegnare - secondo le modalità e le scadenze previste dalla Facoltà e indicate tramite appositi avvisi affissi agli Albi di Facoltà e pubblicate sulla pagina web di ciascuna Facoltà unitamente al modulo di avvenuta consegna sottoscritto dal docente di riferimento e al modulo di dichiarazione di regolarità adempimenti con Biblioteca ed EDUCatt. E SAMI DI LAUREA RELATIVI AI CORSI DI STUDIO PRECEDENTI ALL’ENTRATA IN VIGORE DEL D.M. 3 NOVEMBRE 1999, N. 509 La procedura prevista è sostanzialmente analoga a quella descritta per la prova finale per il conseguimento della laurea specialistica/magistrale salvo diverse indicazioni esposte agli Albi di Facoltà e/o pubblicate sulla Guida di Facoltà. Anche per gli esami di laurea dei corsi quadriennali/quinquennali, antecedenti l’ordinamento di cui al D.M. 509/99, la domanda di ammissione alla prova finale potrà essere presentata a condizione che il numero di esami a debito non sia superiore a quello stabilito da ciascuna Facoltà. 71 AVVERTENZE PER I LAUREANDI NEGLI APPELLI DELLA SESSIONE STRAORDINARIA Lo studente che conclude gli studi negli appelli di laurea della sessione straordinaria (dal 5 novembre al 30 aprile), è tenuto al pagamento di un contributo di funzionamento proporzionale al ritardo accumulato rispetto alla conclusione dell’anno accademico al quale il medesimo risulta regolarmente iscritto. Il citato contributo non è dovuto per gli studenti che conseguendo la laurea triennale nella suddetta sessione straordinaria prendono immediatamente iscrizione al biennio magistrale. CESSAZIONE DELLA QUALITÀ DI STUDENTE Gli studenti hanno facoltà di rinunciare agli studi intrapresi senza obbligo di pagare le tasse scolastiche e contributi arretrati di cui siano eventualmente in difetto. La rinuncia deve essere manifestata con atto scritto in modo chiaro ed esplicito senza l’apposizione sulla medesima di condizioni, termini e clausole che ne limitino l’efficacia. A coloro che hanno rinunciato agli studi potranno essere rilasciati certificati relativamente alla carriera scolastica precedentemente percorsa. Non possono prendere iscrizione a un nuovo anno accademico e, pertanto, cessano dalla qualità di studente gli studenti che non abbiano preso regolare iscrizione per cinque anni accademici consecutivi o gli studenti che, trascorsa la durata normale del corso di studi, non abbiano superato esami per cinque anni accademici consecutivi. La predetta disposizione non si applica agli studenti che debbano sostenere solo l’esame di laurea ovvero che abbiano conseguito tutti i crediti a eccezione di quelli previsti per la prova finale. PASSAGGIO AD ALTRO CORSO DI LAUREA Gli studenti che intendano passare ad altro corso di laurea della stessa o di altra Facoltà dell’Università Cattolica sono tenuti ad utilizzare la procedura informatica disponibile sul sito internet dell’Ateneo nella sezione dedicata. Gli studenti interessati sono altresì invitati a consultare gli avvisi esposti agli albi di Facoltà e sul sito internet dell’Ateneo per verificare le scadenze di presentazione della documentazione necessaria alle Segreterie di competenza. TRASFERIMENTI Trasferimento ad altra Università Lo studente regolarmente iscritto può trasferirsi ad altra Università, previa consultazione dell’ordinamento degli studi della medesima, dal 15 luglio al 31 ottobre (salvo scadenza finale anteriore al 31 ottobre per disposizioni dell’università 72 di destinazione) presentando alla Segreteria di Facoltà apposita domanda. Lo studente che richiede il trasferimento ad altro Ateneo oltre il termine fissato dalla normativa e comunque non oltre il 31 dicembre è tenuto al pagamento di un contributo di funzionamento direttamente proporzionale al ritardo di presentazione dell’istanza. Il trasferimento non potrà comunque avvenire in assenza del nulla osta dell’Università di destinazione. Per ottenere il trasferimento lo studente deve previamente: – verificare presso una stazione UC Point, la propria carriera scolastica con la funzione “visualizzazione carriera” e segnalare alla segreteria eventuali rettifiche o completamento di dati; – ottenere dalla stazione UC-Point un certificato degli esami superati. Alla domanda, cui va applicata marca da bollo secondo valore vigente, devono essere allegati: * libretto di iscrizione; * badge magnetico; * il certificato degli esami superati ottenuto via UC Point; * dichiarazione su apposito modulo da ritirare in Segreteria, di: non avere libri presi a prestito dalla Biblioteca dell’Università e dal Servizio Prestito libri di EDUCatt (Ente per il Diritto allo Studio Universitario dell’Università Cattolica); non avere pendenze con l’Ufficio Assistenza di EDUCatt (Ente per il Diritto allo Studio Universitario dell’Università Cattolica) es. pagamento retta Collegio, restituzione rate assegno di studio universitario, restituzione prestito d’onore, ecc.; * quietanza dell’avvenuto versamento del diritto di segreteria previsto. A partire dalla data di presentazione della domanda di trasferimento non è più consentito sostenere alcun esame. Gli studenti trasferiti ad altra Università, non possono far ritorno all’Università Cattolica prima che sia trascorso un anno dalla data del trasferimento. Gli studenti che ottengono l’autorizzazione a ritornare all’Università Cattolica sono ammessi all’anno in cui danno diritto gli esami superati indipendentemente dall’iscrizione ottenuta precedentemente. Saranno tenuti inoltre a superare quelle ulteriori prove integrative che il Consiglio della Facoltà competente ritenesse necessarie per adeguare la loro preparazione a quella degli studenti dell’Università Cattolica. Trasferimento da altra Università Gli studenti già iscritti ad altra Università che intendono immatricolarsi all’Università Cattolica sono tenuti ad utilizzare la procedura informatica disponibile sul sito internet dell’Ateneo nella sezione dedicata. Gli studenti interessati sono 73 altresì invitati a consultare gli avvisi esposti agli albi di Facoltà e sul sito internet dell’Ateneo per verificare le scadenze di presentazione della documentazione necessaria alle Segreterie di competenza. Lo studente è in ogni caso tenuto a presentare richiesta di trasferimento all’Università di provenienza o presentare alla stessa domanda di rinuncia agli studi. DEFINIZIONE DELLA REGOLARITÀ AMMINISTRATIVA AI FINI DELL ’ ACCOGLIMENTO DELLA DOMANDA DI PASSAGGIO INTERNO AD ALTRO CORSO DI LAUREA O DI TRASFERIMENTO AD ALTRO ATENEO Lo studente soddisfa il requisito di regolarità amministrativa se si trova in una delle seguenti situazioni: – ha rinnovato l’iscrizione al nuovo anno accademico (condizione che si verifica con l’avvenuto versamento della prima rata) essendo in regola per gli anni accademici precedenti (questi ultimi anche attraverso la tassa di ricognizione studi qualora si sia verificato un periodo di uno o più anni di interruzione degli studi – cfr. § Tasse e Contributi); – pur non avendo ancora rinnovato l’iscrizione al nuovo anno accademico, è in regola rispetto all’anno accademico che volge al termine e presenta domanda di passaggio o trasferimento entro i termini stabiliti da ciascuna Facoltà e comunque entro il 31 ottobre. Iscrizione a corsi singoli (art. 11 del Reg. Didattico d’Ateneo) Ai sensi dell’art. 11 del Regolamento didattico di Ateneo, possono ottenere, previa autorizzazione della struttura didattica competente, l’iscrizione ai corsi singoli e sostenere gli esami relativi a tali corsi entro gli appelli dell’anno accademico di rispettiva frequenza: a. gli studenti iscritti ad altre università autorizzati dall’Ateneo di appartenenza e, se cittadini stranieri nel rispetto della normativa e procedure vigenti; b. i laureati interessati a completare il curriculum formativo seguito; c. altri soggetti interessati. È dovuta una tassa di iscrizione più un contributo per ciascun corso (cfr. Normativa generale tasse e contributi universitari). I soggetti di cui sopra possono iscriversi a corsi singoli corrispondenti a un numero di crediti formativi universitari stabilito dal Consiglio della struttura didattica competente e, di norma, non superiore a 30 per anno accademico, per non più di due anni accademici; eventuali deroghe sono deliberate, su istanza motivata, dal Consiglio della struttura didattica competente; La domanda di iscrizione va presentata una sola volta per anno accademico e con riferimento a corsi appartenenti ad una stessa Facoltà (o mutuati dalla medesima) presso la Segreteria competente entro la data di inizio delle lezioni. 74 NORME PER ADEMPIMENTI DI SEGRETERIA AVVERTENZE A tutela dei dati personali, si ricorda allo studente che, salvo diverse disposizioni dei paragrafi successivi, per compiere le pratiche scolastiche deve recarsi personalmente agli sportelli della Segreteria competente. Se per gravi motivi lo stesso ne fosse impedito può, con delega scritta, incaricare un’altra persona oppure fare la richiesta per corrispondenza, nel qual caso lo studente deve indicare la Facoltà di appartenenza, il numero di matricola, il recapito e allegare l’affrancatura per la raccomandata di risposta. Si ricorda che alcune operazioni relative alle pratiche scolastiche sono previste in modalità self-service presso le postazioni denominate UC Point o via web dalla pagina personale dello studente I-Catt. Lo studente, per espletare le pratiche, è invitato a non attendere i giorni vicini alle scadenze relative ai diversi adempimenti. ORARIO DI SEGRETERIA Gli uffici di Segreteria sono aperti al pubblico nei giorni feriali (sabato escluso) secondo il seguente orario: – lunedì, martedì, giovedì e venerdì: dalle ore 9.00 alle ore 12.30 – mercoledì: dalle ore 13.30 alle ore 16.30. La Segreteria della Facoltà di Economia, solo per gli studenti del corso tardo pomeridiano-serale, è aperta al pubblico anche in orari dedicati (si prega di prendere visione degli avvisi esposti agli albi di Facoltà). Gli uffici di Segreteria restano chiusi in occasione della festa del Sacro Cuore, il 24 e il 31 dicembre e due settimane consecutive nel mese di agosto. Circa eventuali ulteriori giornate di chiusura verrà data idonea comunicazione tramite avvisi esposti agli albi. RECAPITO DELLO STUDENTE PER COMUNICAZIONI VARIE È indispensabile che tanto la residenza come il recapito vengano, in caso di successive variazioni, aggiornati tempestivamente: tale aggiornamento deve essere effettuato direttamente a cura dello studente con l’apposita funzione self-service presso le stazioni UC-POINT o via web tramite la pagina personale dello studente I-Catt. CERTIFICATI I certificati relativi alla carriera scolastica degli studenti sono rilasciati su istanza, ai sensi della normativa vigente, dalla Segreteria di Facoltà ovvero, attraverso un sevizio self-service il cui accesso prevede che lo studente si identifichi con user name e password. 75 RILASCIO DEL DIPLOMA DI LAUREA E DI EVENTUALI DUPLICATI Per ottenere il rilascio del diploma originale di laurea occorre attenersi alle indicazioni contenute nella lettera-invito alla discussione della tesi di laurea. In caso di smarrimento del diploma originale di laurea l’interessato può richiedere al Rettore, con apposita domanda, soggetta a imposta di bollo, corredata dai documenti comprovanti lo smarrimento (denuncia alle autorità giudiziarie competenti), il duplicato del diploma previo versamento del contributo previsto per il rilascio del medesimo. I diplomi originali vengono recapitati all’interessato presso l’indirizzo agli atti dell’amministrazione al momento della presentazione della domanda di laurea. T ASSE E CONTRIBUTI Le informazioni sulle tasse e sui contributi universitari nonché su agevolazioni economiche sono consultabili attraverso il sito internet dell’Università Cattolica del Sacro Cuore al seguente indirizzo: http://www.unicatt.it/OffertaFormativa/, alla voce “tasse e contributi universitari” e dalla pagina personale dello studente I-Catt. I prospetti delle tasse e contributi vari sono altresì contenuti in un apposito fascicolo. Lo studente che non sia in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi e con i documenti prescritti non può: – essere iscritto ad alcun anno di corso, ripetente o fuori corso; – essere ammesso agli esami; – ottenere il passaggio ad altro corso di laurea/diploma; – ottenere il trasferimento ad altra Università; – ottenere certificati d’iscrizione. Lo studente che riprende gli studi dopo averli interrotti per uno o più anni accademici è tenuto a pagare le tasse e i contributi dell’anno accademico nel quale riprende gli studi, mentre per gli anni relativi al periodo di interruzione deve soltanto una tassa di ricognizione. Lo studente che, riprendendo gli studi all’inizio dell’anno accademico, chiede di poter accedere agli appelli di esame del periodo gennaio-aprile, calendarizzati per i frequentanti dell’a.a. precedente, è tenuto a versare, inoltre, un contributo aggiuntivo. Lo studente che ha ottenuto l’iscrizione ad un anno di corso universitario non ha diritto, alla restituzione delle tasse e dei contributi pagati (art. 4, comma 8, Titolo I “Norme generali” del Regolamento Didattico dell’Università Cattolica e art. 27 del Regolamento Studenti, approvato con R.D. 4 giugno 1938, n. 1269). 1. Di norma il pagamento di tutte le rate deve essere effettuato mediante i bollettini di tipo MAV emessi dalla Banca o attraverso i Bollettini Freccia resi disponibili nella pagina personale dello studente I-Catt quindici giorni prima 76 della scadenza della rata o, in via eccezionale, emessi dalla Segreteria. Solo per gli studenti che si immatricolano al I anno di corso o che si iscrivono a prove di ammissione a corsi di laurea, laddove richieste, esiste la possibilità di pagare gli importi della prima rata e il contributo della prova di ammissione on line con carta di credito dal sito web dell’Università Cattolica (www.unicatt.it/immatricolazioni). Non è ammesso alcun altro mezzo di pagamento. 2. Gli studenti che si immatricolano al I anno di corso o che si iscrivono a prove di ammissione a corsi di laurea potranno ritirare i bollettini MAV della prima rata e per il contributo per la prova di ammissione presso l’Area immatricolazioni dell’Università oppure scaricarli on line dal sito web dell’Università Cattolica (www.unicatt.it/immatricolazioni). A tutti gli altri studenti le rate verranno recapitate con congruo anticipo rispetto alla scadenza a mezzo posta tramite bollettini di tipo MAV emessi dalla Banca, altrimenti sarà possibile ottenere i Bollettini Freccia resi disponibili nella pagina personale dello studente I-Catt quindici giorni prima della scadenza della rata. È dovuta mora per ritardato pagamento delle tasse scolastiche. Ai fini di un eventuale riscontro è opportuno che lo studente conservi, fino al termine degli studi, tutte le quietanze del pagamento delle tasse scolastiche. NORME DI COMPORTAMENTO Secondo quanto previsto dall’ordinamento universitario gli studenti sono tenuti all’osservanza di un comportamento non lesivo della dignità e dell’onore e non in contrasto con lo spirito dell’Università Cattolica. In caso di inosservanza l’ordinamento universitario prevede la possibilità di sanzioni disciplinari di varia entità in relazione alla gravità delle infrazioni (cfr. art. 18 bis - Competenze disciplinari nei riguardi degli studenti, Titolo I “Norme generali” del regolamento didattico di Ateneo). L’eventuale irrogazione di sanzioni è disposta dagli organi accademici competenti sulla base di procedimenti che assicurano il diritto di difesa degli interessati in armonia con i principi generali vigenti in materia. NORME PER MANTENERE LA SICUREZZA IN UNIVERSITÀ: SICUREZZA, SALUTE E AMBIENTE Per quanto riguarda la Sicurezza, la Salute e l’Ambiente l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha come obiettivo strategico la salvaguardia dei dipendenti, docenti e non docenti, ricercatori, dottorandi, tirocinanti, borsisti, studenti e visitatori, nonché la tutela degli ambienti e dei beni utilizzati per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali secondo quanto previsto dalla missione dell’Ente. 77 Compito di tutti, docenti, studenti e personale amministrativo è di collaborare al perseguimento dell’obiettivo sopra menzionato, verificando costantemente che siano rispettate le condizioni necessarie al mantenimento della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e che siano conosciute e costantemente applicate le procedure; in caso contrario è compito di ognuno comunicare le situazioni di carenza di condizioni sicure o di formazione/informazione alle persone, collaborando con i servizi preposti alla stesura e continuo miglioramento delle prassi e procedure di svolgimento delle attività istituzionali. Anche gli studenti possono contribuire al miglioramento della sicurezza (in osservanza a quanto stabilito dal D.Lgs. 81/08), con il seguente comportamento: a. osservare le disposizioni e le istruzioni impartite ai fini della protezione collettiva e individuale; b. utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i dispositivi di sicurezza; c. utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; d. segnalare immediatamente al personale preposto le deficienze dei mezzi e dispositivi, nonché le altre condizioni di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di emergenza, nell’ambito delle loro competenze e possibilità, per eliminare o ridurre tali deficienze o pericoli; e. non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; f. non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altre persone; g. nei casi in cui è previsto, sottoporsi ai controlli sanitari previsti nei loro confronti; h. contribuire all’adempimento di tutti gli obblighi imposti dall’autorità competente o comunque necessari per tutelare la sicurezza e la salute in Università; evitare comportamenti pericolosi per sé e per gli altri. Alcuni esempi per concorrere a mantenere condizioni di sicurezza: – nei corridoi, sulle scale e negli atri: non correre; non depositare oggetti che possano ingombrare il passaggio; lascia libere le vie di passaggio e le uscite di emergenza; – negli istituti, nei laboratori e in biblioteca 78 segui scrupolosamente le indicazioni del personale preposto; prima di utilizzare qualsiasi apparecchio, attrezzatura o altro; leggi le norme d’uso, le istruzioni e le indicazioni di sicurezza; non utilizzare apparecchiature proprie senza specifica autorizzazione del personale preposto; non svolgere attività diverse da quelle didattiche o autorizzate; – nei luoghi segnalati non fumare o accendere fiamme libere; non accedere ai luoghi ove è indicato il divieto di accesso; – in caso di evacuazione (annunciata da un messaggio audio-diffuso) mantieni la calma; segnala immediatamente l’emergenza in corso al personale presente e/o ai numeri di telefono indicati; ascolta le indicazioni fornite dal personale preposto; non usare ascensori; raggiungi luoghi aperti a cielo libero seguendo la cartellonistica predisposta; raggiungi rapidamente il punto di raccolta più vicino (indicato nelle planimetrie esposte nell’edificio); verifica che tutte le persone che erano con te si siano potute mettere in situazione di sicurezza; segnala il caso di un’eventuale persona dispersa al personale della squadra di emergenza; 79 utilizza i dispositivi di protezione antincendio per spegnere un focolaio solo se ragionevolmente sicuro di riuscirvi (focolaio di dimensioni limitate) e assicurati di avere sempre una via di fuga praticabile e sicura. In tutte le sedi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nei limiti e con le modalità stabilite dalla normativa in materia, vige il divieto di fumo. Numeri di emergenza Per segnalazioni riguardanti la sicurezza utilizza i seguenti numeri di emergenza: Soccorso Interno di Emergenza 2000 02/72342000 da fuori U.C. o da tel. cellulare. Vigilanza 2262 02/72342262 da fuori U.C. o da tel. cellulare. Indirizzo email Servizio Prevenzione e Protezione: [email protected] – [email protected] PERSONALE DELL’UNIVERSITÀ Il personale dell’Università Cattolica è al servizio degli studenti e degli utenti dell’Ateneo. Il personale si impegna a garantire le migliori condizioni affinché tutti gli utenti possano usufruire nel modo più proficuo dei servizi e delle strutture dell’Università. Il personale delle Segreterie di Facoltà, della Biblioteca e della Logistica, nell’esercizio delle proprie funzioni nell’ambito dei locali dell’Università, è autorizzato a far rispettare le disposizioni di utilizzo degli spazi e delle strutture universitarie. Tutto il personale e in particolare gli addetti alla Vigilanza, alla Bidelleria e alla Portineria, in base all’art. 47 R.D. 1269/1938, possono esercitare attività di prevenzione e inibizione di ogni turbamento dell’ordine interno dell’Ente universitario. Nell’esercizio di tale attività redigono un verbale che ha anche rilevanza esterna e può essere equiparato ai verbali redatti dagli ufficiali ed agenti della Forza Pubblica. 80 Al personale dell’Università Cattolica non è consentito di provvedere in vece altrui alla presentazione di documenti o, comunque, di compiere qualsiasi pratica scolastica presso la Segreteria. NORME DI GARANZIA DEL FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI ESSENZIALI (Norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati – leggi n. 146/1990, n. 83/ 2000 e succ. modifiche e integrazioni) Nell’ambito dei servizi essenziali dell’istruzione universitaria, dovrà garantirsi la continuità delle seguenti prestazioni indispensabili per assicurare il rispetto dei valori e dei diritti costituzionalmente tutelati: immatricolazione ed iscrizione ai corsi universitari; prove finali, esami di laurea e di stato; esami conclusivi dei cicli annuali e/o semestrali di istruzione; certificazione per partecipazione a concorsi nei casi di documentata urgenza per scadenza dei termini. 81 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 SERVIZI DELL’UNIVERSITÀ PER GLI STUDENTI Allo studente che si iscrive in Università Cattolica, oltre alla qualità e alla serietà degli studi, l’Ateneo, in linea con la propria tradizione di attenzione alla persona, mette a disposizione un’ampia offerta di servizi e di iniziative culturali e ricreative, in fase di continuo sviluppo e miglioramento. Ciò al fine di agevolare lo studente nello svolgimento delle proprie attività e garantire adeguata assistenza, in particolare, nei momenti più impegnativi della sua carriera. Tra i servizi innovativi offerti dall’Ateneo si segnala I-Catt, la pagina personale dello studente, accessibile da qualsiasi postazione pc dell’Università o da casa. Oltre al trasferimento sul web di tutte le funzionalità UC-Point, la pagina I-Catt riorganizza le informazioni relative alla didattica già presenti nel sito, in modo profilato sul percorso di studi del singolo studente: orari dei corsi, lezioni sospese, calendario appelli d’esame, avvisi dei docenti. Da qui sono gestite in maniera innovativa le comunicazioni sia verso lo studente, sia da parte dello studente, che può porre quesiti e chiedere spiegazioni al servizio coinvolto dal problema in questione e avere una risposta tempestiva e puntuale. Nel sito web dell’Università Cattolica (www.unicatt.it) tutti i servizi hanno ampie sezioni a loro dedicate utili per la consultazione. Tra questi, in sintesi, ricordiamo: – Orientamento e Tutorato – Biblioteca – Stage e Placement – UCSC International (programmi di mobilità internazionale per gli studenti) – ILAB - Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo delle Attività didattiche e tecnologiche d’Ateneo (corsi ICT e Blackboard) – SeLdA - Servizio linguistico d’Ateneo (corsi di lingua straniera) – EDUCatt – Ente per il diritto allo studio universitario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (assistenza sanitaria, servizi di ristorazione, soluzioni abitative, prestito libri) – Servizio integrazione studenti con disabilità o con dislessia – Centro Pastorale – Collaborazione a tempo parziale degli studenti – Libreria “Vita e pensiero” – Attività culturali e ricreative – Ufficio rapporti con il pubblico (URP) 83 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 PROGRAMMI DEI CORSI 85 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 APPENDICE: PROGRAMMI DEI CORSI 1. Advanced Financial Accounting: Prof. ALBERTO MARCHESI .............. pag. 2. Advanced Microeconomics: Prof. ANGELO BAGLIONI .......................... ” 3. Analisi di mercato: Prof. A MEDEO DE LUCA ........................................... ” 4. Analisi e gestione finanziaria: Prof. PIERLUIGI BENIGNO ..................... ” 5. Applied Econometrics: Prof. LUCA COLOMBO ....................................... ” 6. Applied Statistics for Finance: Prof. STEFANO I ACUS; Prof. DIEGO ZAPPA ........................................................................................ ” 7. Asset Pricing: Prof. ALESSANDRO SBUELZ .............................................. ” 8. Corporate Finance: Prof. ALESSANDRO PENATI ................................... ” 9. Corporate Governance: Prof. CARLO BELLAVITE PELLEGRINI ................ ” 10. Corporate Governance and Social Responsibility: Prof. MASSIMO B ELCREDI; Prof. M ARIO MOLTENI ...................................... ” 11. Demografia: Prof. ALESSANDRO ROSINA .............................................. ” 12. Derivative Securities Pricing: Prof. GIOVANNI PETRELLA .................. ” 13. Diritto bancario e dei mercati: Prof. ANTONELLA SCIARRONE ALIBRANDI ...................................................................................................... ” 14. Diritto commerciale (curriculum in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari): Prof. GIUSEPPE RESCIO ...................... ” 15. Diritto commerciale (curriculum in Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni): Prof. PIERPAOLO MARANO ................. ” 16. Diritto commerciale (corso avanzato): Prof. MARCO SPERANZIN ........... ” 17. Diritto degli emittenti quotati: Prof. MICHELE MOZZARELLI ............... ” 18. Diritto delle assicurazioni: Prof. PIERPAOLO MARANO ...................... ” 19. Diritto tributario (fiscalità delle attività finanziarie): Prof. MARCO MICCINESI ....................................................................... ” 20. Econometria: Prof. ANDREA M ONTICINI .............................................. ” 21. Economia aziendale: Prof. GABRIELE VILLA ...................................... ” 22. Economia degli intermediari finanziari: Prof. PAOLO GUALTIERI; Prof. MAURA TRILLO ..................................................................................... ” 23. Economia dell'informazione e dei contratti Prof. LUCA COLOMBO ........ ” 24. Economia delle aziende di assicurazione: Prof. ALBERTO FLOREANI; Prof. LODOVICO MARAZZI ............................................................................. ” 25. Economia delle aziende di assicurazione (I modulo): Prof. ALBERTO FLOREANI ...................................................................... ” 26. Economia delle aziende di credito: Prof. ALBERTO BANFI .................. ” 27. Economia monetaria: Prof. ANDREA BOITANI; Prof. RONY HAMAUI ......... ” 28. Economia politica I: Prof. MICHELE GRILLO ...................................... ” 29. Economia politica II: Prof. ANDREA BOITANI ..................................... ” 91 91 92 94 95 98 100 101 103 107 109 110 112 112 114 115 117 118 119 120 123 123 126 129 132 134 136 140 142 87 30. Economia pubblica della previdenza: Prof. GILBERTO TURATI ............... pag. 31. Elementi di inferenza statistica: Prof. BENITO VITTORIO FROSINI ............ ” 32. Etica della finanza: Prof. PIPPO RANCI ................................................... ” 33. Finanza aziendale: Prof. CARLO BELLAVITE PELLEGRINI ......................... ” 34. Finanza aziendale (corso avanzato): Prof. MARCO BOTTA; Prof. ALESSANDRO P ENATI; Prof. G ABRIELE VILLA ..................................... ” 35. Finanza delle imprese di assicurazione: Prof. ALBERTO FLOREANI ......... ” 36. Finanza matematica: Prof. PIERA MAZZOLENI ........................................ ” 37. Fondi pensione e previdenza complementare: Prof. PAOLO F UMAGALLI ..................................................................................................... ” 38. Gestione bancaria: Prof. ELENA BECCALLI; Dott. ROBERTO G ATTI ........ ” 39. Gestione dei rischi finanziari: Prof. MARIO ANOLLI ............................ ” 40. Gestione del portafoglio: Prof. MARIO ANOLLI; Prof. ELENA BECCALLI .. ” 41. Gestione delle forme previdenziali pubbliche e complementari: Prof. ALBERTO BRAMBILLA .................................................................... ” 42. Gestione delle imprese di assicurazione: Prof. FABIO CERCHIAI; Prof. ENRICO PARRETTA .................................................................................. ” 43. Industrial Organization: Prof. CARLO SCARPA; Prof. PIERO TEDESCHI ...... ” 44. Informativa finanziaria e principi contabili internazionali: Prof. PIETRO MANZONETTO ........................................................................... ” 45. International Corporate Finance: Prof. ALFONSO DEL GIUDICE; Prof. SILVIA RIGAMONTI ................................................................................ ” 46. International Financial MarketS ...................................................... ” 47. Introduzione al risk management: Prof. ALBERTO FLOREANI .............. ” 48. Introduzione alla gestione del portafoglio: Prof. SERGIO TREZZI ..... ” 49. Investment Risk Management: Prof. ELENA BECCALLI ........................ ” 50. Istituzioni di diritto dell'economia e del mercato finanziario: Prof. ANDREA PERRONE; Avv. SALVATORE M ESSINA ................................. ” 51. Istituzioni di diritto privato: Prof. ANTONELLA SCIARRONE ALIBRANDI .... ” 52. Market Microstructure Prof. GIOVANNI PETRELLA ................................. ” 53. Matematica attuariale: Prof. PAOLA BIFFI; Prof. GIAN PAOLO CLEMENTE . ” 54. Matematica attuariale (I modulo): Prof. PAOLA BIFFI .......................... ” 55. Matematica generale: Prof. FAUSTO MIGNANEGO; Prof. ALESSANDRO S BUELZ ............................................................................................................ ” 56. Matematica generale II: Prof. FAUSTO M IGNANEGO .............................. ” 57. Mercati e prodotti assicurativi: Prof. LODOVICO M ARAZZI .................. ” 58. Mercati finanziari: Prof. ALBERTO BANFI ................................................ ” 59. Metodi quantitativi per la finanza I: Prof. PIERA MAZZOLENI .......... ” 60. Metodi quantitativi per la finanza II: Prof. PIERA MAZZOLENI ......... ” 61. Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni: Prof. DIEGO ZAPPA ................................................................................................... ” 88 147 149 151 152 158 158 160 162 165 168 172 175 176 177 178 180 181 181 183 184 186 188 188 190 194 195 197 198 200 204 205 207 62. Metodologie di sviluppo software: Prof. DAMIANO MARINO SOMENZI .... pag. 63. Microeconomia: Prof. ANGELO B AGLIONI ................................................ ” 64. Monetary Economics: Prof. ANDREA BOITANI; Prof. ANDREA MONTICINI ....................................................................................................... ” 65. Organizzazione aziendale: Prof. RITA B ISSOLA ..................................... ” 66. Politica economica: Prof. MICHELE GRILLO ....................................... ” 67. Principles of Financial Regulation: Prof. ANDREA PERRONE ............ ” 68. Programmazione e controllo (generale): Prof. CLAUDIO MARIO GROSSI ............................................................................................................ ” 69. Project Management: Prof. FEDERICO RAJOLA ................................... ” 70. Quantitative Methods for Finance: Prof. ALESSANDRO SBUELZ ............. ” 71. Ragioneria: Prof. ALESSANDRO PANNO ...................................................... ” 72. Real Estate Finance: Prof. MASSIMO BIASIN .......................................... ” 73. Risk Management: Prof. MARIO A NOLLI ................................................. ” 74. Risk Management for Non Financial Firms: Prof. PAOLA TAGLIAVINI ...................................................................................................... ” 75. Scienza delle finanze (tassazione delle imprese e delle attività finanziarie): Prof. M ARIA AMBROSANIO ............................................... ” 76. Sistemi finanziari comparati: Prof. ELENA BECCALLI ....................... ” 77. Sistemi informativi bancari: Prof. MAURIZIO CAVALLARI ..................... ” 78. Sistemi informativi geografici: Prof. M AURO PREDA .......................... ” 79. Statistica I: Prof. DIEGO ZAPPA ................................................................. ” 80. Statistica II: Prof. BENITO VITTORIO F ROSINI; Prof. DIEGO ZAPPA; ........ ” 81. Statistica assicurativa: Prof. DIEGO ZAPPA ........................................ ” 82. Statistica economica: Prof. RICCARDO BRAMANTE .............................. ” 83. Storia economica (Storia della moneta e della banca): Prof. PIETRO CAFARO ............................................................................ ” 84. Strumenti derivati: Prof. GIOVANNI PETRELLA ........................................ ” 85. Strumenti derivati (corso avanzato): Prof. PAOLO GUALTIERI ............ ” 86. Teoria del rischio I: Prof. NINO SAVELLI ................................................. ” 209 211 212 214 216 217 219 223 224 226 228 229 232 234 235 237 238 239 241 243 244 245 248 251 253 89 Programmi dei Corsi di Teologia ........................................................... pag. 255 Programmi dei Corsi di lingua straniera di primo livello (SeLdA) .... pag. 267 Programmi dei Corsi di lingua straniera di livello avanzato .............. pag. 279 Programmi del corso ICT e società dell'informazione......................... pag. 287 90 1. - Advanced Financial Accounting P ROF. A LBERTO MARCHESI Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http:/ /programmideicorsi-milano.unicatt.it). 2. - Advanced Microeconomics P ROF. ANGELO BAGLIONI COURSE AIMS The objective of this course is the microeconomic analysis of financial markets and institutions. The focus is primarily on the asymmetric information approach. Students will learn the analytical tools needed to solve problems with moral hazard and adverse selection. They will also apply such tools to the analysis of issues related to credit and insurance markets. Moreover, they will be introduced to the industrial organization approach applied to the banking sector. COURSE CONTENT P RE-REQUISITES Students are supposed to master the standard analytical tools learned in an undergraduate microeconomics course. The following topics are particularly relevant: the theory of individual choice under uncertainty (expected utility, risk aversion) and in a strategic context (Nash equilibrium); the theory of market structure under perfect competition, monopoly and oligopoly. COURSE OUT -LINE The course should enable students to answer theoretical questions and to solve exercises related to the following topics: 1. Contract theory. – The principal-agent model with moral hazard. – The principal-agent model with adverse selection. 2. – – – Applications. Insurance markets. The lender-borrower relationship: risk-taking incentives. Financial intermediation: * banks as delegated monitors; * credit rationing – the role of collateral; * liquidity risk and regulation: lender of last resort, deposit insurance. 91 3. The industrial organization approach. – The banking sector under perfect competition. – The banking model under monopoly and oligopoly. READING LIST I. M ACHO S TADLER-J.D. P ÉREZ-CASTRILLO , An introduction to the economics of information, Oxford University Press, Oxford, 2001, 2ª ed. [chapters 1-3 (only 3.1, 3.2, 3.3, 3A.3, 3B.3), 4 (only 4.1, 4.2, 4.3, 4B.1)]. X. F REIXAS -J.C. R OCHET , Microeconomics of banking, MIT Press, 2008, 2ª ed. [chapters 2 (only 2.1, 2.2, 2.3, 2.4), 3 (only 3.1, 3.2), 5, 7]. TEACHING METHOD Lessons and exercises solved together with the teacher in classrooms. ASSESSMENT METHOD Written examinations. NOTES Prof. Angelo Baglioni meets students on Monday at 2.30 p.m. (via Necchi 5, room 103). 3. -Analisi di mercato P ROF. AMEDEO DE LUCA OBIETTIVO DEL CORSO Fornire le competenze metodologiche e professionali nell’area delle ricerche e delle analisi di mercato. Far acquisire ed applicare - concretamente - le metodologie statistiche di rilevazione, elaborazione ed interpretazione dei dati di mercato, unitamente ai principali metodi e modelli quantitativi di marketing, di supporto alla gestione operativa e strategica dell’impresa eccellente, orientata all’innovazione ed alla competitività. Assicurare una concreta formazione nel settore delle ricerche/analisi di mercato, in linea con le crescenti necessità e istanze del mondo aziendale. PROGRAMMA DEL CORSO I. Rapporto impresa-mercato 1. Raccordo delle variabili macroeconomiche alle variabili aziendali. 2. Fasi del ciclo di vita del prodotto. Marketing-mix e profitto massimo (modello econometrico). 92 II. Rilevazione, trattamento ed elaborazione dei dati di mercato 1. Questionario; scale di misurazione e di atteggiamento; tecniche di intervista. 2. Campioni probabilistici e non probabilistici. Dimensione campionaria. Costi di una ricerca. 3. Le ricerche di mercato via Internet (e-mail survey, on-line survey); il software gratuito. 4. Elaborazione dei dati provenienti da un sondaggio: analisi univariate, bivariate, multidimensionali (con Excel, SPSS, SAS). Interpretazione dei risultati del sondaggio e decisioni di marketing. III.Analisi dei dati: metodi e modelli di marketing 1. Analisi della domanda: segmentazione descrittiva (cluster analysis) e comportamentale della clientela (tecniche AID, alberi decisionali). 2. Analisi dell’offerta: posizionamento di marchi/prodotti nella mappa percettiva (analisi fattoriali e scaling multidimensionale). 3. Conjoint Analysis per il lancio di un prodotto nuovo o di un restyling. 4. Metodi e modelli di misurazione della Customer Satisfaction: modello Servqual, di Fishbein, della regressione su variabili indicatrici (di De Luca), delle relazioni causa-effetto. 5. Misurazione dell’impatto della pubblicità: un nuovo approccio (con le equazioni strutturali). IV. Crm, Data Mining, Business Intelligence 1. Organizzazione informatica dei dati aziendali. Applicazioni di Business Intelligence: OLAP, clustering, indici di associazione (odds ratio). 2. Misurazione della fedeltà e individuazione dei clienti a rischio di abbandono. Massimizzazione dei risultati di una campagna/promozione. 3. Market Basket Analysis (modelli log-lineari) per il cross-selling. Comportamenti di visita ai siti di e-commerce. BIBLIOGRAFIA 1. A. DE L UCA, Le ricerche di mercato - Guida pratica e teorica, F. Angeli, Milano, 2006, 2ª ed. (Libro di testo). 2. A. DE L UCA, Le applicazioni dei metodi statistici alle analisi di mercato, F. Angeli, a Milano, 2011, 5 ed. ristampata (Libro di testo). 3. A. DE L UCA, Dizionario tematico di Marketing Quantitativo, F. Angeli, Milano, 2007 (Per non frequentanti). 4. A. D E LUCA, Innovazione e competitività delle Pmi in Italia- Metodi e modelli di mercato, F. Angeli, Milano, 2010 (Letture consigliate). 5. È previsto materiale didattico di supporto reperibile nella Pagina Personale del Docente. 93 DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali. Esercitazioni in aula informatica. Project work (ricerca di mercato). Testimonianze di esperti. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta più eventuale orale più eventuale lavoro di gruppo. La prova scritta consiste nel dare risposta a 30 domande a risposta chiusa, aperta e multipla. AVVERTENZE Dato il carattere applicativo e operativo del corso, se ne consiglia fortemente la frequenza. 4. - Analisi e gestione finanziaria P ROF. PIERLUIGI BENIGNO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso ha il contenuto volto ad illustrare il fondamento metodologico e i profili tecnici essenziali dei principali strumenti di analisi finanziaria finalizzati alla conduzione di indagini sulla situazione aziendale a supporto della gestione finanziaria delle imprese e, più in generale, dell’assunzione di decisioni finanziarie da parte dell’impresa stessa e dei portatori di interessi nei confronti di questa. PROGRAMMA DEL CORSO – Analisi finanziaria e finanza aziendale: introduzione generale e definizioni di base. – L’analisi della struttura finanziaria dell’impresa. – Il Capitale Circolante Netto: nozioni, variabilità e profili gestionali. – Le analisi della composizione del risultato economico. – Il sistema degli indicatori di bilancio, la redditività aziendale e le sue determinanti. – L’analisi dei flussi finanziari. – Le indagini prospettiche. BIBLIOGRAFIA Appropriato materiale didattico sarà messo a disposizione degli studenti e specifiche indicazioni bibliografiche saranno date all’inizio e durante lo svolgimento del corso. 94 DIDATTICA DEL CORSO L’impostazione del corso sarà volta a fornire allo studente validi strumenti interpretativi a livello teorico che si articoleranno e si intersecheranno con esercizi e casi concreti svolti in aula, in modo da combinare nel modo più efficace possibile teoria e pratica. METODO DI VALUTAZIONE Il giudizio sintetico sulla preparazione degli studenti deriverà dall’esito di una prova d’esame scritta. AVVERTENZE Le caratteristiche del corso rendono oltremodo necessaria una frequenza assidua ed un impegno di tipo partecipativo. Per affrontare con efficacia i temi proposti, è necessario che gli studenti abbiano affrontato con esito positivo gli insegnamenti di fatto propedeutici e pertanto posseggano un grado soddisfacente di preparazione sui temi di base dell’economia aziendale e sui profili metodologici e tecnici relativi alla redazione dei bilanci di esercizio delle imprese. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Pierluigi Benigno riceve gli studenti il lunedì dalle ore 18,00 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale. 5. - Applied Econometrics P ROF. L UCA COLOMBO COURSE AIMS This course investigates the main econometric methods as a tool for the quantitative analysis of economic and financial phenomena. The application of econometric models allows measuring variables that are not directly observable, studying their relationships and behavior, testing and comparing alternative theories, as well as forecasting and simulating the effects of different policies. This course heavily emphasizes the importance of applications. A discussion of the main theoretical issues and a systematic analysis of econometric tools are intended as prerequisites for the investigation of a series of problems that are of particular relevance for economic and financial applications. For this reason, the theoretical lectures will be complemented by a systematic series of financial and economic applications in the electronic classroom (based on the use of the econometric software Stata), through which the student will be in the position to autonomously develop econometric analysis, and perform empirical studies on financial and economic topics. 95 COURSE CONTENTS P REREQUISITES Before entering the course, the student should be familiar with: – random variables and the features of their probability distributions (mean, median, variance and standard deviation), as well as the features of joint and conditional distributions (covariance and correlation, conditional expectation and variance and their properties); – normal and related distributions: Chi-square, t-distribution and F-distribution; – the fundamentals of mathematical statistics: unbiasedness, consistency, and asymptotic normality; – the fundamentals of hypothesis testing; – the properties of some special functions (linear, logarithmic, exponential, quadratic), and the basic elements of differential calculus; – the fundamental issues of micro and macroeconomics, as well as of financial theory and corporate finance. COURSE OUTLINE AND DETAILED LEARNING GOALS 1. The nature of econometrics and of economic data At the end of this section of the course the student will be able to: – understand the nature and goals of econometric analysis, as well as the essential determinants of econometric models; – recognize the different types of data (cross-sections, time series, pooled crosssections, and panel) that are used in empirical analysis; – understand the importance of the notions of causality and ceteris paribus analysis for econometric studies. 2. Regression analysis with cross-sectional data: estimation At the end of this section of the course the student will be able to: – evaluate the ceteris paribus effect of a specific independent variable; – use the ordinary least squares method (OLS) to estimate the parameters of multiple regression models and to evaluate the goodness of a regression; – derive the statistical and algebraic properties of the OLS estimators (unbiasedness and efficiency) and of their variances. 3. Multiple regression analysis: inference At the end of this section of the course the student will be able to: – test hypotheses about a single population parameter (the t test), testing hypotheses about a single linear combination of parameters, and deriving confidence intervals – test multiple linear restrictions (the F test); – evaluate the overall significance of a regression. 96 Multiple regression analysis: OLS asymptotics At the end of this section of the course the student will be able to: – show the consistency of the OLS estimators; – show that the t and F statistics asymptotically hold even in the absence of the assumption of normal distribution of the error terms. 4. Multiple regression analysis: functional forms, specification issues, selection of regressors, goodness-of-fit At the end of this section of the course the student will be able to: – understand the effects of data scaling, and derive beta coefficients; – use and interpret econometric models based on non-linear functional forms (logarithmic functional forms, models with quadratics, models with interaction terms); – evaluate the effects of the introduction of further regressors in an econometric model (adjusted R 2 ); – analyze the implications of including too many factors in regression analysis, and that of adding regressors to reduce the error variance. 5. Multiple regression analysis with qualitative information: dummy variables At the end of this section of the course the student will be able to: – use qualitative and ordinal information in regression analysis and evaluate alternative policy programs; – study regression models with a binary dependent variable (the linear probability model), and understand their drawbacks. 6. Heteroskedasticity At the end of this section of the course the student will be able to: – compute standard errors and tests that are robust to heteroskedasticity of unknown form; – derive tests for heteroskedasticity: Breusch-Pagan and White tests; – derive weighted least squares estimators (WLS) when heteroskedasticity is known up to a multiplicative constant and evaluate their properties; – derive generalized least squares estimators (feasible GLS) when the heteroskedasticity function must be estimated. 7. Regression analysis with time series data At the end of this section of the course the student will be able to: – understand the conceptual differences between cross-sectional and time series data; – formulate the econometrics models for time series most widely used in economics and finance, and derive the finite sample properties of the OLS estimators under the classical assumptions; 97 – use non linear functional forms and dummy variables in time series applications and event studies, and deal with trends and seasonality; – recognize stationary and weakly dependent time series, and derive asymptotic properties of OLS; – use highly persistent time series (unit root processes) in regression analysis. 8. Serial correlation and heteroskedasticity in time series regressions At the end of this section of the course the student will be able to: – understand the properties of OLS with serially correlated errors; – perform tests to detect the presence of serial correlation; – perform inference that is robust to the presence of serial correlation and heteroskedasticity. READING LIST J.M.WOOLDRIGE , Introductory Econometrics: A Modern Approach, Thomson South-Western, last edition. Class notes, additional teaching material and further references will be uploaded on the course page in the teaching area of the instructor’s website. TEACHING METHOD The course is based on theoretical lectures (60 hours) and on electronic classroom applications (20 hours) using the software Stata. ASSESSMENT METHOD The final grade is based on a written exam with an applied and a theoretical component, plus a possible oral exam. Empirical papers and research projects that will be assigned during the course on a voluntary base will concur to the final grade. NOTES The instructor’s office hours are on Monday, starting at Noon in the Institute of Economics and finance (Istituto di Economia e finanza, via Necchi 5, room 203), or by appointment ([email protected]). 6. - Applied Statistics for Finance P ROF. S TEFANO IACUS; PROF. DIEGO ZAPPA COURSE AIMS The course aims at introducing statistical techniques and models widely used in Finance. The course will provide an in depth overview of numerical methods for option 98 pricing like Monte Carlo and finite difference methods. Part of the course is dedicated to the problem of calibration and estimation of stochastic models from financial data using quasi-maximum likelihood estimation and method of moments. The course will also introduce elements of estimation and monitoring of the volatility of markets and financial instruments. The last part of the course is dedicated to the introduction of conditional heteroskedastic models like the GARCH model. COURSE CONTENT – – – – Random number generation and variance reduction techniques. Monte Carlo methods with applications to (european and asian) option pricing. Finite difference methods with applications to american option pricing. Calibration and estimation of financial models from the data using method of moments and quasi-maximum likelihood estimation. – Volatility estimation and monitoring. – Introduction to GARCH models and their calibration from financial data. – The course is highly focused on the use of the R statistical environment. Introductory elements of R and Excel for finance (Prof. Diego Zappa) Considering that the course extensively makes use of the R software, and that Excel is a tool widely used in Financial applications too, additional lectures will be addressed to present some elements on both. In particular an introduction will be given on: – how to read/write a file; – how to make graphs; – how to generate random number; – regression models. READING LIST S.M. I ACUS , Option pricing and estimation of financial models with R, Wiley (UK), 2011. Slides and laboratory handouts will be distributed during the course. TEACHING METHOD Lectures with computer labs and classes. ASSESSMENT METHOD Final report on real analysis of financial data. NOTES Further information, in particular on office hours, will be defined. 