Giornate FAI di Primavera 22 e 23 marzo 2014 XXII Edizione

Giornate FAI di Primavera 22 e 23 marzo 2014 XXII Edizione
LUOGHI APERTI A CURA DELLA DELEGAZIONE FAI DI ANCONA
Il 22 e il 23 marzo 2014 si terrà la ventiduesima edizione delle Giornate FAI di Primavera.
Un evento che grazie ai Volontari del FAI permetterà di scoprire ed apprezzare in tutta Italia più
di 750 luoghi che in questo modo potranno essere visitati dimostrando l’amore per il nostro
Paese e per le sue bellezze.
Quest’anno i luoghi aperti nella nostra provincia di Ancona, a cura dei Volontari, dei Delegati e
dei Gruppi FAI, saranno dieci, scelti sulla base del grande interesse architettonico e
paesaggistico che rivestono e caratterizzati dal grande valore culturale e storico.
Grazie alla preziosa collaborazione delle scuole secondarie di primo e di secondo grado i dieci
siti aperti nella Provincia di Ancona verranno illustrati dagli Apprendisti Ciceroni i quali
impegnandosi nel processo di valorizzazione delle nostre emergenze storiche, architettoniche e
naturalistiche diventano i protagonisti assoluti delle Giornate FAI.
Quello dei Ciceroni è un progetto didattico fortemente voluto e sostenuto dal FAI che riscuote
un grandissimo successo sia da parte degli studenti coinvolti e sia da parte dei visitatori che in
questo modo riescono a conoscere maggiormente e più approfonditamente luoghi insoliti ed
eccezionalmente aperti. Perchè, così come chiaramente esprime la nostra Presidente onoraria
Giulia Maria Mozzoni Crespi: si difende ciò che si ama e si ama ciò che si conosce”.
L’azione dei Ciceroni raggiunge quindi, in un unico momento, l’obiettivo di sensibilizzare ed
educare ragazzi e visitatori, creando senso di appartenenza e di amore tra uomini e luoghi.
Grazie al lavoro di coordinamento di Delegati e Volontari FAI della Provincia di Ancona, che
lavorano in rete con le scuole e le istituzioni, i ragazzi si preparano prima a scuola con gli
insegnanti e poi direttamente in loco per sostenere in modo efficace ed esauriente le visite
guidate.
Alla fine della due giorni, dedicata alla cultura, tutto si conclude con grande stanchezza, ma
anche con grande soddisfazione e tanta gratificazione da parte dei ragazzi, dei loro insegnanti e
di tutti i Volontari e rappresentanti delle Istituzioni partecipanti coinvolti nella organizzazione.
Il progetto degli Apprendisti Ciceroni vede necessariamente la partecipazione, oltre che delle
scuole, anche di altre figure istituzionali che ruotano intorno ai Beni che verranno aperti in
occasione delle GFP: le Amministrazioni Comunali nelle quali ricadono i Beni aperti, le
Diocesi, le Soprintendenze Monumentali, quelle Archeologiche, gli Archivi, le Pinacoteche e i
Musei Civici e Diocesani per arrivare alla preziosa presenza della Protezione Civile.
La nostra Delegazione desidera esprimere un sincero ringraziamento a tutti gli Enti e le
Amministrazioni Comunali, nelle figure dei Sindaci e degli Assessori oltre che dei funzionari in
servizio, che hanno collaborato in maniera operativa e concreta all'organizzazione dell'evento.
Alcuni Beni aperti quest’anno sono di proprietà privata. Desidero quindi esprimere anche un sincero
ringraziamento ai privati che sposando la mission del FAI, sono stati pienamente coinvolti nel
percorso di apertura. In particolare si tratta dei due beni che verranno aperti a Falconara
Marittima, l'Officina Ex-Squadra di Rialzo di proprietà dell' API, ela Rocca Priora di proprietà
della famiglia Baldoni e dell'Eremo dei Frati Bianchi di proprietà della “Eremo srl” che si trova nel
Comune di Cupramontana.
Vorrei sottolineare anche l'importante ruolo che le Giornate FAI rivestono generando ricadute
positive nel territorio ove si trovano i Beni aperti, dal momento che la ricettività nella due
Giorni della Cultura dovrà essere necessariamente garantita attraverso l’offerta di servizi quali
ristorazione ai vari livelli, soggiorno ed esercizi commerciali aperti.
