APRILE 2003
GOCCE DI “SAGGEZZA”
1400 MILIONI DI PERSONE NON
HANNO OGGI ACCESSO ALL’ACQUA:
E DOMANI?
Spedizione in a.p. - 45% -Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale Genova - € 0,50
Anche le redazioni di
Zai.net sostengono la
Campagna di Emergency
“Uno straccio di Pace”
www.emergency.it
Fotosondaggio
E DOPO… GUERRA
ANCHE PER L’ORO BLU?
1 2
3 4
5 6
7 8
9 10
11 12
13 14
15 16
Il fotosondaggio di Zai.net è realizzato
in collaborazione con
L’ACQUA STA DIVENTANDO UNA RISORSA SEMPRE PIU’
RARA E PREZIOSA ATTORNO ALLA QUALE SI POTREBBERO
MUOVERE INTERESSI POLITICI ED ECONOMICI.
SECONDO TE SI POTREBBE ARRIVARE AD UNA GUERRA
PER L’ORO BLU E PER QUALI MOTIVI?
FACCE DA ZAI.NET
5
Samuel Casari,
Alberto Buzio,
anni 16:
anni 18:
Non riesco ad immaginare
Si perché quando finirà il
una vera guerra per l’oro
petrolio sarà la volta
blu, o perlomeno non così
dell’idrogeno che si ricava
cruenta come quelle per il
tramite la fusione dell’acqua
petrolio, però senz’altro podel mare… qualcuno
trebbero esserci dei problemi
cercherà sicuramente di
se l’acqua dovesse veramencreare un monopolio e
te scarseggiare
4 3 ci saranno delle lotte.
Dario Fanton,
17 anni:
Sono convinto che
esiste già una piccola
guerra per l'oro blu nei
paesi del terzo mondo, di
certo poco “pubblicizzata”
per convenienza. A noi la
scelta se evitarla o
meno
2
Massimiliano Vallone,
Canepa,
8 7 Giuseppe 18
19 anni:
anni:
In futuro potranno
In futuro è probabile
scoppiare conflitti per la
che scoppi un conflitto che
mancanza d’acqua. Perché
abbia come oggetto l’oro
c’è una cattiva gestione
blu. Una causa scatenante
della fonte e perché viene
potrebbe essere una
sfruttata dai paesi più
cattiva gestione delle
potenti e i paesi più poveri
risorse ed uno spreco
rimangono senza
imponente
Andrea Pagano,
6
17 anni:
Non riesco ad
immaginare che si possa
arrivare ad una guerra
per la scarsità d'acqua.
Ma ci saranno di certo
un sacco di problemi se
questa inizierà a
mancare
Simone Sicali,
20 anni:
Non è un pensiero
ricorrente perché per il
momento sembra più
importante il petrolio.
Comunque sicuramente
può diventarlo se si
creano dei
monopoli
12
Michela Pisicchio,
16 anni:
Il problema è uguale
a quello del petrolio.
Quando inizierà a
scarseggiare anche
l'acqua tutti
cercheranno di
accaparrarsela come una
11 merce preziosa
Mirko Soster,
Mirko Cavuoti,
18 anni:
18 anni:
Credo certamente
Penso che una guerra
che in un futuro forse
per l’oro blu ci sia già. Essa
non troppo lontano la
è combattuta soprattutto
mancanza dell’acqua
d’estate dai contadini e da
creerà conflitti politici
tutti i siciliani contro la
ed economici da non
mafia che ha preso il
sottovalutare tra i
controllo di quelle poche
paesi ricchi
fonti presenti
10 9
15
Giulia Paltrinieri, 14 13
Stefano Vico,
17 anni:
18 anni:
Sicuramente si,
Purtroppo si, penso che in
anche perché l'acqua è
un futuro prossimo possano
sfruttata sempre di più
scoppiare anche delle guerre
anche per la ricerca di
per la mancanza d’acqua, in
nuove fonti energetiche.
quanto si potrebbero
In più le risorse naturali
creare dei conflitti di
sono minate
natura economica dietro
dall'inquinamento
all’oro blu
“
“
“
“
“
“
“
“
“
Roberta Taccagni, 16
18 anni:
Penso di no.
Perché con tutte le
conoscenze che
abbiamo si troverà un
metodo per ricrearla o
ricavarla da
qual'cos'altro
“
“
“
“
“
Christian Termini,
19 anni:
Non penso proprio
che arriveremo anche
ad una guerra per
l’acqua… adesso non
esageriamo!!!
“
“
“
“
“
Alberto Marabotto,
18 anni:
Si, molto probabilmente
in un futuro scoppieranno
anche guerre dovute alla
mancanza di questa risorsa
essendo in questi anni
stata sfruttata, soprattutto
dai paesi industrializzati,
1 senza alcun criterio
“
Veronica Cattai,
17 anni:
Si, perché l’acqua
è un bene preziosissimo
e visto che si usa per
qualsiasi cosa, tutti
cercano di averne il più
possibile
“
E DOPO… GUERRA
ANCHE PER L’ORO BLU?
38
QUAL È IL LOOK
GIUSTO PER BALLARE?
Disegnati da voi, gli abiti
adatti ad ogni ritmo.
60
“
“
“
“
Con “
“ le opinioni
di noi giovani anche sui
grandi quotidiani nazionali
24
MI MANCHI COME…
L’ACQUA
ASTRO CASTING
Le previsioni del mese
con i volti dei nostri
testimonial del segno
“
“
EFFETTO MUSICA
TEST
OROSCOPO
“
“
19
Gli spartiti musicali
suonano da soli, vi
spieghiamo come.
“
“
EIFFEL 65: LA DANCE
MADE IN TORINO
MODA
“
5
REDAZIONE
MUSICALE
INCHIESTA
CERCASI ACQUA
DISPERATAMENTE
L’oro blu sta diventando
sempre più raro.
I ragazzi intervistati
urlano, a gran voce,
di non trasformare
l’acqua in merce.
9
16
Inchiesta
SPORT
CALCIO
AL FEMMINILE
27
Cercasi
Tra difficoltà e tanto divertimento,
la storia di Marty, attaccante sinistro.
ACQUA
disperatamente!
VIVAIO CREATIVO
POESIA:
42
quando la guerra si
intravede anche nel sorgere
del sole.
REDAZIONE
SOCIALE
43
UN ESERCITO DI …
VOLONTARI!
Una professione che
appaga e sviluppa la
libertà della persona.
SCRITTURA CREATIVA:
Diario semi-serio di due
giovani cronisti a Sanremo
INTERCULTURA
VENGO DA LONTANO…
Il servizio civile come
volontariato
GIOVANI CRITICI
51
CINEMA, MUSICA, LIBRI,
INTERNET
I giovani critici
vi segnalano quanto c’é
in giro di interessante o
stroncano i best sellers
più gettonati
34
47
LAVORO QUI
Intervista ad un
senegalese laureato in
elettrotecnica che, nel
nostro Paese, vende
giornali per strada.
CINQUE SETTIMANE
IN AUSTRALIA…
L’epopea di Alice alla
scoperta di un paese e di
un popolo molto
affascinante.
49
È POSSIBILE CHE NEL TERZO
MILLENNIO E NEL COSIDDETTO
“VILLAGGIO GLOBALE” PIÙ DI 1,4
MILIARDI DI PERSONE NON
ABBIANO ACCESSO ALL'ACQUA
POTABILE?
LA TERRA È DETTA IL PIANETA
AZZURRO PERCHÉ È COPERTA PER
IL 71% DI ACQUA, MA PIÙ DEL
97% DELL’ACQUA SUL NOSTRO
GLOBO È QUELLA SALATA
CONTENUTA NEI MARI E NEGLI
OCEANI.
QUESTA PREZIOSA RISORSA NON
PUÒ ESSERE TRATTATA COME UNA
MERCE: NOI DI ZAI.NET ABBIAMO
SEGUITO IL PRIMO FORUM
ALTERNATIVO MONDIALE
DELL’ACQUA E SVOLTO
UN’INDAGINE FRA I NOSTRI
COETANEI.
’obiettivo è utopico: garantire l’accesso
all’acqua potabile a tutti i cittadini del
Pianeta nell’arco di una generazione e
far riconoscere l’acqua come un Bene Comune dell’umanità. Con questo scopo è stato convocato a Firenze, dal 21 al 22 marzo
2003, il Primo Forum Alternativo Mondiale
dell’Acqua che vuole contribuire all'elaborazione di un modello “alternativo” di gestione della risorsa acqua rispetto a quello proposto, negli stessi giorni (17-22 marzo
2003), dal Terzo Forum Mondiale dell'Acqua
di Kyoto, fondato sulla delega al mercato.
Partendo dalla considerazione che l’acqua è
una risorsa di tutti, si ritiene necessario che
venga gestita dalla collettività e non da un
gruppo di pochi potenti che intendono privatizzarne la gestione mettendo in atto il mo-
L
9
Inchiesta
10
dello di Partenariato Pubblico Privato (PPP).
Attraverso questo modello di privatizzazione
PPP, le imprese private multinazionali intendono assumere il controllo politico ed economico delle risorse idriche del pianeta riducendo un bene primario a merce di contrattazione. Il Forum Mondiale dell'Acqua di
Kyoto è invece un'ulteriore celebrazione del
primato del mercato, del capitale, dell'investimento privato, dell'iniziativa imprenditoriale e della proclamazione dell'acqua come
"oro blu", destinato ad essere la causa principale di nuove ondate di conflitti d'interesse e di guerre future. Esso non offre nessuna speranza concreta alle popolazioni diseredate e sfruttate del pianeta. Nel frattempo,
la devastazione delle acque dolci di superficie e sotterranee, così come delle acque salate (mari, oceani) non cesserà di aggravarsi ovunque nel mondo.
organismi viventi;
2) l'accesso all'acqua, potabile in particolare, é
un diritto umano e sociale imprescrittibile che
deve essere garantito a tutti gli esseri umani
Una situazione gravissima
La situazione è grave ed è preoccupante che,
nel terzo millennio e nel cosiddetto “villaggio
globale”, più di 1,4 miliardi di persone non
abbiano accesso all'acqua potabile. Se non si
mettono in atto strategie adeguate, nel 2020
più di 3 miliardi di persone non avranno accesso all'acqua potabile. Inoltre le risorse
idriche mondiali sono dappertutto in uno stato disastroso: l'inquinamento, le contaminazioni e gli sperperi dovuti ad un'agricoltura
intensiva, ad attività industriali inquinanti ed
ad usi domestici/privati irragionevoli hanno
fatto dell'acqua dolce una risorsa sempre più
"rara". Anche nei paesi sviluppati come l'Italia è diventato sempre più costoso accedere
all'acqua dolce di buona qualità.
Il Manifesto dell’Acqua
Nel 1998 un Comitato Internazionale ha redatto il "Manifesto dell'Acqua" che formula
quattro idee-chiave utili a tutelare una risorsa tanto importante:
1) l'acqua, in quanto fonte insostituibile di
vita, deve essere considerata un bene comune patrimoniale dell'umanità e degli altri
indipendentemente dalla razza, l'età, il sesso,
la classe, il reddito, la nazionalità, la religione,
la disponibilità locale d'acqua dolce;
3) la copertura finanziaria dei costi necessari per garantire l'accesso effettivo di tutti
gli essere umani all'acqua, nella quantità e
qualità sufficienti alla vita, deve essere a
carico della collettività;
4) anche la gestione dei servizi d'acqua
(pompaggio, distribuzione e trattamento),
la gestione della proprietà e dei servizi, essendo un affare dei cittadini e non solo dei
distributori e dei consumatori, deve essere
a carico della collettività.
Inoltre, per sensibilizzare l'opinione pubblica e al fine di assicurare, nel 2020-2025, l'ac-
VALERIA TARDIVO, 18 ANNI Torino
Come tutte le risorse della terra, non è inesauribile ed è destinata a finire. Noi Occidentali non ci
rendiamo conto della fortuna che abbiamo di poterne disporre facilmente aprendo il rubinetto di
casa e tendiamo a sprecarne grandi quantitativi. Quando si esaurirà, cominceranno gli stessi
conflitti per l’accaparramento che si stanno verificando attualmente per il petrolio. Gli Stati
Occidentali che ne dispongono la privatizzeranno, alzeranno i prezzi e la situazione degenererà.
Inchiesta
12
cesso all'acqua a tutti gli abitanti della Terra è stato costituito il "Comitato Italiano
per il Contratto Mondiale dell'Acqua”.
Forse si tratta di obiettivi utopici, ma anche
noi ragazzi speriamo che si realizzino.
L’acqua in Italia è inquinata e le risorse idriche nazionali vengono sfruttate in maniera eccessiva e sconsiderata (30 % in media di perdite negli usi irrigui, 27 % per usi domestici).
