APRILE 2003 GOCCE DI “SAGGEZZA” 1400 MILIONI DI PERSONE NON HANNO OGGI ACCESSO ALL’ACQUA: E DOMANI? Spedizione in a.p. - 45% -Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale Genova - € 0,50 Anche le redazioni di Zai.net sostengono la Campagna di Emergency “Uno straccio di Pace” www.emergency.it Fotosondaggio E DOPO… GUERRA ANCHE PER L’ORO BLU? 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Il fotosondaggio di Zai.net è realizzato in collaborazione con L’ACQUA STA DIVENTANDO UNA RISORSA SEMPRE PIU’ RARA E PREZIOSA ATTORNO ALLA QUALE SI POTREBBERO MUOVERE INTERESSI POLITICI ED ECONOMICI. SECONDO TE SI POTREBBE ARRIVARE AD UNA GUERRA PER L’ORO BLU E PER QUALI MOTIVI? FACCE DA ZAI.NET 5 Samuel Casari, Alberto Buzio, anni 16: anni 18: Non riesco ad immaginare Si perché quando finirà il una vera guerra per l’oro petrolio sarà la volta blu, o perlomeno non così dell’idrogeno che si ricava cruenta come quelle per il tramite la fusione dell’acqua petrolio, però senz’altro podel mare… qualcuno trebbero esserci dei problemi cercherà sicuramente di se l’acqua dovesse veramencreare un monopolio e te scarseggiare 4 3 ci saranno delle lotte. Dario Fanton, 17 anni: Sono convinto che esiste già una piccola guerra per l'oro blu nei paesi del terzo mondo, di certo poco “pubblicizzata” per convenienza. A noi la scelta se evitarla o meno 2 Massimiliano Vallone, Canepa, 8 7 Giuseppe 18 19 anni: anni: In futuro potranno In futuro è probabile scoppiare conflitti per la che scoppi un conflitto che mancanza d’acqua. Perché abbia come oggetto l’oro c’è una cattiva gestione blu. Una causa scatenante della fonte e perché viene potrebbe essere una sfruttata dai paesi più cattiva gestione delle potenti e i paesi più poveri risorse ed uno spreco rimangono senza imponente Andrea Pagano, 6 17 anni: Non riesco ad immaginare che si possa arrivare ad una guerra per la scarsità d'acqua. Ma ci saranno di certo un sacco di problemi se questa inizierà a mancare Simone Sicali, 20 anni: Non è un pensiero ricorrente perché per il momento sembra più importante il petrolio. Comunque sicuramente può diventarlo se si creano dei monopoli 12 Michela Pisicchio, 16 anni: Il problema è uguale a quello del petrolio. Quando inizierà a scarseggiare anche l'acqua tutti cercheranno di accaparrarsela come una 11 merce preziosa Mirko Soster, Mirko Cavuoti, 18 anni: 18 anni: Credo certamente Penso che una guerra che in un futuro forse per l’oro blu ci sia già. Essa non troppo lontano la è combattuta soprattutto mancanza dell’acqua d’estate dai contadini e da creerà conflitti politici tutti i siciliani contro la ed economici da non mafia che ha preso il sottovalutare tra i controllo di quelle poche paesi ricchi fonti presenti 10 9 15 Giulia Paltrinieri, 14 13 Stefano Vico, 17 anni: 18 anni: Sicuramente si, Purtroppo si, penso che in anche perché l'acqua è un futuro prossimo possano sfruttata sempre di più scoppiare anche delle guerre anche per la ricerca di per la mancanza d’acqua, in nuove fonti energetiche. quanto si potrebbero In più le risorse naturali creare dei conflitti di sono minate natura economica dietro dall'inquinamento all’oro blu “ “ “ “ “ “ “ “ “ Roberta Taccagni, 16 18 anni: Penso di no. Perché con tutte le conoscenze che abbiamo si troverà un metodo per ricrearla o ricavarla da qual'cos'altro “ “ “ “ “ Christian Termini, 19 anni: Non penso proprio che arriveremo anche ad una guerra per l’acqua… adesso non esageriamo!!! “ “ “ “ “ Alberto Marabotto, 18 anni: Si, molto probabilmente in un futuro scoppieranno anche guerre dovute alla mancanza di questa risorsa essendo in questi anni stata sfruttata, soprattutto dai paesi industrializzati, 1 senza alcun criterio “ Veronica Cattai, 17 anni: Si, perché l’acqua è un bene preziosissimo e visto che si usa per qualsiasi cosa, tutti cercano di averne il più possibile “ E DOPO… GUERRA ANCHE PER L’ORO BLU? 38 QUAL È IL LOOK GIUSTO PER BALLARE? Disegnati da voi, gli abiti adatti ad ogni ritmo. 60 “ “ “ “ Con “ “ le opinioni di noi giovani anche sui grandi quotidiani nazionali 24 MI MANCHI COME… L’ACQUA ASTRO CASTING Le previsioni del mese con i volti dei nostri testimonial del segno “ “ EFFETTO MUSICA TEST OROSCOPO “ “ 19 Gli spartiti musicali suonano da soli, vi spieghiamo come. “ “ EIFFEL 65: LA DANCE MADE IN TORINO MODA “ 5 REDAZIONE MUSICALE INCHIESTA CERCASI ACQUA DISPERATAMENTE L’oro blu sta diventando sempre più raro. I ragazzi intervistati urlano, a gran voce, di non trasformare l’acqua in merce. 9 16 Inchiesta SPORT CALCIO AL FEMMINILE 27 Cercasi Tra difficoltà e tanto divertimento, la storia di Marty, attaccante sinistro. ACQUA disperatamente! VIVAIO CREATIVO POESIA: 42 quando la guerra si intravede anche nel sorgere del sole. REDAZIONE SOCIALE 43 UN ESERCITO DI … VOLONTARI! Una professione che appaga e sviluppa la libertà della persona. SCRITTURA CREATIVA: Diario semi-serio di due giovani cronisti a Sanremo INTERCULTURA VENGO DA LONTANO… Il servizio civile come volontariato GIOVANI CRITICI 51 CINEMA, MUSICA, LIBRI, INTERNET I giovani critici vi segnalano quanto c’é in giro di interessante o stroncano i best sellers più gettonati 34 47 LAVORO QUI Intervista ad un senegalese laureato in elettrotecnica che, nel nostro Paese, vende giornali per strada. CINQUE SETTIMANE IN AUSTRALIA… L’epopea di Alice alla scoperta di un paese e di un popolo molto affascinante. 49 È POSSIBILE CHE NEL TERZO MILLENNIO E NEL COSIDDETTO “VILLAGGIO GLOBALE” PIÙ DI 1,4 MILIARDI DI PERSONE NON ABBIANO ACCESSO ALL'ACQUA POTABILE? LA TERRA È DETTA IL PIANETA AZZURRO PERCHÉ È COPERTA PER IL 71% DI ACQUA, MA PIÙ DEL 97% DELL’ACQUA SUL NOSTRO GLOBO È QUELLA SALATA CONTENUTA NEI MARI E NEGLI OCEANI. QUESTA PREZIOSA RISORSA NON PUÒ ESSERE TRATTATA COME UNA MERCE: NOI DI ZAI.NET ABBIAMO SEGUITO IL PRIMO FORUM ALTERNATIVO MONDIALE DELL’ACQUA E SVOLTO UN’INDAGINE FRA I NOSTRI COETANEI. ’obiettivo è utopico: garantire l’accesso all’acqua potabile a tutti i cittadini del Pianeta nell’arco di una generazione e far riconoscere l’acqua come un Bene Comune dell’umanità. Con questo scopo è stato convocato a Firenze, dal 21 al 22 marzo 2003, il Primo Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua che vuole contribuire all'elaborazione di un modello “alternativo” di gestione della risorsa acqua rispetto a quello proposto, negli stessi giorni (17-22 marzo 2003), dal Terzo Forum Mondiale dell'Acqua di Kyoto, fondato sulla delega al mercato. Partendo dalla considerazione che l’acqua è una risorsa di tutti, si ritiene necessario che venga gestita dalla collettività e non da un gruppo di pochi potenti che intendono privatizzarne la gestione mettendo in atto il mo- L 9 Inchiesta 10 dello di Partenariato Pubblico Privato (PPP). Attraverso questo modello di privatizzazione PPP, le imprese private multinazionali intendono assumere il controllo politico ed economico delle risorse idriche del pianeta riducendo un bene primario a merce di contrattazione. Il Forum Mondiale dell'Acqua di Kyoto è invece un'ulteriore celebrazione del primato del mercato, del capitale, dell'investimento privato, dell'iniziativa imprenditoriale e della proclamazione dell'acqua come "oro blu", destinato ad essere la causa principale di nuove ondate di conflitti d'interesse e di guerre future. Esso non offre nessuna speranza concreta alle popolazioni diseredate e sfruttate del pianeta. Nel frattempo, la devastazione delle acque dolci di superficie e sotterranee, così come delle acque salate (mari, oceani) non cesserà di aggravarsi ovunque nel mondo. organismi viventi; 2) l'accesso all'acqua, potabile in particolare, é un diritto umano e sociale imprescrittibile che deve essere garantito a tutti gli esseri umani Una situazione gravissima La situazione è grave ed è preoccupante che, nel terzo millennio e nel cosiddetto “villaggio globale”, più di 1,4 miliardi di persone non abbiano accesso all'acqua potabile. Se non si mettono in atto strategie adeguate, nel 2020 più di 3 miliardi di persone non avranno accesso all'acqua potabile. Inoltre le risorse idriche mondiali sono dappertutto in uno stato disastroso: l'inquinamento, le contaminazioni e gli sperperi dovuti ad un'agricoltura intensiva, ad attività industriali inquinanti ed ad usi domestici/privati irragionevoli hanno fatto dell'acqua dolce una risorsa sempre più "rara". Anche nei paesi sviluppati come l'Italia è diventato sempre più costoso accedere all'acqua dolce di buona qualità. Il Manifesto dell’Acqua Nel 1998 un Comitato Internazionale ha redatto il "Manifesto dell'Acqua" che formula quattro idee-chiave utili a tutelare una risorsa tanto importante: 1) l'acqua, in quanto fonte insostituibile di vita, deve essere considerata un bene comune patrimoniale dell'umanità e degli altri indipendentemente dalla razza, l'età, il sesso, la classe, il reddito, la nazionalità, la religione, la disponibilità locale d'acqua dolce; 3) la copertura finanziaria dei costi necessari per garantire l'accesso effettivo di tutti gli essere umani all'acqua, nella quantità e qualità sufficienti alla vita, deve essere a carico della collettività; 4) anche la gestione dei servizi d'acqua (pompaggio, distribuzione e trattamento), la gestione della proprietà e dei servizi, essendo un affare dei cittadini e non solo dei distributori e dei consumatori, deve essere a carico della collettività. Inoltre, per sensibilizzare l'opinione pubblica e al fine di assicurare, nel 2020-2025, l'ac- VALERIA TARDIVO, 18 ANNI Torino Come tutte le risorse della terra, non è inesauribile ed è destinata a finire. Noi Occidentali non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo di poterne disporre facilmente aprendo il rubinetto di casa e tendiamo a sprecarne grandi quantitativi. Quando si esaurirà, cominceranno gli stessi conflitti per l’accaparramento che si stanno verificando attualmente per il petrolio. Gli Stati Occidentali che ne dispongono la privatizzeranno, alzeranno i prezzi e la situazione degenererà. Inchiesta 12 cesso all'acqua a tutti gli abitanti della Terra è stato costituito il "Comitato Italiano per il Contratto Mondiale dell'Acqua”. Forse si tratta di obiettivi utopici, ma anche noi ragazzi speriamo che si realizzino. L’acqua in Italia è inquinata e le risorse idriche nazionali vengono sfruttate in maniera eccessiva e sconsiderata (30 % in media di perdite negli usi irrigui, 27 % per usi domestici). Pillole di curiosità: i mali dell’acqua in Italia La qualità delle acque è sconosciuta perché non vengono effettuati rilevamenti sistematici sulle acque sotterranee e non è possibile quantificare i danni, in termini di inquinamento