Per questo motivo il coordinamento, tra tutti i vari soggetti coinvolti nelle Giornate di Primavera
dal pubblico al privato, è indispensabile al fine di garantire il più elevato e ottimale livello di
accoglienza possibile.
Infine le Giornate FAI di Primavera sono una grandissima festa partecipata in nome della
cultura che la Delegazione di Ancona affronterà, come ci suggerisce il nostro Presidente
Nazionale Dott. Andrea Carandini, con il sorriso e la gentilezza di sempre per incidere nelle
menti e nei cuori dei visitatori il ricordo di due bellissime giornate passate ad ammirare con
passione le storie e le bellezze dei nostri territori.
I luoghi che verranno aperti nella Provincia di Ancona a cura dei Vo lontari FAI sono::
− Ancona: Museo Archeologico Nazionale delle Marche. Esposizione di teste ritratto
inedite della dinastia Giulio Claudia.
In occasione del 2000esimo anno della morte dell'Imperatore Augusto, avvenuta a Nola il 14 d.c.,
l'edizione di quest'anno delle Giornate Fai è dedicata alla figura di Augusto quale figura che più di
ogni altra ha pesato nella storia e nella cultura della nostra penisola, del Mediterraneo e dell'Europa.
La Delegazione FAI di Ancona, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici
delle Marche, ha quindi organizzato una apertura “augustea” presso il Museo Archeologico
Nazionale delle Marche allestendo una straordinaria esposizione di teste ritratto inedite di età Giulio
– Claudia (la dinastia alla quale appartengono i primi cinque imperatori della storia di Roma a
partire da Augusto per arrivare a Nerone).
Le teste che verranno esposte (Livia, ritratto maschile e Agrippina Minor) costituiscono un nucleo
di notevole importanza della Collezione di Epoca Romana del Museo stesso. La preziosa testa di
Augusto, qui custodita, al momento non potrà essere ammirata perchè in esposizione a Parigi dopo
la mostra allestita presso le Scuderie del Quirinale a Roma.
Gli Apprendisti Ciceroni che condurranno i visitatori alla scoperta delle inedite sculture saranno gli
studenti del Liceo Scientifico Luigi di Savoia preparati dalla Prof. Maria Grazia Bartolucci; gli
studenti del Liceo Scientifico Galilei preparati dalla Prof. Simona Ascoli e gli studenti dell' Istituto
Vanvitelli Stracca preparati dalla Prof. Nadia Falaschini.
− Falconara : Rocca Priora.
L'imponente edificio spicca con il suo poderoso volume ed è facilmente individuabile in quanto
sorge in prossimità della Strada Statale Adriatica al di fuori del centro abitato.
Il nucleo originale probabilmente era un preesistente castellare ovvero una delle tante torri di
guardia costruite sul mare per difendere l'entroterra dalle incursioni saracene.
Successivamente nel XVIII l'edificio originario venne inglobato in una più ampia costruzione con
destinazione residenziale protetta da una cinta muraria formata da una muratura esterna, con
percorso di ronda superiore in aggetto sostenuto da arcatelle e abitazioni che circondano una
graziosa piazza ellittica interna al complesso storico.
Qui si terrà sia sabato 22 che domenica 23 marzo, come iniziativa collaterale, una esposizione di
prodotti tipici locali a km zero.
L'accesso al fortilizio è caratterizzato da ponte levatoio su fossato con acqua proveniente dal vicino
fiume Esino e ingentilito da un portale in pietra bianca costruito similmente a quello del Lazzaretto
di Ancona tanto da poter ipotizzare che sia il portale che la chiesetta, che si apre sulla piazza
interna, siano opera del famoso architetto Luigi Vanvitelli.
L' antico orologio, perfettamente funzionante visibile sopra il portale, opera di una officina locale,
sarà una delle tappe di visita insieme con le cantine e la chiesetta.
Il Cartiglio posto sopra l'ingresso della Rocca riporta la memoria dell'antico possesso della
proprietà da parte della famiglia Trionfi, mentre ora il complesso è di proprietà della famiglia
Baldoni.
Gli Apprendisti Ciceroni che condurranno i visitatori alla scoperta di Rocca Priora saranno gli
studenti della Scuola Media Galileo Ferraris di Falconara preparati dalla Prof. Marisa Barontini e
dalla Prof. Lucia Simi.
− Falconara : Ex Officina Squadra Rialzo.
La “Squadra Rialzo” si trova a Nord della città di Falconara nella zona del quartiere Villanova.