Pillole di curiosità:
i mali dell’acqua in Italia
La qualità delle acque è sconosciuta perché non vengono effettuati rilevamenti sistematici sulle acque sotterranee e non è
possibile quantificare i danni, in termini di
inquinamento e contaminazione, provocati
da agricoltura, zootecnia, industria, settore
civile, turismo, energia.
Un terzo degli Italiani non gode ancora
di un accesso regolare e sufficiente all’acqua potabile, pur essendo l’Italia il paese
dell’Unione Europea con il tasso più elevato di consumo d’acqua pro capite per usi
domestici (78 m/anno/abitante).
Gli italiani sono i primi consumatori d’acque minerali al mondo: solo il 40 % beve l’acqua di rubinetto, anche se l’acqua minerale
costa dalle 300 alle 600 volte in più e non è
né più pura né più sana dell’acqua potabile.
Missione di pace in Iraq:
l’Italia porta acqua ai civili
Una delegazione italiana, in missione di pace, è partita alla volta di Bassora per rifornire di acqua pulita e potabile almeno 20.000 persone attraverso un sistema di autobotti. Le bombe lanciate durante la Guerra del
Golfo, infatti, hanno distrutto la maggior parte degli acquedotti iracheni
privando le popolazioni locali dell’acqua potabile. La delegazione italiana, inoltre, intende dare il proprio contributo anche attraverso la realizzazione di un impianto di potabilizzazione di acqua di fiume che alcune associazioni non governative irachene stanno cercando di realizzare. Questa è l’azione concreta di solidarietà, come segno di pace, che il Comitato Italiano per un Contratto Mondiale dell’Acqua ha presentato in occasione del lancio del Primo Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua.
VITTORIA CARBONE, 18 ANNI, Torino
E’ un bene indispensabile e sempre più raro. Il problema è che manca un’educazione
all’acqua: sarebbe necessario sensibilizzare le persone per renderle più attente nei
confronti di questa preziosa risorsa. Bisogna evitare gli sprechi e limitare
l’inquinamento provocato dalle industrie che riversano sostanze tossiche nei fiumi
contribuendo a ridurre la quantità di acqua potabile.
Inchiesta
14
Lo Stato ha preferito il privato e ha recentemente deciso di abolire la modalità di
gestione pubblica diretta imponendo, con
l’articolo 35 della legge Finanziaria 2002, la
trasformazione di tutte le aziende municipali in società per azioni, dando il via alla
presa di controllo dei servizi idrici italiani
da parte delle grandi imprese multinazionali europee ed extra-europee.
Il peso dell’Italia sulla politica europea e
mondiale dell’acqua è praticamente nullo in
quanto è assente dalle quattro grandi istituzioni/programmi che delineano gli orientamenti e le scelte prioritarie della politica
mondiale dell’acqua.
La nostra indagine:
non strumentalizziamo l’acqua!
Dai risultati dell’indagine effettuata tra i
ragazzi di Zai.net emerge che quasi tutti
gli intervistati bevono l’acqua minerale
perché quella di rubinetto sa di cloro o è
puro calcare. Ritengono che manchi un’educazione al corretto uso dell’acqua, ma
molti chiudono il rubinetto durante le
operazioni di lavaggio dei denti e preferiscono fare la doccia perché più veloce e limita gli sprechi.
Non tutti sono a conoscenza del fatto che
un miliardo e mezzo di persone al mondo
non hanno accesso all’acqua potabile e che
un terzo degli italiani non ne usufruiscono
con regolarità. Tra le cause individuate
emergono la siccità, gli sprechi, l’inquinamento, l’incapacità di organizzare impianti
efficienti e gli interessi economici di alcuni.
Molti ritengono che l’acqua dovrebbe essere gestita dallo Stato perché i privati tendono a specularci sopra o a preoccuparsi
unicamente degli utili ricavabili. Il timore
diffuso è che la distribuiscano solo a coloro che possono pagarla. Qualcuno però,
non riponendo fiducia nello Stato, ritiene
che i privati ben organizzati e suddivisi per
Regioni potrebbero gestirla meglio.
Tutti comunque sono concordi sulla necessità che l’acqua, in quanto bene primario e
risorsa indispensabile alla vita, non venga
strumentalizzata a fini politici ed economici:
deve essere riconosciuta come Bene Comune dell’umanità ed essere garantita a tutti
gli abitanti della terra.
GAIA, 18 ANNI, Roma
Una risorsa che genera vita e non una merce: l’acqua è questo. Invece non tutti sanno
che in Europa ci sono due multinazionali che controllano il 70% del mercato
Test
16
Mi manchi come…
L’ACQUA!
1
1 ACQUA?
a) Mare, ombrellone, sole-cuore-amore
b) Con l’ossigeno, una molecola assolutamente insostituibile
c) No, vino!
2 IN CHE OCCASIONE TI SEMBRA DI
SPRECARE PIU’ ACQUA?
a) Quando faccio la doccia prima di andare
ad allenamento.
b) Quando faccio il bidet prima d’uscire (always 2 di picche ).
c) Quando lavo i cerchioni.
2
3 PERCHE’ ESISTE IL PROBLEMA IDRICO?
a) Effetto serra/cambiamenti climatici, sprechi, inquinamento, ci vorrebbero 10.000
Erin Broncovich…
b) Ad aggravare la naturale varietà delle
precipitazioni, c’è la maldistribuzione
della risorsa, per cui i paesi ricchi, con
grandi opere e “consumandone” di più,
la sottraggono agli altri.
c) Perché nei paesi sviluppati costa troppo
poco e nei paesi poveri semplicemente
troppo.
3
4 COSA SUCCEDEREBBE SE TUTTA LA POPOLAZIONE MONDIALE VOLESSE (POTESSE) ACCEDERE ALLA STESSA QUANTITA’ D’ACQUA DEGLI OCCIDENTALI?
a) Ci scapperebbe qualche guerra, le tensioni tra i paesi a valle e monte dei
grandi fiumi, (Tigri ed Eufrate, Giordano,
Nilo…) ci sono già…
b) Ci troveremmo un cinese in ogni bottiglia di minerale.
c) Razionalizzare la risorsa idrica?! Ma,
per restare in Italia, possibili che nessuno pensi ai legittimi interessi della
mafia?
4
RISPONDETE ALLE
SEGUENTI
DOMANDE,
CALCOLATE LA
SOMMA DEI VOSTRI
PUNTI E AFFRONTATE
LA VOSTRA SITUAZIONE.
5 SE RIMANESTE SENZA ACQUA
CORRENTE?:
a) Boh, mi farò lo shampoo col
Tavernello, tanto è acqua.
b) Taniche, vaschette; prima di
usarla cercherò di pensare bene
a cosa fare per evitare gli sprechi.
c) Cerco di sostituire l’acqua, mi hanno
detto che si può bollire la pasta in mezza parte di rhum…
5
1
A 3
B 1
C 5
2
5
3
1
3
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5
1
3
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RRO
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C
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R
PRINCIPio AZZURRO
P
Sei conscio del drammatico problema, cerchi
per quanto possibile, e per quanto può essere
utile, di non sprecare il bene più prezioso.
RBIDO
MA TO
PROBLEMA
TORBIDO
PROBLE
“Sprecare l’acqua no, ma io cosa posso fare?” Molti programmi d’aiuto ai paesi poveri, dove manca l’acqua per
lavarsi (conseguenza: epidemie) e soprattutto la potabile
(conseguenza: epidemie), prevedono proprio la costruzione di pozzi; un esempio? AMREEF, “basta poco che cè vò?”
6
6 SCEGLI LA PRINCIPALE CAUSA DI
QUESTO PROBLEMA:
a) L’inquinamento, quindi l’effetto serra, il
riscaldamento del pianeta, quindi desertificazione e scioglimento dei ghiacciai.
b) Mino Reitano che si lava i denti.
c) A+B
7 SCEGLI LA SOLUZIONE PIU’ EFFICACE:
a) L’aquaplaning!
b) Investire in opere di miglioria e modernizzazione della rete idrica, in Sicilia gli acquedotti risalgono per lo più al ventennio,
magari invece che alcune Grandi Opere…
c) Un sistema di drenaggio a circuito chiuso per i denti di Mino Reitano.
7
Marco Bazzica, 20 anni, Genova
ROBLEM
NO
PROBLEM
NO P
Non ti poni il problema, forse ti sfugge che dire
che gli africani hanno l’acqua alla gola è un’espressione metaforica.
RADIO ZAI.NET
LA PRIMA RADIO CHE DA’ VOCE
AI GIOVANI REPORTER
Stiamo ultimando le
selezioni per il primo
gruppo di studenti che
faranno parte di Radio
Zai.net: ci avete risposto
in tanti mandando le
vostre proposte e i
curricula.
Chi vuole ancora
partecipare può farlo
cliccando sulla sezione
“Talent scout” del sito
www.tcrec.it; su
www.zai.net area
programmi tv sceneggiature o
direttamente su Radio
Zai.net.
Miti
Eiffel 65, la dance
made in Torino
REDAZIONE
MUSICALE
Effetto musica
Scanning… a book!
Musica
20
65
EIFFEL
: la dance
made in Torino
aggiunto l’hotel dove erano ospitati, ci
siamo trovati di fronte a Maury, il musicista del gruppo, Gabry, il dj, e Jeffrey,
cantante e autore dei testi.
Gli Eiffel 65 ci accolgono subito gentilmente
e si rendono molto disponibili nei nostri confronti, anche se, immaginiamo, in questo periodo saranno sicuramente ossessionati da
interviste e giornalisti.
Comunque ci aiutano subito a metterci a nostro agio e a vincere l’emozione di stare seduti in mezzo a loro. Mentre fuori dell’albergo un gruppetto di ragazzine si agita e grida
i loro nomi, noi prendiamo fiato e iniziamo.
Allora ragazzi, come vi siete conosciuti?
Maury: Ci siamo conosciuti tutti alla
Bliss Co. Un allora piccolo studio di registrazione di Torino nel quale abbiamo
iniziato a registrare le nostre prime idee.
Tutti noi provenivamo da altri gruppi che
avevamo messo su ai tempi delle superiori.
Io ad esempio suonavo in un gruppo che si
ispirava ai Simple Minds.
Gabry: Io invece provengo dalla scena delle discoteche di Torino. Ho iniziato a fare il dj
per divertimento e poi sono riuscito a far diventare questa mia passione una vera e propria professione.
Jeffrey: Io, prima degli Eiffel 65, cantavo in
un gruppo dance che si chiamava I C U (in inglese si legge I see you). Era una cosa molto
alla buona, il classico gruppetto di amici che
si trovano a suonare in un garage o in una
cantina. Tutti e tre non avevamo al tempo nessuna idea di dove saremmo potuti arrivare.
Da dove nasce il nome Eiffel 65?
Gabry: Il nome Eiffel 65 nasce per caso e
per errore. Infatti l’idea era stata quella di
R
DURANTE LA MANIFESTAZIONE
CANORA DEL FESTIVAL DI SANREMO
I NOSTRI INVIATI HANNO
INCONTRATO I BENIAMINI DELLA
MUSICA DANCE ITALIANA, IL
GRUPPO CHE, DA ORMAI 4 ANNI,
DATA DEL LORO ESORDIO
DISCOGRAFICO, FA BALLARE I
GIOVANI DI MEZZO MONDO.
RAGAZZI, ECCO A VOI GLI EIFFEL 65!
chiamare il gruppo semplicemente Eiffel, ma
quando è stato consegnato ai grafici per essere stampato, per colpa di un refuso, dietro
al nome “Eiffel” comparivano le ultime due
cifre di un numero telefonico. I grafici pensavano che fosse quello il nome del gruppo
ed hanno sviluppato il progetto così, una
volta visto il lavoro finito, abbiamo deciso di
tenere il nome di Eiffel 65.
Avete iniziato a cantare in inglese, poi avete
scritto pezzi in italiano, perché questo cambiamento?
Maury: In realtà non abbiamo deciso di seguire questo percorso a priori. Abbiamo ini-
ziato in inglese perché l’inglese si addice alla musica che facciamo, poi anche attraverso
una serie di pezzi, tra cui la collaborazione
con Franco Battiato e il singolo “Cosa Resterà”, ci siamo accorti che ci piaceva anche
cantare in italiano. Anzi, vi dirò che abbiamo
deciso di fare uscire il nostro album in due
versioni distinte, una interamente in inglese
ed una invece cantata tutta in italiano. Direi
insomma che non siamo passati dai testi in
inglese a quelli in italiano, ma abbiamo deciso piuttosto di allargare i nostri orizzonti
musicali.