e contaminazione, provocati da agricoltura, zootecnia, industria, settore civile, turismo, energia. Un terzo degli Italiani non gode ancora di un accesso regolare e sufficiente all’acqua potabile, pur essendo l’Italia il paese dell’Unione Europea con il tasso più elevato di consumo d’acqua pro capite per usi domestici (78 m/anno/abitante). Gli italiani sono i primi consumatori d’acque minerali al mondo: solo il 40 % beve l’acqua di rubinetto, anche se l’acqua minerale costa dalle 300 alle 600 volte in più e non è né più pura né più sana dell’acqua potabile. Missione di pace in Iraq: l’Italia porta acqua ai civili Una delegazione italiana, in missione di pace, è partita alla volta di Bassora per rifornire di acqua pulita e potabile almeno 20.000 persone attraverso un sistema di autobotti. Le bombe lanciate durante la Guerra del Golfo, infatti, hanno distrutto la maggior parte degli acquedotti iracheni privando le popolazioni locali dell’acqua potabile. La delegazione italiana, inoltre, intende dare il proprio contributo anche attraverso la realizzazione di un impianto di potabilizzazione di acqua di fiume che alcune associazioni non governative irachene stanno cercando di realizzare. Questa è l’azione concreta di solidarietà, come segno di pace, che il Comitato Italiano per un Contratto Mondiale dell’Acqua ha presentato in occasione del lancio del Primo Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua. VITTORIA CARBONE, 18 ANNI, Torino E’ un bene indispensabile e sempre più raro. Il problema è che manca un’educazione all’acqua: sarebbe necessario sensibilizzare le persone per renderle più attente nei confronti di questa preziosa risorsa. Bisogna evitare gli sprechi e limitare l’inquinamento provocato dalle industrie che riversano sostanze tossiche nei fiumi contribuendo a ridurre la quantità di acqua potabile. Inchiesta 14 Lo Stato ha preferito il privato e ha recentemente deciso di abolire la modalità di gestione pubblica diretta imponendo, con l’articolo 35 della legge Finanziaria 2002, la trasformazione di tutte le aziende municipali in società per azioni, dando il via alla presa di controllo dei servizi idrici italiani da parte delle grandi imprese multinazionali europee ed extra-europee. Il peso dell’Italia sulla politica europea e mondiale dell’acqua è praticamente nullo in quanto è assente dalle quattro grandi istituzioni/programmi che delineano gli orientamenti e le scelte prioritarie della politica mondiale dell’acqua. La nostra indagine: non strumentalizziamo l’acqua! Dai risultati dell’indagine effettuata tra i ragazzi di Zai.net emerge che quasi tutti gli intervistati bevono l’acqua minerale perché quella di rubinetto sa di cloro o è puro calcare. Ritengono che manchi un’educazione al corretto uso dell’acqua, ma molti chiudono il rubinetto durante le operazioni di lavaggio dei denti e preferiscono fare la doccia perché più veloce e limita gli sprechi. Non tutti sono a conoscenza del fatto che un miliardo e mezzo di persone al mondo non hanno accesso all’acqua potabile e che un terzo degli italiani non ne usufruiscono con regolarità. Tra le cause individuate emergono la siccità, gli sprechi, l’inquinamento, l’incapacità di organizzare impianti efficienti e gli interessi economici di alcuni. Molti ritengono che l’acqua dovrebbe essere gestita dallo Stato perché i privati tendono a specularci sopra o a preoccuparsi unicamente degli utili ricavabili. Il timore diffuso è che la distribuiscano solo a coloro che possono pagarla. Qualcuno però, non riponendo fiducia nello Stato, ritiene che i privati ben organizzati e suddivisi per Regioni potrebbero gestirla meglio. Tutti comunque sono concordi sulla necessità che l’acqua, in quanto bene primario e risorsa indispensabile alla vita, non venga strumentalizzata a fini politici ed economici: deve essere riconosciuta come Bene Comune dell’umanità ed essere garantita a tutti gli abitanti della terra. GAIA, 18 ANNI, Roma Una risorsa che genera vita e non una merce: l’acqua è questo. Invece non tutti sanno che in Europa ci sono due multinazionali che controllano il 70% del mercato Test 16 Mi manchi come… L’ACQUA! 1 1 ACQUA? a) Mare, ombrellone, sole-cuore-amore b) Con l’ossigeno, una molecola assolutamente insostituibile c) No, vino! 2 IN CHE OCCASIONE TI SEMBRA DI SPRECARE PIU’ ACQUA? a) Quando faccio la doccia prima di andare ad allenamento. b) Quando faccio il bidet prima d’uscire (always 2 di picche ). c) Quando lavo i cerchioni. 2 3 PERCHE’ ESISTE IL PROBLEMA IDRICO? a) Effetto serra/cambiamenti climatici, sprechi, inquinamento, ci vorrebbero 10.000 Erin Broncovich… b) Ad aggravare la naturale varietà delle precipitazioni, c’è la maldistribuzione della risorsa, per cui i paesi ricchi, con grandi opere e “consumandone” di più, la sottraggono agli altri. c) Perché nei paesi sviluppati costa troppo poco e nei paesi poveri semplicemente troppo. 3 4 COSA SUCCEDEREBBE SE TUTTA LA POPOLAZIONE MONDIALE VOLESSE (POTESSE) ACCEDERE ALLA STESSA QUANTITA’ D’ACQUA DEGLI OCCIDENTALI? a) Ci scapperebbe qualche guerra, le tensioni tra i paesi a valle e monte dei grandi fiumi, (Tigri ed Eufrate, Giordano, Nilo…) ci sono già… b) Ci troveremmo un cinese in ogni bottiglia di minerale. c) Razionalizzare la risorsa idrica?! Ma, per restare in Italia, possibili che nessuno pensi ai legittimi interessi della mafia? 4 RISPONDETE ALLE SEGUENTI DOMANDE, CALCOLATE LA SOMMA DEI VOSTRI PUNTI E AFFRONTATE LA VOSTRA SITUAZIONE. 5 SE RIMANESTE SENZA ACQUA CORRENTE?: a) Boh, mi farò lo shampoo col Tavernello, tanto è acqua. b) Taniche, vaschette; prima di usarla cercherò di pensare bene a cosa fare per evitare gli sprechi. c) Cerco di sostituire l’acqua, mi hanno detto che si può bollire la pasta in mezza parte di rhum… 5 1 A 3 B 1 C 5 2 5 3 1 3 1 3 5 4 1 5 3 5 5 1 3 6 1 5 3 7 5 1 3 pu nt eg gio gi te o n pu RRO io AZZU IP C IN R PRINCIPio AZZURRO P Sei conscio del drammatico problema, cerchi per quanto possibile, e per quanto può essere utile, di non sprecare il bene più prezioso. RBIDO MA TO PROBLEMA TORBIDO PROBLE “Sprecare l’acqua no, ma io cosa posso fare?” Molti programmi d’aiuto ai paesi poveri, dove manca l’acqua per lavarsi (conseguenza: epidemie) e soprattutto la potabile (conseguenza: epidemie), prevedono proprio la costruzione di pozzi; un esempio? AMREEF, “basta poco che cè vò?” 6 6 SCEGLI LA PRINCIPALE CAUSA DI QUESTO PROBLEMA: a) L’inquinamento, quindi l’effetto serra, il riscaldamento del pianeta, quindi desertificazione e scioglimento dei ghiacciai. b) Mino Reitano che si lava i denti. c) A+B 7 SCEGLI LA SOLUZIONE PIU’ EFFICACE: a) L’aquaplaning! b) Investire in opere di miglioria e modernizzazione della rete idrica, in Sicilia gli acquedotti risalgono per lo più al ventennio, magari invece che alcune Grandi Opere… c) Un sistema di drenaggio a circuito chiuso per i denti di Mino Reitano. 7 Marco Bazzica, 20 anni, Genova ROBLEM NO PROBLEM NO P Non ti poni il problema, forse ti sfugge che dire che gli africani hanno l’acqua alla gola è un’espressione metaforica. RADIO ZAI.NET LA PRIMA RADIO CHE DA’ VOCE AI GIOVANI REPORTER Stiamo ultimando le selezioni per il primo gruppo di studenti che faranno parte di Radio Zai.net: ci avete risposto in tanti mandando le vostre proposte e i curricula. Chi vuole ancora partecipare può farlo cliccando sulla sezione “Talent scout” del sito www.tcrec.it; su www.zai.net area programmi tv sceneggiature o direttamente su Radio Zai.net. Miti Eiffel 65, la dance made in Torino REDAZIONE MUSICALE Effetto musica Scanning… a book! Musica 20 65 EIFFEL : la dance made in Torino aggiunto l’hotel dove erano ospitati, ci siamo trovati di fronte a Maury, il musicista del gruppo, Gabry, il dj, e Jeffrey, cantante e autore dei testi. Gli Eiffel 65 ci accolgono subito gentilmente e si rendono molto disponibili nei nostri confronti, anche se, immaginiamo, in questo periodo saranno sicuramente ossessionati da interviste e giornalisti. Comunque ci aiutano subito a metterci a nostro agio e a vincere l’emozione di stare seduti in mezzo a loro. Mentre fuori dell’albergo un gruppetto di ragazzine si agita e grida i loro nomi, noi prendiamo fiato e iniziamo. Allora ragazzi, come vi siete conosciuti? Maury: Ci siamo conosciuti tutti alla Bliss Co. Un allora piccolo studio di registrazione di Torino nel quale abbiamo iniziato a registrare le nostre prime idee. Tutti noi provenivamo da altri gruppi che avevamo messo su ai tempi delle superiori. Io ad esempio suonavo in un gruppo che si ispirava ai Simple Minds. Gabry: Io invece provengo dalla scena delle discoteche di Torino. Ho iniziato a fare il dj per divertimento e poi sono riuscito a far diventare questa mia passione una vera e propria professione. Jeffrey: Io, prima degli Eiffel 65, cantavo in un gruppo dance che si chiamava I C U (in inglese si legge I see you). Era una cosa molto alla buona, il classico gruppetto di amici che si trovano a suonare in un garage o in una cantina. Tutti e tre non avevamo al tempo nessuna idea di dove saremmo potuti arrivare. Da dove nasce il nome Eiffel 65? Gabry: Il nome Eiffel 65 nasce per caso e per errore. Infatti l’idea era stata quella di R DURANTE LA MANIFESTAZIONE CANORA DEL FESTIVAL DI SANREMO I NOSTRI INVIATI HANNO INCONTRATO I BENIAMINI DELLA MUSICA DANCE ITALIANA, IL GRUPPO CHE, DA ORMAI 4 ANNI, DATA DEL LORO ESORDIO DISCOGRAFICO, FA BALLARE I GIOVANI DI MEZZO MONDO. RAGAZZI, ECCO A VOI GLI EIFFEL 65! chiamare il gruppo semplicemente Eiffel, ma quando è stato consegnato ai grafici per essere stampato, per colpa di un refuso, dietro al nome “Eiffel” comparivano le ultime due cifre di un numero telefonico. I grafici pensavano che fosse quello il nome del gruppo ed hanno sviluppato il progetto così, una volta visto il lavoro finito, abbiamo deciso di tenere il nome di Eiffel 65. Avete iniziato a cantare in inglese, poi avete scritto pezzi in italiano, perché questo cambiamento? Maury: In realtà non abbiamo deciso di seguire questo percorso a priori. Abbiamo ini- ziato in inglese perché l’inglese si addice alla musica che facciamo, poi anche attraverso una serie di pezzi, tra cui la collaborazione con Franco Battiato e il singolo “Cosa Resterà”, ci siamo accorti che ci piaceva anche cantare in italiano. Anzi, vi dirò che abbiamo deciso di fare uscire il nostro album in due versioni distinte, una interamente in inglese ed una invece cantata tutta in italiano. Direi insomma che non siamo passati dai testi in inglese a quelli in italiano, ma abbiamo deciso piuttosto di allargare i nostri orizzonti musicali. La musica che fate è suonata e composta principalmente