L'edificio in stile razionalista risalente alle prime decadi del XX sec. sorge in adiacenza alla linea
ferroviaria adriatica e al termine dei binari di collegamento con la Stazione di Falconara Marittima
in quanto la sua funzione era quella di officina specializzata nelle revisioni e nelle riparazioni dei
carri merci che arrivavano qui da tutta Italia per essere revisionati ed aggiustati.
Il suo nome deriva proprio da questa speciale funzione di riparazione mezzi in quanto essi venivano
“rialzati” cioè tolti dagli assi e sottoposti ai necessari controlli meccanici di routine.
Edificio utilitaristico di estremo interesse architettonico come esempio di archeologia industriale, la
“Squadra Rialzo” ha lavorato come officina fino al 2000 anno in cui ha cessato per sempre ogni sua
attività.
Intere generazioni di falconaresi hanno lavorato alla Squadra lasciando così nella memoria locale
una traccia indelebile di storia del lavoro.
Per il suo grande valore storico e sociale, rappresentando una testimonianza unica nel suo genere
nella storia delle Ferrovie dello Stato, l'Officina di Falconara, unitamente ai rotabili ferroviari
conservati al suo interno, è stata sottoposta a vincolo di Tutela dalla Soprintendenza ai Beni
Architettonici e Paesaggistici delle Marche. Durante le Giornate Fai di Primavera verrà allestita
all'interno dell'edificio una mostra fotografica sui mezzi ferroviari in riparazione e verrà proiettato
un filmato dedicato alla vita e al lavoro degli operai dell'Officina. Inoltre è prevista una iniziativa
collaterale organizzata in collaborazione con l'Associazione “Amici della Trazione a Vapore” e con
l'Amministrazione Comunale riguardante l'esposizione di antichi mezzi e autoveicoli nella centrale
Piazza Mazzini.
Le visite guidate all'interno della Squadra saranno a cura dei volontari della Associazione “Amici
della Trazione a Vapore”.
− Cupramontana : Eremo dei Frati Bianchi. (Uscita Apiro -Mergo SS 76)
L'Eremo delle Grotte di Cupramontana, detto anche dei Frati Bianchi, si trova nel territorio
cuprense in una profonda gola naturale, ricca di ruscelli e caratterizzata da un eco sistema naturale
ove abbondano varie specie botaniche.
Esemplari di ontani, roverelle, pungitopi, ciclamini, capilvenere, primule e felci crescono
spontaneamente nella stretta Valle del Corvo dal nome del torrente che scorre accanto al sentiero di
accesso. Questo magico luogo venne scelto dai monaci camaldolesi, che indossavano un saio
bianco, verso le fine del XI proprio per l'isolamento e la natura selvaggia che lo caratterizzano, fonti
di ispirazione suprema per la vita ascetica.
San Romualdo fu il fondatore dell'Eremo i cui primi ambienti di vita e di culto vennero scavati
direttamente nella parete di arenaria che si trova sulla sinistra e che forma ancora oggi, insieme con
il convento costruito successivamente, una quinta scenica di grande impatto e suggestione.
Nella prima metà del XVI sec. l'Eremo acquistò di importanza e accanto agli ambienti rupestri
vennero costruiti il Cenobio e le Laure, piccole casette allineate munite di orticello recintato. Alla
fine del XVIII secolo il monastero assunse l'aspetto attuale con un edificio più complesso e dotato
di ulteriori spazi dedicati alla vita dell'Eremo: la foresteria per accogliere i poveri e i pellegrini, le
celle dei monaci, il refettorio, la biblioteca, e la nuova chiesa dedicata a San Giuseppe. Oltre alla
nuova cappella dedicata a san Romualdo dal cortile interno si accedeva al lavatoio dotato di sei
catini realizzati in terra cotta alimentati direttame nte da un sistema di canalizzazione dell'acqua
proveniente dalla collina retrostante.
Il monastero venne abbandonato nei primi anni del XX sec. e attualmente è di proprietà privata. Un
accurato intervento di restauro lo sta lentamente riportando allo “sple ndore monastico” di un tempo
fatto di semplicità e austerità e in occasione delle Giornate FAI di Primavera sarà possibile tornare a
rivivere, anche se solo per poche ore, la suggesione di un ambiente ricco di spiritualità e misticismo.