La musica che fate è suonata e composta
principalmente con l’uso di un pc, cosa pensate della tecnologia e che rapporto avete
con essa?
Maury: Ah, la tecnologia affascina tutti e tre,
ma Jeffrey è assolutamente fissato, compra
qualsiasi oggetto tecnologico che esca sul
mercato (risata generale…).
Scherzi a parte,
siamo assolutamente favorevoli
alla tecnologia perché aiuta nella vita e
nella musica. La tecnologia ha permesso di sostituire le vecchie, costosissime
apparecchiature per la registrazione
con dei normalissimi pc dai costi
molto più ridotti. Pensa che il nostro
studio di registrazione è composto da
un computer, due casse e una tastiera.
L’abbattimento dei costi generato dallo
sviluppo tecnologico permette a molti
Musica
22
Gli Eiffel 65 con la
nostra giovane reporter
DISCO
GRAFIA
giovani di coltivare la passione per la musica, pasGli Eiffel 65 hanno prosione che in passato non
poteva magari essere assedotto 2 album da stucondata a causa di costi
proibitivi per la maggior
dio: EUROPOP, uscito
parte dei ragazzi. Occhio
nel novembre del ’99 e
però, vorrei precisare che
non basta un pc per scriveCONTACT, di luglio 2001.
re un pezzo dance, se dietro
Come ogni gruppo
non c’è una persona con
delle idee, uno che dica al
dance che si rispetti
computer cosa deve fare, alhanno affiancato a
lora non esce fuori niente.
Vorrei affrontare un argoquesti due cd una semento di grande attualità.
rie numerosa di remix
Internet permette, da una
parte, di diffondere la tua
di brani di altri artisti famusica e farla ascoltare da
mosi: dagli 883 a Piero
molte più persone rispetto al
passato, ma è anche vero
Pelù, da Nek alla Pauche favorisce la pirateria musini. Gli Eiffel 65 hanno
sicale e non solo, arrecando
un danno ad artisti e case
anche remixato dei
discografiche. Con lo svilupbrani di artisti stranieri.
po tecnologico, sono nate
fonti alternative di guadagno
che possono essere comunque sfruttate. Ad esempio sul nostro sito si
possono scaricare a pagamento le suonerie
per cellulari con le melodie dei nostri pezzi.
Internet e lo sviluppo tecnologico sono una
realtà che non può essere
ignorata, né tantomeno arrestata, quindi ci si deve adeguare e si devono accettare
le regole che impone.
Tutti e tre siete cresciuti a Torino, cosa pensate della scena
musicale della vostra città?
Gabry: A Torino la scena
musicale è molto attiva, noi
lavoriamo alla Bliss Co., che
attualmente conta nove studi di registrazione, quindi
siamo a contatto con molte
persone che suonano musica elettronica. Inoltre, proprio grazie allo sviluppo tecnologico e all’abbattimento
dei costi che questo comporta, sempre più ragazzi si
cimentano con la musica
dance, e tra questi c’è sicuramente qualcuno che fa
qualcosa di buono.
Come mai proprio Sanremo?
Gabry: Sanremo è sicuramente la vetrina più importante per un musicista del
nostro paese, permette in
una settimana di farsi conoscere da un pubblico molto
vasto, e, da non sottovalutare, da un pubblico che
magari generalmente non ti
segue. Qui a Sanremo, se riesci a sfondare, puoi veramente scrivere una pagina
della musica italiana, e allora abbiamo deciso di partecipare.
23
Cosa pensate del Festival?
Maury: È la prima volta che partecipiamo al
festival, ma ce lo aspettavamo più o meno
così. È tutto un grande circo, si è in giro dalla mattina alla sera tra prove, interviste, conferenze stampa, e poi, dopo l’esibizione sul
palco, ricevimenti, feste, cene…
È un bel clima, molto divertente anche se si
dorme poco e ci si stanca molto.
La cosa più importante però è viverlo nel
modo giusto. È importante sì, ma è comunque un gioco, se si prende troppo sul serio
si rischia di sclerare!
A fine chiacchierata spieghiamo agli Eiffel 65
il funzionamento e l’organizzazione del nostro giornale, Zai.net appunto, e ne riman-
gono letteralmente affascinati! Maury non
credeva possibile che ragazzi di tutta Italia
potessero partecipare alla creazione di un
giornale a tiratura nazionale creato e rivolto
a loro stessi. Gli Eiffel rimangono talmente
entusiasti dell’iniziativa che ci propongono
di incontrarci nuovamente in futuro, magari
nei loro studi di registrazione di Torino. A
noi non sembra vero e potete scommettere
che non ci faremo scappare un’occasione così ghiotta.
Purtoroppo il tempo a nostra disposizione è
volato via senza accorgersene, è ora di lasciare gli Eiffel 65 che salgono in stanza per
prepararsi per la serata all’Ariston. Li salutiamo con l’impressione di aver trovato tre amici in più. In bocca al lupo, ragazzi!
Effetto Musica
24
Scanning...
a BOOK!
Per leggere la musica
Libro + computer = musica
l mese scorso sono entrato in un negozio
di musica, ho passato due ore in mezzo
ai tanti libri in vendita e ne ho comperato
uno con gli accordi di chitarra ed il testo delle canzoni. Ma, piccolo particolare, non so
leggere la musica! “Non è niente...” mi sono
detto… “ci sono le sigle degli accordi (in inglese) ed i testi, e questo basta per imparare le canzoni...”
Facile a dirsi... alla fine, dopo qualche giorno, ho messo da parte il libro e non l'ho più
aperto... un vero peccato. Non mi sono dato
per vinto e ne ho parlato con Michele di Supervix: lui mi ha consigliato un programma
per ascoltare, leggere e modificare gli spartiti musicali: Sibelius. Ci siamo collegati al sito internet ed abbiamo scaricato il demo del
programma.
È pazzesco cosa puoi fare! Le possibilità sono davvero tante.
I
OGNI VOLTA CHE FABIO MI
PARLA DI COMPUTERS FACCIO
FINTA DI NON AVER SENTITO
BENE, CAMBIO DISCORSO
SPERANDO CHE LUI NON PARTA
IN QUARTA CON I SUOI
"VIRTUAL-SYNTHS" O ALTRO,
QUESTA VOLTA INVECE È STATO
UTILE ED INTERESSANTE. ORA VI
RACCONTO TUTTO…
Abbiamo scannerizzato alcune pagine del
mio libro, le abbiamo aperte in Sibelius ed
ecco che… il libro suona da solo…!
Tutta la musica è sul computer ed il programma suona la canzone con gli strumenti
giusti! Adesso che facciamo?
Innanzitutto ci ascoltiamo la canzone. Poi impariamo a suonarla anche noi! Diventa facile,
perché basta premere play e lui suona. Stop,
e si ferma. E tutto quello di cui hai bisogno
è davvero solo un pc a portata di mano.
Funziona anche senza scanner
La stessa cosa la puoi fare senza lo scanner.
Impossibile? No: abbiamo provato a copiare
noi da un libro un giro di basso, quindi abbiamo scelto dal menu lo strumento “Basso
Elettrico”, ed abbiamo inserito con il mouse
manualmente le note. Optiamo per il play e…
la musica sgorga come per magia. Adesso ci
divertiamo un po’, apriamo la finestra “Arrange”, scegliamo violino e piano e vediamo
cosa succede. Uhm, interessante. Ed ora aggiungiamo le percussioni. Non smetteremmo
davvero più. Le possibilità sono davvero infinite.
Qualche giorno dopo…
“Bene, direi che Andrea ha trovato in Sibelius quello che cercava e anche di più… sono
riuscito a bloccarlo appena in tempo: stava
spendendo tutti i suoi risparmi in libri… l’ho
fermato, spiegandogli che basta connettersi
ad internet e cercare i siti giusti. Ce ne sono
molti che regalano gli spartiti musicali di vari generi”.
Un saluto a tutti. Ed alla prossima scoperta
musicale!
Fabio e Andrea, Brescia
DJ
Come mai alcuni dj hanno tre piatti
invece di due?
Principalmente usano il terzo piatto
(di solito un cd player...) per
aggiungere voci e rumori…
NASCE
“IL PIANETA
AZZURRO”
È nata a Torino una
nuova iniziativa
Film
Sognando Beckham
interamente dedicata
al "pianeta acqua" in
occasione dell’Anno
internazionale
dell’acqua: "il Pianeta
azzurro", un progetto
ideato dall'Istituto per
Web
Per andare in… rete
l'Ambiente e
l'Educazione Scholé
Futuro.
Il prossimo numero della rivista “il Pianeta azzurro” uscirà a maggio e si pone
come uno strumento di servizio all’educazione ambientale del Pianeta Acqua.
Inoltre sono previste una serie di proposte didattiche per scuole, associazioni,
enti, legate alla conoscenza e alla fruizione dell’elemento acqua in collaborazione
con esperti di educazione ambientale, biologi, ecc. Ad esempio la possibilità di
iscriversi a settimane in barca a vela nel Parco Nazionale delle Isole Incoronate
(Croazia) accompagnati da esperti biologi e naturalisti.
Una mostra di disegni realizzati dai ragazzi delle scuole nell’ambito del
concorso internazionale "Festival Mondial de l'Image Sous-Marine" di Antibes
(Fondazione Oceanografica Paul Ricard).
Via Bligny, 15 – 10122 Torino Tel./fax 011.4366522 (r.a.)
e-mail: [email protected], www.ilpianeta-azzurro.it
REDAZIONE
SPORTIVA
Sport
Calcio al femminile:
la storia di Marty
(attaccante sinistro)
Sport
CALCIO
uando 8 anni fa ho iniziato a praticare il calcio, le squadre femminili nella
mia città, Milano, praticamente non
esistevano: erano quasi tutte società maschili che accettavano “ragazzine” fino all’età di 12 anni. Dopo quest’età il problema
non era quello della ricerca di una squadra
ma quello di trovare i campi dove allenarsi;
molti appartenevano alle società maschili
che lo concedevano solo in tarda serata al
termine dei loro allenamenti. Quando due
anni fa ho cambiato squadra e sono passata
dal calcio a 11 al calcio a 7, mi sono resa
conto che la situazione era cambiata:
avevo molte più opportunità di
scelta perché erano nate e stavano nascendo nuove società,
non solo in periferia ma anche in zone quasi centrali
della città. Inoltre, avevo notato che le persone stavano
cominciando ad accettare la
presenza di ragazze in uno
sport che prima consideravano
solo maschile. Nonostante questo, molti non capiscono la
mia passione e spesso
quando dico di giocare
a calcio mi sento rispondere: “tu, una
ragazza, che giochi a calcio?!”.
Q
al femminile
NON È FAMOSO E SEGUITO
COME IL CAMPIONATO
MASCHILE, MA NEGLI ULTIMI
ANNI ANCHE QUELLO FEMMINILE
SI STA RITAGLIANDO UN SUO
SPAZIO NELLO SPORT NAZIONALE.
A.S. Vesna
28
Una vera passione
Parlando con le mie compagne di squadra ho scoperto
che la passione per questo
sport, come è successo anche a
me, è nata fin dall’asilo; alcune sono state
influenzate dal padre che era un giocatore,
altre, come me, da compagni di gioco con i
quali si passavano pomeriggi interi al parco
con la palla ai piedi. Quando poi siamo diventate troppo grandi per giocare in un parco giochi, molte di noi, verso gli 8 anni,
hanno deciso di entrare in una squadra. Fin
dall’inizio giocare in una squadra è stata
una grande emozione che poi è cresciuta
quando sono entrata a far parte, 3 anni fa,
della società in cui sono tuttora, la A.S. Vesna. Il clima è molto piacevole: non ci sono
rivalità interne,
gelosie e c’è
una forte unione,
nonostante quest’anno molte ragazze
siano cambiate. Secondo
Isotta, difensore, le cose più importanti in una squadra sono proprio queste, perché se ci fossero
tensioni e mancasse lo spirito di complicità
e di divertimento che c’è tra di noi sarebbe
molto difficile giocare insieme.
Una realtà nascosta
Perché il calcio femminile non è molto seguito in Italia e non riesce a raggiungere i
livelli di attenzione degli Stati Uniti, dove è
diffuso quanto da noi lo è quello maschile?