99 7. - Asset Pricing P ROF. ALESSANDRO SBUELZ OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire agli studenti gli strumenti necessari alla comprensione teorica ed applicata dei moderni modelli valutativi dei titoli finanziari. PROGRAMMA DEL CORSO P REREQUISITI Gli studenti che si accingono a frequentare il corso devono conoscere: – fondamenti di teoria macroeconomica (ad esempio, equilibrio del mercato monetario) e microeconomica (ad esempio, scelta del consumatore); – fondamenti di matematica finanziaria (ad esempio, regimi finanziari e valori attuali) e di teoria delle decisioni in condizioni di incertezza (ad esempio, utilità attesa); – fondamenti di statistica univariata e multivariata (ad esempio, funzione di distribuzione marginale e congiunta, momenti centrali, covarianza, correlazione e momenti condizionati). OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI Al termine del corso i partecipanti avranno solide competenze tecniche per l’analisi fondamentale dei valori mobiliari. In particolare, saranno in grado di: – usare un paradigma omogeneo ma flessibile di valutazione; – interpretare la varietà dei premi per il rischio richiesti per titoli diversi; – quantificare i premi dovuti all’esposizione al rischio delle diverse attività finanziarie. P ROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO – Equilibrio dei mercati finanziari e valutazione dei titoli. – Valutazione di titoli azionari con dividendi stocastici dotati di un trend di crescita. – Valutazione di titoli azionari con dividendi stocastici dotati di una tendenza a ritornare verso un livello (reale) di lungo periodo. – Impatto sulla valutazione di condizioni al bordo legate ad eventi finanziari (buy-outs, etc). – Impatto sulla valutazione di variazioni della compensazione richiesta per il rischio sistematico. – Impatto della struttura di dipendenza dei rendimenti. – Studio del premio per il rischio azionario. 100 – Stima dei premi per il rischio azionario. – Studio del premio per il rischio di titoli/prodotti strutturati. BIBLIOGRAFIA Materiale scelto (lucidi, esercizi, etc.) sarà messo a disposizione nel sito Blackboard del corso. J.H. C OCHRANE , Asset Pricing, Princeton University Press, 2001. M. J ACKSON -M. S TAUNTON , Advanced Modelling in Finance using Excel and VBA, John Wiley & Sons, 2001. S.E. S HREVE , Stochastic Calculus for Finance, Springer-Verlag, 2004. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni ed esercitazioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE L’esame consiste in una prova scritta finale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Alessandro Sbuelz riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso l’Istituto di Econometria e matematica per le applicazioni economiche, finanziarie ed attuariali e come da eventuali segnalazioni nella e-bacheca del sito http://docenti.unicatt.it/ eng/alessandro_sbuelz. 8. - Corporate Finance P ROF. ALESSANDRO PENATI COURSE AIMS The objective of the course is to provide a good understand of corporate financial policies. The best way to illustrate corporate finance is to list just a few practical questions that the course will try to answer: what determines the value of a corporation? What is the value of flexibility in an investment project? How corporations decide their level of indebtedness? Why does a company go public? Or decide to merge with another? Or raise capital? Or pay dividends? For each topic examined, the course will provide a theoretical framework for analyzing it and will review the empirical evidence. A few case studies will be discussed. The course is useful for every professional position that deals with corporate securities: corporate lending, asset management, consulting, private equity, corporations finance. Active participation is encouraged and highly desirable. 101 COURSE CONTENT 1. – – – – – – Valuation Multiperiod capital budgeting and the value drivers. The value of growth and investment opportunities. Measuring the cost of capital. Taxes and corporate financial policies. The value of leverage transactions. Real options and the value of flexibility in capital budgeting. 2. – – – – – – – Corporate financial structure: debt The cost of corporate debt. Pricing risky debt. Leverage buyouts. Bankruptcy costs and the theory of the capital structure. Asymmetric informations and alternative theories of the capital structure. Cost of default; corporate reorganizations and bankruptcy procedures. Leasing. 3. – – – – – – – Corporate financial structure: equity Determinants and theory of dividend policy. Dividends and the value of corporations. Stock repurchases. Seasoned equity offerings. Warrants and convertibles. Initial public offerings; why corporations go public. Mergers and acquisitions; takeovers; carve outs and spin offs. READING LIST The textbook for the course is J. B ERK-P. D EM ARZO , Corporate Finance, Pearson International Edition. A list of articles will be made available on the course web site on Blackboard, together with teaching material. TEACHING METHOD Class lectures and discussion of case studies. An empirical work may be also required as part of the final valuation. ASSESSMENT METHOD Option (a). The final grade will be based on: a midterm (30%), a written final exam (50%) and a short term paper (20%), on a subject matter chosen by the student. Option 102 (a) is an option that can be exercised only on the first useful exam date in June, by the students that have regularly attended the course. Option (b). A written final exam. This exam format is valid on all exam dates. NOTES Prof. Alessandro Penati meets students in via Necchi 5, room 407 (Francescanum) as published on his web page, or by appointment (e-mail: [email protected]). 9. - Corporate Governance P ROF. C ARLO BELLAVITE PELLEGRINI OBIETTIVO DEL CORSO Lo scopo del corso è quello di fornire agli studenti una conoscenza di ampio respiro di che cosa sia la corporate governance e di quali temi affronti. Il corso intende prendere in esame quali siano le premesse teoriche ed empiriche della corporate governance, quali attese di shareholders e di stakeholders intende soddisfare e a quali problemi della vita aziendale e dei mercati sia in grado di porre rimedio. Inoltre il corso intende dedicare particolare attenzione sia alla natura e alla tipologia dei diversi attori che concorrono a creare un sistema di corporate governance, sia a come questa si collochi all’interno del sistema economico e politico in cui le imprese operano, analizzando le connessioni esistenti fra corporate governance e governance di sistema. Il corso intende anche dedicare attenzione sia alle radici storiche e teoriche degli studi in materia di corporate governance ed alla loro evoluzione negli ultimi anni, sia all’impatto della stessa sulle performance azionarie e sulla struttura finanziaria ed organizzativa delle imprese. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe: – aver frequentato con profitto i corsi di Economia aziendale e di Ragioneria e conoscere gli elementi principali di tali due discipline; – aver frequentato con profitto il corso di base di Finanza aziendale; – essere in possesso di una solida conoscenza di base in tema di Diritto privato e Diritto commerciale; – avere una conoscenza di base in tema di Istituzioni del diritto dell’economia e del mercato finanziario nel suo complesso. 103 OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO Il corso si articola su tre moduli di argomenti fra loro correlati in modo sequenziale. Ogni blocco di argomenti è a sua volta organizzato in alcuni punti. P RIMO MODULO: Il perimetro della corporate governance 1. L’impresa, la teoria neo-istituzionalista sull’impresa, il perimetro delle attività dell’impresa, le diverse forme di soggetti giuridici che esercitano attività economica, la mission dell’impresa, con specifica attenzione alle società di capitale. 2. La struttura finanziaria dell’impresa, la letteratura sui principali costi di agenzia del capitale proprio e del capitale di debito, i rimedi proposti a tali costi di agenzia, l’evidenza empirica in materia di costi di agenzia. Dopo il completamento della trattazione di tale primo modulo il candidato sarà in grado di: – conoscere le diverse forme di soggetti giuridici che esercitano attività d’impresa e comprendere l’interazione tra decisioni di investimento e decisioni di finanziamento, in particolar modo nelle società di capitale; – individuare e determinare quali sono i fattori che determinano la scelta della struttura finanziaria d’impresa; – conoscere e comprendere le dinamiche sottese alla definizione della struttura finanziaria d’impresa, sapendo valutare i costi connessi alle diverse fonti di finanziamento, con un breve cenno ai modelli di Modigliani Miller (1958; 1963) senza imposte e con imposte societarie e personali, nell’ottica dell’individuazione di una struttura finanziaria ottima; – definire e valutare differenti strutture finanziarie in casi pratici; – valutare il ruolo dell’informativa societaria alla luce della teoria dell’Agenzia; – conoscere in modo maggiormente approfondito rispetto al corso di Finanza aziendale II i concetti di asimmetria informativa e di conflitti di interesse; – conoscere i concetti di agency e la letteratura in tale ambito; – approfondire il tema dei costi di agenzia del capitale proprio e del capitale di debito, anche analizzando la letteratura e i modelli teorici di riferimento e valutare i possibili rimedi a tali costi. S ECONDO MODULO: Gli attori della corporate governance 3. La struttura proprietaria delle imprese, le evidenze empiriche in materia di struttura proprietaria, i diversi tipi di struttura proprietaria, gli azionisti, le diverse tipologie di azionisti, i diversi strumenti finanziari di equity e di quasi equity, le assemblee e l’attivismo degli investitori istituzionali. 4. Il consiglio di amministrazione, il ruolo degli amministratori, gli amministratori esecutivi e non esecutivi, gli amministratori indipendenti, la struttura del Consiglio di amministrazione, la composizione del consiglio di 104 amministrazione, il legame fra perfomance del titolo e struttura del Consiglio, il ruolo di monitoraggio sul management, le forme tradizionali ed alternative di amministrazione e controllo. 5. Il management, la misurazione della perfomance, la remunerazione del management, l’incentivazione manageriale, problemi legati all’incentivazione manageriale. 6. Gli organi di controllo, la struttura del sistema dei controlli, gli organi interni ed esterni di controllo, il costo del sistema dei controlli e l’efficacia dei controlli, le autorità di regolamentazione dei mercati e di carattere settoriale, i sistemi tradizionali ed alternativi di organizzazione del sistema dei controlli. Dopo il completamento della trattazione di tale argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere i soggetti economici e le istituzioni coinvolti nella corporate governance; – valutare e comparare i diversi strumenti finanziari, anche in merito alla loro considerazione quali possibili strumenti di gestione dei diversi problemi di governance societaria; – individuare le diverse tipologie di strutture proprietarie e approfondire il legame tra governance e performance societaria; – conoscere i principali modelli di corporate governance anche a seguito della Riforma del Diritto Societario: il modello tradizionale e i modelli alternativi di governance; – approfondire tematiche relative ai possibili legami tra costi del sistema dei controlli e performance d’impresa, anche analizzando la letteratura esistente; – analizzare e comparare i vantaggi e le problematiche dei diversi sistemi di corporate governance. TERZO MODULO: Temi empirici di corporate governance 7. La dimensione comparativa internazionale della corporate governance e le sue radici storiche. 8. Alcuni casi concreti di corporate governance, la valutazione dell’adeguatezza di un sistema di corporate governance, la corporate governance e la crisi. 9. Cenni ai temi di governance di sistema e legame fra la governance di sistema e la corporate governance. Dopo il completamento della trattazione di tale argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere il concetto di corporate governance, gli elementi che la contraddistinguono, i principi, le best practices, i codici di autodisciplina e le dinamiche sottese; 105 – analizzare in modo approfondito alcune principali evidenze empiriche di governance societaria, in un’ottica sia nazionale, sia internazionale, comparando costi e benefici delle diverse realtà e valutandone l’adeguatezza, anche contestualizzando tali evidenze alla luce della crisi finanziaria internazionale; – conoscere i legami tra il tema della governance di sistema e della governance societaria. BIBLIOGRAFIA Raccolta di letture (disponibili nel sito Blackboard del corso). Materiale integrativo (diapositive, dati, slides, etc.) sarà messo a disposizione degli studenti nel sito Blackboard del corso, con cadenza settimanale. Testi adottati R. M ONKS -N. M INOW , Corporate Governance, John Wiley and Sons, 2008. C. B ELLAVITE P ELLEGRINI, Modelli d’equilibrio e fondamentali d’impresa - I rendimenti azionari nell’area dell’euro, Carocci Editore S.p.A, Roma, 2008. Testi consigliati D. V ENANZI , Il puzzle della Struttura Finanziaria, Pearson-Prentice-Hall, Milano- Torino, 2010. K. H OPT -H. KANDA -M. R OE -E. WYMEERSCH -S. P RIGGE , Comparative Corporate Governance: the State of the Art and Emerging Research, Oxford University Press, 1998. R.A. B REALEY-S.C. M YERS -S. S ANDRI , Principi di Finanza Aziendale, Mc Graw-Hill, 2003, 4ª ed. (capp. 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 33, 34). C. BELLAVITE P ELLEGRINI , Il Quasi Equity: aspetti istituzionali, teoria economica ed evidenza empirica, Giuffrè Editore, 2003. L. E NRIQUES (a cura di) , Diritto societario comparato, Il Mulino, Bologna, 2006 (capp. 1, 2, 6, 7, 8). È possibile che durante le lezioni vengano forniti riferimenti bibliografici aggiuntivi ed altro materiale didattico. DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede sia didattica frontale, articolata tra lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche in aula con casi svolti sia dal docente, sia dagli studenti, sia possibili interventi di esperti del settore. METODO DI VALUTAZIONE Prova orale. Gli studenti che hanno svolto uno o più problem set o case study nell’ambito del corso possono far concorrere la valutazione dei problem set e/o case study alla valutazione complessiva dell’esame, nella misura del 25% del totale. 106 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Carlo Bellavite Pellegrini riceve gli studenti il giovedì dalle ore 14,00 alle ore 15,30 presso il Dipartimento di Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale (via Necchi 5, stanza C09). 10. - Corporate Governance and Social Responsibility P ROF. M ASSIMO BELCREDI; PROF. MARIO MOLTENI COURSE AIMS st The 1 module explores theory and practice of Corporate Governance (CG), including topics such as competing theories of the firm, agency problems, structure and functioning of the Board of Directors, shareholder activism and executive compensation. nd The 2 module presents the topic of Corporate Social Responsibility (CSR) as a new approach to business activity. The growing importance of social and environmental aspects in the eyes of the stakeholders influence encourages companies to develop a more responsive and proactive approach towards such challenges if they want to be sustainable and successful in the long run. COURSE CONTENT M ODULE 1 1. An overview of CG matters and institutions. Terminology. The shareholders vs. stakeholders debate. Agency Theory of the firm. 2. Agency costs of external financing. Agency costs of equity and debt financing. Legal tradition and investor protection. Ownership structure, CG and firm value. The quest for an optimal ownership structure. 3. Corporate gatekeepers. The system of corporate gatekeepers. Regulation and Self-Regulation: CG Codes around the world. 4. The Board of Directors. The Role of the BoD. Board structure and firm value. The quest for an optimal board structure. 5. BoD: Special Issues. Differences in Board structure. Voting: Rational Apathy or Active Investors? The debate about shareholder access to Corporate ballots; slate voting and minority representation. 6. Executive Pay. The BoD and the setting of executive pay. Components of executive pay. Criticisms of current arrangements. The basics of accountingand stock-based executive pay. 107 M ODULE 2 1. The Stakeholder Theory and Stakeholder Management. Business objectives, role of stakeholders and corporate initiatives for stakeholder engagement. 2. Integration of CSR into corporate strategy. Social and environmental aspects in corporate strategy, benefits and problems related to CSR policies, notion of socio-competitive synthesis. 3. CSR and Value chain. Social and environmental issues related to primary and support activities in companies operating in different industries. 4. CSR and controversial products. How companies can be responsible when running controversial business. READING LIST Module1 Attending students: articles will be provided at the beginning of the course and uploaded on Blackboard. Non-attending students: supplementary readings will be listed on Blackboard. Module 2 Attending students: articles will be provided at the beginning of the course and uploaded on Blackboard. Non-attending students: chapters from the book: A. C RANE -D. MATTEN -L.J. S PENCE, Corporate Social Responsibility. Readings and cases in a global context, will be listed in Blackboard and professor’s web-page. TEACHING METHOD Module 1 Lectures by the instructor and seminars of high-level professionals. Active class participation based on the readings is expected. Students are also required to participate to a demanding group project, where they will analyse the corporate governance of a number of companies. Further details will be given in the first class. Module 2 Based on both professor’s lectures and seminars with top corporate managers who will present CSR strategies, policies and practices. ASSESSMENT METHOD Module 1 The module will be assessed by a written examination which will account for 50% of the module mark and will require discussion of both theoretical and practical aspects of corporate governance (including numerical problems). Discussion of (group) projects, due within the end of the module (i.e. in the first days of November), will account for 30% of the module mark. Active class participation will account for the remaining 20%. Students will have the opportunity to give the written examination in the last class of the module. Participation to this early exam session is strongly recommended. Students who are unable to attend regularly to classes are required to contact the instructor; they will receive an ad-hoc reading list and will give an oral exam in one of the official exam dates. 108 Module 2 60% based on a demanding project work, based on the analysis of social/sustainability policies of one company; 40% based on a final exam at the end of the module, either oral or written. Final Mark The final mark will be computed as follows: 50% mark obtained in module 1 examination, 50% mark obtained in module 2 examination. NOTES Module 1 Although the module is not very quantitative, it is finance oriented: students are expected to read and understand financial statements, and to have sufficient knowledge of the topics which are normally part of a basic course in Corporate Finance (Finanza aziendale I or an equivalent course). A basic knowledge of Corporate Law (in the student’s home country) is also expected. 11. - Demografia P ROF. ALESSANDRO ROSINA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso ha come obiettivo l’introduzione a strumenti concettuali e tecnici utili per l’analisi descrittiva della popolazione nelle sue caratteristiche strutturali e dinamiche. Vengono inoltre affrontati alcuni nodi problematici delle trasformazioni demografiche in atto. PROGRAMMA DEL CORSO 1. – – – – – – 2. – – – Strumenti di base Fonti demografiche. Misure di accrescimento della popolazione. Piramide delle età e indicatori di struttura. Tassi e standardizzazione. Life-table. Fecondità e strutture familiari. Trasformazioni in atto Transizione demografica. Dinamiche recenti e nodi problematici. Il futuro della popolazione mondiale. 109 3. – – – Strumenti avanzati Lo studio dei corsi di vita individuali. Analisi del rischio a tempo continuo. Applicazioni in ambito socio-demografico ed economico. BIBLIOGRAFIA A. R OSINA , Materiali del corso di demografia on line, versione aggiornata al 2011. A. R OSINA -M.L.T ANTURRI , Goodbye Malthus. Il futuro della popolazione, dalla crescita della quantità alla qualità della crescita, Rubbettino Editore, 2011. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali, con testimonianze di esperti. METODO DI VALUTAZIONE Solo prova scritta. È prevista una prova intermedia per studenti frequentanti. 12. - Derivative Securities Pricing P ROF. GIOVANNI P ETRELLA COURSE AIMS The course provides students with an in-depth knowledge of derivative securities. We will cover the pricing of several types of options (on stocks, stock indices, currencies, futures) and interest rate derivatives (bond options, interest rate caps and floors, swaptions). The course includes tutorials to apply the concepts outlined during the lectures. At the end of this course, attending students will be able to apply the main models used to price derivative securities. COURSE CONTENTS Prerequisites Before entering the course, the student should: – Possess a basic knowledge of futures, options and swaps. – Be able to use continuously compounding interest rates. Course outline and detailed learning goals 1. Options on stocks. At the end of this section of the course the student will be able to: – Understand the stochastic behaviour of stock prices. * Estimate the expected stock price at a future point in time. 110 – Apply the Black-Scholes-Merton model to price European options on nondividend and dividend paying stocks. – Use the Black’s method to approximate the value of an American-style call option on stocks. 2. Options on stock indices, currencies and futures. At the end of this section of the course the student will be able to: – Use index options to limit portfolio downside risk. – Price European stock index options. – Price European currency options. – Price futures options using binomial trees. – Price European futures options using the Black’s model. 3. Greek letters. At the end of this section of the course the student will be able to: – Understand the mechanics of delta hedging. – Understand and estimate delta, gamma, theta, rho, vega. 4. Volatility smile. At the end of this section of the course the student will: – Know how traders use the Black-Scholes model. – Know how traders use the volatility surfaces as pricing tools. 5. Exotic options. At the end of this section of the course the student will: – Know several types of exotic options. – Be able to apply numerical procedures to price exotic options. 6. Interest rate derivatives. At the end of this section of the course the student will: – Know the mechanics of bond options, interest rate caps and floors, swaptions. – Be able to price interest rate derivatives based on several pricing models. * The Standard Market Model. * Models of the Short Rate. READING LIST J. H ULL, Options, Futures and Other Derivatives, Pearson Prentice Hall, Upper Saddle th River (NJ), 2009, 7 edition. Supplementary material (slides, data, papers, etc.) will be posted on the class Blackboard website, available at http://blackboard.unicatt.it. TEACHING METHOD This course will use lecturing for 70% and tutorials for 30%. 111 ASSESSMENT METHOD Written exam. NOTES Office hours are held every Thursday from 10am to 12pm. Further information can be found on the instructor’s webpage at http://docenti.unicatt.it/eng/giovanni_petrella. 13. - Diritto bancario e dei mercati P ROF. A NTONELLA SCIARRONE ALIBRANDI Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it). 14. - Diritto commerciale (curriculum in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari) P ROF. GIUSEPPE RESCIO OBIETTIVO DEL CORSO Fornire agli studenti un’adeguata conoscenza delle istituzioni di diritto commerciale (i soggetti, gli atti, il contesto), con approfondimento specifico della disciplina delle società di capitali. Particolare attenzione verrà dedicata per chiarire il ruolo del diritto commerciale e dei suoi istituti nell’effettivo svolgersi dell’attività economica illustrandone le modalità di bilanciamento dei vari interessi coinvolti. Data la mole e l’articolazione che caratterizzano il diritto commerciale, il corso ha un taglio istituzionale e si pone l’obiettivo primario di chiarire i principi alla base della materia con particolare riguardo a quelli che la differenziano dal diritto privato comune: in questa prospettiva è essenziale che gli studenti prima di accedere al corso abbiano acquisito un’adeguata conoscenza del diritto privato. PROGRAMMA DEL CORSO P ARTE I La nozione di imprenditore, le categorie e le discipline; la riforma del fallimento e delle altre procedure concorsuali; l’azienda; cenni sulla proprietà industriale e 112 intellettuale e sulla tutela del mercato e della concorrenza; i titoli di credito e gli strumenti finanziari dematerializzati; il contratto di società in generale; i consorzi e le altre forme di collaborazione fra imprenditori; le società di persone. Dopo il completamento di questa parte il candidato sarà in grado di inquadrare correttamente i diversi istituti nel sistema giuridico e nella realtà economica. Avrà inoltre le conoscenze di base per accedere a corsi specialistici sui diversi settori studiati. P ARTE II La società per azioni; la società a responsabilità limitata; la società in accomandita per azioni; la società europea; le cooperative; i gruppi di società; cenni sulle società con azioni quotate e il mercato mobiliare; le operazioni straordinarie. Dopo il completamento di questa parte il candidato avrà una conoscenza organica della struttura finanziaria e delle modalità di governo dei menzionati tipi di società. BIBLIOGRAFIA Per la prima parte G. P RESTI-M. R ESCIGNO , Corso di diritto commerciale, vol. 1, Zanichelli, Bologna, ult. ed. disponibile (vanno omesse le lezioni da VI a X). Per la seconda parte G. PRESTI-M. RESCIGNO, Corso di diritto commerciale, vol. 2, Zanichelli, Bologna, ult. ed. disponibile. In considerazione della sempre più rapida evoluzione legislativa della materia è necessario che gli studenti preparino l’esame su edizioni aggiornate dei manuali. A tal riguardo si invitano gli studenti ad attendere, per l’acquisto dei manuali, le indicazioni che saranno date dal docente all’inizio delle lezioni in relazione allo stato di aggiornamento dei testi consigliati o di altri reputati idonei. È altresì necessario che gli studenti si muniscano di un’edizione aggiornata del Codice Civile e delle principali leggi speciali. Si consiglia l’ultima edizione del Codice civile curata da De Nova per Zanichelli. Gli ulteriori aggiornamenti normativi saranno pubblicati sulle pagine Blackboard del corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula con possibile uso di supporti visivi. I materiali saranno a disposizione sulle pagine Blackboard del corso. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. 113 AVVERTENZE I candidati non possono presentarsi all’esame prima di aver superato quello di Istituzioni di diritto privato. Il docente utilizzerà Blackboard per mettere a disposizione degli studenti materiali didattici. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giuseppe Rescio riceve gli studenti il lunedì dalle ore 18,00 alle ore 19,00 presso l’Istituto Giuridico. Gli aggiornamenti sono pubblicati mensilmente sulla pagina web del docente. 15. - Diritto commerciale (curriculum in Metodi quantitativi per la finanza e le assicurazioni e in Consulente finanziario e assicurativo) P ROF. PIERPAOLO M ARANO OBIETTIVO DEL CORSO Fornire agli studenti un’adeguata conoscenza delle istituzioni di diritto commerciale (i soggetti, gli atti, il contesto). In considerazione delle peculiarità del corso di laurea, inoltre, il corso si prefigge anche di approfondire la conoscenza del contratto di assicurazione. È necessario, pertanto, che gli studenti abbiano acquisito un’adeguata conoscenza del diritto privato prima di accedere al corso. PROGRAMMA DEL CORSO P ARTE GENERALE La nozione di imprenditore, le categorie e le discipline. L’azienda. La concorrenza tra imprese. I contratti d’impresa. I contratti bancari. I contratti del mercato mobiliare. I titoli di credito. Le società di capitali. La società europea. Le società cooperative. I gruppi di società. P ARTE SPECIALE Il contratto di assicurazione. Le assicurazioni danni. Le assicurazioni vita. BIBLIOGRAFIA Per la parte generale G. P RESTI-M. R ESCIGNO , Corso di Diritto commerciale, Zanichelli, vol. 1, ult. ed. [Lezione I, II, III, IV (limitatamente all’azienda), V, VI, IX, X, XI]. G. P RESTI-M. RESCIGNO , Corso di Diritto commerciale, Zanichelli, ult. ed. (tutto ad eccezione della Lezione XVIII e XIX). 114 Per la parte speciale A. D ONATI -G. V OLPE P UTZOLU , Manuale di diritto delle assicurazioni, Giuffrè, ult. ed. (tutti i capitoli della Parte III, esclusi quelli su Assicurazioni marittime e aeronautiche e Riassicurazione). DIDATTICA DEL CORSO Lezione in aula stimolando l’interazione con il docente. Si propone, altresì, la formazione di gruppi di studenti ai quali affidare il compito di esaminare delle polizze assicurative relazionando in aula sulle loro caratteristiche. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. AVVERTENZE Gli studenti devono munirsi di un’edizione aggiornata del codice civile e del codice delle assicurazioni. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Pierpaolo Marano comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. Il docente, comunque, auspica che gli studenti scrivano all’indirizzo di posta elettronica per formulare le loro domande/richieste. 16. - Diritto commerciale (corso avanzato) P ROF. M ARCO SPERANZIN OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone, con un metodo per quanto possibile interdisciplinare, da un lato di analizzare e approfondire i problemi giuridici delle società di capitali, in particolare con riferimento alle c.d. operazioni straordinarie, anche alla luce della giurisprudenza in materia e delle più rilevanti problematiche operative; d’altro lato di analizzare e approfondire il tema e le peculiarità dell’impresa bancaria e finanziaria. PROGRAMMA DEL CORSO P RIMA PARTE Le c.d. operazioni straordinarie – Introduzione. – Il conferimento di azienda e di partecipazioni sociali. 115 – Aumento reale del capitale sociale. – Riduzione del capitale sociale. – Le partecipazioni rilevanti, i gruppi e i patrimoni destinati. – Trasformazione, fusione e scissione. Il trasferimento di partecipazioni sociali e di azienda. S ECONDA PARTE L’impresa bancaria, finanziaria e assicurativa – Soggetti e autorizzazioni. – Le autorità di controllo. – Esponenti aziendali e partecipanti al capitale. – I gruppi. BIBLIOGRAFIA G.F. C AMPOBASSO , Diritto commerciale 2. Diritto delle società, Utet, 2009, 7ª ed. (nelle parti che saranno indicate a lezione, e che corrispondono agli argomenti della prima parte del corso). G.F. C AMPOBASSO , Diritto commerciale 1. Diritto dell’impresa, Utet, 2008, 6ª ed. (pp. 138160, ossia solo la parte relativa all’azienda). F. G IORGIANNI -C.M. TARDIVO , Manuale di diritto bancario, Giuffrè, Milano, 2009, 2ª ed. (nelle parti che saranno indicate a lezione, e che corrispondono agli argomenti della seconda parte del corso). F. A NNUNZIATA , La disciplina del mercato mobiliare, Giappichelli, Torino, 2010, 5ª ed. (nelle parti che saranno indicate a lezione, e che corrispondono agli argomenti della seconda parte del corso). DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula anche con uso di supporti visivi. METODO DI VALUTAZIONE Esami orali. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Marco Speranzin riceve gli studenti dopo le lezioni. Per appuntamenti inviare una mail a [email protected]. 116 17. - Diritto degli emittenti quotati P ROF. MICHELE M OZZARELLI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di analizzare in profondità i problemi giuridici e i connessi riflessi economici attinenti alle società che fanno ricorso al mercato dei capitali, con esame della relativa disciplina nel Testo Unico della Finanza alla luce del diritto comunitario, della regolamentazione Consob, della riforma del diritto societario e di varie forme di autoregolamentazione (regolamenti di società di gestione del mercato, codici di autodisciplina, statuti societari), anche alla luce della giurisprudenza in materia. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso tratterà gli aspetti giuridici propri delle società che fanno ricorso al mercato dei capitali con particolare attenzione alle seguenti tematiche: gli assetti proprietari; la corporate governance degli emittenti quotati; l’assemblea dei soci e gli strumenti di tutela delle minoranze; l’amministrazione della società; i controlli interni ed esterni; il mercato del controllo societario e le offerte pubbliche di acquisto. Al termine del corso i partecipanti otterranno elevata consapevolezza dei problemi giuridici connessi con le modalità di governo degli emittenti quotati, degli interessi in gioco e delle tecniche di protezione degli stessi, acquisendo gli strumenti per una loro adeguata gestione. I partecipanti avranno inoltre una conoscenza organica delle problematiche giuridiche relative al mercato del controllo. BIBLIOGRAFIA La bibliografia verrà indicata dal docente il primo giorno di lezione e contestualmente inserita sulle pagine Blackboard del corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula con uso di supporti visivi. I materiali saranno a disposizione sulle pagine Blackboard del corso. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. Per gli studenti frequentanti viene premiata la partecipazione attiva alle lezioni. 117 AVVERTENZE Al fine di trarre il massimo profitto dal corso è caldamente raccomandata la conoscenza: – del diritto dell’impresa, con particolare riferimento alle società per azioni; – del diritto dei contratti e delle obbligazioni; – dei principali concetti relativi al funzionamento dei mercati regolamentati di strumenti finanziari e dei suoi operatori. Il docente utilizzerà Blackboard per mettere a disposizione degli studenti materiali didattici; gli studenti sono quindi invitati a iscriversi al corso su Blackboard. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Michele Mozzarelli riceve gli studenti come da avviso pubblicato sulla pagina web del docente. 18. - Diritto delle assicurazioni P ROF. PIERPAOLO M ARANO OBIETTIVO DEL CORSO Le lezioni si propongono di fornire agli studenti gli strumenti per comprendere la disciplina delle assicurazioni private che costituisce l’oggetto dell’insegnamento. PROGRAMMA DEL CORSO Lineamenti economici dell’operazione assicurativa. Gli interessi tutelati dalla regolazione sulle assicurazioni private. Le fonti del diritto delle assicurazioni private. La disciplina dell’impresa di assicurazione. I compiti dell’attuario incaricato. Gli intermediari assicurativi. La parte generale sui contratti assicurativi dei rami vita e danni. I programmi assicurativi internazionali. In aggiunta, per gli studenti della laurea magistrale La riassicurazione. BIBLIOGRAFIA 9 A. D ONATI-G. V OLPE P UTZOLU , Manuale di diritto delle assicurazioni , Giuffrè, Milano, 2009, (limitatamente alle parti corrispondenti del programma). DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. 118 METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Pierpaolo Marano comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 19. - Diritto tributario (fiscalità delle attività finanziarie) P ROF. MARCO MICCINESI OBIETTIVO DEL CORSO L’acquisizione, a livello introduttivo, di principi, categorie ed istituti del diritto tributario, con particolare riguardo alle linee evolutive dell’ordinamento italiano e comunitario. La conoscenza dei principi di imposizione nel comparto della finanza, con attenzione specifica ai principali prodotti finanziari. PROGRAMMA DEL CORSO Parte generale I principi costituzionali e comunitari del diritto tributario. La struttura della fattispecie dell’imposizione. L’accertamento e la riscossione delle imposte. Le imposte sui redditi e le imposte indirette. La fiscalità finanziaria e le sue categorie: redditi di capitale e redditi diversi; principio di attrazione del reddito d’impresa; strumenti di debito e strumenti di equity. – Imposizione sostitutiva e ritenute a titolo di acconto e di imposta; regime dichiarativo, risparmio amministrato, risparmio gestito. – Monitoraggio fiscale, antiriciclaggio, direttive comunitarie nel comparto della fiscalità finanziaria, Trattati contro le doppie imposizioni. – – – – – Parte speciale – Azioni, quote e strumenti finanziari partecipativi nella riforma del diritto societario del 2003. – Imposizione sostitutiva sui finanziamenti a medio e lungo termine. – Obbligazioni e titoli similari. – Operazioni di cartolarizzazione ex L. 130/1999. – Tassazione dei contratti derivati e dei derivati su crediti. 119 – – – – – Fondi di investimento mobiliare. Fondi di investimento immobiliare. Prodotti finanziari previdenziali. Prodotti finanziari assicurativi. Tassazione degli altri prodotti finanziari. BIBLIOGRAFIA Per la parte introduttiva del corso (parte generale) si consiglia la consultazione di uno dei seguenti testi a scelta dello studente: E. D E M ITA, Principi di diritto tributario, Giuffrè, 2007. G. F ALSITTA, Manuale di diritto tributario, voll. I e II, Cedam, 2010. A. F ANTOZZI, Diritto Tributario, UTET, ult. ed. F. TESAURO , Istituzioni di diritto tributario, voll. I e II, UTET, 2009. P. RUSSO , Manuale di Diritto Tributario, Giuffrè, 2009. Per tutti gli altri argomenti trattati saranno rese disponibili apposite dispense. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula ed esercitazioni scritte e orali. METODO DI VALUTAZIONE A scelta dello studente: esame orale o tesina. AVVERTENZE Si consiglia vivamente la frequenza del corso. I non frequentanti dovranno concordare con il docente alcune letture ai fini della preparazione dell’esame. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Marco Miccinesi riceve gli studenti nel suo ufficio presso l’Istituto Giuridico. 20. - Econometria P ROF. A NDREA MONTICINI OBIETTIVO DEL CORSO L’obiettivo del corso è di fornire il quadro teorico dei moderni strumenti econometrici e le relative implicazioni per le analisi econometrica empirica. A tal fine le lezioni teoriche sono affiancate da un ciclo organico di esercitazioni. Al termine del corso, gli studenti hanno a disposizione le conoscenze per poter intraprendere autonome analisi empiriche con dati economici e finanziari. 120 PROGRAMMA DEL CORSO P REREQUISITI Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe conoscere: – le principali nozioni di statistica descrittiva, – il calcolo matriciale, – nozione di base del calcolo infinitesimale. 1. Modelli di regressione Al termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – specificare un modello di regressione lineare univariato ed interpretare il significato dei coefficienti; – specificare un modello di regressione lineare multivariato ed interpretare il significato dei coefficienti; – specificare un modello di regressione non-lineare ed interpretare il significato dei coefficienti; – stimare un modello di regressione lineare. 2. Geometria delle regressioni lineari Al termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – comprendere l’impatto di trasformazioni lineari dei regressori sui valori stimati – esprimere un modello in deviazione dalla media; – includere nel modello variabili in grado di catturare trends temporali e fattori di stagionalità; – calcolare ed interpretare l’indice R 2 ; – comprendere l’impatto degli outliers nel metodo di stima dei minimi quadrati. 3. Proprietà statistiche del metodo di stima dei minimi quadrati Al termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – comprendere sotto quale ipotesi il metodo dei minimi quadrati garantisce stime consistenti; – comprendere sotto quale ipotesi il metodo dei minimi quadrati garantisce stime efficienti; – derivare la matrice varianze e covarianze di stime basate sui minimi quadrati. 4. Tests di ipotesi nei modelli di regressione lineari Al termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – effettuare test di ipotesi che coinvolgano un parametro o più parametri; – comprendere il significato di errore di tipo I e tipo II di un test econometrico; – comprendere l’importanza del teorema del limite centrale e della legge dei grandi numeri per poter effettuare test econometrici quando le ipotesi del modello lineare classico non sono soddisfatte; – costruire intervalli di confidenza per i parametri stimati. 121 5. Stimatore dei minimi quadrati generalizzati e problematiche correlate Al termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – verificare la presenza di eteroschedasticità mediante tests di White e Breusch-Pagan; – calcolare errori standard robusti per la presenza di eteroschedasticità; – stimare un modello mediante il metodo dei minimi quadrati generalizzati; – verificare la presenza di autocorrelazione. 6. Stimatore delle variabili strumentali Al termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – comprendere le problematiche inerenti la stima di un modello ad equazioni simultanee; – derivare le proprietà asintotiche della stima mediante variabili strumentali; – stimare un modello mediante il metodo delle variabili strumentali. 7. Stimatore generalizzato dei momenti Al termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – derivare lo stimatore generalizzato dei momenti per il modello di regressione lineare; – calcolare la matrice varianze e covarianze robusta per la presenza di eteroschedasticità ed autocorrelazione. 8. Stimatore di massima verosimiglianza Al termine della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – calcolare la stima di un modello di regressione mediante il metodo di stima della massima verosimiglianza; – derivare le principali proprietà asintotiche dello stimatore di massima verosimiglianza; – derivare le proprietà asintotiche del likelihood ratio test, del test di Wald e del test Lagrange multiplier. BIBLIOGRAFIA Non c’è un libro di testo. Il docente metterà a disposizione nella pagina web del corso il materiale necessario per la comprensione degli argomenti trattati a lezione. Tuttavia i testi utili per approfondire gli argomenti trattati a lezione sono: th G.S. M ADDALA-K. LAHIRI, Introduction to Econometrics, Wiley, 4 ed. rd M. V ERBEEK, A Guide to Modern Econometrics, Wiley, 3 ed. J.M. W OOLDRIDGE , Introductory Econometrics: A Modern Approach, Thomson South- Western, ult. ed. J. J OHNSTON -J. D IN ARDO , Econometric Methods, McGraw-Hill, 1997, 4th ed. R. D AVIDSON -J. M AC K INNON , Econometric Theory and Methods, Oxford University Press, 2004. 122 DIDATTICA DEL CORSO Il corso è articolato in lezioni teoriche (60 ore) e integrato da un ciclo organico di esercitazioni. METODO DI VALUTAZIONE Il voto finale sarà basato su un esame scritto (60%) e su di un lavoro empirico (40%). Il lavoro empirico basato su materiale reso disponibile dal docente dovrà essere consegnato prima della prova scritta. AVVERTENZE I punti 7 ed 8 del programma saranno trattati solo se il tempo lo permette. La versione definitiva del programma sarà resa disponibile sulla pagina web del docente all’inizio del corso. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Andrea Monticini riceve gli studenti presso il suo studio (Via Necchi 5, ufficio 213) come da avviso affisso all’albo presso l’Istituto di Economia e Finanza. 21. - Economia aziendale P ROF. GABRIELE VILLA Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it). 22. - Economia degli intermediari finanziari P ROF. PAOLO GUALTIERI; PROF. MAURA TRILLO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso esamina la struttura e il funzionamento del sistema finanziario. Dopo aver chiarito i legami tra il sistema finanziario e il resto del sistema economico, il corso si occupa di analizzare le diverse tipologie di operatori, le attività che caratterizzano la loro operatività nonché i fattori di differenziazione tra esse. Il corso illustra inoltre le caratteristiche tecniche ed economiche dei principali prodotti e servizi offerti dalla banca. Al termine del corso lo studente avrà acquisito gli strumenti analitici e teorici 123 necessari per comprendere il funzionamento del sistema finanziario nel suo complesso e le diverse attività svolte dagli operatori di mercato. Inoltre lo studente comprenderà la natura e le caratteristiche dei contratti bancari; gli aspetti tecnici relativi all’attività di raccolta dei fondi, distinguendo tra raccolta al dettaglio e raccolta all’ingrosso; le modalità di valutazione dell’affidabilità della clientela bancaria e, quindi, gli aspetti tecnici relativi alle operazioni di finanziamento; la molteplicità di servizi bancari offerti alla clientela, vista la rilevanza crescente che questi hanno assunto nell’ambito dell’operatività delle banche negli ultimi anni. PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO CON OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Trattandosi del primo corso in cui gli studenti affrontano una materia dell’area di “Economia degli intermediari finanziari” non ci sono nozioni su questa tematica che gli studenti dovrebbero già conoscere prima d’accedervi. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO Il sistema finanziario Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere lo schema fondamentale dell’intermediazione finanziaria, distinguendo tra un circuito diretto e un circuito indiretto di intermediazione; – conoscere il concetto di saldo finanziario distinguendo tra soggetti che accumulano attività finanziarie, soggetti che si indebitano e soggetti che intermediano fra le due categorie; – conoscere il ruolo dell’informazione nelle scelte finanziarie; – comprendere le motivazioni fondamentali del risparmio delle famiglie, nonché i criteri in base ai quali esse costruiscono il proprio portafoglio di attività finanziarie; – comprendere i criteri che orientano le scelte delle imprese in merito alla composizione delle proprie fonti di finanziamento; – conoscere le ragioni dell’esistenza degli intermediari finanziari; – conoscere il valore temporale della moneta, le grandezze microeconomiche e quelle macroeconomiche che determinano il trasferimento di risorse attraverso il sistema finanziario; – conoscere le nozioni che stanno alla base della formazione dei tassi di interesse, cosa si intende per struttura dei tassi di interesse in relazione alla scadenza nonché capire il rapporto che intercorre tra tassi e rischio; – comprendere l’importanza del sistema dei pagamenti nelle moderne economie ed il processo di “creazione” della moneta bancaria: dalla base monetaria 124 immessa dalla banca centrale alla crescita dei depositi mediante il meccanismo del moltiplicatore, con particolare riferimento al nesso fra moltiplicatore e comportamenti di banche e pubblico. Il settore delle istituzioni finanziarie Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le peculiarità del ruolo svolto dalla banca nel sistema finanziario e ciò che la distingue dalle altre categorie di intermediari finanziari; – conoscere le principali categorie di intermediari finanziari non bancari; – conoscere gli operatori che consentono il funzionamento del mercato secondario: broker e dealer; – conoscere le caratteristiche essenziali dei fondi comuni di investimento e degli altri organismi collettivi di investimento; – comprendere l’importanza dei fondi pensione nei moderni sistemi finanziari; – conoscere le caratteristiche essenziali delle compagnie di assicurazione come intermediari finanziari. Le operazioni bancarie Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – individuare, attraverso una classificazione dei contratti bancari, le tre grandi aree di operatività della banca, e cioè la raccolta di fondi, il loro impiego nell’attività creditizia e l’offerta di servizi di pagamento e di gestione del risparmio; – comprendere la collocazione nel bilancio bancario di tali transazioni ed il contributo da esse fornito al conto economico della banca; – comprendere le modalità di approvvigionamento di risorse finanziarie da parte della banca, distinguendo tra raccolta al dettaglio e raccolta all’ingrosso; – individuare le forme tecniche che configurano depositi con funzione monetaria e depositi con funzione di impiego remunerato; – conoscere le operazioni all’ingrosso, distinguendo quelle poste in essere dalla banca in contropartita con la banca centrale, con altre banche o con investitori istituzionali; – conoscere le caratteristiche salienti delle indagini svolte dalle banche per la valutazione del grado di affidabilità della propria clientela; – conoscere gli aspetti tecnici delle operazioni di finanziamento distinte in relazione alle loro finalità e alla loro scadenza temporale; – conoscere l’ampio ventaglio di servizi offerti alla clientela, distinguendo tra i servizi di pagamento, quelli di custodia e quelli di risparmio gestito, e identificarne i principali elementi di costo; 125 – comprendere, con riferimento ai servizi di risparmio gestito, come essi possano rappresentare per i clienti strumenti di investimento delle loro disponibilità monetarie alternativi rispetto ai depositi tempo; – conoscere le caratteristiche di alcuni servizi bancari specificamente indirizzati alle imprese, quali il cash management e il regolamento dei crediti commerciali mediante procedure interbancarie che si avvalgono di supporti magnetici per la gestione delle disposizioni di incasso. BIBLIOGRAFIA Le indicazioni bibliografiche verranno fornite in aula all’inizio del corso. DIDATTICA DEL CORSO Il corso è svolto attraverso lezioni in aula con il supporto di slides. METODO DI VALUTAZIONE Le modalità di esame saranno rese note in aula all’inizio del corso. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento I docenti comunicheranno a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 23. - Economia dell’informazione e dei contratti P ROF. L UCA COLOMBO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire una solida preparazione di base su alcuni temi fondamentali della moderna microeconomia, che costituiscono – nella prospettiva dell’economista - il punto di partenza concettuale per l’analisi microeconomica dei mercati e delle istituzioni finanziarie. Particolare attenzione è dedicata ai processi decisionali degli agenti economici, sia in condizioni di certezza sia in situazioni di incertezza, all’analisi delle principali forme di mercato e all’interazione strategica tra agenti. La prima parte del corso introduce e utilizza l’approccio metodologico della teoria dei giochi al fine di analizzare le decisioni che coinvolgono più individui e i comportamenti strategici degli attori economici. La seconda parte del corso introduce i concetti fondamentali dell’economia dell’informazione e della teoria dei contratti, utilizzandoli per studiare l’esito dello scambio e le caratteristiche 126 dei contratti in presenza di azzardo morale e selezione avversa. Il corso ha una prospettiva applicata: le applicazioni economiche della teoria dei giochi e della teoria dei contratti avranno un rilievo non inferiore a quello dato alla pura teoria, al fine sia di agevolare la comprensione del processo di costruzione dei modelli formali, sia di illustrare l’ampiezza degli ambiti di applicazione dei temi trattati. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVERE RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere una buona conoscenza di base della moderna teoria microeconomica e degli strumenti fondamentali dell’analisi matematica. In particolare, lo studente dovrebbe conoscere gli elementi fondamentali di: – teoria della scelta individuale in contesti strategici e in condizioni di incertezza (utilità attesa e avversione al rischio); – teoria dell’impresa e della struttura di mercato (concorrenza perfetta, oligopolio e monopolio); – economia del benessere ed efficienza, beni pubblici ed esternalità; – calcolo differenziale per funzioni di una o più variabili e proprietà caratteristiche delle forme funzionali comunemente adottate nell’analisi economica (lineari, quadratiche e più in generale polinomiali, logaritmiche ed esponenziali); – problemi di ottimizzazione di funzioni a più variabili in presenza di vincoli di uguaglianza e di disuguaglianza. – teoria della probabilità (rudimenti). P ROGRAMMA DEL CORSO E OBIETTIVI FORMATIVI 1. Comportamento strategico e razionalità: giochi statici con informazione perfetta – Giochi in forma strategica con informazione perfetta. – Strategie dominanti. – Eliminazione iterata delle strategie strettamente dominate. – Equilibrio di Nash. – Funzioni di risposta ottima. – Equilibrio di Nash in strategie miste. 2. – – – – Giochi dinamici con informazione perfetta Rappresentazione del gioco in forma estesa. Equilibrio di Nash perfetto nei sottogiochi. Induzione a ritroso. Contrattazione come gioco in forma estesa. 127 – Giochi ripetuti un numero finito di volte e indefinitamente. – Sostenibilità di accordi “collusivi”: alcuni equilibri perfetti nei sottogiochi per giochi ripetuti indefinitamente. 3. – – – – – Giochi statici e dinamici a informazione incompleta Equilibrio di Nash Bayesiano. Il principio di rivelazione. Belief ed equilibrio sequenziale. Equilibrio di Nash Bayesiano perfetto nei sottogiochi. Giochi di segnalazione. 4. Il disegno del contratto in condizioni di informazione simmetrica – Elementi essenziali del modello principale agente. – Distribuzione del rischio tra i partecipanti al contratto e il ruolo dell’avversione al rischio. – Determinazione del meccanismo di compensazione e del livello di sforzo ottimali. 5. – – – – – Il disegno del contratto in condizioni di informazione asimmetrica Il problema del moral hazard. Contratto ottimale in presenza di moral hazard. Il problema della selezione avversa. Disegno contrattuale in presenza di selezione avversa. Selezione avversa e competizione tra principali. 6. Il ruolo della segnalazione nel disegno contrattuale – Valore dell’informazione privata e dei segnali. – Disegno contrattuale in presenza di agenti che segnalano le proprie caratteristiche. – Equilibri di separazione e pooling. – Potere informativo dei contratti. – L’intuitive criterion. BIBLIOGRAFIA Per la prima parte del corso (Teoria dei giochi) R. G IBBONS , Teoria dei giochi. Il Mulino, ult. ed. M.J. O SBORNE , An Introduction to Game Theory. Oxford University Press, ult. ed. Per la seconda parte del corso (Teoria dei contratti) I. M ACHO S TADLER-J.D. P ÉREZ C ASTRILLO . An Introduction to the Economics of Information: Incentives and Contracts. Oxford University Press, ult. ed. Appunti del docente, materiale didattico integrativo e riferimenti bibliografici dettagliati saranno resi disponibili alla pagina dedicata al corso nell’area didattica del sito web del docente. 128 DIDATTICA DEL CORSO Il corso è articolato in lezioni teoriche, accompagnate da esercitazioni e applicazioni sui principali temi affrontati. METODO DI VALUTAZIONE Il corso prevede lo svolgimento di un esame scritto e di una eventuale prova orale integrativa. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Luca Colombo riceve gli studenti il lunedì dalle ore 12,00 presso l’Istituto di Economia e finanza (via Necchi 5, stanza 203), o su appuntamento ([email protected]). 24. - Economia delle aziende di assicurazione P ROF. ALBERTO F LOREANI; PROF. LUDOVICO MARAZZI I MODULO : Prof. Alberto Floreani OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di introdurre lo studente ai principi dell’economia e della gestione delle imprese di assicurazione. PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA SINTETICO 1. Rischio, assicurazione e attività assicurativa. Rischi puri e rischi assicurabili. Assicurazione e fondamenti dell’attività assicurativa. Assicurazione, asimmetrie informative e regolamentazione. 2. Introduzione ai mercati e ai prodotti assicurativi. I mercati assicurativi. Le assicurazioni vita. I prodotti previdenziali. Le assicurazioni danni. Coassicurazione e riassicurazione. 3. L’impresa di assicurazione. La gestione dell’impresa di assicurazione. Il bilancio di esercizio dell’impresa di assicurazione. La regolamentazione delle imprese di assicurazione e introduzione a Solvency 2. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere conoscenza dei principi fondamentali dell’economia aziendale. 129 OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO . 1. Rischio, assicurazione e attività assicurativa. Dopo aver completato la trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere il concetto di rischio, rischio puro e rischio assicurabile; – conoscere gli elementi e le caratteristiche fondamentali del contratto di assicurazione; – conoscere la relazione che intercorre tra premio di assicurazione e la prestazione promessa; – comprendere la logica economica su cui si fonda l’esercizio dell’attività assicurativa e le motivazioni alla base della sua regolamentazione. 2. Introduzione ai mercati e ai prodotti assicurativi. Dopo aver completato la trattazione dell’argomento il candidato conoscerà la struttura dei mercati assicurativi, le caratteristiche essenziali dei soggetti che vi operano e, in particolare, degli intermediari di assicurazione (agenti, broker), le caratteristiche essenziali dei prodotti che vi vengono scambiati (assicurazioni vita, prodotti previdenziali e assicurazioni danni), approfondendo i prodotti dei rami vita. 3. L’impresa di assicurazione. Dopo aver completato la trattazione dell’argomento il candidato conoscerà i principi fondamentali della gestione dell’impresa di assicurazione, della sua rappresentazione tramite il bilancio di esercizio e della regolamentazione dell’attività assicurativa. BIBLIOGRAFIA A. F LOREANI, Economia delle imprese di assicurazione, Il Mulino, Bologna, 2011. DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede lezioni frontali. Il materiale didattico (slides e altra documentazione) è messa a disposizione nella pagina Blackboard del corso. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta. Eventuale orale integrativo. È previsto un lavoro di gruppo facoltativo per gli studenti frequentanti. È prevista una prova scritta finale per gli studenti frequentanti. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Alberto Floreani riceve gli studenti il lunedì dalle ore 10,30 alle ore 12,30 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5, I piano, uff. C1). Consultare la pagina personale del docente per eventuali variazioni. 130 II MODULO : Prof. Ludovico Marazzi OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di introdurre lo studente alle caratteristiche proprie dei mercati assicurativi, alle diverse tipologie di prodotti assicurativi, agli specifici programmi assicurativi di particolari tipologie di aziende. PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA SINTETICO 1. I mercati assicurativi e riassicurativi Mercato internazionale. Alternative Risk Transfer (ART). Mercato Europeo. Mercato Italiano. Mercato Riassicurativo. 2. I prodotti assicurativi Infortuni e Malattia. Incendio. Altri danni ai beni. Corpi veicoli terrestri, aerei, ferroviari, marittimi. Merci trasportate. Responsabilità Civile. Responsabilità Civile Auto. Rischi Tecnologici. Credito e Cauzioni. Tutela Legale. Assistenza. Danni Indiretti, Polizze Vita Corporate. Prodotti assicurativi per le Famiglie. 3. Programmi Assicurativi Aziendali Aziende Bancarie e Finanziarie. Enti ed Aziende Pubbliche. Aziende Sanitarie. Programmi internazionali e Aziende Multinazionali. Rischio Ambiente. 4. Intermediari assicurativi Accesso all’attività d’intermediazione assicurativa. Registro Unico Intermediari. Elementi di deontologia professionale. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere conoscenza dei principi fondamentali dell’economia delle imprese assicurative. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO Mercati assicurativi e riassicurativi Al termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di conoscere logiche di funzionamento, dimensioni e principali attori dei mercati assicurativi. Nozioni base di riassicurazione e degli strumenti alternativi di trasferimento del rischio. I prodotti assicurativi Al termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di conoscere: caratteristiche di domanda e offerta dei principali prodotti del ramo danni 131 utilizzate dalle aziende, caratteristiche tecniche principali di detti prodotti, nozioni sui prodotti utilizzati dalle famiglie. Programmi Assicurativi Aziendali Al termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di conoscere le specifiche esigenze di gestione dei rischi di particolari tipologie di aziende ed il complesso di prodotti assicurativi (programmi) utilizzati in ambito nazionale ed internazionale (multinazionale). Intermediari assicurativi Al termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di conoscere normativa e regole di accesso alla professione d’intermediario assicurativo (broker, agente), nonché le principali norme per operare concretamente. BIBLIOGRAFIA Il libro di testo è in corso di predisposizione e sarà indicato in prossimità dell’inizio delle lezioni. DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede lezioni frontali. Il materiale didattico è messo a disposizione nella pagina Blackboard del corso. Sono previste alcune testimonianze di professionisti del settore. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta. Eventuale orale integrativo. È prevista la possibilità di un lavoro di approfondimento scritto per gli studenti frequentanti. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Lodovico Marazzi riceve gli studenti: durante il periodo dello svolgimento del corso, al termine delle lezioni presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 7); negli altri periodi, su appuntamenti richiesti via e-mail. Consultare la pagina personale del docente per eventuali variazioni. 25. - Economia delle aziende di assicurazione (I modulo) P ROF. A LBERTO FLOREANI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di introdurre lo studente ai principi dell’economia e della gestione delle imprese di assicurazione. 132 PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA SINTETICO 1. Rischio, assicurazione e attività assicurativa. Rischi puri e rischi assicurabili. Assicurazione e fondamenti dell’attività assicurativa. Assicurazione, asimmetrie informative e regolamentazione. 2. Introduzione ai mercati e ai prodotti assicurativi. I mercati assicurativi. Le assicurazioni vita. I prodotti previdenziali. Le assicurazioni danni. Coassicurazione e riassicurazione. 3. L’impresa di assicurazione. La gestione dell’impresa di assicurazione. Il bilancio di esercizio dell’impresa di assicurazione. La regolamentazione delle imprese di assicurazione e introduzione a Solvency 2. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere conoscenza dei principi fondamentali dell’economia aziendale. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO . 1. Rischio, assicurazione e attività assicurativa. Dopo aver completato la trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere il concetto di rischio, rischio puro e rischio assicurabile; – conoscere gli elementi e le caratteristiche fondamentali del contratto di assicurazione; – conoscere la relazione che intercorre tra premio di assicurazione e la prestazione promessa; – comprendere la logica economica su cui si fonda l’esercizio dell’attività assicurativa e le motivazioni alla base della sua regolamentazione. 2. Introduzione ai mercati e ai prodotti assicurativi. Dopo aver completato la trattazione dell’argomento il candidato conoscerà la struttura dei mercati assicurativi, le caratteristiche essenziali dei soggetti che vi operano e, in particolare, degli intermediari di assicurazione (agenti, broker), le caratteristiche essenziali dei prodotti che vi vengono scambiati (assicurazioni vita, prodotti previdenziali e assicurazioni danni), approfondendo i prodotti dei rami vita. 3. L’impresa di assicurazione. Dopo aver completato la trattazione dell’argomento il candidato conoscerà i principi fondamentali della gestione dell’impresa di assicurazione, della sua rappresentazione tramite il bilancio di esercizio e della regolamentazione dell’attività assicurativa. BIBLIOGRAFIA A. F LOREANI, Economia delle imprese di assicurazione, Il Mulino, Bologna, 2011. 133 DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede lezioni frontali. Il materiale didattico (slides e altra documentazione) è messo a disposizione nella pagina Blackboard del corso. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta. Eventuale orale integrativo. È previsto un lavoro di gruppo facoltativo per gli studenti frequentanti. È prevista una prova scritta finale per gli studenti frequentanti. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Alberto Floreani riceve gli studenti il lunedì dalle ore 10,30 alle ore 12,30 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5, I piano, uff. C1). Consultare la pagina personale del docente per eventuali variazioni. 26. - Economia delle aziende di credito P ROF. ALBERTO BANFI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende presentare allo studente i principali aspetti della gestione delle aziende di credito attraverso l’analisi del quadro regolamentare di riferimento e dei vari ambiti operativi delle banche nel contesto italiano. Al termine del corso lo studente sarà in grado di comprendere come viene svolta l’attività di raccolta e di impiego delle risorse da parte delle banche, di conoscere il ruolo delle autorità di vigilanza, nonché di interpretare l’operatività della banca attraverso l’analisi delle principali poste del suo bilancio. PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA SINTETICO DEL CORSO 1. I fondamenti economici della gestione bancaria e il quadro normativo L’intermediazione finanziaria e la specificità della banca: i fondamenti teorici. Le banche e l’intermediazione creditizia. La funzione monetaria e la funzione creditizia. Il quadro normativo e regolamentare: l’attività di vigilanza e la sua recente evoluzione. Le finalità dell’attività di vigilanza. 2. La gestione della liquidità e della raccolta bancaria Il sistema dei pagamenti e le scelte di tesoreria. La gestione della liquidità: le riserve bancarie e la riserva obbligatoria. I principali strumenti di gestione della liquidità. La politica di raccolta e gli obiettivi: raccolta all’ingrosso e raccolta retail. 134 3. La gestione dell’attivo: i prestiti e la funzione allocativa I prestiti nella gestione bancaria. Il merito di credito e il rapporto bancaimpresa. Le principali attività della banca e i requisiti patrimoniali: gli investimenti in immobili e partecipazioni, i grandi affidamenti. 4. L’attività della banca vista attraverso il bilancio I principi fondamentali del bilancio bancario. La struttura del bilancio bancario e le principali voci. L’impatto degli International Accounting Standards (IAS) su struttura e risultati del bilancio bancario. 5. Il mercato bancario in Italia: la recente evoluzione Le principali tappe della recente evoluzione dell’attività bancaria in Italia. L’assetto organizzativo delle banche e la diffusione della struttura di gruppo. La crescita dimensionale e le performance delle banche. P ROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Lo studente dovrebbe: – avere la piena conoscenza del sistema degli intermediari finanziari e delle rispettive specificità; – avere la piena conoscenza dei prodotti e dei servizi bancari (operazioni di raccolta e di impiego, nonché servizi di pagamento, di investimento, ecc); – avere le conoscenze di base della struttura e delle problematiche di valutazione del bilancio di una banca. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO Lo studente dovrebbe: – acquisire la conoscenza dei principali fondamenti della gestione bancaria, con particolare attenzione al ruolo specifico della banca quale intermediario finanziario; – comprendere il ruolo delle autorità di vigilanza e l’importanza dei controlli nell’attività bancaria; – riconoscere l’importanza del patrimonio di vigilanza della banca e comprendere le modalità di calcolo dei principali requisiti minimi obbligatori; – acquisire la conoscenza delle principali tecniche per la gestione della tesoreria e della liquidità, nonché comprendere le scelte in ordine alle politiche più appropriate di raccolta; – acquisire la conoscenza delle modalità di concessione e di gestione dei prestiti alla luce delle recenti innovazioni regolamentari; – riconoscere nel bilancio bancario le aree di attività e il loro contributo al risultato di gestione; – comprendere la recente evoluzione del mercato bancario in Italia e l’attuale struttura del sistema bancario; – saper leggere e interpretare le principali statistiche aventi per oggetto l’attività bancaria (andamento della raccolta, degli impieghi, performance, ecc.). 135 BIBLIOGRAFIA Testi obbligatori A. B ANFI -V. C APIZZI-L. N ADOTTI-M. V ALLETTA , Economia e gestione della banca, McGraw- Hill, Milano, 2010. Testi consigliati BANCA D’ITALIA , Relazione per l’anno 2010, Roma, 2011. DIDATTICA DEL CORSO Le lezioni hanno luogo secondo il metodo classico della lezione frontale con l’ausilio di slides e altro materiale di supporto. Le slides utilizzate a lezione sono a disposizione degli studenti accedendo nell’area di download nella pagina web del docente dell’Aula virtuale e di Blackboard. Durante l’anno accademico verrà distribuito agli studenti frequentanti materiale di documentazione per l’approfondimento di singoli aspetti della tematica trattata. METODO DI VALUTAZIONE L’esame ha luogo secondo il metodo della prova scritta. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Alberto Banfi riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo e pubblicato sulla pagina web del docente e in Blackboard, presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5, ufficio C15, piano ammezzato). 27. - Economia monetaria P ROF. ANDREA BOITANI; PROF. RONY HAMAUI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso è diviso in due moduli. Il primo esplora la teoria contemporanea della politica monetaria, soffermandosi sugli obiettivi, sui vincoli e sugli strumenti a disposizione della Banca Centrale, nonché sui canali di trasmissione della politica, in assenza e in presenza di vincoli di credito. Particolare attenzione viene dedicata ai temi della formazione delle aspettative, della credibilità della politica monetaria, all’indipendenza della Banca Centrale e alla valutazione dell’operato della Banca Centrale Europea. Il secondo modulo fornisce una conoscenza dell’evoluzione del sistema monetario internazionale, della struttura del mercato dei cambi, delle relazioni macroeconomiche che stanno alla base dei principali modelli di determinazione 136 dei tassi di cambio nonché delle tecnicalità (strumenti e strategie) volte all’operatività sui mercati. Il corso ha quindi l’obiettivo di coniugare sia aspetti teorici che dinamiche operative. P REREQUISITI Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere una buona conoscenza dei seguenti argomenti: – ottimizzazione statica e scelta del consumatore; – modelli macroeconomici di lungo periodo; – modelli macroeconomici di breve periodo (reddito-spesa, IS-LM, IS-LM-BP in economia aperta); – modelli macroeconomici di medio periodo (curva di Phillips aumentata per le aspettative, modello AD-AS con AS dinamica). A chi non avesse familiarità con questi argomenti è suggerito di studiarli prima di iniziare a frequentare il corso. Utili riferimenti sono i seguenti testi: K. S YDSÀÈTER- P. H AMMOND , Manuale di matematica per l’analisi economica, Vita e Pensiero, 2004 (capp. 8, 13, 14); A. BOITANI, Macroeconomia, Il Mulino, 2008 (capp. 5-12) o R. D ORNBUSCH -S. F ISCHER-R. STARTZ, Macroeconomia, McGraw Hill, 2006 (capp. 5-12). PROGRAMMA DEL CORSO I M ODULO 1. – – – – – Formazione delle aspettative e risultati macroeconomici Aspettative adattive: aggiustamenti ed errori sistematici. Aspettative razionali: definizioni e proprietà. Soluzione dei modelli con aspettative razionali. Neutralità della politica monetaria. Non-neutralità della politica monetaria. 2. – – – – – – Il modello “standard” per la politica monetaria Il modello IS-AS-MPR base. Dalla MPR alla interest rate rule. Regola ottima e regola di Taylor. Incoerenza temporale e bias inflazionistico. Regole di tasso e deflazione. Politica monetaria in economia aperta. 3. – – – – Gerarchia finanziaria, macroeconomia e politica monetaria Informazione asimmetrica e gerarchia finanziaria. La “lending view”. Il “net worth channel”. Regole di politica monetaria con mercati finanziari imperfetti. 137 4. – – – – – Regole operative di politica monetaria Domanda e offerta di riserve bancarie. Equilibrio del mercato interbancario e liquidity shocks. La manovra dei tassi ufficiali. Le modalità operative di tre banche centrali. Gli interventi “non convenzionali”. 1. – – – – – Nozione di tasso di cambio e struttura del mercato dei cambi Tasso di cambio bilaterale (nominale e reale). Tasso di cambio effettivo. Tassi di cambio a pronti e a termine. Swap, future e opzioni. La struttura del mercato dei cambi. 2. – – – L’equilibrio sul mercato dei cambi La parità scoperta e coperta dei tassi d’interesse. Il tasso di cambio di equilibrio. L’effetto di variazioni dei tassi e delle aspettative. 3. – – – La moneta i tassi d’interesse ed i tassi di cambio La domanda e l’offerta di moneta. L’inflazione e la dinamica del tasso di cambio. Overshooting del tasso di cambio. 4. – – – – Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo La legge del prezzo unico. La PPA. Oltre la PPA. La parità dei tassi d’interesse reali. 5. – – – – I tassi d’interesse fissi e gli interventi sul mercato dei cambi Gli interventi sterilizzati e non delle banche centrali. Le politiche di stabilizzazioni. Le crisi di bilancia dei pagamenti. Valute di riserva. 6. – – – Il sistema monetario internazionale 1870-1973 Il gold standard. Gli anni fra le due guerre. Bretton Woods ed il FMI. 7. – – – Politiche macroeconomiche e coordinamento in regime di cambi flessibili Argomenti a favore e contro i cambi flessibili. Interdipendenza macro in regime di cambi flessibili. Che cosa abbiamo imparato dal 1973 a oggi. II MODULO 138 8. Le aree valutarie ottimali e l’esperienza europea – Dallo SME all’UEM. – La teoria delle aree valutarie ottimali. 9. – – – – Il mercato globale di capitali L’attività bancaria internazionale. Il mercato internazionale dei capitali. La regolamentazione internazionale. Le crisi finanziarie. BIBLIOGRAFIA Letture obbligatorie Per il I modulo F.C. B AGLIANO , Appunti su aspettative razionali e Nuova Macroeconomia Classica, Blackboard. A. B OITANI , Macroeconomia, Il Mulino, 2008 (capp. 13, 14). A. B OITANI , Politica monetaria in economia aperta, Il Mulino, aulaweb, 2009. D. D ELLI G ATTI -A. B OITANI , Lecture notes on financial hierarchy and monetary policy, Blackboard. A. B AGLIONI , Il mercato monetario e la banca centrale, Il Mulino, 2004 (cap. 3). Per il II modulo P.R. K RUGMAN -M. O BSTFELD, Economia Internazionale 2, Pearson, 2007 (capp. 3, 4, 5, 7, 8, 9, 10, 11). Ulteriori suggerimenti bibliografici verranno forniti dai docenti durante il corso. DIDATTICA DEL CORSO Il corso è integrato da alcune esercitazioni volte ad acquisire dimestichezza con l’analisi dei tassi di cambio e le strategie di arbitraggio e di portafoglio. Tali esercitazioni sono parte integrante dell’esame. Il corso prevede una parte di discussione e monitoraggio dell’andamento dei mercati finanziari volto a fornire agli studenti le chiavi di lettura dei principali dati macroeconomici e delle principali correlazioni che influenzano le dinamiche dei mercati finanziari internazionali. METODO DI VALUTAZIONE Il corso prevede una prova scritta finale relativa a entrambi i moduli. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento I docenti ricevono gli studenti come da avviso affisso all’albo presso l’Istituto di Economia e finanza. 139 28. - Economia politica I P ROF. MICHELE GRILLO OBIETTIVO DEL CORSO Contenuto del corso sono i fondamenti della moderna teoria microeconomica. La microeconomia descrive il funzionamento di un sistema economico di mercato, nel quale consumatori e imprese interagiscono prendendo le proprie decisioni in base alla teoria del comportamento razionale. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DEVE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Tutti i contenuti del corso di Matematica generale che è propedeutico al corso di Economia politica I. OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO Il corso affronta i seguenti temi: – Introduzione storica e metodologica alla microeconomia. A conclusione di questa parte del corso lo studente sarà in grado di conoscere gli elementi della teoria della scelta razionale (in un contesto di certezza; in un contesto di incertezza; in un contesto di interazione strategica). – La teoria del consumatore. A conclusione di questa parte del corso lo studente sarà in grado di descrivere in che modo ciascun consumatore alloca il proprio reddito nell’acquisto dei diversi beni e in che modo la domanda di ciascuno dei beni si modifica al variare dei principali fattori (reddito, prezzi dei beni) che la influenzano. Lo studente sarà stato introdotto alle nozioni di elasticità della domanda, elasticità incrociata della domanda, surplus del consumatore. Inoltre lo studente sarà in grado di descrivere il comportamento razionale del consumatore che deve risolvere un problema di scelta intertemporale. – Approfondimenti della teoria della scelta in condizioni di incertezza. A conclusione di questa parte del corso lo studente sarà stato introdotto alle nozioni di lotteria, valore atteso, utilità attesa, atteggiamento verso il rischio e conoscerà gli elementi essenziali della teoria dell’assicurazione. – La teoria dell’impresa. A conclusione di questa parte del corso lo studente sarà in grado di descrivere i processi di produzione dal punto di vista economico, nel breve e nel lungo periodo, e di rappresentarli attraverso funzioni di costo. Lo studente sarà stato introdotto alle nozioni di rendimenti di scala della produzione, struttura industriale, monopolio naturale. – Il mercato di concorrenza perfetta. A conclusione di questa parte del corso lo studente sarà in grado di descrivere il comportamento di un’impresa che massimizza i profitti quando nel mercato vigono condizioni di concorrenza 140 – – – – – – perfetta; sarà in grado di costruire la funzione di offerta di un’impresa nel breve e nel lungo periodo e sarà in grado di derivare le corrispondenti funzioni di offerta dell’industria. Sarà inoltre in grado di comprendere le proprietà di efficienza degli equilibri dei mercati perfettamente concorrenziali. L’equilibrio generale e l’efficienza dei mercati. A conclusione di questa parte del corso lo studente sarà in grado di descrivere il modello di equilibrio economico generale concorrenziale per un’economia di solo scambio e per un’economia di scambio e produzione. Sarà stato introdotto alla nozione di efficienza nel senso di Pareto e sarà in grado di comprendere le ragioni per le quali la proprietà di efficienza nel senso di Pareto è soddisfatta nell’equilibrio economico generale concorrenziale. I benefici dello scambio. A conclusione di questa parte del corso lo studente sarà stato introdotto alla nozione di “vantaggio comparato” e conoscerà gli elementi della teoria economica del commercio internazionale. Il monopolio. A conclusione di questa parte del corso lo studente sarà in grado di conoscere quali sono i principali fattori che danno origine a una posizione di monopolio in un mercato e di descrivere il comportamento di un’impresa monopolistica. Sarà stato inoltre introdotto alle nozioni di perdita netta di efficienza causata dal monopolio, di discriminazione del prezzo e alle principali misure di politica economica nei confronti del monopolio naturale. La teoria della scelta razionale in contesto strategico (teoria dei giochi). A conclusione di questa parte del corso lo studente sarà in grado di conoscere gli elementi della teoria della scelta razionale in un contesto di interazione strategica (teoria dei giochi). Sarà stato introdotto alle nozioni di gioco in forma normale, gioco in forma estesa con informazione perfetta, soluzione di equilibrio nel senso di Nash, soluzione di un gioco in forma estesa attraverso il metodo dell’induzione a ritroso. L’oligopolio. A conclusione di questa parte del corso lo studente sarà in grado di conoscere i principali modelli che descrivono l’interazione tra le imprese che operano in mercati oligopolistici (modello di Cournot, modello di Bertrand, modello di Stackelberg) e di interpretarli alla luce della teoria della scelta razionale in contesto strategico. Sarà in grado di comprendere i fondamenti strutturali della teoria della concorrenza perfetta. Sarà inoltre in grado di comprendere e analizzare il fenomeno della collusione tra le imprese nei mercati di oligopolio. I fallimenti del mercato: esternalità e beni pubblici e scelte collettive. A conclusione di questa parte del corso lo studente sarà in grado di conoscere le principali cause di fallimento del mercato e di ricondurle a un problema di interazione strategica. Sarà in grado di conoscere le principali modalità con cui le società cercano di risolvere i problemi di esternalità: attraverso il contratto; attraverso l’allocazione di diritti di proprietà; oppure attraverso la tassazione. 141 Sarà stato introdotto alla nozione di bene pubblico e alle condizioni che devono essere soddisfatte affinché l’offerta di un bene pubblico sia efficiente. Sarà stato infine introdotto agli elementi della teoria delle scelte collettive. BIBLIOGRAFIA Per la preparazione dell’esame si consiglia lo studio sul testo di: R.H. F RANK , Microeconomia, McGraw-Hill Italia, 2010, 5ª ed. it. (capp. 1-6; 9-13; 15-17). In alternativa, lo studente può consultare uno dei seguenti testi: J. P ERLOFF, Microeconomia, Apogeo, 2007. M.L. K ATZ -H.S. R OSEN , Microeconomia, McGraw-Hill Italia, 2007, 3ª ed. it. Saranno messe a disposizione degli studenti specifiche dispense su taluni argomenti particolarmente approfonditi a lezione (la teoria della scelta razionale in contesto di certezza, in contesto di incertezza, in contesto di interazione strategica; la teoria dell’assicurazione; i “vantaggi comparati” e la teoria del commercio internazionale). Coloro che desiderano fare pratica nella risoluzione di esercizi possono utilmente consultare il testo di: L. G IURIATO -G. T URATI , Microeconomia, Etas Libri, 1997. DIDATTICA DEL CORSO Il corso consiste in lezioni ed esercitazioni svolte in aula. Gli studenti che lo desiderano saranno inoltre invitati a partecipare, attraverso la stesura di brevi relazioni, a seminari che hanno come tema alcune caratteristiche salienti del sistema industriale italiano. METODO DI VALUTAZIONE L’esame è svolto di norma in forma scritta. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Michele Grillo riceve gli studenti il giovedì dalle ore 10,30 alle ore 11,30 presso l’Istituto di Economia e finanza (via Necchi 5, II piano). 29. - Economia politica II P ROF. ANDREA BOITANI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire un’introduzione ai principali fatti stilizzati della Macroeconomia e, al tempo stesso, alle tecniche necessarie per analizzare i modelli macroeconomici. Particolare attenzione viene dedicata all’analisi della 142 crescita e delle fluttuazioni, ponendo l’accento sul ruolo delle imperfezioni dei mercati nel breve, medio e lungo periodo e sul ruolo delle aspettative. Vengono inoltre affrontati i principali temi del dibattito di politica macro-economica: dalla disoccupazione all’inflazione, dal debito pubblico alla competitività internazionale, dall’innovazione tecnologica alla crescita del capitale umano. Il corso prevede sia lezioni frontali che esercitazioni. Queste ultime sono volte a far acquisire ai partecipanti la capacità di lavorare con i modelli esposti nelle lezioni teoriche, mediante lo svolgimento guidato di esercizi. Al termine del corso i partecipanti conosceranno i modelli macroeconomici di base e il loro uso a fini di politica economica e di interpretazione dei fatti economici recenti e saranno in grado di valutare gli effetti dei risultati macroeconomici e delle politiche sulle scelte degli operatori, particolarmente di quelli finanziari. I partecipanti, inoltre, avranno acquisito la capacità di individuare le fonti e selezionare i dati indispensabili per “leggere” i principali fatti macro-economici. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DEVE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente deve: – Avere una buona conoscenza della Microeconomia elementare; in particolare la teoria della scelta, le funzioni di produzione, di costo e di profitto, l’equilibrio in concorrenza perfetta, in monopolio e nell’oligopolio di Cournot. – Conoscere e saper usare i principali concetti della Statistica descrittiva (medie, varianza e covarianza, serie temporali, coefficiente di correlazione). – Saper risolvere sistemi di due equazioni lineari in due incognite; conoscere serie e successioni elementari; saper calcolare le derivate di funzioni di più variabili e di funzioni composte; saper calcolare il differenziale totale; saper individuare i massimi e minimi liberi e vincolati di una funzione di più variabili; saper effettuare la trasformazione logaritmica di funzioni elementari e saper applicare le proprietà fondamentali dei logaritmi. Chi non abbia raggiunto i predetti obiettivi formativi negli anni precedenti dovrà farlo prima dell’inizio del corso. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE ACQUISIRÀ NEL CORSO 1. Grandezze macroeconomiche Dopo il completamento della trattazione dell’argomento, lo studente sarà in grado di: – conoscere gli elementi fondamentali della contabilità nazionale; – calcolare il PIL di un’economia semplificata a partire da dati elementari, con i metodi del reddito, della spesa e del valore aggiunto; – costruire la bilancia dei pagamenti di un paese a partire dalle sue componenti; – calcolare il “grado di apertura di un’economia”; 143 – costruire il conto delle risorse e degli impieghi; – calcolare i numeri indice dei prezzi e il deflatore implicito del PIL; – conoscere i “cinque tassi” fondamentali dell’economia (tasso di disoccupazione, tasso di inflazione, tasso di crescita del PIL, tasso di interesse e tasso di cambio nominale e reale); – calcolare ciascuno dei suddetti tassi a partire da dati elementari; – comprendere il significato dell’andamento di tali tassi nel tempo, in una prospettiva di comparazione internazionale; – conoscere gli aggregati monetari e il significato di base monetaria; – conoscere la relazione tra quantità di moneta in circolazione e operazioni delle banche; – calcolare il moltiplicatore dei depositi bancari e del credito; – utilizzare l’equazione quantitativa della moneta; – conoscere le componenti fondamentali del bilancio pubblico; – calcolare la dinamica del debito pubblico e le relazioni esistenti tra debito, avanzo primario, tasso di interesse e tasso di crescita; – procedere alla detrendizzazione di una variabile con metodologie elementari; – comprendere la metodologia elementare di analisi della crescita e del ciclo economico e la distinzione tra analisi con prezzi fissi, flessibili o viscosi. 2. Il lungo periodo Dopo il completamento della trattazione dell’argomento, lo studente sarà in grado di: – utilizzare l’equazione quantitativa per costruire la curva di domanda aggregata (AD); – conoscere le relazioni esistenti tra struttura dei mercati ed equilibrio macroeconomico nel lungo periodo, utilizzando lo schema dell’ equilibrio distributivo; – risolvere un semplice modello macroeconomico di lungo periodo in economia chiusa; – comprendere le interazioni esistenti tra diverse “imperfezioni” dei mercati dei beni e del lavoro; – comprendere il ruolo delle istituzioni (dal potere delle autorità preposte alla tutela della concorrenza, ai costi di entrata nei mercati al cuneo fiscale) nell’influenzare l’equilibrio macroeconomico di lungo periodo; – costruire graficamente la funzione di offerta aggregata (AS) di lungo periodo a partire dall’equilibrio distributivo e saper svolgere elementari esercizi di statica comparata; – conoscere le funzioni macroeconomiche del risparmio, dell’investimento e delle esportazioni nette e saper risolvere un semplice modello di mercato dei fondi nel lungo periodo; 144 – utilizzare la teoria quantitativa della moneta per calcolare il tasso di inflazione; – comprendere le determinanti della domanda e dell’offerta di inflazione, a partire dal conflitto distributivo e dalla situazione della finanza pubblica; – calcolare il signoreggio, l’imposta da inflazione e il fiscal drag; – determinare il tasso di inflazione medio a partire da dinamiche della produttività differenziate da settore a settore. 3. Il breve periodo Dopo il completamento della trattazione dell’argomento, lo studente sarà in grado di: – interpretare il breve periodo a partire da un modello AD-AS con prezzi fissi; – conoscere la funzione Keynesiana del consumo nel breve periodo; – risolvere un modello reddito-spesa in presenza di settore pubblico e calcolare i moltiplicatori della spesa e delle imposte; – comprendere il paradosso della parsimonia; – comprendere il significato e saper calcolare gli effetti degli “stabilizzatori automatici” del PIL con prezzi fissi; – conoscere la funzione degli investimenti e della preferenza per la liquidità e comprendere il loro ruolo nell’equilibrio di breve periodo; – costruire e risolvere un modello IS-LM in forma lineare; – saper effettuare esercizi di politica economica utilizzando il modello IS-LM; – saper analizzare l’equilibrio di breve periodo di un’economia aperta con perfetta mobilità dei capitali; – risolvere modelli di economia aperta quando il tasso di cambio è fisso e quando è flessibile; – comprendere i diversi effetti della politica di bilancio e della politica monetaria nei diversi regimi di cambio; – comprendere i meccanismi di propagazione delle crisi finanziarie. 4. Il medio periodo Dopo il completamento della trattazione dell’argomento, lo studente sarà in grado di: – sapere cos’è e come si deriva analiticamente la curva di Phillips a partire da una semplice legge di aggiustamento dei salari monetari; – conoscere gli effetti di variazioni della produttività, del potere di mercato delle imprese e dei lavoratori sulla curva di Phillips; – saper costruire la curva di Phillips a partire dai dati disponibili su inflazione e disoccupazione; – comprendere il ruolo delle aspettative di inflazione nella traslazione della curva di Phillips; – costruire graficamente e analiticamente la curva di offerta aggregata (AS) dinamica di medio periodo; 145 – conoscere il concetto di Nairu e quello di steady state; – calcolare gli effetti di medio periodo degli shock di domanda e di offerta nell’ipotesi di aspettative estrapolative e calcolare la convergenza verso lo steady state; – comprendere il significato dell’indicizzazione completa o parziale dei salari all’inflazione e le conseguenze dell’indicizzazione a seguito di shock da domanda e da offerta; – derivare gli effetti di variazioni del prezzo delle materie prime sull’inflazione e sul PIL nel medio periodo; – comprendere le ragioni per le quali il Nairu può modificarsi nel corso del tempo e può manifestarsi “persistenza” nel tasso di disoccupazione; – capire il significato della politica dei redditi per la stabilizzazione dell’inflazione; – saper “leggere” la storia dell’inflazione e della disoccupazione negli anni recenti alla luce dei concetti teorici appresi. 5. Il lunghissimo periodo Dopo il completamento della trattazione dell’argomento, lo studente sarà in grado di: – conoscere il significato di “capitale fisico”, “capitale umano” e “capitale sociale”, nonché del concetto di learning by doing; – comprendere il significato di crescita economica endogena e il ruolo dei rendimenti di scala; – determinare il sentiero di crescita di un’economia a partire da condizioni iniziali date; – capire e calcolare gli effetti del tasso di risparmio/investimento, del progresso tecnico e del “potere di mercato” nel processo di crescita economica; – costruire e risolvere un semplice modello di produzione del progresso tecnico; – conoscere e determinare analiticamente le condizioni di compatibilità tra crescita economica e mantenimento della qualità ambientale; – scomporre il tasso di crescita del PIL pro-capite nelle sue principali componenti a partire dai dati forniti dai data-base disponibili. BIBLIOGRAFIA A. B OITANI , Macroeconomia, Il Mulino, Bologna, 2008 (capp. 1-12; 15). A. B OITANI -L. ROSSI , Esercizi di Macroeconomia, (disponibili nel sito “aulaweb” dedicato, della casa editrice Il Mulino). Il materiale integrativo sarà messo a disposizione nel sito Blackboard del corso o nel citato sito “aulaweb”. 146 DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula (70 ore) ed esercitazioni (20 ore). METODO DI VALUTAZIONE Sessioni ordinarie: prova scritta di due ore. Quattro prove intermedie riservate ai frequentanti, utili a completare l’esame prima di Natale. Chi partecipa a tutte le prove intermedie non può sostenere l’esame nel primo appello della sessione invernale. AVVERTENZE Il presente programma è valido anche per gli studenti del vecchio ordinamento, che sono comunque invitati a mettersi in contatto con il docente prima di iniziare la preparazione dell’esame. Gli studenti del corso di laurea in Scienze statistiche economiche e attuariali - il cui insegnamento di Economia politica II prevede 6 crediti - sosterranno l’esame solo sugli argomenti trattati nei capitoli 1-9 del volume citato in bibliografia, con i relativi esercizi. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Andrea Boitani riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso l’Istituto di Economia e finanza (via L. Necchi 5), e indicato sulla pagina web del docente. 30. - Economia pubblica della previdenza P ROF. GILBERTO TURATI OBIETTIVO DEL CORSO Il Corso si propone di introdurre lo studente alle questioni rilevanti per spiegare l’intervento pubblico nelle economie di mercato, con una particolare attenzione al tema della previdenza. Al termine del Corso gli studenti saranno in grado di valutare i problemi connessi alla previdenza pubblica e di discutere criticamente le soluzioni di politica economica proposte nei diversi paesi, in particolare il ruolo delle forme di previdenza complementare privata. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe: – conoscere i principali concetti di micro- e macro-economia; – conoscere alcuni concetti base di matematica generale e finanziaria; – essere in grado di ragionare su un problema economico attraverso semplici grafici. 147 OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO 1. L’intervento pubblico nelle economie di mercato: tra efficienza ed equità Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – discutere le ragioni dell’intervento pubblico in campo economico; – distinguere tra interventi allocativi e interventi distributivi. 2. L’intervento pubblico in campo previdenziale come intervento nell’ambito dello Stato Sociale Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – riconoscere i diversi modelli di Stato Sociale; – conoscere l’evoluzione storica dei sistemi previdenziali e i principali istituti previsti dall’ordinamento italiano; – conoscere le ragioni e gli interventi delle principali riforme nel campo della previdenza pubblica. 3. Le giustificazioni economiche dell’intervento pubblico in campo previdenziale: possibili alternative ed evoluzione futura Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – comprendere gli aspetti micro e macro-economici dei sistemi a ripartizione e dei sistemi a capitalizzazione; – comprendere le diverse modalità di determinazione delle pensioni (metodo retributivo e contributivo; – comprendere i problemi connessi con il passaggio da un sistema a ripartizione ad un sistema a capitalizzazione; – comprendere il ruolo della previdenza complementare privata e i problemi di integrazione tra previdenza, sanità e assistenza. BIBLIOGRAFIA Testi consigliati per l’intero corso P. BOSI , Corso di Scienza delle Finanze, Il Mulino, Bologna. R. A RTONI , Lezioni di Scienza delle Finanze, Il Mulino, Bologna. J. S TIGLITZ, Economia del Settore Pubblico, Hoepli, Milano. Per il punto tre Raccolta di letture segnalate a lezione. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali. 148 METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta di tre domande della durata di 60 minuti, con esame orale facoltativo. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Gilberto Turati riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso l’Istituto di Economia e Finanza. 31. - Elementi di inferenza statistica P ROF. B ENITO VITTORIO FROSINI OBIETTIVO DEL CORSO L’obiettivo del corso è duplice: (a) completare la preparazione statistica di base, già raggiunta con il corso di Statistica I, mediante l’introduzione delle conoscenze essenziali riguardanti le variabili casuali campionarie, e i principali problemi di stima e di verifica di ipotesi, e (b) applicare le predette conoscenze ad alcuni principali problemi inferenziali, fra cui l’analisi della varianza e l’analisi di regressione, univariata e multivariata. Per un proficuo apprendimento degli argomenti bivariati e multivariati, ma anche allo scopo di assicurare agli studenti una più adeguata preparazione matematica, il corso prevede alcune lezioni di calcolo matriciale. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Principali variabili casuali campionarie; in particolare media e varianza campionarie. 2. Classificazione dei problemi inferenziali: problemi di stima e di verifica di ipotesi. 3. La variabile casuale chi-quadrato e la varianza campionaria. 4. Coerenza e non-distorsione di uno stimatore. 5. Funzione di verosimiglianza e stime di massima verosimiglianza. 6. Cenno all’inferenza bayesiana. 7. I test di significatività. 8. Test Z e test di Student per la media. 9. Test chi-quadrato per la varianza. 10. Test su una proporzione. 11. Test Z e test di Student per il confronto fra due popolazioni. 12. Intervalli di fiducia, con alcune principali applicazioni. 149 13. Confronti multipli di medie col test di Student. 14. Confronti multipli di medie con l’analisi della varianza. 15. Principali argomenti di calcolo matriciale - Vettori: significato algebrico e geometrico. Coseni direttori di un vettore. Angolo fra due rette. Operazioni algebriche su vettori. Vettori linearmente dipendenti e indipendenti. Matrici e operazioni algebriche su matrici. Traccia e determinante di una matrice quadrata. Inversa di una matrice quadrata. Rango di una matrice. Trasformazioni lineari. Sistemi di equazioni lineari. Forme quadratiche. Autovalori a autovettori. Formule di derivazione. 16. Richiami sulla funzione di regressione: aspetti descrittivi. 17. Le funzioni di regressione nel caso della variabile casuale normale bivariata. 18. Analisi di regressione semplice. Teorema di Gauss-Markov. Stime di massima verosimiglianza per il modello di regressione normale, e test collegati. Stima della media condizionale. Calcolo di un intervallo predittivo. 19. Regressione semplice con errori in entrambe le variabili. 20. Regressione logistica. 21. Analisi di regressione multipla: (a) col metodo dei minimi quadrati ordinari, (b) col metodo dei minimi quadrati ponderati. BIBLIOGRAFIA B.V. F ROSINI , Metodi statistici, Carocci, Roma, 2a ed. B.V. F ROSINI , Analisi di regressione, con Appendice su Vettori e matrici, EDUCatt Università Cattolica, Milano. S. M IGNANI -A. M ONTANARI , Appunti di analisi statistica multivariata, Esculapio, Bologna. A. S EN -M. S RIVASTAVA , Regression analysis, Springer-Verlag, New York. nd C.R. R AO -H. TOUTENBURG , Linear models, Springer, New York, 2 ed. W.J. KRZANOWSKI , An introduction to statistical modelling, Arnold, London. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula ed esercitazioni. METODO DI VALUTAZIONE Esami scritti. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Benito Vittorio Frosini riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Scienze statistiche. 150 32. - Etica della finanza P ROF. PIPPO RANCI OBIETTIVO DEL CORSO Mettere gli studenti in grado di individuare l’aspetto etico delle scelte economiche individuali e collettive, con particolare riguardo al mondo della finanza, valutandone la coerenza con i principi condivisi nella società e analizzandone le probabili conseguenze. Caratteristica del corso, pensato per una facoltà di studi economici e finanziari e insegnato da un economista anziché da un filosofo morale, è l’attenzione al contesto in cui le scelte si esercitano e alle aree critiche, dal punto di vista etico, del sistema economico e finanziario nazionale e internazionale. PROGRAMMA DEL CORSO Si parte dallo storico quesito circa l’accettabilità etica di una economia di mercato. La domanda investe il soggetto caratteristico dell’economia e cioè l’impresa orientata al profitto. Vengono esaminati i problemi della legalità, della criminalità economica e finanziaria, della distribuzione della ricchezza e delle opportunità. Vengono considerati i soggetti economici che operano con finalità non di lucro ma di solidarietà o comunque ideali, nelle loro caratteristiche economiche e organizzative e nel loro rapporto con il resto del sistema economico. Si presta attenzione alla funzione e alle caratteristiche del sistema finanziario, sia sul versante negativo delle connessioni tra finanza e criminalità e dell’impatto devastante che le crisi finanziarie possono avere sullo sviluppo economico, sia sul versante positivo della finanza etica. Schema delle lezioni: 1. Introduzione al corso. L’etica dell’economia di mercato. 2. L’impresa capitalistica e la sua etica. 3. La legalità e la corruzione. 4. La criminalità economica. 5. La criminalità finanziaria. 6. La responsabilità sociale dell’impresa. 7. Le organizzazioni senza fine di lucro. 8. Le fondazioni di origine bancaria. 9. La finanza etica. 10. La responsabilità del sistema di fronte alle disuguaglianze interne. 11. La responsabilità del sistema di fronte alle disuguaglianze nel mondo. 12. Conclusione su etica e capitalismo. 151 BIBLIOGRAFIA Bozze delle lezioni e letture che saranno rese disponibili nella pagina web del docente. DIDATTICA DEL CORSO Lezione frontale 80%, interventi di esperti 10% Gli studenti che intendono frequentare sono invitati a fornire al docente il proprio nome e recapito per consentire la formazione di gruppi di ricerca su singoli punti del programma. Ciascuno potrà preparare un breve saggio su un argomento del corso. Il 10% del tempo di aula è dedicato alla esposizione e discussione dei saggi. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto consistente in tre domande cui lo studente deve fornire risposta breve ma ragionata. In sede di verbalizzazione sarà possibile fornire elementi a chiarimento delle risposte scritte qualora la valutazione sia ritenuta incongrua, ma non chiedere un supplemento orale con domande ulteriori. I saggi saranno valutati e conteranno per un terzo del voto finale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Pippo Ranci riceve gli studenti il martedì dalle ore 17,00 presso l’Istituto di Economia e finanza o su appuntamento da concordare via mail. 33. - Finanza aziendale P ROF. C ARLO BELLAVITE PELLEGRINI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso è volto a fornire agli studenti una conoscenza di ampio respiro di che cosa sia la corporate finance e dei temi più rilevanti della finanza d’impresa. Dopo aver approfondito alcuni degli elementi fondamentali della finanza, con particolare attenzione ad alcuni concetti, quali flussi, tassi, tempo e rischio, il corso si focalizza sui principali metodi di valutazione del capitale economico d’impresa, sulle tematiche relative all’efficienza, alla struttura finanziaria dell’impresa, alla teoria dell’agenzia e alla corporate governance. Nell’ambito del corso, dopo alcuni cenni introduttivi, verranno approfonditi i temi legati alla struttura dei mercati finanziari e al contesto istituzionale, con particolare attenzione ai diversi strumenti finanziari scambiati su tali mercati; si 152 analizzeranno la struttura di bilancio e temi di analisi finanziaria come propedeutici alla finanza aziendale e il criterio del valore attuale, anche attraverso alcune applicazioni in tema di valutazione delle obbligazioni e delle azioni. Successivamente verranno affrontati i seguenti argomenti: il criterio del Valore Attuale Netto, le decisioni di investimento in capitale fisso attraverso l’analisi dei flussi e la tecnica del capital budgeting, i concetti di rischio e rendimento e la valutazione del costo del capitale di rischio, attraverso il Capital Asset Pricing Model. A tale trattazione seguirà un approfondimento sulle metodologie di calcolo del costo del capitale (WACC) nelle sue diverse componenti di capitale proprio e di debito. Nell’ambito delle metodologie di valutazione del valore corrente del capitale economico d’impresa, il corso intende dedicare particolare attenzione alla valutazione del capitale d’impresa attraverso il metodo dei flussi di cassa scontati (DCF Levered e Unlevered), e i principali metodi di valutazione tradizionali (metodo patrimoniale semplice, metodo patrimoniale complesso, metodo reddituale, metodo Misto UEC). Successivamente verranno affrontati temi relativi all’efficienza del mercato dei capitali, nelle sue diverse forme – con alcuni cenni alla finanza comportamentale – e alla struttura finanziaria d’impresa, attraverso lo studio dei modelli di Modigliani e Miller (senza e con imposte societarie e personali) e i legami con la politica dei dividendi. Infine, si dedicherà un approfondimento alla teoria dell’agenzia, attraverso lo studio dei modelli di agency, i costi di agenzia del capitale proprio e del capitale di debito, le asimmetrie informative e le determinanti delle scelte di finanziamento delle imprese. Da ultimo il corso prevede la trattazione del tema della corporate governance, con particolare attenzione ai soggetti economici ed istituzionali coinvolti e ai diversi modelli di corporate governance. Seguiranno alcuni brevi cenni a temi speciali di finanza aziendale, quali le operazioni di fusione ed acquisizione e alcune principali operazioni di ristrutturazione aziendale. Tutti gli argomenti trattati durante il corso saranno supportati da interessanti evidenze empiriche riscontrate, con particolare attenzione agli Stati Uniti, Europa e Giappone. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe: – aver frequentato con profitto i corsi di Economia aziendale e di Ragioneria e conoscere gli elementi principali di tali due discipline; 153 – essere in possesso di una solida conoscenza di base in tema di Diritto privato e Diritto commerciale, nonché una conoscenza di base del mercato finanziario nel suo complesso; – essere in possesso di una solida conoscenza di base in tema di Microeconomia; – avere padronanza nell’utilizzo e nella valutazione dei principali indici matematico-statistici (calcolo della media, varianza, coefficiente di correlazione etc.); – essere in grado di condurre analisi e ragionamenti autonomi in merito ai concetti sopra esposti interpretando anche la significatività degli stessi. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO Il corso si articola su una pluralità di argomenti fra loro correlati in modo sequenziale: 1. Introduzione alla Finanza aziendale Si propone una breve trattazione dei principali temi della finanza aziendale, con una particolare attenzione agli elementi fondanti della finanza, sottolineandone i legami con altre discipline. 2. La struttura dei mercati finanziari e il contesto istituzionale Verranno analizzate le strutture dei mercati finanziari nei diversi contesti istituzionali, le loro differenti classificazioni e tipologie ed i principali strumenti scambiati su tali mercati: le più frequenti tipologie di titoli di debito, i titoli azionari e gli strumenti di quasi equity e quasi debt. 3. La struttura del bilancio e l’analisi finanziaria Verranno approfonditi alcuni elementi di analisi di bilancio dell’impresa come propedeutici rispetto alla finanza aziendale, corredando tale trattazione di alcuni indicatori di liquidità, solidità, efficienza e redditività. Si introdurranno inoltre alcuni dei principali indicatori - moltiplicatori di mercato - ai fini della valutazione del valore corrente del capitale economico d’impresa, corredando tale approfondimento di interessanti evidenze empiriche. 4. Il criterio del Valore Attuale Il concetto di valore attuale quale metodologia di pricing, aspetti tecnici, motivazioni, strumenti e metodologie di calcolo. Il significato economico del tasso di interesse. Si propongono alcune applicazioni del criterio del valore attuale: – la valutazione delle obbligazioni: aspetti teorici, metodologie di calcolo e casi applicativi; – la valutazione delle azioni: aspetti teorici, metodologie di calcolo e casi applicativi. 5. Il Valore attuale netto e il “capital budgeting” Nella trattazione di tale argomento verranno approfonditi i seguenti concetti: – il criterio del Valore Attuale Netto e il processo di “capital budgeting” 154 nell’ambito dei modelli di selezione degli investimenti di durata pluriennale: elementi caratteristici e tasso di inflazione, metodologie di calcolo e casi applicativi; – il “capital budgeting”: i concetti di flusso, tasso e tempo. La determinazione dei flussi rilevanti di un progetto di investimento, del tasso opportunità e del tempo T; – i criteri alternativi per le decisioni di investimento: il payback period, il discounted payback period, il rendimento medio contabile, il tasso interno di rendimento, l’indice di redditività, e il FAE, aspetti teorici e casi applicativi. 6. I concetti di rischio e rendimento Si introdurranno i concetti di rischio e rendimento nell’ambito della valutazione del rischio di progetti di investimento. La trattazione si articolerà nei due seguenti punti: – l’evidenza empirica di carattere storico della dinamica dei rendimenti e del premio al rischio (equity premium) nelle diverse aree del mondo: USA, Europa e resto del mondo; – le misure del rischio di un portafoglio: i concetti statistici di media, varianza e scarto quadratico medio. Il concetto di variabilità e di diversificazione di un portafoglio. 7. Il Capital Asset Pricing Model (CAPM) La relazione tra rischio e rendimento e il coefficiente beta. L’utilizzo del CAPM per il calcolo dei rendimenti attesi: ipotesi sottostanti, aspetti applicativi e metodologia di calcolo. Alcuni approfondimenti in tema di validità e ruolo di tale modello. Alcune teorie alternative al Capital Asset Pricing Model: l’Arbitrage pricing theory e i modelli fattoriali. 8. Il costo del capitale Richiamo del principio del valore attuale nelle decisioni finanziarie d’impresa. La stima del costo medio ponderato del capitale (Weighted Average Cost of Capital - WACC), nelle sue diverse componenti di capitale proprio e di debito: aspetti applicativi e metodologie di calcolo. 9. La valutazione del valore corrente del capitale economico d’impresa attraverso il Metodo dei flussi di cassa attualizzati (Discounted Cash Flows - DCF) Il metodo del Discounted Cash flows Levered e Unlevered. 10. La valutazione del valore corrente del capitale economico d’impresa attraverso i Metodi Tradizionali: Verranno trattati i seguenti metodi di valutazione: i metodi patrimoniali 155 (semplice e complesso), i metodi reddituali e i metodi misti (in particolare il metodo della media, il metodo Misto UEC). 11. Le decisioni di finanziamento e la teoria dell’efficienza del mercato dei capitali L’efficienza di mercato e la finanza comportamentale, le diverse forme di efficienza del mercato: aspetti teorici ed evidenze empiriche. Alcune implicazioni per la finanza aziendale. 12. La struttura finanziaria dell’impresa Tale tema si articolerà nei seguenti punti: – l’evidenza empirica in tema di strutture finanziarie delle imprese in diversi contesti istituzionali in giro per il mondo; – i fattori determinanti la scelta della struttura finanziaria d’impresa: il concetto di trade-off della struttura finanziaria. I modelli Modigliani e Miller (1958; 1963) senza e con imposte societarie e personali e la struttura finanziaria ottimale: aspetti teorici ed ambiti applicativi corredati da alcuni casi pratici. 13. La politica dei dividendi e la struttura finanziaria Alcuni aspetti pratici della politica dei dividendi: le diverse tipologie e le diverse forme di erogazione. Le imperfezioni del mercato e la politica dei dividendi. Le interazioni tra decisioni di investimento e di finanziamento: il problema della distribuzione dei dividendi e l’effetto della politica dei dividendi sul valore dell’impresa; alcune evidenze empiriche. Lineamenti della politica dei dividendi nel modello di Modigliani e Miller. 14. Le relazioni di agenzia Il ruolo dell’informativa societaria e la teoria dell’Agenzia: i concetti di asimmetria informativa e di conflitti di interesse. I costi di agenzia del capitale proprio. I costi di agenzia del capitale di debito. Il concetto di trade-off tra i diversi costi di agenzia. I problemi di agenzia, la remunerazione dei manager e la misurazione dei risultati. 15. La corporate governance Il Concetto di corporate governance, gli elementi che la contraddistinguono, i principi, le best practices. La tutela degli investitori e lo sviluppo dei mercati finanziari. I soggetti economici e le istituzioni coinvolti nella corporate governance e i principali modelli di corporate governance. La proprietà, il controllo e la governance nel mondo: aspetti teorici ed evidenze empiriche in Europa, Asia, Stati Uniti e Regno Unito. 156 16. Temi speciali di finanza aziendale Si proporranno infine alcuni cenni alle seguenti operazioni: – le operazioni di fusione e acquisizione; – le principali operazioni di ristrutturazione aziendale: il Leveraged buyout, le scissioni e gli scorpori, le operazioni di private equity. BIBLIOGRAFIA Raccolta di letture (disponibili nel sito Blackboard del corso). Materiale integrativo (diapositive, dati, slides, etc.) sarà messo a disposizione degli studenti nel sito Blackboard del corso, con cadenza settimanale. Testi adottati S.A. R OSS -R.W. WESTERFIELD -J.F. J AFFEE -B.D. J ORDAN -F.S. H ILLIER, Finanza Aziendale, Mc Graw-Hill, Forthcoming, 2011. R.A. B REALEY-S.C. M YERS -F. A LLEN-S. S ANDRI , Principi di Finanza Aziendale, Mc Graw-Hill, 6ª ed., 2011. Testi consigliati D. V ENANZI , Il puzzle della Struttura Finanziaria, Pearson-Prentice-Hall, Milano- Torino, 2010. R. M ONKS -N. M INOW , Corporate Governance, John Wiley and Sons, 2008. C. B ELLAVITE P ELLEGRINI, Modelli d’equilibrio e fondamentali d’impresa - I rendimenti azionari nell’area dell’euro, Carocci Editore S.p.A, Roma, 2008. C. B ELLAVITE P ELLEGRINI , Il Quasi Equity: aspetti istituzionali, teoria economica ed evidenza empirica, Giuffrè Editore, 2003. È possibile che durante le lezioni vengano forniti riferimenti bibliografici aggiuntivi ed altro materiale didattico. DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede sia didattica frontale, articolata tra lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche in aula con casi svolti sia dal docente, sia dagli studenti, sia possibili interventi di esperti del settore. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta, composta da una parte teorica e una parte empirica, di durata indicativa compresa tra 90 e 120 minuti, con eventuale possibilità di integrazione orale ad esclusiva discrezione del docente. Gli studenti che hanno svolto uno o più problem set o case study nell’ambito del corso possono far concorrere la valutazione dei problem set e/o case study alla valutazione complessiva dell’esame, nella misura del 25% del totale. 157 AVVERTENZE Orario e uogo di ricevimento Il Prof. Carlo Bellavite Pellegrini riceve gli studenti il giovedì dalle ore 14,00 alle ore 15,30 presso il Dipartimento di Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale (via Necchi, 5, stanza C09). 34. - Finanza aziendale (corso avanzato) P ROF. M ARCO BOTTA ; PROF. A LESSANDRO PENATI ; PROF. GABRIELE VILLA Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http:/ /programmideicorsi-milano.unicatt.it). 35. - Finanza delle imprese di assicurazione P ROF. A LBERTO FLOREANI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di illustrare e approfondire alcune delle tematiche più innovative riguardanti la finanza e il risk management delle imprese di assicurazione. PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA SINTETICO 1. Il nuovo sistema di vigilanza prudenziale delle imprese di assicurazione: Solvency 2. La struttura a tre pilastri di Solvency 2. Il primo pilastro di Solvency 2. La valutazione delle attività e delle passività. La determinazione dei fondi propri. La determinazione dei requisiti patrimoniali di Solvibilità. Solvibilità e risk management. Cenni al secondo e al terzo pilastro di Solvency 2. 2. Il bilancio consolidato delle imprese di assicurazione secondo i principi contabili internazionali. La struttura del bilancio consolidato delle imprese di assicurazione. Rilevazione e valutazione degli strumenti finanziari e i contratti assicurativi: situazione attuale e prospettive (IAS 39, IFRS 4 e IFRS 9). L’informativa extra-contabile: Embedded value e misurazione del valore creato dalla gestione assicurativa. 158 3. La gestione dei rischi dell’impresa di assicurazione. Cenni alla gestione dei rischi assicurativi. La gestione dei rischi finanziari. L’asset-liability management e la gestione del rischio di tasso di interesse. Cenni alla gestione degli altri rischi finanziari. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe conoscere gli elementi fondamentali dell’economia e della gestione delle imprese di assicurazione. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO 1. Il nuovo sistema di vigilanza prudenziale delle imprese di assicurazione: Solvency 2. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente conoscerà la struttura del primo pilastro di Solvency 2 e sarà in grado di comprenderne gli effetti che esso determinerà sul risk management dell’impresa di assicurazione. 2. Il bilancio consolidato delle imprese di assicurazione secondo i principi contabili internazionali. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente conoscerà la struttura del bilancio consolidato delle imprese di assicurazione e i principi contabili internazionali riguardanti strumenti finanziari e i contratti assicurativi. 3. La gestione dei rischi dell’impresa di assicurazione. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento sarà in grado di comprendere la struttura dei sistemi di asset-liability-management delle imprese di assicurazione e come questi si stanno evolvendo in seguito a Solvency 2 e all’introduzione dei principi contabili internazionali. Inoltre sarà in grado di comprendere gli effetti che il rischio di tasso di interesse determina su attività e passività assicurative e saprà applicare semplici strategie di gestione del rischio di tasso di interesse basate sul modello di immunizzazione finanziaria. BIBLIOGRAFIA La bibliografia del corso sarà indicata all’inizio delle lezioni. DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede lezioni frontali. Il materiale didattico (slides e altra documentazione) è messa a disposizione nella pagina Blackboard del corso. METODO DI VALUTAZIONE Prova orale. È previsto un lavoro di gruppo facoltativo per gli studenti frequentanti. 159 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Alberto Floreani riceve gli studenti il lunedì dalle ore 10,30 alle ore 12,30 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5, I piano, uff. C1). Consultare la pagina personale del docente per eventuali variazioni. 36. - Finanza matematica P ROF. PIERA MAZZOLENI OBIETTIVO DEL CORSO Primo modulo: Il corso presenterà in modo formalizzato ed operativo i principi che regolano i mercati finanziari; proporrà inoltre i più importanti strumenti finanziari per l’intervento sui mercati e il controllo del rischio. Il primo modulo si occuperà delle operazioni finanziarie nel tempo. Successivamente il secondo modulo prenderà in considerazione condizioni di incertezza. La matematica ha elaborato opportune metodologie di calcolo, rendendo possibile stabilire regole di equità per prestiti e piani di accumulazione del capitale, ma soprattutto prezzare titoli obbligazionari. Tali condizioni di equità consentono, nella moderna interpretazione come principio di non arbitraggio, di analizzare l’evoluzione dei tassi di interesse. Secondo modulo: Il corso presenta in modo formalizzato e operativo i principi che regolano i mercati finanziari e i più importanti strumenti finanziari per l’intervento sui mercati e per il controllo del rischio. Si analizzano il ruolo del tempo e dell’incertezza, formalizzando la duration per il controllo deterministico dei titoli obbligazionari e il criterio media-varianza per le scelte sui titoli azionari. Si sviluppano metodi matematici che conducono al modello di mercato, con riferimento all’applicazione delle tecniche statistiche per la previsione dei rendimenti azionari e per la valutazione del rischio. Si mostra come il principio di non arbitraggio venga applicato per la costruzione del prezzo dei contratti derivati. Alla fine del corso lo studente disporrà di opportuni criteri di valutazione e decisione per i più diffusi problemi finanziari. PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA ANALITICO I DEL CORSO CON OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI MODULO 1. Il valore temporale del denaro: problemi dinamici e leggi finanziarie; risoluzione delle equazioni e problemi inversi. 160 2. 3. 4. 5. II Lo studente impara a trattare capitali non più soltanto caratterizzati come importo di denaro, ma collocati nel tempo. Accumulazione di capitale: costituzione di un capitale o di una rendita. Si mette in evidenza come il meccanismo dell’accumulazione debba tenere conto sia della modalità di costituzione sia dello sviluppo temporale. Ammortamento di prestiti indivisi: ammortamento di prestiti indivisi; valutazione di un prestito. Viene evidenziata la dinamica dei prestiti, con particolare attenzione alla variazione delle condizioni del mercato e alla valutazione di convenienza. Valutazione di progetti finanziari: valore attuale netto; tasso implicito di rendimento; criteri di scelta; problemi di investimento con capitale limitato; leasing finanziario, Lo studente impara a valutare e scegliere in modo critico i progetti aziendali mediante strumenti sintetici, in grado di rispettare le caratteristiche dei progetti stessi. Particolare rilievo è dato all’operazione di leasing, molto diffusa in ambito aziendale. Prestiti obbligazionari: obbligazioni di puro sconto e obbligazioni con cedola. Quanto appreso in precedenza permette allo studente di prezzare i titoli obbligazionari e di analizzarne le caratteristiche finanziarie, in particolare rispetto ai tassi di interesse. MODULO 1. La curva dei tassi di interesse: il principio di non arbitraggio e le condizioni di equilibrio. Il principio di non arbitraggio consente di passare da operazioni a pronti a operazioni a termine, pur mantenendo condizioni di equilibrio: in corrispondenza si costruiscono curve temporali per i tassi di interesse. 2. Immunizzazione finanziaria: duration e immunizzazione. Il tempo è una chiara fonte di incertezza: un approccio semplificato conduce ad un’analisi di sensitività, da considerarsi come una prima misura di rischiosità. 3. Selezione ottima degli investimenti: criterio dell’utilità attesa; analisi media-varianza di portafogli azionari; modelli di equilibrio nei mercati finanziari. Si presentano gli strumenti classici per la misurazione del rischio e per la valutazione degli investimenti azionari; mediante strumenti quantitativi si esprimono le condizioni per l’equilibrio dei mercati stessi. 4. Introduzione agli strumenti finanziari moderni: contratti derivati e loro valutazione; strategie di copertura. Si analizzano i principali contratti derivati con l’applicazione del principio di non arbitraggio. 161 BIBLIOGRAFIA Per il I modulo Testo adottato P. M AZZOLENI, Finanza matematica (Primo modulo), EDUCatt, 2007. Testo consigliato F. C ACCIAFESTA , Lezioni di matematica finanziaria (classica e moderna) per i corsi triennali, Giappichelli, Torino, 2006. Per il II modulo Testo adottato P. M AZZOLENI, Finanza matematica (Secondo modulo), EDUCatt, 2007. Testo consigliato F. C ACCIAFESTA , Lezioni di Matematica finanziaria (classica e moderna) per i corsi triennali, Giappichelli, Torino, 2006. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula e lavori pratici guidati. METODO DI VALUTAZIONE Esami scritti ed orali. AVVERTENZE Avvertenza: l’esame di Finanza matematica può essere fruito dagli studenti in debito dell’esame di Matematica finanziaria. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Piera Mazzoleni riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo del Dipartimento di Discipline matematiche, finanza matematica ed econometria. 37. - Fondi pensione e previdenza complementare P ROF. PAOLO FUMAGALLI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire agli studenti gli elementi fondamentali di conoscenza del sistema dei Fondi Pensione in Italia e all’estero. Dopo una parte introduttiva dedicata al tema della Previdenza Pubblica, vengono approfonditi gli elementi costitutivi, gestionali e di controllo relativi alle forme di Previdenza Complementare. Particolare attenzione, affrontando la Previdenza Complementare, verrà dedicata ai Fondi Pensione, relativamente ai quali verranno esaminati diversi profili: normativi, economici, finanziari, fiscali e sociali. 162 Si ripercorreranno, inoltre, tutte le fasi che caratterizzano il settore della Previdenza Complementare: dall’adesione alla forma pensionistica fino alla fase di erogazione della prestazione pensionistica. Durante lo svolgimento del corso è previsto l’intervento di esperti e di testimoni del mercato. Al termine del corso gli studenti saranno in grado di individuare e analizzare il ruolo che i Fondi Pensione e la Previdenza Complementare nel suo complesso, svolgono nel sistema economico, finanziario e sociale. PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO CON OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI La Previdenza Pubblica Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – conoscere l’origine e le fasi storiche che hanno portato alla formazione dello Stato Sociale in Italia; – comprendere le implicazioni pratiche che le riforme previdenziali hanno portato al sistema previdenziale italiano; – conoscere e applicare i diversi metodi di calcolo della pensione pubblica; – conoscere la struttura, il funzionamento e i soggetti che operano nel sistema previdenziale dei cosiddetti “tre pilastri”. La Previdenza Complementare Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – conoscere l’evoluzione della normativa che regola la Previdenza Complementare; – comprendere le implicazioni pratiche della normativa attualmente in vigore con particolare riferimento alle modalità di scelta, di adesione e di contribuzione alle forme pensionistiche complementari; – conoscere le tipologie, le caratteristiche e il funzionamento delle forme pensionistiche complementari esistenti in Italia: le forme pensionistiche ante 421/92, i Fondi Pensione Negoziali, i Fondi Pensione Aperti, le Forme Individuali Pensionistiche (FIP); – conoscere il sistema di Governance delle forme pensionistiche ante 421/92, dei Fondi Pensione Negoziali, dei Fondi Pensione Aperti, delle Forme Individuali Pensionistiche (FIP); – conoscere le fasi di vita delle forme di Previdenza Complementare: adesione, contribuzione, accumulazione, erogazione delle prestazioni, permanenza e cessazione dei requisiti di partecipazione; – conoscere il regime fiscale di riferimento a cui i Fondi Pensione sono sottoposti e i relativi vantaggi fiscali che essi offrono all’aderente nelle fasi di adesione, di contribuzione ed erogazione della prestazione; 163 – conoscere il sistema dei controlli esterni a cui sono sottoposte le forme di Previdenza Complementare avendo analizzato le competenze e le aree di intervento dei diversi organismi (Banca Depositaria e Società di revisione) e Authority (COVIP, CONSOB, Banca D’Italia, ISVAP) preposti alle funzioni di Vigilanza; – conoscere il sistema dei controlli interni a cui sono sottoposte le forme di Previdenza Complementare avendo analizzato le competenze e le aree di intervento delle funzioni aziendali preposte (Internal Auditing e Compliance), degli Organi Collegiali societari (Collegio Sindacale e Organismo di Vigilanza 231/2001) e dei soggetti di Governance (OdS 252/05, Responsabili dei Fondi Pensione); – conoscere i processi di investimento e le modalità di gestione finanziaria dei Fondi Pensione; – conoscere il sistema di Risk Management, con particolare riguardo al controllo della gestione finanziaria, attraverso l’analisi e la gestione dei rischi a cui è esposto il patrimonio (rischi mercato, credito, ecc...) dei Fondi Pensione, il controllo del rispetto dei limiti di legge e di mandato della gestione finanziaria; – conoscere e analizzare criticamente i dati e le principali informazioni quantitative e qualitative ufficiali relative ai Fondi Pensione; – conoscere il grado di sviluppo, di attuazione e le prospettive dei sistemi pensionistici dei principali Paesi europei e mondiali; – comprendere il ruolo dei Fondi Pensione nel sistema economico finanziario e sociale. BIBLIOGRAFIA Essendo la tematica dei Fondi Pensione e della Previdenza Complementare in continua evoluzione normativa, nel corso delle lezioni verrà distribuito il relativo materiale. Riferimento per il corso è il libro di testo: P. F UMAGALLI , Fondi Pensione perché e per chi, Vita e Pensiero. Saranno inoltre segnalate eventuali fonti bibliografiche integrative. DIDATTICA DEL CORSO Il corso sarà condotto con lezioni frontali e con interventi seminariali. Nella seconda parte del corso saranno presenti esperti e testimoni del mercato. Durante le lezioni verranno individuate tematiche che saranno approfondite dagli studenti e discusse in aula. La discussione verrà valutata ai fini dell’esame finale. METODO DI VALUTAZIONE L’esame consiste in una prova orale. Alla votazione finale concorrerà anche la valutazione di test e/o prove scritte svolte durante l’anno oltrechè di eventuali lavori di approfondimento discussi in aula nel corso delle lezioni. 164 AVVERTENZE Il Prof. Paolo Fumagalli riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso l’Istituto di Econometria e matematica per le applicazioni economiche, finanziarie ed attuariali (via Necchi 9, II piano) e può essere contattato al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected]. 38. - Gestione bancaria P ROF. ELENA BECCALLI; DOTT . ROBERTO GATTI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di offrire una visione approfondita dei principali ambiti della gestione bancaria. Al termine del corso i partecipanti avranno conoscenza con riferimento alla banca dei temi relativi a: orientamento strategico del modello di business, funzione di marketing, struttura organizzativa, fattore tecnologico, gestione del processo del credito, sistemi interni di controllo e corporate governance. Durante tutto il corso, attenzione particolare sarà dedicata all’analisi di applicazioni pratiche e di dati empirici sui temi trattati. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe: – conoscere le tipologie di intermediari operanti in un sistema finanziario; – conoscere le funzioni economiche assolte dalle banche; – conoscere la gestione della raccolta e degli impieghi bancari; – conoscere la struttura del bilancio degli intermediari creditizi; – conoscere le norme della vigilanza prudenziale. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO L’orientamento strategico dei modelli di business Al termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di: – conoscere i principali modelli di intermediazione bancaria (originate and distribute e originate and hold) e saper spiegare le motivazioni di un caso di fallimento di una banca con modello originate and distribuite; – comprendere il modello di business di una banca di investimento e saper applicare tale conoscenza all’analisi dei recenti casi di fallimento/acquisizione; – conoscere le strategie di mass customization impiegate dalle banche e sapere applicare tale conoscenza all’analisi di un caso di successo nel segmento delle carte di credito. 165 La funzione di marketing Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – comprendere la definizione e gli ambiti di operatività del marketing bancario; – comprendere la finalità e le tipologie dei modelli di segmentazione del mercato; – conoscere la pianificazione di marketing; – conoscere i modelli organizzativi della funzione di marketing; – saper impostare e risolvere un caso di processo di lancio di una campagna pubblicitaria di un prodotto bancario. La struttura organizzativa Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le principali strutture organizzative di una banca; – comprendere e saper valutare efficacia ed efficienza dei modelli organizzativi della banca; – comprendere l’organizzazione dell’attività creditizia (decentramento organizzativo, ruolo direzionale del responsabile di filiale e adozione di sistemi di scoring) in Italia. Il fattore tecnologico Al termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di: – conoscere l’entità e la composizione degli investimenti in tecnologia del settore bancario; – comprendere l’incidenza dell’e-business sull’operatività della banca e saper applicare tale conoscenza al caso di una banca con operatività globale; – comprendere il concetto di customer relationship management e saperlo applicare al caso della gestione delle carte di credito; – comprendere l’impatto della tecnologia sulla performance in banca; – saper misurare l’impatto della tecnologia sulla performance in banca e applicare tale conoscenza al caso di banche globali. La gestione del processo del credito Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le fasi del processo del credito: istruttoria, erogazione/revisione, delibera, monitoraggio; – saper applicare metodologie per le verifiche di conformità e misurazione nella fase di monitoraggio. 166 Il sistema dei controlli interni nella banca Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – comprendere la valenza dei sistemi di controllo interno nel modello manageriale; – conoscere l’evoluzione della vigilanza in tema di sistema di controlli interni; – comprendere il ruolo del sistema di controlli interni nel processo di gestione integrata del rischio. Un corso integrativo sarà svolto dal Dott. Roberto Gatti sul tema “Private equity e corporate governance”. Corso integrativo: Private equity e corporate governance DOTT. ROBERTO GATTI Private equity Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – comprendere la definizione e gli ambiti di operatività dell’attività di private equity; – conoscere e comprendere le modalità operative dei fondi chiusi di diritto italiano riservati e retail; – conoscere l’attività di fund raising di una sgr; – conoscere le attività di investimento/gestione/disinvestimento in partecipazioni aziendali; – conoscere le linee guida comuni agli operatori di private equity per l’effettuazione delle scelte gestionali strategiche, manageriali e finanziarie di una società partecipata. Corporate governance Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere i principi-guida di definizione della corporate governance per le banche, le sgr e le società industriali e finanziarie; – conoscere gli organi di corporate governance e comprenderne il relativo funzionamento; – conoscere le politiche di composizione (unitamente al concetto di indipendenza), il ruolo, il funzionamento e le politiche retributive degli organi di corporate governance; – conoscere e comprendere le correlazioni etica-corporate governance; – conoscere e comprendere le correlazioni creazione di valore-corporate governance. 167 BIBLIOGRAFIA La particolare struttura del corso e l’analisi congiunturale di taluni argomenti trattati non consentono di individuare dei testi specifici per l’insieme degli argomenti svolti a lezione. Pertanto, durante le lezioni verranno segnalati gli opportuni riferimenti bibliografici. Raccolta di letture e materiale didattico integrativo saranno messi a disposizione attraverso la piattaforma Blackboard nel sito del corso. DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede didattica frontale, discussione di casi aziendali e seminari di esperti della materia. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta di 90 minuti, 5 domande, con eventuale integrazione orale. Valutazione di eventuali casi aziendali discussi in gruppo durante le lezioni. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Elena Beccalli riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14.45 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5, uff. C7). 39. - Gestione dei rischi finanziari P ROF. M ARIO A NOLLI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di offrire agli studenti uno studio approfondito delle principali tecniche di gestione dei rischi affrontati dagli intermediari finanziari. Si dedicherà inoltre la necessaria attenzione alla normativa prudenziale in tema di rischi. Il corso intende fornire allo studente competenze professionalizzanti per la gestione del rischio di credito nelle banche e negli altri intermediari finanziari; a tal fine verranno esposti i principali modelli sviluppati dalla teoria e impiegati nella prassi bancaria. Obiettivi formativi che lo studente dovrebbe aver raggiunto prima di accedere al corso Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe: – essere in grado di calcolare valori attuali e montanti in regime di capitalizzazione discreta e continua; – conoscere il significato delle principali voci di conto economico e di stato patrimoniale di una banca, nonché la struttura della nota integrativa; 168 – essere in grado di calcolare prezzo, rendimento, duration e convessità di un’obbligazione e di calcolare tassi spot e tassi forward; – conoscere il concetto di alfa e di beta di un titolo azionario; – essere in grado di calcolare valore atteso e deviazione standard di una variabile casuale; – essere in grado di risolvere sistemi di equazioni lineari mediante l’algebra matriciale; – essere in grado di calcolare una matrice di varianze e covarianze e di correlazione e di conoscerne il significato; – conoscere i principali strumenti derivati simmetrici e asimmetrici nonché i loro metodi di valutazione fondamentali; – conoscere l’assetto istituzionale della regolamentazione prudenziale sulle banche. PROGRAMMA DEL CORSO Il rischio di interesse Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le ragioni della manifestazione del rischio di interesse nella gestione bancaria; – individuare all’interno del bilancio bancario le attività e le passività (non) sensibili al variare dei tassi di interesse; – calcolare il gap nelle sue diverse definizioni (marginale e cumulato) e applicarlo per stimare l’impatto di variazioni del tasso di interesse sul margine di interesse della banca; – conoscere i pregi e i limiti del modello del repricing gap; – calcolare e applicare il duration gap, evidenziandone pregi e limiti; – sapere mappare i flussi di cassa degli strumenti finanziari sui nodi principali della curva dei rendimenti; – conoscere significato e impiego dei tassi interni di trasferimento. Il rischio di liquidità Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le ragioni della manifestazione del rischio di liquidità nella gestione bancaria; – conoscere le principali tecniche di misurazione del rischio di liquidità; – calcolare gli indicatori di liquidity gap e di liquidity at risk; – conoscere le principali strategie di gestione del rischio di liquidità, anche per le poste prive di scadenza esplicita. 169 I rischi di mercato Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere il concetto di Valore a Rischio (VaR); – sapere calcolare il VaR di una posizione e di un portafoglio di posizioni secondo l’approccio varianza-covarianza (parametrico), della simulazione storica e Monte Carlo; – comprendere la logica e le applicazioni delle prove di stress e/o i problemi di valutazione (backtesting) dei modelli VaR; – conoscere il concetto di expected shortfall e i fondamenti dell’extreme value theory; – sapere impiegare il concetto di VaR per le determinazione dei limiti all’assunzione del rischio, per la costruzione di misure di performance aggiustate per il rischio e per l’allocazione del capitale. Il rischio di credito Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le cause e le manifestazioni del rischio di credito; – comprendere la metodologia di calcolo dell’analisi discriminante lineare, saperne impostare il calcolo e saperla applicare; – comprendere la metodologia di calcolo dei modelli di regressione, saperne impostare il calcolo e saperla applicare; – stimare la probabilità di insolvenza marginale e cumulata in base agli spread rilevati sul mercato delle obbligazioni; – comprendere la metodologia del modello di Merton e del modello KMV; – conoscere i fattori che determinano il tasso di recupero in caso di insolvenza e la metodologia per la sua stima; – conoscere il significato del rating e la metodologia seguita per la sua assegnazione, individuando i principali fattori che la influenzano; – conoscere il concetto di VaR di un portafoglio di esposizioni creditizie; – comprendere l’approccio CreditMetrics™, CreditPortfolioView e CreditRisk; – comprendere i meriti relativi dei diversi approcci di portafoglio alla stima del rischio di credito; – saper calcolare la probabilità di default stimata per il pricing delle esposizioni creditizie e per la stima della redditività aggiustata per il rischio. Il rischio operativo Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le cause e le manifestazioni del rischio operativo, evidenziandone le componenti e le tipologie; – conoscere le peculiarità del rischio operativo rispetto ai rischi finanziari; 170 – conoscere la metodologia di individuazione dei fattori di rischio e i principali approcci di misurazione della perdita attesa e della perdita inattesa. La regolamentazione del capitale Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere obiettivi e assetto generale dell’assetto di vigilanza prudenziale; – impostare la relazione per il calcolo del capitale di vigilanza e dell’adeguatezza patrimoniale; – comprendere le soluzioni adottabili per il requisito del c.d. primo pilastro (approccio standard, approccio basato sui rating interni); – comprendere il ruolo del c.d. secondo e terzo pilastro (ruolo delle autorità di vigilanza e della disciplina di mercato). Gestione del capitale e creazione di valore Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere obiettivi e strategie di gestione del capitale; – conoscere le determinanti del grado di patrimonializzazione delle banche; – comprendere il processo di allocazione del capitale; – calcolare misure di rischio armonizzate e di redditività corretta per il rischio (Raroc, Rorac, ecc.); – conoscere i riflessi organizzativi e operativi della gestione del capitale; – stimare il costo del capitale e le relazioni di creazione di valore. BIBLIOGRAFIA Slides delle lezioni e altro materiale didattico (in particolare articoli e working papers), che saranno messi a disposizione sulla piattaforma Blackboard. A. R ESTI-A. S IRONI, Rischio e valore nelle banche. Misura, regolamentazione e gestione, Egea, Milano, 2008 (ISBN: 9788823831254). DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede didattica frontale, esercitazioni e seminari di esperti della materia. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta. Valutazione degli eventuali problem sets svolti. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Mario Anolli riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,00 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi, 5). 171 40. - Gestione del portafoglio P ROF. MARIO ANOLLI ; PROF. ELENA BECCALLI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di offrire una visione approfondita dei principi fondamentali dell’analisi degli investimenti e della gestione di un portafoglio di strumenti finanziari. Al termine del corso i partecipanti avranno conoscenza dell’analisi degli investimenti da una prospettiva teorica ed empirica, dei fondamenti economici e delle principali tecniche di gestione dei portafogli di strumenti finanziari, delle tecniche di misurazione e gestione del rischio, nonché della valutazione e rendicontazione della performance. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO. Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe: – essere in grado di calcolare valori attuali e montanti in regime di capitalizzazione discreta e continua; – essere in grado di stimare il prezzo di un’azione in base agli approcci DCF e dei multipli; conoscere il significato dei principali aggregati di conto economico (EBIT, EBITDA ecc.); – essere in grado di calcolare prezzo, rendimento, duration e convessità di un’obbligazione e di calcolare tassi spot e tassi forward; – conoscere il concetto di alfa e di beta di un titolo azionario; – essere in grado di calcolare valore atteso e deviazione standard di una variabile casuale; – essere in grado di risolvere sistemi di equazioni lineari mediante l’algebra matriciale; – essere in grado di calcolare una matrice di varianze e covarianze e di correlazione e di conoscerne il significato; – essere in grado di risolvere problemi di ottimizzazione vincolata; – conoscere i principali strumenti derivati simmetrici e asimmetrici e i relativi metodi di valutazione di base. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO . Il processo di investimento. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere i diversi stadi del processo di gestione degli investimenti, le caratteristiche tipiche di obiettivi di investimento razionali e le loro influenze sugli obiettivi dei gestori di portafoglio; 172 – conoscere le caratteristiche tipiche delle principali strategie di investimento; – comprendere le ragioni e i fattori dello sviluppo dei veicoli di investimento collettivo; – conoscere vantaggi e svantaggi per gli investitori dei diversi strumenti di investimento e categorie di attività. La gestione di portafoglio. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le caratteristiche e le ipotesi alla base del concetto di gestione attiva; – conoscere la definizione e le caratteristiche del concetto di asset allocation strategica; – comprendere la definizione, gli impieghi e i limiti del concetto di asset allocation tattica, il campo di applicazione e i fattori che lo influenzano; – comprendere i fondamenti delle decisioni di security selection e gli strumenti per porle in atto; – conoscere i meriti relativi e le caratteristiche della gestione passiva e i suoi fondamenti teorici; – saper definire il concetto di tracking error e saperlo calcolare e impiegare; – conoscere le tecniche di gestione “absolute return”. Finanza comportamentale e gestione del portafoglio. Al termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di: – conoscere le principali distorsioni cognitive e emotive che influenzano il processo di investimento; – spiegare il legame tra anomalie di mercato e finanza comportamentale; – applicare le nozioni di finanza comportamentale nelle decisioni di investimento. Analisi dei titoli e strategie di portafoglio. Al termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di: – Titoli azionari * conoscere l’evidenza empirica in merito ai rendimenti associati a strategie di trading basate su analisi fondamentale con riguardo a stili di investimento contrarian e momentum; * conoscere l’evidenza empirica in merito ai rendimenti associati a strategie di trading basate su analisi tecnica con riguardo a stili di investimento contrarian e momentum; * riconciliare in una prospettiva teorica e empirica le strategie di trading contrarian e momentum in ambito di analisi fondamentale e tecnica; * comprendere la relazione che lega le informazioni di natura finanziaria e i prezzi di mercato; 173 * applicare le conoscenze in merito alla relazione tra informazioni finanziarie e prezzi di mercato ai casi di IPO (initial public offering) e ai titoli tecnologici; * comprendere le dinamiche negli errori di previsione degli analisti finanziari e le principali determinanti economiche e comportamentali di tali errori. – Titoli obbligazionari: * calcolare rendimento e rischio di un portafoglio obbligazionario; * conoscere le caratteristiche della gestione attiva e passiva dei portafogli obbligazionari; * conoscere le tecniche per la copertura dei portafogli obbligazionari da variazioni nei tassi di interesse; * saper spiegare gli effetti dell’inflazione sulla gestione di portafogli obbligazionari. L’uso dei derivati nella gestione di portafoglio. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – comprendere l’impiego degli strumenti derivati nelle politiche di hedging e di ribilanciamento dei portafogli di strumenti finanziari; – comprendere l’impiego degli strumenti derivati nelle politiche di asset allocation tattica; – sapere impostare e risolvere semplici casi di copertura e gestione del rischio mediante strumenti derivati sia simmetrici sia asimmetrici; – conoscere le tecniche di gestione dinamica del rischio del portafoglio; – sapere applicare le tecniche di Constant Proportion Portfolio Insurance e Constant Mix, individuandone i meriti relativi. La misurazione della performance degli investimenti. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere caratteristiche, vantaggi e limiti dell’impiego dei diversi indicatori di tendenza centrale e di dispersione nella misurazione della performance di un portafoglio; saperli calcolare; – saper calcolare money-weighted rate of return (MWRR), internal rate of return (IRR) e time-weighted rate of return (TWRR) e sapere selezionare l’indicatore appropriato alle diverse situazioni; – comprendere come si svolge la comparazione tra indici e la costruzione di benchmark composti; – comprendere le motivazioni per l’impiego degli indicatori di performance risk adjusted e saperli calcolare e impiegare; – conoscere la definizione, gli obiettivi e gli impieghi delle tecniche di performance attribution; – conoscere i Global Investment Performance Standards (GIPS) e la loro metodologia di calcolo. 174 BIBLIOGRAFIA Slides delle lezioni e altro materiale didattico (in particolare articoli e working papers), che saranno messi a disposizione mediante la piattaforma Blackboard. E.J. ELTON -M.J. G RUBER-S.J. BROWN -W.N. GOETZMANN , Modern Portfolio Theory and Investment Analysis, John Wiley and Sons, 2007, 7ª ed. (ISBN: 0470050829). Oppure: E.J. ELTON -M.J. G RUBER-S.J. B ROWN -W.N. GOETZMANN , Teorie di portafoglio e analisi degli investimenti, Apogeo, 2007 (ISBN: 978-88-503-2488-0). Testi consigliati D.G. L UENBERGER, Finanza e investimenti. Fondamenti matematici, Apogeo, 2006 (ISBN: 9788850324965). M. A NOLLI -G. P ETRELLA, La misurazione e la scomposizione della performance dei portafogli gestiti, in A. Resti (a cura di), Il private banking, Edibank, Roma, 2003 (pp. 149-204, ISBN: 8844903083). E. BECCALLI -P. F RANTZ, Valuation and securities analysis, London University Press, Londra, 2007 (capp. 9, 10-12). DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede didattica frontale, esercitazioni e seminari di esperti della materia. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta di 90 minuti, con eventuale integrazione orale. Valutazione di eventuali problem sets svolti. Il project work di gruppo “Portfolio simulation project” è parte eventuale della valutazione finale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Mario Anolli riceve gli studenti il lunedì alle ore 14,00 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale. Il Prof. Elena Beccalli riceve gli studenti il lunedì alle ore 14,45 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (Via Necchi 5, ufficio C7). 41. - Gestione delle forme previdenziali pubbliche e complementari P ROF. ALBERTO BRAMBILLA Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it). 175 42. - Gestione delle imprese di assicurazione P ROF. FABIO C ERCHIAI; PROF. E NRICO PARRETTA I MODULO : Prof. Fabio Cerchiai OBIETTIVO DEL CORSO Il corso ha l’obiettivo di delineare il contesto di mercato in cui si trovano ad operare le imprese di assicurazione e come questo contribuisce alla definizione delle loro strategie di medio-lungo termine. PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA SINTETICO 1. Assicurazione, industria assicurativa e sviluppo economico Il mercato assicurativo in Italia e in Europa. Il contributo dell’industria assicurativa allo sviluppo economico. Gli attuali elementi di criticità e di potenziale sviluppo. 2. Il mercato assicurativo in Italia Assicurazioni danni. Assicurazioni vita. Imprese di assicurazione e gruppi assicurativi. La regolamentazione delle imprese di assicurazione. 3. Le strategie dell’impresa di assicurazione Il concetto di strategia. Il processo di definizione delle strategie. Le principali strategie di medio-lungo periodo delle imprese di assicurazione italiane. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere conoscenza dei principi fondamentali dell’economia aziendale. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE DURANTE IL CORSO Dopo aver completato il corso il candidato sarà in grado di conoscere il contesto di mercato in cui operano le imprese di assicurazione e, in particolare, gli elementi di dinamicità e di criticità che ne influenzano lo sviluppo. Ciò permetterà al candidato di comprendere come le imprese di assicurazione formulano le proprie strategie e le direttrici lungo le quali si stanno sviluppando le attuali strategie dei principali gruppi assicurativi italiani ed europei. BIBLIOGRAFIA Il contributo dell’industria assicurativa alla crescita economica in Italia e in Europa, ANIA e The European House Ambrosetti, 2007 (www.ania.it). Altre indicazioni bibliografiche verranno fornite in aula all’inizio del corso. 