Saranno previste iniziative collaterali quali una esposizione di prodotti tipici artigianale ed enogastronomici ed esibizioni musicali a cura degli alunni della Scuola Media Bartolini di
Cupramontana e del Liceo Rinaldini di Ancona coadiuvati dai loro insegnati di musica. Mentre nel
centro storico di Cupramontana sarà possibile visitare alcuni luoghi storici della città del Verdicchio
tra i quali: il Museo dell'Etichetta e la Pinacoteca Luigi Bartolini oltre alle visite guidate con
degustazioni presso le cantine aperte in occasione delle GFP.
Gli Apprendisti Ciceroni che condurranno i visitatori alla scoperta dell'Eremo dei Frati Bianchi e
del suo contesto paesaggistico e naturalistico, saranno gli studenti della Scuola Media Luigi
Bartolini di Cupramontana preparati dalla Prof. Rita Uncini oltre agli studenti dell'Istituto IPSAA
“Salvati” preparati dal Prof. Giuseppe Federici.
− Jesi: Palazzo Honorati-Carotti (ex-Tribunale).
Il Palazzo di origine rinascimentale è stato ampliato e ristrutturato più volte a partire dal 1700
quando Giuseppe Honorati affidò i lavori edili all'architetto romano Virginio Bracci.
E' caratterizzato da una facciata neoclassica e nel cortile interno si apre l'accesso allo scalone
monumentale caratterizzato dai pilastri eleganti, contraddistinti dalle fini scanalature di ispirazione
neoclassica, che sorreggono le rampe.
Lo scalone conduce al piano nobile e alla Galleria. Per quanto riguarda l'apparato pittorico delle
sale del palazzo, lo jesino Domenico Valeri realizzò le copie delle scene mitologiche che Annibale
Caracci aveva dipinto a Palazzo Farnese a Roma e il pittore toscano Gian Domenico Pilastrini
decorò il salone delle feste, mentre il piano nobile venne dipinto dal pittore bolognese Giuseppe
Torregiani.
Nel corso del 1800 la potenza e il prestigio della famiglia Honorati si ridusse e il Palazzo venne
venduto alla famiglia Carotti di Ancona per poi essere nuovamente ceduto al Comune di Jesi che lo
adibì a Tribunale fino a pochi mesi fa.
La visita al Palazzo Honorativerrà integrata con unainiziativa collaterale, organizzata a Palazzo
Santoni in Vicolo Ripanti a cura del Gruppo Fai di Jesi, denominata “Salvadanai d'Autore”. I
salvadanai, appositamente dipinti da artisti marchigiani in modo che ogni salvadanaio risulti un
pezzo unico, i salvadanai d’autore ci aiuteranno a sostenere i progetti FAI nell' ambito della tutela e
della valorizzazione dei beni. L'inaugurazione della mostra avrà luogo venerdì 21 marzo 2014 alle
ore 18,00 a Palazzo Santoni con una performance live di Giuliano Moccheggiani.
Gli Apprendisti Ciceroni che condurranno i visitatori alla scoperta di Palazzo Honorati, saranno gli
studenti del Liceo Artistico E. Mannucci preparati dalla Prof. Rosamaria Albino, gli studenti del
Liceo Classico V. Emanuele II preparati dalla Prof. Lucia Zannini oltre agli studenti del Liceo
Scientifico preparati dalla Prof. Maria Rosa Castelli.
− Senigallia: Palazzo Mastai Ferretti. Museo Pio IX.
Palazzo Mastai Ferretti è una antica residenza nobiliare risalente alla fine del XV secolo. I Mastai
erano ricchi mercanti di stoffe e il loro prestigio crebbe ancora di più nel XVII quando Giovanni
Maria Mastai sposa la contessa Margherita Ferretti di Ancona. A questo periodo risalgono infatti le
ricche decorazioni su tela con scene bibliche, del salone di rappresentanza del Palazzo, affidate al
pittore senigalliese G. Anastasi.
Nel 1792 in una delle stanze del palazzo nacque Giovanni Maria Mastai Ferretti, il futuro Papa Pio
XI che fu l'ultimo ponteficie della Stato Pontificio eletto in periodo pre-unitario.
Oggi il palazzo è sede del Museo Pio IX che come una casa- museo conserva gli antichi arredi di
famiglia e antichi cimeli di proprietà del Papa che ha visto il dissolvimento dello Stato Pontificioe
che nel 2000 è stato proclamato beato da Giovanni Paolo II.
Nella Cappella gentilizia è conservata la preziosa opera pittorica dal titolo: Madonna del
Sassoferrato e la Sala dell'amnistia conserva un meraviglioso soffitto con eleganti decorazioni
originali a stucco.