Secondo Marianna, il capitano della squadra, il motivo è la mentalità maschilista e
chiusa della gente italiana, che solo negli
ultimi anni sta cominciando ad apprezzare
le donne anche nel ruolo di calciatrici. Laura e Paola, due sorelle che giocano in difesa e a centrocampo, affermano invece che
Sport
Per andare in… rete
Ecco alcuni siti utili
per conoscere il mondo
del calcio femminile:
www.divisionecalciofemminile.it
www.calciodonne.it
www.assocalciatori.it
www.ancid.it
“la poca attenzione è dovuta anche al fatto
che nelle scuole si dà poco spazio a questo
sport, per privilegiare la pallavolo, considerata più femminile”. “Per risollevare il calcio
femminile – aggiunge poi Marianna - bisognerebbe diffondere la passione tra le bambine, magari andando a parlare della propria esperienza nelle scuole elementari, raccontando loro le forti emozioni che si provano quando si corre palla al piede, quan-
do si segna un gol (una sensazione indescrivibile, che ti fa sentire al settimo cielo,
oltre che utile alla squadra) o l’euforia negli
spogliatoi dopo aver ottenuto un buon risultato (non necessariamente una vittoria,
l’importante è aver giocato “con il cuore”
divertendosi).”
Le difficoltà del calcio femminile sono
molte, non solo legate alla poca attenzione da parte di tv e giornali, ma anche di
organizzazione e di soldi: non è facile trovare gli sponsor (molto restii verso una
squadra di ragazze…), i campi dove allenarsi o dove giocare le partite. Spesso anche le giocatrici di serie A vengono pagate molto poco e affrontano trasferte nazionali e internazionali con grandi difficoltà. Nonostante questo, nelle ragazze la
passione rimane notevole, forse maggiore
rispetto ai maschi che hanno più possibilità di giocare e di poter emergere, ma che
perdono lo spirito di divertimento.
Marty, (attaccante sinistro)
17 anni Milano
Le immagini utilizzate
Sognando Beckham
Quando il calcio, al femminile,
al cinema diventa storia di passioni
ed integrazione…
La sinopsi è semplice: i genitori
di Jess, diciottenne, vorrebbero
che diventasse una dolce, tradizionale ragazza indiana, anche se trapiantata nei sobborghi di Londra. Ma l’unico suo
interesse è il calcio, ed il suo
sogno diventare forte quanto il
suo eroe, Beckham. Tacchetti
e tuta al posto di tacchi alti e
ultima moda. Per Jess la vita
diventa una ricerca continua di
sotterfugi per poter giocare in
una squadra, in un campionato, di emergere, insomma. Ed il
calcio le farà incontrare l’amicizia, quella vera, e, ovviamente,
anche l’amore…
Un film vero, dalla sceneggiatura ben tratteggiata, che coinvolge dal primo all’ultimo minuto. Ideale per scoprire che il
calcio può avere un’anima bella e femminile.
per illustrare il servizio
sono tratte dal film
“Sognando Beckham”
Trend
Balla che ti passa
FONDAZIONE
“A. DE MARI”
CASSA DI
RISPARMIO
DI SAVONA
VIVAIO
CREATIVO
Stiliste
Le vostre creazioni
Provincia di Savona
e Fondazione
A. De Mari sponsor
della redazione
“comunicazione visiva”
&
COMUNICAZIONE
Diario
Il fotoreportage
da Sanremo
La redazione del Vivaio creativo e della comunicazione visiva è sostenuta
dalla Fondazione A. De Mari e dall’Assessorato alle Politiche per l’Istruzione
della Provincia di Savona
FONDAZIONE
“A. DE MARI”
CASSA DI
RISPARMIO
DI SAVONA
Vivaio creativo
FONDAZIONE
“A. DE MARI”
CASSA DI
RISPARMIO
DI SAVONA
Diario semiserio
di due giova ni reporter
al Festival di Sanremo
CI SIAMO! DOPO UNO STAGE NELLA REDAZIONE TORINESE DI RADIO
ZAI.NET ECCOCI A SANREMO PER LA PRIMA MISSIONE IN ESTERNO
PER RACCOGLIERE INTERVISTE E DOCUMENTARE IL FESTIVAL DAL
NOSTRO PUNTO DI VISTA. NON STIAMO PIÙ NELLA PELLE – A SEDICI
ANNI INSIEME A TANTI INVIATI E MITI DELLA MUSICA – E CI METTIAMO
IN FILA PER OTTENERE IL SOSPIRATO PASS. LA NOSTRA TUTOR NON SI
VEDE ANCORA E LE SIGNORINE NON SONO PARTICOLARMENTE
CORDIALI: DI NERO VESTITE, SEMBRANO UN INCROCIO FRA DEI
SIMPATICI BUTTAFUORI E CRUDELIA DE MON.
FINALMENTE L’UFFICIO STAMPA DELLA RAI -SEMPRE PIÙ SCETTICO
VISTA L’ETÀ E I BRUFOLI- TROVA I NOSTRI NOMI IN ELENCO E
ABBOZZA: DA QUESTO MOMENTO POSSIAMO ACCEDERE ALLE
CONFERENZE STAMPA E LA RADIO HA UNA SUA POSTAZIONE IN PRIMA
FILA. E ORA CHE FACCIAMO?
Maria Pia
Capelli rosso fuoco,
guanti di pizzo e look
punkeggiante. Ci
racconta degli esordi
ai tempi del liceo;
anche i Superzoo
della loro band che
girava in Puglia.
Infine, con senso
dell'umorismo,
accetta di ripetere
l'intervista… Abbiamo
scordato di
accendere il
registratore!…
I sosia
Eiffel 65
Pavarotti,
Celentano, Mel
Gibson… ma quelli
chi sono? I sosia che
girano davanti
all’Ariston
distribuendo un
singolare cd. Per
Radio Zai.net
improvvisano un
coro divertentissimo.
Un’altra intervista in
hotel – qui a
Sanremo è il luogo
più adatto per
scovare i cantanti –
con i principi della
musica disco
realizzata in studio
con l’ausilio della
tecnologia.
L’intervista la
trovate a pagina 20.
Vivaio creativo
Anna
Tatangelo
Bungaro
Dietro le quinte del
festival, l’incontro
più emozionante ce
l’ha regalato un
autore che crede
nei giovani:
Bungaro,
quest’anno vincitore
del premio della
critica che ha
firmato i pezzi di
Patrizia Laquidara,
Stragà e Tatangelo
e del poetico
Cammariere.
Allegra e cordiale
(ci scappa anche
una foto-ricordo con
abbraccio e
Alessandro
semisvenuto...)
racconta nelle sue
canzoni i turbamenti
dell’adolescenza:
infatti ha soltanto 16
anni, anche se ha
gareggiato fra i big.
La sua voce è
davvero molto
calda, emozionante
e lei è così carina…
Un mito
E’ finita
C’è anche un mito
del giornalismo
musicale: Red
Ronnie.
Ma come farà ad
essere amico di
tutti gli artisti e a
trattare con tanta
disinvoltura anche i
giovanissimi?
Sei giorni di
emozioni, lavoro e
folla. Provateci voi
a dare la caccia ai
cantanti nelle hall
degli alberghi
pigiati fra gli altri
reporter facendovi
largo fra l’assedio
dei fans a caccia di
autografi. Meno
male che Solange
ci rassicura e,
salutandoci,
prevede un futuro
luminoso per noi
reporter e per
Zai.net. Alla
prossima!
Vivaio creativo
38
La
MODA
che nasce da
voi!
I
DO NUOV
MAGINAN
IM
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SOGNATO
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E
LL
P
A
TUTTO
FIGURINI?
SPAZIO È
Danza del ventre
È l’omaggio più sincero alla femminilità, la
ricerca del movimento che nasce per
sottolineare tutto il sex-appeal del corpo
femminile. I suoi movimenti assottigliano
caviglie e fianchi e regalano braccia
tornite. Il look è da tradizione composto da
veli colorati ed arricchiti da decorazioni
sovrapposte.
BALLA
CHE TI
PASSA
Molti sono appassionati di ballo, ma
altrettanti non sanno quanto fa
bene al corpo. Esistono molti tipi di
danza, e, ad ognuno, corrisponde
un look ben definito. Imprescindibile
la tenuta per praticare: abito giusto
Tango
per ogni ritmo!
Maria Fusari, 20 anni, di Brescia, ha
È la danza di coppia per eccellenza. Per un buon tango si
interpretato il completo da danza del
deve essere flessibili ed armoniosi, avere senso ritmico ed
ventre con creatività, unendo
un po’ di passionalità. Oltre a richiedere un ottimo gioco
complementi etno e decorazioni da
di gambe, tonifica i dorsali e gli addominali. Magda di
riportare anche come preziosi bijoux.
Roma propone un abito perfetto, dallo spacco profondo
che si apre sulla gamba destra.
Un lavoro di ricerca ad alta creatività.
Brava!
Vivaio creativo
40
Funky
È un tipo di ballo che si può fare da soli o in coppia, fa
41
Africana
E’ una danza istintiva, che non prevede un
bene soprattutto per lo spirito, e aiuta ad asciugare la
compagno, ma si balla da soli, all’interno di
figura e a tonificare i muscoli. Il look impone pantaloni
un gruppo. Aiuta a sciogliere il corpo, bacino
lunghi e comodi, di forma svasata, e maglietta
e spalle. Si snelliscono le gambe e si
aderentissima. Meglio se ad ombelico scoperto, oppure
disegnano i fianchi. E come se non bastasse
con scollo oblò, come suggerisce Irene, 15 anni, di Roma.
gli addominali diventano d’acciaio. Massima
libertà di movimento, quindi, con short e top
rigorosamente etnici.
Giovani
Hip hop
stilisti in erba, raccogliete i vostri disegni e
E’ l’erede ideale della break dance. Piace anche
ai ragazzi, che frequentano i corsi nelle scuole di
danza! Il genere hip hop tonifica la muscolatura,
richiede grande equilibrio e senso ritmico,
sviluppa anche la capacità creativa
dell’improvvisazione. Il look, come propone Lucrezia
Mannelli di Susa (Torino), prevede tute oversize e t-shirt.
inviateli
Erika Farroni, di Roma,
propone un completo etno
e sexy, perfetto per
sottolineare il movimento di
busto e fianchi.
in
redazione
via
e-mail ([email protected]) o,
più tradizionalmente, in busta
chiusa a: Redazione Zai.net,
corso Allamano, 131 10095 Grugliasco (To)
Vivaio creativo
Regione Lombardia
Il servizio civile volontario
L’ALBA
L’ondeggiare del mare
Risuona lontano,
e culla la sabbia
inumidita e tremante
al calore dell’alba.
I cumuli giocano insanguinati,
feriti dal sole,
ch’esce splendente
dalla guerra dell’orizzonte.
Pier Luigi Taesi
Volontariato
Una risposta concreta
REDAZIONE
SOCIALE
Intercultura
Vengo da lontano…
lavoro qui
Il nostro giovane aspirante poeta sceglie la
metafora della guerra per descrivere l’alba.
Buona l’idea ma alcune immagini sono un po’
abusate e troppo enfatizzate.
Continua a scrivere!
La redazione sociale è sostenuta dall’Assessorato a Famiglia e Solidarietà Sociale della
Regione Lombardia
P e r s a p e r n e d i p i ù w w w. r e g i o n e . l o m b a r d i a . i t
P e r s a p e r n e d i p i ù w w w. r e g i o n e . l o m b a r d i a . i t
Intercultura
Regione Lombardia
Vengo da lontano…
LAVORO
47
QUI
M_DU 45 ANNI,
SENEGAL, DAKAR
Viene da pensare agli abiti vecchi e al
tempo che ogni cosa riporterà al suo
posto, ma io che di tempo ne ho avuto
tanto, a ben pensare non so ancora bene
cos’è, figuriamoci se posso spiegarlo a un
giovanissimo che del tempo a venire non
sa che farsene. Metodo educativo e atteggiamento educativo sono indirizzi precisi,
affinché chi affaticato cade, possa, attraverso un percorso di risalita, riacquistare
autostima e conoscenza di sé, per poi
costruire e mantenere rapporti e relazioni
significative, con la capacità di custodire
parte del futuro in esse contenuto.
Occorre educare bene, educare con
amore e fiducia: queste sono parole grandi, affermate da chi grande è stato nel
campo della pedagogia del servire. Sono
passati anni, ma ancora mi stupisco di
fronte all’incedere del disagio che aggredisce giovani e adulti, rimango perplesso,
disarmato, senza frecce nella faretra, solo
interrogativi. Ascoltando (i ragazzi) e le
più autorevoli figure di riferimento nel
campo della pedagogia e del metodo educativo, mi rendo conto che nel tentativo di
“tirare fuori”, di costruire e crescere insieme, non può resistere all’usura del tempo
chi parte per “questa avventura” con un
bagaglio di certezze inossidabili, di regole
intransigenti, di binari singoli. Infatti questo è l’atteggiamento più idoneo per arenarsi negli errori ripetuti. Forse è il caso di
armarci di qualche incertezza, dismettendo i cingoli per evitare l’urto, accettando il
dubbio che assale, e che potrebbe divenire una certezza sul modo per giungere
insieme al traguardo. È difficile sapere,
conoscere e agire, quando un giovane se
ne sta impettito, a muso duro, felice di
avere scelto il vicolo cieco, è davvero difficile spiegargli quanto è doloroso. Poi, il
resto che se ne ricava. Educare non sempre ha medagliamenti o riconoscimenti,
spesso è un’avventura senza cielo per
compagno, ove non sfugge certo l’utilità
dell’opera, ma in cui a volte si producono
incomprensioni, quando sguardi diversi
interpretano in modi differenti la pur identica finalità dell’accompagnare l’altro.