con l’uso di un pc, cosa pensate della tecnologia e che rapporto avete con essa? Maury: Ah, la tecnologia affascina tutti e tre, ma Jeffrey è assolutamente fissato, compra qualsiasi oggetto tecnologico che esca sul mercato (risata generale…). Scherzi a parte, siamo assolutamente favorevoli alla tecnologia perché aiuta nella vita e nella musica. La tecnologia ha permesso di sostituire le vecchie, costosissime apparecchiature per la registrazione con dei normalissimi pc dai costi molto più ridotti. Pensa che il nostro studio di registrazione è composto da un computer, due casse e una tastiera. L’abbattimento dei costi generato dallo sviluppo tecnologico permette a molti Musica 22 Gli Eiffel 65 con la nostra giovane reporter DISCO GRAFIA giovani di coltivare la passione per la musica, pasGli Eiffel 65 hanno prosione che in passato non poteva magari essere assedotto 2 album da stucondata a causa di costi proibitivi per la maggior dio: EUROPOP, uscito parte dei ragazzi. Occhio nel novembre del ’99 e però, vorrei precisare che non basta un pc per scriveCONTACT, di luglio 2001. re un pezzo dance, se dietro Come ogni gruppo non c’è una persona con delle idee, uno che dica al dance che si rispetti computer cosa deve fare, alhanno affiancato a lora non esce fuori niente. Vorrei affrontare un argoquesti due cd una semento di grande attualità. rie numerosa di remix Internet permette, da una parte, di diffondere la tua di brani di altri artisti famusica e farla ascoltare da mosi: dagli 883 a Piero molte più persone rispetto al passato, ma è anche vero Pelù, da Nek alla Pauche favorisce la pirateria musini. Gli Eiffel 65 hanno sicale e non solo, arrecando un danno ad artisti e case anche remixato dei discografiche. Con lo svilupbrani di artisti stranieri. po tecnologico, sono nate fonti alternative di guadagno che possono essere comunque sfruttate. Ad esempio sul nostro sito si possono scaricare a pagamento le suonerie per cellulari con le melodie dei nostri pezzi. Internet e lo sviluppo tecnologico sono una realtà che non può essere ignorata, né tantomeno arrestata, quindi ci si deve adeguare e si devono accettare le regole che impone. Tutti e tre siete cresciuti a Torino, cosa pensate della scena musicale della vostra città? Gabry: A Torino la scena musicale è molto attiva, noi lavoriamo alla Bliss Co., che attualmente conta nove studi di registrazione, quindi siamo a contatto con molte persone che suonano musica elettronica. Inoltre, proprio grazie allo sviluppo tecnologico e all’abbattimento dei costi che questo comporta, sempre più ragazzi si cimentano con la musica dance, e tra questi c’è sicuramente qualcuno che fa qualcosa di buono. Come mai proprio Sanremo? Gabry: Sanremo è sicuramente la vetrina più importante per un musicista del nostro paese, permette in una settimana di farsi conoscere da un pubblico molto vasto, e, da non sottovalutare, da un pubblico che magari generalmente non ti segue. Qui a Sanremo, se riesci a sfondare, puoi veramente scrivere una pagina della musica italiana, e allora abbiamo deciso di partecipare. 23 Cosa pensate del Festival? Maury: È la prima volta che partecipiamo al festival, ma ce lo aspettavamo più o meno così. È tutto un grande circo, si è in giro dalla mattina alla sera tra prove, interviste, conferenze stampa, e poi, dopo l’esibizione sul palco, ricevimenti, feste, cene… È un bel clima, molto divertente anche se si dorme poco e ci si stanca molto. La cosa più importante però è viverlo nel modo giusto. È importante sì, ma è comunque un gioco, se si prende troppo sul serio si rischia di sclerare! A fine chiacchierata spieghiamo agli Eiffel 65 il funzionamento e l’organizzazione del nostro giornale, Zai.net appunto, e ne riman- gono letteralmente affascinati! Maury non credeva possibile che ragazzi di tutta Italia potessero partecipare alla creazione di un giornale a tiratura nazionale creato e rivolto a loro stessi. Gli Eiffel rimangono talmente entusiasti dell’iniziativa che ci propongono di incontrarci nuovamente in futuro, magari nei loro studi di registrazione di Torino. A noi non sembra vero e potete scommettere che non ci faremo scappare un’occasione così ghiotta. Purtoroppo il tempo a nostra disposizione è volato via senza accorgersene, è ora di lasciare gli Eiffel 65 che salgono in stanza per prepararsi per la serata all’Ariston. Li salutiamo con l’impressione di aver trovato tre amici in più. In bocca al lupo, ragazzi! Effetto Musica 24 Scanning... a BOOK! Per leggere la musica Libro + computer = musica l mese scorso sono entrato in un negozio di musica, ho passato due ore in mezzo ai tanti libri in vendita e ne ho comperato uno con gli accordi di chitarra ed il testo delle canzoni. Ma, piccolo particolare, non so leggere la musica! “Non è niente...” mi sono detto… “ci sono le sigle degli accordi (in inglese) ed i testi, e questo basta per imparare le canzoni...” Facile a dirsi... alla fine, dopo qualche giorno, ho messo da parte il libro e non l'ho più aperto... un vero peccato. Non mi sono dato per vinto e ne ho parlato con Michele di Supervix: lui mi ha consigliato un programma per ascoltare, leggere e modificare gli spartiti musicali: Sibelius. Ci siamo collegati al sito internet ed abbiamo scaricato il demo del programma. È pazzesco cosa puoi fare! Le possibilità sono davvero tante. I OGNI VOLTA CHE FABIO MI PARLA DI COMPUTERS FACCIO FINTA DI NON AVER SENTITO BENE, CAMBIO DISCORSO SPERANDO CHE LUI NON PARTA IN QUARTA CON I SUOI "VIRTUAL-SYNTHS" O ALTRO, QUESTA VOLTA INVECE È STATO UTILE ED INTERESSANTE. ORA VI RACCONTO TUTTO… Abbiamo scannerizzato alcune pagine del mio libro, le abbiamo aperte in Sibelius ed ecco che… il libro suona da solo…! Tutta la musica è sul computer ed il programma suona la canzone con gli strumenti giusti! Adesso che facciamo? Innanzitutto ci ascoltiamo la canzone. Poi impariamo a suonarla anche noi! Diventa facile, perché basta premere play e lui suona. Stop, e si ferma. E tutto quello di cui hai bisogno è davvero solo un pc a portata di mano. Funziona anche senza scanner La stessa cosa la puoi fare senza lo scanner. Impossibile? No: abbiamo provato a copiare noi da un libro un giro di basso, quindi abbiamo scelto dal menu lo strumento “Basso Elettrico”, ed abbiamo inserito con il mouse manualmente le note. Optiamo per il play e… la musica sgorga come per magia. Adesso ci divertiamo un po’, apriamo la finestra “Arrange”, scegliamo violino e piano e vediamo cosa succede. Uhm, interessante. Ed ora aggiungiamo le percussioni. Non smetteremmo davvero più. Le possibilità sono davvero infinite. Qualche giorno dopo… “Bene, direi che Andrea ha trovato in Sibelius quello che cercava e anche di più… sono riuscito a bloccarlo appena in tempo: stava spendendo tutti i suoi risparmi in libri… l’ho fermato, spiegandogli che basta connettersi ad internet e cercare i siti giusti. Ce ne sono molti che regalano gli spartiti musicali di vari generi”. Un saluto a tutti. Ed alla prossima scoperta musicale! Fabio e Andrea, Brescia DJ Come mai alcuni dj hanno tre piatti invece di due? Principalmente usano il terzo piatto (di solito un cd player...) per aggiungere voci e rumori… NASCE “IL PIANETA AZZURRO” È nata a Torino una nuova iniziativa Film Sognando Beckham interamente dedicata al "pianeta acqua" in occasione dell’Anno internazionale dell’acqua: "il Pianeta azzurro", un progetto ideato dall'Istituto per Web Per andare in… rete l'Ambiente e l'Educazione Scholé Futuro. Il prossimo numero della rivista “il Pianeta azzurro” uscirà a maggio e si pone come uno strumento di servizio all’educazione ambientale del Pianeta Acqua. Inoltre sono previste una serie di proposte didattiche per scuole, associazioni, enti, legate alla conoscenza e alla fruizione dell’elemento acqua in collaborazione con esperti di educazione ambientale, biologi, ecc. Ad esempio la possibilità di iscriversi a settimane in barca a vela nel Parco Nazionale delle Isole Incoronate (Croazia) accompagnati da esperti biologi e naturalisti. Una mostra di disegni realizzati dai ragazzi delle scuole nell’ambito del concorso internazionale "Festival Mondial de l'Image Sous-Marine" di Antibes (Fondazione Oceanografica Paul Ricard). Via Bligny, 15 – 10122 Torino Tel./fax 011.4366522 (r.a.) e-mail: [email protected], www.ilpianeta-azzurro.it REDAZIONE SPORTIVA Sport Calcio al femminile: la storia di Marty (attaccante sinistro) Sport CALCIO uando 8 anni fa ho iniziato a praticare il calcio, le squadre femminili nella mia città, Milano, praticamente non esistevano: erano quasi tutte società maschili che accettavano “ragazzine” fino all’età di 12 anni. Dopo quest’età il problema non era quello della ricerca di una squadra ma quello di trovare i campi dove allenarsi; molti appartenevano alle società maschili che lo concedevano solo in tarda serata al termine dei loro allenamenti. Quando due anni fa ho cambiato squadra e sono passata dal calcio a 11 al calcio a 7, mi sono resa conto che la situazione era cambiata: avevo molte più opportunità di scelta perché erano nate e stavano nascendo nuove società, non solo in periferia ma anche in zone quasi centrali della città. Inoltre, avevo notato che le persone stavano cominciando ad accettare la presenza di ragazze in uno sport che prima consideravano solo maschile. Nonostante questo, molti non capiscono la mia passione e spesso quando dico di giocare a calcio mi sento rispondere: “tu, una ragazza, che giochi a calcio?!”