176 DIDATTICA DEL CORSO Il corso è svolto attraverso lezioni in aula all’inizio del corso. METODO DI VALUTAZIONE Le modalità d’esame saranno rese note in aula all’inizio del corso. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Fabio Cerchiai riceve gli studenti come da avviso indicato nella bacheca web del docente. II MODULO : Prof. Enrico Parretta Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http:/ /programmideicorsi-milano.unicatt.it). 43. - Industrial Organization P ROF. CARLO SCARPA; P ROF. PIERO TEDESCHI COURSE AIMS The goal of the course is to provide the student with a solid logical background which allows him to understand how markets work and the most fundamental firms choices in terms of market strategies. Pre-requisites We suggest to look over to the basic microeconomic notions, namely demand and cost curves, even though we will refresh them extensively. COURSE CONTENT The course analyzes in a simple way the economic foundation of firms competitive strategy. It will develop some of the issues dealt with in a basic micro course. After an introduction to monopoly and perfect competition theory, it will deal with the more general cases of oligopolies, with reference to price and non-price competition, such as product differentiation, advertising, R&D and network industries. It will also deal with entry barriers. 177 READING LIST a. L. PEPALL-D. R ICHARDS-G. N ORMAN , Industrial Organization, Blackwell, 2009. b. The slides use by the teachers, available in the page of Prof. Piero Tedeschi, are integral part of the references. TEACHING METHOD Classes are very important also for the final exam. Teachers are available for students who wish to organize groups for developing specific subject of the course. ASSESSMENT METHOD A written exam, with theory and simple exercises. 44. - Informativa finanziaria e principi contabili internazionali P ROF. PIETRO MANZONETTO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di completare il percorso didattico in tema di informazione contabile, avviato nella laurea triennale, mediante l’analisi dei più rilevanti profili che caratterizzano la disciplina dei bilanci consolidati di gruppo dettata dagli IAS/IFRS. Il programma prevede in via introduttiva una breve trattazione della genesi dei gruppi aziendali e delle scelte organizzative che ne definiscono la configurazione e gli assetti strutturali. Verrà poi svolto il tema della informazione finanziaria dovuta al mercato dalle società emittenti titoli quotati nei mercati regolamentati che controllano un gruppo aziendale. In particolare, saranno affrontati i principali aspetti tecnico-valutativi attinenti alla predisposizione ed alla presentazione del bilancio consolidato, alla definizione dell’area di consolidamento, alle metodologie ed alle procedure di consolidamento, nonché alla rappresentazione contabile delle partecipazioni, secondo la disciplina nazionale e quella degli IAS/IFRS. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Lineamenti strutturali e organizzativi dei gruppi aziendali 1.1. La genesi e la struttura economico-finanziaria dei gruppi. 1.2. I modelli organizzativi e gerarchici dei gruppi. 1.3. La governance e l’informativa finanziaria di gruppo. 178 2. L’informativa contabile nei gruppi di imprese 2.1. Il bilancio dell’impresa e il bilancio consolidato di gruppo. 2.2. Il bilancio consolidato nella disciplina nazionale. 2.3. Le finalità e la struttura del bilancio nei principi contabili internazionali IAS/IFRS. 2.4. Il bilancio individuale, il bilancio consolidato e il bilancio separato ne gli IAS/IFRS. 3. La rilevazione e la valutazione degli strumenti finanziari 3.1. La nozione: attività e passività finanziarie – strumenti rappresentativi di capitale – derivati. 3.2. La rilevazione e la valutazione delle diverse categorie di strumenti finanziari. 3.3. Le partecipazioni e i metodi di consolidamento: integrale – proporzionale – del patrimonio netto. 4. La procedura di Impairment Test 4.1. Finalità e ambiti di applicazione dell’impairment test. 4.3. L’impairment test dell’avviamento. 4.4. L’impairment test degli strumenti finanziari. BIBLIOGRAFIA A. P ALMA (a cura di), Il bilancio di esercizio, Giuffrè, Milano, 2008 (Cap. XV). M. C OMOLI -F. C ORNO -A. V IGANÒ (a cura di), Il bilancio secondo gli IAS, Giuffrè, Milano, 2006 (Capp. I, II, VIII, IX, X, XI e XVI) Ulteriori riferimenti bibliografici nonché materiale di documentazione e di studio potranno venire forniti agli studenti durante lo svolgimento del corso. DIDATTICA DEL CORSO Le lezioni in aula, caratterizzate da una didattica interattiva, potranno essere integrate da interventi di operatori aziendali ed esperti del settore. La frequenza costante alle lezioni costituisce condizione indispensabile per un’idonea preparazione dello studente. METODO DI VALUTAZIONE La valutazione finale d’esame, in forma orale, potrà essere preceduta da una prova scritta intermedia e da una eventuale prova di preappello. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Pietro Manzonetto riceve gli studenti, previo appuntamento, il lunedì dalle ore 18,30 alle ore 19,30 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5). 179 45. - International Corporate Finance P ROF. A LFONSO D EL GIUDICE ; PROF. SILVIA RIGAMONTI COURSE AIMS International finance has been evolving fast due to deregulation of financial markets, product innovations, and technological advancements. As capital and product markets are becoming more integrated, firms are growing increasingly global as they engage in business. This course addresses corporate finance issues relevant for international companies. The material covered in this course will allow students to understand the principles and the tools to make sound international financial decisions and to manage the risks that firms are required to face in a competitive global environment. COURSE CONTENT 1. Foreign Exchange Risk Management International Monetary System. The Market for Foreign Exchange. Exchange rate and international parity relations. Futures and Options on Foreign Exchange. Foreign exchange exposure. Measuring and managing foreign exchange exposure. 2. Multinational firms and foreign investments Greenfield investments. Cross-border M&A. International capital budgeting. Valuing foreign firms. 3. International financing International debt financing. International equity financing. International portfolio investment. 4. International capital structure How do multinational firms establish their capital structure. The cost of capital of multinational firms. READING LIST The required textbook for the course is: C.S. E UN-B.G. R ESNIK , International Financial Management, McGraw Hill, 5 th ed. Additional teaching material such as notes, cases, casual readings provided throughout the course will be posted on Blackboard. TEACHING METHOD The course is taught with presentations and in-class examples and exercises. We will assign cases for each major topic of the course that students are required to discuss. 180 ASSESSMENT METHOD The course grade will be based on an average among: the midterm exam, the final exam - scheduled during the official exam session - and the case studies. Detailed information will be posted on Blackboard. NOTES Prerequisites Part of the course will deal with advanced topics in finance. As a prerequisite, you must have taken a corporate finance course. It is your responsibility to make up for the basic knowledge of corporate finance that will be assumed throughout this class. It is also advisable that this course is taken after Finanza aziendale (corso progredito) or any course dealing with derivatives. 46. - International Financial Markets D OCENTE DA NOMINARE Il nome del docente e il programma del corso saranno affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it). 47. - Introduzione al risk management P ROF. A LBERTO FLOREANI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso introduce al risk management delle imprese. PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA SINTETICO 1. Il sistema dei rischi aziendali, le misure di rischio e il risk management. Nozione di rischio aziendale. Le principali misure di rischio e le loro proprietà. Valore a rischio e economic capital. Classificazioni dei rischi aziendali. Il risk management. Il processo di risk management. 2. Il financial risk management: risk control e introduzione alla copertura dei rischi finanziari. Introduzione alla misurazione dei rischi finanziari e al risk control. Le operazioni di copertura. La copertura statica dei rischi finanziari tramite strumenti derivati. 181 3. Insurance risk management: stima, valutazione e trattamento dei rischi puri. Stima e valutazione dei rischi puri aziendali. L’approccio qualitativo/semiquantitativo (matrice probabilità-impatto e ALARP). Introduzione alle valutazioni quantitative dei rischi puri. Il trattamento dei rischi puri: prevenzione, protezione, assicurazione e strumenti di alternative risk transfer. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere conoscenza dei principi fondamentali dell’economia aziendale. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO 1. Il sistema dei rischi aziendali e le misure di rischio. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato conoscerà le principali misure di rischio aziendale utilizzate nella pratica e sarà in grado di applicare le loro proprietà per risolvere alcuni problemi aziendali. 2. Il financial risk management: risk control e introduzione alla copertura dei rischi finanziari. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di risolvere alcuni problemi di misurazione dell’esposizione ai rischi finanziari tramite il value at risk (risk control) e di impostare alcune operazioni di copertura statica con strumenti derivati (futures e opzioni). 3. Insurance risk management: stima, valutazione e trattamento dei rischi puri. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato conoscerà i principali strumenti di stima e valutazione qualitativa e semiquantitativa dei rischi puri (matrici-probabilità impatto, approccio ALARP) e sarà in grado di applicarli per risolvere alcuni problemi aziendali. Inoltre conoscerà i principali strumenti di trattamento dei rischi puri e sarà in grado di risolvere alcuni semplici problemi di valutazione della loro convenienza economica ad attuarli. BIBLIOGRAFIA A. F LOREANI, Introduzione al risk management, ETAS, Milano, 2005. DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede didattica frontale e esercitazioni. Il materiale didattico (slides e altra documentazione) è messa a disposizione nella pagina Blackboard del corso. Sono previste alcune testimonianze di esperti. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta. Eventuale orale integrativo. È prevista una prova scritta finale per gli studenti frequentanti. 182 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Alberto Floreani riceve gli studenti il lunedì dalle ore 10,30 alle ore 12,30 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5, I piano, uff. C1). Consultare la pagina personale del docente per eventuali variazioni. 48. - Introduzione alla gestione del portafoglio P ROF. SERGIO TREZZI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire le linee fondamentali per la gestione del portafoglio, offrendo un approfondimento delle attività finanziarie, delle strategie di gestioni e dei principali veicoli di investimento disponibili sul mercato. Enfasi è posta sugli aspetti operativi della gestione al fine di analizzare le attività affrontate dai gestori di patrimoni nell’ambito dei mercati finanziari e della loro costante evoluzione. A tale scopo, nell’ambito del corso, si prevedono interventi di esperti del settore, italiani ed esteri, per illustrare le modalità di applicazione dei concetti esposti a lezione. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Il processo di investimento e le attività candidate all’investimento. 2. La stima del rischio, del rendimento e della volatilità per le diverse asset classes. 3. Composizione ottimale del portafoglio: l’importanza dell’asset allocation (allocation per asset classes o per risk budgeting?). 4. I processi di investimento e la gestione del portafoglio: a. Strategie attive e passive. b. Gestioni quantitative. c. Gestioni total return. 5. I veicoli per accedere alle strategie di investimento: a. Fondi Comuni di investimento. b. ETF. c. Prodotti strutturati: index linked e bond linked. d. Unit Linked. 6. Nuovi attori di strategie di investimento: a. Fondi speculativi. b. Fondi sovrani arabi e finanza islamica. c. Investimenti sostenibili. d. I fondi real estate. 7. Il profilo degli investitori individuali e istituzionali; le finalità dell’investimento ricercato. 183 BIBLIOGRAFIA R.J. F ULLER-J.L. F ARRELL J R, Analisi degli investimenti finanziari, McGraw-Hill. Materiale integrativo sarà messo a disposizione durante le lezioni e sul sito interno. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, seminari e progetti o lavori sul campo. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto e orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Sergio Trezzi riceve gli studenti dopo le lezioni e su appuntamento. 49. - Investment Risk Management P ROF. ELENA BECCALLI COURSE AIMS The course aims to give an in-depth overview of risk management in the context of portfolios of stocks, fixed income securities and derivatives. At the end of the course, the students are expected to have an understanding of: the analysis and management of investment risk from a theoretical and empirical perspective; techniques for measuring and managing risk. Throughout, the course spends a significant amount of time on practical applications and on empirical evidence on the theories that are introduced. COURSE CONTENT INSTRUCTIONAL OBJECTIVES THAT THE STUDENT SHOULD HAVE ACHIEVED BEFORE TAKING THE COURSE Before taking the course, the student should: – be able to calculate present values and capital and interest on the basis of discrete and continuous capitalisation; – be able to estimate the share price using discounted cash flow and multiples; to understand the significance of the main aggregates of the income statement; – be able to calculate price, yield, duration and convexity of a bond and to calculate spot rates and forward rates; – to understand the concept of an equity security’s alpha and beta; – be able to calculate expected value and standard deviation of a random variable; 184 – be able to calculate a matrix of variances and covariances and correlation matrices and to understand the significance thereof; – to understand the main symmetric and asymmetric derivatives instruments and the related basic valuation methods. I NSTRUCTIONAL OBJECTIVES THAT THE STUDENT IS EXPECTED TO ACHIEVE WITH THE COURSE Risk management in the context of portfolios of stocks After having completed the study of the material, the student is expected to be able: Equity securities: – to understand the empirical evidence in relation to risk and returns associated with trading strategies based on fundamental analysis with regard to contrarian and momentum investment styles; – to understand the empirical evidence in relation to risk and returns associated with trading strategies based on technical analysis with regard to contrarian and momentum investment styles; – to reconcile from a theoretical and empirical perspective the contrarian and momentum trading strategies from the standpoint of fundamental and technical analysis; – to understand the empirical evidence on trading strategies in the context of IPOs (initial public offerings) and Internet stocks. Risk management in the context of portfolios of fixed income securities – to calculate the risk and return for a bond portfolio; – to understand the techniques for hedging bond portfolios against changes in inflation. Risk management in the context of portfolios of derivatives After having completed the study of the material, the student is expected to be able: – to understand the use of derivatives in hedging policies and in policies for rebalancing portfolios of financial instruments; – to know how to set up and to solve simple cases of hedging and the management of risk through both symmetrical and asymmetrical derivatives. Measurement of investment risk-adjusted performance After having completed the study of the material, the student is expected to be able: – to know how to calculate money-weighted rate of return (MWRR), internal rate of return (IRR) and time-weighted rate of return (TWRR) and to know how to select the indicator appropriate for different situations; – to understand the reasons for the use of risk-adjusted performance indicators and to know how to calculate and use them. 185 READING LIST Slides from the lectures and other instructional material (in particular, articles and working papers) to be made available on the Blackboard platform. E.J. ELTON -M.J. G RUBER-S.J. B ROWN-W.N. G OETZMANN , Modern Portfolio Theory and Investment Analysis, John Wiley and Sons, 2007, 8th edition (ISBN: 9780470505847). Recommended readings: J.C. H ULL, Risk management and financial institutions, Prentice Hall, 2009, 2 nd edition (ISBN 0-13-610295-6). (Chapters 5, 6 and 7). E. BECCALLI-P. FRANTZ , Valuation and securities analysis, London University Press, London, 2007 (Chapters 11, 12). TEACHING METHOD The course will be taught through lectures, assignments and seminars by experts on the subject. ASSESSMENT METHOD 60-minute written exam, 4 questions. Students will have the opportunity to undertake a team project work named “Portfolio simulation project”, with the aim to simulate portfolio management strategies and to present the results to the class. NOTES Prof. Elena Beccalli meets students on Monday from 14,45 p.m. (Via Necchi 5, room C7). Further information can be found on the lecturer’s webpage at http://www2.unicatt.it/ unicattolica/docenti/index.html, or on the Faculty notice board. 50. - Istituzioni di diritto dell’economia e del mercato finanziario P ROF. ANDREA PERRONE; AVV. SALVATORE MESSINA OBIETTIVO DEL CORSO Dopo aver presentato, con un modulo integrativo preliminare, i lineamenti essenziali del diritto pubblico italiano, il corso intende illustrare in modo critico le ragioni che giustificano la disciplina del sistema finanziario, discutendo le principali strategie normative utilizzate dal legislatore italiano e comunitario. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Il sistema finanziario e le sue articolazioni. 2. Le giustificazioni dell’intervento del diritto nel sistema finanziario: a) la teoria dei fallimenti del mercato e il teorema di Coase; b) la teoria delle scelte 186 pubbliche; c) giustizia commutativa e giustizia distributiva; d) le scelte di etica normativa. 3. Le opzioni del diritto positivo: a) il principio di specialità; b) la delegificazione e le autorità amministrative indipendenti. 4. Le principali strategie normative: a) tutela della concorrenza; b) protezione del consumatore; c) tutela dell’investitore. M ODULO INTEGRATIVO: Prof. Salvatore Messina 1. L’ordinamento giuridico italiano. Lo Stato e l’Unione Europea. 2. I diritti fondamentali, con particolare riguardo alla materia economica. 3. L’ordinamento repubblicano: a) il Parlamento; b) il Presidente della Repubblica, il Governo e la Pubblica Amministrazione; c) le garanzie giurisdizionali e la giustizia costituzionale. BIBLIOGRAFIA Per tutti A. B ARBERA -C. F USARO , Corso di diritto pubblico, Bologna, 2010 (pp. 17-19; 22-23; 29-31; 33-37; 39-49; 59-70; 74-76; 125-129; 133-138; 142-145; 150-164; 167-185; 253265; 269-272; 291-299; 311-322; 369-385; 391-401; 413-421; 425-427; 432-434). Per i non frequentanti, uno dei testi seguenti, a scelta S. AMOROSINO (a cura di), Manuale di diritto del mercato finanziario, Milano, 2008 (pp. 3-243). S. C ASSESE , La nuova costituzione economica, Bari, 2007 (pp. 3-130; 167-299). DIDATTICA DEL CORSO Il corso si svolge con lezioni in aula organizzate in modo da favorire la discussione e gli interventi da parte degli studenti. Il corso è preceduto da un modulo integrativo, funzionale all’apprendimento dei lineamenti essenziali del diritto pubblico italiano presupposti dalle successive lezioni del corso. METODO DI VALUTAZIONE Per tutti gli studenti è obbligatorio lo studio del primo testo indicato in bibliografia, limitatamente alle parti indicatie sulla pagina Blackboard del corso. Gli studenti frequentanti completano la preparazione dell’esame sulla base degli appunti e dei materiali distribuiti a lezione. Gli studenti non frequentanti completano la preparazione dell’esame su uno degli ulteriori due testi indicati in bibliografia. L’esame è scritto in occasione del primo appello e per i soli frequentanti. In ogni altro caso è orale. AVVERTENZE Le caratteristiche interdisciplinari della materia suggeriscono vivamente la frequenza al corso. È parimenti vivamente consigliata la frequenza del modulo integrativo: il corso 187 presuppone, infatti, la conoscenza degli argomenti che ne formano oggetto. È indispensabile, ai fini del superamento dell’esame, la conoscenza delle norme citate nel corso delle lezioni o nel testo indicato in bibliografia. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Andrea Perrone riceve gli studenti come da avviso pubblicato sulla bacheca web del docente. 51. - Istituzioni di diritto privato P ROF. A NTONELLA SCIARRONE ALIBRANDI Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http:/ /programmideicorsi-milano.unicatt.it). 52. - Market Microstructure P ROF. GIOVANNI P ETRELLA COURSE AIMS This course covers two main topics from an empirical standpoint: price efficiency and market liquidity. The course includes trading simulations to provide in-class demonstrations of relevant concepts and hands-on experience in making trading decisions in different market structures. Students - on a voluntary basis - may work in small groups to solve problem sets dealing with trading issues. At the end of this course, attending students will know the main practical implications of market microstructure; will be able to evaluate market quality (level of price efficiency, degree of information asymmetry); will be able to set up and realize empirical analysis based on historical market data (prices, trading volume, bid-ask spread). COURSE CONTENTS P REREQUISITES Before entering the course, the student should be familiar with: – Primary and derivatives securities. – Fundamentals of statistics and econometrics. 188 COURSE OUTLINE AND DETAILED LEARNING GOALS 1. The microstructure of financial markets. At the end of this section of the course the student will be able to: – Understand why do people trade. * Recognize different categories of traders. – Isolate suppliers and demanders of liquidity. – Specify indicators of market quality: efficiency, liquidity and price discovery. – Collect market data for empirical analyses. * Use the Thomson Financial Datastream database. 2. Weak form efficiency At the end of this section of the course the student will be able to: – Estimate informational efficiency. – Recognize sources and consequences of return autocorrelation. – Apply price efficiency tests to microstructure issues. 3. Semi-strong form efficiency. At the end of this section of the course the student will be able to: – Run an event study. – Apply the event study methodology to news releases. 4. Market liquidity. At the end of this section of the course the student will be able to: – Estimate bid-ask spread and price impact. – Recognize the determinants of bid-ask spread and price impact. – Define trading strategies based on the intraday behaviour of trading volume, volatility, returns and spread. 5. Trading with asymmetric information. At the end of this section of the course the student will be able to: – Recognize the information content of order flow. – Estimate the adverse selection component of the spread. – Apply a bid-ask spread decomposition methodology to the Italian stock market. – Recognize the implications of insider trading for price efficiency. 6. Liquidity and stock returns. At the end of this section of the course the student will be able to: – Recognize liquidity costs and risks. – Estimate wealth effects associated with microstructure events in the Italian stock market. 189 READING LIST A set of papers posted on the class website, available through the Blackboard learning platform. Other relevant materials (slides, data, etc.) will also be posted on the class website. TEACHING METHOD The course consists of lectures (70%) and trading simulations (30%). ASSESSMENT METHOD Written exam. Students who, on a voluntary basis, deliver a paper at the end of the course may choose to have it accounted for the final exam grade. NOTES Office hours are held every Thursday from 10am to 12pm. Further information can be found on the lecturer’s webpage at http://docenti.unicatt.it/eng/giovanni_petrella. 53. - Matematica attuariale P ROF. PAOLA BIFFI; PROF. GIAN PAOLO CLEMENTE I MODULO: Prof. Paola Biffi OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire una rigorosa e sistematica trattazione dei problemi decisionali più significativi riguardanti le operazioni assicurative sulla durata di vita. Il programma affrontato consentirà agli studenti di acquisire una base tecnica attuariale utile ai fini di una valutazione puntuale dei contratti assicurativi del ramo vita. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Tempo e incertezza nei modelli matematici delle assicurazioni. 2. La base demografica delle assicurazioni sulla durata di vita: funzioni biometriche - funzioni di sopravvivenza - tavole di mortalità. 3. Operazioni finanziarie ed assicurazioni: le basi tecniche. 4. Contratti assicurativi tradizionali: assicurazioni in caso di sopravvivenza in caso di morte e miste per individui singoli o gruppi di individui. 5. Premi per i contratti vita: premi puri e di tariffa - premi unici o frazionati. 6. La riserva matematica: relazione prospettiva, retrospettiva e ricorrente - premio di rischio e di risparmio. 190 7. Polizze flessibili: assicurazioni indicizzate - rivalutabili - polizze linked. 8. Modelli di mortalità: dalle tavole di mortalità ai modelli stocastici (cenni). BIBLIOGRAFIA Testo adottato P. M AZZOLENI, Appunti delle lezioni di matematica attuariale, EDUCatt, Milano, 2003. Materiale di supporto disponibile on-line sulla piattaforma Blackboard. Testo consigliato E. PITACCO , Elementi di matematica delle assicurazioni, Ed. LINT, Trieste, 2002. Letture di approfondimento saranno indicate durante il corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto (esercizi e domande aperte). AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Paola Biffi riceve gli studenti come da avviso pubblicato nella pagina web del docente. II MODULO: Prof. Gian Paolo Clemente OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire una rigorosa e sistematica trattazione dei problemi decisionali più significativi riguardanti le operazioni assicurative contro i danni. Nell’ambito del corso si affrontano i seguenti argomenti: le principali forme di copertura assicurativa contro i danni, la determinazione del premio equo, l’esigenza di un caricamento di sicurezza, i caricamenti per spese e la determinazione dei premi di tariffa, la personalizzazione a priori del premio, la personalizzazione a posteriori e i sistemi bonus-malus, le riserve tecniche, metodi statistico-attuariali per la determinazione delle riserve sinistri, la riassicurazione, la solvibilità. Il corso prevede accanto a lezioni teoriche alcune sessioni di esercitazione. Al termine del corso i partecipanti sapranno determinare i premi di rischio e di tariffa per coperture assicurative danni e conoscere le principali problematiche connesse all’esercizio dell’assicurazione danni per assicurare un corretto equilibrio tecnico e patrimoniale. 191 PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe: – conoscere i concetti di variabile aleatoria discreta e continua; – conoscere i concetti di funzione di probabilità, di densità e le funzioni di ripartizione; – conoscere i concetti di media, varianza e asimmetria e le metodologie per la determinazione dei momenti; – conoscere le principali distribuzioni di probabilità discrete e continue. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO La tipologia delle coperture assicurative contro i danni e le principali statistiche del mercato italiano Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le principali tipologie di coperture assicurative nelle assicurazioni danni; – conoscere i principali rami assicurativi; – conoscere le principali caratteristiche del mercato assicurativo Italiano rami danni. La determinazione del premio di rischio: Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – determinare il premio di rischio di un contratto assicurativo danni mediante un approccio empirico; – determinare il premio di rischio mediante un approccio teorico; – conoscere le caratteristiche delle due principali grandezze del premio di rischio: frequenza e costo medio; – calcolare il premio di rischio in presenza di limitazioni contrattuali: massimale, franchigia e scoperto; – adeguare il premio in presenza di inflazione. La costruzione del premio di tariffa Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – capire e giustificare la necessità di un caricamento di sicurezza; – utilizzare differenti metodologie per la determinazione del caricamento di sicurezza; – conoscere quali fonti di spesa gravano sulla gestione di un contratto assicurativo danni; – determinare opportuni caricamenti per spese; – determinare il premio di tariffa. 192 La personalizzazione del premio Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – attuare un’adeguata politica di personalizzazione a priori del premio; – conoscere il sistema bonus-malus italiano valutandone i vantaggi e le criticità applicative; – attuare un’adeguata politica di personalizzazione a posteriori del premio; – adeguare il premio mediante l’utilizzo della Teoria della Credibilità. Le riserve tecniche Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le principali tipologie di riserve tecniche presenti nei rami danni; – valutare la riserva premi; – conoscere le caratteristiche della riserva sinistri; – conoscere ed utilizzare un triangolo di run-off. Metodi statistico-attuariali per le riserve sinistri Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – valutare le riserve sinistri mediante l’utilizzo del metodo Chain-Ladder Paid; – valutare le riserve sinistri mediante l’utilizzo del metodo Fisher-Lange. La ritenzione dei rischi e modalità di riassicurazione Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le caratteristiche di un trattato riassicurativo; – confrontare differenti tipologie di copertura; – approfondire le metodologie per la scelta della copertura riassicurativa ed i suoi effetti sull’equilibrio dell’impresa. La solvibilità Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere il concetto di solvibilità; – conoscere la formula di calcolo del margine minimo di solvibilità; – conoscere i principali elementi a copertura del margine. BIBLIOGRAFIA Materiale didattico che sarà distribuito nel corso delle lezioni. Letture di approfondimento saranno indicate durante il corso. 193 DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Gian Paolo Clemente riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Discipline Matematiche, Finanza Matematica ed Econometria. 54. - Matematica attuariale (I modulo) P ROF. PAOLA BIFFI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire una rigorosa e sistematica trattazione dei problemi decisionali più significativi riguardanti le operazioni assicurative sulla durata di vita. Il programma affrontato consentirà agli studenti di acquisire una base tecnica attuariale utile ai fini di una valutazione puntuale dei contratti assicurativi del ramo vita. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Tempo e incertezza nei modelli matematici delle assicurazioni. 2. La base demografica delle assicurazioni sulla durata di vita: funzioni biometriche - funzioni di sopravvivenza - tavole di mortalità. 3. Operazioni finanziarie ed assicurazioni: le basi tecniche. 4. Contratti assicurativi tradizionali: assicurazioni in caso di sopravvivenza in caso di morte e miste per individui singoli o gruppi di individui. 5. Premi per i contratti vita: premi puri e di tariffa - premi unici o frazionati. 6. La riserva matematica: relazione prospettiva, retrospettiva e ricorrente - premio di rischio e di risparmio. 7. Polizze flessibili: assicurazioni indicizzate - rivalutabili - polizze linked. 8. Modelli di mortalità: dalle tavole di mortalità ai modelli stocastici (cenni). BIBLIOGRAFIA Testo adottato P. M AZZOLENI, Appunti delle lezioni di matematica attuariale, EDUCatt, Milano, 2003. Materiale di supporto disponibile on-line sulla piattaforma Blackboard. 194 Testo consigliato E. PITACCO , Elementi di matematica delle assicurazioni, Ed. LINT, Trieste, 2002. Letture di approfondimento saranno indicate durante il corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto (esercizi e domande aperte). AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Paola Biffi riceve gli studenti come da avviso pubblicato nella pagina web del docente. 55. - Matematica generale P ROF. FAUSTO MIGNANEGO ; PROF. ALESSANDRO SBUELZ OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire agli studenti gli strumenti matematici necessari alla comprensione dei modelli bancari, finanziari ed assicurativi, che esprimono in termini quantitativi la struttura dei fenomeni in esame. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI Al termine del corso i partecipanti avranno competenze tecniche corredate da stimolanti riferimenti applicativi. In particolare, saranno in grado di: – studiare analiticamente una funzione e le sue derivate (con cenni applicativi al valore dei titoli obbligazionari, alla loro durata media finanziaria ed alla loro convessità); – di massimizzare una funzione sotto vincoli di uguaglianza (con cenni applicativi alla domanda ottima vincolata di due beni); – di risolvere un sistema lineare (con cenni applicativi a problemi di arbitraggio finanziario uniperiodale); – di calcolare integrali (con cenni applicativi al valore di obbligazioni di puro sconto in presenza di tasso di interesse variabile); – di calcolare il valore presente di molteplici (finiti ed infiniti) flussi di cassa in presenza di specifici regimi finanziari; – di redigere il piano di ammortamento di un mutuo. 195 P ROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO – I numeri reali: operazioni fra numeri reali e loro ordinamento, insiemi ed intervalli nei reali, operazioni fra insiemi, definizione di estremo superiore ed inferiore per insiemi nei reali, punto di accumulazione ed intorno di un punto. – Le funzioni reali di variabile reale: dominio e codominio di una funzione, asintoti, riepilogo delle funzioni elementari, definizione di funzione composta, definizione di funzione inversa, grafici di funzioni inverse, le funzioni iniettive e suriettive, relazioni fra funzioni iniettive, monotone e inverse. – I limiti: definizioni di limite di funzioni, ordine di infinitesimo e di infinito, teorema dell’unicità del limite, operazioni con i limiti, teorema della permanenza del segno. – Funzioni continue: definizione di funzione continua, le funzioni elementari come funzioni continue, limiti di funzioni continue, punti di discontinuità; teoremi sulle funzioni continue: teorema di Weirstrass, teorema di esistenza degli zeri, teorema di Darboux, teoremi sulla continuità della funzione composta e inversa. – Calcolo differenziale: rapporti incrementali di funzioni continue, definizione di derivata prima, significato geometrico di derivata prima, definizione e significato geometrico di differenziale, equazione della retta tangente al grafico di una funzione continua, derivabilità sugli intervalli reali, derivabilità come condizione sufficiente della continuità, forme indeterminate, limiti e teorema di De l’Hospital, definizione di estremo relativo ed assoluto, condizioni necessarie e sufficienti di estremo relativo, il teorema di Fermat, definizione di punto di flesso, concavità e convessità, i teoremi di Rolle e di Lagrange, loro significati e conseguenze, relazioni fra derivata prima e monotonia e fra derivata seconda e concavità, studi di funzioni reali di variabile reale e loro grafici, accenno alle formule di Taylor e McLaurin. – Le funzioni reali di due variabili reali: rappresentazione dei domini sul piano xoy, definizione di derivate parziali e loro calcolo, determinazione degli estremi liberi e vincolati (metodo dei moltiplicatori di Lagrange). – Successioni e serie: Limiti di successioni, cenno sulle serie numeriche, definizioni di serie convergente e serie divergente, la serie geometrica, la serie armonica le serie a segni alterni, criterio del confronto asintotico. – Calcolo integrale: l’integrale di Riemann, il teorema fondamentale del calcolo integrale, primitive delle funzioni elementari, integrazione per parti e per sostituzione. n – Algebra lineare: lo spazio R , i vettori e le matrici, determinante di una matrice, i sistemi lineari. – Elementi di matematica finanziaria: regimi di capitalizzazione e rendite. 196 BIBLIOGRAFIA Materiale scelto (esercizi, temi d’esame, etc.) sarà messo a disposizione nel sito Blackboard del corso. L. P ECCATI -S. S ALSA -A. S QUELLATI , Matematica per l’Economia e l’Azienda, EGEA, Milano, 1999. L. S CAGLIANTI -A. TORRIERO , Matematica metodi e applicazioni, Cedam, Padova, 2002. M. C ASTELLANI-F. G OZZI , Matematica di base per l’economia e l’azienda-esercizi e testi d’esame svolti, Esculapio, Bologna, 2001. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni ed esercitazioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE L’esame consiste in una prova scritta che può essere integrata con prova orale su richiesta dello studente; sono previste una o due prove in itinere. AVVERTENZE È previsto un precorso di 30 ore. Le ore di precorso sono utili a tutti gli studenti, ma particolarmente necessarie e fortemente consigliate a coloro i quali provengono da istituti tecnici e/o professionali: turistici-alberghieri, commerciali, corrispondenti in lingue estere; istituti magistrali, istituti d’arte applicata, licei linguistici, licei artistici. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Fausto Mignanego riceve gli studenti come presso l’Istituto di Econometria e matematica per le finanziarie ed attuariali. Il Prof. Alessandro Sbuelz riceve gli studenti come presso l’Istituto di Econometria e matematica per le finanziarie ed attuariali. da avviso affisso all’albo applicazioni economiche, da avviso affisso all’albo applicazioni economiche, 56. - Matematica generale II P ROF. FAUSTO MIGNANEGO OBIETTIVO DEL CORSO Completare la preparazione della matematica di base approfondendo l’analisi di alcuni strumenti di calcolo particolarmente utili per un corso di studi economico-finanziario-attuariale, come l’algebra lineare, i problemi di ottimo vincolato e le distribuzioni di probabilità. 197 PROGRAMMA DEL CORSO P RIMA PARTE 1. 2. 3. 4. 5. Funzioni di due o più variabili, calcolo differenziale. Le forme quadratiche, problemi di ottimo libero. Problemi di ottimo vincolato, vincoli di disuguaglianza. Il calcolo degli integrali doppi. I numeri complessi (accenni). 1. 2. 3. 4. 5. 6. Integrali tripli. Spazi vettoriali, basi, sistemi di generatori. Autovalori, autovettori, auto spazi. Spazi bilineari, isometrie. Elementi di calcolo combinatorio. Distribuzioni di probabilità discrete e continue (alcuni casi). S ECONDA PARTE BIBLIOGRAFIA G.C. B AROZZI-C. CORRADI , Matematica Generale per le Scienze Economiche, Il Mulino, Bologna, 1997. M. C ANDILERA -A. B ERTAPELLE, Algebra lineare e primi elementi di Geometria, McGraw-Hill, Milano, 2011. P. B ALDI, Calcolo delle Probabilità, McGraw-Hill, MI, 2011 (2 a ed.). METODO DI VALUTAZIONE Esami scritti, prove intermedie, seminari. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Fausto Mignanego riceve gli studenti presso il suo studio (via Necchi 9, II piano). L’orario verrà comunicato a lezione. 57. - Mercati e prodotti assicurativi P ROF. L ODOVICO MARAZZI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di introdurre lo studente alle caratteristiche proprie dei mercati assicurativi, alle diverse tipologie di prodotti assicurativi, agli specifici programmi assicurativi di particolari tipologie di aziende. 198 PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA SINTETICO 1. I mercati assicurativi e riassicurativi Mercato internazionale. Alternative Risk Transfer (ART). Mercato Europeo. Mercato Italiano. Mercato Riassicurativo. 2. I prodotti assicurativi Infortuni e Malattia. Incendio. Altri danni ai beni. Corpi veicoli terrestri, aerei, ferroviari, marittimi. Merci trasportate. Responsabilità Civile. Responsabilità Civile Auto. Rischi Tecnologici. Credito e Cauzioni. Tutela Legale. Assistenza. Danni Indiretti, Polizze Vita Corporate. Prodotti assicurativi per le Famiglie. 3. Programmi Assicurativi Aziendali Aziende Bancarie e Finanziarie. Enti ed Aziende Pubbliche. Aziende Sanitarie. Programmi internazionali e Aziende Multinazionali. Rischio Ambiente. 4. Intermediari assicurativi Accesso all’attività d’intermediazione assicurativa. Registro Unico Intermediari. Elementi di deontologia professionale. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere conoscenza dei principi fondamentali dell’economia delle imprese assicurative. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO Mercati assicurativi e riassicurativi Al termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di conoscere logiche di funzionamento, dimensioni e principali attori dei mercati assicurativi. Nozioni base di riassicurazione e degli strumenti alternativi di trasferimento del rischio. I prodotti assicurativi Al termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di conoscere: caratteristiche di domanda e offerta dei principali prodotti del ramo danni utilizzate dalle aziende, caratteristiche tecniche principali di detti prodotti, nozioni sui prodotti utilizzati dalle famiglie. Programmi Assicurativi Aziendali Al termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di conoscere le specifiche esigenze di gestione dei rischi di particolari tipologie di aziende ed il complesso di prodotti assicurativi (programmi) utilizzati in ambito nazionale ed internazionale (multinazionale). 199 Intermediari assicurativi Al termine della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di conoscere normativa e regole di accesso alla professione d’intermediario assicurativo (broker, agente), nonché le principali norme per operare concretamente. BIBLIOGRAFIA Il libro di testo è in corso di predisposizione e sarà indicato in prossimità dell’inizio delle lezioni. DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede lezioni frontali. Il materiale didattico è messo a disposizione nella pagina Blackboard del corso. Sono previste alcune testimonianze di professionisti del settore. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta. Eventuale orale integrativo. È prevista la possibilità di un lavoro di approfondimento scritto per gli studenti frequentanti. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Lodovico Marazzi riceve gli studenti: durante il periodo dello svolgimento del corso, al termine delle lezioni presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 7); negli altri periodi, su appuntamenti richiesti via e-mail. Consultare la pagina personale del docente per eventuali variazioni. 58. - Mercati e prodotti finanziari P ROF. ALBERTO BANFI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende offrire allo studente una conoscenza approfondita degli strumenti finanziari e dei mercati in cui ha luogo la loro emissione e negoziazione. Vengono pertanto presentate le caratteristiche tecniche e le metodologie di valutazione degli strumenti finanziari approfondendo altresì le rispettive tecniche di emissione ed individuando gli assetti organizzativi e le modalità di funzionamento dei mercati in cui ha luogo la loro negoziazione. Al termine del corso lo studente sarà in grado di conoscere i principali strumenti finanziari, di sapere gli sviluppi attesi nell’operatività dei mercati e nell'assetto normativo e regolamen200 tare e di distinguere le diverse tecniche di negoziazione nei mercati regolamentati, con particolare riguardo a quelle previste nei mercati azionari. PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA SINTETICO DEL CORSO: 1. Le funzioni e l’articolazione del mercato finanziario. Il mercato mobiliare e l’intermediazione finanziaria: i fondamenti teorici. Mercato primario e secondario: le principali forme organizzative. Cenni sull’evoluzione della disciplina dei mercati e degli intermediari in essi operanti, sulla loro organizzazione nonché sulla struttura dei principali organismi di controllo dei mercati. La domanda e l’offerta di strumenti finanziari. 2. Gli strumenti finanziari: caratteristiche tecniche e modalità di emissione. Le caratteristiche tecniche degli strumenti di debito: Titoli di Stato, obbligazioni ordinarie e varie tipologie di obbligazioni provviste di opzioni e strutturate. La loro valutazione e richiami ai concetti di rendimento, durata e duration. Le modalità di emissione degli strumenti di debito: le aste (marginali e competitive) e le tecniche di collocamento attraverso i consorzi (di semplice collocamento e di garanzia). Le caratteristiche delle azioni e la loro valutazione. Le principali figure di strumenti finanziari derivati negoziati nei mercati regolamentati domestici. Gli investitori istituzionali e gli strumenti del risparmio gestito. 3. L’organizzazione dei mercati regolamentati. Gli assetti organizzativi dei mercati regolamentati in Italia: i mercati a contante e i mercati degli strumenti derivati. Le società di gestione dei mercati. Il Mercato telematico Azionario e gli altri mercati gestiti da Borsa Italiana. Le modalità di ammissione alla quotazione. 4. Le tecniche operative dei mercati. Le fasi per la negoziazione nei mercati regolamentati. Le procedure per la trasmissione degli ordini. Le modalità di fissazione dei prezzi e le varie tipologie di prezzi. La liquidazione dei contratti e le garanzie per la loro corretta esecuzione. La struttura e l’organizzazione delle istituzioni di mercato: dal trading al post trading. L’evoluzione degli assetti dei mercati: il quadro internazionale. 5. Gli aumenti di capitale e le offerte di azioni. Gli aumenti di capitale, l’impatto sui prezzi di borsa e il diritto d’opzione. Le offerte pubbliche di vendita, le offerte pubbliche di sottoscrizione e le offerte finalizzate alla quotazione (Ipo): la fase di origination e la successiva fase di collocamento e distribuzione dei titoli. 201 P ROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO. Obiettivi formativi che lo studente dovrebbe aver raggiunto prima di accedere al corso. Lo studente dovrebbe: – saper calcolare le varie tipologie di rendimento degli strumenti di mercato monetario e dei titoli a reddito fisso; – conoscere come si determina la struttura a termine dei tassi di interesse e le configurazioni possibili della curva dei rendimenti; – aver acquisito i principali riferimenti normativi riguardanti i mercati e le istituzioni di mercato e di vigilanza; – distinguere le tipologie di intermediari ammessi alle negoziazioni. Obiettivi formativi che lo studente dovrebbe acquisire nel corso. Lo studente dovrebbe: – acquisire la conoscenza delle caratteristiche tecniche delle principali tipologie di strumenti finanziari (ed in particolare di quelli oggetto di negoziazione nei mercati regolamentati); – conoscere le statistiche sulle emissioni lorde e nette di strumenti finanziari degli ultimi 20-30 anni nel nostro mercato e l’evoluzione del ruolo assunto dagli emittenti; – acquisire la conoscenza dei nessi tra le operazioni di mercato primario e i mercati secondari; – acquisire la conoscenza dei principali elementi della teoria delle forme organizzative dei mercati; – acquisire la conoscenza delle modalità di emissione e di collocamento di strumenti finanziari: aste dei titoli pubblici, emissioni attraverso consorzi di collocamento e di garanzia, e aumenti di capitale nelle loro differenti configurazioni (a pagamento, gratuiti e misti); – essere in grado di determinare il prezzo (e il relativo rendimento all’emissione) stabilito dalle domande presentate per le aste dei titoli pubblici; – essere in grado di conoscere il processo di organizzazione e il funzionamento dei consorzi per il collocamento di strumenti finanziari, essendo altresì in grado di identificare i principali criteri di riparto e di accollo dei titoli offerti; – saper calcolare il valore optato teorico delle azioni e le varie configurazioni di diritto di opzione in occasione delle operazioni di aumento del capitale; – acquisire la conoscenza nei suoi tratti essenziali delle caratteristiche delle offerte pubbliche di vendita e di sottoscrizione e delle procedure per l’ammissione dei titoli alla quotazione di borsa attraverso l’analisi dettagliata dei soggetti coinvolti in tale processo, con la relativa tempistica di attuazione; – acquisire la conoscenza della recente evoluzione dell’assetto dei mercati regolamentati e la loro attuale struttura; 202 – conoscere le istituzioni coinvolte nell’organizzazione, nella gestione e nella vigilanza dei mercati; – conoscere i requisiti per l’ammissione dei titoli alle negoziazioni nel mercato azionario e nei suoi segmenti; – conoscere nei dettagli come si trasmettono ai mercati le proposte di negoziazione e come si formano i prezzi nei mercati regolamentati; – avere un quadro di insieme dei possibili sviluppi degli assetti internazionali dei mercati (alleanze tra borse, istituzione o soppressione di mercati, ecc.); – saper leggere e interpretare le principali statistiche dei mercati (indici, scambi, società quotate,ecc.). BIBLIOGRAFIA Testi obbligatori A. B ANFI (a cura di), I mercati e gli strumenti finanziari, Isedi, Torino, 2008 (capp. 1, 2, 4, 5, 6, 7, 8, 10, 11 e 14). A. B ANFI -M. B IASIN -M. O RIANI -G. R AGGETTI, Economia degli intermediari finanziari, Isedi, Torino, 2011 (capp. 8, 9 e 11). Testi consigliati L. MUNARI , Strumenti finanziari e creditizi, McGraw-Hill, Milano, 2011. M. A NOLLI , Elementi di economia del mercato mobiliare. Struttura e liquidità del mercato azionario, Il Mulino, Bologna, 2001. CONSOB , Relazione per l’anno 2010, Roma, 2011. DIDATTICA DEL CORSO Le lezioni hanno luogo secondo il metodo classico della lezione frontale con l’ausilio di slides e altro materiale di supporto. Le slides utilizzate a lezione sono a disposizione degli studenti accedendo alla pagina web del docente e in Blackboard. Durante l’anno accademico verrà distribuito agli studenti frequentanti materiale di documentazione per l’approfondimento di singoli aspetti della tematica trattata. Il corso sarà integrato da interventi di operatori professionali. METODO DI VALUTAZIONE L’esame ha luogo secondo il metodo della prova scritta e/o dell’interrogazione orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Alberto Banfi riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5, piano ammezzato, uff. C15) e indicato nella pagina web del docente. 