Ecco che allora una comunità è tale, perché alla priorità del rispetto della persona,
affianca l’aggiornamento del conduttore,
di colui che a sua volta deve usare il linguaggio in un labirinto di sensazioni e
intendimenti, consapevole che non sempre si arriva alla meta per sentieri conosciuti, ma anche per nuove strade che
possono coglierci impreparati. C’è il lavoro, lo studio, i momenti di aggregazione, ci
sono le situazioni di confronto, quelle
spontanee e quelle stimolate, c’è soprattutto la persona da accogliere, da ascoltare, e ciò rende secondario il primato delle
competenze, le stesse provenienze esperienziali, che sembrano apparentemente
differenti se non distanti. È complicato
“operare” con il disagio, forse è ancora più
complesso venirne a capo, perché questo
abusare delle cose, delle persone, dei
sentimenti, è tessuto insieme attraverso il
deteriorarsi dei valori e dei principi, che
rimangono tali didatticamente e assai
meno nel vivere quotidiano.
Prevenire con progetti condivisi e realizzabili rimane solo un’intuizione che soccombe alle pressioni economico-politiche:
reprimere costa meno che prevenire, ma il
risultato è l’accettazione dell’esclusione,
del “sei fuori dal gioco e ci rimani”. Messa
in prova, misure alternative, meno carcere
per il minore, più tutela per chi arranca,
ebbene, stanno per diventare strategie
pedagogiche obsolete. Mi chiedo quale
può essere il metro da usare con chi è
lacerato dentro, se poi questa vista prospettica richiesta al conduttore è annebbiata da queste norme a venire.
L’impressione che si ricava nel camminare insieme alle tante lentezze e devastazioni interiori, è che non solo è difficile ben
operare dalle ridotte specole di osservazione a causa della marea di disagio dilagante, ma lo è anche soprattutto per l’avanzare di nuove forme di malessere, che
non hanno più l’etichetta protestataria di
un tempo. È un inverso ipnoticamente
diritto che assale generazioni diverse, che
si insinua più facilmente in chi non ha
strutture mentali formate, in chi nell’evoluzione intellettuale ha ceduto sotto il peso
di una libertà inconsciamente percepita
come una condanna, per l’incapacità ad
onorare reciprocamente le proprie responsabilità. è un disagio che avanza, che
intacca aree di vita in maniera sempre più
esponenziale, allora, e forse, per chi conduce attraverso eredità pedagogiche più
che mai attuali, perché mai minimamente
superate, è necessario accrescere la consapevolezza che l’unica ricompensa per
essere riusciti a ben educare, è averlo
fatto.
Vincenzo Andraous
Carcere di Pavia e tutor educatore
Comunità Casa del Giovane di Pavia
P e r s a p e r n e d i p i ù w w w. r e g i o n e . l o m b a r d i a . i t
“
Sono laureato in elettrotecnica, parlo
quattro lingue, ma vendo giornali per strada… Il mio titolo di studio qui non vale niente, e nel mio paese non ci sono possibilità
dopo l’università. Se mi piace quello che
faccio? Per niente, ma neanche nel mio paese è facile trovare qualcosa che ti consenta
di vivere dignitosamente
.
”
Cosa hai lasciato dietro di te?
“Una moglie e una bambina. È nata dopo
che sono partito. Le sento al telefono ogni
sabato e domenica. Sempre. Certo che vorrei tornare, nel mio Senegal. Ma non voglio
più fare la vita di miseria che ho fato fin’ora. Una macchina, una casa, mia figlia a
scuola… Chi torna dopo qualche anno in Europa poi fa una vita da Ministro, nella mia
Dakar. E sarà così anche per me.
A volte mi piace pensare di essere un cittadino del mondo, un viaggiatore. Ma ti confesso che la
mia cultura mi manca molCHI ARRIVA NEL NOSTRO PAESE SPESSO HA UN
to, e vendere libri sull’Africa
è l’unico aggancio che mi è
BUON TITOLO DI STUDIO IN TASCA, MA È
rimasto. Con i miei compaCOSTRETTO A SCEGLIERE LAVORI DIVERSI, SPESSO
trioti ci vediamo solo per
SVOLTI PER STRADA. MARCO HA INCONTRATO
strada o per dormire. È da
stamattina alle otto che sono
DUE PERSONE DALLA STORIA SIMILE, CHE, PER
qua, e stasera finirò tardi.
VIVERE, VENDONO LIBRI SULL’AFRICA:
Penso che avrò sonno”.
SENEGALESI, QUI PER LAVORO, PER FAME, ALLA
Cosa sapevi dell’Italia, prima
di partire?
RICERCA DI UNA VITA MIGLIORE. E DI UNA
“I racconti al telefono dei miei
CHANCE IN PIÙ PER LA PROPRIA FAMIGLIA.
amici già partiti. E poi il cinema,
e naturalmente il calcio. No, non
foto ANSA
Intercultura
ero così illuso da immaginare una vita come
quella dei vostri film. Sapevo che sarebbe
stata dura, appena arrivato mi sono messo
a studiare italiano. Ho anche preso un piccolo diploma. Ma per ora c’è solo questo lavoro a consentirmi di vivere, aspettando che
arrivi il permesso di soggiorno. Sempre meglio di lavorare in nero come muratore, te lo
assicuro”.
Chi ti ha aiutato, in questo anno passato in
Italia?
“Gli amici. Sono loro che mi hanno ospitato
in casa, che mi hanno fatto conoscere l’associazione Come, per cui lavoro adesso. Italiani, no. Non ho molti rapporti con gli italiani”.
In questi tempi di guerra, come si vive la
pace in Senegal?
“Dovreste andarci, in Senegal… Vedreste
quante manifestazioni ci sono! Le strade
piene, bandiere, canti, balli. Noi conosciamo
la guerra. E ci rifiutiamo di guardare ancora
una strage di innocenti. Perché solo questo
è una guerra”.
AEKO 35 ANNI,
SENEGAL
Come sei arrivato in Italia?
“È solo un anno che sono qui. L’Italia è l’ultima tappa. A ripensarci è stato davvero un
viaggio incredibile. Sei anni in Arabia, due
mesi Germania e una tappa a trovare mia
sorella in Francia. Pessima la Francia”.
Perché?
“La Francia è piena di immigrati, e il razzismo è dilagante. Sono scappato subito, e
qui mi trovo molto meglio. Molte persone si
fermano, cercano di aiutarti, ti danno consigli. C’è anche qui un po’ di razzismo, ma
non ti rende la vita impossibile. È un altro,
il problema. Ho passato giornate in questura per avere il permesso di soggiorno. Mi arriverà il mese prossimo, forse. È che per
avere il permesso devi avere un lavoro regolare, e per avere un lavoro regolare devi
Intercultura
avere il permesso. Mi spieghi come si fa?
Questo lavoro mi sta aiutando molto, infatti. Certo, è duro, ma dopo un anno di lavori in nero ti sembra tutta un’altra cosa. E poi
non ho mai spacciato droga, io. Preferisco
vendere libri tutto il giorno per pochi soldi,
che compromettermi con quella schifosa
droga”.
Che rapporti hai con la tua famiglia?
“In Senegal ho lasciato mia moglie e due figli, e i miei genitori. Stanno bene, li sento
spesso per telefono. Loro riescono a vivere
coi soldi che hanno. Io, qui, non posso nemmeno comprarmi i vestiti. Ma guarda, non
me ne frega niente. Sono partito quasi otto
anni fa e non ho intenzione di fermarmi. Ho
un diploma al politecnico, e so fare bene il
mio lavoro. Quando potrò fare il mio lavoro
e vivere con la mia indipendenza, ecco,
quella sarà la mia patria”.
Cosa pensi di questa guerra?
“Pace! Abbiamo bisogno della
pace. Il mio paese è povero,
ma in questi giorni le strade
sono piene di manifestazioni. Perché sappiamo bene a
cosa porta la guerra. Non soltanto morti innocenti, ma anche grosse ripercussioni a livello economico. E, come al solito,
sarebbero paesi come il mio, lavoratori sfruttati come i miei
fratelli rimasti in Africa, a pagarne le spese.
Marco Giacomini,
19 anni, Milano
l mio compito e quello di altri ragazzi della provincia di Asti, che oltre tutto non conoscevo, era quello di ambasciatrice della
mia Provincia a Pennant Hills, un sobborgo
di Sydney, a 26 km dalla grande metropoli.
Dopo 23 ore di volo aereo, per fortuna intervallate da scali, arrivai a Sydney e conobbi la famiglia che mi avrebbe ospitato.
I primi giorni trascorsi agli antipodi sono
stati un po’ critici, perchè sentivo nostalgia
di casa e trovavo qualche difficoltà ad
esprimermi, ma grazie alla cortesia e
all’ospitalità della mia “Aussie Family”
la situazione è presto cambiata. Grazie ai miei nuovi familiari ho capito
la vera importanza della famiglia e
la gioia che può darci vivere in
un’atmosfera serena.
Laggiù ho trovato una mia dimensione, fatta di piccole
cose di cui non avevo mai
scoperto il valore… è stato
tutto magnifico e indimenticabile… tranne il cibo!!
I
Cinque settimane in
Australia…
Che fame!
La cucina italiana, e sono fiera di dirlo, è inimitabile. Ho mangiato una pizza dello spessore di 2 cm con ogni sorta di condimento,
fatta da un libanese: vi assicuro che è un’esperienza da non augurare neppure al proprio peggior nemico. Fortunatamente la mia
“mamma” si dilettava a cucinarmi cibi italiani ottenendo buoni risultati.
Gli australiani non hanno una vera e propria
tradizione culinaria, amano però i piatti più
svariati, che provengono da tutto il mondo
e la maggior parte di loro ama il Vegemite,
una crema da spalmare insieme alla margarina, disgustosa!!!
foto ANSA
49
CIRCA DUE ANNI FA HO
PARTECIPATO AD UNO SCAMBIO
CULTURALE CON L'AUSTRALIA
DELLA DURATA DI CINQUE
SETTIMANE. INIZIALMENTE AVEVO
MIGLIAIA DI DUBBI AL RIGUARDO,
NON VOLEVO LASCIARE I MIEI
AMICI E
SOPRATTUTTO ERO
TERRORIZZATA
DAL DOVER
PARLARE IN
INGLESE E
VIVERE TRA
PERSONE CHE MI
AVREBBERO
PARLATO SOLO IN
QUELLA LINGUA…
Sospesi fra natura ed high tech
Ho avuto l’opportunità di visitare alcuni parchi: lo zoo di Sydney, le Blue Mountains, il
Koala park; ma soprattutto Sydney, la magnifica metropoli che siamo abituati a vedere il primo giorno dell’anno illuminata e animata dai fuochi d’artificio che si rispecchiano
nell’acqua della sua baia. Il fascino di questa
giovane città risiede nella fusione tra alta
tecnologia e natura. Credo che sia impossibile non innamorararsi dell’Opera House o
dell’Harbour Bridge…
Ho anche visitato le spiagge bianchissime
di Bondi e Manly ed ho esplorato il bush,
ovvero la boscaglia, sia a cavallo - ma lo
Intercultura
50
sconsiglio vivamente se, come nel mio caso, è la prima volta che vi cimentate a cavalcare!!! - che a piedi: una bella esperienza, ma da vivere accompagnati da qualcuno
che conosce la zona, altrimenti si corre il rischio di perdersi.
La scuola che ho frequentato a Pennant Hills
ospitava 1300 alunni e comprendeva numerose classi, ospitate in prefabbricati senza riscaldamento, in cui si trovavano gli stessi
professori, per cui ad ogni cambio d’ora - di
40 minuti - erano gli alunni a spostarsi da
una classe all’altra. La scuola iniziava alle
9.00 e terminava alle 15.20.
Impegni mondani
Durante il mio soggiorno ho dovuto assolvere diversi impegni relativi alla mia carica
di ambasciatrice, quali partecipare alla festa
della Bagna Cauda (organizzata dalla Famiglia Piemonteisa di Sydney) e ad una serata
al Rotary Club di Pennant Hills; mi sono recata all’Ambasciata e alla Camera di Commercio italiane di Sydney e alla redazione
del quotidiano italiano “La Fiamma”.
