NON DIMENTICATEVI DI SCRIVERE: • L’INTESTAZIONE DELLA SCUOLA: NON SOLO «Maria Immacolata»… ma anche frazione e paese. • Il brano biblico scelto. Non solo «la casa sulla roccia», ma da quale vangelo l’avete tratto. Da Matteo, da Luca. Mettere le citazioni bibliche • In alto o in fondo il nome di chi sostiene il colloquio Quando ci preoccupiamo dei CONCETTI … che confusione! Si è quindi deciso di sviluppare la programmazione sul miracolo della PESCA MIRACOLOSA (L.c 5, 1-11) poiché fa emergere i concetti di: -fiducia -speranza -fatica -stupore -ascolto -bisogno dell’altro -aiuto -sostegno -cooperazione/collaborazione (tre scuole hanno sottolineato questi concetti) Questi non sono concetti, ma sono atteggiamenti che i bambini pian piano assumeranno, raggiungeranno fidandosi. Nel brano della pesca miracolosa la fiducia non è un concetto, ma un’esperienza da maturare, atteggiamento da assumere nelle relazioni che si instaurano con gli altri. Non è neanche un dono da ricevere, ma è conseguenza di una relazione vissuta, un sì detto a qualcuno di cui mi fido. Sposto il centro da tutto gira intorno a me, alle mie capacità, al mio tornaconto e fidandomi di qualcun altro comincio a fare quello che mi dice. Regali SPIRITUALI SONO «ASTRATTI?» Noi abbiamo cercato di allargare le prospettive dei bambini, spostando l'attenzione dai “regali materiali” a quelli più “astratti e spirituali”; abbiamo cercato di coltivare insieme l'altruismo, la solidarietà, la pace e tutti quei valori legati a questa ricorrenza. NATALE È LA FESTA DEI VALORI? NATALE E’ FESTEGGIARE UN COMPLEANNO … E’ FAR CONOSCERE UN BAMBINO COME NOI? Bisogna aver chiaro che a Natale si vive un dramma: Gesù nasce in una grotta come un profugo, vanno a trovarlo degli zingari, deve subito scappare altrimenti lo uccidono ecc… ok aiutare i bambini a capire che nasce piccolo, che nasce bambino, che ha una famiglia ecc…ma quel bambino ci è stato inviato non per vedere le somiglianze con la nostra vita, ma per far nascere qualcosa di nuovo in noi. Cosa serve il Natale se non nasce qualcosa di nuovo in noi? Primo compito di Gesù non è insegnare qualcosa, ma mostrarci, comunicarci ancora oggi qualcosa dell’amore del Padre. Lui viene a raccontarci con la sua presenza viva oggi qui con noi, che siamo figli, che siamo chiamati a diventare fratelli, a dar vita a questa fratellanza. Come? Dopo aver vissuto l’incontro con Lui prendono luce nuova i valori della pace, della condivisione, del rispetto ecc… Difficoltà a spiegare il vero valore del Natale in famiglia, non fatto di regali che seguono il consumismo economico, ma di festa per la Nascita di Gesù. I REGALI NON DISPREZZARLI, MA COGLIERE L’ATTEGGIAMENTO CHE CI STA SOTTO. •Natale è la festa dei regali e dei doni ma tenere presente quello che ci sta sotto un regalo, un dono: deve esprimere un atteggiamento del nostro amore e non sostituirsi ad esso. •la gioia che riceviamo dai doni dà spessore, contenuto alla gioia di ricevere Gesù dono del Padre. A NATALE AIUTARE I BAMBINI A FARE LA DISTINZIONE TRA REGALI E DONI. REGALI SI COMPRANO I DONI (come quelli della natura ) ci SONO STATI DATI GRATUITAMENTE DA DIO. In questa U.d.A abbiamo anche aiutato i bambini a capire che Maria, come noi, ha atteso, con pazienza e buoni propositi, la nascita di Gesù. Se l’obiettivo è rafforzare nei bambini l’esperienza dell’attesa, non lo si aiuta stimolandolo a vivere buoni propositi ma destando e tenendo vivo il desiderio di … COSA VUOL DIRE INDIVIDUARE BENE IL PASSAGGIO DA FAR VIVERE NEI MOMENTI FORTI COME NATALE E PASQUA NATALE Dopo aver letto la storia abbiamo puntualizzato che per “diventare grandi” e per “stare bene con gli altri” dobbiamo impegnarci a rivivere Gesù Cristo: • con il nostro modo di essere, • il nostro modo di agire e a costruire un mondo migliore dove ci sia abbondanza di umiltà, mitezza, rispetto, condivisione e pace. NATALE: CHE PASSAGGIO PUO’ VIVERE IL BAMBINO CON QUESTA PREMESSA? Gesù non è un modello da rivivere per costruire un mondo migliore, ma una presenza cui far spazio dentro di me, perché con il desiderio della sua presenza