203 59. - Metodi quantitativi per la finanza I P ROF. PIERA MAZZOLENI OBIETTIVO DEL CORSO Lo scopo del corso è quello di presentare i fondamenti quantitativi della finanza, ponendo le basi tecniche per una immediata operatività. Il corso presenterà in modo formalizzato ed operativo i principi che regolano i mercati finanziari; proporrà inoltre i più importanti strumenti finanziari per l’intervento sui mercati ed il controllo del rischio. La matematica ha elaborato opportune metodologie di calcolo, rendendo possibile stabilire regole di equità per prestiti e piani di accumulazione del capitale, ma soprattutto per prezzare titoli obbligazionari. Tali condizioni di equità consentono poi, nella moderna interpretazione come principio di non arbitraggio, di quantificare l’evoluzione dei tassi di interesse. Si analizza il ruolo del tempo e dei mercati nella formazione dell’incertezza e si offrono strumenti di controllo deterministico per i titoli obbligazionari, controllo stocastico per i titoli azionari. Alla fine del corso lo studente dispone di criteri di valutazione e decisione per i più diffusi problemi finanziari. PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO CON OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI 1. Il valore temporale del denaro: accumulazione di capitale ed ammortamento di prestiti. Si danno gli strumenti per comprendere la dinamica temporale di operazioni finanziarie, mostrando come la flessibilità consenta di seguire l’andamento molto volatile dei mercati. 2. Metodologie di valutazione di progetti finanziari di investimento e finanziamento: teoria quantitativa delle decisioni; coerenza dei criteri, valore attuale; tasso implicito di rendimento. Vengono proposti strumenti sintetici per valutare e scegliere in modo critico i progetti aziendali, rispettandone le caratteristiche. 3. Prestiti obbligazionari: titoli di puro sconto e titoli con cedole. Lo studente impara a prezzare i titoli obbligazionari e analizzarne le caratteristiche finanziarie, in particolare rispetto ai tassi di interesse. 4. Contratti a pronti e contratti a termine Il principio di non arbitraggio nel contesto delle ipotesi di mercato perfetto conduce a relazioni di equilibrio tra i tassi di interesse. 204 5. Immunizzazione finanziaria: duration e immunizzazione. Il tempo è una fonte di incertezza: un approccio semplificato conduce ad un’analisi di sensitività, di immediata applicazione. 6. Selezione del portafoglio: la curva dei rendimenti; analisi media/varianza di portafogli azionari, criterio dell’utilità attesa. Si presentano gli strumenti classici per la misurazione del rischio e per la valutazione degli investimenti azionari. 7. Introduzione agli strumenti finanziari moderni Si mostra l’applicazione del principio di non arbitraggio alla determinazione del prezzo delle opzioni in ambito uniperiodale. BIBLIOGRAFIA Testo adottato P. M AZZOLENI, Metodi quantitativi per la finanza I, EDUCatt, 2009. Testi consigliati F. C ACCIAFESTA , Lezioni di Matematica finanziaria (classica e moderna) per i corsi triennali, Giappichelli, Torino, 2006. G. L ONGO -C. B ATTAGLIO -L.P ECCATI , Matematica per le applicazioni finanziarie, Etas Libri, 1994. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula e lavori pratici guidati. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto e orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Piera Mazzoleni riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Discipline matematiche, finanza matematica ed econometria. 60. - Metodi quantitativi per la finanza II P ROF. PIERA MAZZOLENI OBIETTIVO DEL CORSO Saranno forniti gli strumenti quantitativi per la misurazione e il controllo dei rischi; verranno analizzati i metodi per la determinazione di un’efficiente struttura di prezzo in ambito finanziario. 205 La presentazione dei metodi quantitativi sarà contestuale alle applicazioni. Lo studente con questo corso impara a formalizzare i problemi finanziari in ambito incerto e dinamico. PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO CON OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI 1. Il rischio finanziario: decisioni in condizioni di incertezza; rilevanti distribuzioni di probabilità. La descrizione dell’incertezza si avvale di distribuzioni di probabilità che sono in grado di cogliere la specificità del problema: vengono analizzate le caratteristiche del fenomeno finanziario per riconoscere il modello di distribuzione che meglio si presta a rappresentarlo. 2. Il Valore a Rischio: dall’analisi per quantili al superamento del VaR, misure coerenti di rischio. Sono studiati in modo approfondito i requisiti per una funzione affinché possa essere utilizzata per misurare il rischio, consentendo di sviluppare la teoria in modo sempre più aderente agli ambiti applicativi. 3. Processi stocastici discreti: modelli dinamici e stocastici a tempo discreto. Vengono trattati simultaneamente tempo e incertezza per variabili discrete. Si dà inoltre una applicazione delle matrici al merito di credito. 4. Analisi dinamica discreta: equazioni alle differenze e strumenti di analisi delle serie storiche finanziarie. Lo studente impara a riconoscere il modello matematico che è implicito in una determinata struttura dinamica, separando la componente deterministica e quella stocastica. Vengono inoltre insegnati i primi elementi di teoria econometrica delle serie storiche finanziarie. 5. Processi stocastici continui: analisi dinamica nel continuo, processo di Wiener e suoi recenti sviluppi. Viene sfruttata la potenzialità matematica per rappresentare la dinamica temporale in condizioni di incertezza. 6. Dalle equazioni differenziali alle equazioni differenziali stocastiche: equazioni differenziali e dinamica stocastica. Si impara a risolvere i tipi più importanti di equazioni differenziali, che entrano nella dinamica stocastica e trovano applicazione nella descrizione del prezzo delle azioni. 206 7. Il principio di non arbitraggio stocastico e dinamico e sue applicazioni Lo studente viene portato a comprendere i fondamenti teorici del principio del valore attuale atteso e applicarli per la determinazione del prezzo delle opzioni e nella struttura per scadenza dei tassi di interesse. 8. Simulazione Vengono evidenziati i limiti dell’approccio analitico e si valorizza l’analisi mediante simulazione sia per caratterizzare lo studio della sensitività sia per fare previsioni. BIBLIOGRAFIA Testo adottato P. M AZZOLENI, Metodi quantitativi per la finanza II, EDUCatt, 2007. Testo consigliato P. WILMOTT, Introduzione alla finanza quantitativa, Egea, Milano, 2001. Letture di approfondimento saranno indicate durante il corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula e lavori pratici guidati. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto e orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Piera Mazzoleni riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Discipline matematiche, finanza matematica ed econometria. 61. - Metodi statistici per la finanza e le assicurazioni P ROF. DIEGO ZAPPA OBIETTIVO DEL CORSO È noto che gli strumenti di analisi impiegati in finanza e nelle assicurazioni stanno assumendo connotazioni sempre più analitiche. All’investitore viene ormai richiesta non più solamente una solida formazione sui mercati e sul loro funzionamento, ma anche una buona capacità di sfruttare strumenti matematici, statistici e informatici che gli consentano di prendere decisioni spesso molto 207 specifiche e personalizzate al contesto in cui opera e in tempi brevi. È sulla base di questi presupposti che con questo corso ci si propone, utilizzando il sw EXCEL© e il freeware sw R, di introdurre: metodi per effettuare exploratory data analysis di rendimenti di un prodotto finanziario e di un portafoglio; commentare l’uso di tecniche di simulazione e di campionamento per la finanza; effettuare inferenza sui parametri di modelli impiegati per descrivere fenomeni finanziari con particolare riguardo all’impiego di modelli di regressione; metodi per la stima del VaR; simulazione di un moto browniano geometrico e calcolo del valore di un'opzione. PROGRAMMA DEL CORSO P ROGRAMMA ANALITICO DEL CORSO CON OBIETTIVI FORMATIVI DETTAGLIATI OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso la studentessa/lo studente dovrebbe conoscere almeno gli elementi di matematica e statistica impartiti nei corsi della laurea triennale, e conoscere i principali modelli probabilistici (in particolare il modello gaussiano). Nozioni di base sul comportamento dei mercati finanziari, dei principali prodotti finanziari e, stante il rilevante impiego di strumenti informatici, una almeno discreta dimestichezza col personal computer, con un browser internet e col foglio elettronico EXCEL, costituiranno elementi utili per una più agevole interpretazione dei risultati. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE POTREBBE ACQUISIRE NEL CORSO. Si inizierà con l’analisi di serie storiche finanziarie utilizzando EXCEL. Seguiranno richiami su: alcuni modelli probabilistici tipici della finanza e delle assicurazioni e le principali tecniche per l’identificazione e la stima dei parametri di distribuzione. Tali argomenti saranno presentati commentando l’impiego di istruzioni in EXCEL per: la generazione di numeri casuali, l’uso del modulo Analisi dei dati, delle Tabelle Pivot, del Risolutore. Dopo il completamento della trattazione dei precedenti argomenti, la studentessa/lo studente avrà modo di apprendere strumenti statistici che permettono di approfondire e descrivere sinteticamente le caratteristiche delle dinamiche di una serie storica finanziaria con cenni anche ai metodi di stima della volatilità e alle procedure di ricampionamento da serie storiche. Il corso terminerà con l’introduzione al freeware sw R che sta trovando ampio impiego nelle applicazioni finanziarie. Si presenteranno in particolare i primi rudimenti per scaricare e analizzare serie storiche finanziare, generare numeri casuali, simulare semplici processi stocastici da usare per il calcolo del prezzo di opzioni. 208 BIBLIOGRAFIA Testi consigliati D. Z APPA , Appunti di metodi statistici per la finanza e le assicurazioni (in corso di prepa- razione). Letture complementari S. B ENNINGA -C. Z AZZARA , Modelli finanziari: la finanza con Excel, McGraw-Hill, 2001. D. R UPPERT, Statistics and finance: an introduction, Springer, 2004. D. R UPPERT, Statistics and Data Analysis for financial engineering, Springer, 2011. C. S ENGUPTA , Financial Modelling Using Excel and VBA, Wiley, 2004. D. W ÜRTZ ET ALII, A Discussion of Time Series Objects for R in Finance, Finance Online Publishing, Zurich, 2010. DIDATTICA DEL CORSO Le lezioni a marcato e prevalente contenuto applicativo, si snoderanno affrontando l’elaborazione di serie storiche finanziarie (serie di prezzi, volumi, rendimenti, tassi), utilizzando il sw EXCEL e R. METODO DI VALUTAZIONE In occasione della data di appello ufficiale alla candidata/o verranno assegnati da 2 a 4 quesiti, contenenti la richiesta di applicare, a opportune serie storiche finanziarie, alcuni degli strumenti presentati nel corso. Verranno quindi concessi da 5 a 7 giorni per realizzare le elaborazioni richieste, che dovranno essere esposte e commentate ai docenti utilizzando un personal messo a disposizione in aula d’esame. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Diego Zappa riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Scienze statistiche (via Necchi 9, I piano) e indicato sulla pagina web del docente. 62. - Metodologie di sviluppo software P ROF. DAMIANO M ARINO SOMENZI OBIETTIVO DEL CORSO Lo scopo primario è di presentare alcune delle metodologie e delle tecniche informatiche per il disegno e la realizzazione di soluzioni applicative. Il corso si propone inoltre di far acquisire allo studente adeguate abilità per un utilizzo efficace delle tecnologie informatiche per operare consapevolmente in organizzazioni complesse. 209 PROGRAMMA DEL CORSO Tecniche di Process Modelling – Linguaggi per la descrizione di processi di business. – Casi di studio. Tecniche di Data Modelling – Modello concettuale (diagramma Entità - Relazione). – Modello logico (base di dati relazionale). – Interrogazione di basi di dati: linguaggio SQL. Programmazione – Introduzione al linguaggio di programmazione Visual Basic for Applications (foglio di calcolo Excel): * strutture di dati; * procedure e funzioni; * istruzioni: assegnamento, selezione e ciclo; * oggetti di Excel. – Realizzazione di semplici programmi per l’analisi di dati. Introduzione a Software Engineering BIBLIOGRAFIA Testi di consultazione G. G IACCAGLINI , Excel e Office VBA, Hoepli. P. A TZENI ET ALII, Basi di dati: modelli e linguaggi di interrogazione, McGraw Hill. DIDATTICA DEL CORSO Le lezioni si svolgeranno prevalentemente in aula. Alcuni argomenti saranno trattati nell’aula di informatica. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta in aula tradizionale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Damiano Marino Somenzi comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. È possibile contattare il docente via email. 210 63. - Microeconomia P ROF. ANGELO BAGLIONI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso ha per oggetto l’analisi microeconomica dei mercati e degli intermediari finanziari. Viene privilegiato l’approccio basato sull’informazione asimmetrica. Gli studenti apprendono come trattare analiticamente problemi di moral hazard e di selezione avversa, e come utilizzare questi strumenti per comprendere il funzionamento dei mercati e degli intermediari finanziari. Inoltre si introduce l’approccio di economia industriale, applicato all’analisi del settore bancario. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DEVE AVERE RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Lo studente deve possedere gli strumenti di analisi standard del corso di microeconomia del triennio. Hanno particolare importanza: la teoria delle scelte individuali in condizioni di incertezza (utilità attesa, avversione al rischio e relative misure) e in un contesto strategico (equilibrio di Nash); la teoria dei mercati in condizioni di concorrenza perfetta e di monopolio. OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO Al termine del corso lo studente deve essere in grado di rispondere a domande teoriche e di risolvere esercizi analitici sui seguenti argomenti: 1. Teoria dei contratti. – Modello principale-agente con azione nascosta (moral hazard). – Modello principale-agente con informazione nascosta (selezione avversa). 2. Applicazioni. – Mercati assicurativi. – La relazione creditore - debitore: costly state verification, risk-taking incentives. – Intermediazione finanziaria: * banche e produzione d’informazione; * rischio di credito e razionamento – ruolo delle garanzie; * rischio di liquidità e prestito d’ultima istanza. 3. L’approccio di economia industriale al settore bancario. Modello-base di banca con potere di mercato ed estensioni (rischio di credito e coefficienti patrimoniali). 211 BIBLIOGRAFIA A. B AGLIONI , Informazione e incertezza nella teoria finanziaria, Hoepli, Milano, 2000 [cap. 3 (esclusi i parr. 3.5 e 3.6); par. 4.6; capp. 6, 7 (escluso 7.5)]. Materiale disponibile sulla pagina web del docente: A. B AGLIONI , La funzione economica delle garanzie nel mercato del credito. A. B AGLIONI , Bank capital regulation and monetary policy transmission. A Klein – Monti approach. Esercizi di microeconomia - economia dell’informazione. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni ed esercitazioni svolte in aula dal docente. METODO DI VALUTAZIONE Esami scritti. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Angelo Baglioni riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,30 (via Necchi 5, I piano, uff. 103). 64. - Monetary Economics P ROF. ANDREA BOITANI; PROF. ANDREA MONTICINI COURSE AIMS The course takes an in-depth look at several fundamental aspects of monetary economics. Specifically, it compares the theory and empirical evidence concerning the monetary policy transmission mechanism. COURSE CONTENT Prerequisites Before the beginning of the course, students should make sure to be sufficiently familiar with: – The role of money in the economy. – Intermediate microeconomics and the required mathematical tools. – Intermediate macroeconomics (relationship between macro variables, differences between short-run and long-run policies, aggregate demand policy, expectation augmented Phillips curve, aggregate supply and aggregate demand under adaptive expectations). 212 Students who do not feel familiar with the above mentioned topics will benefit from reading K. SYDS aeTER-P. H AMMOND, Essential Mathematics for Economic Analysis, Prentice Hall, 2008, (ch. 8, 13, 14); R. DORNBUSCH-S. F ISCHER-R. S TARTZ , Macroeconomics, McGraw Hill, 2008, (ch. 5-12). 1. – – – – – Rational expectation and money neutrality The REH. Solving models with rational expectations. Cagan’s model of hyperinflation The neutrality of monetary policy. The non-neutrality of monetary policy and staggered contracts. 2. – – – – – The new standard theory of monetary policy The IS-AS-MP model. Inflation targeting and Taylor rules. Credibility. Deflation. Monetary policy in an open economy. 3. – – – Policy transmission mechanisms Lending channel. Net worth channel. Credit view and interest rate rules. 4. – – – The European Central Bank and FED framework Strategy. Monetary policy decisions. Instruments. 5. The term structure – The expectation Hypothesis Model of the Term Structure. – The liquidity preference theory. 6. Topics on Empirical Monetary Policy – Monetary Policy announcements and the market’s reaction. – Monetary Policy rules in practice. On completion of this module students will: – understand the importance of monetary factors as opposed to non-monetary ones in determining output and inflation; – understand the ways in which monetary policy can affect the real economy; – be familiar with the issues involved in developing a modern, effective framework for conducting monetary policy; – be able to study Monetary Economics at postgraduate level. 213 READING LIST A special reading list of key publications (mainly scientific articles) will be distributed to the students attending class on a regular basis. Lecture notes will also be available on Blackboard Academic Suite. TEACHING METHOD Lectures supplemented by various assignments carried out with input from the tutor. ASSESSMENT METHOD Two hours written exam. NOTES Further information, in particular on office hours, can be found on the lecturer’s webpage. 65. - Organizzazione aziendale P ROF. RITA B ISSOLA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso sviluppa i principali temi di matrice economico-aziendale legati alle evoluzioni delle organizzazioni, sia a livello nazionale che internazionale. La costruzione di assetti organizzativi connessi a un’attenta definizione dei risultati di efficacia, l’influenza della strategia e dell’innovazione nella definizione delle soluzioni strutturali delle aziende, le opzioni di accordo tra imprese e le dimensioni determinanti nei processi di globalizzazione costituiscono i contenuti principali di questa proposta formativa. Il corso intende conseguire in modo congiunto i seguenti obiettivi: 1. fornire agli studenti gli elementi di base e gli istituti fondamentali utili alla comprensione dei diversi assetti e delle differenti modalità di funzionamento di una organizzazione d’impresa; 2. fornire le conoscenze teoriche ed applicative, relative alle scelte aziendali di progettazione degli assetti organizzativi d’impresa; 3. fornire le conoscenze relative alle scelte aziendali di governo dei complessi processi di cambiamento e di innovazione organizzativa, da ricondurre agli elementi di contesto ambientale e di modello di sviluppo aziendale in cui l’organizzazione si colloca. 214 PROGRAMMA DEL CORSO I P ARTE: Organizzazione e teorie organizzative – – – – – – – – – – L’organizzazione come disciplina e come campo di studio. L’organizzazione come sistema aperto. Le dimensioni strutturali e contestuali della configurazione organizzativa. L’evoluzione delle teorie organizzative. II PARTE: Organizzazione e strutture organizzative Obiettivi aziendali e fini organizzativi. Direzione strategica e ruolo del management nel governo dell’organizzazione. Strategia & organizzazione. Le dimensioni della struttura organizzativa. Le configurazioni di base della struttura organizzativa. Le strutture per l’internazionalizzazione. III P ARTE: Relazioni organizzative – – – – Ambiente esterno & organizzazione. Le relazioni interorganizzative: i network e le relazioni competitive. Tecnologia & organizzazione. Dimensioni, controllo & organizzazione. BIBLIOGRAFIA Testo adottato R.L. D AFT , Organizzazione aziendale, Apogeo, 2010, 4ª ed. (ed. it. a cura di D. Boldizzoni- R.C.D. Nacamulli). Studenti frequentanti Materiali didattici a cura del docente. Parti selezionate del testo: capp.1-6 (compresi), escluso cap. 5. Studenti non frequentanti Parti selezionate del testo: capp.1-9 (compresi), escluso cap. 8. DIDATTICA DEL CORSO Il processo didattico e di apprendimento è dinamico e richiede la partecipazione assidua e attiva dello studente. Si affronteranno casi e situazioni aziendali attraverso discussioni in aula, lavori di gruppo e testimonianze. Il corso è accompagnato da materiale didattico reso disponibile sulla piattaforma di e-learning Blackboard (http://blackboard.unicatt.it). La frequenza è fortemente consigliata. 215 METODO DI VALUTAZIONE Studenti frequentanti La valutazione finale si compone di una prova scritta basata sulla conoscenza dei contenuti discussi in aula e sull’analisi e l’interpretazione di situazioni e casi aziendali sviluppati durante le lezioni e dell’esito di progetti di gruppo. Il processo di valutazione della proposta per studenti frequentanti si basa pertanto su due componenti fondamentali: prova finale individuale scritta; project work di gruppo. Studenti non frequentati La valutazione finale si compone di una prova scritta basata sui contenuti del testo di riferimento (capp. da 1 a 9 compresi, escluso l’8): prova individuale scritta: 100%. AVVERTENZE Il calendario e il programma analitico del corso saranno comunicati dal docente nel corso della prima lezione e successivamente pubblicati sulla piattaforma Blackboard. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Rita Bissola comunicherà orario e luogo di ricevimento degli studenti attraverso avviso pubblicato nella bacheca della propria aula virtuale. 66. - Politica economica P ROF. MICHELE GRILLO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire un’introduzione alle ragioni e alle modalità dell’intervento pubblico in economia. Al termine i partecipanti conosceranno e sapranno utilizzare i principali modelli correntemente usati a fini di valutazione delle politiche economiche e delle politiche fiscali e saranno in grado di discutere l’impatto di tali politiche sugli operatori e sui mercati finanziari. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe avere una buona conoscenza dei risultati di efficienza dei mercati concorrenziali in economie di puro scambio e di produzione; conoscere le ragioni dei “fallimenti” del mercato (esternalità, beni pubblici, potere di mercato); essere in grado di utilizzare i modelli di base del comportamento monopolistico ed oligopolistico. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE ACQUISIRÀ NEL CORSO Dopo il completamento della trattazione dell’argomento, lo studente sarà in grado di: – comprendere le ragioni dell’intervento pubblico in economia, valutando le situazioni in cui l’intervento pubblico è efficace e quelle in cui è inefficace; 216 – conoscere i problemi connessi alla fornitura di beni pubblici, alla presenza di esternalità e al controllo del potere di mercato; – percepire il significato del trade-off tra efficienza ed equità e dei problemi politici che esso pone; – utilizzare i principali indicatori di disuguaglianza; – conoscere le difficoltà relative alla formulazione di scelte pubbliche in un contesto democratico; – discutere il ruolo degli interessi dei politici nella formulazione delle decisioni collettive; – conoscere gli elementi essenziali che caratterizzano un sistema tributario; – valutare l’incidenza delle imposte, in mercati concorrenziali, in mercati non concorrenziali, in equilibrio parziale e in equilibrio generale; – valutare gli effetti di efficienza economica di un sistema impositivo; – conoscere gli elementi della teoria economica della tassazione ottimale. BIBLIOGRAFIA J. S TIGLITZ, Economia del settore pubblico I, Hoepli, 2003. Materiale integrativo sarà messo a disposizione nel sito Blackboard del corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula per 35 ore. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Michele Grillo riceve gli studenti il giovedì dalle ore 10,30 alle ore 11,30 presso l’Istituto di Economia e Finanza (via Necchi 5, II piano). 67. - Principles of Financial Regulation P ROF. ANDREA PERRONE COURSE AIMS This introductory course aims at illustrating the policy dynamics and the main features of the legal framework provided by European securities regulation. After briefly reviewing the economics of financial markets and the rationale of their 217 regulation, the course discusses the principles adopted by the European Union (EU), both in general terms and focusing on selected issues, also in light of the 2008 financial crisis. COURSE CONTENTS 1. General issues At the end of this part, the student will be able to: (1) understand the rationale of financial markets regulation, both from a theoretical perspective and with reference to the actual EU regime; (2) assess the role of law in promoting financial market development and integration; and (3) be acquainted with the institutional structure of EU securities regulation, from the perspective of both rule-making structure and enforcement. 2. Selected topics At the end of this part, the student will be able to understand the rationale and evaluate under a law and economics perspective the EU securities regulations related to following topics: (1) capital raising and disclosure; (2) corporate governance and takeovers; (3) investment services provision and investor protection; and (4) legal strategies against market abuses. READING LIST There is no textbook for this course. Required and suggested readings will be made available on the course web site on Blackboard. The relevant EU law may be found at the following address: http://eur-lex.europa.eu/en/index.htm. TEACHING METHOD Class lectures and discussions on assigned readings. Active participation in class discussion is highly recommended. ASSESSMENT METHOD A 3-hour written exam, including both multiple choice questions and a short essay. NOTES The course assumes basic knowledge of microeconomics and corporate law. No previous knowledge of European Union law is required. Prof. Andrea Perrone meets students as published on the course Blackboard web site. Meetings can also be arranged by appointments ([email protected]). 218 68. - Programmazione e controllo (generale) P ROF. CLAUDIO MARIO GROSSI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di introdurre ai sistemi di programmazione e controllo degli intermediari finanziari, passando inizialmente da una panoramica dei medesimi con riguardo alle altre imprese (non finanziarie). Le ragioni di questa impostazione sono le seguenti: 1. A prescindere dalla collocazione nei piani di studio, la materia presenta una notevole ampiezza e una contemporanea elevata specificità di argomenti, rispetto ai soggetti a cui si riferisce. 2. Per le imprese industriali, commerciali e di servizi il tema è vasto ma relativamente omogeneo, anche in termini di tecnicismi. 3. Per gli intermediari finanziari - che già presentano punti di contatto molto marginali e generici con le imprese industriali, commerciali e di servizi – le peculiarità della tematica in funzione dello specifico soggetto sono invece tanto ampie e profonde quanto lo sono tra le imprese finanziarie e quelle non finanziarie. 4. Banche, Sim, Sgr, Leasing, Factoring: per tali tipi di imprese, le tematiche comuni di Pianificazione e Controllo (di seguito P&C) sono poche e limitate agli aspetti generali della materia; sono invece ampie e profonde le diversità nelle tecniche applicative e nella capacità di costruzione, lettura ed interpretazione degli output. 5. A ciò si aggiunge una variabile piuttosto pervasiva per l’attività di P&C negli intermediari finanziari – del tutto assente per le altre imprese – data da una normativa secondaria e di vigilanza complesse e vincolanti per l’attività di controllo della gestione. 6. Infine il corso è tenuto nell’ambito della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative, non della Facoltà di Economia. Dai punti precedenti si desumono le ragioni per le quali le 35 ore a disposizione saranno suddivise così: I PARTE 10 ore dedicate alla Programmazione e Controllo Generale (imprese non finanziarie). II P ARTE 25 ore dedicate alla Programmazione e Controllo degli Intermediari Finanziari. La prima parte sarà utile sia per cultura generale, sia per le capacità di confronto 219 con le realtà finanziarie. La seconda parte è finalizzata a fornire allo studente la cultura e le competenze specifiche riferibili ai soggetti economici (Intermediari Finanziari) ai quali la Facoltà stessa è dedicata. Al termine del corso lo studente: – conoscerà gli elementi essenziali del sistema di programmazione e controllo di un’impresa non finanziaria (contabilità direzionale, budget, sistemi di controllo di gestione e di valutazione); – avrà appreso più approfonditamente le peculiarità dell’attività di controllo di gestione dei principali tipi di intermediari finanziari, sia in termini di obblighi regolamentari, sia in termini di tecniche fondamentali adottate per la misurazione dei risultati di business, siano essi sezionali che generali. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO. Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe conoscere: – I processi gestionali tipici delle imprese non finanziarie e come questi vengono rilevati nel sistema di contabilità generale per poi riflettersi nel bilancio di esercizio. – I processi gestionali tipici degli intermediari finanziari (di seguito IF), per lo meno dei principali tipi di IF (banche, SIM, SGR e SICAV, Società di Leasing, Società di Factoring) conoscendone altresì la struttura dei bilanci d’esercizio, poiché si tratta di forme di bilancio specifiche e previste da apposita normativa. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE I PARTE (da 10 a 13 ore) NEL CORSO . 1. Il processo direzionale d’impresa. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – Conoscere struttura e finalità del sistema di contabilità direzionale; – Conoscere l’evoluzione dei sistemi di contabilità direzionale; – Comprendere le differenze tra il sistema di contabilità generale (financial accounting) e di contabilità direzionale (managerial accounting); – Comprendere nozione e tipologie di centro di responsabilità. 2. La contabilità dei costi, contabilità analitica e applicazioni. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – Comprendere la nozione di costo e le principali classificazioni; – Saper calcolare i risultati analitici di prodotti nel sistema a costi pieni (full costing) e a costi variabili (direct costing); – Comprendere significato, utilizzi e limiti dell’analisi costi-volumi risultati; – Comprendere il significato della leva operativa e saper calcolarla. 220 3. Il budget di esercizio. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di conoscere l’articolazione del processo di elaborazione del budget di esercizio e le diverse modalità di partecipazione al processo di elaborazione da parte del management. II P ARTE (da 23 a 25 ore): 1. Controllo di gestione e sistema normativo degli IF. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – Capire come la normativa regolamentare degli IF imponga alcune modalità e forme di controllo della gestione, diversamente da quanto accade per le imprese non finanziarie; – Conoscere le principali tecniche di controllo imposte dalla normativa; – Comprendere l’impatto di tali “vincoli” normativi sulla più generale attività di controllo della gestione e sulle responsabilità che ha il management nell’impostazione del complessivo sistema di controllo della gestione; – Comprendere l’importanza di un ambito specifico di controllo degli IF: il controllo dei rischi; – Conoscere le principali tipologie di rischio su cui la normativa impone il controllo; – Per alcune di esse, apprendere le modalità di calcolo e di misurazione delle medesime. 2. Costi e ricavi tipici dei principali IF. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – Approfondire la nozione di costo e le principali classificazioni per i diversi IF; – Approfondire la nozione di ricavo e le principali classificazioni per i diversi IF; – Comparare le problematiche di controllo della gestione degli IF con quelle delle imprese non finanziarie e comprendere quali tecniche generali di controllo sono applicabili e quali sono invece da costruire in modo specifico per i diversi IF. 3. Il budget di esercizio negli IF. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – Conoscere le differenti funzioni del budget di esercizio e comprendere i principali trade-off tra le stesse; – Conoscere la struttura del budget di esercizio degli IF; 221 – Conoscere l’articolazione del processo di elaborazione del budget di esercizio e le diverse modalità di partecipazione al processo di elaborazione da parte del management; – Con particolare riguardo alle banche, conoscere le tecniche di budgeting sezionali, quali quelli relativi a singole filiali oppure a unità organizzative che servono specifici segmenti di clienti. 4. Key Performance Indicator generali e personali, valutazione e incentivazione. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento lo studente sarà in grado di: – Conoscere il significato e la formulazione dei principali indicatori di performance adottati dagli intermediari finanziari; – Interpretare le performance distinguendo tra cause “esogene” ed “endogene” all’intermediario e al management, nella generazione delle medesime; – Comprendere opportunità e vincoli per gli I.F. nell’uso di sistemi di incentivazione versus compliance, disclosure e tutela del risparmio. BIBLIOGRAFIA Per la prima parte ANTHONY -H AWKINS -M ACRÌ-M ECHANT , Sistemi di controllo. Analisi economiche per le decisioni aziendali, Mcgraw-Hill, 2005, 2ª ed. (capp. 1-2-3). Materiale integrativo sarà reso disponibile su Blackboard in corso d’anno. Per la seconda parte Non ci sono testi specifici sulla materia, a parte alcuni inerenti il Controllo di Gestione in Banca, anche a causa della numerosità dei soggetti IF e delle diverse tecniche di Programmazione e Controllo che essi richiedono. Sarà pertanto reso disponibile su Blackboard il materiale didattico preparato appositamente dal docente per il corso. Quel che serve sin dall’inizio del corso sarà in Blackboard prima dell’inizio delle lezioni; il resto, verrà rilasciato durante il corso. DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede didattica frontale (75%) ed esercitazioni guidate in aula (25%) con svolgimento finale di una simulazione di prova scritta d’esame (e soluzioni pubblicate e commentate). METODO DI VALUTAZIONE Per i frequentanti è prevista, al primo appello, una prova scritta basata sul programma effettivamente svolto in aula, oltre che sul testo; per gli appelli successivi, sia per i frequentanti che per i non frequentanti, è prevista una prova orale basata sui testi comunicati e sulla documentazione resa disponibile su Blackboard in corso d’anno; durante la prova orale saranno possibili domande che richiedano la soluzione di brevissimi casi e l’effettuazione di calcoli su temi specifici di Programmazione e controllo. 222 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Claudio Mario Grossi comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 69. - Project Management P ROF. FEDERICO R AJOLA COURSE AIMS The objectives of the course include the achievement of sufficient ability to manage complex projects, to deal with team-members conflicts, to handle negotiation processes, and to develop a medium-to-long-term plan as team manager. Thus both strategic planning skills and leadership capabilities will be required. COURSE CONTENT The course focuses on the typical project management activities such as project initiation and proposal, scope and task definition, scheduling, budgeting, risk analysis, control, project organization and all important people aspects-project leadership, team building, conflict resolution and stress management. Course contents and class activities include a) an introduction to problem analysis, b) some theory on PM and c) developing a project work where students are grouped in small teams (4-5 people) and are asked to work on a project related to one particular topic of the course program. Introduction to project analysis includes theory on decision making and problem analysis and complex projects structured analysis. Project management theory includes selecting project strategically, planning the work activities, planning costs and budget, allocating resources to project, controlling and evaluating the project. Project work focuses on leadership and team management, conflict management and negotiation, application of project management theory to the project. READING LIST The course is based on the book J.R. M EREDITH-S.S. M ANTEL, Project Management: A Managerial Approach, International Students version, Wiley Eds, 7th ed. However, all attendants should use class notes and slides which will be available on Blackboard. Not attendants should study the whole book. 223 TEACHING METHOD The course is structured as follows: – The course is held twice a week based on the academic calendar (fall). – Students are required to participate actively to the lessons. – Teaching support includes slides, case studies and exercises. Attendance to the course is strongly suggested. ASSESSMENT METHOD Attendants will be asked to develop a project in small teams (4-5 students). A written paper in English language will be required. The paper is a final, will focus on the project work, and should be presented by team members. NOTES There are two main requirements to be enrolled in the course: a) strong motivation and interest for project management and team work and b) fluent written and spoken English. Further information can be found on the lecturer’s webpage at http://www2.unicatt.it/ unicattolica/docenti/index.html, or on the Faculty notice board. 70. - Quantitative Methods for Finance P ROF. ALESSANDRO SBUELZ COURSE AIMS This course provides the students with key quantitative tools for the analysis of financial markets and for the study of optimal decisions made by rational agents (firms, consumers, investors). We will examine a set of models that describe the dynamics of asset values under uncertainty. The common thread will be the fundamental principle of absence of arbitrage opportunities and the chief concept of market completeness. We will then investigate the technical nature and the economic/financial nuances of the solutions to unconstrained/constrained optimization problems that are associated with rational decision making. Theory will be constantly exemplified with classroom applications. COURSE CONTENT P REREQUISITES Students should be acquainted with: – the basic notions of financial mathematics under certainty (e.g. compounded interest and annuities); 224 – random variables and the features of their probability distributions (mean, variance and standard deviation), as well as the features of joint and conditional distributions (covariance and correlation, conditional expectation and variance); Gaussian distributions; – elements of derivatives pricing (e.g. as they are presented in Chapters 1-11 of the widely-used textbook J. HULL, Options, Futures, and Other Derivatives, 7th Edition, Prentice-Hall). COURSE OUTLINE AND LEARNING GOALS 1. One-period financial markets At the end of this part of the course students will be able to: – construct investment strategies and spot first- and second-type arbitrage opportunities; – associate the no-arbitrage assumption with the existence of a risk-neutral probability measure; – relate the concept of market completeness to the one of payoff profiles’ replication; – find no-arbitrage prices for claims that provide given payoff profiles. 2. Optimization techniques for economics and finance At the end of this part of the course students will be able to: – properly set up optimization problems related to the unconstrained/constrained objectives of firms, consumers and investors; – work out either paper-and-pencil or numerical solutions of such problems; comprehend the underpinnings of the solution techniques employed; – grasp the economic/financial interpretation of the solutions obtained. READING LIST Lecture notes made available on http://blackboard.unicatt.it/. A. B ATTAUZ -F. O RTU , Arbitrage Theory in Discrete and Continuous Time, Edizioni EGEA, last edition. TEACHING METHOD The course is based on frontal teaching with classroom applications of the theory covered. ASSESSMENT METHOD Students’ performance in the final written exam will determine the valuation mark. NOTES Information on office hours can be found on the lecturer’s webpage http:// docenti.unicatt.it/eng/alessandro_sbuelz/. 225 71. - Ragioneria P ROF. ALESSANDRO PANNO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso ha per oggetto lo studio del bilancio di esercizio con lo scopo di portare a conoscenza degli studenti la logica che governa la formazione del documento e, in particolare, le tematiche relative alla sistematica rappresentazione delle operazioni aziendali, e al processo di misurazione dei valori richiamandosi ai principi teorici aziendali e alla disciplina normativa. PROGRAMMA DEL CORSO L’insegnamento, che attribuisce 10 crediti formativi, si sviluppa lungo due direttive principali: il corso base, incardinato sui principi fondamentali alla base della redazione del bilancio di esercizio e sulla tecnica di formazione del documento, e il corso monografico focalizzato sulla logica delle rilevazioni contabili e del metodo della partita doppia. 1. La gestione d’impresa e il bilancio di esercizio. – Richiamo al sistema gestione d’impresa: la sua articolazione per aree. Il bilancio di esercizio come documento di sintesi della gestione. – Il significato economico-aziendale del reddito di esercizio e del capitale di funzionamento. – L’oggetto e le finalità del bilancio di esercizio. – I principi aziendali di riferimento per la formazione del bilancio di esercizio. 2. La disciplina e la prassi sul bilancio di esercizio. – Le finalità, le modalità d’intervento e gli strumenti. – La normativa civilistica: caratteri generali. – I principi contabili dell’organismo italiano di contabilità (O.I.C.) e i principi contabili dello International Accounting Standards Board (I.A.S.B.). Aspetti generali. – La normativa fiscale (cenni). 3. I documenti del sistema informativo di bilancio. – Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico. – La nota integrativa. – La relazione sulla gestione. – Gli altri documenti (cenni). 226 4. Le valutazioni nel bilancio di esercizio. – L’approccio metodologico alla problematica delle valutazioni d’esercizio nel profilo aziendale. I vincoli della disciplina civilistica. – Le valutazioni riferite alle seguenti classi: le immobilizzazioni materiali e immateriali (OIC e IAS/IFRS); le rimanenze (OIC e IAS/IFRS); le commesse pluriennali (OIC e IAS/IFRS); i crediti e i debiti (OIC); i titoli e le partecipazioni (OIC); i fondi per rischi e oneri (OIC). 5. Il gruppo di imprese e introduzione al bilancio consolidato. – Il bilancio consolidato di gruppo; significato, finalità e struttura del documento. – L’area di consolidamento e la procedura di assestamento dei bilanci da consolidare; omogeneizzazione formale e sostanziale. – I criteri di valutazione e i principi di consolidamento; il consolidamento integrale e il metodo del patrimonio netto. – La natura e il trattamento contabile delle differenze di consolidamento. BIBLIOGRAFIA A. P ALMA (a cura di), Il bilancio di esercizio, Giuffrè, Milano, 2008. F. C ERBIONI-L. C INQUINI-U. S OSTERO , Contabilità e bilancio, McGraw Hill, 2006, 2ª ed. AA. VV., Raccolta di materiali del Corso di Ragioneria, 2011. Eventuale ulteriore materiale didattico sarà reso disponibile dal docente on-line. DIDATTICA DEL CORSO In parallelo al ciclo di lezioni teoriche saranno tenute delle esercitazioni finalizzate all’approfondimento, anche con l’ausilio di casi concreti, della logica delle rilevazioni contabili e del metodo della partita doppia, nonché della tecnica di formazione del bilancio di esercizio. METODO DI VALUTAZIONE L’esame é strutturato in una prova scritta, articolata in una parte applicativa e in una parte teorica; superata la prova scritta, l’esame viene completato con una prova orale. Non sono previste prove intermedie durante lo svolgimento del corso. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Alessandro Panno riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 9) e indicato sulla pagina web del docente. 227 72. - Real Estate Finance P ROF. M ASSIMO BIASIN COURSE AIMS The course provides an organic overview of the structure and the size of the real estate market (what is real estate) and illustrates the benefits of wealth’s diversification in real estate (why real estate), also debating investment options (property vs. financial real estate) available to investors, with specific focus on Italian real estate investment funds (how to invest). In particular, the class is intended to analyze the relations between capital & real estate markets considering the main real estate assets’ valuation models and given the definitions of space and asset markets. The analysis of the real estate universe available for investment will be performed discussing domestic and international market data. The course will be integrated by guest speaker lessons and case-studies on selected topics. COURSE CONTENT 1. 2. 3. 4. 5. Real estate (RE) assets and markets: Space & asset market. Measuring risk and return of RE assets. The role of RE in portfolio diversification. Investment options: property real estate and real estate investment funds. Real estate assets’ valuation principles. READING LIST D. G ELTNER -N. MILLER-J. C LAYTON -P. E ICHHOLTZ, Commercial Real Estate Analysis and nd Investments, Thomson South Western, 2006, 2 ed. (selected chapters as posted on the instructor’s website). R. D ELLI S ANTI-S. M ANTELLA , Capital Market & Real Estate, Egea, 2009 [chapters 4 and 5 (mandatory); chapter 9 (suggested reading)]. Additional papers and reading material (Journal articles) provided by the instructor. Teaching material will be available on-line on Blackboard. TEACHING METHOD Lezioni in aula, lavori guidati di gruppo, seminari di approfondimento da parte di professionisti del settore. ASSESSMENT METHOD Esami scritti (written exam) + home assignments. 228 NOTES Classes are intended to illustrate and highlight fundamental themes and concepts of the various topics in order to gain a better comprehension of the subject. Students are, however, responsible for learning all of the assigned material and references that may appear on the exam. Orario e luogo di ricevimento Prof. Massimo Biasin meets students immediately after class (during class-weeks) or upon appointment (via email). Office hours will also be posted on the teacher’s website. Students are invited to check the website regularly for news and communications regarding class and teaching material (slides). 73. - Risk Management P ROF. M ARIO A NOLLI COURSE AIMS The course is designed to offer students an in-depth study of the main techniques of risk management employed by financial intermediaries, as well as focusing on prudential regulations in terms of risk. The course also provides students with the professional competence required by credit risk management in banks and other financial intermediaries, therefore it deals with the main theoretical models that have been developed and are used in the banking sector. COURSE CONTENT OBJECTIVES THAT STUDENTS MUST HAVE ACHIEVED BEFORE BEING ADMITTED ONTO THE COURSE. Before being admitted onto the course students must: – be able to perform basic security valuation calculations; – understand the significance of the main items in the financial statements of banks; – be able to calculate the price, return, duration and convexity of bonds and calculate spot rates and forward rates; – be able to calculate the basic descriptive statistical measures (central tendency, variability); – be able to resolve linear equation systems using matrix algebra; – be able to calculate and interpret the co-variance and to perform a basic analysis of variance; – understand the main symmetric and asymmetric derivative instruments as well as their fundamental valuation methods; – understand the prudential regulation in the banking sector. 229 COURSE PROGRAMME Interest rate risk By the end of the section students should be able to: – understand the reasons for interest rate risk in banks; – identify assets and liabilities that are sensitive (non-sensitive) to variations in interest rates; – calculate the various forms of gap (marginal and cumulative) and apply them when estimating the impact of variations in interest rates on bank interest margins; – understand the pros and cons associated with the repricing gap model; – calculate and apply the duration gap model, identifying its pros and cons; – know how to map out financial instrument cash flows (cash flow mapping); – understand the significance of internal transfer rates and how they are used. Liquidity risk By the end of the lessons students should be able to: – understand the reasons for the presence of liquidity risk in banking; – understand the main techniques for measuring liquidity risk (market and funding liquidity risk); – calculate liquidity gap and liquidity risk indicators; – understand the main liquidity risk management strategies. Market risk By the end of the lessons students should be able to: – understand the concept of Value at Risk (VaR); – know how to calculate the VaR of a position or of a portfolio of positions using the variance/co-variance (parametric), historical simulation and Monte Carlo approaches; – understand the logic and application of stress tests and/or the problems of evaluating (backtesting) VaR models; – understand the expected shortfall concept and the fundamentals of the extreme value theory; – know how to use the VaR concept for market-risk budgeting, for the calculation of performance adjusted measures and for capital allocation. Credit risk By the end of the lessons students should be able to: – understand the causes of credit risk; – understand the method of carrying out linear discriminant analysis and regression models; – estimate the probability of default based on corporate bond spread; – understand the Merton’s model and the KMV model methodology; 230 – understand the factors that influence the recovery rate in case of default and the methods of estimating it; – understand the significance of rating and the method used for assigning it, understand the rating migration process; – understand the concept of the VaR of a credit exposure portfolio; – understand the CreditMetrics™, CreditPortfolioView and CreditRisk+ approaches; – understand the merits of different portfolio approaches to estimating credit risk; – know how to calculate the impact of credit risk quantification for pricing credit exposures and for estimating risk adjusted financial performance measures. Operational risk By the end of the lessons students should be able to: – understand the concept of operational risk, and identify its components and types; – understand the specificity of operational risk compared with financial risk; – understand the method of identifying risk factors and the main approaches to measuring expected and unexpected losses. Regulatory capital requirements By the end of the lessons students should be able to: – understand the objectives and general structure of the prudential control structure on banks; – understand the solutions that can be adopted for the so-called pillar one regulation (standard approach, internal-rating based approach); – understand the role of the so-called pillar two and three (role of supervisory authorities and of market discipline). Capital management and value creation By the end of the lessons students should be able to: – understand the objectives, strategies and instruments of capital management; – understand the capital allocation process; – calculate the main risk adjusted measures (Raroc, Rorac etc.); – understand the organisational and operational implications of capital management; – estimate the cost of capital and the value creation relationships. READING LIST Slides from the lessons and other material (in particular, articles and working papers), which will be made available on the Blackboard platform. A. R ESTI-A. S IRONI , Risk Management and Shareholders’ Value in Banking, John Wiley and Sons, 2007 (ISBN: 978-0-470-0298-7). 