Se solo potessi ritornerei immediatamente
in Australia, ma soprattutto dalla mia “famiglia” che ricorderò sempre con tanto affetto.
Alice Capitolo, 19 anni
internet
www.contrattoacqua.it
Blogs of war
film
A Proposito di Schmidt
La finestra di fronte
GIOVANI
CRITICI
libri
No
I Malavoglia
musica
Alexia: Il cuore a modo mio
Clash: The essential clash
film film film film film film film film film
USA 2002 Regia Alexander Payne
Cast J. Nicholson, H. David, D. Mulroney,
J. Squibb, K. Bayes, H.Hesseman, C. Belford
Questo film, scritto e diretto dal regista Alexander Payne, narra la
storia di un pensionato sessantaseienne, interpretato da Jack Nicholson, che perde improvvisamente la moglie e si trova da solo
a chiedersi se la sua vita abbia avuto un senso o se è trascorsa
inutilmente. Il film è piacevole e ben fatto, l'approccio è molto
lontano dagli standard hollywoodiani: nessun evento epocale,
nessun personaggio eroico, nessun effetto speciale. Tutto è incentrato sull’analisi del protagonista, Shmidt appunto, un uomo gretto che ha sempre vissuto in nome di una placida apparenza: una vita concentrata sul lavoro, con poco spazio
per gli altri ma anche per una reale gratificazione personale.
Il film è ottimamente scritto, girato e interpretato. Un ritratto lucido, diretto, realistico di
un uomo, di una società, del significato di un'esistenza qualunque.
Un motivo per vederlo: Jack Nicholson è un maestro nel plasmare i suoi lineamenti fino a
diventare un uomo qualsiasi, occhi semi chiusi e bocca semi aperta, l’aria perennemente
stanca e distratta. Pensare che è lo stesso attore di Shining!
Un motivo per non vederlo: E’ un film ironico, fa ridere ma anche pensare: se volete distrarvi, andate a vederne un altro.
Federica Barontini, 15 anni, Torino
No
Autore Diego Cugia Editore Bompiani
Prezzo 7,00 euro Dati 205 pag.
2017. La Grande Rete Interattiva è l’essenza della faccia peggiore della
Tv di oggi. Cookies è una trasmissione che usa la vita delle persone
per aumentare il proprio indice di gradimento. Ottanta minuti di racconti, imposti da una droga allucinogena, in cui si sviscera l’esistenza
di un individuo dando al pubblico l'ultima decisione: vita o morte. Un
gioco tra superficialità e violenza per decidere il valore della persona
dal racconto della sua vita. Speranza era una professoressa di una scuola media. Ha sempre
cercato d'insegnare qualcosa di più dei soliti programmi scolastici, ampliando la visione dei
suoi studenti con valori importanti come l'altruismo ed il rispetto. L'incontro con Paolo la porta in una relazione fuori degli schemi, diversa da tutto ciò che li circonda. Alcuni avvenimenti la porteranno all'esilio volontario in una sperduta isola della Grecia, fino all'arrivo di Cookies. Questo libro vuole scuotere la coscienza di ognuno di noi, mostrandoci a cosa si può
arrivare in un futuro se non prestiamo attenzione a ciò che ci accade intorno. Insegnandoci inoltre a ragionare singolarmente senza l'intrusione del profitto e della comunicazione di massa.
Un motivo per leggerlo: se non siete le persone che si fanno ingannare dal fascino della finzione.
Un motivo per non leggerlo: se non amate lo stile audace e crudo di Diego Cugia.
Luci, 19 anni, Torino
libri libri libri libri libri libri libri libri libri
A Proposito di Schmidt
GIOVANI CRITICI
La finestra di fronte
Italia 2002 Regia Ferzan Ozpetek
Cast Giovanna Mezzogiorno, Massimo Girotti,
Raoul Bova, Filippo Nigro, Serra Yilmaz
Il film si snoda in un intreccio parallelo tra il presente e il passato, fondendo la trama principale con i frammentari ricordi di un’anziano che
ha vissuto a Roma durante la seconda guerra mondiale. Proprio i vaghi
ricordi di quest’ultimo inducono i protagonisti del film alla riflessione
e all’analisi della propria situazione personale. Il film di Ozpetek, tornato dietro la macchina da presa dopo il successo de “Le fate ignoranti”, ne conferma la spiccata sensibilità, ma ne sottolinea ancora una volta anche i difetti.
Interessante come il regista turco accompagni l’introspezione dei personaggi con movimenti lenti
e rarefatti della macchina e come abbia gestito la doppia trama che si snoda tra presente e passato. Il limite maggiore del film sta però nel fatto che per quanto i personaggi vivano emozioni intense, non si riesce mai ad immedesimarsi totalmente in essi, sono caratterizzati da un buonismo di fondo adatto più per una fiction televisiva che a un film da sala cinematografica.
Un motivo per vederlo: Il film riesce ad emozionare e non stanca lo spettatore.
Un motivo per non vederlo: La pellicola incappa in una serie di imperfezioni che “annacquano”
le sensazioni che vorrebbe trasmettere
Federica Barontini, 15 anni, Torino
Zai.net è per il diritto di critica… vota, consiglia, stronca
I Malavoglia
Autore Verga Giovanni Editore Mondadori
Prezzo 6,20 euro Dati 320 pag.
Il romanzo, che è un caposaldo del Verismo italiano, narra la storia di
una famiglia siciliana di pescatori, detti i “Malavoglia”, che cerca di
migliorare la propria condizione attraverso il commercio (compra per poi
rivendere un carico di lupini) e che per questo va incontro ad una serie
di sventure. Tralasciando le considerazione canoniche sull’opera, ciò che
più colpisce in Verga è la descrizione emotiva e particolareggiata della
situazione di degrado e miseria che caratterizza la nostra penisola nell’ottocento. Una povertà svilente, ammorbante, che annichilisce il singolo individuo, vanificando
i suoi sforzi per migliorare la propria condizione. Una visione quindi molto pessimistica e disincantata della realtà, in cui il singolo individuo è visto come in balia degli eventi e incapace di
migliorare la propria condizione.
Un motivo per leggerlo: c’è il gusto dell’introspezione psicologica dei personaggi e la ricerca delle ragioni profonde che guidano le persone nel loro comportamento
Un motivo per non leggerlo: durante la lettura si può trovare “pesante” il frequente ricorso all’utilizzo di espressioni dialettali
Stefano, 18 anni, Torino
f i l m , l i b r i , m u s i c a e a l t r o s u l s i t o w w w. z a i . n e t
musica musica musica musica musica musica
Alessia Aquilani, in arte Alexia, è diventata famosa con brani da discoteca cantati in inglese, tanto
da guadagnare l’appellativo di reginetta della dance. Con il
passare degli anni il suo stile si è evoluto in qualcosa di più
complicato, con influenze soul, blues e pop. Inoltre, dall’inglese degli esordi, è passata a cantare in italiano, lingua
sicuramente più “difficile” per un certo tipo di musica.
Questo album, lanciato dal singolo vincitore di Sanremo, è
equilibrato, alterna momenti introspettivi a canzoni più grintose e incalzanti. I testi hanno perso la banalità dei pezzi
cantati in inglese in cui, sinceramente, erano ripetuti solo cliché senza un significato più
preciso del “sii felice” e “balla”. Sarà che il genere dance non è mai stato famoso per la
profondità delle parole, sarà che Alexia in inglese non riusciva ad esprimersi al meglio…
Comunque questo ultimo album è ben arrangiato e ben suonato, Alexia è una professionista, e qui lo dimostra sia dal punto di vista compositivo, sia dal punto di vista tecnico.
Un motivo per ascoltarlo: è un album fresco e piacevole, e Alexia ha una delle voci più interessanti del panorama italiano, veramente brava.
Un motivo per non ascoltarlo: per quanto ben fatto è sempre e comunque un album pop,
se non vi piace il genere, non vi piacerà neanche il disco.
Francesco, 17 anni
www.contrattoacqua.it
E’ uno dei siti di CIPSI.IT, un network gestito dal Coordinamento di Iniziative Popolari di
Solidarietà Internazionale. Ed è il “luogo virtuale”
ideale per un approfondimento sul tema dell’acqua. A
fianco di slogan che possono apparire scontati (“l’acqua è un bene comune dell’umanità”), troviamo una
serie di informazioni molto interessanti, fra cui la storia del Comitato Internazionale che ha redatto e lanciato il “Manifesto dell’Acqua”, il testo del manifesto stesso, elenchi di iniziative e attività
e soprattutto le modalità per aderire al progetto. Il punto centrale di questa campagna,
che si sviluppa su due piani (quello informativo e quello delle attività dirette) è uno solo:
far sì che il diritto all’accesso all’acqua potabile venga riconosciuto internazionalmente per
tutti i popoli.
Tre le priorità essenziali della versione italiana del “Manifesto”: mettere la “questione acqua”
ai primi posti dell’agenda politica italiana; promuovere la conoscenza pubblica sui problemi
che riguardano l’accesso all’acqua potabile; favorire la presa a carico da parte della collettività del finanziamento dei costi per garantire a tutti 40 litri di acqua al giorno, di qualità sufficiente per usi domestici. Del circuito di questo network fanno parte anche altri siti web, sul
Risparmio Etico, di Solidarietà all’Africa e di Solidarietà Internazionale: un modo diverso per
navigare e spendere bene il proprio tempo, se non altro per saperne di più.
Alberto Puliafito, 24 anni, Genova
internet internet internet internet internet
Alexia: Il cuore a modo mio
GIOVANI CRITICI
Clash: The essential clash
Questa raccolta era già in lavorazione da qualche
tempo, ma la prematura scomparsa del cantante e leader del gruppo Joe Strummer ha dato una spinta alla definitiva
uscita di un disco che non è solo un’opera di sfruttamento della
memoria, ma una raccolta di canzoni che hanno rivoluzionato la
storia della musica degli ultimi trent’anni. I Clash hanno seguito
un’evoluzione stilistica senza pari, passando dal punk grezzo
degli esordi a canzoni più complesse, influenzate dal reggae e da
ritmi caraibici, senza mai perdere quello spirito di ribellione e
quell’aggressività che è sempre stata un marchio di fabbrica del
gruppo. Ascoltando questa raccolta si resta colpiti da come alla fine degli anni ’70 i Clash già suonassero quel genere musicale che è stato riproposto in continuazione da formazioni più recenti. In
questa raccolta, come dice il nome, si trova solo l’essenziale del repertorio del gruppo, ma è un
validissimo biglietto da visita per tutti coloro che i Clash li conoscono solo di nome o poco più.
Un motivo per ascoltarlo: E’ un disco con 41 pezzi dei Clash, non si deve aggiungere nient’altro.
Un motivo per non ascoltarlo: E’ comunque una raccolta, meglio avere “The Clash”, “London Calling”, “Combat Rock”...
Federica, 15 anni
Blogs of War
A qualcuno che fa solidarietà, corrisponde,
inevitabilmente, chi speculerebbe anche sulla
più atroce delle sofferenze. E così, un non meglio specificato John Little (chissà chi si nasconde dietro a
questo nome fin troppo generico che detiene il copyright del sito di cui parliamo) ha pensato bene di realizzare uno spazio web che raccoglie quante più testimonianze possibile dal fronte della guerra che si sta
consumando in questi giorni. www.blogsofwar.com è
l’URL di questa trovata. Lungi dal voler prendere posizioni politiche, non possiamo che biasimare questo esempio di informazione del tutto a
senso unico: ovviamente, le fonti sono solo americane e solamente interventiste – qualsiasi manifestazione a favore della pace, qualsiasi voce fuori dal coro, anche portata avanti da americani stessi, viene commentata con disprezzo fin troppo palese. E’ giusto comunque, se non altro per onor di cronaca, dare un’occhiata a questo sito attraverso il quale si
possono addirittura fare delle offerte tramite carta di credito per sostenere lo sforzo bellico. “Give war a chance” è lo slogan.
Alberto Puliafito, 24 anni, Genova
Cliccare, scoprire e par tire: ecco le rotte più interessanti per i navigatori che non vogliano perdersi nella rete...
Internet
56
57
HACK ER:
Pirati o Eroi?
Che cosa significa
essere hacker?
ssere degli spietati pirati
informatici o degli “zorro”
dai rigorosi codici morali,
pronti a sfidare i siti più protetti solo per comprenderne il
funzionamento e testarne i
livelli di protezione senza “toccar nulla”?