diventerò capace di… PASQUA: Nella resurrezione di Gesù possiamo vedere il grande amore di Dio che prima ha sacrificato il proprio figlio e poi ce lo ridona con la resurrezione per farci felici. Dio non ha sacrificato il proprio figlio, altrimenti sembra un gioco di potere e di cattivo gusto. Gesù ha accettato tutto un percorso che si dipanava davanti a lui, dove anche la sua morte è stata una conseguenza della cattiveria del cuore umano. Ha accettato di morire per rivelare fin dove arrivava l’amore di Dio per noi, anche per quelli che lo stavano uccidendo. E ora Gesù è vivo perché vivendo questa morte (facendo morire, prendendo su di sé tutta la violenza, l’odio, il rancore ecc… questi nostri modi di vivere non hanno più l’ultima parola) ha aperto le porte alla vita vera: quella che si sa donare fino in fondo. Questa è resurrezione, perché si può partire dall’altra parte rispetto all’odio e alla vendetta. DARE CENTRALITA’ ALL’ESPERIENZA RELIGIOSA PERCHE’? Per noi credenti non è qualcosa di secondario parallelo rispetto al vissuto del bambino, ma aspetto importante, indispensabile, per la sua crescita armonica e integrale. E’ tener ben presente le Indicazioni Nazionali che quando parlano della centralità della persona, dicono di aiutare i bambini a sviluppare tutti 8 gli aspetti della persona: quelli cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, religiosi e spirituali. E’ LAVORARE SU TUTTI GLI 8 ASPETTI DELLA PERSONA • aspetto cognitivo: narrazione; canzoni. • aspetto affettivo- relazionale: angolo per parlare in salone. • aspetto corporeo: drammatizzazione; percorso tattile con i piedi. • aspetto estetico: rielaborazione grafica della parabola ( bambini medi e grandi); espressione di preferenze. Ascolto musica • aspetto etico- spirituale- religioso: circle time ( spazio per porre domande di senso, cercare risposte, recuperare il proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze ). Angolo dell’ascolto DEL CUORE Quindi quando per scoprire e approfondire l’ aspetto spirituale- religioso ci viene chiesto di aiutare ogni bambino ad entrare in se stesso, in quel luogo chiamato interiorità dove può leggere il suo vissuto in modo nuovo. Che non si può ridurre a fare un percorso solo sulle emozioni ALCUNE FATICHE: LA FATICA PIU’ GRANDE E’ COLLEGARE TUTTE LE ATTIVITA’ AL BRANO RELIGIOSO. Ma non è necessario collegare tutto. Lo scopo, la partenza non è trovare i collegamenti, ma andare in profondità, e questo permetterà di ritrovare la presenza di un Amore che accompagna tutta l’esperienza quotidiana. Una vostra domanda: quest'anno nel gruppo dei piccoli ho colto il loro entusiasmo per il carnevale e ne ho approfittato per giocare e dipingere con i colori (progettazione sui doni del creato) Ciò non rientrava nella progettazione e ora faccio fatica a inserirlo…. Perché questa fatica? Da dove parte l’entusiasmo dei bambini? Scoperti tutti i colori della natura si potevano fare tanti coriandoli. Con questi coriandoli colorati entrare nelle altre sezioni con lo scopo non solo di buttare i coriandoli, ma di donare agli altri un mondo di colori. • Buttare è solo il gusto di un fare senza avere un fine, • donare diventa far muovere dentro ai bambini un atteggiamento di attenzione, di comunicare gioia a chi ci sta vicino. Però, bisogna avere questa flessibilità come insegnanti e intravedere strada facendo nuovi obiettivi di apprendimento, nuove competenze da far maturare Ad esempio questa scuola stava lavorando sulla creazione e questa attività nuova nata dalla curiosità dei bambini poteva far progredire la progettazione con questi nuovi traguardi e attività: • passare dal riconoscimento dei doni (i colori della natura) al riconoscere il Donatore • Dal ricevere al donare (se poi si accompagnava anche con una canzone che esprimeva il grazie si faceva anche educ. musicale, se i bambini si trasformavano loro stessi in tanti coriandoli colorati e danzanti si faceva anche attività motoria) ALTRA SCUOLA: In questi mesi stiamo affrontando le emozioni per dare ai bambini l’opportunità di esplorazione ed elaborazione della propria