Massimo Di Gesu [Di Gesu] è compositore produttivo in una cifra stilistica di affinata riflessione culturale, attento ai simboli nascosti nel suono e nella sintassi musicale. (Quirino Principe, Sole 24 Ore). La formazione accademica di Di Gesu beneficia della guida di vari maestri della scuola di Bruno Bettinelli, grazie a cui consegue il Diploma di Composizione al Conservatorio di Milano (1995). Nello stesso istituto ha già ottenuto il Diploma di Pianoforte (1992) dopo gli studi con Jole Mantegazza e con Anita Porrini, una fra le predilette allieve di Cortot e Benedetti Michelangeli. Approfondisce lo studio del pianoforte con Valerio Premuroso, e prosegue il tirocinio compositivo all’Accademia Petrassi (Fondazione Toscanini), alla University of Central England (Birmingham), ed alla Leeds University. Caratteristica distintiva del suo linguaggio atonale è il radicamento nel concetto di discorsività, di cui nucleo è considerato il “principio di necessità”, ovvero un’attrazione di tipo gravitazionale che percepibilmente leghi fra loro gli elementi della sintassi sonora. Collaboratori: • Quartetto d'archi della Scala (Teatro alla Scala, Serate Musicali di Milano), • Peter Bradley-Fulgoni (St. Martin in the Fields - Londra, Salle Cortot - Parigi, Museo Skrjabin – Mosca, Richter Memorial Apartment - Mosca; CD “PianOLYPHONY” e “PianOLYPTYCHS”), • Wiener Virtuosen [solisti dei Wiener Philharmoniker], • Ensemble Strumentale Scaligero [solisti della Filarmonica della Scala], • Maurizio Simeoli, • Duo Andrea Favalessa – Maria Semeraro (Società Filarmonica di Trento, Circolo Filologico di Milano), • Ex Novo Ensemble (Teatro La Fenice) • Trio Morgen (Amici del Loggione della Scala), • Mariangela Vacatello (Weill Hall della Carnegie Hall - New York, Istituto Italiano di Cultura di Londra), • Maurizio Zanini (Festival Mozart di Rovereto), • Trio Dansi (Università Bocconi, Radio3RAI), • Arcturus Trio (Leeds Art Gallery), • I Virtuosi Italiani (Newbury Spring Festival). Scrivono di lui: La musica di Di Gesu si avvale di un linguaggio dalle caratteristiche uniche, [...] e rappresenta una boccata d’aria fresca nello stagnante panorama musicale odierno - Peter Bradley-Fulgoni (da “The mystery of modern dissonance” - Architectural Research Quarterly, volume 16 N° 2; Cambridge University Press) Da molto tempo conosco e stimo il M° Massimo Di Gesu, che considero musicista di ottimo livello e persona di grande impegno culturale - Bruno Bettinelli [Di Gesu] impone a se stesso i più alti paradigmi di disciplina. Conoscenza, capacità ed intuito gli permettono di congegnare composizioni che possono essere anche molto intricate, e tuttavia sempre efficaci oltre che nitide all'ascolto. Particolarmente notevole è il suo senso armonico nel contesto di un idioma autenticamente contemporaneo - Professor Peter Johnson (musicologo, Head of Research alla Birmingham City University - UK) Dalla recensione di Quirino Principe alla prima scaligera di Verdigo per quartetto d'archi (Sole 24 Ore): Il pubblico, anche quello più giovane e meno abituato all'ascolto di musica “forte” (che in questo caso, nello scontro di colpi di scena emotivi, è fortissima), è stato colpito da questo lavoro anch'esso giovane, nei vari significati della parola. Noi siamo stati affascinati soprattutto dal movimento centrale, che senza dubbio (tale è la métis dell'artista) si proponeva proprio questo obiettivo.