. Q al femminile NON È FAMOSO E SEGUITO COME IL CAMPIONATO MASCHILE, MA NEGLI ULTIMI ANNI ANCHE QUELLO FEMMINILE SI STA RITAGLIANDO UN SUO SPAZIO NELLO SPORT NAZIONALE. A.S. Vesna 28 Una vera passione Parlando con le mie compagne di squadra ho scoperto che la passione per questo sport, come è successo anche a me, è nata fin dall’asilo; alcune sono state influenzate dal padre che era un giocatore, altre, come me, da compagni di gioco con i quali si passavano pomeriggi interi al parco con la palla ai piedi. Quando poi siamo diventate troppo grandi per giocare in un parco giochi, molte di noi, verso gli 8 anni, hanno deciso di entrare in una squadra. Fin dall’inizio giocare in una squadra è stata una grande emozione che poi è cresciuta quando sono entrata a far parte, 3 anni fa, della società in cui sono tuttora, la A.S. Vesna. Il clima è molto piacevole: non ci sono rivalità interne, gelosie e c’è una forte unione, nonostante quest’anno molte ragazze siano cambiate. Secondo Isotta, difensore, le cose più importanti in una squadra sono proprio queste, perché se ci fossero tensioni e mancasse lo spirito di complicità e di divertimento che c’è tra di noi sarebbe molto difficile giocare insieme. Una realtà nascosta Perché il calcio femminile non è molto seguito in Italia e non riesce a raggiungere i livelli di attenzione degli Stati Uniti, dove è diffuso quanto da noi lo è quello maschile? Secondo Marianna, il capitano della squadra, il motivo è la mentalità maschilista e chiusa della gente italiana, che solo negli ultimi anni sta cominciando ad apprezzare le donne anche nel ruolo di calciatrici. Laura e Paola, due sorelle che giocano in difesa e a centrocampo, affermano invece che Sport Per andare in… rete Ecco alcuni siti utili per conoscere il mondo del calcio femminile: www.divisionecalciofemminile.it www.calciodonne.it www.assocalciatori.it www.ancid.it “la poca attenzione è dovuta anche al fatto che nelle scuole si dà poco spazio a questo sport, per privilegiare la pallavolo, considerata più femminile”. “Per risollevare il calcio femminile – aggiunge poi Marianna - bisognerebbe diffondere la passione tra le bambine, magari andando a parlare della propria esperienza nelle scuole elementari, raccontando loro le forti emozioni che si provano quando si corre palla al piede, quan- do si segna un gol (una sensazione indescrivibile, che ti fa sentire al settimo cielo, oltre che utile alla squadra) o l’euforia negli spogliatoi dopo aver ottenuto un buon risultato (non necessariamente una vittoria, l’importante è aver giocato “con il cuore” divertendosi).” Le difficoltà del calcio femminile sono molte, non solo legate alla poca attenzione da parte di tv e giornali, ma anche di organizzazione e di soldi: non è facile trovare gli sponsor (molto restii verso una squadra di ragazze…), i campi dove allenarsi o dove giocare le partite. Spesso anche le giocatrici di serie A vengono pagate molto poco e affrontano trasferte nazionali e internazionali con grandi difficoltà. Nonostante questo, nelle ragazze la passione rimane notevole, forse maggiore rispetto ai maschi che hanno più possibilità di giocare e di poter emergere, ma che perdono lo spirito di divertimento. Marty, (attaccante sinistro) 17 anni Milano Le immagini utilizzate Sognando Beckham Quando il calcio, al femminile, al cinema diventa storia di passioni ed integrazione… La sinopsi è semplice: i genitori di Jess, diciottenne, vorrebbero che diventasse una dolce, tradizionale ragazza indiana, anche se trapiantata nei sobborghi di Londra. Ma l’unico suo interesse è il calcio, ed il suo sogno diventare forte quanto il suo eroe, Beckham. Tacchetti e tuta al posto di tacchi alti e ultima moda. Per Jess la vita diventa una ricerca continua di sotterfugi per poter giocare in una squadra, in un campionato, di emergere, insomma. Ed il calcio le farà incontrare l’amicizia, quella vera, e, ovviamente, anche l’amore… Un film vero, dalla sceneggiatura ben tratteggiata, che coinvolge dal primo all’ultimo minuto. Ideale per scoprire che il calcio può avere un’anima bella e femminile. per illustrare il servizio sono tratte dal film “Sognando Beckham” Trend Balla che ti passa FONDAZIONE “A. DE MARI” CASSA DI RISPARMIO DI SAVONA VIVAIO CREATIVO Stiliste Le vostre creazioni Provincia di Savona e Fondazione A. De Mari sponsor della redazione “comunicazione visiva” & COMUNICAZIONE Diario Il fotoreportage da Sanremo La redazione del Vivaio creativo e della comunicazione visiva è sostenuta dalla Fondazione A. De Mari e dall’Assessorato alle Politiche per l’Istruzione della Provincia di Savona FONDAZIONE “A. DE MARI” CASSA DI RISPARMIO DI SAVONA Vivaio creativo FONDAZIONE “A. DE MARI” CASSA DI RISPARMIO DI SAVONA Diario semiserio di due giova ni reporter al Festival di Sanremo CI SIAMO! DOPO UNO STAGE NELLA REDAZIONE TORINESE DI RADIO ZAI.NET ECCOCI A SANREMO PER LA PRIMA MISSIONE IN ESTERNO PER RACCOGLIERE INTERVISTE E DOCUMENTARE IL FESTIVAL DAL NOSTRO PUNTO DI VISTA. NON STIAMO PIÙ NELLA PELLE – A SEDICI ANNI INSIEME A TANTI INVIATI E MITI DELLA MUSICA – E CI METTIAMO IN FILA PER OTTENERE IL SOSPIRATO PASS. LA NOSTRA TUTOR NON SI VEDE ANCORA E LE SIGNORINE NON SONO PARTICOLARMENTE CORDIALI: DI NERO VESTITE, SEMBRANO UN INCROCIO FRA DEI SIMPATICI BUTTAFUORI E CRUDELIA DE MON. FINALMENTE L’UFFICIO STAMPA DELLA RAI -SEMPRE PIÙ SCETTICO VISTA L’ETÀ E I BRUFOLI- TROVA I NOSTRI NOMI IN ELENCO E ABBOZZA: DA QUESTO MOMENTO POSSIAMO ACCEDERE ALLE CONFERENZE STAMPA E LA RADIO HA UNA SUA POSTAZIONE IN PRIMA FILA. E ORA CHE FACCIAMO? Maria Pia Capelli rosso fuoco, guanti di pizzo e look punkeggiante. Ci racconta degli esordi ai tempi del liceo; anche i Superzoo della loro band che girava in Puglia. Infine, con senso dell'umorismo, accetta di ripetere l'intervista… Abbiamo scordato di accendere il registratore!… I sosia Eiffel 65 Pavarotti, Celentano, Mel Gibson… ma quelli chi sono? I sosia che girano davanti all’Ariston distribuendo un singolare cd. Per Radio Zai.net improvvisano un coro divertentissimo. Un’altra intervista in hotel – qui a Sanremo è il luogo più adatto per scovare i cantanti – con i principi della musica disco realizzata in studio con l’ausilio della tecnologia. L’intervista la trovate a pagina 20. Vivaio creativo Anna Tatangelo Bungaro Dietro le quinte del festival, l’incontro più emozionante ce l’ha regalato un autore che crede nei giovani: Bungaro, quest’anno vincitore del premio della critica che ha firmato i pezzi di Patrizia Laquidara, Stragà e Tatangelo e del poetico Cammariere. Allegra e cordiale (ci scappa anche una foto-ricordo con abbraccio e Alessandro semisvenuto...) racconta nelle sue canzoni i turbamenti dell’adolescenza: infatti ha soltanto 16 anni, anche se ha gareggiato fra i big. La sua voce è davvero molto calda, emozionante e lei è così carina… Un mito E’ finita C’è anche un mito del giornalismo musicale: Red Ronnie. Ma come farà ad essere amico di tutti gli artisti e a trattare con tanta disinvoltura anche i giovanissimi? Sei giorni di emozioni, lavoro e folla. Provateci voi a dare la caccia ai cantanti nelle hall degli alberghi pigiati fra gli altri reporter facendovi largo fra l’assedio dei fans a caccia di autografi. Meno male che Solange ci rassicura e, salutandoci, prevede un futuro luminoso per noi reporter e per Zai.net. Alla prossima! Vivaio creativo 38 La MODA che nasce da voi! I DO NUOV MAGINAN IM TI S N LI TI O S C RE IARI DI DIVENTA DERNI E D SOGNATO IATO QUA H TE C E C QUESTO V A O B LI CO SCARA OMENTO. M TE E O V A TR FIN DA PIC S ? E IL VO ESTIR VANTI! I: FATEVI A MODI DI V , È GIUNTO O A V R O R E LL P A TUTTO FIGURINI? SPAZIO È Danza del ventre È l’omaggio più sincero alla femminilità, la ricerca del movimento che nasce per sottolineare tutto il sex-appeal del corpo femminile. I suoi movimenti assottigliano caviglie e fianchi e regalano braccia tornite. Il look è da tradizione composto da veli colorati ed arricchiti da decorazioni sovrapposte. BALLA CHE TI PASSA Molti sono appassionati di ballo, ma altrettanti non sanno quanto fa bene al corpo. Esistono molti tipi di danza, e, ad ognuno, corrisponde un look ben definito. Imprescindibile la tenuta per praticare: abito giusto Tango per ogni ritmo! Maria Fusari, 20 anni, di Brescia, ha È la danza di coppia per eccellenza. Per un buon tango si interpretato il completo da danza del deve essere flessibili ed armoniosi, avere senso ritmico ed ventre con creatività, unendo un po’ di passionalità. Oltre a richiedere un ottimo gioco complementi etno e decorazioni da di gambe, tonifica i dorsali e gli addominali. Magda di riportare anche come preziosi bijoux. Roma propone un abito perfetto, dallo spacco profondo che si apre sulla gamba destra. Un lavoro di ricerca ad alta creatività. Brava! Vivaio creativo 40 Funky È un tipo di ballo che si può fare da soli o in coppia, fa 41 Africana E’ una danza istintiva, che non prevede un bene soprattutto per lo spirito, e aiuta ad asciugare la compagno, ma si balla da soli, all’interno di figura e a tonificare i muscoli. Il look impone pantaloni un gruppo. Aiuta a sciogliere il corpo, bacino lunghi e comodi, di forma svasata, e maglietta e spalle. Si snelliscono le gambe e si aderentissima. Meglio se ad ombelico scoperto, oppure disegnano i fianchi. E come se non bastasse con scollo oblò, come suggerisce Irene, 15 anni, di Roma. gli addominali diventano d’acciaio. Massima libertà di movimento, quindi, con short e top rigorosamente etnici. Giovani Hip hop stilisti in erba, raccogliete i vostri disegni e E’ l’erede ideale della break dance. Piace anche ai ragazzi, che frequentano i corsi nelle scuole di danza! Il genere hip hop tonifica la muscolatura, richiede grande equilibrio e senso ritmico, sviluppa anche la capacità creativa dell’improvvisazione. Il look, come propone Lucrezia Mannelli di Susa (Torino), prevede tute oversize e t-shirt. inviateli Erika Farroni, di Roma, propone un completo etno e sexy, perfetto per sottolineare il movimento di busto e fianchi. in redazione via e-mail ([email protected]) o, più tradizionalmente, in busta chiusa a: Redazione Zai.net, corso Allamano, 131 10095 Grugliasco (To) Vivaio creativo Regione Lombardia Il servizio civile volontario L’ALBA L’ondeggiare del mare Risuona lontano, e culla la sabbia inumidita e tremante al calore dell’alba. I cumuli giocano insanguinati, feriti dal sole, ch’esce splendente dalla guerra dell’orizzonte. Pier Luigi Taesi Volontariato Una risposta concreta REDAZIONE SOCIALE Intercultura Vengo da lontano… lavoro qui Il nostro giovane aspirante poeta sceglie la metafora della guerra per descrivere l’alba. Buona l’idea ma alcune immagini sono un po’ abusate e troppo enfatizzate. Continua a scrivere! La redazione sociale è sostenuta dall’Assessorato a Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia P e r s a p e r n e d i p i ù w w w. r e g i o n e . l o m b a r d i a . i t P e r s a p e r n e d i p i ù w w w. r e g i o n e . l o m b a r d i a . i t Intercultura Regione Lombardia Vengo da lontano… LAVORO 47 QUI M_DU 45 ANNI, SENEGAL, DAKAR Viene da pensare agli abiti vecchi e al tempo che ogni cosa riporterà al suo posto, ma io che di tempo ne ho avuto tanto, a ben pensare non so ancora bene cos’è, figuriamoci se posso spiegarlo a un giovanissimo che del tempo a venire non sa che farsene. Metodo educativo e atteggiamento educativo sono indirizzi precisi, affinché chi affaticato cade, possa, attraverso un percorso di risalita, riacquistare autostima e conoscenza di sé, per poi costruire e mantenere rapporti e relazioni significative, con la capacità di custodire parte del futuro in esse contenuto. Occorre educare bene, educare con amore e fiducia: queste sono parole grandi, affermate da chi grande è stato nel campo