sfera emotiva ed offrire strumenti di autoregolazione (-Visione di alcune parti del film Inside out) • Per affrontare questo tema siamo partite dalla parabola del padre misericordioso, e dopo aver affrontato le emozioni volevamo giungere alla Pasqua passando dalla paura allo stupore (dalla paura della morte allo stupore della risurrezione) • abbiamo però qualche difficoltà nel concretizzare il tutto e in modo particolare nel far vivere ai genitore il medesimo passaggio. Dove sta la difficoltà? Non si tratta di individuare il passaggio da un’emozione ad un'altra, ma a vivere un incontro con Gesù risorto che fa ripartire la vita da un’altra parte. Ecco che allora anche le emozioni che si provano vengono gestite assieme. Non si tratta di lavorare solo sulla componente psichica del bambino, ma su quella spirituale, quella che chiamiamo interiorità, cuore. Un’altra scuola ha fatto tutta una programmazione annuale: SEI FOLLETTI NEL MIO CUORE (sei emozioni) Quando diciamo ai bambini che questi folletti abitano nel nostro cuore cosa capiscono i bambini? Attenzione, proprio perché proprio a questa età i bambini vivono animando tutto ciò che li circonda, dando vita ad amici immaginari ecc… è facile far fare confusione: Gesù è uno dei tanti folletti che viene e va a seconda di quello che sento e provo. Dove sta la differenza? Che Gesù lo troviamo sempre presente e vivo dentro di noi, sia quando siamo tristi, sia quando siamo felici. Lui lì ci attende nei nostri giorni bui e nei nostri giorni luminosi, per farci comprendere che non siamo soli mai. Alla fine dell’anno le insegnanti hanno detto: i bambini hanno ben accolto la figura di quegli strani amici che condividevano le loro emozioni ed anche la conoscenza di Gesù. Ma Gesù non diventa il settimo folletto, ma colui che prende su di sé tutto quello che viviamo per aiutarci a non restare in balia di quello che ci succede, o che le situazioni provocano in noi. Fare il cammino di scoperta di chi abita nel nostro cuore, richiede il lavoro di andare in profondità, di non restare in superficie. Le emozioni vanno e vengono, il cuore invece è uno spazio, un luogo da frequentare, da rendere sempre più libero consegnando quello che ci fa male, condividendo quello che ci da gioia con Qualcuno che troviamo lì che ci aspetta. Non viene e va come le emozioni, ma è una presenza che troviamo lì che spreca tutto il suo tempo ad aspettarci per far nascere qualcosa di nuovo in noi e attorno a noi. Se il cuore, secondo la Bibbia, è la misura ultima dell’amore e della qualità dell’uomo, l’uomo è, per la Bibbia, il suo cuore, luogo dove incontra Dio e si decide per Lui, come può essere così popolato anche da tanti folletti? Sì, il cuore è anche la sede degli affetti e dell’emotività, dei sentimenti, ma è molto di più. E’ il centro decisionale dell’uomo. E’ nel cuore dove nascono le intenzioni, le decisioni. E’ nel proprio cuore che l’uomo decide, verifica le proprie azioni, i propri gesti, la propria vita. Il cuore è il centro da cui l’uomo prende il suo valore: l’uomo vale secondo il suo cuore. E’ in questo spazio dove in ascolto di chi lo abita si decide per la vita. Dice il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Il cuore e la dimora dove sto, dove abito, è il nostro centro nascosto, irraggiungibile dalla nostra ragione e dagli altri. Solo lo Spirito di Dio può scrutarlo e conoscerlo. E’ il luogo della decisione, che sta nel più profondo delle nostre facoltà psichiche. E’ il luogo della verità, là dove scegliamo la vita o la morte. E’ il luogo dell’incontro, poiché ad immagine di Dio, viviamo in relazione. E’ il luogo dell’alleanza” (2563). “ANGOLO DEL CUORE”. poter andare a riflettere, pensare, pregare, affidarsi a Dio e far entrare Gesù nel loro cuore (RESANA) Un recinto colorato in cui rifugiarsi (Cappeletta) Brano biblico: Pecorella smarrita l'Angolo del rilassamento. I bambini possono utilizzarlo quando sentono la necessità di ritirarsi in un posto “Isolato” dagli altri per riflettere, riposarsi.... fermarsi BRANO BIBLICO: LA VITE E I TRALCI I bambini stessi l’ hanno definito : “PROTETTISSIMO”, “sembra come di fare le coccole con la mamma”, “è un posto senza fatica...si sta proprio bene lì”; “ è più morbido del tronco della vite (si riferisce all'angolo preghiera) , mi piace sia quello che questo perché posso starmene in pace”. UNA CASETTA CON IL BRANO DELLA CASA COSTRUITA SULLA ROCCIA.. UNA TANA CON IL BRANO DELLA CREAZIONE UNA TENDA CON IL BRANO DELL’ESODO UN ALBERO dove salire L’ALBERO DI ZACCHEO, per vedere DOVE SALIRE Gesù con ilGESU’ PER VEDERE brano di ZACCHEO RAPPORTO scuola-famiglia famiglie: abbiamo invitato le famiglie a partecipare alla preparazione di oggetti e materiale per la recita di Natale… Come possiamo chiamare questo coinvolgimento dei genitori? Una cosa è formazione un’altra cosa è collaborazione Chi ha fatto qualcosa come formazione? Chi come collaborazione? Chi come continuità con quello che si fa a scuola? • Le riflessioni di ciascuno dei bambini (trascritte in modo sintetico dall’insegnante), gli elaborati grafico-pittorici frutto di un ulteriore sviluppo sono stati poi consegnati ai genitori che hanno così potuto condividere con i propri figli l’esperienza vissuta. COSA SUCCEDE QUANDO PRENDIAMO IL TESTO BIBLICO PER SUPPORTARE LA NOSTRA PROGRAMMAZIONE SOLO PERCHE’ EMERGONO ALCUNI ELEMENTI CHE SONO FACILMENTE ACCOSTABILI AL PERCORSO CHE STIAMO FACENDO? Scopriamo l’aria: non è subito percepita dal bambino, ma sarà nostro compito condurlo a tale conoscenza attraverso osservazioni dirette ed esperienze della sua esistenza. Un respiro, un soffio, un alito, i venti, le brezze, le correnti d’aria: anche l’aria porta vita e morte. Il mondo dell’aria è nel cielo azzurro percorso da nubi o nascosto da nebbie. A questo mondo appartengono gli animali, gli aerei, gli asciugacapelli, bolle di sapone, i profumi, i gas inquinanti, i fumi degli incendi e delle sigarette, il vapore dell’acqua e dei cibi bollenti, etc… Testo biblico di riferimento: Mc 4, 35-41; “Gesù calma una tempesta”. DOVE SONO ANDATE A FINIRE LE CHIAVI DI LETTURA DI QUESTO BRANO? CHI STA USUFRUENDO DAL SITO LE PROGRAMMAZIONI E LE SCHEDE DEL TUTOR? PERICOLO: USARE LA PAROLA PER STRUTTURARE UN PERCORSO MORALISTICO DA FAR FARE AI BAMBINI C'è chi fa il buono ed il bravo costruisce la sua casa solida, mettendo le fondamenta sopra la roccia; chi invece fa i capricci e non ascolta gli insegnamenti dei maestri e dei genitori la costruisce sopra la sabbia, e quando viene la pioggia, la tempesta, il vento forte spazza via la casa. La casa sulla roccia non si costruisce con l’essere bravi ma nel far entrare Gesù nella propria casa. Con Lui dentro il nostro cuore si possono affrontare i venti contrari, le tempeste che arrivano e trovare di conseguenza modi sempre più belli di vivere le relazioni con gli altri componenti della casa. È Gesù la roccia che la tiene salda. Chi vuol fare senza di Lui la costruisce sulla sabbia. FESTA ANGELI CUSTODI E FESTA NONNI Altra cosa è da non confondere i nonni con gli angeli. I nonni dovrebbero essere i custodi di quei valori, di quelle cose che contano per dare sapore alla vita e proprio perché vogliono il bene dei loro nipoti tentano di trasmetterli, di comunicarli, di tramandarli anche ai nipoti. COME AVETE FATTO QUEST’ANNO LA FESTA DEI NONNI? Dall’ INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI EDUCATIVI Dalla motivazione sul piani dei bisogni alla VERIFICA FINALE BISOGNI: A volte, infatti, i bambini hanno tra le mani molte cose, ma non sanno cogliere l'importanza di ciò che stringono a sé Si organizza il percorso con obiettivi di apprendimento, traguardi da raggiungere ecc… LA VERIFICA VA FATTA SUI BISOGNI EVIDENZIATI E SUI TRAGUARDI CHE I BAMBINI STANNO RAGGIUNGENDO, SUI PASSI IN AVANTI FATTI. «POSITIVO il percorso relativo all'amore gratuito ricevuto dalle persone che sono loro vicine e riteniamo che il coinvolgimento dei genitori e la condivisione del nostro percorso con loro abbia permesso ai bambini di rafforzare quanto vissuto a scuola.» • Cosa si poteva verificare più in profondità? SE HANNO COLTO, SE SANNO DARE VALORE ALLE COSE CHE POSSIEDONO... Es. • I bambini sanno