C'è molta confusione sull'uso
della parola hacker, per colpa
soprattutto della disinformazione che molto spesso fanno la tv,
la stampa e la cinematografia
sull'argomento.
L'hacker, nella maggior parte
dei casi, è visto come un criminale, colui che invia virus
attraverso internet o in qualsiasi altro modo, cui piace entrare
nei computer dei "semplici" navigatori per interrompere la connessione, rubare informazioni e file o
addirittura per cancellarli e, a
volte, per distruggere il sistema
stesso. L'hacker, secondo l’idea corrente, è colui che si diverte a fare un defacement (ovvero modifica di un sito internet a proprio piacimento) del primo
sito che vede approfittando dei
numerosi bugs (falle) che trova in
esso. Questa è l’idea comune di
hacker. Niente di più sbagliato!
E
L'HACKER PRATICA "L'ESPLORAZIONE INTELLETTUALE A RUOTA
LIBERA DELLE PIÙ ALTE E PROFONDE POTENZIALITÀ DEI
SISTEMI DI COMPUTER, O LA DECISIONE DI RENDERE
L'ACCESSO ALLE INFORMAZIONI QUANTO PIÙ LIBERA E
APERTA POSSIBILE. CIÒ IMPLICA LA SENTITA CONVINZIONE
CHE NEI COMPUTER SI POSSA RITROVARE LA BELLEZZA, CHE
LA FORMA ESTETICA DI UN PROGRAMMA PERFETTO POSSA
LIBERARE MENTE E SPIRITO".
[ STEVEN LEVY, 1996 ]
Usa, anni ’60…
Per sapere chi sono veramente
gli hacker è bene partire dal
passato.
Hacker è un termine nato negli
anni '60 negli Stati Uniti, che
indicava una persona scaltra
che, con una mossa di genio,
riesce a risolvere un problema
difficile. La predisposizione mentale di un hacker non è confinata
solo al campo informatico. Ci
sono persone che applicano la
propria attitudine hacker ad altri
campi, come per esempio l'elettronica, la musica o la meccanica. Gli
hacker informatici riconoscono
ovunque queste anime affini e
le possono anche definire
"hacker". Qualcuno sostiene
che questa natura sia realmente indipendente dal particolare mezzo con il quale ci
si esprime. Tuttavia, nel resto di quest'articolo, focalizzeremo l'attenzione sul campo
informatico. Lo Jargon file (ovvero archivio
nel gergo hacker) contiene svariate definizioni del termine hacker, molte delle quali
hanno a che fare con l'attitudine tecnica e
il piacere di risolvere problemi e superare
limiti. Alcune delle definizioni sono: "persona che si diverte ad esplorare i dettagli
dei sistemi di programmazione e tenta di
espandere le loro capacità, a differenza di
molti utenti, che preferiscono imparare
solamente il minimo necessario", oppure
"persona che fa hacking seguendo un'etica
precisa, una sorta di codice cavalleresco:
mai fare danni, mai rubare, mai farsi scoprire, solo una sfida pratica di intelligenza,
nessun intento criminale."
Adesso che abbiamo una definizione gene-
Internet
58
anzi, spesso detestano chi
fa tutto questo perché rovina la loro reputazione agli
occhi dell’opinione pubblica, ed hanno quindi deciso
di distinguersi da queste
persone, chiamandole lamer
e cracker.
Lamer e cracker
Lamer è un termine dispregiativo, usato per indicare
tutte quelle persone che
credono di essere dei grandi esperti d'informatica, ma
che in realtà sono solo in
grado di sfruttare ciò che
gli altri hanno già fatto, e
che amano autodefinirsi
hacker. I lamer sono odiati
dagli hacker perché creano
molto fastidio agli utenti di
internet, provocando danni
e spesso sconnettendoli
dalla rete per dimostrare a
tutti le loro "enormi potenzialità", e sfoggiando invece nulla di più
rale degli hacker, vediamo cosa fanno verache misere conoscenze di base.
mente. Prima di tutto non mandano virus,
Cracker, ecco il vero pirata informatico, è
non bucano i siti internet per divertirsi, non
colui che invece, possedendo la conoscennukkano le connessioni (che significa far
za tecnica e gli strumenti degli hacker, deciterminare la connessione ad un utente),
de di usarli per rompere le
sicurezze di un sistema per
furto o vandalismo. Il termine cracker è nato nel 1985
I WANNABE sono la categoria più spassosa. È presennel tentativo di difendere la
te ovunque: Maililng-list, Forum e Chat. Particolarmenparola "hacker" dall'uso
te invadente in quest'ultima situazione perchè vi
improprio che ne facevano
importunerà in tempo reale. È il classico personaggio
(e che ne fanno tuttora) i
media.
che chiederà qualsiasi tipo di informazione utilizzando
Di solito i cracker hanno
il tipico slang Hacker per appagare il suo desiderio di
conoscenze mediocri rispetappartenenza. Vi disturberà con frasi come "Yo man!
to agli hacker, che li consiChe prog usi per hackerare i siti?", espressioni arzigoderano pigri, irresponsabili
e non troppo svegli, e
golate come "Posso splittare un canale bypassando il
obiettano che essere capaci
gatekeeper? Ho provato con un brutal force ma ho
di violare la sicurezza inforpaura di essere loggato" o con frasi mitiche come
matica non ti fa hacker più
"Non riesco a fare PPP nello SLIP" Danno ([email protected])
WANNABE HªKCK3Rz?
di quanto essere in grado di scassinare
auto ti renda ingegnere meccanico. La differenza fondamentale è questa: gli hacker
costruiscono, i cracker distruggono.
Regole, etica, cultura
Dottore, mi si è
ammalato il PC!
59
Via mail o durante una banale connessione, i nostri pc sono sempre a rischio
di essere infettati da qualche nuovo virus. Tra le ultime creazioni degli hacker
I veri hacker seguono delle regole, hanno una
loro etica, una loro cultura; risolvono problemi, costruiscono programmi per la sicurezza,
credono nella libertà e nell'aiuto reciproco.
Gli hacker entrano nei sistemi informatici
(cosa che non si potrebbe fare perché illegale e punita dalla legge), solo per cercare
di migliorare internet e di renderlo più sicuro. Infatti, se riescono ad entrare in un
sistema vuol dire che il sistema di sicurezza
non è abbastanza sicuro e invece di distruggerlo, come farebbe un cracker, ne contattano in qualche modo l'amministratore, l'avvertono delle falle che hanno trovato e gli
danno consigli su come risolvere i problemi
di sicurezza.
Dobbiamo dire grazie agli hacker se oggi
esiste internet, perché sono stati loro a
crearlo. Molti di loro si impegnano nella
realizzazione di software open source (gratis, di libera distribuzione, aperti e con il
codice sorgente modificabile per poter
essere sempre migliorato); grazie a questo
lavoro, molti possono rinunciare a pacchetti software spesso molto costosi e utilizzare open source al loro posto (un esempio:
Office, celebre pacchetto della Microsoft e
Open Office Software, di libera distribuzione), senza rinunciare alla qualità, perché
spesso questo tipo di software risulta
migliore di quelli a pagamento.
La maggior parte delle creazioni della cultura hacker opera in posti assolutamente
non in vista, contribuendo al funzionamento di aziende, uffici e scuole senza alcun
evidente impatto sulla vita dei non hacker.
Il web è l'unica, grande eccezione: il gigantesco e splendido "giocattolo" degli hacker
che, come anche i politici ammettono, sta
cambiando il mondo.
Fabio Tozzi (zargon) 18 anni
Milano
segnaliamo un worm che sfrutta l’interesse suscitato dal Festival di Sanremo.
Da uno dei siti sui quali si possono ascoltare le canzoni del festival, infatti, si scarica anche un worm che fa effettuare
una connessione ad una linea a pagamento da 0,6 euro alla risposta e 5 centesimi al secondo, e se non è furto questo... Un altro vermicello informatico sta
tentando di diffondersi attraverso Internet promettendo immagini osè di tutta
una serie di dive. In realtà questo virus
installa sul PC una backdoor attraverso
la quale un aggressore potrebbe essere
in grado di prendere il pieno controllo
del sistema, tenete gli occhi ben aperti.
C’è poi un virus, detto Sahay, che è
stato programmato per "uccidere" un
altro virus, Yaha. Il nuovo worm arriva
sotto forma di allegato all'interno di una
e-mail e nel caso in cui trovi nel sistema
una versione conosciuta di Yaha tenta
di cancellarlo.
Il problema sorge perché Sahay a sua
volta tenta di infettare tutti i file con
estensione .exe e nella migliore delle
ipotesi porta al
crash del vostro sistema.
Non si può
certo dire
che sia un
benefattore.
Oroscopo
60
casting
ASTRO
Fabio P. - 18 anni
Mariagilda L. - 14 anni
Ogni mese Cassandra seleziona per voi il volto
più rappresentativo di ciascun segno zodiacale…
a cura di Cassandra
Anna D. - 18 anni
Tomislav S. - 18 anni
Stefano C. - 19 anni
Donato T. - 20 anni
61
Andrea M. - 16 anni
Dario B. - 21 anni
ARIETE
TORO
GEMELLI
CANCRO
LEONE
VERGINE
BILANCIA
SCORPIONE
21 marzo - 20 aprile
21 aprile - 21 maggio
21 maggio - 21 giugno
22 giugno - 22 luglio
23 luglio - 23 agosto
24 agosto - 23 settembre
24 settembre - 22 ottobre
23 ottobre - 22 novembre
CUORE
CUORE
Il tuo partner ti
sorprende ogni
giorno di più: la sua
gioia, le sue idee, la
positività e, perché
no, il suo affetto, ti
travolgono e ti
spingono a dare il
meglio. Una
primavera davvero da
ricordare: vivila con
entusiasmo!
CUORE
Sprizzi energia
positiva da ogni
poro, ti senti bene, in
armonia con il
mondo e con la
persona che ti sta al
fianco: la sua
influenza più che
positiva ti aiuterà a
prendere una
decisione importante
per la tua vita. E sarà
quella giusta.
AMICI
CUORE
Mettiti in testa che
non sei tu il centro
dell’universo!
Altrimenti tutto il tuo
egocentrismo
rischierà di mettere
in crisi il rapporto!
Dai, sarebbe un
peccato, funziona
tutto così bene…
Pensa che siete in
due, decidete
insieme!
AMICI
La scuola non sta
andando, per così
dire, troppo alla
grande: dedica
quindi più tempo
allo studio. Gli
amici capiranno e,
anzi, ti daranno una
mano inaspettata
per riuscire a
cavartela anche
questa volta.
AMICI
I soliti amici ti hanno
un po’ stufato, non
riesci più a divertirti,
ad avere nuovi stimoli.
Tutto ti sembra limitato
e limitante. Cerca
nuovi contatti e, per il
momento, non arrivare
alla rottura con il
gruppo, se riesci…
CONSIGLIO
CONSIGLIO
CUORE
Il momento davvero
non è dei migliori, i
cambiamenti in
positivo sono ancora
lontani… fatti una
bella iniezione di
autostima ed evita
di scaricare tutte le
tue tensioni sul
partner se non vuoi
che arrivi allo
sfinimento!
(non richiesto)
Rilassati con un po’
di sport. Cosa
dicevano i latini?
Mens sana in corpore
sano o qualcosa del
genere, no?
Le novità in questo
momento proprio
non ti vanno giù:
avresti bisogno di
certezze e vecchie
abitudini ed invece i
tuoi amici sono a
caccia di sorprese.
Rilassati e vedrai
che passerai dei bei
momenti in
compagnia.
AMICI
I tuoi amici ti danno la
chance di cambiare i
soliti orizzonti e di
evadere dalla noia:
perché opporsi con
tutta questa forza?
Potrebbero avere
ragione loro! Dai una
possibilità alle novità
che ti si presentano!
CONSIGLIO
CONSIGLIO
(non richiesto)
Piazza nel cd Dalla Pace
Del Mare Lontano,
l’ultimo cd di Sergio
Cammariere: è la musica
giusta per riprendere in
mano la tua vita.
Questo nuovo
gruppo di amici
non riesce a
convincerti. Ti
diverti, ma in
fondo non fai che
pensare quanto ti
divertivi di più
prima. Quindi non
perdere tempo e
chiama “gli storici”,
gli amici di sempre!
Con un guizzo
d’ingegno risolverai
tutti i tuoi problemi
assolutamente da
solo, e quindi
gongolerai per non
aver chiesto aiuto a
nessuno. Gli amici,
però, sono un bene
prezioso. Cerca di non
dimenticarlo e di non
dimenticarli…
CONSIGLIO
(non richiesto)
Fatti stupire dalla
prosa a tinte forti di
Amélie Nothomb:
Cosmetica del
Nemico è il suo
ultimo romanzo.
