Applicazioni delle linee di trasmissione A bassa frequenza l’energia elettromagnetica viene trasmessa mediante convenzionali circuiti elettrici, cioè fili metallici che connettono le sorgenti agli utilizzatori. Infatti, lo studio dei circuiti elettrici secondo le classiche leggi dell’elettromagnetismo, può essere fatto solo se la durata dei segnali che si propagano è molto grande. Quando si vuol generare un impulso di tensione è necessario utilizzare, al posto dei circuiti elettrici convenzionali, linee di trasmissione. In figura è rappresentato il conduttore di una linea di trasmissione coassiale, tipo Blumlein, utilizzata per la formazione di un impulso di 100000 V e 50 miliardesimi di secondo. Linee di trasmissione più semplici possono essere realizzate con semplici conduttori piani paralleli come è mostrato in figura. Tale sistema è stato sviluppato per avere un campo TEM, cioè “campo elettromagnetico traverso”. In figura è rappresentata la distribuzione dell’ampiezza del campo elettrico all’interno della linea di trasmissione, misurata mediante un’opportuna antenna. I ritmi e gli stili della vita quotidiana ci impongono di relazionarci di continuo con applicazioni tecnologiche la cui innocuità è spesso fonte di discussione. Tra queste, indubbiamente, riveste un ruolo di primo piano la telefonia mobile, che impiega campi elettromagnetici a 900 – 1800 MHz. Nel Laboratorio LEAS, in collaborazione con un il Laboratorio di Microbiologia, si conducono esperimenti sull’effetto dei campi a radiofrequenza sui sistemi viventi. Si usano linee di trasmissione, opportunamente progettate, per irraggiare colture di batteri (Escherichia coli) con campi a 900 MHz. Oggetto del nostro studio, in particolare, sono le eventuali correlazioni tra il campo elettromagnetico e l’induzione dei sistemi di riparazione che salvaguardano la fedeltà di replicazione del DNA. La scelta delle cellule batteriche come sistema biologico da studiare e le tecniche da noi utilizzate per la loro esposizione ed analisi, hanno l’indubbio vantaggio di limitare al minimo, se non eliminare del tutto, il disturbo da parte di eventi esterni che potrebbero essere qualificati come eventuali cofattori responsabili dell’insorgenza dei fenomeni osservati. Inoltre, la conoscenza del genoma di E. coli è completa ed offre una più sicura tracciabilità del meccanismo causa – effetto biologico rispetto all’organismo umano. I risultati sperimentali forniscono l’evidenza di effetti mutageni in ceppi di E. coli per valori di intensità del campo elettrico dell’ordine delle decine di V/m. Tali studi in vitro, congiuntamente a quelli epidemiologici, costituiranno un’interessante base per una seria indagine degli effetti biologici delle microonde sull’uomo.