della pedagogia del servire. Sono passati anni, ma ancora mi stupisco di fronte all’incedere del disagio che aggredisce giovani e adulti, rimango perplesso, disarmato, senza frecce nella faretra, solo interrogativi. Ascoltando (i ragazzi) e le più autorevoli figure di riferimento nel campo della pedagogia e del metodo educativo, mi rendo conto che nel tentativo di “tirare fuori”, di costruire e crescere insieme, non può resistere all’usura del tempo chi parte per “questa avventura” con un bagaglio di certezze inossidabili, di regole intransigenti, di binari singoli. Infatti questo è l’atteggiamento più idoneo per arenarsi negli errori ripetuti. Forse è il caso di armarci di qualche incertezza, dismettendo i cingoli per evitare l’urto, accettando il dubbio che assale, e che potrebbe divenire una certezza sul modo per giungere insieme al traguardo. È difficile sapere, conoscere e agire, quando un giovane se ne sta impettito, a muso duro, felice di avere scelto il vicolo cieco, è davvero difficile spiegargli quanto è doloroso. Poi, il resto che se ne ricava. Educare non sempre ha medagliamenti o riconoscimenti, spesso è un’avventura senza cielo per compagno, ove non sfugge certo l’utilità dell’opera, ma in cui a volte si producono incomprensioni, quando sguardi diversi interpretano in modi differenti la pur identica finalità dell’accompagnare l’altro. Ecco che allora una comunità è tale, perché alla priorità del rispetto della persona, affianca l’aggiornamento del conduttore, di colui che a sua volta deve usare il linguaggio in un labirinto di sensazioni e intendimenti, consapevole che non sempre si arriva alla meta per sentieri conosciuti, ma anche per nuove strade che possono coglierci impreparati. C’è il lavoro, lo studio, i momenti di aggregazione, ci sono le situazioni di confronto, quelle spontanee e quelle stimolate, c’è soprattutto la persona da accogliere, da ascoltare, e ciò rende secondario il primato delle competenze, le stesse provenienze esperienziali, che sembrano apparentemente differenti se non distanti. È complicato “operare” con il disagio, forse è ancora più complesso venirne a capo, perché questo abusare delle cose, delle persone, dei sentimenti, è tessuto insieme attraverso il deteriorarsi dei valori e dei principi, che rimangono tali didatticamente e assai meno nel vivere quotidiano. Prevenire con progetti condivisi e realizzabili rimane solo un’intuizione che soccombe alle pressioni economico-politiche: reprimere costa meno che prevenire, ma il risultato è l’accettazione dell’esclusione, del “sei fuori dal gioco e ci rimani”. Messa in prova, misure alternative, meno carcere per il minore, più tutela per chi arranca, ebbene, stanno per diventare strategie pedagogiche obsolete. Mi chiedo quale può essere il metro da usare con chi è lacerato dentro, se poi questa vista prospettica richiesta al conduttore è annebbiata da queste norme a venire. L’impressione che si ricava nel camminare insieme alle tante lentezze e devastazioni interiori, è che non solo è difficile ben operare dalle ridotte specole di osservazione a causa della marea di disagio dilagante, ma lo è anche soprattutto per l’avanzare di nuove forme di malessere, che non hanno più l’etichetta protestataria di un tempo. È un inverso ipnoticamente diritto che assale generazioni diverse, che si insinua più facilmente in chi non ha strutture mentali formate, in chi nell’evoluzione intellettuale ha ceduto sotto il peso di una libertà inconsciamente percepita come una condanna, per l’incapacità ad onorare reciprocamente le proprie responsabilità. è un disagio che avanza, che intacca aree di vita in maniera sempre più esponenziale, allora, e forse, per chi conduce attraverso eredità pedagogiche più che mai attuali, perché mai minimamente superate, è necessario accrescere la consapevolezza che l’unica ricompensa per essere riusciti a ben educare, è averlo fatto. Vincenzo Andraous Carcere di Pavia e tutor educatore Comunità Casa del Giovane di Pavia P e r s a p e r n e d i p i ù w w w. r e g i o n e . l o m b a r d i a . i t “ Sono laureato in elettrotecnica, parlo quattro lingue, ma vendo giornali per strada… Il mio titolo di studio qui non vale niente, e nel mio paese non ci sono possibilità dopo l’università. Se mi piace quello che faccio? Per niente, ma neanche nel mio paese è facile trovare qualcosa che ti consenta di vivere dignitosamente . ” Cosa hai lasciato dietro di te? “Una moglie e una bambina. È nata dopo che sono partito. Le sento al telefono ogni sabato e domenica. Sempre. Certo che vorrei tornare, nel mio Senegal. Ma non voglio più fare la vita di miseria che ho fato fin’ora. Una macchina, una casa, mia figlia a scuola… Chi torna dopo qualche anno in Europa poi fa una vita da Ministro, nella mia Dakar. E sarà così anche per me. A volte mi piace pensare di essere un cittadino del mondo, un viaggiatore. Ma ti confesso che la mia cultura mi manca molCHI ARRIVA NEL NOSTRO PAESE SPESSO HA UN to, e vendere libri sull’Africa è l’unico aggancio che mi è BUON TITOLO DI STUDIO IN TASCA, MA È rimasto. Con i miei compaCOSTRETTO A SCEGLIERE LAVORI DIVERSI, SPESSO trioti ci vediamo solo per SVOLTI PER STRADA. MARCO HA INCONTRATO strada o per dormire. È da stamattina alle otto che sono DUE PERSONE DALLA STORIA SIMILE, CHE, PER qua, e stasera finirò tardi. VIVERE, VENDONO LIBRI SULL’AFRICA: Penso che avrò sonno”. SENEGALESI, QUI PER LAVORO, PER FAME, ALLA Cosa sapevi dell’Italia, prima di partire? RICERCA DI UNA VITA MIGLIORE. E DI UNA “I racconti al telefono dei miei CHANCE IN PIÙ PER LA PROPRIA FAMIGLIA. amici già partiti. E poi il cinema, e naturalmente il calcio. No, non foto ANSA Intercultura ero così illuso da immaginare una vita come quella dei vostri film. Sapevo che sarebbe stata dura, appena arrivato mi sono messo a studiare italiano. Ho anche preso un piccolo diploma. Ma per ora c’è solo questo lavoro a consentirmi di vivere, aspettando che arrivi il permesso di soggiorno. Sempre meglio di lavorare in nero come muratore, te lo assicuro”. Chi ti ha aiutato, in questo anno passato in Italia? “Gli amici. Sono loro che mi hanno ospitato in casa, che mi hanno fatto conoscere l’associazione Come, per cui lavoro adesso. Italiani, no. Non ho molti rapporti con gli italiani”. In questi tempi di guerra, come si vive la pace in Senegal? “Dovreste andarci, in Senegal… Vedreste quante manifestazioni ci sono! Le strade piene, bandiere, canti, balli. Noi conosciamo la guerra. E ci rifiutiamo di guardare ancora una strage di innocenti. Perché solo questo è una guerra”. AEKO 35 ANNI, SENEGAL Come sei arrivato in Italia? “È solo un anno che sono qui. L’Italia è l’ultima tappa. A ripensarci è stato davvero un viaggio incredibile. Sei anni in Arabia, due mesi Germania e una tappa a trovare mia sorella in Francia. Pessima la Francia”. Perché? “La Francia è piena di immigrati, e il razzismo è dilagante. Sono scappato subito, e qui mi trovo molto meglio. Molte persone si fermano, cercano di aiutarti, ti danno consigli. C’è anche qui un po’ di razzismo, ma non ti rende la vita impossibile. È un altro, il problema. Ho passato giornate in questura per avere il permesso di soggiorno. Mi arriverà il mese prossimo, forse. È che per avere il permesso devi avere un lavoro regolare, e per avere un lavoro regolare devi Intercultura avere il permesso. Mi spieghi come si fa? Questo lavoro mi sta aiutando molto, infatti. Certo, è duro, ma dopo un anno di lavori in nero ti sembra tutta un’altra cosa. E poi non ho mai spacciato droga, io. Preferisco vendere libri tutto il giorno per pochi soldi, che compromettermi con quella schifosa droga”. Che rapporti hai con la tua famiglia? “In Senegal ho lasciato mia moglie e due figli, e i miei genitori. Stanno bene, li sento spesso per telefono. Loro riescono a vivere coi soldi che hanno. Io, qui, non posso nemmeno comprarmi i vestiti. Ma guarda, non me ne frega niente. Sono partito quasi otto anni fa e non ho intenzione di fermarmi. Ho un diploma al politecnico, e so fare bene il mio lavoro. Quando potrò fare il mio lavoro e vivere con la mia indipendenza, ecco, quella sarà la mia patria”. Cosa pensi di questa guerra? “Pace! Abbiamo bisogno della pace. Il mio paese è povero, ma in questi giorni le strade sono piene di manifestazioni. Perché sappiamo bene a cosa porta la guerra. Non soltanto morti innocenti, ma anche grosse ripercussioni a livello economico. E, come al solito, sarebbero paesi come il mio, lavoratori sfruttati come i miei fratelli rimasti in Africa, a pagarne le spese. Marco Giacomini, 19 anni, Milano l mio compito e quello di altri ragazzi della provincia di Asti, che oltre tutto non conoscevo, era quello di ambasciatrice della mia Provincia a Pennant Hills, un sobborgo di Sydney, a 26 km dalla grande metropoli. Dopo 23 ore di volo aereo, per fortuna intervallate da scali, arrivai a Sydney e conobbi la famiglia che mi avrebbe ospitato. I primi giorni trascorsi agli antipodi sono stati un po’ critici, perchè sentivo nostalgia di casa e trovavo qualche difficoltà ad esprimermi, ma grazie alla cortesia e all’ospitalità della mia “Aussie Family” la situazione è presto cambiata. Grazie ai miei nuovi familiari ho capito la vera importanza della famiglia e la gioia che può darci vivere in un’atmosfera serena. Laggiù ho trovato una mia dimensione, fatta di piccole cose di cui non avevo mai scoperto il valore… è stato tutto magnifico e indimenticabile… tranne il cibo!! I Cinque settimane in Australia… Che fame! La cucina italiana, e sono fiera di dirlo, è inimitabile. Ho mangiato una pizza dello spessore di 2 cm con ogni sorta di condimento, fatta da un libanese: vi assicuro che è un’esperienza da non augurare neppure al proprio peggior nemico. Fortunatamente la mia “mamma” si dilettava a cucinarmi cibi italiani ottenendo buoni risultati. Gli australiani non hanno una vera e propria tradizione culinaria, amano però i piatti più svariati, che provengono da tutto il mondo e la maggior parte di loro ama il Vegemite, una crema da spalmare insieme alla margarina, disgustosa!!! foto ANSA 49 CIRCA DUE ANNI FA HO PARTECIPATO AD UNO SCAMBIO CULTURALE CON L'AUSTRALIA DELLA DURATA DI CINQUE SETTIMANE. INIZIALMENTE AVEVO MIGLIAIA DI DUBBI AL RIGUARDO, NON VOLEVO LASCIARE I MIEI AMICI E SOPRATTUTTO ERO TERRORIZZATA DAL DOVER PARLARE IN INGLESE E VIVERE TRA PERSONE CHE MI AVREBBERO PARLATO SOLO IN QUELLA LINGUA… Sospesi fra natura ed high tech Ho avuto l’opportunità di visitare alcuni parchi: lo zoo di Sydney, le Blue Mountains, il Koala park; ma soprattutto Sydney, la magnifica metropoli che siamo abituati a vedere