Inquinamento ambientale e salute pubblica: i casi di Arezzo e della

Inquinamento ambientale e salute pubblica:
i casi di Arezzo e della Valle del Sacco
Matteo Vitali
Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive
Sapienza Università di Roma
SALUTE, AMBIENTE e PREVENZIONE PRIMARIA
Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica
, Roma, 24 maggio2014
Il sito produttivo in provincia di Arezzo
Attività dello stabilimento
• Recupero metalli preziosi da materiale orafo, scarti industriali,
rifiuti diversi (catalizzatori esausti, marmitte catalitiche,
elettronica, etc) e successiva affinazione (oro, argento, platino,
palladio, rodio, rutenio, iridio)
• Incenerimento rifiuti pericolosi e non pericolosi
• Trattamento acque (usate nell’impianto)
Valore «estratto» 2012
€ 8,5 miliardi
Ipotesi di disastro ambientale
• emissioni in atmosfera
• reflui
• rifiuti di processo
• codifica e gestione rifiuti in ingresso
Ipotesi di disastro ambientale 1/3: emissioni
Emissioni in atmosfera:
• particolato
• metalli
• ossidi (carbonio, azoto, zolfo)
• PCDD e PCDF
• potenzialmente PBDD e PBDF da incenerimento di
materiale elettronico che conteneva ritardanti di
fiamma bromurati
Ipotesi di disastro ambientale 1/3: emissioni
Schema di una delle linee di trattamento
Monitoraggio in
continuo e blocco
delle attività in
caso di superamenti
Alcuni superamenti
spot
Ipotesi di disastro ambientale 2/3: reflui
Reflui liquidi:
• acque saline di processo ricche in cloruri e nitrati
(decantazione nei laghetti)
Pressione sulla
falda (vedi pdf)
Ipotesi di disastro ambientale 2/3: reflui
Reflui liquidi:
• acque meteoriche di «lavaggio» delle aree outdoor
dello stabilimento
Scorie di fusione
Immissione di
metalli in acque
superficiali
Ipotesi di disastro ambientale 3/3: rifiuti
del processo
Fanghi rossi ricchi in metalli «non preziosi» (cadmio,
cromo, manganese, zinco, etc:
• incorporazione in conglomerati bituminosi
• incorporazione in conglomerati cementizi
• utilizzo come ammendante (suolo) negli anni ’80
Contaminazione da
metalli della falda
Contaminazione
del grano
Studi epidemiologici/ambientali/risk assessment
Conclusioni: disastro ambientale?
Emissioni in atmosfera: non significative anche rispetto
al «fondo» (traffico, altre industrie comparto metalli)
Reflui: (1) inquinamento da cloruri e nitrati non ha
intaccato risorse idriche ad uso potabile; parametri
non considerati per acque di falda; (2) inquinamento da
metalli limitato ad un torrente (sedimenti)
Rifiuti: (1) non riscontrato inquinamento della falda da
metalli; (2) grano contaminato da cadmio a livelli >
normativa ma < rischio per la salute umana
Conclusioni: disastro ambientale?
Studi epidemiologici; di epidemiologia ambientale e di
risk assessment: differenze non significative tra l’area
in questione e le aree di riferimento (rurali, urbane,
industriali)
Sebbene siano state
commesse diverse
«infrazioni», allo stato
attuale NON si configura il
reato di disastro ambientale
A passeggio nel caveau