231 TEACHING METHOD The course consists of classroom lessons, practical exercises and seminars given by outside experts. ASSESSMENT METHOD Written exam. Evaluation of problem sets covered. NOTES Further information can be found on the lecturer’s webpage at http://www.unicatt.it/ unicattolica/docenti/index.html or on the Faculty notice board. 74. - Risk Management for Non Financial Firms P ROF. PAOLA TAGLIAVINI COURSE AIMS This course examines the business risk management process, the identification and evaluation of loss exposures, the analysis of the various risk control and financing techniques available to manage the exposures, decision making under conditions of uncertainty, and control mechanisms to monitor the results of the risk management program. This course prepares students to identify and evaluate various sources of risks (legal, country, supply chain, compliance, etc), then select and implement solutions to control these risks through insurance and other mechanisms of risk transfer and control. This course introduces strategies that firms employ to enhance corporate value through their risk management function. The tools and concepts are relevant for both financial and non-financial institutions. The course focuses on non financial institutions. Fundamental concepts of accounting, economics, finance, statistics, and business communications are integrated with risk management concepts in this course. COURSE CONTENT P REREQUISITES Before entering the course, the student should be familiar with: – Principles of statistics. – Fundamentals of finance and accounting. COURSE OUTLINE AND DETAILED LEARNING GOALS 1. The fundamentals of ERM At the end of this section of the course the student will be able to: – Define the value proposition for implementing ERM. 232 – Identify different types of risks. – Specify differences of application of ERM by industry. 2. The analytical framework for measuring, managing, and monitoring risk At the end of this section of the course the student will be able to: – Evaluate methods for measuring risk exposures. – Describe a scenario-based strategic planning. – Analyze unique risk characteristics presented by certain assets. – Define economic capital at risk. 3. Strategies for managing risks At the end of this section of the course the student will be able to: – Define risk tolerance and risk appetite. – Understand principles of insurance. – Understand principle of risk retention. 4. Governance, culture and relationships with stakeholders At the end of this section of the course the student will be able to: – Define the role of the Chief Risk Officer. – Understand differences and relationship with the internal audit. – Understand differences and relationship with the CFO and other corporate functions. – Define the role of the Board. 5. Integrated framework – COSO At the end of this section of the course the student will be able to: – Explain how was the COSO framework developed. – Understand the components of ERM framework. READING LIST A set of papers posted on the class website, available through the Blackboard learning platform. Other relevant materials (slides, data, etc.) will also be posted on the class website. TEACHING METHOD The course consists of lectures (70%) and cases (30%). ASSESSMENT METHOD Oral exam. Students who, on a voluntary basis, deliver a paper at the end of the course may choose to have it accounted for in the final exam grade. 233 NOTES Prof. Paola Tagliavini meets students on Wednesday, 12,00-13,00 pm. 75. - Scienza delle finanze (tassazione delle imprese e delle attività finanziarie) P ROF. M ARIA AMBROSANIO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso è dedicato in modo specifico all’analisi della tassazione del reddito d’impresa e dei redditi delle attività finanziarie. Particolare attenzione viene dedicata anche ai problemi che sorgono in presenza di economie fortemente integrate, con elevata mobilità dei redditi da capitale. Al riguardo, vengono considerate anche le iniziative intraprese a livello di Unione Europea, in tema di armonizzazione e concorrenza fiscale. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Elementi fondamentali per l’analisi di un ordinamento tributario. 2. La tassazione dei redditi degli individui in teoria e in pratica. 3. Imposte sul reddito e comportamenti individuali. 4. L’imposizione indiretta. 5. Elementi di teoria dell’incidenza delle imposte. 6. La tassazione dei profitti in Italia. 7. Tassazione dei profitti e comportamenti delle imprese. 8. La tassazione dei redditi delle attività finanziarie in Italia. 9. La tassazione dei redditi da capitale in un contesto internazionale. 10. La concorrenza fiscale. BIBLIOGRAFIA La bibliografia verrà comunicata all’inizio del corso, per tenere conto degli aggiornamenti dei manuali utilizzati. Eventuali dispense saranno messe a disposizione degli studenti sull’aula virtuale. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni ed eventuali esercitazioni in aula, testimonianze di esperti. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto, con domande ed esercizi a risposta aperta; discussione orale dell’elaborato d’esame. È prevista la prova intermedia per gli studenti frequentanti. È possibile che in appelli con un numero molto esiguo di studenti, l’esame sia effettuato in forma orale. 234 76. - Sistemi finanziari comparati P ROF. ELENA BECCALLI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende offrire agli studenti un’analisi comparata dell’assetto organizzativo ed istituzionale dei principali sistemi finanziari a livello internazionale. A tal fine si illustreranno i tratti distintivi dei sistemi finanziari orientati prevalentemente ai mercati e agli intermediari nonché le motivazioni che storicamente hanno condotto a tali differenze. Particolare attenzione è rivolta alle tipologie di intermediari operanti nei diversi sistemi e ai diversi modelli gestionali adottati dalle banche, nonché agli assetti strutturali ed operativi che qualificano i mercati mobiliari in ambito internazionale. Si delineano infine le dinamiche delle crisi finanziarie nei paesi industrializzati e nei paesi emergenti, ed il loro ruolo nel delineare gli attuali assetti dei sistemi finanziari. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe: – conoscere le funzioni economiche assolte dagli intermediari finanziari; – conoscere le tipologie di intermediari operanti in un sistema finanziario; – conoscere il funzionamento dei mercati regolamentati; – conoscere la struttura del bilancio degli intermediari creditizi. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO Sistemi finanziari a livello internazionale Al termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di: – analizzare in ottica comparativa le connotazioni dei sistemi finanziari orientati prevalentemente ai mercati (market-based) e dei sistemi orientati prevalentemente agli intermediati (bank-based) in termini di modalità di finanziamento alle imprese, composizione dei portafogli finanziari delle famiglie, forme di finanziamento delle famiglie; – conoscere l’evoluzione strutturale dei principali sistemi finanziari (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Giappone, Italia) al fine di comprendere le attuali differenze. Intermediari finanziari a livello internazionale Al termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di: – conoscere le tipologie di intermediari operanti nei sistemi finanziari a livello internazionale, nonché la loro importanza relativa nei diversi sistemi; – comprendere i tratti distintivi dei modelli di intermediazione bancaria originate and distribute e originate and hold; 235 – confrontare gli intermediari bancari europei in termini di aspetti reddituali, patrimoniali e di efficienza operativa; – interpretare i processi di fusione e acquisizione nei mercati bancari. Mercati mobiliari a livello internazionale Al termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di: – conoscere gli assetti strutturali ed operativi dei mercati mobiliari a livello internazionale (London Stock Exchange, New York Stock Exchange e NASDAQ); – comprendere ed interpretare l’evidenza empirica in merito a rischio e rendimento degli strumenti finanziari nei mercati internazionali. Crisi finanziarie Al termine della trattazione dell’argomento, il candidato sarà in grado di: – interpretare le dinamiche di crisi finanziarie (USA, Argentina e Sud-est asiatico), crisi bancarie (Giappone, Scandinavia, Russia) e bolle speculative (Internet stock); – conoscere la crisi originata dai mutui sub-prime in relazione agli aspetti relativi a finanziamento delle famiglie e modello di gestione della banca; – comprendere le dinamiche del caso Northern Rock. Al termine del corso il candidato sarà altresì in grado di interpretare le statistiche finanziarie elaborate da istituzioni quali Banca Centrale Europea e Federal Deposit Insurance Corporation. BIBLIOGRAFIA La particolare struttura del corso e l’analisi congiunturale di taluni argomenti trattati non consentono di individuare dei testi specifici per l’insieme degli argomenti svolti a lezione. Pertanto, durante le lezioni verranno segnalati gli opportuni riferimenti bibliografici. Raccolta di letture e materiale didattico integrativo saranno messi a disposizione attraverso la piattaforma Blackboard nel sito del corso. Testi consigliati E. B ECCALLI , Principles of banking and finance, London University Press, 2008, (capp. 2, 3 e 4). F. A LLEN -D. G ALE, Comparing financial systems, MIT Press, 2001, ISBN 0262511258 (capp. 2, 3 e 9). DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede didattica frontale (90% del corso) e interventi di esperti nel settore (10%). METODO DI VALUTAZIONE L’esame consiste in una prova scritta, composta da 5 domande, di durata complessiva di 90 minuti. L’eventuale prova orale è facoltativa. 236 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Elena Beccalli riceve gli studenti il lunedì alle ore 14,45 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5, ufficio C7). 77. - Sistemi informativi bancari P ROF. MAURIZIO CAVALLARI OBIETTIVO DEL CORSO Tecnologie emergenti e nuovi modelli organizzativi stanno mutando alcuni scenari del mondo economico legato alla banca e all’utilizzo delle tecnologie di ICT all’interno del modello di business. Il corso si propone di fornire agli studenti una visione attuale dei sistemi informativi bancari orientati alla Banca On-Line, negli aspetti salienti della tecnologia, dell’organizzazione e della sicurezza. PROGRAMMA DEL CORSO – Le tecnologie informatiche nelle banche. – I servizi bancari on-line, caratteristiche e specificità all’interno del modello di business bancario. – Le peculiarità organizzative della Banca On Line. – Gli aspetti legati alla sicurezza: crittografia e PGP; cenni alle tecnologie biometriche per l’autenticazione ed il riconoscimento. – La “Governance” delle Information and Communication Technologies. BIBLIOGRAFIA Per lo svolgimento del corso sarà utilizzato materiale di studio e di lettura esclusivamente in lingua inglese. Nella fattispecie saranno adottati: – un caso di studio assegnato dal docente, scelto tra diversi Harvard Case Studies su argomenti relativi alle tecnologie di internet e i modelli organizzativi bancari. I casi saranno indicati a lezione e consegnati dal docente tramite Blackboard. Ciò rappresenta il lavoro da svolgere con il supporto del docente durante la frequenza alle lezioni. Gli Harvard Case Studies sono intesi esclusivamente per gli studenti che frequentano le lezioni; – libro di testo: P. WEILL -J.W. ROSS, IT Governance, Harvard Business School Press, 2004, ISBN 1-59139-253-5 (capp. da 1 a 5 per gli studenti frequentanti e capp. da 1 a 8 per gli studenti non frequentanti). – W. STALLINGS, Protect Your Privacy: A Guide for PGP Users, Prentice Hall PTR, ISBN 0-13-185596-4. 237 DIDATTICA DEL CORSO La didattica si articolerà in: lezioni in aula del docente; testimonianze di esperti del settore e di dirigenti bancari; dimostrazioni pratiche. Sarà possibile, compatibilmente alle disponibilità che verranno date, effettuare visite guidate in momenti extra-orario di lezione a realtà bancarie significative ai fini degli obiettivi del corso. Le lezioni saranno svolte in lingua italiana. METODO DI VALUTAZIONE L’esame e la valutazione del profitto consterà di diversi aspetti: 1. esame scritto ed orale; 2. risultato di lavori sugli Harvard Cased Studies; 3. relazioni su temi specifici assegnati a lezione. AVVERTENZE La frequenza alle lezioni è vivamente consigliata. Sarà comunque messo a disposizione del materiale in forma elettronica che sarà consultabile dagli studenti on-line tramite Blackboard. Tale materiale non sostituisce la frequenza ma è da intendersi a supporto dell’attività didattica. Sono molto utili basi di informatica al fine di una più agevole comprensione degli argomenti. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Maurizio Cavallari riceve gli studenti, durante il periodo di lezione, il mercoledì dalle ore 13,00 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 5, piano terra); durante il rimanente periodo dell’anno, come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale. 78. - Sistemi informativi geografici P ROF. M AURO PREDA Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http:/ /programmideicorsi-milano.unicatt.it). 238 79. - Statistica I P ROF. DIEGO ZAPPA OBIETTIVO DEL CORSO Trattasi di un corso a contenuto prevalentemente metodologico, in cui vengono presentati i principali argomenti relativi alle macro-aree (a) statistica descrittiva, (b) campionamento e calcolo delle probabilità. Gli argomenti saranno commentati contestualizzando il loro impiego su casi reali, in particolare di tipo demografico ed economico. I principali macro-argomenti saranno: indici sintetici per variabili unidimensionali, introduzione allo studio di fenomeni bivariati, agli schemi di campionamento e alla costruzione di variabili casuali campionarie. Il corso prevede lo svolgimento di lezioni a contenuto sia metodologico sia applicato, senza soluzione di continuità. Al termine del corso i partecipanti sapranno come si effettua la sintesi informativa di una variabile statistica (o di più variabili statistiche), comprendere il ruolo della aleatorietà tipico dei fenomeni non controllabili. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso la studentessa/lo studente dovrebbe conoscere gli strumenti di analisi matematica impartiti nel corso di matematica generale del primo anno. In particolare sarà utile aver appreso le principali proprietà e almeno le applicazioni elementari degli operatori limite, serie, derivata, integrale. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE POTREBBE ACQUISIRE NEL CORSO Dopo avere descritto il contenuto delle scienze statistiche, verrà introdotta la tassonomia dei caratteri statistici, di cui si proporranno le principali rappresentazioni tabellari e grafiche. Seguirà la presentazione dei principali indici per descrivere variabili statistiche unidimensionali e bidimensionali. In particolare verranno presentati i seguenti argomenti: – Indici di posizione: Concetto generale di media. Moda, mediana e percentili. Medie potenziate. – Indici di dispersione e indici di variabilità globale: scarto quadratico medio, varianza. – Varianze di miscugli e varianze di somme. 239 Seguirà l’introduzione all’analisi statistica di fenomeni bidimensionali, di cui si commenteranno estesamente i concetti di dipendenza e di indipendenza in presenza di: – simmetria informativa (indici di connessione e concetto di indipendenza stocastica); – asimmetria informativa (introduzione ai modelli di regressione lineari nei parametri o non lineari nei parametri ma linearizzabili, impiego del metodo dei minimi quadrati e misure di adattamento ai dati). Dopo il completamento della trattazione dei precedenti argomenti la studentessa/lo studente è in grado di effettuare le principali analisi descrittive di dataset e di produrre semplici report interpretativi del fenomeno oggetto di analisi. Si procederà con una introduzione al calcolo delle probabilità. In particolare verranno presentati i seguenti argomenti: – Definizione assiomatica, frequentista e classica di probabilità. – Lo schema dell’urna (estrazioni indipendenti e dipendenti). – Definizione di variabile casuale. – Principali variabili casuali: uniforme (discreta e continua), di Bernoulli, binomiale, di Poisson (cenni), normale (o gaussiana). – La legge dei grandi numeri e il teorema centrale di convergenza (per quest’ultimo solo l’enunciato). Dopo il completamento della trattazione dei precedenti argomenti la studentessa/lo studente è in grado di calcolare la probabilità di alcuni eventi aleatori tipici dell’ambito finanziario. Si procederà quindi con l’introduzione di elementi utili per affrontare argomenti di inferenza statistica, tra cui: – principali tecniche di campionamento; – definizione di verosimiglianza; – distribuzione esatta, o al più asintotica, di alcune variabili casuali campionarie (in particolare della media e la varianza campionaria). Dopo il completamento della trattazione dei precedenti argomenti, la studentessa/lo studente è in grado di affrontare le prime nozioni relative alle procedure decisionali in condizioni di incertezza. BIBLIOGRAFIA Testo per la parte metodologica a B.V. F ROSINI , Metodi Statistici, Carocci, Roma, 2009 (2 ed.). (esclusi: §§ 2.5.2, 2.5.3, Cap. 3, §§ 4.9, 5.2.5, 5.2.6, 5.3, Cap. 6, §§ 7.5, 7.6, 7.8, 7.9, 8.1.6, 8.4, 8.5, 8.6, 8.7, 8.10, 8.11, 8.12, 8.13, 9.4, 10.6, 10.8, 11.4, da 11.8 a 11.17, Cap. 12). Letture complementari A. G AMBINI , Argomenti di Statistica Descrittiva, Giappichelli, Torino, 2002. G. L ANDENNA , Introduzione alla probabilità e all’inferenza statistica, Il Mulino, Bologna, 1997. 240 L. SANTAMARIA , Statistica descrittiva, Vita e Pensiero, 2006. D. P ICCOLO , Statistica per le decisioni, Il Mulino, 2010. DIDATTICA DEL CORSO Si alterneranno lezioni su argomenti metodologici a lezioni ed esercitazioni a contenuto esemplificativo. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta della durata di 2h e 30’ composta da 6-8 domande, di cui almeno 3 volte alla verifica della preparazione metodologica della candidata/del candidato. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Diego Zappa riceve gli studenti presso il Dipartimento di Scienze statistiche (via Necchi 9, I piano) come da avviso pubblicato sul sito www.unicatt.it. 80. - Statistica II P ROF. B ENITO V ITTORIO FROSINI; PROF. DIEGO ZAPPA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di introdurre i fondamenti dell’inferenza statistica, necessaria per poter prendere decisioni in presenza di informazioni campionarie. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Il programma del corso di Statistica II assume le conoscenze propedeutiche comprese nei programmi dei corsi di Statistica I e di Matematica generale II. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE POTREBBE ACQUISIRE NEL CORSO 1. Argomenti di calcolo delle probabilità. – Complementi su alcune variabili casuali: a) Processo di Poisson; b) Funzione Gamma e funzione Beta; c) variabili casuali Gamma (e chi-quadrato) e Beta; d) v.c. normale, a una, due e p dimensioni; e) v.c. di Poisson, e v.c. esponenziale negativa; f) la v.c. logistica. – Teorema centrale di convergenza. Cenni su altri teoremi asintotici. – Momenti e funzioni generatrici dei momenti, in particolare per le v.c. binomiale, di Poisson, Gamma (e chi-quadrato), normale. – Il teorema di Cochran. 241 2. Argomenti di statistica matematica. – Trasformazioni di v.c.. Campionamento e v.c. campionarie: la v.c. t di Student, e F di Fisher. – L’Informatore Statistico. La funzione di verosimiglianza. Informatori sufficienti, minimi sufficienti, completi. La famiglia esponenziale. – Stima puntuale. Proprietà degli stimatori. Metodo per la determinazione degli stimatori: metodo dei momenti e della massima verosimiglianza. Statistiche sufficienti e stimatori a varianza minima. – Stima intervallare. Costruzione degli intervalli di confidenza. – Verifica delle ipotesi. Lemma di Neyman Pearson. Test UMP. Test basati sul rapporto di verosimiglianza. Test di significatività. 3. – – – – Argomenti di analisi di regressione. Analisi della varianza con un criterio di classificazione. Richiami sulla funzione di regressione: aspetti descrittivi. Le funzioni di regressione nel caso della v.c. normale bivariata. Analisi di regressione semplice. Teorema di Gauss-Markov. Stime di massima verosimiglianza per il modello di regressione normale, e test collegati. Stima della media condizionale. Calcolo di un intervallo predittivo. – Regressione semplice con errori in entrambe le variabili. – Analisi di regressione multipla: (a) col metodo dei minimi quadrati ordinari, (b) col metodo dei minimi quadrati ponderati. Il problema della multicollinearità. BIBLIOGRAFIA Testi consigliati G. C ICCHITELLI, Probabilità e statistica, Maggioli editore, Rimini, 2001. Letture complementari G. C ASELLA -R.L. B ERGER, Statistical inference, Pacific Grove CA, Duxbury. B.V. F ROSINI , Analisi di regressione, EDUCatt, Milano. R. H OGG -J. M C K EAN -A. C RAIG , Introduction to Mathematical Statistics, Pearson Education, 2005. D. P ICCOLO, Statistica per le decisioni, Il Mulino, Bologna. C.R. R AO , Linear statistical inference and its applications, Wiley, New York. N.A. W EISS, Calcolo delle probabilità, Pearson-Addison Wesley, Milano. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto. 242 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento I docenti ricevono gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Scienze statistiche (via Necchi 9, I piano) e indicato sulle pagine web dei docenti sul sito www.unicatt.it 81. - Statistica assicurativa P ROF. DIEGO ZAPPA OBIETTIVO DEL CORSO Le discipline assicurative rivolte allo studio del ramo danni hanno spesso come oggetto lo studio della distribuzione del numero, dell’importo dei singoli sinistri e del costo aggregato. Queste grandezze sono fondamentali, ad esempio, per definire il calcolo del premio “personalizzato” stimato in base alle caratteristiche dell’assicurato, così come per ottenere una opportuna stima dell’ammontare della riserva sinistri in base alle informazioni di origine e sviluppo dei pagamenti. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso la studentessa/lo studente dovrebbe conoscere almeno gli elementi di matematica e statistica impartiti nei corsi della laurea triennale. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE POTREBBE ACQUISIRE NEL CORSO – Richiami sulle principali distribuzioni per descrivere il numero e il costo dei sinistri. Richiami sulla famiglia esponenziale. – Metodi di stima dei parametri: momenti e massima verosimiglianza. Il metodo bootstrap. – Introduzione ai modelli lineari generalizzati (GLM). Applicazioni al calcolo del premio assicurativo. – Cenni sulla riserva stocastica. Approccio Chain-Ladder stocastico: impiego della regressione GLM-Poisson e del metodo bootstrap per la costruzione della distribuzione della riserva sinistri. BIBLIOGRAFIA D. Z APPA , Appunti di Statistica Assicurativa - Introduzione ai modelli lineari generalizzati, in corso di preparazione. P. Letture complementari J ONG -G.Z. HELLER , Generalized Linear Models for Insurance Data, Cambridge University Press, 2008. DE 243 Y. T SE , Nonlife actuarial models: theory, methods and evaluation, Cambridge University Press, 2009. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula con utilizzo di slide e lezioni in aula informatica. METODO DI VALUTAZIONE L’esame consisterà in una prova su un argomento scelto dallo studente tra quelli indicati nel programma del corso. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Diego Zappa riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo e indicato nella bacheca web del docente. 82. - Statistica economica P ROF. RICCARDO B RAMANTE OBIETTIVO DEL CORSO Il corso è articolato in tre parti. La prima è dedicata all’informazione economica di base ed alle modalità di rilevazione e di stima dei fenomeni economici e finanziari. La seconda ha per oggetto i numeri indici, con particolare riferimento alla misura dell’inflazione ed ai confronti spaziali di aggregati economici. Nella terza parte si introducono alcuni modelli per l’analisi delle serie storiche economiche e finanziarie con particolare attenzione agli aspetti di previsione ex ante. PROGRAMMA DEL CORSO 1. – – – L’informazione economica di base Le statistiche relative all’operatore famiglia ed impresa. Le statistiche monetarie e finanziarie. Contabilità economica nazionale. 2. – – – – Numeri indici Numeri indici semplici e sintetici. Misura dell’inflazione e deflazionamento di aggregati economici. Confronti spaziali di aggregati economici. I principali numeri indici di borsa italiani ed esteri. 244 3. – – – – – Analisi delle serie storiche Modelli per componenti per l’analisi di serie storiche economiche. I modelli autoadattativi di breve e medio periodo. Medie mobili e componente stagionale. Analisi e misura dell’errore di previsione. Modelli strutturali e stocastici: cenni. BIBLIOGRAFIA A. P REDETTI, L’informazione economica di base, Giuffrè, Milano, ult. ed. A. P REDETTI, I Numeri Indici. Teoria e pratica, Giuffrè, Milano, ult. ed. L. S ANTAMARIA , Analisi statistica delle serie storiche economiche, Vita e Pensiero, Milano, 2000. L. S ANTAMARIA , Sulle valutazioni ex-post ed ex-ante dei rischi finanziari, Vita e Pen- siero, Milano, 2002. V. S IESTO , La contabilità nazionale, Il Mulino, Bologna, 2003. Testi consigliati B. C OLOMBO -A. C ORTESE -L. F ABBRIS , La produzione di statistiche ufficiali, Cleup, Pa- dova, 1994. R. G UARINI -F. TASSINARI , Statistica Economica - Problemi e metodi di analisi, Il Mulino, Bologna, 2000. ISTAT, Rapporto Annuale, ultima edizione (www.istat.it). ISTAT, Italia in cifre, ultima edizione (www.istat.it). DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula ed esercitazioni su argomenti attinenti l’ambito economico e finanziario. METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta ed eventuale prova orale. Gli studenti frequentanti possono optare per una breve prova scritta inerente gli argomenti trattati durante il corso seguita dalla presentazione orale di una tesina. 83. - Storia economica (Storia della moneta e della banca) P ROF. PIETRO CAFARO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di illustrare le vicende più significative dell’evoluzione della moneta, della banca e, in genere, degli strumenti e delle istituzioni finanziarie nel contesto dell’economia italiana ed europea tra Ottocento e Novecento. 245 PROGRAMMA DEL CORSO P REREQUISITI DEL CORSO Lo studente, per poter fruire al meglio di quanto sarà proposto nel corso, dovrà possedere una conoscenza essenziale delle dinamiche evolutive della storia generale nel mondo, ma in particolare dell’Occidente e dell’Italia. Tale formazione di base può essere ottenuta rivedendo i concetti di base dell’evoluzione storica in età moderna e contemporanea già svolti nel proprio curriculum di studi preuniversitari, su un qualsiasi manuale di storia in adozione nella scuola media superiore. OBIETTIVI FINALI Obiettivo finale del corso è quello di permettere allo studente (che si auspica frequentante) di conoscere la complessità e la gradualità della formazione degli strumenti finanziari utilizzati dall’economia, la loro compenetrazione con l’economia reale, il loro evolvere seguendo linee di continuità e di discontinuità nelle varie esperienze concrete di evoluzione economica. In particolare dovrà essere in grado di comprendere le cause e gli effetti del peculiare percorso allo sviluppo attuato nel nostro Paese. P RIMA UNITÀ DIDATTICA MONETA, BANCA E FINANZA TRA “ANTICO REGIME” E PRIMA INDUSTRIALIZZAZIONE Premessa: – Alcuni concetti di fondo. – Uno sguardo al passato remoto: cenni al problema della moneta, del risparmio e del credito nel dibattito e nei fatti pre-ottocenteschi. 1. Due sistemi monetari in competizione: il sistema imperiale-aureo della sterlina inglese e il bimetallismo del continente europeo. – La riforma napoleonica dell’anno XI, il franco e le premesse dell’Unione monetaria latina. – Rapporto oro/argento e fluttuazioni monetarie nella “Golden Age” ottocentesca. – Un approfondimento: unificazione politica e unificazione monetaria italiana nel contesto dell’Unione monetaria latina. * La scelta del bimetallismo. * Corso forzoso e crisi valutaria. * Il rientro di fatto nel sistema monetario. * Il bimetallismo “zoppo” di fine secolo. 2. Scambi, strumenti finanziari, risparmio e credito negli anni dell’unificazione nazionale italiana. – Il primo Ottocento in Europa: banchieri privati, banchi pubblici, banche di emissione, casse di risparmio. 246 – Due modelli a confronto: economie rivolte direttamente al mercato dei capitali ed economie orientate agli intermediari. Cenni sulla formazione e sul consolidamento dei maggiori sistemi monetari europei. – Un approfondimento: la banca in Italia tra Unità e fine secolo. * Banchieri e banche. * Il problema dell’ “emissione” e gli albori del “credito speciale”. * La grande crisi di fine Ottocento: crolli bancari e scandali. * La nascita della Banca d’Italia e le prime esperienze delle “banche miste”. * Le banche territoriali e i vari modelli di credito “popolare”: vie italiane alla “banca di deposito”. S ECONDA UNITÀ DIDATTICA MONETA E BANCA NEL ‘900: RICERCA, AVVIO, CONSOLIDAMENTO E CRISI DI UN EQUILIBRIO 1. Moneta e sistemi monetari nel Novecento europeo: nascita, evoluzione e sfaldamento di un sistema “naturale”. – La “belle époque” dell’economia e il culmine della “Golden Age”. – La Grande Guerra, la crisi valutaria del dopoguerra, il problema delle riparazioni e dei debiti, il dramma dell’iperinflazione tedesca e le conferenze monetarie internazionali. – Sterlina, dollaro e franco nell’età del“Gold Exchange standard”. – Dal “patto tripartito” agli accordi di Bretton Woods. – Il “sistema di Bretton Woods” dagli anni ’50 alla crisi del decennio ’70. – L’unione economica europea e la ricerca di nuovi equilibri mondiali. – Un approfondimento: la lira dai fasti dell’età giolittiana alla confluenza nell’Euro. 2. La lenta formazione dei sistemi bancari nazionali in Europa e in USA: il difficile bilanciamento tra mercato e regolazione. 3. – – – – – – – – Un approfondimento: la banca in Italia nel Novecento. La situazione bancaria in età giolittiana. Il “nodo” della tutela del risparmio. Una prima stagione di riforme: la “funzione sociale” della banca e la legislazione del 1926. Le scelte strutturali del 1936: il primato della banca/istituzione. Tra ricostruzione “miracolo economico”: la piena attuazione della riforma degli anni ’30. Crisi e tramonto di un sistema obsoleto: prime concentrazioni, tra primato del pubblico e riapparire della banca/impresa. Le direttive CEE, la legge Amato e la legge bancaria del 1993. Cenni sull’evoluzione della banca alla fine del millennio. 247 BIBLIOGRAFIA 1. Appunti delle lezioni. 2. Materiale integrativo (diapositive, dati, documentazione supplementare, ecc.) sarà messo a disposizione attraverso la piattaforma Blackboard. 3. La bibliografia di base e quella integrativa sarà comunicata all’inizio del corso. DIDATTICA DEL CORSO Il corso consisterà in lezioni frontali in aula e lavori di gruppo su testi indicati nel corso delle lezioni. Sulla piattaforma Blackboard sarà predisposto un Syllabus con l’indicazione degli approfondimenti da compiersi e da considerarsi come prerequisito per la lezione successiva. METODO DI VALUTAZIONE Verranno valutati i risultati delle esercitazioni svolte durante le lezioni. A metà corso potrà svolgersi una prova scritta riservata ai frequentanti. La prova finale (che porterà alla valutazione sommativa) sarà in forma orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Pietro Cafaro riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Storia dell’economia, della società e di Scienze del territorio “M. Romani”. 84. - Strumenti derivati P ROF. GIOVANNI P ETRELLA OBIETTIVO DEL CORSO Il Corso ha l’obiettivo di illustrare le caratteristiche dei principali strumenti finanziari derivati (forward, future, swap e opzioni) e il relativo processo di formazione dei prezzi. Particolare attenzione è rivolta alle modalità di utilizzo degli strumenti derivati (arbitraggio, speculazione e copertura). Nell’ambito del corso si prevede lo svolgimento di esercitazioni e interventi di esperti del settore per illustrare le modalità di applicazione concreta dei concetti esposti a lezione. Al termine del corso i partecipanti conosceranno le modalità di funzionamento di forward, future, swap e opzioni; saranno in grado di usare tali strumenti per finalità di arbitraggio, speculazione e copertura; saranno in grado di stimare il prezzo equo per le versioni standard di tali strumenti. 248 PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe: – essere in grado di calcolare valori attuali e montanti in regime di capitalizzazione discreta. OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO Introduzione agli strumenti derivati Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le caratteristiche fondamentali della categoria degli strumenti derivati e, in particolare, di forward, future e opzioni; – comprendere le finalità di copertura del rischio, speculazione e arbitraggio associate all’uso degli strumenti derivati. Forward e future Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le caratteristiche tecniche dei contratti forward e future; – conoscere il sistema dei margini dei contratti future; – comprendere i principi fondamentali della copertura del rischio mediante contratti future; – calcolare i prezzi di contratti forward su attività sottostanti che non erogano redditi, che erogano redditi noti in valore assoluto, che erogano redditi noti in percentuale; – calcolare il valore di contratti forward. Mercati dei tassi d’interesse Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – calcolare valori attuali e montanti in regime di capitalizzazione continua; – calcolare i tassi zero coupon con il metodo bootstrap; – comprendere il concetto di tasso di interesse forward; – calcolare i tassi di interesse forward; – conoscere le caratteristiche dei forward rate agreement (FRA); – calcolare il tasso FRA e il valore di contratti FRA; – conoscere le caratteristiche tecniche dei contratti future su tassi di interesse, il concetto di fattore di conversione, il concetto di titolo cheapest-to-deliver; – definire una strategia di copertura di un portafoglio obbligazionario mediante contratti future. 249 Swap Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le caratteristiche tecniche degli swap su tassi di interesse e su valute; – conoscere le modalità di utilizzo degli swap su tassi di interesse e su valute; – calcolare il tasso swap; – calcolare il valore di swap su tassi di interesse e su valute. Opzioni Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le specifiche contrattuali delle opzioni e la terminologia dei mercati delle opzioni; – comprendere i fattori che influenzano i prezzi delle opzioni; – calcolare i limiti superiori e inferiori per i prezzi delle opzioni; – applicare la parità put-call; – comprendere le strategie operative con opzioni (spread e combinazioni); – calcolare il prezzo di un’opzione con il modello binomiale e secondo l’approccio della valutazione neutrale verso il rischio. BIBLIOGRAFIA J.C. H ULL, Opzioni, futures e altri derivati, Pearson Prentice Hall, Milano, 2009, 7ª ed. (capp. 1-11), ISBN 13: 978-88-7192-549-3. Materiale integrativo (diapositive, dati, documentazione supplementare, ecc.) sarà messo a disposizione attraverso la piattaforma blackboard. DIDATTICA DEL CORSO Il Corso prevede didattica frontale (70% del corso), esercitazioni (20%) e interventi di esperti del settore (10%). METODO DI VALUTAZIONE Prova scritta, composta da 6 domande, di durata compresa tra 90 e 120 minuti. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giovanni Petrella riceve gli studenti il giovedì dalle ore 10,00 alle ore 12,00 presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale. 250 85. - Strumenti derivati (corso avanzato) P ROF. PAOLO GUALTIERI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso ha l’obiettivo di fornire una conoscenza approfondita degli strumenti derivati e in particolare dei modelli di pricing e di gestione dei rischi connessi a posizioni in derivati. PROGRAMMA DEL CORSO OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE AVER RAGGIUNTO PRIMA DI ACCEDERE AL CORSO Prima di accedere al corso lo studente dovrebbe: – conoscere in modo approfondito gli strumenti metodologici necessari per un utilizzo consapevole dei principali strumenti finanziari derivati (forward, future, swap e opzioni); – conoscere le caratteristiche degli strumenti sopra elencati e il relativo processo di formazione dei prezzi; – conoscere le modalità di utilizzo degli strumenti derivati (arbitraggio, speculazione e copertura). A tal fine sarebbe auspicabile che lo studente avesse sostenuto l’esame di Economia del mercato mobiliare I della laurea triennale (o un esame il cui corso abbia contenuti analoghi). OBIETTIVI FORMATIVI CHE LO STUDENTE DOVREBBE ACQUISIRE NEL CORSO : 1. Modello di comportamento del prezzo delle azioni. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di conoscere i processi stocastici, a variabile continua e a tempo continuo, per i prezzi delle azioni. 2. Il modello di Black & Scholes. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le caratteristiche e i concetti base del modello di Black & Scholes; – applicare le formule di valutazione del modello; – calcolare la volatilità in base ai dati storici; – calcolare la volatilità implicita nei prezzi delle azioni sulla base del modello. 3. Opzioni su indici azionari, valute e futures. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – comprendere le opzioni su indici azionari, valute e futures; – calcolare il prezzo delle opzioni su indici azionari, valute e futures. 251 4. Lettere greche. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di calcolare le diverse dimensioni del rischio di una posizione su opzioni. 5. Volatility smile. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – comprendere i grafici, cosiddetti “volatility smile” che rappresentano le volatilità implicite delle opzioni in funzione dei prezzi di esercizio; – comprendere la relazione esistente tra i volatility smile e la distribuzione probabilistica ipotizzata per il prezzo dell’attività sottostante. 6. Stima di volatilità e correlazioni. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere i modelli che spiegano le variazioni delle volatilità e delle correlazioni che si manifestano con il passare del tempo; – applicare i principali modelli di stima della volatilità: modello a media mobile con pesi esponenziali, GARCH, ARCH, metodi di massima verosimiglianza. 7. Procedure numeriche. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di conoscere e applicare le procedure numeriche alle quali si ricorre quando non sono disponibili formule chiuse per la valutazione dei derivati. 8. Opzioni esotiche. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le caratteristiche principali dei diversi tipi di opzioni esotiche; – comprendere e applicare le metodologie di valutazione; – procedere all’unbundling di prodotti strutturati nelle componenti elementari e valutarli. 9. Derivati sul tasso di interesse:modelli standard di mercato. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le caratteristiche principali dei più diffusi prodotti, a contenuto opzionale, negoziati sui mercati over the counter: opzioni su obbligazioni, caps, floors e collars su tassi di interesse, swaptions; – applicare i modelli standard adottati dal mercato per valutare tali prodotti. 10. Derivati su tassi di interesse: modelli del tasso a breve. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere i modelli di tasso a breve; – applicare i modelli della term structure. 252 11. Derivati su tassi di interesse: modelli avanzati. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di comprendere i modelli multi-fattoriali. 12. Derivati creditizi. Dopo il completamento della trattazione dell’argomento il candidato sarà in grado di: – conoscere le diverse tipologie di derivati creditizi; – applicare le tecniche di valutazione di tali strumenti. BIBLIOGRAFIA J. H ULL, Opzioni futures e altri derivati, Prentice Hall, 7ª ed. (capp. 12-13, 15-24, 28-31). Nel corso dell’anno saranno eventualmente segnalate fonti bibliografiche integrative dei testi adottati. DIDATTICA DEL CORSO Il corso è svolto attraverso lezioni in aula con il supporto di slides; alcune lezioni sono specificamente dedicate alle applicazioni. METODO DI VALUTAZIONE Le modalità di esame saranno rese note in aula all’inizio del corso. La valutazione può essere integrata da eventuali elaborati predisposti dagli studenti relativamente a problemi applicativi posti durante le lezioni (assignments). AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Paolo Gualtieri riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo e indicato sulla pagina web del docente. 86. - Teoria del rischio I P ROF. NINO SAVELLI Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it). 253 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 CORSI DI TEOLOGIA L AUREE TRIENNALI P RIMO ANNO Introduzione alla Teologia e Questioni di Teologia fondamentale PROGRAMMA DEL CORSO – – – – – – Homo est capax Dei. Fides quaerens intellectum. La Rivelazione e le sacre Scritture. Vangelo, storiografia, storia. Fede e ragione. Fede e scienza. BIBLIOGRAFIA CORSO DEL P ROF. SAC . STEFANO ALBERTO Testi obbligatori per l’esame (non frequentanti) L. G IUSSANI , L’itinerario della fede, Rizzoli Firme Oro, Milano, 2007 (I. Il senso religioso, pp. 13-190; II. All’origine della pretesa cristiana, pp. 195-240). Testi solo per la consultazione Il mistero di Cristo. Prima raccolta di fonti, Vita e Pensiero, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, 2001. Catechismo della Chiesa Cattolica. Documenti del Concilio Vaticano II. Letture suggerite per chi desidera approfondire (testi facoltativi) J. RATZINGER -BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, Rizzoli, Milano, 2007 (in particolare pp. 7-20). J. R ATZINGER -BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, Citta del Vaticano, LEV 2011 (in particolare pp. 5-10) R. F ISICHELLA, La rivelazione: evento e credibilità, Ed. Dehoniane, Bologna, ult.ed. CH . S CHÖNBORN , Al centro della nostra fede, Jaca Book, Milano, 1997. M. B ERSANELLI -M.G ARGANTINI (a cura di), Solo lo stupore conosce. L’avventura della ricerca scientifica, BUR, Milano 2003. AA.VV., Dio oggi. Con Lui o senza di Lui cambia tutto, Cantagalli, Siena, 2010. Altra letteratura verrà indicata nel corso delle lezioni. 255 CORSO DEL PROF . SAC. JULIÁN CARRÓN L. GIUSSANI , Il senso religioso, volume primo del PerCorso, Rcs, Milano (capp. 1, 2, 3, 4, 5, 8, 10, 11, 12, 13, 14, 15). L. G IUSSANI , All’origine della pretesa cristiana, volume secondo del PerCorso, Rcs, Mi- lano (capp. 1, 3, 4). CORSO DEL P ROF. S AC. PIERLUIGI LIA Il corso farà riferimento a (testo obbligatorio): P. LIA , Sguardi al Mistero di Cristo: Riflessi della testimonianza evangelica, EDUCatt, Milano, 2008. Per i non frequentanti (testo obbligatorio): P. LIA , L’incanto della speranza, Vita e Pensiero, Milano, 2011 (capp. 3-5). Per chi fosse interessato a qualche lettura di approfondimento dei temi (totalmente facoltativa): G. VATTIMO -P.A. S EQUERI -G. RUGGERI , Interrogazioni sul cristianesimo. Cosa possiamo ancora attenderci dal Vangelo, Ed. Lavoro/Esperienze, Roma/Fossano, 2000. CORSO DEL P ROF. SAC. BRUNO MAGGIONI B. M AGGIONI , Era veramente uomo, Ancora, Milano. B. M AGGIONI , Le parabole evangeliche, Vita e Pensiero, Milano. B. M AGGIONI , Attraverso la Bibbia, Cittadella Editrice, Assisi. CORSO DEL P ROF. SAC. AMILCARE MANARA A tutti gli studenti, anche se iscritti ad anni precedenti, è richiesto lo studio del seguente volume di dispense: A. M ANARA , Questioni sul credere oggi, EDUCatt, Milano, 2010. Agli studenti frequentanti è data la possibilità di stabilire differenti scelte bibliografiche e sviluppare percorsi di ricerca teologica, da concordare direttamente col docente durante lo svolgimento del corso. CORSO DEL PROF . SAC. BERNARDINO P ESSANI F. A RDUSSO , Imparare a credere. Le ragioni della fede cristiana, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 1992 (Universo Teologia 8). 3 E. B IANCHI , Adamo, dove sei?, Qiqajon, Magnano, 2007 . J. B URGGRAF , Teologia fondamentale. Manuale di introduzione, Edizioni Ares, Milano, 2004. D. C ASSARINI , Elementi di Teologia Fondamentale, Cittadella Editrice, Assisi, 2008. M. G RONCHI -J. LLUNGA M UYA , Gesù di Nazaret. Un personaggio storico, Paoline, Milano, 2006. 256 G. L ORIZIO , Fede e ragione. Due ali verso il vero, Paoline, Milano, 2003. W. KASPER , Introduzione alla fede, Queriniana, Brescia, 200311 (Giornale di Teolo- gia 65). J. R ATZINGER , Introduzione al cristianesimo. Lezioni sul simbolo apostolico, Queriniana, Brescia, 2008. B. S ESBOUÉ , Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI secolo, Queriniana, Brescia, 2000. G. T ANZELLA-N ITTI, Filosofia e Rivelazione. Attese della ragione, sorprese dell’annuncio cristiano, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 2008 (Universo Teologia 88). G. T ANZELLA-NITTI, Teologia e Scienza. Le ragioni di un dialogo, Paoline, Milano, 2003. Altri testi verranno indicati durante lo svolgimento delle lezioni. Testi per l’esame: – gli studenti frequentanti, oltre agli appunti del Corso, concorderanno il programma con il docente; – gli studenti non frequentanti affronteranno obbligatoriamente lo studio di alcuni capitoli del volume di B. SESBOUÉ , Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI secolo, Queriniana, Brescia, 2000 (capitoli 1-2 5, 7, 10-14, 18-19). Inoltre, è possibile concordare con il docente una diversa bibliografia per l’esame, approfondendo uno o più temi del programma del Corso. CORSO DEL P ROF. SAC . CLAUDIO STERCAL Il corso viene svolto con una particolare attenzione alla lettura e alla presentazione di testi della Bibbia e della tradizione cristiana. Per chi frequenta il programma d’esame è costituito dal materiale effettivamente presentato durante le lezioni ed è possibile concordare con il docente i tempi e le modalità dell’esame. Per chi non frequenta, il programma d’esame è costituito dal volume: P. G RELOT, Introduzione alla Bibbia, San Paolo, Cinisello Balsamo, 1998. Il docente è a disposizione durante l’anno per un colloquio che aiuti, anche chi sceglie di non frequentare, a impostare la lettura dei testi e a preparare l’esame. CORSO DEL PROF . SAC. SAVERIO XERES Per gli studenti frequentanti Appunti delle lezioni. Un libro a scelta tra quelli indicati durante le lezioni. Per gli studenti non frequentanti B. S ESBOUÉ , Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI secolo, Queriniana, Brescia (capp. 1, 2, 4, 7, 10, 11, 12, 13, 14). 257 SECONDO ANNO Questioni di Teologia speculativa e dogmatica PROGRAMMA DEL CORSO – – – – – – Il Dio di Gesù Cristo. Il Redentore dell’uomo. Antropologia teologica. La Chiesa. I Sacramenti della fede. Religione e Religioni. BIBLIOGRAFIA CORSO DEL P ROF. SAC. STEFANO ALBERTO Testi obbligatori per l’esame (non frequentanti) L. G IUSSANI , L’itinerario della fede, Rizzoli Firme Oro, Milano, 2007 (II. All’origine della pretesa cristiana, pp. 241-310; III. Perché la Chiesa, pp. 319-579). Testi solo per la consultazione Catechismo della Chiesa Cattolica. Documenti del Concilio Vaticano II. Letture suggerite per chi desidera approfondire (testi facoltativi) J. R ATZINGER -BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, Rizzoli, Milano, 2007. J. R ATZINGER -BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, LEV, Città del Vaticano 2011. G. P HILIPS , La Chiesa e il suo mistero, Jaca Book, Milano, ult. ed. A. S COLA , Chi è la Chiesa? Una chiave antropologica e sacramentale per l’ecclesiologia, Queriniana, Brescia, 2005. CH . S CHÖNBORN , Le sorgenti della nostra fede, Jaca Book, Milano, 1998. Altra letteratura verrà indicata nel corso delle lezioni. CORSO DEL PROF . SAC. JULIÁN CARRÓN L. G IUSSANI , All’origine della pretesa cristiana, volume secondo del PerCorso, Rcs, Mi- lano (capp. 5, 6, 7, 8, 9). L. G IUSSANI , Perché la Chiesa, volume terzo del PerCorso, Rcs, Milano (parte I capitolo 2; parte II capp. 1, 2; parte III capp. 1, 2, 3; parte IV capp. 1, 2, 3). CORSO DEL P ROF. SAC. PIERLUIGI LIA Il corso farà riferimento a (testi obbligatori per tutti): P. L IA , Lo splendore di Dio. Saggio sulla forma cristiana, Vita e Pensiero, Milano, 2001. P. LIA , Et incarnatus est. Sguardi sul mistero cristiano, Seduzione dell’intelligenza e passione del cuore, EDUCatt, Milano, 2000. 