Gli Apprendisti Ciceroni che condurranno i visitatori alla scoperta di Palazzo Mastai-Ferretti
saranno gli studenti del Liceo delle Scienze Umane G. Perticari preparati dalla Prof. Debora Martini
e dalla Prof. Mara Montesi.
− Senigallia: Palazzetto Baviera.
Il Palazzetto Baviera è situato nella Piazza del Duca ove si possono ammirare anche il Palazzo
Ducale e la Rocca Roveresca.
La conformazione attuale dell'edificio risale al XV per volere di Giovanni Giacomo Baviera zio di
Giovanni della Rovere e su ideazione di Baccio Pontelli. Interessante, e specifico del periodo di
costruzione tardo- medioevale, il piccolo cortile interno, impreziosito da un portico con due ordini di
colonne, e il pozzo con gli stemmi della famiglia Baviera.
Nella seconda metà del XVI secolo vennero affidati all'urbinate Federico Brandani le decorazioni
delle volte delle sale di rappresentanza del piano nobile con temi epici e tratti dal vecchio
testamento. Nello stesso periodo Taddeo Zuccari, con il quale il Brandani aveva lavorato a Roma,
esegue i soffitti lignei del Palazzo Ducale.
L'edificio trasmette una sobria eleganza e un certo carattere armonico pur coesistendo nello stesso
organismo diversi stili, ravvisabili sia nella architettura che negli apparati decorativi, appartenenti
alle diverse epoche di vita del Palazzo: dal tardo medioevale al primo e secondo rinascimento.
Gli Apprendisti Ciceroni che condurranno i visitatori alla scoperta di Palazzetto Baviera saranno gli
studenti del Liceo Classico G. Perticari preparati dalla Prof. Isabella Antonietti e dalla Prof. Vania
Curzi.
− Ostra: Museo Civico. Esposizione di manoscritti quattrocenteschi.
Nelle sale del Museo Civico di Ostra verranno esposti al pubblico, per la prima volta in assoluto e
in esclusiva per le Giornate FAI di Primavera 2014, tre preziosi manoscritti del Quattrocento.
Questi preziosi documenti si pongono quali significative testimonianze di una Scuola uma nistica
che aveva sede in Montalboddo (antico nome di Ostra) e sulla quale sono in corso studi e analisi.
Nel territorio ostrense è molto raro trovare codici quattrocenteschi con opere di autori classici e i
visitatori avranno la possibilità di prendere visione diretta del contenuto dei tre volumi attraverso un
sistema multimediale che consentirà di sfogliare virtualmente le pagine, ingrandire a piacere il testo
e soffermarsi sulle glosse.
Al termine della visita al Museo Civico sarà possibile visitare, sempre con le guide, gli edifici
storici più significativi del centro storico della città.
In particolare nel Refettorio delle Clarisse, unica testimonianza architettonica rimasta dell’antico
Monastero “Del Buon Gesù”, sarà possibile visitare e apprezzare una mostra di prodotti provenienti
da vari monasteri della zona enogastronomici, erboristici e di artigianato tessile.
Le iniziative collateraliorganizzate nel centro storico della cittadina avranno il loro culmine
domenica 23 marzocon la Giornata Mondiale del Teatro (promossa da Unesco) con vari spettacoli
di diverso genere dalla danza alla musica alla prosa e alla lirica. Come è ormai tradizione, la
Kermesse dedicata al Teatro si terrà nel Teatro Comunale “La Vittoria” situato in Piazza dei
Martiri, con ingresso gratuito dalle ore 16.00 alle ore 23.00.
Gli Apprendisti Ciceroni che condurranno i visitatori al Museo saranno gli studenti della Scuola
Secondaria di Primo grado “Ostra Menchetti”.
− Fabriano : Sito archeologico di Attidium. (Frazione Attiggio)
Il centro romano di Attidium si sviluppava in corrispondenza dell’attuale frazione di Attiggio,
situata a pochi chilometri, circa 4 km., dal comune di Fabriano.Agli albori della romanizzazione,
Attidium era probabilmente civitasfoederata, cioè città alleata che come la maggior parte dei centri
umbri, riuscì a mantenere una relativa autonomia politica e amministrativa, almeno fino alla guerra
sociale (90-88 a.C.), in seguito alla quale sembra aver ottenuto lo statuto di municipium. In età
augustea il territorio attidiate rientrerà nella VI Regio, Umbria et AgerGallicus, che comprendeva
Umbria appunto, e Marche a nord dell’Esino: è lo stesso Plinio il Vecchio a menzionare gli
Attidiates tra i popoli che fanno parte di questa regione.