il primo giorno dell’anno illuminata e animata dai fuochi d’artificio che si rispecchiano nell’acqua della sua baia. Il fascino di questa giovane città risiede nella fusione tra alta tecnologia e natura. Credo che sia impossibile non innamorararsi dell’Opera House o dell’Harbour Bridge… Ho anche visitato le spiagge bianchissime di Bondi e Manly ed ho esplorato il bush, ovvero la boscaglia, sia a cavallo - ma lo Intercultura 50 sconsiglio vivamente se, come nel mio caso, è la prima volta che vi cimentate a cavalcare!!! - che a piedi: una bella esperienza, ma da vivere accompagnati da qualcuno che conosce la zona, altrimenti si corre il rischio di perdersi. La scuola che ho frequentato a Pennant Hills ospitava 1300 alunni e comprendeva numerose classi, ospitate in prefabbricati senza riscaldamento, in cui si trovavano gli stessi professori, per cui ad ogni cambio d’ora - di 40 minuti - erano gli alunni a spostarsi da una classe all’altra. La scuola iniziava alle 9.00 e terminava alle 15.20. Impegni mondani Durante il mio soggiorno ho dovuto assolvere diversi impegni relativi alla mia carica di ambasciatrice, quali partecipare alla festa della Bagna Cauda (organizzata dalla Famiglia Piemonteisa di Sydney) e ad una serata al Rotary Club di Pennant Hills; mi sono recata all’Ambasciata e alla Camera di Commercio italiane di Sydney e alla redazione del quotidiano italiano “La Fiamma”. Se solo potessi ritornerei immediatamente in Australia, ma soprattutto dalla mia “famiglia” che ricorderò sempre con tanto affetto. Alice Capitolo, 19 anni internet www.contrattoacqua.it Blogs of war film A Proposito di Schmidt La finestra di fronte GIOVANI CRITICI libri No I Malavoglia musica Alexia: Il cuore a modo mio Clash: The essential clash film film film film film film film film film USA 2002 Regia Alexander Payne Cast J. Nicholson, H. David, D. Mulroney, J. Squibb, K. Bayes, H.Hesseman, C. Belford Questo film, scritto e diretto dal regista Alexander Payne, narra la storia di un pensionato sessantaseienne, interpretato da Jack Nicholson, che perde improvvisamente la moglie e si trova da solo a chiedersi se la sua vita abbia avuto un senso o se è trascorsa inutilmente. Il film è piacevole e ben fatto, l'approccio è molto lontano dagli standard hollywoodiani: nessun evento epocale, nessun personaggio eroico, nessun effetto speciale. Tutto è incentrato sull’analisi del protagonista, Shmidt appunto, un uomo gretto che ha sempre vissuto in nome di una placida apparenza: una vita concentrata sul lavoro, con poco spazio per gli altri ma anche per una reale gratificazione personale. Il film è ottimamente scritto, girato e interpretato. Un ritratto lucido, diretto, realistico di un uomo, di una società, del significato di un'esistenza qualunque. Un motivo per vederlo: Jack Nicholson è un maestro nel plasmare i suoi lineamenti fino a diventare un uomo qualsiasi, occhi semi chiusi e bocca semi aperta, l’aria perennemente stanca e distratta. Pensare che è lo stesso attore di Shining! Un motivo per non vederlo: E’ un film ironico, fa ridere ma anche pensare: se volete distrarvi, andate a vederne un altro. Federica Barontini, 15 anni, Torino No Autore Diego Cugia Editore Bompiani Prezzo 7,00 euro Dati 205 pag. 2017. La Grande Rete Interattiva è l’essenza della faccia peggiore della Tv di oggi. Cookies è una trasmissione che usa la vita delle persone per aumentare il proprio indice di gradimento. Ottanta minuti di racconti, imposti da una droga allucinogena, in cui si sviscera l’esistenza di un individuo dando al pubblico l'ultima decisione: vita o morte. Un gioco tra superficialità e violenza per decidere il valore della persona dal racconto della sua vita. Speranza era una professoressa di una scuola media. Ha sempre cercato d'insegnare qualcosa di più dei soliti programmi scolastici, ampliando la visione dei suoi studenti con valori importanti come l'altruismo ed il rispetto. L'incontro con Paolo la porta in una relazione fuori degli schemi, diversa da tutto ciò che li circonda. Alcuni avvenimenti la porteranno all'esilio volontario in una sperduta isola della Grecia, fino all'arrivo di Cookies. Questo libro vuole scuotere la coscienza di ognuno di noi, mostrandoci a cosa si può arrivare in un futuro se non prestiamo attenzione a ciò che ci accade intorno. Insegnandoci inoltre a ragionare singolarmente senza l'intrusione del profitto e della comunicazione di massa. Un motivo per leggerlo: se non siete le persone che si fanno ingannare dal fascino della finzione. Un motivo per non leggerlo: se non amate lo stile audace e crudo di Diego Cugia. Luci, 19 anni, Torino libri libri libri libri libri libri libri libri libri A Proposito di Schmidt GIOVANI CRITICI La finestra di fronte Italia 2002 Regia Ferzan Ozpetek Cast Giovanna Mezzogiorno, Massimo Girotti, Raoul Bova, Filippo Nigro, Serra Yilmaz Il film si snoda in un intreccio parallelo tra il presente e il passato, fondendo la trama principale con i frammentari ricordi di un’anziano che ha vissuto a Roma durante la seconda guerra mondiale. Proprio i vaghi ricordi di quest’ultimo inducono i protagonisti del film alla riflessione e all’analisi della propria situazione personale. Il film di Ozpetek, tornato dietro la macchina da presa dopo il successo de “Le fate ignoranti”, ne conferma la spiccata sensibilità, ma ne sottolinea ancora una volta anche i difetti. Interessante come il regista turco accompagni l’introspezione dei personaggi con movimenti lenti e rarefatti della macchina e come abbia gestito la doppia trama che si snoda tra presente e passato. Il limite maggiore del film sta però nel fatto che per quanto i personaggi vivano emozioni intense, non si riesce mai ad immedesimarsi totalmente in essi, sono caratterizzati da un buonismo di fondo adatto più per una fiction televisiva che a un film da sala cinematografica. Un motivo per vederlo: Il film riesce ad emozionare e non stanca lo spettatore. Un motivo per non vederlo: La pellicola incappa in una serie di imperfezioni che “annacquano” le sensazioni che vorrebbe trasmettere Federica Barontini, 15 anni, Torino Zai.net è per il diritto di critica… vota, consiglia, stronca I Malavoglia Autore Verga Giovanni Editore Mondadori Prezzo 6,20 euro Dati 320 pag. Il romanzo, che è un caposaldo del Verismo italiano, narra la storia di una famiglia siciliana di pescatori, detti i “Malavoglia”, che cerca di migliorare la propria condizione attraverso il commercio (compra per poi rivendere un carico di lupini) e che per questo va incontro ad una serie di sventure. Tralasciando le considerazione canoniche sull’opera, ciò che più colpisce in Verga è la descrizione emotiva e particolareggiata della situazione di degrado e miseria che caratterizza la nostra penisola nell’ottocento. Una povertà svilente, ammorbante, che annichilisce il singolo individuo, vanificando i suoi sforzi per migliorare la propria condizione. Una visione quindi molto pessimistica e disincantata della realtà, in cui il singolo individuo è visto come in balia degli eventi e incapace di migliorare la propria condizione. Un motivo per leggerlo: c’è il gusto dell’introspezione psicologica dei personaggi e la ricerca delle ragioni profonde che guidano le persone nel loro comportamento Un motivo per non leggerlo: durante la lettura si può trovare “pesante” il frequente ricorso all’utilizzo di espressioni dialettali Stefano, 18 anni, Torino f i l m , l i b r i , m u s i c a e a l t r o s u l s i t o w w w. z a i . n e t musica musica musica musica musica musica Alessia Aquilani, in arte Alexia, è diventata famosa con brani da discoteca cantati in inglese, tanto da guadagnare l’appellativo di reginetta della dance. Con il passare degli anni il suo stile si è evoluto in qualcosa di più complicato, con influenze soul, blues e pop. Inoltre, dall’inglese degli esordi, è passata a cantare in italiano, lingua sicuramente più “difficile” per un certo tipo di musica. Questo album, lanciato dal singolo vincitore di Sanremo, è equilibrato, alterna momenti introspettivi a canzoni più grintose e incalzanti. I testi hanno perso la banalità dei pezzi cantati in inglese in cui, sinceramente, erano ripetuti solo cliché senza un significato più preciso del “sii felice” e “balla”. Sarà che il genere dance non è mai stato famoso per la profondità delle parole, sarà che Alexia in inglese non riusciva ad esprimersi al meglio… Comunque questo ultimo album è ben arrangiato e ben suonato, Alexia è una professionista, e qui lo dimostra sia dal punto di vista compositivo, sia dal punto di vista tecnico. Un motivo per ascoltarlo: è un album fresco e piacevole, e Alexia ha una delle voci più interessanti del panorama italiano, veramente brava. Un motivo per non ascoltarlo: per quanto ben fatto è sempre e comunque un album pop, se non vi piace il genere, non vi piacerà neanche il disco. Francesco, 17 anni www.contrattoacqua.it E’ uno dei siti di CIPSI.IT, un network gestito dal Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale. Ed è il “luogo virtuale” ideale per un approfondimento sul tema dell’acqua. A fianco di slogan che possono apparire scontati (“l’acqua è un bene comune dell’umanità”), troviamo una serie di informazioni molto interessanti, fra cui la storia del Comitato Internazionale che ha redatto e lanciato il “Manifesto dell’Acqua”, il testo del manifesto stesso, elenchi di iniziative e attività e soprattutto le modalità per aderire al progetto. Il punto centrale di questa campagna, che si sviluppa su due piani (quello informativo e quello delle attività dirette) è uno solo: far sì che il diritto all’accesso all’acqua potabile venga riconosciuto internazionalmente per tutti i popoli. Tre le priorità essenziali della versione italiana del “Manifesto”: mettere la “questione acqua” ai primi posti dell’agenda politica italiana; promuovere la conoscenza pubblica sui problemi che riguardano l’accesso all’acqua potabile; favorire la presa a carico da parte della collettività del finanziamento dei costi per garantire a tutti 40 litri di acqua al giorno, di qualità sufficiente per usi domestici. Del circuito di questo network fanno parte anche altri siti web, sul Risparmio Etico, di Solidarietà all’Africa e di Solidarietà Internazionale: un modo diverso per navigare e spendere bene il proprio tempo, se non altro per saperne di più. Alberto Puliafito, 24 anni, Genova internet internet internet internet internet Alexia: Il cuore a modo mio GIOVANI CRITICI Clash: The essential clash Questa raccolta era già in lavorazione da qualche tempo, ma la prematura scomparsa del cantante e leader del gruppo Joe