CONSIGLIO
(non richiesto)
Lasciati incantare
dalla narrazione di
L’Uomo Duplicato, di
Jose Saramago,
trascorrerai alcune ore
stupende.
CUORE
CUORE
Hai un progetto in
mente e non puoi
nemmeno pensare che
il tuo partner possa
nutrire qualche dubbio
al proposito. Cerca di
essere flessibile e
spiega con maggior
chiarezza quali sono gli
scopi che ti sei
prefisso.
AMICI
AMICI
(non richiesto)
In questo momento hai
bisogno di ascoltare
qualcosa di piacevole,
come l’ultimo di Alex
Britti, per combattere la
tua stanchezza
CUORE
Qualcosa ti sta
tormentando:
purtroppo però non
riesci ad aprirti e chi
ti sta a fianco non
può che preoccuparsi
senza però poter far
nulla per aiutarti. La
cosa migliore
sarebbe vincere i
timori e parlare dei
tuoi problemi.
Ok, l’hai conosciuto
da poco, ma il suo
atteggiamento
scorretto ti ha già
fatto arrabbiare oltre
ogni limite. Da
questo dovresti
capire che davvero
non è la persona che
fa per te. Devi
aspettare ancora un
po’… vedrai che
l’estate ti aiuterà!
AMICI
Sei così disattento che
potresti anche ferire
una delle persone a te
più care senza
accorgertene
minimamente.
Tranquillizzati, attorno
a te hai solo amici,
nessuno ti odia!
Sorridi di più, ecco il
da farsi.
AMICI
La primavera è la tua
stagione: avrai un
sacco di soddisfazioni
dagli amici, vi
divertirete un sacco, ne
combinerete alcune da
raccontare. Esci,
divertiti, ma non
dimenticare che il tuo
cuore è già occupato.
E che la scuola non è
ancora finita!
CONSIGLIO
(non richiesto)
Organizza una festa, un
ritrovo, una serata:
vedrai, sarà un successo
e ristabilirai gli equilibri
con gli amici. Forza,
inizia a chiamarli!
Non permettere che il
parere degli altri possa
mettere in discussione il
tuo rapporto.
Soprattutto se a parlare
non è un tuo amico
storico ma una semplice
conoscenza. Se
qualcosa non andasse
bene te ne saresti già
accorto da solo!
CONSIGLIO
(non richiesto)
Sparati a tutto
volume l’ironia di
Alex Britti: 3 è la
migliore colonna
sonora per questo
tuo momento.
(non richiesto)
La musica in sintonia
con il tuo momento
frizzantino è racchiusa
nel cd We’re a Happy
Family – A Tribute to
Ramones.
nostro or
nche tu il v
oscopo
olto protagonista del tuo segno nel
Diventa a
Oroscopo
Per essere scelti a rappresentare il proprio segno occorre:
una foto ben riuscita
una autorizzazione alla pubblicazione
una faccia espressiva
un po’ di CUL.*
ASTROcasting
Vincenzo P. - 19 anni
*...tura, naturalmente
Gabriele S. - 18 anni
Fabio D. F. - 18 anni
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
PESCI
23 novembre - 21 dicembre
22 dicembre - 20 gennaio
21 gennaio - 19 febbraio
20 febbraio - 20 marzo
CUORE
CUORE
I litigi che disturbano
la vita di coppia
svaniranno come per
magia se riuscirai a
parlare al tuo partner e
chiarire le tue
posizioni, con molta
calma e serenità. E la
primavera diventerà un
sogno: l’intesa sarà
perfetta!
CUORE
Vi siete appena
conosciuti e già non
puoi fare a meno di
pensare, immaginare la
vostra prossima volta,
cercare un nuovo
incontro, trascorrere
insieme il maggior
tempo possibile.
Attenzione ai passi
falsi, però, potrebbero
compromettere tutto.
AMICI
(non richiesto)
Prova a leggere i
racconti di Gianni Celati
raccolti nel volume
Cinema Naturale: sono
nove storie diverse e
intriganti.
Accipicchia, che
periodo favoloso!
La sintonia con il
partner è perfetta,
riesci a
comunicare con
facilità, in caso di
bisogno avrai
l’intervento giusto
al momento
giusto: goditi
questa cuccagna,
finché dura…
AMICI
Così assorti dall’amore
che sarà possibile
dimenticare un amico
caro, di quelli
importanti… continua a
pensare che l’amore non
è tutto, anche se è
molto importante e tutto
andrà per il meglio.
CONSIGLIO
CONSIGLIO
Monica S. - 14 anni
CUORE
Il rischio che corri è di
dimenticarti di
qualcosa di
importante. Quindi
scriviti tutto sul diario,
se non vuoi che la
vostra splendida
coppia scoppi per una
sciocchezza. A parte la
memoria, l’inizio di
primavera sarà
spumeggiante.
AMICI
La tua voglia di fare, il
tuo spirito
intraprendente
conquisteranno
l’attenzione del
gruppo. Sarai un po’ il
motore delle serate,
l’organizzatore per
eccellenza. Ed ogni tua
proposta sarà un
successo: goditela!
La fine della scuola si
avvicina ed è giunto il
momento di
recuperare: metticela
tutta e non ti
arrabbiare se proprio il
tuo amico più caro e
affidabile fugge invece
di condividere con te
questo impegno.
AMICI
Wow! Anche con
gli amici non
potrebbe andare
meglio: il
momento astrale è
tutto un fuoco
d’artificio, anche
nelle relazioni.
CONSIGLIO
(non richiesto)
L’Altra Sera di Enrico
Calandri è il libro che
dovresti leggere in
questo momento: un
racconto sospeso fra
presente e passato.
CONSIGLIO
PACE
(non richiesto)
Approfitta del bel tempo
e delle ore libere per
fare tanto sport: è ciò
di cui hai più bisogno
per scaricare le
tensioni.
(non richiesto)
Leggiti Tre Storie
d’Amore di Manuel
Vasquez Montalban: tre
racconti che sembrano
nascere dal cuore del
detective Pepe Carvalho.
Sul sito www.zai.net le istruzioni per partecipare
Direttore responsabile
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Vice direttore
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Coordinamento redazionale
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Hanno collaborato
Marco Bazzica, Fabio Tozzi, Alice Capitolo, Marty, Pier
Luigi Taesi, Marco Giacomini, Davide Lattanzio,
Simonetta Mitola, Federica Barontini, Francesco
Barontini, Stefano Marcovina, Lucilla Ruffinatti, Alberto
Puliafito.
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informazione sulle campagne di Emergency
Impaginazione
Manuela Pace (progetto grafico)
Illustrazioni
Alessandro Pozzi
Fotografie e fotoservizi
gli studenti fotoreporter dell’Istituto Alber Steiner (To), gli studenti
fotoreporter dell’Istituto Virginia Woolf (Roma), Michele D’Ottavio,
Luigi Bertello, Lucilla Ruffinatti, Guido Redoano, ANSA
Le foto della redazione di Zai.net
sono state realizzate con Nikon Coolpix 880
Sito web: www.zai.net
Davide Lattanzio, Marianna Montalbano, Francesco Tota
Editore
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Hero: HERO
Survivor: SURVIVOR
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Underneath Your Clothes: UNDERNEA
Cry Me A River: CRYMEARI
Cry: CRYSIMPL
Nasty Girl: NASTYGI
In My Place: INMYPLA
I Need A Girl: INEEDAGI
The Last Goodbye: LASTGOOD
Hey Sexy Lady: HEYSEXYL
Underneath It All: UNDERNE
I’M Gonna Be Alright: IMGONNAB
Kiss Kiss: KISSKISS
Die Another Day: DIEANOTH
Addictive: ADDICTIV
It’s Raining Men: ITSRAINI
Nothing Else Matters: NOTHINGE
Paid My Dues: PAIDMYDU
The Zephyr Song: THEZEPHY
Asereje/The Ketchup Song: ASEREJE
Sk8er Boi: SKATERBO
Come Into My World: COMEINTO
Stillness Of Heart: STILLNESS
One Day In Your Life: ONEDAYIN
We Will Rock You: WEWILLRO
Mission Impossible: MISSIONI
In The End: INTHEEND
The Addams Family: ADDAMSFA
Californication: CALIFORN
The Pink Panter: PINKPANT
The Final Countdown: FINALCOU
The Simpson Theme: SIMPSONS14
Just Like A Pill: JUSTLIKE
South Park: SOUTHPAR
Complicated: COMPLIC
Happy Days: HAPPYDAYS
Whenever, Wherever: WHENEVER
Fame: FAME1
Livin’ La Vida Loca: LIVINLAV
Jump: JUMP
Ain’t It Funny: AINTITFU
The Muppet Show: MUPPETSH
Simply The Best: SIMPLYTH
Moi... Lolita: MOILOLIT
A Thousand Mile: ATHOUSAN
Se sei un cliente VODAFONE - OMNITEL
Escape: ESCAPE
Help Me: HELPME
By The Way: BYTHEWAY
Hella Good: HELLAGOO
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Es. SCARICA ATSIGN
SCARICA LUVWURST
SCARICA FLYTRAP
SCARICA ELEPLOVE
SCARICA BUNNIES
SCARICA POCKET01
SCARICA LOVEPAIR
SCARICA BULL
SCARICA POCKET03
SCARICA BRAVO
SCARICA SLEEPY
SCARICA BLUBLUB68
SCARICA INAHOLE
SCARICA PHOTOKIT
SCARICA CHOPPER52
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SCARICA COOK
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SCARICA RATT
SCARICA DOLPHIN69
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SCARICA POLABEAR
SCARICA CHAMELEO
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SCARICA SQUEEZED
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SCARICA FLATCAT30
SCARICA LILHIPPO
SCARICA DINOLICK
SCARICA DAVID
SCARICA SKUNK2
SCARICA GOANT
SCARICA PILE
SCARICA EARFLAPS
2. Invia l’SMS al numero Vodafone-Omnitel 4330000
3. In pochi istanti riceverai il tuo logo. Segui le istruzioni che compaiono sul display*.
Picture Messages
SCARICA BUS01
SCARICA BYEBYE
SCARICA ANACONDA
SCARICA ATTENTIO
SCARICA CATGROUP
SCARICA CHEERLDR
SCARICA BASKETB1
SCARICA BIGBIRD
SCARICA CREEP45
SCARICA CYBORG
SCARICA BIGHEART
SCARICA BIGIME20
SCARICA DISCOPM2
SCARICA DOG001
SCARICA BIGPEKKA
SCARICA BLONDEE
SCARICA DOGGIE
SCARICA DRAGON56
SCARICA HANDSET
SCARICA FISHING90
SCARICA FOXFLIRT
SCARICA HATCH
*È un servizio realizzato da Nokia e Vodafone Omnitel per i clienti Vodafone Omnitel. Il corrispettivo per
la fruizione del servizio è pari a 1 euro (IVA inclusa) e verrà addebitato contestualmente alla ricezione via
SMS del singolo contenuto digitale richiesto. Per ogni SMS inviato dall'Italia al numero Vodafone Omnitel
4330000, il costo è quello previsto dal tuo piano tariffario. Per maggiori informazioni sui terminali
abilitati e sulle modalità di fruizione del servizio, chiama il numero Nokia 06.72.42.33.33 dal lunedì alla
domenica dalle ore 9.00 alle ore 21.00.
Se sei un cliente WIND
I seguenti modelli di telefoni cellulari Nokia sono compatibili con grafiche, loghi operatore e toni di chiamata: Nokia 3210,
3310, 3330, 3410, 3510, 5210, 5510, 6210, 6250, 6310, 6310i, 6510, 7650, 8210, 8310, 8850, 8890, 8910. I telefoni cellulari
Nokia 6110, 6130, 6150, 7110, 8810, 9110i Communicator, 9210 Communicator, 9210i Communicator, supportano loghi
e toni di chiamata. I telefoni cellulari Nokia 5110 e 5130 supportano i loghi mentre i modelli Nokia 8110i e 9000i
Communicator supportano i toni di chiamata.
1. Componi un SMS con il comando SCARICA seguito dal nome del logo scelto.
Es. SCARICA ATSIGN
2. Invia l’SMS al numero Wind 4510
3. In pochi istanti riceverai il tuo logo. Segui le istruzioni che compaiono sul display**.
**Il costo di ogni SMS inviato al 4510 è di 12,40 centesimi di euro, IVA inclusa. Per ogni contenuto
scaricato è previsto un costo aggiuntivo di 1 euro, IVA inclusa. Per maggiori informazioni su servizio,
modalità, costi e modelli abilitati, chiama il 158 o visita la sezione Telefonino di www.libero.it.
www.nokia.it