258 Per un approfondimento dei temi si consiglia (testi facoltativi) G. L AFONT , Immaginare la Chiesa cattolica, San Paolo, Cinisello Balsamo, 1998. G. LOHFINK , Dio ha bisogno della Chiesa? Sulla teologia del popolo di Dio, San Paolo, Cinisello Balsamo, 1999. P.A. S EQUERI , Senza volgersi indietro, Meditazioni per i tempi forti, Vita e Pensie- ro, Milano, 2000. CORSO DEL P ROF. SAC . BRUNO MAGGIONI B. M AGGIONI , Un tesoro in vasi di coccio, Vita e Pensiero, Milano. B. M AGGIONI , Il seme e la terra, Vita e Pensiero, Milano. CORSO DEL P ROF. SAC . A MILCARE MANARA A tutti gli studenti, anche se iscritti ad anni precedenti, è richiesto lo studio del seguente volume di dispense: A. M ANARA , Questioni sulla pratica della fede, EDUCatt, Milano, 2009. Agli studenti frequentanti è data la possibilità di stabilire differenti scelte bibliografiche e sviluppare percorsi di ricerca teologica, da concordare direttamente col docente durante lo svolgimento del corso. CORSO DEL P ROF. SAC . CLAUDIO STERCAL Il corso viene svolto con una particolare attenzione alla lettura e alla presentazione di testi della Bibbia e della tradizione cristiana. Per chi frequenta, il programma d’esame è costituito dal materiale effettivamente presentato durante le lezioni ed è possibile concordare con il docente i tempi e le modalità dell’esame. Per chi non frequenta, il programma d’esame è costituito dai seguenti volumi: B. M AGGIONI , La vita delle prime comunità cristiane, Borla, Roma, 1992; G. M OIOLI , Temi cristiani maggiori, Glossa, Milano, 2003. Il docente è a disposizione durante l’anno per un colloquio che aiuti, anche chi sceglie di non frequentare, a impostare la lettura dei testi e a preparare l’esame. CORSO DEL PROF . SAC. SAVERIO XERES Per gli studenti frequentanti Appunti delle lezioni. Un libro a scelta tra quelli indicati durante le lezioni. Per gli studenti non frequentanti B. S ESBOUÉ , Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI secolo, Queriniana, Brescia (capp. 5, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 24). 259 TERZO ANNO Questioni di Teologia morale e pratica PROGRAMMA DEL CORSO – – – – – – La vita cristiana. La legge dello Spirito di vita. Il Decalogo e il comandamento nuovo. Bioetica e biotecnologie. Edificare la Chiesa: ministerialità, corresponsabilità e collaborazione. Evangelizzazione e missione nei contesti della multiculturalità. BIBLIOGRAFIA CORSO DEL P ROF. SAC. M ICHELE ARAMINI Per la parte prima: a M. A RAMINI, Introduzione alla bioetica, Giuffré, 3 ed., 2009 (Gli studenti dedono studiare da pag. 35 a pag. 117 e da pag. 182 a pag. 476). Per la parte seconda: a M. A RAMINI , Introduzione alla teologia morale, Giuffrè, 3 ed. semplificata, 2010 (con esclusione del capitolo terzo sulla storia della teologia morale). CORSO DEL PROF . SAC. PIER DAVIDE GUENZI E. CHIAVACCI , Invito alla teologia morale, Queriniana, Brescia, 1995 (Giornale di teolo- gia, 233). G. P IANA , L’agire morale tra ricerca di senso e definizione normativa, Cittadella, Assisi, 2001 (Questioni di etica teologica, 1). D. M IETH , Scuola di etica, Queriniana, Brescia, 2006 (Giornale di teologia, 319). X. L ÉON -D UFOUR , Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna, 2003 (Studi biblici, 44). P. B EAUCHAMP , La legge di Dio, Piemme, Casale Monferrato, 2000. C. D I S ANTE , Decalogo: le dieci parole comandamento e libertà, Cittadella, Assisi, 2007. E. BORGHI , Il Discorso della montagna. Matteo 5-7, Claudiana, Torino, 2007. Ai fini dell’esame, gli studenti non frequentanti sono tenuti allo studio di due testi. Il primo può essere scelto tra i volumi di CHIAVACCI, PIANA e MIETH; il secondo tra quelli di LÉON DUFOUR e B EAUCHAMP, oppure unendo i brevi saggi di DI SANTE e B ORGHI. Per gli studenti frequentanti il programma di esame sarà stabilito durante le lezioni. Il Prof. don Pier Davide Guenzi, durante le settimane di lezione (II semestre), riceve gli studenti presso lo studio 141, primo piano del Gregorianum, all’orario indicato sulla pagina web del docente. Si prega di prendere visione delle eventuali variazioni del ricevimento e delle date per il I semestre sulla bacheca dei corsi di Teologia, oppure sulla pagina web del docente. 260 CORSO DEL P ROF. SAC . PIERLUIGI LIA I frequentanti concorderanno con il docente il materiale per l’esame. Per i non frequentanti: Testi obbligatori: M. A RAMINI , Introduzione alla teologia morale, Giuffrè, Milano, 2010 (escludendo il III capitolo). Uno a scelta tra i seguenti H. ARENDT , Alcune questioni di filosofia morale, Einaudi, Torino, 2006. P.A. S EQUERI , Sensibili allo Spirito. Umanesimo religioso e ordine degli affetti, Glossa, Milano, 2001 (testo particolarmente interessante con approfondimenti di rilievo a proposito dei nessi, oggi di grande attualità, tra identità personale, determinazione etica, sentimenti ed emozioni). J. H ABERMAS , Il futuro della natura umana. I rischi della genetica liberale, Einaudi, Torino, 2002 (testo impegnativo, ma di notevole interesse per chi abbia dimestichezza con la riflessione filosofica). P. G ROSSI , Mitologie giuridiche della modernità, Giuffré, Milano, 2005 (consigliato a chi sia interessato a questioni attinenti al diritto). J. R ATZINGER-J. H ABERMAS, Etica, religione e stato liberale, Morcelliana, Brescia, 2005. AA. VV., La legge naturale, I principi dell’umano e la molteplicità delle culture, Glossa, Milano, 2007 (il volume viene incontro al rinnovato interesse per il tema della legge naturale riscontrato in questi anni. Per l’esame è richiesta la conoscenza di uno dei contributi qui raccolti). F. B OTTURI , La generazione del Bene, Vita e pensiero, Milano, 2009 (Prima Parte - Il volume è particolarmente raccomandato in quanto sviluppa una prospettiva filosofica e antropologica molto prossima a quella che guida le lezioni del corso) Testi assolutamente facoltativi per chi voglia approfondire la riflessione: W. PANNENBERG , Fondamenti dell’etica. Prospettive filosofico-teologiche, Queriniana, Bre- scia, 1998. R. S PAEMANN , Felicità e benevolenza, Vita e Pensiero, Milano, 1998. AA.VV., Affetti e legami, Annuario di Etica 1/2004 a cura di F. Botturi e C. Vigna, Vita e Pensiero, Milano, 2004. CORSO DEL P ROF. SAC . MAURIZIO MEDINA A. FUMAGALLI (ed.), Il cristiano nel mondo. Invito alla Teologia morale, Ancora, Milano 2010. M. ARAMINI , Introduzione alla Teologia morale, Portalupi Editore, Casale Monferrato (Al), 2007. B. M AGGIONI , Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e Pensiero, Milano 2003. X. L ÉON -D UFOUR , Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna, 2003 (Studi biblici, 44). Altri testi verranno indicati durante lo svolgimento delle lezioni. 261 Ai fini dell’esame, gli studenti non frequentanti sono tenuti allo studio di due testi. Il primo può essere scelto tra i volumi di ARAMINI (non è obbligatorio il capitolo III), F UMAGALLI (non sono obbligatorie le pagg. 147-205), il secondo tra quelli di LÉON DUFOUR , MAGGIONI . Per gli studenti frequentanti il programma di esame sarà stabilito durante le lezioni. CORSO DEL PROF . SAC. BERNARDINO P ESSANI M. A RAMINI , Introduzione alla Teologia morale, Portalupi Editore, Casale Monferrato, 20072 . P. B EAUCHAMP , La legge di Dio, Piemme, Casale Monferrato, 2000. E. C HIAVACCI , Invito alla teologia morale, Queriniana, Brescia, 1995 (Giornale di Teologia 233). E. CHIAVACCI , Teologia morale fondamentale, Cittadella, Assisi, 2007. X. L ÉON -D UFOUR , Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna, 2003 (Studi biblici 44). A. FUMAGALLI (ed.), Il cristiano nel mondo. Invito alla Teologia morale, Ancora, Milano, 2010. B. M AGGIONI , Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e Pensiero, Milano, 2003. B. M AGGIONI , Un tesoro in Vasi di coccio. Rivelazione di Dio e umanità della Chiesa, Vita e Pensiero, Milano, 2005. G. P IANA , L’agire morale tra ricerca di senso e definizione normativa, Cittadella, Assisi, 2001 (Questioni di etica teologica 1). J. R ATZINGER -BENEDETTO XVI , L’elogio della coscienza, Cantagalli, Siena, 2009. C.V IGNA -S. ZAMAGNI (ed.), Multiculturalismo e identità, Vita e Pensiero, Milano, 2002. Altri testi veranno indicati durante lo svolgimento delle lezioni. Testi per l’esame: – gli studenti frequentanti, oltre agli appunti del Corso, concorderanno il programma con il docente; – gli studenti non frequentanti affronteranno obbligatoriamente lo studio di due testi: 1. B. MAGGIONI, Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e Pensiero, Milano, 2003. 2. un titolo a scelta tra i seguenti: A. F UMAGALLI (ed.), Il cristiano nel mondo. Invito alla Teologia morale, Ancora, Milano, 2010 (escluse le pagine 162-206). oppure: M. A RAMINI, Introduzione alla Teologia morale, Portalupi Editore, Casale Monferrato, 20072 (escluso il capitolo III). oppure: E. C HIAVACCI , Invito alla teologia morale, Queriniana, Brescia, 1995 (Giornale di Teologia 233). Inoltre, è possibile concordare con il docente una diversa bibliografia per l’esame, approfondendo uno o più temi del programma del Corso. 262 CORSO DEL PROF . P. SILVIO RONCA O.F .M . CAP. B.F. P IGHIN , I fondamenti della morale cristiana, EDB, Bologna, 2001. a L. P ADOVESE , Uomo e donna a immagine di Dio, Ed. Messaggero, Padova, 2008, 4 edizione. Gli studenti frequentanti in luogo della sopracitata bibliografia, potranno fare riferimento alla dispensa del docente. CORSO DEL P ROF. AGNESE VARSALONA B. M AGGIONI , Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e Pensiero, Milano, 2001. G. PIANA , L’agire morale tra ricerca di senso e definizione normativa, Cittadella, Assisi, 2001. Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante le lezioni. 263 L AUREE MAGISTRALI Teologia (corso seminariale) GR. A-K: P ROF. SAC. L UIGI GALLI STAMPINO; GR . L-Z: PROF. SAC. B RUNO MAGGIONI Gr. A-K: Prof. Sac. Luigi Galli Stampino PROGRAMMA DEL CORSO I L PENSIERO ECONOMICO CRISTIANO 1. – – – I Fondamenti Il pensiero biblico La tradizione cristiana. La dottrina sociale della Chiesa. 2. – – – – – L’economia a servizio dell’uomo Il rapporto economia ed etica. Il lavoro: apporto personale alla vita sociale. La proprietà privata e la questione ecologica. Impresa, mercato e sistema economico. Etica e finanza, sviluppo sostenibile. BIBLIOGRAFIA Testo base E. COMBI -E. MONTI , Fede e società. Introduzione all’etica sociale, Centro ambrosiano, Milano, 2005. Testo di consultazione Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2004. AVVERTENZE Conoscenza del testo base ed approfondimento di una tematica del corso. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Luigi Galli Stampino riceve gli studenti il martedì dalle ore 15,00 alle ore 16,00 (Piano ammezzato - Scala F). 264 Gr. L-Z: Prof. Sac. Bruno Maggioni PROGRAMMA DEL CORSO Temi biblici sulla concezione dell’uomo nel mondo, la società, il lavoro, il denaro, la politica. BIBLIOGRAFIA B. M AGGIONI, Il seme la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e Pensiero, Milano, 2003. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Bruno Maggioni comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 265 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 CORSI DI LINGUA STRANIERA DI PRIMO LIVELLO 1. - Lingua francese PROGRAMMA DEL CORSO Il Corso si articola nel seguente modo: a) – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Studio ed uso attivo della fonetica e della grammatica di base Fonemi specifici del francese. Costruzione della frase semplice affermativa. Interrogative. Presentativi. Espressioni corrispondenti a c’è, ci sono. Negazione. Congiunzioni coordinative e subordinative di base (et, ou, mais, parce que…). Articoli definiti, indefiniti e partitivi. Femminile e plurale nomi e aggettivi. Possessivi: aggettivi e pronomi. Dimostrativi: aggettivi e pronomi. Uso di ce / cela / ça. Numeri. Pronomi personali, pronomi y e en. Pronomi relativi semplici. Avverbi di quantità. Le preposizioni semplici de e à e articolate. Le principali preposizioni ed espressioni di luogo e tempo. Comparativi e superlativi relativi. Tempi verbali dell’indicativo, il condizionale, il congiuntivo presente, l’imperativo. Verbi ausiliari e verbi in – ER, IR, RE, OIR. Principali verbi riflessivi. Principali verbi impersonali. Principali verbi irregolari. Accordo del participio passato. Gallicismi. Verbi di movimento + infinito. Verbi di opinione + indicativo oppure infinito. Uso del congiuntivo con i verbi impersonali e di volontà e/o desiderio. Ipotesi della realtà. 267 b) Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazioni della vita quotidiana – Salutations. – Pays et nationalités. – Études, professions et lieux de travail ou d’études. – Famille. – Personnes (description physique et traits de caractères. Ex. gentil, gai...). – Vêtements, accessoires et objets quotidiens (Ex. : ordinateur...). – Actions de la journée. – Immeuble et appartement. – Anniversaires et fêtes. – Argent et modalités de paiement. – Magasins et achats. – Temps et météo. – Loisirs, vacances, voyages. – Moyens de transport, en ville et sur la route. – Hôtel et restaurants. – Repas et produits alimentaires les plus courants. c) Sviluppo delle competenze di lettura, ascolto e comprensione orale con l’ausilio di supporti audiovisivi e multimediali BIBLIOGRAFIA Testo comune a tutti i livelli/gruppi (principiante, falso-principiante e intermedio) adottato a lezione e consigliato per lo studio individuale: L. PARODI -M. V ALLACCO , Nouvelle Grammaire Savoir-Faire + Corrigés (fascicolo venduto a parte), CIDEB, 2009. Testi adottati a lezione Possono essere differenziati per livelli e/o per formatori e saranno comunicati il primo giorno di lezione in aula. Relativo avviso sarà pubblicato sulla pagina web del SeLdA (http://selda.unicatt.it/milano Formazione linguistica di base – Lingua francese – Programma dei corsi). Testi facoltativi e/o consigliati per lo studio individuale L. PARODI -M. VALLACCO , Nouvelle Grammaire Savoir-Faire + Corrigés (fascicolo venduto a parte), CIDEB, 2009. J. B ONENFANT-J. L ACROIX , Exercices d’oral en contexte, -Livre, CD, Corrigé-, (Niveau débutant per i principianti, Niveau Intermédiaire per falsi-principianti e intermedi), Hachette. AA.VV, Exercices de vocabulaire en contexte + Corrigé, Hachette. S ITO: www.rfi.fr Langue française / Le journal en français facile / Le fait du jour / Apprendre à écouter (esercizi di ascolto e comprensione orale di documenti autentici). 268 Dizionario bilingue consigliato: GARZANTI , Nuova edizione. È possibile avere indicazioni bibliografiche più approfondite e specifiche per lo studio individuale, rivolgendosi al Consulente linguistico di lingua francese, presso il CAP, Centro per l’Autoapprendimento, Via Morozzo della Rocca 2/5, III piano, Aula 310. AVVERTENZE Tutti i corsi attivati di Lingua Francese sono interfacoltà e semestrali e prevedono una durata differenziata a seconda dei livelli. Gli studenti che non hanno mai studiato francese potranno scegliere un corso principianti (débutants) in base alle disponibilità d’orario, senza dover sostenere alcun test di ingresso. Gli studenti che hanno già studiato francese devono sostenere un test di ingresso che si terrà prima dell’inizio di ogni semestre (in settembre e in febbraio) c/o i laboratori linguistici di Via Morozzo della Rocca, al fine di individuare quale classe di livello frequentare (faux-débutants o intermédiaire). Gli studenti sono invitati a consultare la pagina web del SeLdA per le comunicazioni relative alle modalità e alle date del test di ingresso. Oltre ai corsi di lingua francese è possibile aumentare le ore di esposizione alla lingua o intraprendere percorsi di studio in autonomia c/o il CAP, Centro per l’Autoapprendimento (Via Morozzo della Rocca, 2/A, III piano, Aula 310) dove si trova materiale didattico e si possono costruire percorsi personalizzati, con la consulenza di un insegnante reperibile settimanalmente. Descrizione della prova di idoneità: la prova consiste in un test scritto informatizzato e un colloquio orale a cui si è ammessi SOLO previo superamento della parte informatizzata. Test scritto informatizzato (durata: 1h30) esercizi di comprensione orale: ascolto di due documenti in francese e risposta a domande a scelta multipla; – esercizi di comprensione scritta: lettura di un testo o di vari testi brevi e risposta a domande a scelta multipla; – esercizi di lingua e di grammatica: diversi testi brevi in cui selezionare l’elemento mancante o scrivere una o più parole, in base al senso del testo o alle indicazioni grammaticali date. Non è consentito l’uso del dizionario. – Colloquio orale Colloquio di stile informale in lingua. Il candidato dovrà dimostrare di saper sostenere una conversazione con l’esaminatore, esprimendosi in modo semplice, ma comprensibile e sostanzialmente corretto. Durante il colloquio si richiederà di: – saper rispondere a domande su sé stessi (studi, famiglia, progetti…); – descrivere un’immagine fornita dai docenti e simulare un dialogo ad essa collegata; – presentare un argomento a scelta semplice, connesso alla francofonia e ai propri 269 interessi o esperienze, da prepararsi in modo autonomo a partire dall’ascolto di un documento audio e non dalla lettura di un testo scritto. L’argomento a scelta è obbligatorio, non occorrono ricerca scritta, né file audio, ma si richiede solo di saperne parlare. Esempi, siti consigliati e metodo di preparazione sono descritti nelle Indicazioni per il colloquio orale, scaricabili dalla pagina web del Selda (v. http://selda.unicatt.it/milano Formazione linguistica di base – Lingua francese – Prove d’esame). Un programma dettagliato, indicazioni specifiche per il colloquio orale, simulazioni ed esercizi per la prove d’esame sono disponibili sulla pagina web del SeLdA (v. http:/ /selda.unicatt.it/milano Formazione linguistica di base – Lingua francese – Programma dei corsi - Prove d’esame). Gli studenti sono tenuti a consultare tali documenti per prepararsi al test e per eventuali aggiornamenti. Gli studenti possono contattare gli insegnanti nel periodo dei corsi, al termine delle lezioni. 2. - Lingua inglese - English for Economics, Law & business studies PROGRAMMA DEL CORSO Obiettivo dei corsi organizzati dal SeLdA è l’acquisizione delle competenze linguistiche corrispondenti al livello B1 “SOGLIA” del “Quadro di Riferimento Europeo delle Lingue”. In particolare i corsi per le facoltà di scienze economiche e giuridiche sono finalizzati a: – l’acquisizione e/o il rinforzo delle principali strutture morfosintattiche della lingua inglese per un uso attivo e consapevole delle stesse; – l’apprendimento del lessico fondamentale per esprimersi in situazioni comunicative quotidiane e professionali di base (brevi conversazioni telefoniche, colloqui e riunioni di lavoro di routine), l’introduzione al linguaggio dell’economia e alla lettura e comprensione di testi settoriali. Per la parte morfosintattica il programma comprende: – ordine delle parole e struttura delle frasi; – tempi verbali dei verbi regolari e principali irregolari: present simple, present continuous, present perfect simple and continuous, past simple, past continuous, past perfect; futuro con will, shall, be going to, present continuous e present simple; – passivo presente e passato semplici; – forme verbali: affermativa, interrogativa (strutture interrogative con: what, 270 – – – – – – – – – where, when, who, whose, which, how, why), negativa, imperativo, esclamativo; strutture seguite da gerundio o infinito; have/get causativo; verbi modali: can, could, will, would, shall, should, may, might, must, have to, ought to, need, used to; frasi ipotetiche: tipo zero, tipo 1, tipo 2; discorso diretto e indiretto; sostantivi: singolare, plurale, numerabili/non numerabili, nomi composti, genitivo e doppio genitivo; pronomi: personali, possessivi, riflessivi, impersonali, dimostrativi, indefiniti e quantifiers (some, any, much, many, a few, a lot of, all,), relativi; aggettivi: possessivi; dimostrativi; qualificativi; posizione dell’aggettivo nella frase; forme comparative e superlative regolari e irregolari; avverbi: di tempo, di modo, di luogo; posizione dell’avverbio nella frase; articoli e partitivi; preposizioni: di luogo, di tempo, di moto, di compagnia, d’agente; in collocazioni dopo sostantivi, aggettivi e verbi. Indicazioni sulla frequenza e l’ammissione ai corsi Per essere ammessi a una classe gli studenti già in possesso di competenze linguistiche devono obbligatoriamente sostenere un test di ingresso nei mesi di luglio e settembre (per il I semestre) e febbraio (per il II semestre) presso i laboratori linguistici di via Morozzo della Rocca. A seguito dei risultati del test gli studenti vengono suddivisi in gruppi differenziati per livello come di seguito specificato: Elementare Pre-intermedio Intermedio Post-intermedio Agli studenti di livello Elementare sono offerti due corsi (I e II semestre) di 60 ore ciascuno finalizzati all’acquisizione e al consolidamento delle strutture e del lessico necessari al superamento della prova finale. Si raccomanda una frequenza attiva e regolare. Gli studenti assegnati al gruppo “Post-intermedio” possiedono già le competenze linguistiche necessarie per affrontare la prova di idoneità SeLdA e sono pertanto ammessi a sostenere la prova di idoneità nelle prime sessioni d’esame utili senza seguire un corso. Informazioni sulla prova d’esame e la relativa preparazione vengono fornite in un apposito incontro organizzato dal coordinatore di lingua inglese all’inizio di ogni semestre. 271 N.B.: Oltre alla frequenza costante in classe è opportuno un regolare studio individuale a casa e presso il Centro per l’Autoapprendimento situato in via Morozzo della Rocca 2/A. Indicazioni sul formato dell’esame La prova di Inglese SeLdA è composta da un esame scritto in tre parti (Listening, Reading e Use of English) e un esame orale (a coppie, circa 12 minuti). Le parti Listening, Reading e Use of English si svolgono nella medesima giornata. L’orale in genere viene effettuato una settimana dopo gli scritti. Sono ammessi a questa prova solo gli studenti che superano la prova scritta. Nella pagina web del SeLdA (sezione Inglese/programmi) si può scaricare un facsimile d’esame (www.unicatt.it/selda). Altri moduli esercitativi e simulazioni in formato cartaceo ed elettronico sono disponibili al Centro per l’Autoapprendimento. N.B.: Poiché ad ogni appello è prevista una suddivisione in turni secondo l’ordine alfabetico, una volta perfezionata l’iscrizione all’esame, gli studenti sono invitati a controllare sulla pagina web del SeLdA o presso la Segreteria l’orario esatto della propria prova. BIBLIOGRAFIA Grammatica di riferimento per tutti i livelli: M. V INCE -G. C ERULLI, Inside Grammar, MacMillan (libro dello studente - e volumetto separato “Key”), ed. 2005. Libri di corso: Per il livello Elementare L. TAYLOR , International Express Elementary, Oxford (libro dello studente + workbook + audiocassetta). Per il livello Pre-Intermedio L. TAYLOR , International Express Pre-Intermediate New Edition, Oxford (libro dello studente + workbook + audiocassetta oppure CD). Per il livello Intermedio L. TAYLOR , International Express Intermediate New Edition, Oxford (libro dello studente + workbook + audiocassetta). AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il docente coordinatore di lingua inglese riceve gli studenti il venerdì dalle ore 10,00 alle ore 11,00 presso il Centro per l’Autoapprendimento. 272 3. - Lingua spagnola PROGRAMMA DEL CORSO Il Corso si articola nel seguente modo: a) – – – – – – – – – – – – – – – – – – Studio della grammatica di base: Fonética y ortografía. Artículos determinados e indeterminados. Forma y uso. Género y número de nombres y adjetivos. Pronombres: personales sujeto, reflexivos, complemento directo, indirecto e interrogativos. Adjetivos y pronombres: posesivos, demostrativos, indefinidos, relativos e interrogativos. Diferencia entre: hay / está (n). Verbos reflexivos, pronominales e impersonales. Números cardinales y ordinales. Muy/mucho. Comparativos y superlativos. Diferencia entre ser/estar. Principales verbos regulares e irregulares. Tiempos verbales del Indicativo: Presente, Pretérito imperfecto, Pretérito perfecto compuesto, Pretérito indefinido, Pretérito pluscuamperfecto, Futuro y Condicional. El Imperativo (afirmativo y negativo). Imperativo + pronombres. Ir a/pensar + infinitivo; Haber/tener + que + infinitivo; Deber + infinitivo; Volver a / ir a / acabar de + infinitivo; Estar a punto de + infinitivo y estar + gerundio. Adverbios de lugar, tiempo, modo, cantidad, etc. Principales preposiciones y conjunciones. Diferencias gramaticales básicas entre el español y el italiano. b) Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazioni di vita quotidiana – Saludos, despedidas y presentaciones. – Países y nacionalidades. – La familia y la descripción de personas. – Profesiones y lugares de trabajo. – Partes del día y acciones habituales. Expresiones de frecuencia. 273 – La casa (descripción de las partes, mobiliario y objetos). – La ciudad. Nombres de establecimientos y lugares públicos. Indicadores de dirección. – Ropa (prendas de vestir, tallas y colores). – Partes del cuerpo. – Alimentos y bebidas. – Actividades del tiempo libre y lugares de ocio. – Días de la semana, meses del año y estaciones. – Tiempo atmosférico. – Viajes y servicios. – Medios de transporte. – Medio ambiente. – Marcadores temporales de pasado y futuro. – Aficiones y deportes. – Principales “falsos amigos” entre el español y el italiano. c) Sviluppo delle competenze di espressione orale, lettura, ascolto e comprensione con l’ausilio di supporti audiovisivi e multimediali BIBLIOGRAFIA Testi adottati a lezione C. P OLETTINI-J. P ÉREZ NAVARRO , Contacto, Curso de español para italianos, Nivel 1, Ed. Zanichelli, Bologna, 2003. G. B OSCAINI, Sin duda, Grammatica della lingua spagnola. Versione contrastiva, CIDEB, Genova, 2010. Testi facoltativi e/o consigliati F. C ASTRO , Uso de la gramática española, Nivel elemental. Nueva edición. Edelsa, Madrid, 2010. AA.VV, Gramática básica del estudiante de español, Ed. Difusión, Madrid, 2005. M. J. B LÁZQUEZ L OZANO-M.A. V ILLEGAS G ALÁN , Universo gramatical, Gramática de referencia del español para italianos, Edinumen, Madrid, 2010. Dizionari consigliati L. TAM , Dizionario Italiano-Spagnolo/Spagnolo- Italiano, Hoepli, Milano, 1997. C. M ALDONADO G ONZÁLEZ (dir.), Clave: diccionario de uso del español actual, SM, Madrid, 1999. AVVERTENZE Gli studenti sono invitati a consultare sul sito del SeLdA o sulle bacheche del SeLdA, Via Morozzo della Rocca 2/A, V piano le comunicazioni relative al test di ingresso, alla suddivisione in gruppi, allo svolgimento dei corsi e delle prove di idoneità. 274 Tutti i corsi attivati di Lingua Spagnola sono semestrali e prevedono una durata complessiva di 100 ore ripartite in esercitazioni d’aula e di laboratorio linguistico (Centro per l’autoapprendimento - CAP). Alla prova scritta e orale si richiederà una competenza comunicativa in spagnolo (atti di parola in contesto) e non la compilazione di esercizi di grammatica. Pertanto si consiglia vivamente di frequentare i corsi e di integrare la preparazione presso il Centro per l’Autoapprendimento di via Morozzo 2/A, dove vi sono postazioni audio-video computerizzate e materiale didattico ed è possibile costruire percorsi personalizzati con il consiglio di un consulente linguistico reperibile settimanalmente. Descrizione della prova di idoneità: la prova consiste in un test scritto e un colloquio orale a cui si è ammessi previo superamento del test scritto. Test scritto (durata: 90 minuti) Il test scritto è composto da due parti principali: – Parte di comprensione scritta: * lettura e comprensione di diversi testi in lingua con verifica attraverso esercizi di risposte vero o falso e brevi testi con risposta a scelta multipla. – Parte di “coscienza comunicativa” divisa a sua volta in due parti: * esercizi di lessico, nei quali lo studente dovrà dimostrare di conoscere (tramite esercizi con risposta a scelta multipla) non solo il vocabolario fondamentale ma anche i diversi aspetti contrastivi tra lo spagnolo e l’italiano (i cosiddetti “falsi amici”); * esercizi riguardanti forme linguistiche in contesto: lo studente dovrà essere in grado di applicare i diversi elementi grammaticali inseriti in un contesto determinato sempre tramite esercizi con risposta a scelta multipla. Non è consentito l’uso del dizionario. Prova orale Il candidato dovrà dimostrare di saper sostenere una conversazione interagendo con l’insegnante e un altro candidato su un argomento familiare, esprimendosi in modo semplice ma comprensibile e sostanzialmente corretto circa una situazione di vita quotidiana. Il colloquio si svolgerà nel seguente modo: – presentazione del candidato; – conversazione/interazione con un altro candidato tramite la simulazione di una situazione immaginaria di comunicazione oppure la esposizione di un argomento proposto dall’insegnante. Nella valutazione, si verificherà non solo la capacità e qualità produttiva del linguaggio orale ma anche la capacità di comprensione auditiva da parte del candidato. Si consiglia di verificare eventuali aggiornamenti del programma e della relativa bibliografia alla fine dei corsi. Orario e luogo di ricevimento I docenti ricevono gli studenti al temine delle lezioni. 275 4. - Lingua tedesca PROGRAMMA DEL CORSO Obiettivi del corso Obiettivo di tutti i corsi offerti dal SELdA è portare gli studenti al livello B1 SOGLIA definito dal Quadro di Riferimento Europeo delle Lingue. In accordo alla Scala Globale di classificazione di esami e diplomi secondo i livelli del Consiglio d’Europa, tale livello si riferisce a un “Uso indipendente della lingua” con le seguenti caratteristiche: B1 “Lo studente è in grado di capire i punti essenziali di un discorso, a condizione che venga usata una lingua chiara e standard e che si tratti di argomenti familiari inerenti al lavoro, alla scuola, al tempo libero, ecc. E’ in grado di districarsi nella maggior parte delle situazioni linguistiche riscontrabili in viaggi all’estero. E’ in grado di esprimere la sua opinione, su argomenti familiari e inerenti alla sfera dei suoi interessi, in modo semplice e coerente. E’ in grado di riferire un’esperienza o un avvenimento, di descrivere un sogno, una speranza o un obiettivo e di fornire ragioni e spiegazioni brevi relative a delle idee o a un progetto”. Per superare con successo la prova di idoneità si consiglia agli studenti sia una partecipazione attiva alle lezioni che lo studio individuale allo scopo di acquisire le competenze ricettive e produttive necessarie per raggiungere o consolidare il livello B1. Durante le lezioni sarà dato particolare peso alla comunicazione in coppie e in piccoli gruppi e sarà distribuito materiale supplementare. Per le attività autonome sono disponibili inoltre materiali al Centro per l’Autoapprendimento (CAP), ubicato al III piano della sede di Via Morozzo della Rocca 2/A. N.B. Si consiglia la frequenza delle lezioni e del Centro per l’Autoapprendimento. Al fine di raggiungere il livello B1 descritto sopra, il corso prevede: Acquisizione e sviluppo delle competenze comunicative ricettive (ascoltare e leggere) e produttive (parlare e scrivere) attraverso attività sia guidate che autonome, relative a situazioni rilevanti dell’esperienza quotidiana. Il raggiungimento di questi obiettivi presuppone: A. Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazioni di vita quotidiana relative ai principali ambiti tematici, attinenti al settore lavorativo; 276 B. Conoscenza e uso attivo delle principali strutture morfosintattiche della lingua tedesca. – – – – – Struttura della frase principale e secondaria (per es.: causale, condizionale, interrogativa indiretta, relativa, infinitiva, finale). Declinazione di sostantivi e articoli, aggettivi e pronomi possessivi, pronomi personali, aggettivi; il gruppo nominale. Coniugazione dei principali verbi regolari e irregolari (tempi verbali: Präsens, Perfekt, Präteritum, Imperativo, würde + Inf., forma passiva). Principali preposizioni con dativo e accusativo. Connettori. Gli obiettivi di studio si raggiungono utilizzando testi autentici attinenti alla vita lavorativa e al linguaggio dell’economia per tutte le competenze linguistiche. BIBLIOGRAFIA P. V ALLAVANTI , Kontakte, EDUCatt, 2010. Begegnungen A2+, Schubert Verlag, ISBN 978-3-929526-89-9. Durante le lezioni verrà distribuito materiale integrativo circa i principali ambiti tematici in programma. Grammatica consigliata: H. S COLLO , Deutsche Grammatik für Italiener, GRAPHICS Editore, ISBN 978-88- 903665-0-5. Dizionari bilingui consigliati: Dizionario Italiano-Tedesco/Tedesco-Italiano, Paravia, 2001 oppure Dizionario ItalianoTedesco/Tedesco-Italiano, Sansoni, Firenze. Dizionario monolingue consigliato: Deutsch als Fremdsprache, Hueber Wörterbuch, ISBN 3-19-001735-2. Materiali per esercitarsi per la parte scritta dell’esame: P. V ALLAVANTI , Textverständnis, EDUCatt, 978-88-8311-594-3 P. V ALLAVANTI , Deutschlandrunde, EDUCatt, 978-88-8311-595-0. ÖSD-Übungsmaterialien Grundstufe Deutsch e Zertifikat Deutsch, consultabili presso il Centro per l’Autoapprendimento (CAP), ubicato al III piano della sede di Via Morozzo della Rocca 2/A. 277 AVVERTENZE Indicazioni sulla prova di idoneità La verifica è composta da una prova scritta (ascolto, lettura ed espressione scritta) e una prova orale. Prova scritta – non sono ammessi dizionari: 1. Ascolto (ca. 15 minuti) Brani con verifica di comprensione tramite risposte autentiche, o vero/falso: modello Übungsmaterialien Grundstufe Deustch e Zertifikat Deustch, Hörverstehen. 2. Lettura e Grammatica – Prima parte: testo con verifica tramite risposte a scelta multipla e testo a inserzioni. – Seconda parte: testo con spazi vuoti da completare: modello Übungsmaterialien Zertifikat Deustch Leseverstehen Aufgabe 1 e ZD Sprachbausteine. 3. Espressione scritta Una lettera di circa 80-100 parole (su indicazioni) modello: Übungsmaterialien Zertifikat Deutsch Prova orale (15 minuti) 1. Dialogo su informazioni personali come studi, hobby, soggiorni all’estero, interessi professionali. 2. Simulazione di esperienza lavorativa (Bewerbung, Lebenslauf, Verträge…) Nota Bene: Per essere ammessi alla prova orale bisogna aver superato la prova scritta. Si consiglia vivamente di frequentare le lezioni e il Centro per l’Autoapprendimento. Gli studenti che avessero difficoltà nella frequenza sono pregati di contattare per tempo l’insegnante. Orario e luogo di ricevimento Il Dott. Vallavanti riceve gli studenti nella sede di via Morozzo della Rocca su appuntamento previa e-mail: [email protected]. Per eventuali avvisi utilizzerà anche la pagina a sua disposizione nello spazio Selda – Esercitazioni di lingue - in Blackboard. 278 CORSI DI LINGUA STRANIERA DI LIVELLO AVANZATO 1. - French P ROF. LUIGI CARENA OBIETTIVO DEL CORSO Saper comprendere testi inerenti gli indirizzi del corso di laurea magistrale, ossia il francese delle attività finanziarie e della gestione dei beni culturali. PROGRAMMA DEL CORSO L’Économie. Le Commerce. La Banque. L’Entreprise. La Publicité. Le Français dans le monde. BIBLIOGRAFIA L. CARENA (a cura di), Introduzione alla lingua di specialità dell’economia, della finanza e del commercio, EDUCatt, Milano, 2010. Dispensa di lingua e civiltà francese con testi specialistici, integrata da CD. Materiale didattico distribuito dal docente ad integrazione del contenuto della dispensa suddetta. Gli studenti del corso di laurea in Economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo, integreranno il contenuto della dispensa con i documenti di lavoro scaricabili dal sito del docente oltre quelli specifici distribuiti a lezione dal docente. Tutto il materiale distribuito in aula sarà disponibile presso il laboratorio fotocopie in una cartella a nome del docente. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali; analisi di casi. Acquisizione del lessico specialistico. Gli studenti del corso di laurea in Economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo interverranno a un seminario che si terrà a Palazzo Clerici, Milano, contestualmente alla visita del palazzo. METODO DI VALUTAZIONE L’esame consiste in un colloquio che verte sul programma svolto in aula e sul contenuto della dispensa. Gli studenti che frequentano regolarmente il corso, inizieranno il colloquio presentando un argomento a loro scelta, inerente il proprio corso di laurea. Gli studenti che non possono frequentare prepareranno tre unità didattiche scelte tra quelle contenute nella dispensa. In genere, il criterio di scelta che guida i candidati è la brevità. 279 Gli studenti che hanno soggiornato in Paesi francofoni nell’ambito del programma Erasmus, dovrebbero segnalare al docente la loro condizione, un congruo tempo prima dell’esame. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Luigi Carena riceve gli studenti il venerdì dalle ore 17,00 nel proprio ufficio (via Necchi 9, IV piano; tel. 02.7234.2546; e-mail: [email protected]). Durante il periodo degli esami, l’orario potrebbe subire variazioni. Consultare il sito del docente per essere informati tramite avvisi tempestivamente comunicati. 2. - Lingua inglese P ROF. ENRICO REGGIANI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone l’obiettivo di favorire un ulteriore sviluppo delle capacità di comunicazione nei vari ambiti del cosiddetto Business English di livello advanced, valorizzandone le dimensioni grammaticali, lessicali, testuali e culturali. PROGRAMMA DEL CORSO Particolare attenzione verrà prestata alla ricezione della produzione scritta (quotidiani, periodici e saggi) negli specifici linguaggi di specialità e secondo differenti generi testuali, soprattutto come spunto per la produzione scritta e orale. Saranno inoltre oggetto di riflessione e terreno di pratica linguistica alcune caratteristiche situazioni comunicative del cosiddetto Business English di livello advanced, al fine di potenziare le competenze e le abilità comunicative dei discenti, nonché la loro efficacia argomentativa in lingua inglese. BIBLIOGRAFIA Testi obbligatori M. H EWINGS, Advanced Grammar in Use (upper-intermediate) – with answers (second edition), Cambridge University Press (ult. rist.). P. D UMMETT (with Colin Benn), Success with BEC – Higher: Student’s Book, Summertown Publishing, Oxford, 2008. E. REGGIANI , In the (salmon) pink 4. L’Inglese per la comunicazione economica sulle pagine del Financial Times: scorci del Commonwealth, EDUCatt, Milano, 2009. Testi consigliati E. REGGIANI , Econolingua. Glossario di parole-chiave dal Financial Times, 1998-2008, EDUCatt, Milano, 2009. 280 P. D UMMETT, Success with BEC – Higher: Teacher’s Book, Summertown Publishing, Oxford, 2008. P. D UMMETT, Success with BEC – Higher: Workbook (with Key), Summertown Publishing, Oxford, 2008. A. T UCK (ed.), Oxford Dictionary of Business English for Learners of English, Oxford University Press, Oxford (ult. ed.). L ONGMAN , Business English Dictionary, Longman, Harlow (ult. ed.). F. P ICCHI , L’Inglese dell’Economia. Dizionario Economico e Commerciale Inglese- Italiano, Italiano-Inglese, Zanichelli, Bologna (ult. ed.). F. P ICCHI , Economics and Business. Dizionario Enciclopedico e Commerciale Inglese- Italiano, Italiano-Inglese, Zanichelli, Bologna (ult. ed.). DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula con sussidi multimediali. METODO DI VALUTAZIONE Una prova orale di lettura, traduzione e commento in inglese riguardante tutti i contenuti dei testi obbligatori. AVVERTENZE Quanto pubblicato in questa sede va considerato come passibile di modifiche dettate da particolari esigenze didattiche, che saranno pubblicate nella versione online di questo programma, reperibile nel corso in Blackboard del docente. Gli studenti sono tenuti a visitarlo periodicamente in tutte le sue parti e a conoscerne i contenuti. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Enrico Reggiani riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo e indicato nella bacheca web del docente. 3. - Spanish P ROF. I GNACIO RODRÍGUEZ DE A RCE OBIETTIVO DEL CORSO L’obiettivo del Corso è di consolidare e affinare la competenza linguistica di base raggiunta dallo studente durante il percorso precedente (SeLdA–B.1). Il Corso prevede inoltre lo studio dei linguaggi settoriali relativi all’economia, al commercio, alle scienze bancarie e alla politica mediante la lettura, traduzione, riassunto di testi opportunamente selezionati. 281 PROGRAMMA DEL CORSO I contenuti del Corso saranno: a) Principi di grammatica e fonetica spagnola e morfosintassi. – Fonetica e ortografia. – Articoli determinativi e indeterminativi. – Il sostantivo e l’aggettivo: genere e numero. – Pronomi: personali, riflessivi, atoni di complemento oggetto e di complemento di termine. – Pronomi ed aggettivi: possessivi, dimostrativi, indefiniti, relativi e interrogativi. – Aggettivi numerali cardinali e ordinali. – Il grado dell’aggettivo: comparativi e superlativi. – Il modo indicativo: principali verbi irregolari – L’imperativo affermativo e negativo: principali verbi irregolari – Il condizionale semplice e il presente del subjuntivo: principali verbi irregolari – Contrasto tra: hay / está (n) e ser / estar. – Verbi riflessivi, dittongati, con alternanza vocalica e irregolarità consonantica. – Verbi di opinione + indicativo oppure infinitivo. – Perifrasi: hay/tener + que + infinitivo; volver a / ir a / acabar de + infinitivo; estar a punto de + infinitivo, estar + gerundio, llevar + gerundio e seguir + gerundio. – Avverbi di tempo, di luogo, di modo, di quantità, ecc. – Preposizioni. – Congiunzioni. b) Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazioni di vita quotidiana. – Saludos, despedidas y presentaciones. – Países, lenguas y nacionalidades. – Familia y personas (descripción física y caracterial). – Profesiones y lugares de trabajo. – Acciones habituales. – La casa (descripción de las partes y objetos). – La ciudad. Nombres de establecimientos y lugares públicos. – Ropa (prendas de vestir, tallas y colores). – Partes del cuerpo. – Alimentos y bebidas. – Actividades del tiempo libre y lugares de ocio. – Días de la semana, meses del año y estaciones. 282 – – – – Tiempo atmosférico. Viajes y servicios. Medios de transporte. Medio ambiente. c) Lessico specifico dell’ambito economico,commerciale, bancario e politico. A tale scopo verranno considerati: 1. esempi di testi dalla struttura prestabilita come le convocazioni di assemblee societarie; 2. cronache, commenti ed editoriali tratti delle pagine economiche e finanziarie dei principali quotidiani spagnoli (El País, El Mundo, Expansión); 3. gli articoli della Constitución Española de 1978 nei quali viene delineato l’assetto istituzionale del Regno di Spagna. BIBLIOGRAFIA Testo adottato a lezione: R. A LONSO R AYA -A. CASTEÑEDA CASTRO -P. MARTÍNEZ G ILA-J. P. R UIZ C AMPILLO , Gramática básica del estudiante de español, Difusión, Barcelona (ult. ed.). Testi facoltativi e/o consigliati M. C ARRERA DÍAZ, Grammatica Spagnola, Laterza, Roma-Bari, 1997. Dizionario consigliato L. TAM, Dizionario Italiano-Spagnolo/Spagnolo-Italiano, Hoepli, Milano, 1997. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE L’esame consta di una parte scritta e orale. La prima è costituita da un test di comprensione del testo nonché di accertamento grammaticale e di produzione scritta. In sede orale verrà sottoposto agli studenti un testo di natura economico-commerciale che sarà lo spunto per attività di traduzione e comprensione. AVVERTENZE Per sostenere l’esame, lo studente è tenuto ad aver superato l’esame di Lingua Spagnola di 1° livello (corso SeLdA). Accedendo all’aula virtuale UCSC del docente si potranno avere ulteriori indicazioni sul programma e una bibliografia integrativa per approfondimenti dei temi trattati a lezione. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Ignacio Rodríguez de Arce riceve gli studenti dopo le lezioni direttamente in aula. 283 5. - German P ROF. A LBERTO KRALI OBIETTIVO DEL CORSO Gli obiettivi del corso sono relativi ad una comprensione globale del messaggio scritto e orale in un contesto di quotidianità, capacità di lettura con corretta pronuncia e intonazione, esposizione scritta di brevi testi di produzione libera e di testi paralleli guidati che riproducono articoli di giornali o riviste o brani tratti da libri. Produzione orale libera riferita ad argomenti quotidiani di vario interesse, produzione orale guidata in ordine a testi letti in lingua di cui si deve mostrare la comprensione. Il messaggio linguistico anche se contiene qualche errore deve tuttavia essere efficace sul piano della competenza comunicativa. Il livello per le abilità linguistiche è riferibile agli standard richiesti per la certificazione Zertifikat Deutsch für den Beruf (ZDfB) e Zentrale Mittelstufenprüfung (ZMP). Le certificazioni sono ben accette ma non sono sostitutive dell’esame. PROGRAMMA DEL CORSO Per il raggiungimento degli obiettivi del corso si fa riferimento alle Indicazioni Generali per lo Studio delle Lingue Straniere esposte all’Albo di Facoltà. – – – – – – – – – Elementi fonetici contrastivi della lingua tedesca rispetto al parlante italiano. L’accento portatore di significato. Le rotazioni consonantiche. Cenni di storia della lingua tedesca. * Ampliamento del lessico con particolare riferimento alla terminologia politico-economico-giuridica. * Completamento della morfosintassi con riferimento alle frasi secondarie, all’uso del congiuntivo, alla frase attributiva e al discorso indiretto. Aspetti grammaticali di contrastività della lingua tedesca rispetto all’italiano. * Tecniche di comprensione per lettura e ascolto e formulazione di un testo parallelo. * Lettura e commento di brani tratti da libri, riviste e dalla letteratura specialistica sul tema: “Elementi contrastivi del tedesco rispetto all’italiano”. Il sistema elettorale tedesco. Tatsachen über Deutschland Edizioni Bundesaußenministerium der Bundesrepublik D. La struttura politica della Bundesrepublik. Elementi conoscitivi dell’economia tedesca e attuale situazione congiunturale. * Lettura e commenti di testi giornalistici e pubblicistici in lingua tedesca relativi ai temi sopraindicati. 284 – Tematiche relative alla Landeskunde: Länder und Hauptstädte. Die neuen Länder. Die Ballungsgebiete. Die grossen deutschen Firmen. Flachland und Bergland. Ebbe und Flut. Die Flüsse und die Seen. BIBLIOGRAFIA A.A.VV., Themen neu Zertifikatsband Kursbuch + Kassetten, Hueber Verlag, München, 2002. AA.VV., Themen 2 und 3, Hueber Verlag, München, 2003. Kandidatenblätter ZDfB und ZMP, Goethe Institut. A.S EIFFARTH -C.M EDAGLIA , Arbeitsgrammatik, Cideb Editore, 19H.98. H.D REYER-R.S CHIMITT, Lehr-und Übungsbuch der deutschen Grammatik, Hueber Verlag, München, 2004. AA.VV., Tatsachen über Deutschland, Edizioni Bundesaußenministerium der Bundesrepublik Deutschland. B. G RAS -L. K ROMBERG , Vergleiche/Confronti. Aspetti contrastivi del tedesco rispetto all’italiano, Zanichelli, Bologna, 1994. M. R EIMANN , Grammatica di base della lingua tedesca, Hueber Verlag, München, 1998. J. G RIMM , Über das Pedantische in der deutschen Sprache. Italienische Eindrücke, in Kleinere Schriften, F. Dümmlers Verlag, Berlin, 1864. F.N. F INCK , Der deutsche Sprachbau, Minerva, Frankfurt/Main, 1976. Nel corso delle lezioni verranno date ulteriori indicazioni bibliografiche. Per alcuni argomenti del corso valgono gli appunti. DIDATTICA DEL CORSO Le lezioni si svolgono in lingua con l’uso di internet, di lavagna luminosa, cassette audio e proiezioni di filmati nonchè distribuzione agli studenti di testi scritti. Sono previste prove simulate d’esame. METODO DI VALUTAZIONE La frequenza è necessaria per il raggiungimento degli obiettivi del corso. L’esame consta di una parte scritta e orale. La prima è costituita da un test di comprensione del testo nonché di accertamento grammaticale e di produzione scritta. In sede orale si richiede un’esposizione fluente con intonazione e accento esenti da inflessioni italofone, in conformità con quanto esercitato in sede di lezione curriculare, correttezza grammaticale e sintattica. Lo studente non dovrà mostrare incertezze sul piano della competenza comunicativa in ordine a temi di 285 natura quotidiana così come in merito ai contenuti del programma sopraindicato nonché agli argomenti e integrazioni trattati e svolti durante le lezioni. Dovrà inoltre essere in grado di leggere un testo tratto a caso da un giornale o da una pubblicazione in lingua tedesca, comprenderne il significato e saperne riferire in termini corretti. Al fine di agevolare l’apprendimento e di distribuire il carico d’esame agli studenti frequentanti è data la facoltà di sostenere prove scritte parziali, rispettivamente alla decima settimana di lezione nel mese di dicembre, alla quindicesima settimana, a fine marzo, e alla ventesima a fine maggio. Le prove vertono sugli argomenti trattati durante le lezioni. Il superamento dei tre test comporta l’esenzione dalla prova scritta prevista negli appelli d’esame. In caso di successo in una sola prova o eventualmente in due prove lo studente dovrà sostenere l’esame scritto in sede di appello ufficiale solo per la parte del programma di cui è in debito. La parte orale è da svolgersi in sede di esame ufficiale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Alberto Krali riceve gli studenti prima o dopo le lezioni direttamente in aula. Per eventuali comunicazioni e richiesta di appuntamenti al di fuori degli orari indicati contattare l’indirizzo mail: [email protected]. 286 CORSO ICT E SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE LAUREA TRIENNALE ICT e società dell’informazione I [2 Cfu] P ROF. N ORBERTO PATRIGNANI PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si divide in due parti: Parte teorica Elementi di informatica e applicazione alle scienze sociali. Esiste la possibilità di frequentare un corso di lezioni frontali tenuto dal docente titolare. Parte pratica Finalizzata all’acquisizione di abilità informatiche. Si svolge in modalità di autoapprendimento da parte dello studente mediante supporto elettronico e/o Blackboard. Il programma della parte teorica rispecchia i contenuti del testo adottato come da indicazione in bibliografia. Contenuti teorici – Introduzione all’informatica: concetti di base (cap. 1). – L’hardware e le reti di comunicazione: componenti e funzionamento (cap. 2). – Il software di base e applicativo (cap. 2). – I dati e la loro organizzazione (cap. 3). – L’applicazione dell’informatica alle scienze sociali (cap. 4). Contenuti pratici – Windows e elaboratori di testo. – Fogli di calcolo e presentazione dati. BIBLIOGRAFIA Il testo di riferimento per la parte teorica è: a CARIGNANI -FRIGERIO -RAJOLA , ICT e Società dell’Informazione, McGraw-Hill, 2010, 2 edizione (Il programma prevede lo studio delle seguenti parti del testo adottato: Capitolo 1 fino al paragrafo 1.8 escluso – Capitolo 2 tutto – Capitolo 3 fino a paragrafo 3.4 escluso – Capitolo 4 solo il paragrafo 4.2). 287 DIDATTICA DEL CORSO Per la parte teorica, in Blackboard è possibile scaricare parte del materiale di supporto (slide e letture di approfondimento) utilizzati dal docente durante le lezioni. Lo studio delle slide, tuttavia, non sostituisce il valore della frequenza e lo studio del libro secondo le indicazioni in bibliografia. Per la parte pratica, i materiali sono a disposizione su Blackboard in modalità di autoapprendimento. METODO DI VALUTAZIONE La valutazione avviene tramite un esame a computer con domande a risposta multipla e simulazioni da svolgere. L’esame si compone di 22 domande suddivise come segue: 12 domande relative alla parte teorica; 10 domande relative alla parte pratica. L’esame nel suo complesso dura 30 minuti e dà diritto ad un’idoneità. Non esistono salti di appello. L’iscrizione (obbligatoria) all’esame segue il calendario ordinario degli appelli e deve avvenire tramite internet o UC-Point. La verbalizzazione avviene al termine dell’esame. AVVERTENZE L’ufficio di supporto per la parte pratica è ILAB - Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo delle Attività Didattiche e Tecnologiche di Ateneo. Contatti: [email protected]. Orario e luogo di ricevimento Il giorno e l’orario di ricevimento verranno comunicati dal docente durante le lezioni e mediante comunicazione nella Pagina Personale Docente (http://docenti.unicatt.it). 288