ora ringraziare delle cose che hanno. • Riconoscono di essere ricchi di tante cose e stanno imparando a condividerle con gli altri. • hanno preso consapevolezza che non tutti sono ricchi come loro… • La veirifica va fatta: • Sul raggiungimento delle finalità evidenziate e sulle MOTIVAZIONE SUL PIANO DEI BISOGNI • Non si può dire alla fine dell’UdA di Natale che positivo è stata la partecipazione dei genitori perché hanno fatto i costumi o hanno preparato il palco per la festa… • Oppure è andato tutto bene… Ma che traguardi i bambini hanno raggiunto. • Solo questa verifica permette di passare all’altra UdA procedendo per altri traguardi. Le attività proposte sono state accolte con entusiasmo. Abbiamo notato che nell'organizzarsi per la drammatizzazione i bambini hanno assunto spontaneamente la posizione adatta a rappresentare i vari terreni. Rispetto allo scorso anno molti più bambini grandi sono intervenuti spontaneamente nelle conversazioni di gruppo, riportando semplicemente esperienze personali o rielaborando riflessioni confrontandosi con i compagni. E' stato entusiasmante per me insegnante intravedere e scoprire questo aspetto nei nostri bambini. Alcuni dei loro interventi evidenziano quanto loro assorbano dalle esperienze in famiglia e ci riflettano giungendo a conclusioni personali. Alcuni bambini ancora non intervengono nei circle time per timidezza o per difficoltà di linguaggio; la loro rielaborazione della parabola è rimasta limitata alla drammatizzazione guidata dall'insegnante. Inizialmente i circle-time con i piccoli sono stati abbastanza brevi a causa dei tempi ridotti di attenzione, inoltre non c’è stata partecipazione da parte di tutti i bambini. Noi insegnanti, però, come il Seminatore abbiamo continuato a seminare.... Ancora sulla DOCUMENTAZIONE Esperienze attivate Attività genitori/bambini: costruzione da parte dei genitori di un cartellone che rappresenterà il paesaggio del racconto che abbiamo letto”Federico”, dove ognuno attraverso l'uso di immagini e colori rappresenta il proprio talento. Costruzione con i bambini della “Stella del coraggio” Metodologia -Con la propria mamma, durante i primi giorni di inserimento i bambini preparano la medaglia con il simbolo della sezione -I genitori nei primi giorni prepareranno un palloncino da regalare al loro figlio nel momento del ricongiungimento -i genitori prepareranno un cartellone “Non merito applausi ne corone d'alloro, ognuno in fondo fa il proprio lavoro” dove rappresenteranno il proprio talento I BAMBINI -In sezione i bambini impareranno a conoscersi e a sviluppare il senso di appartenenza attraverso giochi e canzoni -i bambini realizzeranno la “stella del coraggio” per aiutarli a superare il distacco dai genitori • Durante la festa dell’accoglienza in salone ogni bambino si presenterà dicendo il proprio nome aprendo la porta creata dalle insegnanti (la porta verrà creata utilizzando uno scatolone grande). • Cartellone “Con le mani nelle mani noi faremo un girotondo, con le mani nelle mani abbracceremo tutto il mondo” (verrà realizzato con le impronte delle mani di tutti i bambini) • Cartellone “Io, la mia scuola, i miei amici” (ogni bambino si disegnerà e si potrà riconoscere come protagonista di un grande cartellone affisso all’ingresso della nostra scuola) ESPERIENZE ATTIVATE • racconto della storia”tu sei speciale “ di Max Lucado • drammatizzazione anche finalizzata alla recita di natale • realizzazione dei costumi per la recita di natale • rappresentazione grafiche • parallelo con la storia della nascita di un “bambino speciale”,Gesu’. • costruiamo la sua capanna • conosciamo chi gli ha fatto festa • memorizzazione di canti e poesie Ma questa documentazione come la possiamo chiamare? È solo la descrizione, non il racconto ….. Come deve essere il racconto? Di quale esperienza attivata raccontiamo ? Quella specifica IRC Vicino a che esperienza vissuta si mettono i tempi (ore) di realizzazione della attività svolta? A quella specifica IRC Per quanto riguarda una progettazione con format guardare sul sito quella di Ciano sulla parabola dei talenti.