Strummer ha dato una spinta alla definitiva uscita di un disco che non è solo un’opera di sfruttamento della memoria, ma una raccolta di canzoni che hanno rivoluzionato la storia della musica degli ultimi trent’anni. I Clash hanno seguito un’evoluzione stilistica senza pari, passando dal punk grezzo degli esordi a canzoni più complesse, influenzate dal reggae e da ritmi caraibici, senza mai perdere quello spirito di ribellione e quell’aggressività che è sempre stata un marchio di fabbrica del gruppo. Ascoltando questa raccolta si resta colpiti da come alla fine degli anni ’70 i Clash già suonassero quel genere musicale che è stato riproposto in continuazione da formazioni più recenti. In questa raccolta, come dice il nome, si trova solo l’essenziale del repertorio del gruppo, ma è un validissimo biglietto da visita per tutti coloro che i Clash li conoscono solo di nome o poco più. Un motivo per ascoltarlo: E’ un disco con 41 pezzi dei Clash, non si deve aggiungere nient’altro. Un motivo per non ascoltarlo: E’ comunque una raccolta, meglio avere “The Clash”, “London Calling”, “Combat Rock”... Federica, 15 anni Blogs of War A qualcuno che fa solidarietà, corrisponde, inevitabilmente, chi speculerebbe anche sulla più atroce delle sofferenze. E così, un non meglio specificato John Little (chissà chi si nasconde dietro a questo nome fin troppo generico che detiene il copyright del sito di cui parliamo) ha pensato bene di realizzare uno spazio web che raccoglie quante più testimonianze possibile dal fronte della guerra che si sta consumando in questi giorni. www.blogsofwar.com è l’URL di questa trovata. Lungi dal voler prendere posizioni politiche, non possiamo che biasimare questo esempio di informazione del tutto a senso unico: ovviamente, le fonti sono solo americane e solamente interventiste – qualsiasi manifestazione a favore della pace, qualsiasi voce fuori dal coro, anche portata avanti da americani stessi, viene commentata con disprezzo fin troppo palese. E’ giusto comunque, se non altro per onor di cronaca, dare un’occhiata a questo sito attraverso il quale si possono addirittura fare delle offerte tramite carta di credito per sostenere lo sforzo bellico. “Give war a chance” è lo slogan. Alberto Puliafito, 24 anni, Genova Cliccare, scoprire e par tire: ecco le rotte più interessanti per i navigatori che non vogliano perdersi nella rete... Internet 56 57 HACK ER: Pirati o Eroi? Che cosa significa essere hacker? ssere degli spietati pirati informatici o degli “zorro” dai rigorosi codici morali, pronti a sfidare i siti più protetti solo per comprenderne il funzionamento e testarne i livelli di protezione senza “toccar nulla”? C'è molta confusione sull'uso della parola hacker, per colpa soprattutto della disinformazione che molto spesso fanno la tv, la stampa e la cinematografia sull'argomento. L'hacker, nella maggior parte dei casi, è visto come un criminale, colui che invia virus attraverso internet o in qualsiasi altro modo, cui piace entrare nei computer dei "semplici" navigatori per interrompere la connessione, rubare informazioni e file o addirittura per cancellarli e, a volte, per distruggere il sistema stesso. L'hacker, secondo l’idea corrente, è colui che si diverte a fare un defacement (ovvero modifica di un sito internet a proprio piacimento) del primo sito che vede approfittando dei numerosi bugs (falle) che trova in esso. Questa è l’idea comune di hacker. Niente di più sbagliato! E L'HACKER PRATICA "L'ESPLORAZIONE INTELLETTUALE A RUOTA LIBERA DELLE PIÙ ALTE E PROFONDE POTENZIALITÀ DEI SISTEMI DI COMPUTER, O LA DECISIONE DI RENDERE L'ACCESSO ALLE INFORMAZIONI QUANTO PIÙ LIBERA E APERTA POSSIBILE. CIÒ IMPLICA LA SENTITA CONVINZIONE CHE NEI COMPUTER SI POSSA RITROVARE LA BELLEZZA, CHE LA FORMA ESTETICA DI UN PROGRAMMA PERFETTO POSSA LIBERARE MENTE E SPIRITO". [ STEVEN LEVY, 1996 ] Usa, anni ’60… Per sapere chi sono veramente gli hacker è bene partire dal passato. Hacker è un termine nato negli anni '60 negli Stati Uniti, che indicava una persona scaltra che, con una mossa di genio, riesce a risolvere un problema difficile. La predisposizione mentale di un hacker non è confinata solo al campo informatico. Ci sono persone che applicano la propria attitudine hacker ad altri campi, come per esempio l'elettronica, la musica o la meccanica. Gli hacker informatici riconoscono ovunque queste anime affini e le possono anche definire "hacker". Qualcuno sostiene che questa natura sia realmente indipendente dal particolare mezzo con il quale ci si esprime. Tuttavia, nel resto di quest'articolo, focalizzeremo l'attenzione sul campo informatico. Lo Jargon file (ovvero archivio nel gergo hacker) contiene svariate definizioni del termine hacker, molte delle quali hanno a che fare con l'attitudine tecnica e il piacere di risolvere problemi e superare limiti. Alcune delle definizioni sono: "persona che si diverte ad esplorare i dettagli dei sistemi di programmazione e tenta di espandere le loro capacità, a differenza di molti utenti, che preferiscono imparare solamente il minimo necessario", oppure "persona che fa hacking seguendo un'etica precisa, una sorta di codice cavalleresco: mai fare danni, mai rubare, mai farsi scoprire, solo una sfida pratica di intelligenza, nessun intento criminale." Adesso che abbiamo una definizione gene- Internet 58 anzi, spesso detestano chi fa tutto questo perché rovina la loro reputazione agli occhi dell’opinione pubblica, ed hanno quindi deciso di distinguersi da queste persone, chiamandole lamer e cracker. Lamer e cracker Lamer è un termine dispregiativo, usato per indicare tutte quelle persone che credono di essere dei grandi esperti d'informatica, ma che in realtà sono solo in grado di sfruttare ciò che gli altri hanno già fatto, e che amano autodefinirsi hacker. I lamer sono odiati dagli hacker perché creano molto fastidio agli utenti di internet, provocando danni e spesso sconnettendoli dalla rete per dimostrare a tutti le loro "enormi potenzialità", e sfoggiando invece nulla di più rale degli hacker, vediamo cosa fanno verache misere conoscenze di base. mente. Prima di tutto non mandano virus, Cracker, ecco il vero pirata informatico, è non bucano i siti internet per divertirsi, non colui che invece, possedendo la conoscennukkano le connessioni (che significa far za tecnica e gli strumenti degli hacker, deciterminare la connessione ad un utente), de di usarli per rompere le sicurezze di un sistema per furto o vandalismo. Il termine cracker è nato nel 1985 I WANNABE sono la categoria più spassosa. È presennel tentativo di difendere la te ovunque: Maililng-list, Forum e Chat. Particolarmenparola "hacker" dall'uso te invadente in quest'ultima situazione perchè vi improprio che ne facevano importunerà in tempo reale. È il classico personaggio (e che ne fanno tuttora) i media. che chiederà qualsiasi tipo di informazione utilizzando Di solito i cracker hanno il tipico slang Hacker per appagare il suo desiderio di conoscenze mediocri rispetappartenenza. Vi disturberà con frasi come "Yo man! to agli hacker, che li consiChe prog usi per hackerare i siti?", espressioni arzigoderano pigri, irresponsabili e non troppo svegli, e golate come "Posso splittare un canale bypassando il obiettano che essere capaci gatekeeper? Ho provato con un brutal force ma ho di violare la sicurezza inforpaura di essere loggato" o con frasi mitiche come matica non ti fa hacker più "Non riesco a fare PPP nello SLIP" Danno ([email protected]) WANNABE HªKCK3Rz? di quanto essere in grado di scassinare auto ti renda ingegnere meccanico. La differenza fondamentale è questa: gli hacker costruiscono, i cracker distruggono. Regole, etica, cultura Dottore, mi si è ammalato il PC! 59 Via mail o durante una banale connessione, i nostri pc sono sempre a rischio di essere infettati da qualche nuovo virus. Tra le ultime creazioni degli hacker I veri hacker seguono delle regole, hanno una loro etica, una loro cultura; risolvono problemi, costruiscono programmi per la sicurezza, credono nella libertà e nell'aiuto reciproco. Gli hacker entrano nei sistemi informatici (cosa che non si potrebbe fare perché illegale e punita dalla legge), solo per cercare di migliorare internet e di renderlo più sicuro. Infatti, se riescono ad entrare in un sistema vuol dire che il sistema di sicurezza non è abbastanza sicuro e invece di distruggerlo, come farebbe un cracker, ne contattano in qualche modo l'amministratore, l'avvertono delle falle che hanno trovato e gli danno consigli su come risolvere i problemi di sicurezza. Dobbiamo dire grazie agli hacker se oggi esiste internet, perché sono stati loro a crearlo. Molti di loro si impegnano nella realizzazione di software open source (gratis, di libera distribuzione, aperti e con il codice sorgente modificabile per poter essere sempre migliorato); grazie a questo lavoro, molti possono rinunciare a pacchetti software spesso molto costosi e utilizzare open source al loro posto (un esempio: Office, celebre pacchetto della Microsoft e Open Office Software, di libera distribuzione), senza rinunciare alla qualità, perché spesso questo tipo di software risulta migliore di quelli a pagamento. La maggior parte delle creazioni della cultura hacker opera in posti assolutamente non in vista, contribuendo al funzionamento di aziende, uffici e scuole senza alcun evidente impatto sulla vita dei non hacker. Il web è l'unica, grande eccezione: il gigantesco e splendido "giocattolo" degli hacker che, come anche i politici ammettono, sta cambiando il mondo. Fabio Tozzi (zargon) 18 anni Milano segnaliamo un worm che sfrutta l’interesse suscitato dal Festival di Sanremo. Da uno dei siti sui quali si possono ascoltare le canzoni del festival, infatti, si scarica anche un worm che fa effettuare una connessione ad una linea a pagamento da 0,6 euro alla risposta e 5 centesimi al secondo, e se non è furto questo... Un altro vermicello informatico sta tentando di diffondersi attraverso Internet promettendo immagini osè di tutta una serie di dive. In realtà questo virus installa sul PC una backdoor attraverso la quale un aggressore potrebbe essere in grado di prendere il pieno controllo del sistema, tenete gli occhi ben aperti. C’è poi un virus, detto Sahay, che è stato programmato per "uccidere" un altro virus, Yaha. Il nuovo worm arriva sotto forma di allegato all'interno di una e-mail e nel caso in cui trovi nel sistema una versione conosciuta di Yaha tenta di cancellarlo. Il problema sorge perché Sahay a sua volta tenta di infettare tutti i file con estensione .exe e nella migliore delle ipotesi porta al