Attualmente il sito archeologico, visitabile grazie alle campagne di scavo che si sono succedute dal
1989, consta di una porzione di Domus romana. In particolare l'articolazione dei vani rinvenuti
compongono la parte termale dell'edificio ove è ben identificabile il calidarium oltre ad altri
ambienti mosaicati compresa una vasca absidata.
L'intera area è di grande interesse archeologico e paesaggistico dal momento che si presenta libera
da edifici quasi in attesa di nuove campagne di scavo che possano mettere in luce altre porzioni
della città di Attidium come avvenuto per altri centri urbani, di origine romana, limitrofi.
Una importante iniziativa collaterale, quale occasione di approfondimento delle vicende storiche
dell'Italia centrale in epoca romana, riguarda la conferenza del Prof. Giuseppe Lepore
dell'Università di Bologna dal titolo “Roma e l'Adriatico: dalla conquista dell'agergallicus all'inizio
dell'Impero” che si terrà il giorno venerdì 21 marzo alle ore 16,00 nel centro storico di Fabriano
presso l'Oratorio della Carità situato in Piazza del Comune.
Gli Apprendisti Ciceroni che condurranno i visitatori alla scoperta della Attidium romana saranno
gli studenti del Liceo Artistico Mannucci preparati dalla Prof. Daniela Giannantoni, del Liceo
Classico Stelluti preparati dalle prof. Marina Bordi e Lucia Cola, del Liceo Scientifico Volterra
preparati dalle Prof. Paola Bellucci e Anna Maria Giorgi e dall'Istituto Tecnico Commerciale Morea
preparati dalle Prof. Patrizia Fava e Giuseppina Tobaldi.
− Sassoferrato: Chiesa di San Pietro e Monastero di Santa Chiara.
Le origini della Chiesa di San Pietro non sono note, ma si pensa che sia sorta tra il 1245 e il 1275
con il castello feudale e si pensa che fosse di stile tardo romanico o romanico gotico. Nonostante la
sua struttura architettonica che svetta nel panorama di Sassoferrato, supportata dagli speroni
costruiti nel 1555, ebbe nei secoli a seguire un decadimento rovinoso e nella ricostruzione e
ampliamento del 1717 ha acquisito l'aspetto semplice ed elegante che tuttora vediamo oggi.
La facciata, con il fronte coronato da timpano, è preceduta da un'ampia gradinata che esaltata il
prospetto della Chiesa conferendole semplicità ed eleganza. L'interno è composto da un'unica
navata, coperta da capriate in legno, illuminata dal rosone e da aperture sul lato destro.
L'abside semicircolare è scandita dai costoloni della calotta di copertura dove si aprono tre
monofore strombate verso l'interno conferendo ancor più luminosità all’interno.
Ai lati dell'abside, nella navata centrale, si aprono due cappelle laterali che trasformano la pianta
della chiesa a croce latina.
Gli apparati pittorici della Chiesa sono tra i principali: la Fuga in Egitto di Giovanni Contarini, la
Consegna delle Chiavi a San Pietro, tavola di Pietro Paolo Agabiti, la Madonna col Bambino,
Santa Caterina e San Giuseppe dello stesso autore.
Nell'ultima cappella il Battesimo scultura dell'Agabiti e tele del Ridolfi. Annessa alla Chiesa si
sviluppa la Collegiata di San Pietro.
Di proprietà della Chiesa anche le due Madonne del Salvi, custodite dalle monache di Santa Chiara
del Santuario Madonna delle Grazie.
La Chiesa di Santa Chiara è inserita nel duecentesco Monastero di Santa Chiara, nel cuore del rione
Castello che comprende la parte più antica della città di Sassoferrato ricca di edifici storici e di
angoli medievali di suggestiva bellezza.
Il Monastero ospita ancora una piccola comunità di Suore Clarisse.
All’interno del complesso è possibile ammirare importanti opere pittoriche comprese le due
bellissime Madonne del Salvi.
Gli Apprendisti Ciceroni che condurranno i visitatori alla scoperta della Chiesa di San Pietro e del
Monastero di Santa Chiara saranno gli studenti del Liceo Scientifico Sassoferrato.
−
Cartella Stampa a cura della Delegazione FAI di Ancona