crash del vostro sistema. Non si può certo dire che sia un benefattore. Oroscopo 60 casting ASTRO Fabio P. - 18 anni Mariagilda L. - 14 anni Ogni mese Cassandra seleziona per voi il volto più rappresentativo di ciascun segno zodiacale… a cura di Cassandra Anna D. - 18 anni Tomislav S. - 18 anni Stefano C. - 19 anni Donato T. - 20 anni 61 Andrea M. - 16 anni Dario B. - 21 anni ARIETE TORO GEMELLI CANCRO LEONE VERGINE BILANCIA SCORPIONE 21 marzo - 20 aprile 21 aprile - 21 maggio 21 maggio - 21 giugno 22 giugno - 22 luglio 23 luglio - 23 agosto 24 agosto - 23 settembre 24 settembre - 22 ottobre 23 ottobre - 22 novembre CUORE CUORE Il tuo partner ti sorprende ogni giorno di più: la sua gioia, le sue idee, la positività e, perché no, il suo affetto, ti travolgono e ti spingono a dare il meglio. Una primavera davvero da ricordare: vivila con entusiasmo! CUORE Sprizzi energia positiva da ogni poro, ti senti bene, in armonia con il mondo e con la persona che ti sta al fianco: la sua influenza più che positiva ti aiuterà a prendere una decisione importante per la tua vita. E sarà quella giusta. AMICI CUORE Mettiti in testa che non sei tu il centro dell’universo! Altrimenti tutto il tuo egocentrismo rischierà di mettere in crisi il rapporto! Dai, sarebbe un peccato, funziona tutto così bene… Pensa che siete in due, decidete insieme! AMICI La scuola non sta andando, per così dire, troppo alla grande: dedica quindi più tempo allo studio. Gli amici capiranno e, anzi, ti daranno una mano inaspettata per riuscire a cavartela anche questa volta. AMICI I soliti amici ti hanno un po’ stufato, non riesci più a divertirti, ad avere nuovi stimoli. Tutto ti sembra limitato e limitante. Cerca nuovi contatti e, per il momento, non arrivare alla rottura con il gruppo, se riesci… CONSIGLIO CONSIGLIO CUORE Il momento davvero non è dei migliori, i cambiamenti in positivo sono ancora lontani… fatti una bella iniezione di autostima ed evita di scaricare tutte le tue tensioni sul partner se non vuoi che arrivi allo sfinimento! (non richiesto) Rilassati con un po’ di sport. Cosa dicevano i latini? Mens sana in corpore sano o qualcosa del genere, no? Le novità in questo momento proprio non ti vanno giù: avresti bisogno di certezze e vecchie abitudini ed invece i tuoi amici sono a caccia di sorprese. Rilassati e vedrai che passerai dei bei momenti in compagnia. AMICI I tuoi amici ti danno la chance di cambiare i soliti orizzonti e di evadere dalla noia: perché opporsi con tutta questa forza? Potrebbero avere ragione loro! Dai una possibilità alle novità che ti si presentano! CONSIGLIO CONSIGLIO (non richiesto) Piazza nel cd Dalla Pace Del Mare Lontano, l’ultimo cd di Sergio Cammariere: è la musica giusta per riprendere in mano la tua vita. Questo nuovo gruppo di amici non riesce a convincerti. Ti diverti, ma in fondo non fai che pensare quanto ti divertivi di più prima. Quindi non perdere tempo e chiama “gli storici”, gli amici di sempre! Con un guizzo d’ingegno risolverai tutti i tuoi problemi assolutamente da solo, e quindi gongolerai per non aver chiesto aiuto a nessuno. Gli amici, però, sono un bene prezioso. Cerca di non dimenticarlo e di non dimenticarli… CONSIGLIO (non richiesto) Fatti stupire dalla prosa a tinte forti di Amélie Nothomb: Cosmetica del Nemico è il suo ultimo romanzo. CONSIGLIO (non richiesto) Lasciati incantare dalla narrazione di L’Uomo Duplicato, di Jose Saramago, trascorrerai alcune ore stupende. CUORE CUORE Hai un progetto in mente e non puoi nemmeno pensare che il tuo partner possa nutrire qualche dubbio al proposito. Cerca di essere flessibile e spiega con maggior chiarezza quali sono gli scopi che ti sei prefisso. AMICI AMICI (non richiesto) In questo momento hai bisogno di ascoltare qualcosa di piacevole, come l’ultimo di Alex Britti, per combattere la tua stanchezza CUORE Qualcosa ti sta tormentando: purtroppo però non riesci ad aprirti e chi ti sta a fianco non può che preoccuparsi senza però poter far nulla per aiutarti. La cosa migliore sarebbe vincere i timori e parlare dei tuoi problemi. Ok, l’hai conosciuto da poco, ma il suo atteggiamento scorretto ti ha già fatto arrabbiare oltre ogni limite. Da questo dovresti capire che davvero non è la persona che fa per te. Devi aspettare ancora un po’… vedrai che l’estate ti aiuterà! AMICI Sei così disattento che potresti anche ferire una delle persone a te più care senza accorgertene minimamente. Tranquillizzati, attorno a te hai solo amici, nessuno ti odia! Sorridi di più, ecco il da farsi. AMICI La primavera è la tua stagione: avrai un sacco di soddisfazioni dagli amici, vi divertirete un sacco, ne combinerete alcune da raccontare. Esci, divertiti, ma non dimenticare che il tuo cuore è già occupato. E che la scuola non è ancora finita! CONSIGLIO (non richiesto) Organizza una festa, un ritrovo, una serata: vedrai, sarà un successo e ristabilirai gli equilibri con gli amici. Forza, inizia a chiamarli! Non permettere che il parere degli altri possa mettere in discussione il tuo rapporto. Soprattutto se a parlare non è un tuo amico storico ma una semplice conoscenza. Se qualcosa non andasse bene te ne saresti già accorto da solo! CONSIGLIO (non richiesto) Sparati a tutto volume l’ironia di Alex Britti: 3 è la migliore colonna sonora per questo tuo momento. (non richiesto) La musica in sintonia con il tuo momento frizzantino è racchiusa nel cd We’re a Happy Family – A Tribute to Ramones. nostro or nche tu il v oscopo olto protagonista del tuo segno nel Diventa a Oroscopo Per essere scelti a rappresentare il proprio segno occorre: una foto ben riuscita una autorizzazione alla pubblicazione una faccia espressiva un po’ di CUL.* ASTROcasting Vincenzo P. - 19 anni *...tura, naturalmente Gabriele S. - 18 anni Fabio D. F. - 18 anni SAGITTARIO CAPRICORNO ACQUARIO PESCI 23 novembre - 21 dicembre 22 dicembre - 20 gennaio 21 gennaio - 19 febbraio 20 febbraio - 20 marzo CUORE CUORE I litigi che disturbano la vita di coppia svaniranno come per magia se riuscirai a parlare al tuo partner e chiarire le tue posizioni, con molta calma e serenità. E la primavera diventerà un sogno: l’intesa sarà perfetta! CUORE Vi siete appena conosciuti e già non puoi fare a meno di pensare, immaginare la vostra prossima volta, cercare un nuovo incontro, trascorrere insieme il maggior tempo possibile. Attenzione ai passi falsi, però, potrebbero compromettere tutto. AMICI (non richiesto) Prova a leggere i racconti di Gianni Celati raccolti nel volume Cinema Naturale: sono nove storie diverse e intriganti. Accipicchia, che periodo favoloso! La sintonia con il partner è perfetta, riesci a comunicare con facilità, in caso di bisogno avrai l’intervento giusto al momento giusto: goditi questa cuccagna, finché dura… AMICI Così assorti dall’amore che sarà possibile dimenticare un amico caro, di quelli importanti… continua a pensare che l’amore non è tutto, anche se è molto importante e tutto andrà per il meglio. CONSIGLIO CONSIGLIO Monica S. - 14 anni CUORE Il rischio che corri è di dimenticarti di qualcosa di importante. Quindi scriviti tutto sul diario, se non vuoi che la vostra splendida coppia scoppi per una sciocchezza. A parte la memoria, l’inizio di primavera sarà spumeggiante. AMICI La tua voglia di fare, il tuo spirito intraprendente conquisteranno l’attenzione del gruppo. Sarai un po’ il motore delle serate, l’organizzatore per eccellenza. Ed ogni tua proposta sarà un successo: goditela! La fine della scuola si avvicina ed è giunto il momento di recuperare: metticela tutta e non ti arrabbiare se proprio il tuo amico più caro e affidabile fugge invece di condividere con te questo impegno. AMICI Wow! Anche con gli amici non potrebbe andare meglio: il momento astrale è tutto un fuoco d’artificio, anche nelle relazioni. CONSIGLIO (non richiesto) L’Altra Sera di Enrico Calandri è il libro che dovresti leggere in questo momento: un racconto sospeso fra presente e passato. CONSIGLIO PACE (non richiesto) Approfitta del bel tempo e delle ore libere per fare tanto sport: è ciò di cui hai più bisogno per scaricare le tensioni. (non richiesto) Leggiti Tre Storie d’Amore di Manuel Vasquez Montalban: tre racconti che sembrano nascere dal cuore del detective Pepe Carvalho. Sul sito www.zai.net le istruzioni per partecipare Direttore responsabile Renato Truce Vice direttore Lidia Gattini Coordinamento redazionale Simonetta Verdi Segreteria di redazione Sonia Fiore Coordinamento redazioni scolastiche Edy Abete, Lucia Rapisarda, Pietro Farneti Redazione nazionale corso Allamano, 131 - 10095 Grugliasco (To) tel 011.7072647 - 7072283 - fax 011.7707005 e-mail: [email protected] Redazione di Genova via XX Settembre, 33 - 16121 Genova tel 010.5958866 - fax 010.5499582 e-mail: [email protected] Redazione di Roma via Nazionale, 5 - 00184 Roma tel 06.47881106 - fax 06.47823175 Redazione di Milano via Vittadini, 3 - 20123 Milano tel 02.58317883 / e-mail: [email protected] Redazione di Bari via Abate Gimma, 147 - 70122 Bari tel 080.5242006 / e-mail: [email protected] Hanno collaborato Marco Bazzica, Fabio Tozzi, Alice Capitolo, Marty, Pier Luigi Taesi, Marco Giacomini, Davide Lattanzio, Simonetta Mitola, Federica Barontini, Francesco Barontini, Stefano Marcovina, Lucilla Ruffinatti, Alberto Puliafito. 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Per maggiori informazioni sui terminali abilitati e sulle modalità di fruizione del servizio, chiama il numero Nokia 06.72.42.33.33 dal lunedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 21.00. Se sei un cliente WIND I seguenti modelli di telefoni cellulari Nokia sono compatibili con grafiche, loghi operatore e toni di chiamata: Nokia 3210, 3310, 3330, 3410, 3510, 5210, 5510, 6210, 6250, 6310, 6310i, 6510, 7650, 8210, 8310, 8850, 8890, 8910. I telefoni cellulari Nokia 6110, 6130, 6150, 7110, 8810, 9110i Communicator, 9210 Communicator, 9210i Communicator, supportano loghi e toni di chiamata. I telefoni cellulari Nokia 5110 e 5130 supportano i loghi mentre i modelli Nokia 8110i e 9000i Communicator supportano i toni di chiamata. 1. Componi un SMS con il comando SCARICA seguito dal nome del logo scelto. Es. SCARICA ATSIGN 2. Invia l’SMS al numero Wind 4510 3. In pochi istanti riceverai il tuo logo. Segui le istruzioni che compaiono sul display**. **Il costo di ogni SMS inviato al 4510 è di 12,40 centesimi di euro, IVA inclusa. Per ogni contenuto scaricato è previsto un costo aggiuntivo di 1 euro, IVA inclusa. Per maggiori informazioni su servizio, modalità, costi e modelli abilitati, chiama il 158 o visita la sezione Telefonino di www.libero.it. www.nokia.it